come registrare telefonate android



come registrare telefonate android

Il tuo smartphone Android può fare davvero di tutto:
riprodurre musica, scattare foto spettacolari, eseguire videogame di ultima generazione; e l’elenco potrebbe andare avanti ancora a lungo.
Ma ti sei mai chiesto se sarebbe anche in grado registrare le chiamate? Ebbene, sappi che la risposta è sì! Ma che cosa, di preciso, bisogna fare per registrare telefonate Android?
Leggi questa mia guida sull’argomento e lo scoprirai!

Nelle righe successive andrò infatti ad indicarti quali operazioni bisogna compiere per riuscire “nell’impresa” e, soprattutto, a quali app bisogna rivolgersi per riuscirci.
Scaricando le app giuste dal Play Store, puoi infatti trasformare il tuo telefonino in un registratore e captare tutto quello che viene detto nel corso di una chiamata, sia da te che dal tuo interlocutore.



Se sei quindi effettivamente interessato alla questione e desideri saperne di più, ti invito a non perdere ulteriore tempo prezioso, ad afferrare il tuo cellulare ed a concentrarti su questa mia guida su come registrare telefonate Android.
Però, mi raccomando, se provi a svolgere un’operazione del genere avverti chi si trova dall’altro capo del telefono:
registrare la conversazione a sua insaputa potrebbe violare la sua privacy (anche se la legge ammette la registrazione delle chiamate, a patto che poi queste non vengano divulgate pubblicamente).
Io non mi assumo alcuna responsabilità in merito.

Operazioni preliminari

IMMAGINE QUI 1



Mi spiace darti subito due cattive notizie – se così le vogliamo definire – ma per registrare le chiamate in modo serio, cioè con una buona qualità audio e in modo che si senta chiaramente la voce di entrambi gli interlocutori, occorre sbloccare Android e bisogna mettere in conto di sborsare qualche euro.

Sul Play Store, infatti, sono disponibili tantissime app che promettono di registrare telefonate Android in maniera totalmente gratuita e senza effettuare il root (cioè senza sbloccare il sistema operativo), purtroppo però, da quello che ho potuto rilevare nei miei test, non sono quasi mai affidabili.



Il primo passo che ti consiglio di compiere, dunque, è quello di effettuare il root su Android seguendo le indicazioni presenti nella mia guida sull’argomento:
è un’operazione un po’ impegnativa, lunga, e con qualche controindicazione pesante da superare, ma non è impossibile da portare a termine, te l’assicuro.

Una volta sbloccato il tuo terminale, collegati al Play Store e acquista CallRecorder, quella che probabilmente è la migliore app per registrare le chiamate disponibile attualmente su Android.
Costa 10,99 euro ma, se vuoi, puoi scaricarne anche una versione di prova gratuita della durata di una settimana.
Non sai come installare le applicazioni scaricate al di fuori del Play Store?
Nessun problema, leggi il mio tutorial su come installare APK e troverai tutte le informazioni di cui hai bisogno.



Registrare telefonate Android

IMMAGINE QUI 2

Una volta completata la procedura di installazione dell’app, avvia CallRecorder e premi prima sul pulsante Concedi per consentire all’applicazione di accedere al sistema con i permessi di root e poi su Accetta e OK per accettare le condizioni d’uso del software.
A questo punto, sei già pronto per entrare in azione!



Non appena avvierai o riceverai una chiamata, CallRecorder, infatti, si avvierà in automatico e registrerà la telefonata.
Ti accorgerai della sua presenza grazie a un’icona verde che comparirà nella schermata con la foto del tuo interlocutore.

Al termine della conversazione, potrai ascoltare le registrazioni delle tue chiamate semplicemente avviando CallRecorder e premendo sul riquadro relativo alla telefonata che vuoi riprodurre.
Tenendo premuto il dito sul titolo di una conversazione (es.
, 10 aprile, 21:12:33) e premendo sull’icona dei tre puntini in alto a destra potrai convertire la registrazione in MP3 o AMR e criptarla per impedire accessi non autorizzati.



Inoltre, premendo sull’icona della condivisione collocata sempre in alto a destra potrai inviare la registrazione selezionata ad un’altra app installata sul telefono e farne ciò che vuoi:
salvarla su un servizio di cloud storage, modificarla, inviarla via email e via di seguito.

Qualora riscontrassi dei problemi in fase di registrazione, prova ad entrare nel menu delle impostazioni di CallRecorder effettuando uno swipe da sinistra verso destra e selezionando la voce Impostazioni dalla barra che compare di lato e cambia il metodo di registrazione dalla schermata Registrazione.
C’è anche un metodo di registrazione che funziona senza il root (Standard API) ma di solito non riesce a captare la voce dell’interlocutore o la capta a volume bassissimo.



Per disattivare CallRecorder senza disinstallare l’applicazione, recati nel menu Impostazioni dell’applicazione, premi poi sulla voce Registrazione e sposta su OFF la levetta che si trova in alto a destra.
Se invece vuoi bloccare la registrazione solo per un contatto, un gruppo di contatti o un numero di telefono specifico, seleziona la voce Eccezioni e premi sul bottone + per indicare le persone da escludere dalle registrazioni automatiche.

Soluzioni alternative

IMMAGINE QUI 3



Nel caso in cui CallRecorder non dovesse soddisfarti, puoi provare RMC:
Android Call Recorder
, un’applicazione gratuita che nelle mie prove ha dato buoni risultati. Funziona su tantissimi modelli di smartphone, anche quelli più datati/economici, anche se su alcuni device potrebbe offrire una qualità di registrazione non eccelsa (specie per quanto riguarda quello che dice l’interlocutore che si trova dall’altra parte).

Utilizzare RMC:
Android Call Recorder
 è un vero gioco da ragazzi.
Tutto quello che devi fare è scaricare l’applicazione sul tuo telefono mediante il collegamento al Play Store che ti ho appena fornito ed avviarla.
Successivamente accetta le sue condizioni di utilizzo premendo sul pulsante Accept, dopodiché metti il segno di spunta accanto alle voce Activate Service per rendere attiva la registrazione automatica delle chiamate e scegli se nascondere o meno i riferimenti all’applicazione durante le telefonate.



Se vuoi mantenere la app visibile con notifiche a fine chiamata ed un’icona nella barra di stato di Android, lascia tutte le impostazioni così come stanno, in caso contrario togli i segni di spunta dalle voci Show notification e Show Review.
L’app entrerà in funzione automaticamente, quindi la registrazione delle chiamate avverrà senza che tu debba avviare precedentemente RMC:
Android Call Recorder o compiere operazioni particolari.

A chiamate terminata, potai riascoltarla dalla app avviando quest’ultima e selezionando la scheda Unsorted dalla sua schermata principale.
In seguito, fai tap sul nome della registrazione da ascoltare (es. Incoming_Call – nome interlocutore – xxxx.mp3), seleziona la voce Play dal menu che compare e potrai ascoltare la registrazione selezionata direttamente dallo smartphone.



Dallo stesso menu, puoi inoltre archiviare la registrazione nell’elenco delle registrazioni importanti (Move to Important), rinominarla (Rename), condividerla via Bluetooth o email (Share) o cancellarla (Delete).
Per accedere alle impostazioni della app, devi invece premere il tasto Menu del telefono e selezionare prima il pulsante Dashboard che compare in basso e poi la voce Settings dalla barra laterale di sinistra.

Nello sfortunato caso in cui la voce dell’interlocutore presenta un volume eccessivamente basso, puoi esportare la registrazione sul computer (scovandola nella cartella RecordMyCall del telefono) ed amplificare il volume con programmi come Audacity (se ben ricordi te ne ho parlato nella mia guida su come usare Audacity) oppure puoi provare a selezionare Phone Call come Audio Source nel menu Tricks della app.



Neppure RMC:
Android call Recorder è riuscita a convincerti e sei ancora alla ricerca di una qualche soluzione che ti consenta di registrare telefonate Android?
Allora perché non provi ad utilizzare Registratore di chiamate?
Si tratta di un’altra app utile per lo scopo in questione di cui, se ben ricordi, te ne ho parlato qualche tempo fa in maniera abbastanza dettagliata nella mia guida su come ascoltare le telefonate.

come registrare schermo android



come registrare schermo android

Vorresti registrare lo schermo del tuo smartphone Android per creare una breve presentazione da postare sul tuo blog e/o sul tuo canale YouTube ma non sai come riuscirci?
Non ti preoccupare, ormai esistono tantissime app per registrare schermo Android, tutte gratuite ed estremamente facili da utilizzare, che non aspettano altro che essere provate! Non devi far altro che sceglierne una, installarla e utilizzarla seguendo le indicazioni che sto per darti.

Grazie a queste applicazioni potrai registrare tutto quello che succede sullo schermo del tuo dispositivo Android, smartphone o tablet che sia, dalla home screen alle applicazioni passando per i videogame.
Inoltre potrai commentare tutte le operazioni che svolgi e registrare la tua narrazione come traccia audio del video.
Rimarrai stupito da quanto è semplice!



Ho giusto un’unica raccomandazione da farti:
se utilizzi un terminale equipaggiato con Android 4.4 KitKat, prima di utilizzare una qualsiasi delle app elencate di seguito, effettua il root (trovi spiegato come fare nella guida che ho scritto sull’argomento).
Se invece utilizzi un device animato da Android 5.0 o da una versione superiore del sistema operativo di casa Google, nessun problema, la registrazione dello schermo funziona anche senza aver ottenuto i permessi di root.
Detto questo possiamo passare all’azione:
nelle righe che seguono ti spiegherò come registrare lo schermo Android.
Buona lettura e buon divertimento!

ADV Screen Recorder

IMMAGINE QUI 1

ADV Screen Recorder è una delle migliori applicazioni per registrare schermo Android presenti attualmente sul Play Store.
È completamente gratuita e include tantissime funzioni avanzate:
cattura l’audio del microfono, permette di aggiungere un box con l’inquadratura della fotocamera frontale o posteriore alle registrazioni, supporta l’aggiunta di annotazioni e disegni, consente di regolare frame rate (fino a 60 fps), risoluzione del video e molto altro ancora.
Non richiede il root, ma purtroppo è compatibile solo con Android 5.0 e superiori.



Per utilizzare ADV Screen Recorder, scarica l’applicazione dal Google Play Store e avviala.
A questo punto, ti troverai nel menu principale e dovrai modificare per prima cosa le impostazioni di registrazione dello schermo.
Per farlo, fai tap sull’icona […] che si trova in alto a destra e poi sulla voce Settings presente nel menu che si apre, scegli le tue preferenze relative a risoluzione, audio, frame rate ecc.
e torna nel menu iniziale dell’applicazione premendo il pulsante con il simbolo della freccia indietro.

Ora, fai “tap” sull’icona dell’obiettivo collocata in alto a destra e premi prima su Avvia Adesso per attivare i comandi di registrazione.
Attenzione però, non mettere il segno di spunta accanto alla voce Non mostrare più in corrispondenza del menu che è appena apparso o la app potrebbe andare in crash:
si tratta di problema che dovrebbe riguardare solo Android 5.1, ma al momento in cui scrivo non è stato ancora risolto.
Se per sbaglio metti la spunta su quella voce e non riesci a utilizzare ADV Screen Recorder, reinstalla l’applicazione.



IMMAGINE QUI 2

Superato questo step, vai sulla home screen di Android o nell’applicazione che vuoi registrare e premi prima sull’icona della telecamera collocata in alto a destra e poi sul pulsante OK per chiudere il menu fluttuante.
Effettua quindi la tua registrazione e, quando sei arrivato alla fine, stoppa la registrazione aprendo il menu delle notifiche di Android (quindi toccando la barra situata in cima allo schermo e trascinando il dito verso il basso) e premi il bottone Stop.



Se vuoi aggiungere un disegno o un’annotazione sullo schermo, richiama il menu delle notifiche di Android durante la registrazione e premi sul pulsante Draw.
In alto a sinistra comparirà anche una tavolozza attraverso la quale impostare il colore della matita virtuale.
Più facile di così?

IMMAGINE QUI 3



Le registrazioni vengono salvate in formato MP4 nella cartella /ADVScreenRecorder/ del dispositivo.
Possono essere visualizzate direttamente dalla schermata iniziale di ADV Screen Recorder, premendo sulle loro miniature e scegliendo uno dei player installati su Android, oppure tramite la app Galleria di Android, cercando l’album ADV Screen Recorder.

