come salvare rubrica android



come salvare rubrica android

Vorresti copiare tutti i contatti dal tuo smartphone Android per trasferirli sul PC ma non sai come riuscirci?
Hai appena cambiato smartphone e ti serve una mano per copiare la rubrica dal tuo vecchio cellulare a quello nuovo?
Non ti preoccupare, sono qui per darti una mano.

Con la guida di oggi ti aiuterò a scoprire come salvare rubrica Android in modo da copiare tutti i contatti da uno smartphone all’altro, da uno smartphone a un PC o anche da uno smartphone a un tablet.
Ti assicuro che è molto più facile di quello che immagini.
Vedremo inoltre come sincronizzare i contatti di Android con Gmail in modo da avere un backup automatico della nostra rubrica sempre online e come trasferire i nostri contatti preferiti su una scheda SIM, tutto gratis e utilizzando applicazioni di terze parti solo quando strettamente necessario.



Ci tengo a sottolineare lo scarso utilizzo di applicazioni prodotte da terze parti in quanto abbiamo a che fare con informazioni estremamente “delicate”:
nominativi, indirizzi email, numeri di telefono ecc.
e in casi come questi è sempre meglio evitare l’utilizzo di applicazioni che potrebbero in qualche modo memorizzare le informazioni trattate o, peggio ancora, trasferirle in maniera non sicura su dei server remoti (a proposito, fa attenzione quando vai sul Play Store e cerchi delle app per il salvataggio o il trasferimento dei contatti).
Fatta anche questa doverosa precisazione, rimbocchiamoci le maniche e mettiamoci subito all’opera!

Esportare rubrica Android in file VCF

Se vuoi salvare la rubrica di Android per esportarla su un altro dispositivo, ti consiglio vivamente di aprire l’applicazione Contatti e di sfruttare la funzione di esportazione inclusa in quest’ultima.
Così facendo otterrai un file VCF compatibile non solo con altri smartphone Android, ma anche con iPhone, con i servizi di Web-Mail e con tutti i principali client di posta elettronica disponibili su computer:
Outlook, Apple Mail ecc.



Per esportare i tuoi contatti in un file VCF, apri l’applicazione Contatti di Android (l’icona dell’omino su fondo azzurro), premi sul pulsante (…) che si trova in alto a destra e seleziona la voce Importa/Esporta dal menu che compare. Nella schermata che si apre, fai “tap” sull’opzione Esporta in file VCF, scegli la cartella in cui esportare i contatti della rubrica (io ti consiglio quella dei download) e premi sul pulsante Salva. Il processo di esportazione durerà qualche secondo, puoi seguirne l’avanzamento dal menu delle notifiche di Android.

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Utilizzi uno smartphone Samsung?
Allora la procedura da seguire potrebbe essere leggermente diversa.
Il primo passo che devi compiere è entrare nell’applicazione Rubrica, dopodiché devi premere sul pulsante Altro che si trova in alto a destra, devi selezionare la voce Impostazioni dal menu che si apre e devi richiamare la funzione Importa/Esporta contatti.

Una volta portata a termine l’esportazione della rubrica, prendi il file VCF che hai appena ottenuto e copialo sul dispositivo sul quale intendi importare i contatti.
Per compiere quest’operazione puoi caricare il file su un servizio di cloud storage (es.
Google Drive o Dropbox), puoi auto-inviartelo via email oppure puoi utilizzare una app per il trasferimento dei dati in modalità wireless (es.
Infinit).



Per selezionare il file VCF dallo smartphone, apri l’applicazione Download di Android (se hai salvato il file nella cartella dei download) oppure rivolgiti a un file manager come ES Gestore File.
Una volta individuato il file, tieni premuto il dito su di esso, premi sull’icona della condivisione (i tre pallini nell’applicazione Download o il pulsante Altro > Condividi in ES Gestore File) e scegli l’applicazione da usare per il trasferimento della rubrica:
Dropbox o Google Drive per salvare il file VCF in un servizio di cloud storage, Gmail per auto-inviarti il file via email o Infinit per trasferire il file su un altro dispositivo in modalità wireless.

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A questo punto non ti resta che scaricare il file VCF sullo smartphone o sul computer sul quale vuoi importare i contatti di Android e darlo “in pasto” al tuo client di posta preferito.
Per maggiori informazioni su questa procedura dai un’occhiata al mio tutorial su come aprire file VCF in cui ti ho spiegato come importare i file VCF in Windows, macOS, Android, iOS e vari servizi di Web-Mail.

Se vuoi trasferire la rubrica di Android sul PC, puoi anche collegare lo smartphone al computer e trasferire “manualmente” il file VCF su quest’ultimo.
Se ti serve una mano per collegare il tuo dispositivo Android al PC consulta la guida che ho dedicato all’argomento.



Esportare rubrica Android in file CSV

È possibile esportare la rubrica di Android anche sotto forma di file CSV.
I File CSV (acronimo di comma separated values, valori separati da virgole) sono dei semplici file di testo che contengono elenchi di dati suddivisi da virgole.
Possono essere usati per visualizzare e organizzare informazioni di vario genere (come per l’appunto nominativi, numeri di telefono e indirizzi di una rubrica) in applicazioni come Microsoft Excel o per importare i contatti in client di posta elettronica come Microsoft Outlook.

Per esportare la rubrica del tuo smartphone in un file CSV rivolgiti a Contacts Kit, un’applicazione gratuita per Android che supporta l’esportazione dei contatti sotto forma di file CSV e VCF.
Per utilizzarla, chiudi il messaggio pubblicitario che viene visualizzato nella sua schermata iniziale e premi sul pulsante Export your contact.
Dopodiché metti il segno di spunta accanto alla voce All contacts (in modo da selezionare tutti i contatti della rubrica), premi sul pulsante Next, seleziona il formato CSV come formato di output e premi sul pulsante Start per far partire l’esportazione della rubrica.



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Al termine della procedura, premi sul bottone OK, seleziona l’icona della E-mail e scegli un’applicazione con la quale copiare il file CSV sul dispositivo di destinazione.
Così come abbiamo visto in precedenza per il file in formato VCF, puoi scegliere Gmail o un altro client di posta elettronica per auto-inviarti il file via email, Google Drive o Dropbox per archiviare il file su un servizio di cloud storage o Infinit per trasferire il file in modalità wireless sul dispositivo di destinazione.



Se ti serve una mano per aprire il file CSV sul tuo computer o su altri device, fai riferimento alla guida che ho dedicato qualche tempo fa all’argomento.

Sincronizzare rubrica Android con Gmail

Un altro modo per salvare rubrica Android e copiare i contatti su altri dispositivi è attivare la funzione di sincronizzazione dei contatti Gmail.
Se, come probabile, hai già connesso il tuo smartphone Android a un account Google puoi attivare la sincronizzazione dei contatti e fare in modo che la rubrica venga copiata automaticamente sugli altri dispositivi associati al medesimo account:
altri smartphone Android, iPhone, PC, tablet ecc.



Per attivare la sincronizzazione dei contatti con Gmail, apri la app Impostazioni di Android (l’icona dell’ingranaggio che si trova nella schermata con la lista di tutte le app installate sul telefono), seleziona la voce Account dalla schermata che si apre e premi prima sul logo di Google e poi sul tuo indirizzo Gmail.

Ora, se la funzione di sincronizzazione dei contatti con il tuo account Gmail è già attiva, troverai la levetta presente accanto alla voce Contatti spostata su ON.
In caso contrario, spostala tu e i contatti del telefono verranno salvati automaticamente online.



Non hai ancora configurato un account Google sul tuo smartphone?
Nessun problema, recati nel menu Impostazioni > Account di Android, seleziona la voce Aggiungi account e scegli il logo di Google dalla schermata che si apre.

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A questo punto, digita l’indirizzo Gmail dell’account che vuoi associare al telefono nell’apposito campo di testo e premi sul pulsante Avanti.
Dopodiché digita la tua password, metti il segno di spunta accanto alla voce Effettua il backup di password Wi-Fi, impostazioni, dati di app e del dispositivo e premi sul pulsante Avanti per completare la configurazione dell’account.

Se non hai ancora un account Gmail o vuoi crearne uno da utilizzare appositamente per la sincronizzazione della rubrica, torna nel menu Impostazioni > Account di Android, seleziona la voce Aggiungi account, scegli il logo di Google dalla schermata che si apre e premi sul pulsante Oppure crea un nuovo account.



Ad operazione completata, assicurati che la sincronizzazione della rubrica sia attiva (come spiegato in precedenza) e tutti i tuoi contatti verranno salvati costantemente su Gmail e sincronizzati su tutti i device connessi al medesimo account di posta elettronica. Se ti serve una mano a trasferire contatti da Samsung a iPhone o vuoi sapere come sincronizzare contatti Gmail con tutti i tuoi device, leggi i tutorial in cui mi sono occupato di questi argomenti.

Nota: dopo aver abilitato la sincronizzazione della rubrica di Android con Gmail, puoi anche collegarti a questa pagina Web dal computer ed esportare i contatti sul PC cliccando prima sul pulsante Altro e poi sulla voce Esporta presente nel menu che si apre.
Naturalmente devi effettuare l’accesso a Gmail usando lo stesso account Google configurato sullo smartphone.



Esportare contatti Android su SIM

Vorresti esportare la rubrica di Android sulla SIM che hai installato nel tuo smartphone.
Su alcuni cellulari questa opzione è inclusa “di serie”, basta utilizzare la app Contatti come spiegato nel primo paragrafo di questa guida.
In alternativa ci si può rivolgere ad applicazioni come la ottima Copy to SIM Card che si può scaricare gratuitamente dal Google Play Store.

Il funzionamento di questa app è davvero intuitivo.
Dopo averla scaricata sul tuo smartphone, non devi far altro che avviarla, selezionare la scheda Contatti telefono e mettere il segno di spunta accanto a tutti i contatti che desideri copiare sulla SIM.
Dopodiché fai “tap” sul pulsante (…) che si trova in alto a destra e seleziona la voce Copia selezionati nella SIM per completare l’operazione.



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Se vuoi trasferire tutti i contatti dalla rubrica di Android alla SIM (tenendo presente che le SIM a 128k hanno un limite di 500 numeri), fai “tap” sul pulsante (…) che si trova in alto a destra e seleziona la voce Copia tutti i contatti del telefono nella SIM.