L’applicazione ADV Screen Recorder è gratuita e si supporta tramite banner pubblicitari non particolarmente invasivi.



Rec Screen Recorder

IMMAGINE QUI 4

Rec Screen Recorder è un’altra applicazione molto apprezzata dagli utenti Android per registrare lo schermo dei loro dispositivi.
È disponibile in due versioni:
una gratuita con pubblicità e una a pagamento (2,89 euro) che elimina i banner, consente di nascondere le notifiche di registrazione e include altre funzioni extra come preset predefiniti aggiuntivi per le impostazioni di registrazioni.
È compatibile con Android 4.4 KitKat (solo previa effettuazione del root) e con Android 5.0 e superiori (senza root).



Per utilizzarla, scaricala dal Play Store, avviala e imposta le preferenze relative alla registrazione che vuoi effettuare.
Puoi regolare le dimensioni del video (cioè la sua risoluzione), il Bit rate (in Mbps), il nome del file e la durata massima della registrazione (max 1 ora).
Mettendo o togliendo la spunta dalla voce Audio puoi invece decidere se attivare o disattivare la registrazione dell’audio, mentre premendo su Registra e poi su Avvia adesso puoi avviare la registrazione dello schermo.

IMMAGINE QUI 5



Nota: se utilizzi Android 5.1, anche in questo caso, prima di avviare la registrazione non mettere il segno di spunta accanto alla voce Non mostrare più o l’applicazione potrebbe andare in crash.
In caso di problemi, prova a reinstallare l’applicazione.

Quando hai finito di lavorare alla tua registrazione, richiama il menu delle notifiche di Android (toccando la barra situata in cima allo schermo e trascinando il dito verso il basso) e premi il bottone Registrando.



Le registrazioni vengono salvate in formato MP4 nella cartella /Rec/ del dispositivo e possono essere visualizzate accedendo all’applicazione Galleria, cercando l’album REC.

Mobizen Screen Recorder

IMMAGINE QUI 6



Se vuoi sapere come registrare lo schermo Android devi pensare di affidarti a una tra le applicazioni più note in quest’ambito:
Mobizen Screen Record.
Tale applicazione è nota e utilizzata per registrare i gameplay su Android.
Proprio per questo motivo può essere usata in maniera altrettanto semplice per registrare lo schermo Android.

Mobizen Screen Recorder è gratuita, permette la registrazione video con una risoluzione massima di 720p, e include diversi strumenti per personalizzare le registrazioni effettuate.
L’applicazione include anche la possibilità di registrare la fotocamera frontale del proprio smartphone per includere il proprio volto nelle registrazioni.
Se vogliamo trovare una pecca in quest’applicazione, è da imputarsi a Mobizen Screen Recorder l’applicazione di un watermark nei video registrati, anche se è possibile disattivare manualmente tale opzione, recandosi nelle impostazioni dell’app.



Inoltre, trattandosi di un’applicazione gratuita, si supporta tramite la pubblicità:
purtroppo però i banner sono un po’ invasivi.
Detto questo, sei pronto per scoprire come utilizzare Mobizen Screen Recorder?
Te lo spiego nelle righe qui di seguito.

IMMAGINE QUI 7



Per prima cosa, dopo aver scaricato e installato Mobizen sul tuo smartphone, avvia l’applicazione e premi sul pulsante Benvenuto e poi su quello Avvia adesso per avviare la cattura dello schermo.
Attendi a questo punto che venga portata a termine la procedura dedicata alla configurazione iniziale della app, affinché vengano impostate in maniera automatica le migliori impostazioni per la registrazione.
Terminata la procedura di configurazione, potrai incominciare a registrare lo schermo del tuo smartphone (o tablet) con Mobizen.

Fatto questo, per poter avviare una registrazione dello schermo del tuo dispositivo Android con Mobizen, recati nella home screen e premi sul pulsante arancione fluttuante con il simbolo M che sarà comparso sul lato destro dello schermo.
Per avviare seleziona l’icona dellavideocamera dal menu che si apre e premi sul pulsante Avvia adesso .



D’ora in avanti potrai utilizzare il tuo smartphone come al solito e potrai registrare qualsiasi schermata del tuo dispositivo.
Per interrompere la registrazione, premi nuovamente sul pulsante arancione fluttuante con il simbolo M, premi il pulsante Stopdal menu che si apre e rispondi Vicinoquando comparirà una notifica su schermo.

IMMAGINE QUI 8



Tutti i video registrati con Mobizen saranno visibili come al solito nell’applicazione Galleria di Android.
Tramite l’applicazione è anche possibile effettuare un editing di base, tramite lo strumento di modifica integrato.
Per farlo, pemi sul pulsante arancione fluttuante con il simbolo M situato sul lato destro dello schermo, tocca l’icona con i quattro quadratini dal menu che compare e fai uno swipe da destra verso sinistra.

Una volta fatto, cerca il video che desideri modificare e poi premi sulla icona con il simbolo della matita. Potrai così modificare il tuo video aggiungendo alcuni effetti di base.
Al termine dell’utilizzo, per chiudere Mobizen Screen Recorder, dovrai tenere premuta l’icona fluttuante con il simbolo M e trascinarla sulla che vedrai comparire in fondo allo schermo.



Mobizen Screen Recorder potrebbe non funzionare con dispositivi con sistema operativo Android 4.4 o precedente.
Per utilizzarla è necessaria di un’app gratuita sul PC per effettuare il collegamento tra il dispositivo Android e il PC.
Trovi tutte le informazioni di cui hai bisogno per eseguire tale procedura sul sito ufficiale di Mobizen.

Metodi di registrazione alternativi

IMMAGINE QUI 9

Nel caso in cui tu stia utilizzando una vecchia versione di Android inferiore alla 4.4 oppure non riesci a far funzionare le applicazioni che ti ho appena consigliato, puoi eventualmente registrare schermo Android collegando il tuo smartphone/tablet al computer e utilizzando l’SDK di Android.



Purtroppo non si tratta di una procedura molto comoda, o breve, ma è una delle poche strade che puoi seguire.
Per saperne di più, ti invito alla lettura della mia guida dedicata, intitolata su come filmare lo schermo Android.
Troverai tutti le spiegazioni passo per passo che ti permetteranno di capire come eseguire la procedura.

come recuperare video cancellati da whatsapp android



come recuperare video cancellati da whatsapp android

Hai deciso di ripulire la memoria del tuo dispositivo Android e, come da prassi, hai provveduto a eliminare tutti quei video ricevuti dagli innumerevoli gruppi di WhatsApp di cui fai parte.
Trascorsi alcuni minuti, però, ti sei ricordato che avevi tutta l’intenzione di conservare alcuni di quei filmati, poiché ritraevano ricordi per te importanti:
il problema è che, non avendone un’altra copia, proprio non sai come porre rimedio al tuo errore.
Lasciami indovinare, le cose stanno esattamente così?
Allora ho un’ottima notizia per te:
ti trovi nel posto giusto, al momento giusto!

Con la guida di oggi, infatti, andrò a spiegarti come recuperare video cancellati da WhatsApp Android illustrandoti una serie di procedimenti che, nella maggior parte dei casi, permettono di ottenere nuovamente l’accesso ai filmati nel giro di qualche secondo.
Dopodiché sarà mia cura darti qualche informazione in più relativa ai programmi e alle app dedicati all’analisi della memoria di Android, da usare nel caso in cui qualcosa non dovesse andare per il verso giusto.



Allora, cosa ci fai ancora lì impalato?
Ritaglia un po’ di tempo libero per te e leggi attentamente tutto quanto ho da spiegarti sull’argomento:
posso garantirti che, al termine di questa guida, avrai acquisito le competenze necessarie per ottenere il risultato che ti sei prefissato.
A questo punto, non mi resta altro da fare, se non augurarti buona lettura e farti un gigantesco in bocca al lupo per tutto!

Indice

  • Recuperare video cancellati da WhatsApp Android tramite la Galleria
  • Recuperare video cancellati da WhatsApp Android tramite backup
  • Recuperare video cancellati da WhatsApp Android tramite cloud
  • Altri metodi per recuperare video cancellati da WhatsApp Android

Recuperare video cancellati da WhatsApp Android tramite la Galleria

IMMAGINE QUI 1



Se hai eliminato il messaggio di chat contenente il video di tuo interesse, senza però apporre il segno di spunta accanto alla voce Elimina media dal telefono, allora ci sono ottime probabilità che il filmato sia ancora lì, nella Galleria di Android, pronto per essere recuperato.

Per impostazione predefinita, infatti, WhatsApp salva tutte le immagini e i video ricevuti all’interno di una cartella dedicata, residente nella Galleria del sistema operativo; dunque, a meno che tu non abbia disattivato la funzione per salvare automaticamente le foto di WhatsApp, i file di tuo interesse sono salvi.



Per potervi accedere, avvia l’app di Google Foto (o qualsiasi app preposta alla gestione dell’archivio fotografico) richiamandola dal drawer di Android, fai tap sulla scheda Album e il gioco è fatto:
a questo punto, non ti resta che entrare nell’album WhatsApp Video e potrai così visualizzare i filmati inviati e ricevuti su WhatsApp, inclusi quelli collegati ai messaggi eliminati.

Su alcune versioni di Android, i video ricevuti su WhatsApp potrebbero non essere visualizzati nell’app dedicata alla gestione di foto e video, per precisa impostazione del sistema operativo.
Ciò, tuttavia, non significa che essi non siano più presenti sul telefono, anzi!



Per potervi accedere, devi servirti di un gestore file, come Files di Google (preinstallato su tutte le versioni di Android più recenti):
dopo aver aperto l’app in questione e averle concordato, se necessario, i permessi per operare sulla memoria del device, fai tap sulla scheda Sfoglia collocata in basso, tocca la cartella Memoria interna (o Scheda SD, se hai scelto di salvare i file su microSD) e, per poter visualizzare i filmati ricevuti tramite WhatsApp, recati nel percorso WhatsApp > Media > WhatsApp Video.

Se, invece, il video che ti interessa recuperare era stato realizzato e inviato da te, potrai trovarlo nella cartella Sent situata all’interno del percorso WhatsApp Video.



Recuperare video cancellati da WhatsApp Android tramite backup

IMMAGINE QUI 2

Se i filmati ricevuti o inviati su WhatsApp sono stati cancellati anche dalla memoria dello smartphone, puoi tentare di recuperarli avvalendoti del backup delle conversazioni, a patto che tu abbia preventivamente abilitato la funzione di salvataggio automatico di WhatsApp su Google Drive e/o in locale, così come ti ho spiegato nella mia guida dedicata all’argomento, oppure realizzato manualmente un backup delle conversazioni.



Va da sé che la data di realizzazione del backup, automatico o manuale che sia, dev’essere antecedente a quella in cui hai eliminato il video:
per verificarlo, avvia l’app di WhatsApp, fai tap sul pulsante (⋮) collocato in alto a destra e tocca la voce Impostazioni situata nel menu che va ad aprirsi.

Successivamente, recati nelle sezioni Backup > Backup delle chat e, per concludere, verifica la data e l’ora indicate accanto alla scritta Ultimo backup.
Qualora la data in cui è stato creato il backup fosse effettivamente precedente a quella in cui hai eliminato il video, puoi recuperare quest’ultimo con facilità, sfruttando la funzione di ripristino di WhatsApp.
Tieni presente, però, che così facendo perderai tutti i messaggi (insieme ai relativi file multimediali) ricevuti e inviati successivamente alla data del backup.



È inoltre indispensabile che, all’interno dei backup, sia stato incluso il salvataggio dei video (risultato ottenibile spostando su ON la levetta Includi video, situata nel pannello Impostazioni > Chat > Backup delle chat di WhatsApp).

Tutto chiaro?
OK, allora procediamo.
Per prima cosa, disinstalla l’app di WhatsApp dal telefono utilizzando la procedura “classica” prevista da Android:
in linea di massima, devi effettuare un tap prolungato sulla sua icona (quella situata nel drawer), sfiorare la voce Disinstalla annessa al menu visualizzato a schermo (oppure “trascinare” l’icona verso il cestino che compare in cima allo schermo) e, infine, premere sul pulsante OK.
Per indicazioni più approfondite sulla disinstallazione delle app su Android, puoi consultare la guida che ho dedicato al tema.



IMMAGINE QUI 3

Ora, segui le istruzioni più appropriate al tuo caso, a seconda che i backup siano stati conservati su Google Drive oppure sulla memoria locale del telefono.



  • Backup su Google Drive – scarica nuovamente WhatsApp dal Google Play Store, avvia l’app e segui la solita procedura di configurazione iniziale:
    verifica il tuo numero di telefono, attendi la ricezione dell’SMS di conferma (immettendo, se necessario, il codice di sicurezza nell’apposito campo) e conferma la tua intenzione di voler ripristinare le chat dai dati di backup precedenti.
    Completato il ripristino dei file, devi semplicemente scegliere il nome da visualizzare e la foto profilo per poter usare nuovamente l’applicazione.
  • Backup locale – prima ancora di procedere con il ripristino dell’app, devi “forzare” WhatsApp a leggere i dati dal backup locale.
    Per agire in tal senso, collegati al pannello di gestione di Google Drive ed effettua l’accesso con l’account Google configurato su Android.
    A login avvenuto, fai clic sul riquadro relativo a WhatsApp Messenger e clicca sui pulsanti Rimuovi accessoOK, per far sì che l’app non utilizzi più, temporaneamente, Google Drive per il salvataggio/ripristino dei dati.
    Fatto ciò, provvedi a reinstallare e configurare nuovamente WhatsApp seguendo le stesse indicazioni che ti ho fornito al punto precedente.

Completato il ripristino del backup, puoi ritrovare i video eliminati in precedenza (ma anche le foto e tutti gli altri file) all’interno delle chat in cui li avevi ricevuti:
per riuscirci, apri la chat di tuo interesse, fai tap sul pulsante (⋮) residente in alto a destra e tocca la voce Media nel menu che compare.

Recuperare video cancellati da WhatsApp Android tramite cloud

IMMAGINE QUI 4

Se avevi attivato il salvataggio automatico delle cartelle multimediali di WhatsApp su Google Foto, oppure caricato manualmente (e poi eliminato) i video su altri servizi cloud, quali Dropbox o OneDrive, esistono ottime probabilità che i video eliminati dal telefono siano ancora lì, pronti per essere recuperati.



Qualora avessi preventivamente configurato Google Foto per il caricamento delle immagini e dei video sul cloud (attivando la levetta Backup e sincronizzazione in fase di primo accesso all’app) e, successivamente, attivato il salvataggio automatico della cartella WhatsApp video (rispondendo affermativamente alla notifica visualizzata a schermo), allora i video cancellati sono quasi certamente al sicuro sullo spazio dedicato di Google.

Per accedervi, non devi far altro che aprire l’app Google Foto, recarti nella scheda Album (in basso) e, da lì, selezionare l’album WhatsApp Video:
con un po’ di fortuna, dovresti riuscire a trovare i video di tuo interesse.



Laddove, invece, avessi provveduto a eliminare i filmati di WhatsApp anche all’interno di Google Foto, puoi tentare di recuperarli dal Cestino dell’app (dove gli elementi cancellati restano per 30 giorni, prima dell’eliminazione definitiva):
per accedervi, sfiora il pulsante  situato in alto a sinistra e scegli la voce Cestino dal menu visualizzato.

In seguito, fai tap sul video che intendi recuperare e tocca il bottone Ripristina, per riportarlo nell’album WhatsApp Video.
Tieni presente che i file eliminati restano archiviati nel cestino per un periodo pari a 30 giorni, trascorsi i quali essi vengono definitivamente cancellati dal cloud.



Se stai leggendo questa guida a scopo preventivo, sappi che puoi attivare il backup della cartella WhatsApp Video in Google Foto nel seguente modo:
dopo aver avviato l’app, tocca il pulsante  posto in alto a sinistra, scegli le voci ImpostazioniBackup e sincronizzazione e, se necessario, attiva la levetta che trovi in cima al nuovo pannello visualizzato.

Al fine di avvalerti dello spazio di archiviazione gratuito, imposta l’opzione Dimensioni caricamento su Alta qualità (spazio di archiviazione illimitato).
In seguito, tocca l’opzione Cartelle dispositivo e sposta su ON la levetta posta in corrispondenza della voce WhatsApp Video (e di qualsiasi altra cartella tu voglia effettuare il backup).



Per ulteriori informazioni sui backup automatici e al funzionamento dell’app Google Foto, ti invito a leggere la guida che ho dedicato specificamente a questo servizio.

IMMAGINE QUI 5



Come dici?
Avevi archiviato i video di WhatsApp su Dropbox oppure su OneDrive ma, in un attimo di rabbia, hai provveduto a eliminarli anche da lì? Non temere, anche in questo caso puoi avvalerti del cestino, presente su entrambe le piattaforme cloud, per ripristinare i video cancellati.

Per quanto riguarda Dropbox, il cestino non è integrato all’interno dell’app ma può essere visitato solo tramite il pannello Web del servizio.
I file restano per 30 giorni al suo interno, prima dell’eliminazione definitiva.



Per accedervi, avvia il browser che sei solito usare per navigare su Internet (ad es.
Chrome), collegati al sito dropbox.com, sfiora la voce Accedi collocata in alto a destra e inserisci, negli appositi campi, l’indirizzo email e la password del tuo account.

A login completato, fai tap sul pulsante  collocato in alto a sinistra, scegli la voce File dal nuovo pannello visualizzato e, in seguito, tocca nuovamente il pulsante  per poi selezionare la voce Eliminati di recente.
Una volta individuato il filmato che vuoi recuperare, fai tap sulla sua icona e poi sul pulsante Ripristina, situato in fondo al riquadro visualizzato, per riportarlo tra i file di Dropbox.



Se disponi dell’app di OneDrive, invece, puoi accedere al cestino toccando la scheda Me (in basso a destra) e selezionando la voce Cestino situata nel menu che compare.  Una volta individuato il video da recuperare, fai tap sulla sua icona e, per ripristinarlo, tocca l’icona della freccia circolare con l’orologio che compare in alto.

Altri metodi per recuperare video cancellati da WhatsApp Android

IMMAGINE QUI 6



Aspetta un attimo, mi stai dicendo che non disponi di alcun backup utile e che, sul cloud, non c’è traccia dei filmati che intendi recuperare, pertanto non sei riuscito a recuperare i video cancellati da WhatsApp Android?

A questo punto, il miglior consiglio che mi sento di darti è quello di utilizzare alcuni specifici software finalizzati al recupero dei file cancellati.
Poiché le possibilità di recupero variano in base all’uso che hai fatto del dispositivo (più file sono stati creati/modificati in seguito all’eliminazione del video, meno sono le probabilità che il recupero vada a buon fine), non posso garantirti un margine di successo del 100%, ma vale comunque la pena tentare.



Per ottenere informazioni dettagliate sui programmi disponibili per lo scopo e le loro modalità d’uso, ti invito a leggere la mia guida su come recuperare i dati da cellulare, nella quale ho avuto modo di approfondire la questione.

Infine, se non hai a disposizione un computer, puoi tentare di effettuare il recupero tramite alcune specifiche app per Android, delle quali ti ho parlato nel mio tutorial su come recuperare i video cancellati su Android:
anche in questo caso, non mi è possibile garantirti la riuscita del recupero dei file, ma è sempre meglio di niente.



come recuperare rubrica android



come recuperare rubrica android

Hai sostituito il tuo smartphone Android con un modello più recente e non riesci a recuperare la rubrica dal vecchio telefono?
Hai cancellato per sbaglio alcuni contatti dalla rubrica di Android e vorresti una mano per recuperarli?
Forse posso aiutarti.
Dedicami cinque minuti del tuo tempo e ti spiegherò come recuperare rubrica Android in vari modi.

Innanzitutto vedremo come portare i contatti da uno smartphone Android all’altro sfruttando i servizi di sincronizzazione online offerti da Gmail.
Dopodiché vedremo come compiere la medesima operazione “manualmente”, esportando e importando un file VCF con la rubrica di Android, e infine proveremo a recuperare i contatti cancellati da Android tramite alcune soluzioni adatte allo scopo e Gmail che – forse non tutti lo sanno – include una funzione di ripristino per riportare lo stato della rubrica a una data precedente (fino a 1 mese precedente rispetto alla data odierna).



Se hai cancellato per sbaglio dei nominativi dalla rubrica del tuo smartphone e non avevi attiva la sincronizzazione con Gmail (o con un altro servizio cloud), mi spiace ma non credo si possa fare molto.
Se l’incidente è avvenuto da poco potresti avere qualche speranza utilizzando software per il recupero dati che operano direttamente sulla memoria dello smartphone, ma si tratta di un tentativo davvero disperato.
Poi non dirmi che non ti avevo avvertito!

Recuperare rubrica Android tramite Gmail

Il modo più veloce per copiare la rubrica da uno smartphone Android all’altro è attivare la sincronizzazione di Gmail su entrambi i dispositivi.



Se hai ancora il tuo vecchio smartphone a portata di mano, accendilo, recati nelle impostazioni di Android (l’icona dell’ingranaggio che si trova nella schermata con l’elenco di tutte le app installate sul dispositivo) e seleziona la voce Account dal menu che si apre.

Dopodiché premi sul logo di Google, seleziona il tuo indirizzo Gmail e verifica che la levetta collocata accanto all’opzione Contatti sia attiva.
In caso contrario, attivala tu facendo “tap” su di essa e attendi che venga avviata la sincronizzazione della rubrica con Gmail.



Se sul tuo vecchio cellulare non è mai stato impostato un account Google, puoi risolvere facilmente il problema recandoti nel menu Impostazioni > Account di Android, selezionando la voce Aggiungi account e premendo sul logo di Google nella schermata che si apre.
Effettua dunque l’accesso con i dati del tuo account Gmail e verifica che la sincronizzazione dei contatti sia attiva come spiegato prima.

IMMAGINE QUI 1



A questo punto, per trasferire i contatti sul tuo nuovo smartphone, non devi far altro che impostare su quest’ultimo lo stesso account Gmail che hai configurato sul vecchio cellulare e attivare la sincronizzazione della rubrica.

Recati dunque nel menu Impostazioni > Account di Android e controlla che nelle impostazioni dell’account Google sia attiva l’opzione relativa ai Contatti.
Se sul tuo nuovo smartphone non hai ancora configurato un account Google (o ne hai impostato uno diverso rispetto a quello utilizzato sull’altro telefono), vai nel menu Impostazioni > Account di Android, seleziona la voce Aggiungi account, premi sul logo di Google ed effettua l’accesso con l’account Gmail con cui hai sincronizzato la tua rubrica.



Se tutto fila per il verso giusto, entro qualche secondo dovresti trovare sul tuo nuovo cellulare tutti i contatti che avevi sullo smartphone precedente.

Il tuo smartphone precedente non era un telefonino Android, bensì un iPhone?
Nessun problema, puoi sfruttare la sincronizzazione di Gmail anche con iOS.
Ti ho spiegato dettagliatamente come procedere nella mia guida su come trasferire contatti da iPhone a Android.



Recuperare rubrica Android da file VCF

Se per un motivo o l’altro non desideri utilizzare i servizi di sincronizzazione offerti da Google, puoi recuperare rubrica Android esportando “manualmente” i contatti dal tuo vecchio cellulare e importandoli su quello nuovo.
Per compiere quest’operazione, non devi far altro che aprire la app Contatti sul vecchio smartphone, esportare il file VCF con l’intera rubrica e importarlo sul tuo nuovo telefono.
Se hai bisogno di indicazioni più precise, segui i passaggi illustrati di seguito.