Nel caso in cui la scheda Contatti telefono risultasse vuota, risolvi il problema facendo in questo modo:
premi sul pulsante (…) collocato in alto a destra e seleziona la voce Impostazioni dal menu che si apre.
Dopodiché metti il segno di spunta accanto a tutte le voci che trovi sotto la dicitura Choose contacts to display, premi il pulsante OK e torna nella schermata principale di Copy to SIM Card.
Ora i contatti presenti nella rubrica del telefono dovrebbero visualizzarsi correttamente.

come salvare gif su android



come salvare gif su android

Navigando su Internet e, in particolar modo sui social network, ti imbatti sempre più spesso in divertentissime GIF animate.
Ti piacerebbe tanto salvarle sul tuo smartphone Android, ma non sai come fare.
Beh, in tal caso sono felice di dirti che sei capitato proprio nel posto giusto al momento giusto! Nella guida di oggi, infatti, ti spiegherò per filo e per segno come salvare GIF su Android utilizzando un qualsiasi browser Web o alcune applicazioni dedicate allo scopo.

Inoltre, qualora volessi cimentarti tu stesso nella creazione di GIF animate, ti indicherò qualche applicazione che ti permetterà di creare immagini animate utilizzando le foto e i video che sono presenti nella galleria del tuo device! Come dici?
Pensi di non essere in grado di compiere operazioni tanto complesse?
Beh, ti assicuro che ti sbagli di grosso! Salvare e creare GIF animate su Android è davvero facilissimo, e leggendo le prossime righe te ne renderai conto.



Anche se non ti ritieni un esperto di tecnologia, stai sicuro che seguendo le indicazioni che sto per darti riuscirai a scaricare delle divertentissime GIF animate sul tuo smartphone (o sul tuo tablet) e a condividerle con i tuoi amici sui social e in chat in maniera semplicissima.
Sei già pronto per iniziare?
Perfetto, allora mettiti bello comodo, prenditi tutto il tempo che ti serve e metti in pratica le “dritte” che trovi di seguito.
Buona lettura e buon divertimento!

Indice

  • Salvare GIF su Android dal browser
  • App per salvare GIF su Android
  • Salvare GIF su Android dai social network

Salvare GIF su Android dal browser

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Ti stai chiedendo come salvare GIF su Android utilizzando il tuo browser preferito, ad esempio Chrome?
Posso garantirti che si tratta di un’operazione estremamente semplice.
Tutto ciò che devi fare è collegarti a uno dei portali che permettono di scaricare GIF (a proposito, se non sai quali sono i migliori siti per scaricare GIF, leggi l’approfondimento che ho pubblicato a tal riguardo) e scaricare le GIF animate che più ti aggradano salvandole come faresti con una qualsiasi altra immagine “standard”.
Ora ti spiego come fare.

Per prima cosa, individua una GIF di tuo gradimento e, non appena l’avrai trovata, tieni il dito premuto su di essa finché non compare il menu contenente le opzioni di condivisione e salvataggio delle immagini.
Dopodiché, fai tap sulla voce Scarica immagine e, come per “magia”, la GIF verrà automaticamente salvata nel rullino fotografico del tuo dispositivo (dovresti trovarla nella cartella Download della galleria).



Se la GIF che hai salvato sembra essere “statica”, evidentemente non è stata salvata in modo corretto.
Prova ad aprire l’immagine in una nuova scheda del browser (basta tenere premuto sulla GIF che hai trovato e premere sulla voce Immagine in una nuova scheda) e ripeti i passaggi che ti ho indicato poc’anzi per salvare la GIF.
Se tutto è andato per il verso giusto, visualizzerai correttamente l’immagine animata nel rullino del tuo dispositivo.
Hai visto com’è stato semplice salvare la GIF sul tuo dispositivo Android?

App per salvare GIF su Android

Adesso è giunto il momento di scoprire quali sono le migliori app per salvare GIF sul tuo device Android.
Se provi a digitare GIF nella barra di ricerca del Google Play Store, potresti trovarne a bizzeffe, ma ho deciso di parlarti in modo approfondito soltanto delle app che, secondo il mio modesto parere, sono tra le migliori del momento.
Come ti ho già anticipato poc’anzi, oltre a spiegarti nel dettaglio il funzionamento delle app per salvare GIF, ti spiegherò anche come puoi creare GIF personalizzate utilizzando delle soluzioni gratuite ad hoc.
Buon divertimento!



GIPHY

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La prima app che ti consiglio di scaricare sul tuo device Android è GIPHY, l’applicazione ufficiale del più celebre sito di GIF al mondo.
Si tratta di una soluzione gratuita al 100% disponibile anche per dispositivi iOS e, come ovvio che sia, sotto forma di servizio online.
La sua interfaccia è davvero molto minimale e ciò ne rende l’utilizzo particolarmente semplice e intuitivo.



Dopo aver scaricato GIPHY sul tuo smartphone o sul tuo tablet, avvia l’app e premi sul simbolo x per chiudere le schede informative che vengono mostrate al suo avvio.
Dopodiché scorri la schermata principale di GIPHY per visualizzare le GIF più popolari del momento o, se preferisci, cercane una premendo sulla barra di ricerca e scrivendo la descrizione relativa all’immagine che vuoi scaricare (utilizza termini in lingua inglese, troverai molti più risultati).

Non appena avrai trovato la GIF che più ti aggrada, premi su di essa per visualizzarne un’anteprima e, nella schermata che si apre, fai tap sul simbolo (…) per aprire il sotto menu contenente le varie opzioni di salvataggio e condivisione disponibili.
A questo punto, premi sul simbolo della freccia per avviare il download della GIF animata e, nel riquadro che compare, fai tap sulla voce Yes per confermare l’operazione.
La GIF verrà salvata nella cartella Giphy che verrà creata sul tuo device.



GIF Keyboard by Tenor

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Utilizzi le GIF prevalentemente nelle conversazioni che intrattieni con i tuoi amici sui servizi di messaggistica istantanea?
Beh, in tal caso è molto probabile che tu stia cercando un’app che possa permetterti di cercare e inviare GIF direttamente dalla tastiera del tuo dispositivo, vero?
Se le cose stanno effettivamente così, ti consiglio di scaricare sul tuo device GIF Keyboard by Tenor, una tastiera che permette di inserire GIF in tutte le applicazioni in cui viene usata.
L’app è totalmente gratuita ed è disponibile anche su iOS e sotto forma di servizio online (in questo caso è possibile semplicemente scaricare le GIF).



Dopo aver portato a termine il download di GIF Keyboard by Tenor sul tuo smartphone o sul tuo tablet Android, avvia la app, premi sull’opzione Next e dai il consenso per permettere a Tenor di avere accesso al tuo dispositivo premendo sulla voce Consenti nel riquadro che compare.

Ora, per utilizzare le GIF direttamente dalla tastiera del tuo dispositivo, devi innanzitutto recarti nelle impostazioni del tuo device e abilitare tale funzione.
Pertanto, avvia la app Impostazioni (l’icona con l’ingranaggio collocata nella home screen del tuo device), premi sulla voce Lingua e tastiera e, nella schermata che compare a schermo, fai tap sulla voce Tastiera corrente e poi sulla voce Seleziona di più.
Dopodiché sposta su ON la levetta dell’interruttore collocato in corrispondenza della voce Tenor GIF Keyboard e, per portare a termine l’operazione, fai di nuovo tap sulla voce Tastiera corrente e apponi il segno di spunta accanto all’opzione Tenor GIF Keyboard.
Se utilizzi una versione di Android precedente alla 7.0, per attivare la tastiera devi recarti nel menu Impostazioni > Lingua e immissione > Tastiera corrente > Scegli tastiere.



Adesso, prova ad avviare una qualsiasi app di messaggistica istantanea (WhatsApp, Telegram, WeChat, Facebook Messenger etc.), utilizza la tastiera di Tenor GIF per scrivere un messaggio e  arricchiscilo con una simpatica GIF premendo sulla voce Tap for GIFs! e selezionandone una nel menu che visualizzi a schermo (o cercandone una utilizzando l’apposita barra di ricerca che visualizzi direttamente nella tastiera, in alto a sinistra).

Se lo desideri, puoi anche scaricare GIF avviando l’app e cercandone una tramite la barra di ricerca collocata in alto o selezionando una delle immagini situate nella schermata principale di GIF Keyboard by Tenor. Una volta che avrai individuato la GIF che più ti aggrada, fai tap su di essa e, nella schermata che si apre, premi sulla sua anteprima e poi sulla voce Save to gallery per salvare il contenuto selezionato sul tuo dispositivo.



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Hai visto come è stato semplice utilizzare GIF Keyboard by Tenor per scaricare GIF e condividerle con i tuoi amici sui principali servizi di messaggistica?



Motion Stills

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Vuoi stupire i tuoi amici creando delle GIF animate partendo dai video e dalle foto che hai realizzato con il tuo smartphone o tablet Android?
Beh, in questo caso puoi avvalerti di Motion Stills, un’applicazione gratuita sviluppata da Google (disponibile anche su  iPhone) grazie alla quale è possibile creare immagini in formato GIF utilizzando i contenuti salvati sul proprio smartphone o sul proprio tablet o, in alternativa, i fotogrammi catturati in tempo reale con la fotocamera del proprio device.



Non appena avrai portato a termine il download di Motion Stills sul tuo dispositivo, avvia la app e, nella sua schermata iniziale, premi sul simbolo del cerchio per catturare i fotogrammi che utilizzerai per la creazione della tua personalissima GIF animata.
Dopo aver catturato le immagini da usare per la “costruzione” della GIF, dovresti visualizzare in basso una freccia bianca che punta verso l’alto:
premi su di essa e, come per “magia”, visualizzerai l’anteprima della tua GIF personalizzata!

Per salvare la GIF che hai appena realizzato, premi sulla sua anteprima, premi sul simbolo della freccia blu su sfondo bianco e, nel menu che compare a schermo, fai tap sulla voce GIF.
A questo punto, dovresti visualizzare il menu di salvataggio e condivisione:
premi sulla voce Salva nella galleria se vuoi salvare l’immagine sul tuo device, oppure condividila con i tuoi amici selezionando uno dei social network disponibili.



Ti piacerebbe fare la conoscenza di altre app che possono permetterti di creare GIF personalizzate?
Allora cosa aspetti?
Leggi il tutorial in cui ti parlo delle migliori app per creare GIF.
Sono sicuro che apprezzerai molto anche questa lettura.

Salvare GIF su Android dai social network

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Ti piacerebbe salvare le GIF animate che trovi su Facebook o che ti inviano su WhatsApp?
Nulla di impossibile.
Ecco qualche consiglio veloce su come salvare le GIF su Android partendo dalle app di messaggistica e i social network.