  • Apri l’applicazione Contatti sul tuo vecchio smartphone, premi sul pulsante (…) collocato in alto a destra, seleziona la voce Importa/Esporta dal menu che si apre e fai “tap” sull’opzione per esportare in file .vcf tutta la rubrica.
    Scegli quindi il nome e la cartella in cui esportare il file e il gioco è fatto;
  • Se utilizzi uno smartphone Samsung la procedura che devi seguire è leggermente diversa:
    dopo aver aperto l’applicazione Contatti, devi selezionare la scheda Contatti e premere sul pulsante (…) che si trova in alto a destra.
    Dopodiché devi selezionare la voce Impostazioni dal menu che compare, andare su Contatti, selezionare l’opzione Importa/Esporta e scegliere se esportare la rubrica sulla memoria interna del dispositivo o su una scheda microSD;
  • Adesso devi esportare il file VCF con i contatti sul tuo nuovo smartphone.
    Per compiere quest’operazione puoi auto-inviarti il file via email o salvarlo su un servizio di cloud storage (es.
    Dropbox).
    Installa quindi un file manager come ES Gestore File e utilizzalo per entrare nella cartella Home dello smartphone o nella directory principale della microSD (a seconda di dove hai salvato il file VCF).
    Successivamente, tieni il dito premuto sul file della rubrica (es.
    00001.vcf), premi sul pulsante Altro che compare in basso a destra e seleziona la voce Condividi dal menu che compare.
    A questo punto, scegli se auto-inviarti il file tramite posta elettronica selezionando il nome di un client di posta (es.
    Gmail) o se salvarlo su un servizio di cloud storage (es.
    Dropbox) selezionando la sua icona;
  • Ad invio effettuato, prendi il tuo nuovo smartphone e scarica il file VCF della rubrica su quest’ultimo aprendo l’email che ti sei auto-inviato o accedendo al servizio di cloud storage sul quale l’hai salvato (es.
    Dropbox).
    Dopodiché apri l’applicazione Contatti di Android, premi sul pulsante (…) che si trova in alto a destra e seleziona la voce Importa/Esporta dal menu che si apre.
    A questo punto, fai “tap” sulla voce Importa da file .vcf, scegli l’account cloud con cui sincronizzare i contatti (es.
    Gmail) e seleziona il file vcf con la rubrica del tuo vecchio smartphone;
  • Se hai un telefono Samsung devi seguire una procedura leggermente diversa:
    devi selezionare prima la scheda Contatti, poi il pulsante (…) che si trova in alto a destra e poi devi andare su Impostazioni > Contatti > Importa/Esporta.

IMMAGINE QUI 2



Se vuoi, puoi anche esportare un file VCF dai contatti che hai salvato sulla rubrica di Gmail.
Per riuscirci, collegati al servizio Contatti Google.
Dopodiché clicc sulla voce Di più situata nella barra laterale di sinistra e seleziona la voce Esporta che compare in basso.

A questo punto, metti il segno di spunta accanto alle voci Contatti e vCard (per contatti iOS) e clicca su Esporta per completare l’operazione.



IMMAGINE QUI 3

Recuperare rubrica Android da backup precedenti

Se hai la buonissima abitudine di eseguire un backup del tuo smartphone sul PC o su una microSD esterna, puoi recuperare i contatti della rubrica semplicemente ripristinando uno dei backup che hai creato in precedenza.



Se ad esempio hai un terminale Samsung, puoi ripristinare la rubrica affidandoti all’applicazione Smart Switch o alla sua controparte desktop (che è compatibile con Windows e macOS).
Se hai smartphone di altre marche puoi utilizzare le apposite utility di sincronizzazione con il PC, mentre se hai utilizzato applicazioni di backup come Easy Backup & Restore puoi affidarti a queste ultime per il ripristino della rubrica.

IMMAGINE QUI 4



Per saperne di più consulta i miei tutorial su come collegare smartphone a PC e come effettuare un backup su Android in cui ti ho parlato di tutte le app e tutti i software per PC che potrebbero aiutarti a ripristinare i backup della rubrica.

Recuperare contatti cancellati da Android

Se vuoi recuperare i contatti su un telefono che non era connesso a Gmail e non dispone di backup della rubrica, l’unica soluzione alla quale puoi provare a rivolgerti sono quei software che operano direttamente sulla memoria dello smartphone.
Le probabilità che tu riesca a recuperare i contatti cancellati in questo modo sono piuttosto ridotti, ma arrivati a questo punto tentar non nuoce!



EaseUS MobiSaver for Android

Fra i migliori software che permettono di recuperare i file cancellati dagli smartphone Android c’è EaseUS MobiSaver for Android che è compatibile con tutte le versioni più diffuse del sistema operativo del robottino verde.
Per funzionare richiede i permessi di root, quindi se non l’hai fatto ancora scopri come effettuare il root su Android seguendo il mio tutorial sull’argomento.

Per scaricare EaseUS MobiSaver for Android sul tuo PC, collegati al sito Internet del programma e clicca sul pulsante Free Download.
A download completato apri, facendo doppio click su di esso, il file appena scaricato sul PC (emsa_free.exe) e clicca prima su  e poi su OK.



Accetta quindi le condizioni d’uso del programma, mettendo il segno di spunta accanto alla voce I accept the agreement, e porta a termine il setup cliccando prima su Next per quattro volte consecutive e poi su InstallFinish.
Se ti viene chiesto di installare dei driver, accetta cliccando su Installa.

Ora collega il tuo smartphone al computer usando il cavo USB in dotazione, avvia EaseUS MobiSaver for Android (se non si è già avviato da solo), attendi che il dispositivo venga rilevato e clicca sul pulsante Start che si trova al centro della finestra del programma.



Ora, se richiesto, attiva il debug USB su Android.
Se non sai come si fa, recati nel menu Impostazioni > Opzioni sviluppatore del tuo smartphone e metti il segno di spunta accanto alla voce relativa al Debug USB. Se non vedi “Opzioni sviluppatore” nelle impostazione di Android, abilitala recandoti in Info sul telefono e premendo sulla dicitura Numero buid per sette volte consecutive.

Una volta attivato il debug USB sul computer, metti il segno di spunta accanto alla voce Consenti sempre da questo computer e rispondi OK all’avviso che compare sullo smartphone in modo da consentire l’accesso da parte di EaseUS MobiSaver for Android. Dopodiché concedi i permessi di root all’applicazione (premendo sul pulsante Concedi) e attendi che EaseUS MobiSaver trovi tutti i file recuperabili dal tuo device.



IMMAGINE QUI 5

Al termine della scansione, seleziona la voce Contacts dalla barra laterale di EaseUS MobiSaver for Android, metti il segno di spunta accanto ai contatti da recuperare e clicca sul pulsante Recover per salvarli sul tuo PC.
Per visualizzare solo i contatti cancellati, sposta su ON la levetta Only display deleted items che si trova in alto a sinistra.



A recupero avvenuto potrai ricopiare i contatti sul tuo smartphone auto-inviandoteli via email, copiandoli su una scheda microSD o salvandoli su un servizio di cloud storage (es. Dropbox o Google Drive).
Il processo di importazione dei contatti in Android è quello che abbiamo visto prima insieme.

ATTENZIONE: la versione free di EaseUS MobiSaver for Android permette di recuperare un solo file, e quindi un solo contatto, alla volta.
Per recuperare più file contemporaneamente devi acquistare una licenza per il programma per 36,95 euro.
Maggiori info qui.



Gmail

Come accennato in apertura del post, Gmail include una funzione che permette di riportare la rubrica a uno stato precedente e quindi di recuperare i contatti cancellati.
Se hai eliminato dei contatti importanti da uno smartphone associato a Gmail, puoi dunque sfruttare questa funzione per recuperare i nominativi cancellati e sincronizzarli nuovamente con il telefono.

La procedura da seguire è estremamente semplice.
Se vuoi recuperare rubrica Android recuperando i contatti cancellati da Gmail.
Per compiere quest’operazione, collegati al servizio Contatti Google.
Dopodiché clicc sulla voce Di più situata nella barra laterale di sinistra e seleziona la voce Annulla le modifiche che compare in basso.



Scegli, quindi.
se riportare lo stato della rubrica 10 min fa, 1 ora fa, ieri, 1 settimana fa o una data personalizzata (sapendo che puoi tornare indietro al massimo di 30 giorni) e clicca su Conferma per applicare i cambiamenti.

IMMAGINE QUI 6



Una volta effettuato il ripristino della rubrica di Gmail, attiva la sincronizzazione dei contatti su Android come abbiamo visto in precedenza (se non l’hai già fatto) e i nominativi cancellati per sbaglio dovrebbero tornare al loro posto.

In alternativa puoi anche esportare “manualmente” il file VCF della rubrica di Gmail e importarlo sullo smartphone.
Anche questa procedura l’abbiamo già vista prima insieme.



come recuperare immagini cancellate android



come recuperare immagini cancellate android

Sbagliare è umano, capita a tutti.
Ma quando l’errore consiste nel cancellare una foto a cui si teneva tantissimo e non si sa come porre rimedio alla situazione, beh, il contraccolpo psicologico è inevitabile.
Tu lo sai bene, vero?

È capitato proprio poco fa:
stavi facendo un po’ di pulizia sul tuo smartphone Android, ti è scappato un “tap” di troppo e hai cancellato per sbaglio alcune immagini che non avresti mai voluto cancellare.
E ora?
Come si fa??
Non vorrei illuderti, ma forse non è ancora detta l’ultima parola.
Con un pizzico di fortuna potresti riuscire a risolvere il problema e a recuperare – almeno in parte – i dati che hai cancellato dalla memoria del tuo telefonino.
In che modo?
Te lo spiego subito.



Se la porzione di memoria su cui erano ospitate le immagini non è ancora stata sovrascritta, cioè non è stata ancora occupata da altri dati, potresti riuscire a recuperare le tue foto in maniera relativamente rapida e semplice.
Se vuoi provarci, conosco un paio di app che potrebbero fare al caso tuo:
installale e prova a utilizzarle seguendo le indicazioni su come recuperare immagini cancellate Android che trovi qui sotto.
Io incrocio le dita per te e ti faccio un grosso “in bocca al lupo” affinché tutto vada per il verso giusto!

Operazioni preliminari

IMMAGINE QUI 1



Prima di entrare nel vivo di questo tutorial e di scoprire insieme come recuperare immagini cancellate Android, voglio darti un consiglio, probabilmente banale, ma che è sempre meglio seguire per sicurezza:
apri l’applicazione Foto e controlla cosa c’è nel suo cestino!

Forse non tutti lo sanno, ma le immagini che si cancellano dalla galleria di Android non vengono cancellate subito dal telefono, finiscono in un “cestino” all’interno del quale rimangono per circa 60 giorni (per poi essere eliminate definitivamente).
Se hai cancellato le tue foto usando l’applicazione standard di Android e non hai ancora svuotato il cestino, dovresti riuscire a recuperare tutte le immagini senza ricorrere a strumenti più avanzati.



Per ripristinare le foto presenti nel cestino di Android, apri la app Foto, premi sull’icona ad hamburger collocata in alto a sinistra e seleziona la voce Cestino dalla barra che compare di lato.
Dopodiché individua le immagini che vuoi recuperare, tieni il dito premuto sulle loro miniature e premi sulla freccia che compare in alto a destra per recuperarle.

DiskDigger

IMMAGINE QUI 2



Di applicazioni recuperare immagini cancellate Android ne ho provate diverse.
Quella che mi è sembrata più efficace in rapporto alla sua semplicità di utilizzo è DiskDigger, che è disponibile in due versioni:
una gratuita che permette di recuperare solo i file in formato JPG e PNG e una a pagamento (3,37 euro) che permette di recuperare anche altri formati di immagini, documenti, video, applicazioni e archivi compressi.

In entrambe le versioni, la app richiede il root per funzionare al meglio.
Se non effettui il root su Android potrai sfruttarla solo parzialmente, in poche parole non verranno analizzate tutte le aree della memoria dello smartphone e sarai in grado di recuperare solo immagini in bassa definizione.



Sei pronto a cominciare?
Perfetto, allora scarica DiskDigger dal Google Play Store e avvialo.
Dopodiché autorizza l’applicazione a sfruttare i permessi di root premendo sul pulsante Concedi che compare al centro dello schermo e attendi qualche secondo affinché venga analizzata la memoria dello smartphone.
Se stai usando la versione free dell’applicazione e ti viene chiesto di passare alla Pro, premi su No, thanks per declinare l’invito.

A questo punto, seleziona l’unità relativa alla memoria dello smartphone (/data) o alla scheda SD sulla quale si trovavano le immagini che hai cancellato per sbaglio, apponi il segno di spunta accanto alle voci JPG e PNG e premi sul pulsante OK per avviare la ricerca dei file che si possono ancora recuperare.



La scansione andrà avanti per diversi minuti (la sua durata dipende dalla quantità di dati da esaminare e dalla potenza dello smartphone in uso).
Al termine della procedura, seleziona le miniature delle immagini che vuoi recuperare, premi sul pulsante Recover collocato in alto a destra e scegli se salvarle in una cartella del telefono (premendo sull’icona della cartella) o se condividerle con un’altra app, ad esempio un servizio di cloud storage o un client di posta elettronica (premendo sull’icona della nuvola).