  • Facebook – se vuoi salvare una GIF da Facebook, premi sul link che trovi sotto di essa, fai tap sul simbolo (…) collocato in alto a destra e utilizza il menu di condivisione per aprire la GIF con Chrome (o comunque con un browser Web).
    Dopodiché tieni il dito premuto sulla GIF visualizzata nel browser e seleziona la voce Scarica immagine dal menu che si apre.
    Per maggiori info al riguardo, leggi il mio tutorial su come scaricare GIF da Facebook.
  • WhatsApp – se vuoi salvare una GIF da WhatsApp, seleziona la discussione in cui è contenuta l’immagine di tuo interesse, fai tap per due volte consecutive su quest’ultima (in modo da ingrandirla), premi sul pulsante (…) che si trova in alto a destra e seleziona l’opzione Condividi.
    Scegli quindi l’app di destinazione della GIF (es. DropboxGoogle Foto) e il gioco è fatto.
    La GIF verrà salvata come un file MP4 e non come una GIF.
    In alternativa puoi anche andare nella cartella WhatsApp > Media > WhatsApp Animated del tuo device:
    lì troverai tutte le GIF inviate e ricevute (sempre in formato MP4).
  • Telegram – per salvare una GIF da Telegram, apri la chat che contiene l’immagine, premi sull’icona (…) in alto a destra e seleziona la voce Salva nelle GIF dal menu che si apre.

come salvare contatti android



come salvare contatti android

Vorresti copiare la rubrica di uno smartphone Android sul tuo PC ma non sai come riuscirci?
Hai bisogno di trasferire i contatti di un telefono Android su un iPhone e non sai come fare?
Non ti preoccupare, ti assicuro che si tratta di due operazioni estremamente semplici da portare a termine:
se vuoi posso darti io una mano a scoprire esattamente come.

In realtà ci sono moltissimi modi diversi per salvare contatti Android:
puoi generare un file VCF con la app Contatti del tuo telefonino ed esportarlo sul PC, puoi sincronizzare la rubrica di Android con Gmail e condividere i contatti con tutti i tuoi device; puoi perfino selezionare alcuni nominativi dalla rubrica di Android e copiarli sulla memoria di una scheda SIM! Devi solo scegliere qual è la soluzione più adatta alle tue esigenze e metterla in pratica.
Trovi tutte le indicazioni di cui hai bisogno qui sotto.



Per realizzare il tutorial io ho utilizzato uno smartphone equipaggiato con Android 5.0 Lollipop, ma le istruzioni che trovi di seguito dovrebbero andar bene anche per terminali equipaggiati con altre versioni del sistema operativo del robottino verde.
Allora, si può sapere che altro stai aspettando per metterti all’opera?

Salvare contatti da Android

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Il modo più semplice per salvare la rubrica di uno smartphone Android è utilizzare la funzione di esportazione inclusa nell’applicazione Contatti.
Se non sai come si usa, tranquillo, è semplicissimo.
Tutto quello che devi fare è avviare l’applicazione Contatti, premere sul pulsante che si trova in alto a sinistra e selezionare la voce Impostazioni dal menu che si apre.

A questo punto, fai “tap” sull’opzione Esporta, seleziona la voce Esporta in file .vcf e scegli la cartella in cui salvare il file con i contatti.
Aspetta quindi che la procedura di esportazione venga portata a termine e otterrai un file VCF con all’interno tutti i contatti della rubrica di Android.



Se utilizzi uno smartphone Samsung e non sei riuscito a esportare i contatti di Android seguendo le indicazioni che ti ho appena fornito, prova in quest’altro modo:
avvia l’applicazione Contatti, premi sul pulsante […] e seleziona la voce Impostazioni dal menu che si apre.
Dopodiché spostati su Contatti, seleziona l’opzione Importa/Esporta dal menu che si apre e scegli se esportare la rubrica sulla memoria interna del dispositivo o su una scheda SD.

Una volta ottenuto il file VCF con i contatti di Android, sei libero di copiare quest’ultimo sul PC o su qualsiasi altro device tu voglia importare la rubrica del tuo smartphone.
Per compiere quest’operazione puoi semplicemente collegare il telefono al computer e cercare il file VCF (es.
00001.vcf) nella cartella principale della memoria del dispositivo o della scheda SD.
In alternativa puoi installare un file manager come ES Gestore File e utilizzarlo per auto-inviarti il file VCF della rubrica via email.



Per utilizzare ES Gestore File, scarica quest’ultimo dal Google Play Store, avvialo e premi sull’icona ad hamburger collocata in alto a sinistra.
Dopodiché seleziona la cartella in cui si trova il file VCF (home se hai salvato la rubrica sulla memoria interna dello smartphone o sd se l’hai salvata su una scheda SD), tieni il dito premuto su quest’ultimo e premi sul pulsante Altro che compare in basso a destra.

A questo punto, decidi se auto-inviarti il file via email selezionando il nome di un client di posta elettronica (es.
Gmail) dal menu che si apre oppure se salvarlo su un servizio di cloud storage (es.
Dropbox o Google Drive) selezionando l’icona di quest’ultimo dal medesimo menu.



Una volta esportata la rubrica di Android sul dispositivo di destinazione (es.
il tuo PC), utilizzalo come ti ho spiegato nella mia guida su come aprire file VCF, è semplicissimo.

Salvare contatti Android tramite Gmail

Se non vuoi perdere troppo tempo, puoi salvare contatti Android su Gmail e sfruttare le funzioni di sincronizzazione offerte da quest’ultimo per portare la tua rubrica su tutti i dispositivi che desideri.



Se hai già associato il tuo smartphone Android a un account Google, la funzione di sincronizzazione dei contatti su Gmail dovrebbe essere già attiva.
Per verificare che sia effettivamente così, recati nel menu Impostazioni > Account > Google di Android, seleziona il tuo indirizzo Gmail dalla schermata che si apre e accertati che la funzione Contatti sia attiva.
In caso contrario, attivala tu e i tuoi contatti verranno sincronizzati automaticamente con Gmail.

Qualora il tuo smartphone Android non fosse stato ancora associato a un account Google, recati nel menu Impostazioni > Account del dispositivo, premi sul pulsante Aggiungi account e configura il tuo account Gmail (oppure creane uno nuovo, nel remoto caso in cui non l’avessi ancora).



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Una volta attivata la sincronizzazione dei contatti fra Android e Gmail, puoi portare la rubrica del tuo smartphone su qualsiasi dispositivo (PC, smartphone, tablet ecc.) semplicemente collegando quest’ultimo al tuo account Google.



Ad esempio, se vuoi portare la rubrica di Android su iPhone, recati nel menu Impostazioni > Mail > Account di iOS, premi sul pulsante Aggiungi account e configura il tuo account Google nella schermata che si apre.
Se vuoi portare la rubrica di Android su un PC Windows o un Mac, imposta l’account di Gmail nel tuo client di posta preferito e il gioco è fatto.
Insomma, è davvero semplicissimo! Se ti servono maggiori informazioni su queste procedure, dai pure un’occhiata alle mie guide su come configurare Gmail su iPhone, come leggere posta Gmail, come sincronizzare contatti Gmail e come configurare Outlook con Gmail.

Gmail consente anche di salvare sul PC un file CSV o VCF con tutti i contatti della rubrica Android, o meglio con tutti i contatti della sua rubrica.
Per sfruttare questa funzione, collegati al servizio Google Contatti.



Nella pagina che si apre, seleziona le voci Di più > Esporta dalla barra laterale di sinistra, spunta la casella Contatti e scegli il formato di file in cui intendi scaricare la rubrica:
CSV Google, CSV Outlook o vCard (per contatti iOS).

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A questo punto, clicca sul pulsante Esporta e attendi che venga scaricato il file VCF o CSV con la rubrica di Gmail sul tuo PC.

Salvare contatti Android su SIM

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Ti piacerebbe salvare contatti Android su una SIM?
Nessun problema, grazie all’applicazione gratuita Copy to SIM Card puoi prendere qualsiasi nominativo dalla rubrica del tuo smartphone e trasferirlo sulla memoria di una SIM (che ti ricordo di essere di 500 numero per le schede da 128k).

Per usare Copy to SIM Card, scarica l’applicazione dal Google Play Store, avviala e seleziona la scheda Contatti telefono.
Metti quindi il segno di spunta accanto ai numeri che desideri trasferire sulla SIM e seleziona la voce Copia selezionati nella SIM dal menu (…) che si trova in alto a destra.



Qualora non riuscissi a visualizzare alcun numero in Copy to SIM, premi sul pulsante (…) dell’applicazione (in alto a destra) e seleziona la voce Impostazioni dal menu che si apre.
Metti quindi il segno di spunta accanto a tutte le opzioni che si trovano sotto la dicitura Choose contacts to display e premi sul pulsante OK per salvare i cambiamenti.
Ora ripeti i passaggi che ti ho illustrato in precedenza e dovresti riuscire a trasferire i tuoi contatti preferiti sulla SIM.

come ritrovare il cellulare android



come ritrovare il cellulare android

Ogni tanto ti capita di avere la testa fra le nuvole e di lasciare il telefonino in locali pubblici o a casa di amici? Allora potrebbe tornarti utile il servizio gratuito che Google offre a tutti gli utenti Android e che permette di localizzare il proprio telefono da remoto in caso di smarrimento. Il suo funzionamento è molto simile a quello di “Trova il mio iPhone” sui dispositivi Apple, permette di localizzare lo smartphone su una mappa da remoto, di farlo squillare e di cancellare tutti i dati presenti sulla sua memoria.

Così come tutti i sistemi di localizzazione da remoto, anche il sistema di localizzazione targato Google richiede che il telefono sia acceso e connesso a Internet per funzionare, cosa che ne limita l’utilità in caso di furto (basta che il ladro sia abbastanza scaltro da spegnere il device dopo il “colpaccio” per renderne impossibile il rintracciamento), ma per fortuna ci sono anche delle soluzioni alternative più complete.



Nella guida di oggi, vedremo dunque come ritrovare il cellulare Android utilizzando sia il sistema di localizzazione offerto da Google sia alcune soluzioni di terze parti disponibili sul Play Store.
Che aspetti ad approfondire l’argomento?
Tutto quello di cui hai bisogno sono cinque minuti di tempo libero. Buona lettura!

Gestione Dispositivi Android

Per ritrovare il cellulare Android con Gestione Dispositivi Android, il servizio di localizzazione offerto gratuitamente da Google, devi innanzitutto attivare il GPS sul tuo smartphone e autorizzare il servizio a svolgere il suo lavoro.



Recati quindi nel menu con la lista delle app installate sul tuo smartphone e premi sull’icona delle Impostazioni (l’ingranaggio grigio).
Nella schermata che si apre, seleziona la voce relativa alla Geolocalizzazione e, se necessario, sposta su ON la levetta relativa alle funzioni di localizzazione (in alto a destra).

Ad operazione completata, torna nel menu con la lista delle app installate sul tuo smartphone e avvia Impostazioni Google (l’icona dell’ingranaggio con la lettera “G” stampata al centro).
Seleziona quindi la voce Sicurezza dalla schermata che si apre e attiva le funzioni Localizza questo dispositivo da remoto e Consenti blocco e cancellazione da remoto spostando su ON le relative levette.