PhotoRec

IMMAGINE QUI 3



Se il tuo smartphone è dotato di memoria espandibile, e quindi le foto vengono salvate su una microSD anziché sulla memoria interna del dispositivo, puoi provare a recuperare le immagini cancellate con PhotoRec, un software gratuito e open source disponibile per Windows, Mac OS X e Linux.

PhotoRec viene distribuito insieme a TestDisk, un altro programma che consente di ripristinare le partizioni perdute e di riparare i dischi danneggiati.
Per scaricare entrambi i software sul tuo PC, collegati a questo sito Internet e clicca sulla voce relativa al sistema operativo installato sul tuo PC:
nel mio esempio userò Windows (clicca sul link “Windows” anche se usi una versione di Windows a 64 bit).



A download completato, apri l’archivio zip che contiene PhotoRec, estraine il contenuto in una cartella qualsiasi e avvia l’eseguibile qphotorec_win.exe.

Nella finestra che si apre, espandi quindi il menu a tendina che si trova in alto e seleziona l’unità SD o USB del tuo computer (a seconda se hai inserito la microSD nello slot SD del computer o hai usato un adattatore USB).Ad operazione completata, seleziona la partizione primaria della scheda SD (dovrebbe essere quella denominata FAT32 o exFAT), metti il segno di spunta accanto alle voci FAT/NTFS/HFS+/ReiferFS e Free e premi sul pulsante Browse per selezionare la cartella in cui PhotoRec dovrà salvare le immagini che riuscirà a recuperare.



Superato anche questo step, fai click sul pulsante File formats, premi sul bottone Reset e metti il segno di spunta solo accanto ai formati di immagini che vuoi recuperare dalla scheda SD:
JPG, PNG, GIF ecc.
Per finire, clicca su OK e Search e attendi pazientemente che tutte le immagini recuperabili vengano recuperate da PhotoRec.
Potrebbero volerci un bel po’ di minuti.

Al termine della procedura troverai tutte le foto recuperate da PhotoRec nella cartella che hai selezionato prima cliccando sul pulsante Browse.



Nota:
se il tuo smartphone non è dotato di memoria espandibile, o comunque le immagini da recuperare si trovavano sulla sua memoria interna, puoi provare a collegare il dispositivo al PC (tramite cavo USB) e a utilizzare PhotoRec sulla sua memoria.
Affinché l’operazione vada a buon fine devi attivare il debug USB su Android.
Se non sai come si fa, recati nel menu Impostazioni > Info sul telefono, premi sulla voce Numero buid sette volte consecutive e seleziona la voce Debug USB dal menu Opzioni sviluppatore (che comparirà quasi come per magia fra le impostazioni di Android).

come recuperare foto android



come recuperare foto android

Quante volte te l’ho detto?
Le foto che scatti con il tuo smartphone (o tablet) non devono rimanere sulla memoria del telefono:
devi archiviarle con regolarità sul PC e crearne delle copie di sicurezza su hard disk e schede di memoria esterne.
In alternativa, puoi salvarle su un servizio di cloud storage, così da stare ben sicuro che queste risultino sempre accessibili.

Tu invece, niente, hai continuato a fare di testa tua, e ora ti ritrovi con una decina di scatti a cui tenevi tantissimo svaniti nel nulla.
Come dici?
È colpa di un’app che prometteva di cancellare i file inutili da Android e i doppioni dalla Galleria?
Non importa. Ormai il danno è fatto e devi cercare di porvi rimedio.
Per cui, rimboccati subito le maniche e scopri come recuperare le foto su Android grazie ai programmi e alle applicazioni che sto per consigliarti.
Con un pizzico di fortuna, potresti riuscire a ripristinare tutti gli scatti perduti.



Prima di metterti all’opera, però, è doverosa una premessa: non si possono fare miracoli! Detta in altri termini, se le aree di memoria che ospitavano le tue foto sono state sovrascritte da altri dati, purtroppo nulla sarà in grado di recuperarle:
né le risorse di cui sto per parlarti né altro.
Chiaro?
Per lo stesso motivo, è bene utilizzare il dispositivo il meno possibile in attesa del recupero delle foto (per evitare che altri dati occupino le aree di memoria in cui ci sono le foto da recuperare).
Sarà, dunque, mia premura consigliarti prima dei programmi per il recupero delle foto da PC e poi delle app da utilizzare direttamente sul tuo smartphone o tablet.
Detto anche questo, mettiamo da parte le chiacchiere e passiamo all’azione!

Indice

  • Operazioni preliminari
  • Programmi per recuperare foto Android cancellate
    • PhotoRec (Windows/macOS/Linux)
    • iReparo for Android (Windows/macOS)
  • App per recuperare foto Android cancellate
    • DiskDigger
    • Undeleter Recover Files & Data
  • Come recuperare foto WhatsApp Android
  • Come recuperare foto Android rotto

Operazioni preliminari

IMMAGINE QUI 1



Prima di spiegarti in dettaglio come recuperare le foto cancellate su Android usando delle soluzioni di recupero dati, voglio farti una domanda molto importante: sul tuo smartphone o tablet usi Google Foto (il servizio per la gestione e l’archiviazione delle immagini online offerto da Google)? Allora ho una bella notizia da darti:
quando cancelli una foto dal servizio, questa non viene eliminata definitivamente dalla memoria del dispositivo, ma viene spostata nel Cestino, una cartella temporanea in cui rimane per altri 60 giorni prima che venga rimossa in via definitiva.

Per cui, se non sono ancora trascorsi 60 giorni da quando hai rimosso le foto che ora desideri recuperare, puoi dare un’occhiata al Cestino di Google Foto e, se le immagini sono all’interno di quest’ultimo, puoi ripristinarle senza problemi.



Per riuscirci, apri l’applicazione in questione sul tuo smartphone o tablet facendo tap sulla relativa icona che trovi nel drawer, premi sul pulsante con le tre linee in orizzontale collocato in alto a sinistra e seleziona la voce Cestino dal menu che si apre. Nella nuova schermata visualizzata, fai un tap prolungato sulla prima foto che vuoi recuperare, seleziona tutte le altre immagini che ti interessano e premi sulla voce Ripristina collocata in basso a destra.

In alternativa puoi agire anche da PC, collegandoti a questa pagina Web e accedendo, se necessario, con l’account Google configurato sul tuo smartphone o tablet.
In questo modo accederai al Cestino della versione Web di Google Foto e potrai ripristinare le tue foto da lì.



Programmi per recuperare foto Android cancellate

Se vuoi scoprire come recuperare le foto su Android nel caso di foto cancellate dal dispositivo e hai a portata di mano un computer, puoi avvalerti dei programmi per il recupero delle immagini (e di altre tipologie di file) che trovi qui sotto.
Ce ne sono sia per Windows che per macOS e Linux.
Spero vivamente possano esserti d’aiuto.

PhotoRec (Windows/macOS/Linux)

IMMAGINE QUI 2

Se il tuo smartphone o tablet Android supporta l’utilizzo di una microSD, puoi rimuovere quest’ultima dal dispositivo, inserirla nel lettore collegato al computer e analizzarne il contenuto con PhotoRec, per tentare di recuperare le foto cancellate.



Nel caso in cui non lo avessi mai sentito nominare, PhotoRec è un software gratuito e open source che consente di recuperare i file cancellati da qualsiasi tipo di unità:
hard disk, chiavette USB, schede SD ecc.
È compatibile con Windows e macOS e Linux ma solo per i sitemi operativi di casa Microsoft viene fornito completo di interfaccia grafica.
Da notare, però, che non funziona se la scheda SD del dispositivo è stata impostata come unità di memoria principale.
Viene fornito in bundle con TestDisk, un altro software gratuito che serve per il recupero delle partizioni.

Per scaricare PhotoRec, il primo passo che devi compiere è quello di recarti sul sito Internet del programma e, se stai usando Windows, fare clic sul collegamento Windows-64 bit (se stai usando Windows a 64 bit) oppure su quello Windows (se stai usando Windows a 32 bit) che trovi sotto la voce TestDisk & PhotoRec x.x presente in cima.



A scaricamento avvenuto, estrai l’archivio ZIP ottenuto in una cartella qualsiasi e avvia il file qphotorec_win.exe presente al suo interno.
Successivamente, inserisci la scheda di memoria del tuo smartphone Android nel lettore collegato al PC.

A questo punto, nella finestra di PhotoRec che si apre, seleziona dal menu a tendina in alto l’unità in cui hai inserito la scheda SD, clicca sulla partizione da cui intendi recuperare le foto (es.



  • FAT32
  • ), seleziona le voci FAT/NTFS/HFS+/ReiferFS e Libero che trovi in basso e clicca sul pulsante Formati dei file.

    Nell’ulteriore finestra che compare a schermo, premi sul pulsante Resettare, seleziona i formati di file che vuoi recuperare dalla scheda SD (es.
    JPG e PNG) e clicca sul bottone OK.



    Per concludere, premi sul pulsante Naviga, indica la cartella in cui desideri salvare le foto una volta recuperate e clicca sul bottone Cerca, per dare il via alla procedura di scansione. Al termine, troverai tutte le foto recuperate dal programma nella cartella da te scelta in precedenza.

    Se, invece, stai usando macOS, per usare PhotoRec procedi nel seguente modo:
    dopo esserti collegato al sito del programma, clicca sul collegamento Mac OS X Intel, estrai l’archivio tar.bz2 che viene scaricato sul tuo computer in una cartella qualsiasi e avvia l’eseguibile photorec contenuto al suo interno, facendoci clic destro sopra e selezionando la voce Apri dal menu che compare.



    Nella finestra del Terminale che ti viene mostrata, usa la freccia destra della tastiera per selezionare l’opzione Sudo, schiaccia il tasto Invio (sempre sulla tastiera) e digita la password del tuo account utente su macOS, in modo tale da avviare l’applicazione come amministratore.

    In seguito, inserisci la scheda di memoria del tuo cellulare Android nel lettore SD del Mac, seleziona l’unità dalla quale vuoi recuperare le foto, indica la partizione di tuo interesse, scegli il file system con cui quest’ultima è formattata e indica se desideri eseguire solo la scansione dello spazio segnato come libero (Free) o se controllare in maniera approfondita tutta l’unità (whole).



    Infine, seleziona la cartella in cui salvare le immagini recuperate, schiaccia il tasto “C” sulla tastiera per confermare la scelta fatta e attendi che la procedura venga portata a termine.

    iReparo for Android (Windows/macOS)

    IMMAGINE QUI 3



    Un altro ottimo software al quale puoi appellarti per recuperare le foto cancellate da Android è iReparo for Android:
    si tratta di un programma, compatibile con Windows e macOS, che consente di effettuare il recupero di foto, video, messaggi e altri file cancellati dagli smartphone basati sulla piattaforma mobile di Google.

    È a pagamento (costa 49,95$), ma può essere usato in versione di prova gratuita, la quale consente di verificare quali file si possono recuperare con la sua versione completa.



    Per scaricare la trial del programma, recati sul sito Internet ufficiale di iReparo for Android e clicca prima sulla voce Windows o sulla voce Mac (a seconda del sistema operativo che utilizzi sul tuo computer) e poi sul bottone Download.

    A download completato, se stai usando Windows, apri il file .exe ottenuto e, nella finestra che compare sul desktop, fai clic sui pulsanti e OK.
    Seleziona quindi la voce I accept the agreement, clicca sul pulsante Next per quattro volte consecutive e, per concludere, premi sui bottoni Install e Finish.



    Se, invece, stai usando macOS, avvia il pacchetto .pkg che contiene il programma e, nella finestra che si apre, clicca prima sul bottone Continua per due volte di fila e poi su quello Installa.
    Digita poi la password del tuo account utente su macOS e porta a termine il setup premendo prima sul pulsante Installa software e, in seguito, su quello Sposta.

    Ora che, a prescindere dal sistema operativo impiegato, visualizzi la finestra del software, collega al computer il tuo smartphone o tablet Android e attendi che questo venga riconosciuto da iReparo for Android.
    Se ciò non accade, prendi il dispositivo, recati nella sezione Impostazioni > Opzioni sviluppatore dello stesso e seleziona l’opzione debug USB.
    Se il menu Opzioni sviluppatore non è disponibile, recati in Impostazioni > Info sul telefono e fai tap per 7 volte consecutive sulla voce Versione Build o su quella Numero serie, in modo da abilitarlo.



    Successivamente, clicca sul pulsante Multimedia nella finestra del programma, seleziona i formati di file relativi alle foto che vuoi recuperare (es.
    JPG e PNG) e premi sui pulsanti Next e Start, per dare il via alla procedura di scansione.

    A processo ultimato, seleziona la voce Galleria dalla barra laterale della finestra del software e ti saranno mostrate le foto che risulta possibile recuperare.
    Se deciderai di comprare la versione completa di iReparo for Android, potrai selezionare le miniature delle immagini di tuo interesse ed esportarle sul computer, facendo clic sul pulsante Recover.

    App per recuperare foto Android cancellate

    Passiamo ora alle app per recuperare le foto cancellate su Android:
    si tratta di strumenti di semplice impiego, anche da parte di chi, un po’ come te, non si reputa esattamente uno “smanettone”.
    Tieni però presente che necessitano della presenza del root sul dispositivo.



    Nel caso in cui non ne fossi a conoscenza, il root è una procedura mediante la quale si bypassano le restrizioni standard di Android, in modo da consentire l’esecuzione di app che hanno bisogno di accedere alle aree più profonde del sistema.
    Trovi spiegato tutto in dettaglio nel mio tutorial su come effettuare il root su Android.

    DiskDigger

    IMMAGINE QUI 4



    DiskDigger è una delle migliori app gratuite per recuperare le foto su Android.
    Ha un’interfaccia utente estremamente intuitiva e riesce a svolgere il suo lavoro in maniera sufficientemente veloce.
    Eventualmente, è disponibile anche in una versione a pagamento (che costa 3,37 euro), la quale consente di recuperare anche altri formati di file, ma a te non dovrebbe interessare.

    Per scaricarla, visita la relativa sezione del Play Store e premi sul pulsante Installa.
    Se necessario, autorizza l’operazione premendo anche su Accetto.
    Completata la procedura di download e installazione, apri l’app premendo sul pulsante Apri comparso su schermo oppure facendo tap sulla sua icona nel drawer (la schermata di Android in cui ci trovi raggruppate le icone di tutte le applicazioni).



    Una volta visualizzata la schermata principale dell’applicazione, fai tap sul pulsante Concedi, per autorizzarne l’esecuzione con i permessi di root.
    Dopodiché seleziona la voce No, thanks in risposta all’invito di acquistare la versione Pro e scegli l’unità da cui ripristinare le foto:
    quasi sicuramente è quella con la capienza maggiore e il nome in grassetto.

    Metti quindi il segno di spunta accanto alla voce JPG e/o a quella PNG (se desideri recuperare anche gli screenshot), fai tap sul pulsante OK per avviare la scansione dell’unità e premi sulla voce Consenti per concedere all’app i permessi per accedere alle foto.



    Man mano che DiskDigger svolge il suo lavoro, vedrai comparire sullo schermo del tuo dispositivo le miniature delle foto recuperabili:
    metti il segno di spunta su quelle che vuoi ripristinare, premi sull’icona del floppy disk che si trova in alto a destra e seleziona la voce Save selected files locally dal menu che compare, per completare l’operazione.

    Undeleter Recover Files & Data

    IMMAGINE QUI 5

    Qualora DiskDigger non riuscisse a recuperare tutte le foto che ti stanno a cuore, puoi provare Undeleter Recover Files & Data, un’altra app per il recupero dati che è un po’ più lenta di DiskDigger nel trovare i file, ma svolge ugualmente un buon lavoro.
    È gratis, ma solo nella sua versione di base, che permette di recuperare esclusivamente le foto, mentre per ripristinare anche documenti, archivi e altri tipi di file occorre passare alla versione a pagamento, tramite acquisti in-app (al costo di 4,99 euro).



    Per scaricare l’applicazione, visita la relativa sezione del Play Store e fai tap sul bottone Installa.
    Se necessario, autorizza il download premendo anche su Accetto.
    Ultimata la procedura di download e installazione, apri l’applicazione selezionando il pulsante Apri comparso su schermo oppure facendo tap sulla sua icona nel drawer.

    Ora che visualizzi la schermata principale dell’app, fai tap prima sul pulsante Prossimo e poi su quello Concedi, per concedere i permessi di root all’applicazione.
    A operazione completata, premi nuovamente sul bottone Prossimo e seleziona l’unità da cui recuperare le immagini (es.
    Storage interno).
    Scegli, dunque, i tipi di file da ripristinare (JPG e PNG) e fai tap sul pulsante Scansione, per avviare il controllo del dispositivo.



    Le miniature delle foto recuperabili compariranno automaticamente sullo schermo man mano che la scansione andrà avanti:
    per ripristinare un’immagine, sfiora la sua anteprima, premi sul bottone con i tre puntini in verticale collocato in alto a destra e seleziona la voce Salva il file dal menu che compare.

    Come recuperare foto WhatsApp Android

    IMMAGINE QUI 6



    Ti interessa capire come fare per recuperare le foto su Android che avevi ricevuto tramite WhatsApp e che ora hai cancellato?
    Beh, sappi che, per riuscirci, ti basta usare i programmi e le app di cui ti ho parlato nei passi precedenti.

    Le procedure da attuare sono praticamente le stesse, non cambia nulla, in quanto le immagini ricevute mediante il famoso servizio per la messaggistica vengono archiviate sulla memoria del dispositivo proprio come le foto della Galleria.



    In alternativa, puoi provare a recuperare le foto dai backup dell’applicazione, a patto però che l’ultimo backup salvato da WhatsApp su Internet (su Google Drive, per essere precisi) o sulla memoria dello smartphone risulti precedente alla data in cui hai cancellato le immagini che intendi ripristinare.
    Per tutti i dettagli del caso, ti rimando alla lettura della mia guida dedicata in via specifica a come recuperare le foto di WhatsApp.

    Come recuperare foto Android rotto

    IMMAGINE QUI 7

    Il tuo dispositivo Android è caduto accidentalmente a terra, si è rotto e non riesci più ad accenderlo?
    Bel guaio! Se però la cosa che ti preoccupa maggiormente sono le foto in esso archiviate, sappi che forse non tutto è perduto.



    Se sul dispositivo utilizzi una scheda di memoria esterna per archiviare foto e altri dati, puoi provare a recuperare le immagini in essa salvate collegando la microSD al computer e sfruttando dei programmi appositi, come nel caso di PhotoRec, di cui ti ho parlato a inizio guida.

    Se, invece, utilizzavi Google Foto per archiviare le foto nel cloud, puoi collegarti al servizio con il tuo account da un altro smartphone o tablet, e prelevare le immagini salvate in Rete da lì, come ti ho spiegato nella mia guida su come recuperare foto da Google Foto, oppure, se in passato le avevi cancellate per errore, puoi cercare di ripristinarle mettendo in pratica le istruzioni sul da farsi che ti ho fornito nel passo dedicato presente nella parte centrale di questa mia guida.



    Se poi il dispositivo non è equipaggiato con una scheda di memoria esterna, un’altra strada percorribile è quella di portarlo in assistenza e richiedere il recupero dei dati contenuti all’interno, ma devo avvisarti che si tratta di un’operazione costosa e che, non sempre, ha successo.

    Esistono anche altri “trucchetti” adatti allo scopo.
    Ad esempio, puoi tentare di riportare in vita il device sostituendone la batteria. Per ulteriori dettagli, ti rimando alla lettura del mio tutorial specifico su come recuperare le foto da un telefono rotto.



    come recuperare conversazioni whatsapp android



    come recuperare conversazioni whatsapp android

    Hai acquistato un nuovo smartphone Android e stai cercando un modo per trasportare su quest’ultimo tutte le conversazioni di WhatsApp che avevi sul tuo vecchio telefono?
    Hai deciso di formattare il tuo cellulare e vorresti una mano per salvare le chat di WhatsApp?
    Perfetto, sono lieto di informarti che sei capitato nel posto giusto al momento giusto.

    Con la guida di oggi, vedremo infatti come recuperare conversazioni WhatsApp Android sfruttando le funzioni di backup e ripristino incluse nell’applicazione.
    Ci sono due strade che puoi percorrere:
    sfruttare la funzione di backup online offerta da Google Drive o utilizzare i backup offline che WhatsApp salva quotidianamente sulla memoria dello smartphone.
    La prima soluzione è quella più semplice e immediata ma non è molto flessibile (permette di ripristinare solo il backup più recente effettuato dall’applicazione), la seconda ha un livello di complessità un po’ più elevato ma è più flessibile (permette di scegliere esattamente quale backup ripristinare).



    Ora sta a te scegliere la soluzione più adatta alle tue esigenze e metterla in pratica.
    Trovi tutte le informazioni di cui hai bisogno proprio qui sotto, quindi non perdere altro tempo e mettiti subito al lavoro:
    ci sono dei messaggi che non aspettano altro che essere ripristinati!

    Recuperare conversazioni WhatsApp Android da Google Drive

    A partire dalla versione 2.12.317, WhatsApp ha introdotto ufficialmente la funzione di backup su Google Drive.
    Questo significa che è possibile sincronizzare le proprie conversazioni con il servizio cloud di “big G” e ripristinarle senza copiare manualmente dei file sulla memoria dello smartphone.



    Tutto quello che devi fare per recuperare conversazioni WhatsApp Android tramite Google Drive è installare (o reinstallare) l’applicazione su un dispositivo associato allo stesso numero di telefono e allo stesso account Google di quello da cui proviene il backup.
    Tutto qui! WhatsApp, dopo aver verificato il tuo numero di telefono, rileverà automaticamente la disponibilità di un backup su Google Drive e ti chiederà se vuoi ripristinarlo.

    I backup su Google Drive vengono effettuati automaticamente ogni giorno.
    Per verificare (ed eventualmente modificare) questa impostazione, apri WhatsApp, premi sul pulsante […] che si trova in alto a destra e seleziona la voce Impostazioni dal menu che compare.
    Successivamente, recati in Chat > Backup delle chat, premi sulla voce Backup su Google Drive e scegli di eseguire il backup su Google Drive quotidianamente.
    Se ti viene chiesto di autorizzare l’accesso di WhatsApp a Google Drive, accetta.



    A questo punto, premi sul pulsante Esegui backup delle chat e attendi che venga creato un backup delle tue conversazioni sia su Google Drive sia in locale, sulla memoria dello smartphone.
    L’operazione potrebbe durare diversi minuti. Se nei tuoi backup vuoi includere anche i video, metti il segno di spunta accanto all’apposita opzione.
    Sappi però che quest’impostazione allungherà i tempi di salvataggio del backup e porterà al consumo di più spazio su Google Drive.

    IMMAGINE QUI 1



    Una volta portato a termine il backup delle chat su Google Drive (deve comparire l’orario di effettuazione del backup accanto alla voce Google Drive nelle impostazioni di WhatsApp), non ti resta che reinstallare WhatsApp scaricandolo dal Google Play Store.

    In seguito alla verifica del numero di telefono, WhatsApp rileverà automaticamente la presenza di un backup su Google Drive e ti chiederà se vuoi ripristinarlo.
    Per accettare, non dovrai far altro che premere sul pulsante Ripristina e attendere qualche secondo affinché l’operazione venga portata a termine.



    IMMAGINE QUI 2

    Qualora non ti venisse segnalata la presenza di backup su Google Drive, recati nel menu Impostazioni > Account > Google di Android e verifica che lo smartphone sia associato allo stesso account Google utilizzato per creare il backup di WhatsApp.



    Recuperare conversazioni WhatsApp Android da un backup locale

    Adesso vediamo come recuperare conversazioni WhatsApp Android usando i file di backup generati in locale dall’applicazione (quindi salvati sulla memoria dello smartphone), operazione che permette di scegliere in dettaglio quale backup utilizzare, quindi a quale data riportare le conversazioni di WhatsApp.
    I passaggi che devi compiere sono cinque.

  • Individuare il backup da ripristinare nella cartella \Home\WhatsApp\Databases\ dello smartphone attualmente in uso;
  • Individuare il file chiamato msgstore.db.crypt12 (oppure rinominare un backup più datato in  msgstore.db.crypt12);
  • Esportare il file su uno spazio online o un dispositivo esterno allo smartphone (operazione necessaria solo in caso di formattazione di Android o cambio di telefono);
  • Copiare il file nella cartella \Home\WhatsApp\Databases\ dello smartphone su cui si vogliono ripristinare le chat;
  • Installare (o reinstallare) WhatsApp accettando il ripristino delle conversazioni da backup.
  • Cominciamo dalle basi.
    Se non sai come accedere alla cartella ‘\Home\WhatsApp\Databases` del tuo smartphone, installa l’applicazione gratuita ES Gestore File che permette di navigare in tutte le cartelle di Android come si fa con Esplora Risorse su Windows o Finder su macOS.