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Missione compiuta! Ora puoi ritrovare il cellulare Android su cui è stata attivata la localizzazione da remoto collegandoti al sito Internet Gestione Dispositivi Android e accedendo con il tuo account Google.
Naturalmente deve trattarsi dello stesso account Google configurato sul telefono (quello che trovi nel menu Impostazioni > Account > Google di Android, o che comunque puoi aggiungere dalla medesima schermata).  



Ad accesso effettuato, attendi qualche secondo affinché il telefono venga visualizzato sulla mappa e decidi il da farsi.

Al termine del rilevamento, infatti, oltre a conoscere la posizione attuale del tuo telefono puoi far squillare il dispositivo, bloccarlo o cancellare tutti i dati presenti sulla sua memoria.



Per lanciare l’allarme, clicca sul pulsante Fai squillare due volte consecutive e il dispositivo squillerà ininterrottamente per cinque minuti (o fino a che qualcuno non premerà il tasto di accensione). Per cancellare il contenuto del cellulare, invece, fai click sul pulsante Cancella per due volte consecutive e Android eliminerà automaticamente app, foto, musica e impostazioni del telefono.
Alcuni dati presenti sulla scheda microSD potrebbero non essere eliminati.
Al termine dell’operazione la localizzazione remota del device non funzionerà più.

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Infine c’è la funzione Blocca che sostituisce la lock screen predefinita di Android con una schermata di sblocco protetta da password.
Per sfruttarla, clicca sul pulsante Blocca e compila il modulo che ti viene proposto digitando la password da usare per bloccare il telefono nei campi Nuova passwordConferma password, un messaggio per il ripristino da visualizzare nella lock screen (opzionale) e un numero di telefono che vuoi rendere contattabile da parte di chi dovesse trovare lo smartphone (opzionale).

Nota: se vuoi, puoi usare Gestione Dispositivi Android anche da altri smartphone o tablet Android, basta installare l’apposita applicazione disponibile sul Google Play Store.



Cerberus

Come accennato in apertura del post, Gestione Dispositivi Android è un ottimo servizio ma risulta un po’ limitato quando si tratta di rintracciare un cellulare rubato.

Chi cerca una soluzione più efficace in caso di furto, farebbe bene ad optare per soluzioni di terze parti, come Cerberus che al costo di 5 euro/anno (dopo 7 giorni di prova gratuita) permette di avere una soluzione anti-furto completa sul proprio smartphone.



Grazie a Cerberus, è possibile localizzare il proprio smartphone da remoto, bloccarlo, formattarlo, farlo squillare e compiere tante altre operazioni che Gestione Dispositivi Android non offre.
Ad esempio è possibile scattare foto e registrare video di nascosto, ottenere l’elenco delle chiamate o dei messaggi recenti, ricevere informazioni sulla rete dati o WiFi a cui è connesso il telefono rubato e molto altro ancora.

A rendere Cerberus particolarmente utile in caso di furto sono i suoi sistemi di protezione, grazie ai quali l’applicazione può riattivare il GPS in automatico (richiede il root), può ricevere comandi via SMS (quindi funziona anche in assenza di connessione Internet) e può nascondersi dai menu di sistema in modo da rendere invisibile la sua presenza.



Interessante, vero?
Allora apri subito il Play Store e scarica la versione di prova di Cerberus premendo sui pulsanti InstallaAccetto. Dopodiché avvia l’applicazione, premi sul pulsante Crea un account Cerberus e crea il tuo account gratuito sulla rete di Cerberus.
Questo account ti permetterà poi di rintracciare il telefono e comandarlo da remoto.

A registrazione completata, segui la procedura di configurazione dell’applicazione per farla entrare in azione. Pigia quindi sui pulsanti Abilita amministratore dispositivo e Attiva per autorizzare Cerberus a comandare il tuo smartphone (senza questa autorizzazione la app non può funzionare) e se hai un telefono sbloccato tramite root, premi anche su Concedi permesso Superuser per sbloccare le funzioni di Cerberus che richiedono il root (riattivazione del GPS e permanenza dell’anti-furto dopo il reset di Android).



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A questo punto sei già protetto da Cerberus e puoi localizzare/comandare il tuo smartphone da remoto, ma, se vuoi, puoi regolare le impostazioni della app agendo nel suo menu principale.
Ad esempio mettendo il segno di spunta accanto alla voce Nascondi dalla lista applicazioni puoi rendere invisibile l’applicazione, attivando le funzioni Blocca menu PowerBlocca status bar impedirai ai ladri di spegnere il telefono o visualizzare la barra di stato dalla lock screen e così via.



Pigiando sull’icona ad hamburger che si trova in alto a sinistra potrai inoltre configurare la cattura foto automatica di Cerberus, il sistema SIM checker che invia un avviso in caso di cambiamento della SIM nel telefono e potrai impostare delle azioni automatiche (Configurazione AutoTask) che l’applicazione deve compiere in determinate circostanze.

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Per ritrovare il cellulare Android utilizzando Cerberus, collegati al sito Internet cerberusapp.com, clicca sul pulsante Login collocato in alto a destra ed esegui l’accesso usando il tuo account di Cerberus (quello che hai creato durante il setup iniziale dell’applicazione).

Ad accesso effettuato, attendi qualche secondo e dovresti vedere la posizione del tuo smartphone su una mappa di Google Maps.
Per comandare il dispositivo da remoto, usa il menu a tendina collocato in alto a sinistra.
All’interno del menu ci sono le opzioni per bloccare il device, mostrare un messaggio, far partire un allarme, ottenere la cronologia delle posizioni, scattare foto, realizzare video e molto altro ancora.



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Se non riesci a localizzare il telefono da remoto con Cerberus, ricordati che puoi comunque comandare il dispositivo da remoto con gli SMS.
Per maggiori informazioni su questa funzionalità consulta la guida inclusa nell’applicazione.



Android Lost

Android Lost è una soluzione gratuita che si pone come alternativa a Gestione Dispositivi Android e Cerberus: non offre tutte le funzioni di quest’ultimo, non è altrettanto semplice da usare, ma risulta più completo del servizio di localizzazione offerto “di serie” da Android.

Con Android Lost, puoi localizzare lo smartphone da remoto, bloccarlo, formattarlo, scattare foto, registrare l’audio e perfino riattivare GPS e connessione Internet in caso di disattivazione (anche se queste funzioni non sono sempre disponibili).
L’applicazione permette inoltre di comandare Android tramite SMS, di visualizzare messaggi personalizzati sullo schermo del telefono e di far squillare il dispositivo.



Per usare Android Lost sul tuo smartphone, scarica la app dal Google Play Store, avviala e concedile i permessi da amministratore premendo prima sul pulsante Request Administrator Rights e poi su Attiva.
Nel menu di Android, l’applicazione sarà rappresentata con il nome Personal Notes e l’icona di un Blocco Note, per non dare nell’occhio.

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A questo punto non ti resta che collegarti al sito Internet AndroidLost.com e autenticarti con il tuo account Google (lo stesso configurato sul telefono da localizzare).
Clicca quindi sulla voce Sign In che si trova in alto a destra, se necessario effettua il login con il tuo account Google e clicca sul pulsante Permetti per completare il processo di autenticazione.

Ora puoi localizzare il tuo telefono semplicemente selezionando la scheda Controls dal sito Internet di AndroidLost e cliccando sul pulsante Send location.
Entro qualche secondo visualizzerai una mappa di Google Maps con la posizione attuale del tuo smartphone.



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Per “sfogliare” e utilizzare gli altri comandi disponibili in Android Lost, clicca sulle icone che vedi sotto la scheda Controls:
in  Status trovi i comandi per attivare/disattivare le varie connessioni, in Messages quelli per inviare o ricevere messaggi dal cellulare, mentre in Security ci sono le funzioni per bloccare o formattare il telefono.



Se il telefono non può essere localizzato o comandato da remoto (magari perché non connesso a Internet), comandalo via SMS utilizzando i codici che trovi qui (sotto la voce Available SMS commands).

come ritornare alla versione precedente di android



come ritornare alla versione precedente di android

Dopo aver aggiornato il tuo smartphone Android con l’ultimo firmware ufficiale, hai riscontrato dei vistosi rallentamenti del sistema o dei problemi che prima non si verificavano?
Ogni tanto succede, ma per fortuna ci sono varie operazioni che si possono compiere per rimediare a questo genere di situazioni.
Quella più drastica è il downgrade, ossia la reinstallazione del vecchio firmware in luogo di quello più recente.

È un’operazione potenzialmente rischiosa, ma in alcuni casi è l’unica soluzione che funziona davvero.
Se tu credi di rientrare in uno di questi, prima di passare all’azione lascia che ti spieghi come ritornare alla versione precedente di Android per schiarirti le idee su questo argomento.
Non ci vorrà molto, promesso.



Prima di vedere in dettaglio come ritornare alla versione precedente di Android, vista la potenziale pericolosità di un’operazione come la sostituzione del firmware del telefono, ti consiglio di fare tutte le prove possibili per “recuperare” il firmware attuale e risolvere tutti i problemi che quest’ultimo presenta.

A tal proposito, ti consiglio di provare con un bel reset di Android.
In questo modo, potrai riportare il telefono allo stato di fabbrica (mantenendo la versione attuale del firmware) ed eliminare tutti gli eventuali problemi che potrebbero minare la stabilità di Android.
È un tentativo “estremo”, lo so, ma sempre meno estremo del sostituire interamente il firmware dello smartphone.



Per resettare il tuo terminale Android, recati quindi nelle Impostazioni del sistema operativo e seleziona le voci Privacy > Ripristina dati di fabbrica dal menu che si apre.
Successivamente, premi sul pulsante Ripristina dispositivo, conferma l’operazione premendo Cancella tutto ed attendi che la procedura giunga al termine.
Ci vorranno pochi minuti.

A reset effettuato non avrai più le tue applicazioni e le tue impostazioni, ma molto probabilmente avrai risolto i problemi che ti stavano spingendo verso il downgrade del firmware.
I dati, le foto e i video salvati sulle schede di memoria esterne rimarranno intatti (a meno che tu non abbia selezionato l’opzione Formatta scheda SD dal menu di reset di Android).



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Se la procedura di reset non ha portato ai risultati sperati e sei convinto di voler ritornare alla versione precedente di Android, devi fare qualche giretto su Google per trovare i software più adatti al tuo telefono.