    Ad installazione completata, avvia ES Gestore File, premi sull’icona ad hamburger (≡) collocata in alto a sinistra e seleziona la voce Home dalla barra che compare di lato.
    A questo punto, seleziona la cartella WhatsApp, poi quella Databases e individua il file di backup che vuoi usare per ripristinare le tue conversazioni.

    I file di backup più vecchi si chiamano msgstore-[data], dove al posto di [data] c’è la data in cui è stato realizzato il backup.
    Quello più recente invece si chiama msgstore.db.crypt12. Per far riconoscere a WhatsApp un file di backup antecedente all’ultimo generato automaticamente dalla app, devi rinominarlo in msgstore.db.crypt12, operazione che puoi compiere facilmente tenendo premuto il dito sull’icona del file e premendo sul pulsante Rinomina che compare in basso a destra.



    IMMAGINE QUI 3

    Vuoi generare un backup ancora più recente di quello presente nella cartella Databases di WhatsApp1?
    Nessun problema.
    Avvia l’applicazione, premi sul pulsante […] che vedi in alto a destra e seleziona la voce Impostazioni dal menu che compare.
    Nella schermata che si apre, premi quindi sull’icona Chat, vai su Backup delle chat e premi sul pulsante Esegui backup.



    Adesso, se hai intenzione di formattare il tuo smartphone o hai bisogno di trasferire il backup di WhatsApp su un altro telefono, devi copiare il file msgstore.db.crypt12 sul tuo computer (o comunque devi salvarlo su uno spazio esterno allo smartphone).
    Torna quindi nella cartella \Home\WhatsApp\Databases\ usando ES Gestore File, tieni il dito premuto sull’icona del backup e seleziona la voce Altro > Condividi dal menu che compare in basso.

    A questo punto seleziona un client di posta elettronica (es.
    Gmail) dal menu che si apre e auto-inviati il file tramite posta elettronica, oppure seleziona un’applicazione di cloud storage (es.
    Dropbox) e salva il backup di WhatsApp nel tuo spazio online.



    IMMAGINE QUI 4

    Perfetto! Ora hai il tuo file di backup pronto all’uso.
    Provvedi dunque a installare o reinstallare WhatsApp sul telefono sul quale intendi ripristinare le tue conversazioni e copia il file msgstore.db.crypt12 nella cartella \Home\WhatsApp\Databases\ di quest’ultimo.



    Per copiare il backup nella cartella Databases di WhatsApp, installa ES Gestore File sul tuo nuovo telefono, scarica il file dall’email o dal servizio cloud su cui l’hai archiviato in precedenza e aprilo con ES Gestore File per poi copiarlo nella cartella di destinazione (\Home\WhatsApp\Databases\).

    Per concludere, avvia WhatsApp, segui la procedura di configurazione iniziale del servizio avviando la verifica del numero e, quando richiesto, accetta il ripristino dei messaggi dal backup premendo sul pulsante Ripristina.
    Tutto qui! Affinché tutto vada per il verso giusto, il telefono attualmente in uso deve essere associato allo stesso numero di telefono di quello utilizzato per generare il backup di WhatsApp.



    IMMAGINE QUI 5

    Se WhatsApp tenta di ripristinare il backup più recente da Google Drive anziché quello presente in locale sullo smartphone, collega questa pagina Web, effettua il login al tuo account Google e rimuovi WhatsApp dalle applicazioni autorizzate ad accedere a Google Drive.
    Ad operazione completata, prova a reinstallare WhatsApp e tutto dovrebbe andare per il verso giusto.



    Ripristinare le conversazioni di WhatsApp archiviate

    Hai archiviato per sbaglio una chat che volevi mantenere nella schermata iniziale di WhatsApp?
    Nessun problema.
    Seleziona la scheda Chat dal menu principale dell’applicazione, scorri fino in fondo la schermata che si apre e seleziona la voce Chat archiviate. A questo punto, individua la discussione da ripristinare, tieni il dito premuto sul suo titolo e fai “tap” sull’icona della scatola che compare in alto a destra.

    IMMAGINE QUI 6



    Se hai archiviato tutte le conversazioni di WhatsApp e vuoi tornare sui tuoi passi, recati invece nel menu Impostazioni > Chat e chiamate > Cronologia chat di WhatsApp, seleziona la voce Estrai tutte le chat dall’archivio dalla schermata che si apre e premi sul pulsante OK per confermare l’operazione.

    Recuperare conversazioni WhatsApp da uno smartphone formattato

    Hai formattato il tuo smartphone prima di salvare le tue conversazioni di WhatsApp su Google Drive o esportare i suoi backup in locale?
    Allora mi spiace ma non c’è molto che puoi fare.



    Potresti scansionare la memoria del dispositivo con un software come quelli che ti ho consigliato nella mia guida su come recuperare file cancellati dal cellulare ma, ti avviso, le speranze che tu riesca a recuperare i file crypt12 di WhatsApp sono pressoché nulle.

    come recuperare contatti android



    come recuperare contatti android

    Hai cancellato per sbaglio un contatto dalla rubrica del tuo smartphone Android e non sai come recuperarlo?
    Hai appena acquistato un nuovo telefono ma non sai come trasferire la rubrica del tuo vecchio smartphone su quest’ultimo?
    Non ti preoccupare, sono qui proprio per darti una mano e spiegarti come si fa.

    Con la guida di oggi, scopriremo insieme come recuperare contatti Android quando si cancellano per sbaglio dei nominativi dalla rubrica e vedremo come trasferire i contatti da un cellulare all’altro (da Android ad Android oppure da iPhone ad Android) utilizzando la sincronizzazione online di Google oppure dei file VCF da esportare e importare “manualmente” sul telefono.



    In entrambi i casi si tratta di operazioni estremamente semplici da portare a termine che ti richiederanno pochissimi minuti, però va detto che il ripristino dei contatti cancellati non è sempre possibile.
    L’esito della procedura dipende molto dalla data in cui sono stati cancellati i nominativi da recuperare e dall’attivazione o meno della sincronizzazione dei contatti con Gmail.
    Per saperne di più, continua a leggere.
    Trovi illustrati tutti i passaggi da compiere proprio qui sotto.
    In bocca al lupo!

    Recuperare contatti cancellati da Android

    Se vuoi recuperare contatti Android perché hai cancellato per sbaglio alcuni nominativi dal telefono, puoi utilizzare la funzione di ripristino inclusa in Gmail per riportare la rubrica a uno stato precedente (fino a 30 giorni indietro).
    Si tratta di un’operazione semplicissima, ma ovviamente funziona solo se sullo smartphone è attiva la sincronizzazione della rubrica con Gmail.



    Per verificare che la sincronizzazione della rubrica sia attiva sul tuo smartphone, accedi alle impostazioni di Android (l’icona dell’ingranaggio che si trova nella schermata con l’elenco di tutte le app installate sul telefono), seleziona la voce Account dal menu che si apre e premi sull’icona di Google.
    A questo punto, seleziona il tuo indirizzo Gmail e verifica che la levetta collocata accanto all’opzione Contatti sia impostata su ON.

    IMMAGINE QUI 1



    Fatta questa doverosa verifica, collegati al servizio Contatti Google e seleziona le voci Di più > Annulla le modifiche dalla barra laterale di sinistra. Scegli, quindi, se riportare lo stato della rubrica a 10 min fa, 1 ora fa, ieri, 1 settimana fa o una data personalizzata (entro 30 giorni dalla data odierna).

    Clicca, infine, sul pulsante Conferma e i cambiamenti avranno effetto immediato sia su Gmail sia sul tuo smartphone Android.



    IMMAGINE QUI 2

    Nel caso in cui la rubrica del telefono non venisse ripristinata entro qualche secondo, torna nel menu Impostazioni > Account > Google di Android, seleziona il tuo account Gmail e forza la sincronizzazione dei contatti con Google disattivando e riattivando la levetta dell’opzione Contatti.



    Se sul tuo smartphone non era attiva la sincronizzazione dei contatti con Gmail, mi spiace, ma ci sono pochissime possibilità che tu riesca a recuperare i nominativi che hai cancellato dalla rubrica.

    Se precedentemente avevi copiato i contatti sulla SIM o li avevi esportati in un file VCF, puoi tentare di recuperarli aprendo la app Contatti di Android, premendo sul pulsante (…) che si trova in alto a destra e selezionando una delle opzioni disponibili nel menu Importa/Esporta.



    In alternativa potresti collegare il cellulare al computer e utilizzare uno dei programmi che ti ho consigliato nel mio tutorial su come recuperare SMS e contatti cancellati da Android (es.
    EaseUS MobiSaver), i quali agiscono direttamente sulla memoria del dispositivo, ma le probabilità di successo sono minime.

    IMMAGINE QUI 3



    Recuperare contatti da un altro smartphone Android

    Vuoi recuperare i contatti da un vecchio smartphone Android?
    Nessun problema. Anche in questo caso puoi sfruttare le funzioni di sincronizzazione di Gmail, oppure puoi esportare la rubrica del vecchio telefono sotto forma di file VCF e importarla sul tuo nuovo smartphone Android.

    Sincronizzazione con Gmail

    Per recuperare contatti Android da un vecchio smartphone utilizzando la sincronizzazione di Gmail, recati nel menu Impostazioni > Account > Google del vecchio smartphone e verifica a quale account Google è associato il dispositivo. Qualora il telefono non fosse ancora associato a un account Google, premi sul pulsante Aggiungi account e scegli se impostare un account o se crearne uno nuovo seguendo le indicazioni su schermo.



    IMMAGINE QUI 4

    A questo punto, prendi il tuo nuovo smartphone, recati nel menu Impostazioni > Account, premi sul pulsante Aggiungi account e associa il dispositivo allo stesso account Google configurato sul vecchio smartphone.
    Affinché la sincronizzazione della rubrica vada a buon fine, devi assicurarti che su entrambi i telefoni ci sia attiva la levetta relativa all’opzione Contatti nel menu Impostazioni > Account > Google.



    Esportazione e importazione di file VCF

    Preferisci importare “manualmente” i contatti sul tuo nuovo smartphone senza attivare la sincronizzazione con Gmail o altri servizi cloud?
    Si tratta di un’operazione leggermente più articolata di quella vista in precedenza ma, tranquillo, ci puoi riuscire facilmente.

    Apri quindi l’applicazione Contatti sul tuo vecchio smartphone, premi sul pulsante (…) collocato in alto a destra e seleziona la voce Importa/Esporta dal menu che si apre.
    Dopodiché seleziona la voce Esporta in archivio e attendi qualche secondo affinché venga creato un file VCF con tutti i contatti della rubrica (puoi seguire l’avanzamento dell’operazione tramite il menu delle notifiche di Android).



    IMMAGINE QUI 5

    Su alcuni terminali Android, dopo aver selezionato la voce Importa/Esporta dal menu dell’applicazione Contatti, anziché selezionare l’opzione “Esporta in archivio”, bisogna indicare la sorgente da cui copiare i contatti (es.
    Telefono) e poi il target (cioè la destinazione) su cui salvarli (es. scheda SD).
    Dopodiché bisogna selezionare i contatti da includere nel file VCF e avviare la creazione di quest’ultimo premendo su OK per due volte consecutive.



    IMMAGINE QUI 6

    Sui terminali Samsung, invece, bisogna avviare l’applicazione Rubrica/Contatti, premere sul pulsante Altro/[…] che si trova in alto a destra e selezionare la voce Impostazioni dal menu che compare. Nella schermata che si apre, occorre quindi selezionare l’opzione Importa/Esporta contatti, premere sul pulsante Esporta e scegliere se esportare il file VCF della rubrica sulla memoria del telefono o su una SD.



    Ad esportazione completata, utilizza un qualsiasi file manager (es.
    ES Gestore File) per selezionare il file dei contatti (dovrebbe chiamarsi 00001.vcf) nella cartella Home dello smartphone o della scheda SD e auto-inviatelo via email in modo da poterlo importare facilmente sul tuo nuovo smartphone.