Ora, premesso che sul PC devono essere installati i driver del telefono (che solitamente vengono inclusi in prodotti come Samsung Kies, attraverso i quali si possono gestire gli smartphone Android dal PC), devi procurarti quanto segue:

  • Un’applicazione per sostituire il firmware del telefono (flashare, in gergo tecnico)
  • I file del firmware originale per il tuo smartphone

Per quanto concerne i file del firmware, purtroppo non posso darti molte indicazioni.
Devi semplicemente cercare su Google il nome del tuo smartphone associato al termine firmware ed essere bravo a trovare il link per il download.
Fai estremamente attenzione a quello che scarichi, però.
Utilizzare un firmware non adatto al telefono sul quale lo si installa rende il dispositivo inutilizzabile!



Anche le applicazioni per flashare il firmware cambiano a seconda del telefono su cui si deve operare.
Per gli smartphone Samsung, ad esempio, c’è ODIN, per quelli Sony c’è un Flash Tool ufficiale, per quelli HTC c’è l‘HTC Flash Help Tool, mentre per altri device si può utilizzare l’MTK Android SP Flash Tool.

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Le procedure per effettuare il downgrade del firmware Android cambiano a seconda dell’applicazione utilizzata.
Ad esempio, con ODIN bisogna cliccare sul pulsante OPS e selezionare il file con estensione OPS del firmware che si desidera copiare sul telefono.
Dopodiché bisogna mettere il segno di spunta accanto alla voce One package e cliccare sul pulsante One package per selezionare il file .tar.md5 contenente il software da installare sullo smartphone.

Successivamente, bisogna attivare la modalità Download sul telefono (spegnendolo e riaccendendolo tenendo premuti i tasti Power, Menu e Volume – contemporaneamente) e cliccare sul pulsante START per avviare il downgrade del firmware.



Come vedi nulla di impossibile ma, ripeto, bisogna fare molta attenzione ai firmware che si scaricano e bisogna mettere in conto il fatto che questo genere di operazioni può anche andare storto compromettendo irrimediabilmente l’usabilità dello smartphone.
Inoltre, per completezza di informazione ti ricordo che con il downgrade del firmware si cancellano tutte le applicazioni e le impostazioni presenti sul telefono.

come rintracciare telefono android



come rintracciare telefono android

Hai paura di perdere il tuo smartphone da qualche parte?
Ti capisco.
Ormai un po’ tutti viviamo con questa preoccupazione addosso ma, per fortuna, rispetto a qualche anno fa, abbiamo delle armi in più per affrontare situazioni del genere.

Mi riferisco a quei servizi di localizzazione inclusi nella maggior parte degli smartphone, anche quelli meno costosi, che permettono di rintracciare i telefonini da remoto, tramite Internet.



Per approfondire l’argomento ho preparato per te questo tutorial in cui vedremo insieme come rintracciare telefono Android usando due soluzioni differenti:
il sistema Gestione Dispositivi Android presente “di serie” nel sistema operativo del robottino verde e un’applicazione esterna, a pagamento, che offre qualche funzione in più.

Gestione Dispositivi Android

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Per assicurarti che il tuo smartphone sia rintracciabile da remoto tramite il sistema Gestione Dispositivi Android, accedi alla schermata in cui c’è l’elenco di tutte le app installate sul telefono (il drawer) e premi sull’icona Impostazioni di Google.
Nel menu che si apre, seleziona la voce Sicurezza e verifica che le opzioni Localizza questo dispositivo da remoto e  Consenti blocco e cancellazione da remoto siano spuntate.
In caso contrario, attivale tu.



Se le opzioni di cui sopra risultano “ingrigite”, quindi non attivabili, recati nel menu Impostazioni > Geolocalizzazione di Android e sposta su ON la levetta collocata in alto a destra nella schermata che si apre.

Una volta attivato il sistema di localizzazione da remoto, per rintracciare telefono Android non bisogna far altro che collegarsi al sito Internet Gestione Dispositivi Android, eseguire il login con i dati del proprio account Google (se necessario) e attendere che il device compaia sulla mappa.



In alternativa, è possibile scaricare l’applicazione Gestione Dispositivi Android su un altro smartphone/tablet Android e visualizzare la posizione del telefono da quest’ultima.

Oltre a consentire la localizzazione dei dispositivi da remoto, Gestione Dispositivi Android consente anche di impartire degli ordini allo smartphone:
cliccando sul pulsante Fai squillare puoi far squillare il telefono ininterrottamente (per attirare l’attenzione degli astanti e sperare che qualcuno metta in salvo il terminale), premendo sul pulsante Blocca puoi bloccare il dispositivo con un codice di sicurezza, mentre cliccando su Cancella puoi avviare la cancellazione di tutti i dati presenti sullo smartphone in modo che nessuno veda le tue informazioni private (in questo caso, però, il servizio di localizzazione non funzionerà più).



Il servizio Gestione Dispositivi Android è presente sulla maggior parte dei terminali Android prodotti dal 2010 in poi ed è gratuito al 100%.
Per funzionare, necessita che il telefono sia acceso, con il GPS attivo e connesso a Internet (tramite Wi-Fi o rete dati 3G/LTE).

Cerberus

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Lo strumento di localizzazione d remoto incluso di default in Android ti sembra un po’ troppo facile da aggirare?
Allora ti consiglio di dare un’occhiata a Cerberus, una delle migliori app antifurto disponibili sul Google Play Store.

Cerberus – così come Gestione Dispositivi Android – consente di rintracciare lo smartphone da remoto, ma rispetto a quest’ultimo offre diverse funzioni in più:
permette di comandare il device tramite SMS quando la connessione Internet non è disponibile; registra la cronologia degli “spostamenti” del cellulare in modo da conoscerne la posizione geografica anche se è spento; registra l’audio dal microfono dello smartphone; permette di ottenere la lista con tutte le ultime chiamate effettuate/ricevute; attiva automaticamente il GPS quando è spento (solo sui dispositivi sbloccati tramite root) e molto altro ancora.



Inoltre, l’applicazione include un sistema di azioni automatiche che – tanto per fare un esempio – consente di ricevere un’email di notifica se viene cambiata la SIM nel cellulare o viene sbagliata l’immissione del codice di sblocco.
Cerberus è gratis per i primi 7 giorni e poi si paga 4,99 euro.
È possibile utilizzarlo su un numero massimo di tre dispositivi, a patto che siano tutti associati allo stesso account Google.

Vuoi sapere come funziona Cerberus?
Nulla di più facile.
Scarica l’applicazione dal Play Store, avviala e premi sul pulsante Crea un account Cerberus per avviare la creazione di un account gratuito per usare i servizi offerti dalla app.
Comparirà un modulo che dovrai compilare con le tue informazioni personali:
nome utente, password e indirizzo email.



Ad operazione completata, premi sul bottone Crea account due volte consecutive, leggi l’introduzione alle funzioni principali della app e premi i pulsanti Abilita amministratore dispositivo e Concedi permesso Superuser (solo se hai un terminale sbloccato tramite root) per consentire a Cerberus di avere il controllo completo sul dispositivo.

A questo punto, esegui l’accesso con i dati del tuo account Cerberus e attiva o disattiva le funzioni della app dal menu configurazione principale.
Tramite il menu Cattura foto automatica puoi invece impostare lo scatto automatico di foto quando si inserisce un codice di sblocco sbagliato o si stoppa l’allarme del cellulare, mentre nella schermata SIM Checker puoi impostare il numero su cui ricevere una notifica quando viene cambiata la SIM nel telefono.



Per localizzare il tuo device da remoto con Cerberus, devi collegarti al sito Internet dell’applicazione oppure scaricare la app gratuita Cerberus Client su un altro smartphone/tablet Android.
Una volta localizzato sulla mappa, potrai inviare al dispositivo vari comandi:
blocca con codice; fai partire un allarme; registra audio; cattura video; scatta foto; cancella SD card; abilita/disabilita Wi-Fi; ottieni lista chiamate e molto altro ancora.

come rintracciare cellulare android



come rintracciare cellulare android

Eri con gli amici ad un concerto e tornato a casa ti sei accorto di non avere più con te il tuo fidato cellulare Android.
Un bel guaio, considerando che non ricordi se, distrattamente l’hai perso o, malauguratamente te l’hanno rubato.
Dai, non disperarti, forse c’è una soluzione, posso spiegarti come rintracciare un cellulare Android.

Devi infatti sapere che i terminali Android commercializzati dal 2010 in poi includono una funzione, denominata Find My Device, che permette di localizzarli su una mappa e comandarli da remoto.
Si tratta di uno tra i più popolari servizi per la localizzazione di smartphone disponibili su Android.
Servizi indubbiamente utili – anche perché per la maggior parte si tratta di strumenti gratuiti – ma per certi versi un po’ limitati.
Per funzionare, infatti, Find My Device (e anche gli altri servizi per rintracciare cellulare Android di cui ti parlerà in questa mia guida) richiedono che il device da localizzare sia acceso, connesso a Internet (tramite rete 3G/LTE o Wi-Fi) e con il GPS attivo:
tutte funzioni che vengono meno se il telefono viene spento, e i ladri purtroppo questo lo sanno.
In poche parole si tratta di soluzioni eccellente per i casi di smarrimento e in alcuni casi utili per quelli di furto ma, niente panico, esistono delle soluzioni alternative pensate principalmente per offrire una protezione adeguata nel caso in cui lo smartphone venga rubato.



Vuoi saperne di più?
Nessun problema, sono qui per questo.
Lascia che ti spieghi come rintracciare cellulare Android con alcuni tra i più polari servizi, tra cui lo strumento Find My Device, incluso “di serie” nel sistema operativo del robottino verde.
Ti auguro una buona lettura.

Come rintracciare cellulare Android (Find My Device )

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Il primo passo che devi compiere è attivare la geolocalizzazione sullo smartphone che intendi rintracciare da remoto.
Recati quindi nel drawer di Android (la schermata in cui ci sono le icone di tutte le app installate sul dispositivo), premi sull’icona Impostazioni, seleziona la voce Geolocalizzazione e sposta su ON la levetta presente in alto a destra nella schermata che si apre.

Ad operazione completata, attiva le funzioni di localizzazione e controllo remoto del servizio Find my Devide. Torna quindi nel drawer di Android, premi nuovamente sull’icona Impostazioni e seleziona la voce Google e poi Sicurezza dalla schermata che si apre.



A questo punto, trova le opzioni Localizza questo dispositivo da remoto e Consenti blocco e cancellazione da remoto (in corrispondenza della voce Gestione Dispositivi Android) e, se necessario, attivale spostando su ON la levetta che le riguarda.
Missione compiuta! Ora puoi localizzare e comandare il tuo device tramite Internet.
Come?
Te lo spiego subito.

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Per rintracciare cellulare Android devi collegarti al sito Internet Find My Device ed effettuare l’accesso a quest’ultimo usando i dati del tuo account Google.
Se lo smartphone è acceso, connesso a Internet (tramite rete dati o Wi-Fi) e ha il modulo GPS attivo, entro qualche secondo vedrai la sua posizione su una mappa di Google Maps e potai comandarlo a distanza.

I comandi per il controllo remoto li trovi in alto a sinistra: Fai squillare permette di far squillare il cellulare in maniera continuativa per attirare l’attenzione degli astanti; la funzione Blocca consente di bloccare il device con un codice di sicurezza (rendendolo quindi inutilizzabile da parte degli sconosciuti); lo strumento Cancella, invece, serve a cancellare tutti i dati presenti sullo smartphone.
Quest’ultima funzione è da usare solo nei casi disperati, quando non ci sono più speranze di recuperare il cellulare, anche perché rende impossibile una nuova localizzazione del terminale da remoto.



Il servizio Gestione Dispositivi Android è accessibile anche da smartphone e tablet Android mediante un’apposita applicazione gratuita che permette di sfruttare tutte le funzionalità del servizio in mobilità.

Come rintracciare cellulare Android (Cerberus)

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Come già detto nell’apertura del post, Gestione Dispositivi Android è un ottimo servizio ma risulta un po’ limitato quando si tratta di rintracciare un cellulare rubato.
Per proteggersi in maniera più efficace contro il furto del proprio smartphone è meglio optare per soluzioni di terze parti, come ad esempio l’ottimo Cerberus.

Cerberus è una delle applicazioni antifurto più complete disponibili nel panorama Android che dà il meglio di sé quando installata sui dispositivi con i permessi di root sbloccati.



Tra le funzionalità di Cerberus vi è la possibilità rintracciare il telefono e comandarlo da remoto, come Gestione Dispositivi Android, ma in più offre la possibilità di inviare comandi al dispositivo via SMS, di registrare l’audio circostante, scattare foto, attivare il GPS quando viene spento e registrare una cronologia degli spostamenti del device in modo da poterlo rintracciare anche da spento (o quantomeno sapere dove si trovava prima che i ladri lo spegnessero).
Il servizio è gratuito per i primi 7 giorni, dopodiché si paga 4,99 euro per sempre.
Da sottolineare che alcune funzioni sono disponibili solo per i device sbloccati tramite root.

Che ne dici di provare quest’applicazione?
Apri il PlayStore di Google e scaricarla:
potrai così usufruire della versione di prova gratuita potendo così decidere se è l’app che fa al caso tuo.



Per scaricarla tramite lo store virtuale di Google, premi sul pulsante Installa e poi su Accetto.
Quando il dowload dell’applicazione sarà terminato, dovrai creare un account nell’applicazione premendo sul pulsante Crea un account Cerberus.
Attraverso l’account registrato potrai interfacciarti con la localizzazione da remoto offerta dal panello web dell’applicazione.

Per completare la registrazione, segui la procedura guidata che visualizzi a schermo.
Inoltre, per completare il collegamento tra lo smartphone e l’applicazione, dovrai premere sul pulsante Abilita amministratore dispositivo e Attiva.
Tale autorizzazioni servono per comandare il tuo smartphone da remoto.
Inoltre, solo nel caso in cui tu disponga di uno smartphone con i permessi di root, premi la voce Concedi permesso Superuser.
In questo modo potrai accedere alle funzioni di Cerberus che richiedono il root del dispositivo (ovvero la riattivazione del GPS e la permanenza dell’anti-furto dopo il reset di Android).



Una volta seguiti questi passaggi avrai configurato correttamente l’applicazione Cerberus:
potrai facilmente localizzare/controllare il tuo smartphone da remoto.
Nelle righe che seguono ti spiego come fare, nei minimi dettagli.

La prima cosa che devi fare per rintracciare il cellulare Android, attraverso Cerberus è quella di collegarti al sito Internet dell’applicazione.
Effettua quindi il login con le credenziali precedentemente registrate premendo sul pulsante Login situato in alto a destra.



Una volta che avrai effettuato l’accesso, dovrai soltanto attendere di riuscire a visualizzare una mappa.
Potrai così vedere la posizione del tuo smartphone tramite Google Maps.

Ti spiego ora come puoi comandare il dispositivo da remoto.
Utilizza il menu a tendina che trovi in alto a sinistra:
avrai a disposizione tutti i comandi per controllare il dispositivo da remoto.
Tra le funzionalità degne di nota ti segnalo la possibilità di far partire un allarme, ottenere la cronologia delle posizioni, scattare foto, realizzare video e molto altro ancora.



Le altre funzionalità di Cerberus di cui voglio parlarti sono situate nell’applicazione su smartphone:
vai alla voce Configurazione principale e metti il segno spunta accanto alla voce Nascondi dalla lista applicazioni.
In questo modo potrai rendere invisibile l’applicazione.
Se individui le voci Blocca menu Power e Blocca status bar potrai tutelarti in caso di furto:
il ladro non potrà spegnere il telefono o visualizzare la barra di stato dalla lock screen.

Come avrai senz’altro capito, Cerberus è l’applicazione per Android più completa di funzionalità che puoi utilizzare, specialmente in caso di furto del dispositivo.



Come rintracciare cellulare Android (Lost Android)

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Altra soluzione anti-furto per Android che ti consiglio di prendere in considerazione è Android Lost che consente di localizzare il telefono e comandarlo via Internet o via telefono.
Tra le sue funzioni più interessanti, ti segnalo la possibilità di ricevere la cronologia di chiamate e messaggi, scattare foto e cancellare il contenuto del dispositivo.



Android Lost è di base gratuito ma include alcune funzioni avanzate, come ad esempio la possibilità di camuffare l’applicazione e impostarla come app di sistema, che richiedono il pagamento di 3,35 euro per essere sbloccate (dopo una trial iniziale di 7 giorni in cui si possono provare gratuitamente).

Anche in questo caso, dopo aver scaricato l’applicazione sul tuo dispositivo dovrai concederle i permessi da amministratore premendo sul pulsante Request Administrator Rights e poi su Attiva.



Le altre funzionalità degne di nota di Android Lost ti permettono di rintracciare il tuo telefono Android, bloccarlo, formattarlo, farlo squillare, scattare foto, registrare l’audio e perfino riattivare GPS; tutto da remoto.
Interessante notare anche che Android Lost ti permetta di comandare da remoto, tramite SMS, lo smartphone Android.

Per ritracciare il tuo cellulare Android, utilizzando Android Lost dovrai recarti sul sito Internet ufficiale dell’applicativo:
AndroidLost.com.
La prima cosa da fare è premere sul pulsante Sign In per autenticarti con il tuo account Google (lo stesso che hai configurato sul cellulare Android che desideri localizzare).
A questo punto non ti resta che premere sul pulsante Permetti per completare il processo di autenticazione.



Una volta che sarai entrato nella piattaforma Web dell’applicazione, ti basterà semplicemente selezionare la scheda Controls e fare clic sul pulsante Send location.
In questo modo potrai visualizzare una mappa di Google Maps e verificare la posizione attuale del tuo smartphone Android.

Per valutare tutte le altre funzionalità di Android Lost ti basta fare clic sulla scheda Status (per attivare/disattivare le varie connessioni), Messages (attivi/disattivi le funzionalità di invio e ricezione SMS da remoto) o Security (potrai bloccare/formattare lo smartphone).



come riavviare android



come riavviare android

Ogni tanto anche gli smartphone Android possono bloccarsi e, molte volte, l’unico modo per sbloccarli è riavviare il sistema.
Tu sai come si fa, giusto?
No?! Allora dobbiamo rimediare subito.
Prenditi cinque minuti di tempo libero e scopri subito come riavviare un device Android in maniera corretta.

Qui sotto trovi tutte le indicazioni di cui hai bisogno. Vedremo prima come come riavviare Android in maniera tradizionale (anche se questo dovresti saperlo già fare!), poi ci occuperemo del riavvio forzato dei dispositivi bloccati e infine ti farò fare la conoscenza di alcune app che permettono di spegnere e riavviare lo smartphone senza l’ausilio di tasti fisici:
una soluzione perfetta se il tasto di accensione del telefono è rotto o non funziona più bene.



Le indicazioni presenti nel tutorial valgono per la maggior parte dei terminali Android e per tutte le versioni più diffuse del sistema operativo del robottino verde.
Che altro dire?
Buona lettura e buon divertimento! Mi auguro vivamente che questi suggerimenti possano aiutarti a sistemare piccoli fastidi e noie che incontri nell’utilizzo quotidiano del tuo smartphone (o anche del tuo tablet).

Riavvio standard di Android

Per completezza d’informazione comincerei questo tutorial dalla modalità di riavvio standard di Android, quella che tecnicamente viene chiamata anche soft reset.



Per riavviare un telefono Android che funziona correttamente – ma probabilmente già lo saprai – non bisogna far altro che premere il tasto di accensione per qualche secondo, selezionare la voce Spegni che compare al centro dello schermo e attendere che il dispositivo si spenga completamente. Dopodiché bisogna riaccendere lo smartphone tenendo premuto il tasto di accensione per qualche secondo e il gioco è fatto.

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Riavvio forzato di Android

Se vuoi sapere come riavviare Android perché il tuo smartphone si è bloccato e/o non risponde più ai comandi, puoi provare a forzare il suo riavvio tenendo premuto per circa dieci secondi il tasto Power del telefono (ossia il tasto di accensione del terminale).
Il device dovrebbe spegnersi completamente e quindi dovresti essere in grado di riaccenderlo.

Se con il solo tasto di accensione non riesci a riavviare forzatamente lo smartphone, prova ad usare varie combinazioni di tasti (es.
Power+Volume – oppure Power+Home) tenendole premute per 5–10 secondi oppure, se hai uno smartphone con batteria rimovibile, rimuovi la batteria e reinseriscila.



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App per riavviare Android

Il tasto di accensione del tuo smartphone si è rotto?
Non disperare, esistono delle app che consentono di spegnere e riavviare Android mediante l’utilizzo di pulsanti virtuali visualizzati sullo schermo del dispositivo.
Purtroppo necessitano tutte dei permessi di root, quindi funzionano solo se hai effettuato il root su Android, ma una volta superato questo piccolo “ostacolo” puoi utilizzarle senza il benché minimo problema.



Fra le migliori app per riavviare Android senza usare tasti fisici c’è Simple Reboot che è completamente gratuita e include tante funzionalità interessanti.
Permette non solo di riavviare lo smartphone, ma anche di  spegnerlo completamente, effettuare un soft remoto o riavviare il dispositivo in modalità provvisoria.

Per installare Simple Reboot sul tuo smartphone, cerca l’applicazione nel Play Store e premi sui pulsanti InstallaAccetto.
Ad installazione completata, premi sull’icona di Simple Reboot (che per comodità puoi copiare in home screen semplicemente tenendo il dito premuto su di essa e posizionandola nel punto dello schermo che preferisci) e scegli una delle tante opzioni disponibili.



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  • Shutdown – spegne completamente il telefono.
  • Reboot – riavvia lo smartphone normalmente.
  • Soft Reboot – riavvia Android in maniera “leggera”, cioè senza interrompere l’alimentazione energetica del telefono e senza uscire dal sistema operativo.
  • Reboot to recovery – riavvia il telefono ed entra nella Recovery.
    Se non sai di cosa si tratta, leggi il mio tutorial su come effettuare il root su Android in cui ti ho spiegato cos’è la Recovery e a cosa serve.
  • Reboot to the bootloader – riavvia il telefono ed entra nel boot loader. Maggiori info sul boot loader sono altresì disponibili nel mio tutorial dedicato al root.
  • Reboot into safe mode – riavvia il telefono in modalità provvisoria, quindi senza caricare le applicazioni di terze parti.
    Per ritornare alla versione standard di Android bisogna spegnere e riaccendere il telefono.

Se non hai eseguito il root sul tuo Android Phone, puoi rivolgerti ad un’altra applicazione, denominata Fast Reboot, che consente di eseguire una sorta di riavvio soft dello smartphone chiudendo tutte le applicazioni e i processi in esecuzione (non è proprio come spegnere il device, ma può essere utile in alcune circostanze). Per utilizzare Fast Reboot non devi far altro che scaricare la app sul tuo telefonino e premere sulla sua icona:
fa tutto da sola, mostrando al termine del “riavvio” un resoconto con l’elenco di tutte le app e tutti i processi terminati.



Riavviare Android per cambiare utente

A partire dalla versione 4.2 su tablet e dalla versione 5.0 su smartphone, Android supporta la configurazione multi-utente.
Ciò significa che è possibile configurare più account utente (e più account Google) sullo stesso device avendo la possibilità di passare da un profilo all’altro in qualsiasi momento.

Se hai configurato più account sul tuo smartphone (basta recarsi nel menu Impostazioni > Utenti e premere sul pulsante Aggiungi utente) e vuoi sapere come riavviare il sistema per passare da un profilo all’altro, sappi che è facilissimo, non c’è nemmeno bisogno di riavviare completamente il sistema.



Tutto quello che devi fare è espandere il menu delle notifiche di Android (effettuando uno swipe dalla cima dello schermo verso il basso), premere sull’icona dell’omino collocata in alto a destra e selezionare l’account utente da utilizzare.
Android si preparerà per qualche secondo al cambio di profilo e caricherà tutte le app e tutte le preferenze relative a quest’ultimo.

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Per tornare al profilo utente iniziale, stesso discorso:
espandi il menu delle notifiche di Android, premi sull’icona dell’omino collocata in alto a destra e seleziona l’account da utilizzare.

Come resettare Android

Android è diventato tremendamente lento? Le app vanno continuamente in crash?
Forse anziché un riavvio, dovresti effettuare un ripristino completo del tuo smartphone.
Ripristinando il tuo telefono puoi cancellare tutte le app e i dati conservati su quest’ultimo e riportare le condizioni del sistema allo stato di fabbrica.



Si tratta di una soluzione abbastanza drastica, lo so, ma a volte è l’unica che funziona per risolvere i problemi di prestazioni di Android.
Se vuoi saperne di più leggi la mia guida su come resettare Android in cui ti ho illustrato tutti i passaggi da compiere (inclusi quelli importantissimi relativi al backup dei dati che poi andranno persi).

come resettare box android



come resettare box android

Qualche tempo fa, hai deciso di avvalerti di un TV box Android sia per aggiungere funzionalità multimediali al tuo televisore sia per poter utilizzare al meglio Kodi.
Sul più bello, però, il dispositivo che avevi scelto ha smesso di funzionare in modo corretto:
le app non partono più o, addirittura, lo stesso box si blocca sulla schermata d’avvio, rovinandoti il pomeriggio o la serata che avevi tenuto libera proprio per gustarti un film o una serie TV in pace.

Ma non disperare, il tuo tempo no nè ancora perso:
se seguirai i consigli che intendo offrirti di seguito, in pochi minuti potrai resettare box Android e renderlo di nuovo operativo, ripristinando anche le impostazioni e i profili che avevi preventivamente configurato su Kodi:
in questo modo non dovrai reimpostare manualmente l’intero catalogo multimediale che con tanta cura avevi realizzato!



Per prima cosa, ti indicherò tutti i passaggi che devi effettuare per poter eseguire un backup di Kodi e un backup delle impostazioni di sistema di Android (qualora il TV Box si avviii ancora), per poi procedere con le istruzioni relative al ripristino del box Android, sia utilizzando il sistema operativo che avvalendoti del pulsante di reset, presente praticamente su tutti i dispositivi di questo tipo.
A questo punto, non mi resta altro da fare che augurarti buona lettura e buona fortuna!

Indice

  • Operazioni preliminari
  • Come resettare box Android tramite il sistema operativo
  • Come resettare box Android tramite hardware

Operazioni preliminari

Prima di resettare il tuo box Android, ti consiglio di effettuare alcune operazioni preventive per semplificare la configurazione successiva.
Mi riferisco alla procedura per salvare la configurazione del media center Kodi (di cui ti ho parlato nello specifico nella mia guida dedicata) e a quella per effettuare la medesima operazione con le impostazioni del sistema operativo Android, avvalendoti dell’account Google configurato al suo interno.



Backup impostazioni Kodi

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Per effettuare un backup delle impostazioni di Kodi, avvia l’app sul box Android utilizzando l’icona presente nella dashboard (l’area in cui risiedono i collegamenti rapidi alle app più usate) o nel menu App dello stesso, spostati poi nella barra sinistra di Kodi utilizzando il telecomando, clicca sul pulsante Add-on e ripeti successivamente l’opreazione con il pulsante Installa da repository, collocato in alto a sinistra.



Nella nuova finestra proposta, clicca ancora sulla voce Add-on Programmi, identifica il componente aggiuntivo Backup e premi sul pulsante Installa per effettuare immediatamente il setup dello stesso.

Una volta completata l’operazione, torna alla schemrata principale di Kodi utilizzando il tasto back/indietro del telecomando, accedi alla sezione Add-on collocata nella barra di navigazione sinistra e clicca sull’icona Backup (a forma di disco floppy) residente al suo interno.



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Una volta aperta l’app, clicca sulla voce Backup collocata al suo interno per aprire subito la finestra di configurazione:
per aggiungere un percorso in cui salvare il backup (puoi scegliere tra percorso di rete, chiavetta USB o microSD), clicca sul menu Cartella Remota e seleziona successivamente la voce Seleziona percorso dal menu a tendina Tipo percorso remoto.



A questo punto, spostati sulla voce Seleziona percorso remoto e premi il tasto OK del telecomando per scegliere, di fatto, la cartella da utilizzare:
seguendo le istruzioni proposte nella fienstra successiva, potrai scegliere se salvare il file di backup in un percorso di rete SMB, in una memoria esterna, in un percorso di rete NFS o all’interno di un dispositivo UPnP.

In alternativa, puoi salvare il backup anche su Google DriveDropbox:
in questo caso, nel menu a tendina Tipo percorso remoto, devi scegliere tra uno dei due servizi cloud e seguire le istruzioni visualizzate a schermo per effettuare l’accesso e selezionare la cartella remota in cui salvare il file.



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Una volta completata la fase di selezione della cartella di backup e tornato alla schermata principale dell’add-on, fai clic sul pulsante Selezione File collocato a sinistra, per scegliere cosa includere nel backup di Kodi:
personalmente, ti consiglio di apporre il segno di spunta accanto alle voci Profili, File di configurazione, Add-on Utente Dati add-on per salvare tutte le impostazioni principali del programma.



Una volta completata la scelta, premi sul pulsante OK collocato a destra, clicca per tre volte sul pulsante Back/Indietro del telecomando per tornare alla sezione “Add-on” di Kodi, clicca ancora una volta sull’icona di Backup e, infine, avvia la procedura di salvataggio cliccando sulla voce Backup:
a seconda della dimensione dei file e del percorso scelto, potrebbero essere necessari alcuni minuti per portare a termine il tutto.

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Effettuare il ripristino del backup di Kodi è semplicissimo:
una volta resettato il box Android, apri nuovamente l’app Kodi e installa l’add-on “Backup” come ti ho mostrato in precedenza.

Seleziona, quindi, la voce Ripristino e indica, avvalendoti dei menu e dei pulsanti proposti, il percorso remoto in cui hai salvato il file di backup.
Infine, non devi far altro che cliccare sul nome del file in questione (aiutandoti con la data, se non sai quale scegliere) per avviare il ripristino delle impostazioni.



Backup impostazioni Android

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Effettuare il backup delle impostazioni e delle app installate sul TV Box Android è molto semplice, poiché il tutto si “lega” all’account Google che hai configurato all’interno del sistema oeprativo.



Come dici?
Non hai ancora collegato l’account Google al box?
Non preoccuparti, si tratta di un’operazione estremamente semplice:
per prima cosa, clicca sull’icona di Google Play (a forma di triangolo colorato) annessa alla dashboard o alla schermata Home del sistema operativo, digita, utilizzando la tastiera a schermo attraverso il telecomando, le credenziali del tuo account Google nelle apposite caselle (se non ne disponi, puoi crearlo rapidamente seguendo le mie istruzioni in merito) e premi sul pulsante Accedi.

Una volta effettuato il login, il sistema mostrerà una finestra che chiede se effettuare il backup delle impostazioni (Wi-Fi, contatti, app e così via) che andrai a installare sul sistema operativo:
tutto ciò che devi fare è apporre il segno di spunta accanto all’apposita voce per effettuare il backup automatico dei dati del dispositivo.
Una volta configurato il backup, fai clic sul pulsante Avanti collocato in basso a destra per finalizzare l’operazione.



Se, invece, avevi preventivamente effettuato l’accesso, puoi attivare il backup automatico dalle impostazioni di Android premendo sul pulsante Impostazioni (o SettingsMore Settings o voci simili, variabili a seconda del modello in tuo possesso), cliccando poi sulla voce Backup e Ripristino e assicurandoti che la levetta collocata accanto alla voce Backup dei miei dati sia impostata su ON.

Per ripristinare le impostazioni così salvate, non dovrai fare altro che configurare, una volta resettato il box Android, lo stesso account Google da cui hai agito, per poi confermare la volontà di effettuare il ripristino durante la procedura di configurazione.



Come resettare box Android tramite il sistema operativo

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Ora che hai messo al sicuro i tuoi dati, puoi finalmente resettare box Android e riportarlo allo stato di fabbrica.
In linea di massima, i passaggi da eseguire sono gli stessi che probabilmente hai già effettuato su uno smartphone Android:
l’unica differenza è che, questa volta, dovrai procedere avvalendoti del telecomando.



Dunque, se possibile, avvia il box Android, clicca sul menu Impostazioni (o simili, il nome dipende dal modello di dispositivo in tuo possesso), scegli la voce Memoria e ripristino dalla schermata che si apre, dopodiché clicca sulla voce Ripristino dati di fabbrica:
a questo punto, consapevole del fatto che la procedura cancellerà completamente i dati presenti sul box, clicca sulla voce  collocata nella finestra d’avviso successiva per avviare immediatamente la procedura di ripristino.

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In alcuni box Android, la summenzionata procedura potrebbe leggermente variare:
una volta avuto accesso al menu Impostazioni, potresti aver bisogno di cliccare sulla voce More settings per accedere ai settaggi aggiuntivi di Android.

In questo modo, si aprirà una schermata del tutto simile alle classiche impostazioni di Android su smartphone:
tutto ciò che devi fare, a questo punto, è cliccare sul menu Backup e ripristino e successivamente sulla voce Ripristino dati di fabbrica.



A questo punto, consapevole del fatto che l’operazione cancellerà tutti i dati di Android, non devi fare altro che cliccare sulla voce Ripristina telefono per avviare immediatamente il processo di reset.

Come resettare box Android tramite hardware

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Come dici?
Hai letto attentamente le istruzioni che ti ho fornito finora, ma non hai potuto avvalertene perché il tuo TV Box Android non si avvia affatto?
Non disperare, come ultima spiaggia puoi tentare di resettare il dispositivo tramite l’apposito pulsante hardware, di cui tutti i device di questo tipo sono dotati.



Tale pulsante permette, nello specifico, di effettuare il ripristino istantaneo alle impostazioni di fabbrica salvate nel firmware del box Android, così da poterlo riportare alle impostazioni iniziali anche nel caso in cui si accenda oppure risulti bloccato alla schermata di avvio.

La posizione del pulsante di ripristino cambia su ogni modello:
essa è facilmente riconoscibile poiché si presenta come un piccolo foro, in cui è possibile inserire un piccolo oggetto appuntito (come uno stuzzicadenti o un ago, per intenderci), in alcuni casi accompagnato dalla dicitura RESET e collocato solitamente in prosismità delle porte HDMI e di alimentazione del box.
Ricorda che, anche con questo tipo di ripristino, i dati salvati sul box Android verranno irrimediabilmente persi.



Ad ogni modo, una volta identificato il foro, collega il dispositivo alla corrente elettrica, assicurati che questo sia acceso e, avvalendoti di uno stuzzicadenti o di un oggetto sottile e appuntito, premi delicatamente il pulsante nascosto all’interno del foro e tienilo premuto per almeno 10 secondi.

Fatto ciò, rilascia il pulsante e collega il cavo video (ad es.
HDMI) al televisore per verificare che la procedura sia andata a buon fine:
tieni presente che il primo avvio del sistema operativo potrebbe essere molto lungo (e durare anche 10 minuti), dunque non preoccuparti se, all’inizio, Android potrebbe sembrarti bloccato all’avvio.



come resettare android



come resettare android

Il tuo smartphone Android ha cominciato a fare le bizze?
Si blocca in continuazione e non ti consente più di eseguire molte applicazioni di cui hai bisogno?
Anche le operazioni più banali richiedono tantissimi secondi per essere portate a termine?
In casi come questi potrebbe essere d’aiuto un reset completo del sistema.

Resettando Android puoi cancellare in un sol colpo tutti i dati, le app e le impostazioni presenti sul dispositivo e riportare il sistema operativo allo stato di fabbrica.
Questo permette di risolvere eventuali conflitti di software, debella eventuali infezioni da malware e riporta le prestazioni del terminale su livelli accettabili eliminando quindi i fastidiosi “freeze” e i messaggi d’errore che vedi adesso.



Se utilizzi un telefono (o un tablet) con memoria espandibile puoi applicare la procedura di reset anche alla scheda SD e cancellare tutti i dati presenti su quest’ultima (es.
foto, video e dati delle applicazioni), ma non è un’operazione obbligatoria:
sta a te scegliere in base alle tue esigenze.
Adesso però mettiamo al bando le ciance, rimbocchiamoci le maniche e scopriamo insieme come resettare Android per riportare il tuo smartphone/tablet a nuova vita.
Non ci vorrà moltissimo, vedrai.

Operazioni preliminari

Prima di entrare in azione, ti consiglio vivamente di effettuare una scansione antimalware del tuo device e di salvare tutti i dati presenti sulla sua memoria.
La scansione antimalware può servire nel caso in cui i malfunzionamenti del tuo smartphone o del tuo tablet fossero dovuti alla presenza di software malevolo sul dispositivo:
in questo caso, utilizzando un buon antivirus per Android, potresti riuscire a risolvere tutti i problemi legati a crash, errori ecc.
e potresti riportare le prestazioni del terminale su buoni livelli senza ripristinare il sistema.



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Per quanto riguarda le operazioni di backup, ti consiglio di agire sia a livello locale, copiando i tuoi dati sul PC o su una scheda di memoria esterna, sia in remoto, sfruttando i servizi cloud di Google.
Ecco in dettaglio tutte le app che ti consiglio di utilizzare.



  • Titanium Backup – è l’applicazione numero uno per il backup di Android.
    Permette di salvare dati, impostazioni e applicazioni ma per sfruttarne appieno le funzionalità è richiesto il root.
    La versione di base è gratuita, quella Pro che include il supporto ai servizi di cloud storage e la cifratura dei backup costa 5,99 euro.
    Per scoprire come si usa, leggi il mio tutorial su come effettuare backup su Android,
  • Easy Backup & Restore – altra ottima applicazione dedicata al backup.
    È completamente gratuita e permette di salvare e SMS, MMS, registro chiamate, calendario, segnalibri, dizionario e rubrica.
    Non richiede il root per funzionare.
  • Google Foto – è l’applicazione di Google per la gestione delle foto.
    Offre la possibilità di archiviare i propri scatti e i propri video online online avendo a disposizione uno spazio cloud illimitato.
    Per saperne di più leggi il mio post su come caricare immagini online.

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Ricordati, inoltre, di salvare le chat di WhatsApp su Google Drive e assicurati che tutti i tuoi contatti siano sincronizzati con la rubrica di Gmail (in questo modo li ritroverai tutti al loro posto dopo aver effettuato il reset di Android).



Per quanto concerne foto e video, anche se hai attivato il backup online di Google Foto, ti consiglio di collegare il tuo smartphone/tablet al computer e di copiarli tutti sul computer.
Se non sai come collegare Android al PC, segui le indicazioni presenti nel mio tutorial dedicato all’argomento.

Resettare Android

Adesso è arrivato il momento di resettare Android.
Recati dunque nel menu Impostazioni del tuo dispositivo (l’icona dell’ingranaggio che si trova nella schermata con tutte le app installate sullo smartphone/tablet) e seleziona la voce Backup e ripristino da quest’ultimo. A questo punto, fai “tap” sull’opzione Ripristino dati di fabbrica, digita il PIN di sblocco di Android e premi sui pulsanti Ripristina telefono e Cancella tutto affinché il device venga riportato alle impostazioni di fabbrica con la conseguente formattazione della sua memoria interna.



Se utilizzi un device dotato di memoria espandibile e hai impostato una microSD come memoria primaria, puoi formattare il contenuto della microSD (quindi applicazioni, foto e dati delle app) recandoti nel menu Impostazioni > Archiviazione e USB > Scheda SD di Android, premendo sul pulsante (…) che si trova in alto a destra e selezionando l’opzione Formatta come memoria portatile dal menu che compare.
Così facendo la memory card verrà formattata e riportata allo stato di memoria secondaria.

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Dopo qualche secondo di attesa il tuo telefono (o tablet) si riavvierà e partirà la procedura di configurazione iniziale di Android.
Imposta quindi l’utilizzo della lingua italiana, collegati a una rete wireless, esegui l’accesso con il tuo account Google (oppure creane uno nuovo premendo sull’apposita voce) e scegli se ripristinare il dispositivo usando un backup precedente o se configurarlo come un nuovo terminale.
Nel primo caso devi scegliere il backup da ripristinare dal menu a tendina Ripristina da questo backup e le applicazioni da reinstallare dal menu a tendina Includi anche.
Se invece vuoi ripartire da zero, espandi il menu Ripristina da questo backup e seleziona la voce Configura come nuovo dispositivo da quest’ultimo.

Per concludere, scegli se attivare il backup automatico di app, dati e impostazioni (tramite Internet), se abilitare i servizi di localizzazione e se contribuire al miglioramento dei servizi Google inviando statistiche d’uso anonime, premi su Avanti, OK e divertiti a usare il tuo “nuovo” dispositivo Android.



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Per ripristinare i dati salvati precedentemente con Titanium Backup o Easy Backup fai ancora una volta riferimento alla mia guida su come effettuare backup Android.



Hard reset Android

Nel malaugurato caso in cui il tuo smartphone/tablet Android non funzionasse in maniera corretta e si fosse bloccato, puoi resettare Android ricorrendo a una procedura denominata hard reset. Per effettuare l’hard reset di uno smartphone Android bisogna spegnerlo e accedere alla recovery, un software che opera al di fuori del sistema operativo e consente di avviare la cancellazione di dati e impostazioni (oltre che di compiere molte altre operazioni).

La recovery può essere stock o personalizzata:
quella stock si trova preinstallata sul proprio dispositivo al momento dell’acquisto (quindi è quella predefinita di Android) e presenta una serie di funzioni abbastanza limitata, quella personalizzata invece si installa separatamente (te ne ho parlato anche nel mio tutorial su come effettuare il root su Android) e permette di compiere un numero maggiore di operazioni, come ad esempio il backup e il ripristino dei dati e l’installazione di ROM personalizzate.
Per l’hard reset fortunatamente basta la recovery stock.



Per accedere alla recovery devi riavviare il tuo terminale in recovery mode, operazione che generalmente si fa premendo i tasti Volume +, Power e Home contemporaneamente (oppure Volume – e Power) fino a che lo smartphone/tablet non si riavvia.
Se il tuo device è bloccato e non riesci a spegnerlo, prova a rimuoverne temporaneamente la batteria o cerca su Internet la combinazione di tasti per forzarne lo spegnimento.

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A questo punto, devi selezionare la voce Recovery dal menu che si apre e avviare un Wipe Data/Factory Reset selezionando l’apposita opzione.
Per spostarti nei menu della recovery utilizza il tasto Volume –, mentre per selezionare le varie opzioni utilizza Volume +.

Una volta effettuato il wipe del tuo dispositivo Android, riavvialo (selezionando la voce Reboot) e dovrebbe partire la procedura di configurazione iniziale del sistema operativo, che puoi portare a termine seguendo le indicazioni che ti ho fornito prima.