    IMMAGINE QUI 7



    Dopo aver ottenuto il file VCF con i contatti della rubrica, avvia il tuo client di posta elettronica preferito sul tuo nuovo smartphone (es.
    Gmail), apri il messaggio che ti sei auto-inviato poc’anzi e scarica il file della rubrica sul dispositivo premendo sull’icona della freccia collocata accanto al suo nome.

    A download completato, apri l’applicazione Contatti, premi sul pulsante (…) collocato in alto a destra e seleziona la voce Importa/Esporta dal menu che si apre.
    Dopodiché fai “tap” sull’opzione Importa da archivio, scegli di importare un file vCard e seleziona il file della rubrica da importare (es.
    00001.vcf). Il processo di importazione della rubrica durerà appena pochi secondi.



    Su alcuni terminali Android, dopo aver selezionato la voce Importa/Esporta dal menu dell’applicazione Contatti bisogna indicare la sorgente da cui copiare i contatti (es. scheda SD) e poi il target (cioè la destinazione) su cui importarli (es. Telefono). Il telefono troverà automaticamente il file VCF e lo importerà nella rubrica.

    IMMAGINE QUI 8



    Recuperare contatti da un iPhone

    Il tuo vecchio smartphone è un iPhone? Nessun problema. Anche iOS offre delle pratiche soluzioni per esportare i contatti su altri smartphone.

    Sincronizzazione con Gmail

    Su Android utilizzi la rubrica di Gmail?
    Allora ti consiglio di associare il tuo vecchio iPhone a un account Google e di attivare la sincronizzazione della rubrica anche su quest’ultimo.
    In questo modo avrai i contatti del “iPhone” su Android in maniera completamente automatica (tramite il cloud).



    Per associare il tuo iPhone a un account Google, recati nel menu Impostazioni > Mail di iOS, fai “tap” sulle voci Account > Aggiungi account e seleziona il logo di Google dalla schermata che si apre.
    Come facilmente intuibile, l’account Google da configurare sull’iPhone deve essere lo stesso che hai configurato (o che configurerai) sul tuo smartphone Android.

    IMMAGINE QUI 9



    Ad operazione completata, vai nel menu Impostazioni > Contatti di iOS, premi sull’opzione Account di default e seleziona la voce Gmail dalla schermata che si apre.
    In questo modo configurerai Gmail come rubrica predefinita dell’iPhone.

    Missione compiuta! Ora, se non l’hai già fatto, configura l’account Google anche sul tuo nuovo smartphone Android e la rubrica dei due dispositivi verrà sincronizzata automaticamente tramite il Internet.



    Esportazione e importazione di file VCF

    Se preferisci esportare i contatti dall’iPhone tramite file VCF, scarica l’applicazione My Contacts Backup dall’App Store, che è completamente gratuita ed estremamente facile da usare.
    Permette di esportare tutti i contatti della rubrica di iOS in un file VCF e di inviare quest’ultimo via email.

    Per utilizzare My Contacts Backup, avvia l’applicazione e rispondi OK all’avviso che compare sullo schermo (in modo da consentirle l’accesso alla rubrica di iOS).
    Dopodiché fai “tap” sul pulsante Backup, attendi che venga creato il file VCF con tutti i contatti della rubrica e auto-inviati quest’ultimo premendo sul pulsante Email che compare in basso.



    IMMAGINE QUI 10

    Una volta inviata l’email, prendi il tuo smartphone Android, apri il messaggio che contiene il file VCF e scarica l’allegato sul tuo telefono premendo sull’apposita icona.



    Dopodiché apri l’applicazione Contatti e importa il file VCF nella rubrica di Android seguendo la stessa procedura illustrata in precedenza per il trasferimento dei contatti da Android ad Android.

    come pulire android



    come pulire android

    Di punto in bianco, il tuo fedele smartphone Android ha deciso di rallentare, rendendo lentissime anche le operazioni quotidiane più comuni, come l’apertura dei social network o la navigazione online.
    Inoltre, i messaggi relativi alla scarsa memoria a disposizione sono all’ordine del giorno e, in realtà, sei molto stanco di questa situazione.

    Cosa?
    Stai già pensando a come sostituire il tuo dispositivo con uno più nuovo e prestante?
    Fermati un attimo:
    forse, prima di mettere mano al portafogli, dovresti provare a rimettere in sesto il tuo device attuale.
    In che modo?
    Ad esempio cancellando tutti i dati superflui presenti su di esso e controllando che il sistema non sia stato colpito da qualche malware, causa dei rallentamenti che noti.



    Dai, ritagliati qualche minuto di tempo libero e lascia che ti mostri come pulire Android dai file inutili che occupano indiscriminatamente lo spazio della memoria interna, dai virus e dalle pubblicità.
    Inoltre, avrò cura di illustrarti come “tenere in ordine” la memoria RAM del sistema.
    Ti assicuro che almeno un minimo di cambiamento dovresti notarlo:
    provaci e fammi sapere come vanno le cose!

    Indice

    • Come pulire Android da file inutili
      • Come pulire Android senza app 
      • Come pulire cronologia Android
      • SD Maid
      • CCleaner
    • Come pulire Android da virus
    • Come pulire Android da pubblicità
    • Come pulire RAM Android

    Come pulire Android da file inutili

    In questo capitolo ti mostrerò come ripulire il tuo dispositivo Android da tutti quei file inutili che si accumulano nella memoria interna, così da recuperare prezioso spazio per installare nuove app e per velocizzare la loro esecuzione.



    Come pulire Android senza app

    IMMAGINE QUI 1

    Praticamente tutti gli smartphone Android dispongono di una funzionalità o di un’app dedicata alle “pulizie di sistema”, in grado di rimuovere file inutili senza installare app di terze parti.



    Per sfruttare questa caratteristica, apri le Impostazioni di Android (l’icona dell’ingranaggio collocata nel drawer) e seleziona la voce Memoria interna, Spazio di archiviazione o nomi simili (che possono variare in base alla versione del sistema operativo in uso).

    Numerosi terminali dispongono di un’apposita sezione dedicata alla pulizia, chiamata Pulitore, Libera spazio o simili:
    nel caso in cui fosse presente, non esitare nemmeno un momento e fai tap su di essa, così da avviare la scansione della memoria interna ed eliminare agilmente tutti i file residui e inutili presenti sul device.
    A scansione terminata, puoi ottenere questo risultato semplicemente premendo il tasto Pulisci o Elimina, presente, di solito, nella parte bassa dello schermo.



    Se, ad esempio, possiedi uno smartphone Android privo di personalizzazioni del produttore, devi recarti in Impostazioni > Spazio di archiviazione, premere sul pulsante Libera spazio e, a scansione ultimata, sfiorare il pulsante Conferma e libera XXX MB/GB, presente sotto la sezione File indesiderati.
    In questo modo, verrà subito avviata la pulizia del dispositivo.

    Come pulire cronologia Android

    IMMAGINE QUI 2

    Qualora avessi bisogno di pulire la cronologia del browser Web, ti sarà sufficiente entrare nelle impostazioni dell’app che usi per navigare in Internet ed effettuare l’eliminazione dei dati relativi alla navigazione da lì.



    Se utilizzi Google Chrome (o uno dei browser “personalizzati” dai produttori, a loro volta basati su Chrome), fai tap sul pulsante situato in alto a destra, scegli la voce Cronologia dal menu che ti viene proposto, quindi fai tap sulla voce Cancella dati di navigazione.
    Nella nuova schermata, imposta l’intervallo di tempo su cui agire  dall’apposito menu a tendina (per cancellare ogni cosa, scegli la voce Tutto), apponi il segno di spunta accanto a tutte le voci presenti nella scheda Base, quindi sfiora il pulsante Cancella dati, per pulire la cronologia di Chrome.

    IMMAGINE QUI 3



    Se, invece, ti affidi a Mozilla Firefox, non devi far altro che aprire l’app, scorrere le schede fino a visualizzare la voce Cronologia e fare tap sul pulsante Elimina cronologia, presente nella parte inferiore della schermata.
    Per concludere, sfiora il pulsante OK annesso alla schermata d’avviso che ti viene mostrata.

    SD Maid

    IMMAGINE QUI 4



    Nel caso in cui il sistema di pulizia integrato nel dispositivo non fosse molto efficace o fosse del tutto assente, puoi servirti di un’app specifica per lo scopo, come per esempio SD Maid, disponibile gratuitamente sul Play Store.

    Dopo aver installato e avviato l’app in questione, sfiora il pulsante Scansiona, per avviare l’analisi della memoria del dispositivo.
    Prima di avviare il processo, l’app potrebbe mostrarti alcune finestre d’avviso relative ai permessi d’accesso al sistema e alla memoria, alle quali devi rispondere affermativamente.



    A scansione completata (di solito bastano davvero pochi secondi), controlla la quantità di spazio potenzialmente recuperabile all’interno delle varie categorie mostrate, quindi tocca il pulsante Esegui ora e attendi che la cancellazione dei dati venga portata a termine; per agire manualmente su una singola categoria di file, invece, fai tap sull’icona a forma di cestino presente accanto alla stessa.

    SD Maid è una delle migliori app della categoria, ma presenta delle limitazioni:
    nella sua versione gratuita, l’app non permette di cancellare i file temporanei delle applicazioni di terze parti (funzione disponibile solo nella versione a pagamento dell’app, disponibile a 3,69 euro) e riesce a eliminare davvero tutti i file inutili solo sugli smartphone in cui è stato sbloccato il root (funziona anche in sua assenza, ma con un’efficacia minore).
    Per approfondire il discorso sulla procedura di root, ti consiglio di leggere la guida che ho dedicato all’argomento.

    CCleaner

    IMMAGINE QUI 5



    Altra app che puoi utilizzare per pulire Android è una vecchia conoscenza di chi effettua pulizie anche sul PC, ossia CCleaner:
    anche in questo caso, è possibile scaricare l’app gratuitamente dal Play Store.

    Dopo l’installazione, avvia l’app, fai tap sul pulsante Per iniziare, attendi alcuni secondi affinché vengano caricati i file necessari, quindi tocca la voce Versione di base annessa schermata successiva:
    in tal modo, continuerai a usare la versione gratuita dell’app (che è disponibile anche a pagamento, senza pubblicità e con possibilità di effettuare scansioni automatiche, al prezzo di 7,49€/anno).



    Nella schermata successiva, fai tap sulla voce Continua con la versione gratuita, fornisci i permessi necessari per accedere allo spazio di archiviazione del dispositivo, quindi premi sul pulsante Analizza per avviare la scansione della memoria interna.

    Dopo qualche secondo, dovresti essere in grado di visualizzare i risultati dell’analisi, con tutti i principali file inutili già selezionati.
    Scegli, dunque, cosa cancellare e cosa tenere, apponendo o rimuovendo il segno di spunta dalle varie voci, quindi fai tap sul pulsante Completa la pulizia, per ripulire Android dai file inutili.



    Quelle di cui ti ho parlato sono, a mio avviso, due tra le migliori app dedicate alla pulizia di Android, ma non sono le uniche:
    puoi trovare numerose valide alternative all’interno della guida specifica che ho realizzato sul tema.

    Come pulire Android da virus

    IMMAGINE QUI 6



    Negli ultimi anni, i malware in grado di infettare Android sono aumentati a dismisura, complice la loro rapida diffusione tramite link malevoli presenti all’interno di chat, siti o app compromesse.

    Se temi di aver contratto un virus sul dispositivo, puoi tentare di scovare le app infette utilizzando il sistema di protezione integrato di Google, tale Play Protect.
    Per servirtene, avvia il Play Store, effettua uno swipe dal bordo sinistro del telefono verso il centro dello schermo, quindi fai tap sulla voce Play Protect annessa al menu che compare.



    Successivamente, fai tap sulla freccia circolare situata in alto a destra e attendi che la scansione delle app venga portata a termine.
    Qualora fossero rilevate app sospette, queste verranno automaticamente rimosse dal sistema.

    Qualora Play Protect non fosse integrato nel Play Store, ti consiglio di aggiornare quest’ultimo, seguendo i passaggi che ti ho mostrato nella mia guida su come aggiornare Play Store.



    IMMAGINE QUI 7

    Se, invece, sei alla ricerca di una soluzione più completa per bloccare ogni tipo di minaccia per Android, ti consiglio di affidarti all’app di pulizia fornita da Kaspersky:
    Kaspersky Mobile Antivirus, che è disponibile gratuitamente sul Play Store.



    Dopo averla installata, fai tap sul pulsante Avanti e concedi all’app i permessi necessari al suo corretto funzionamento, rispondendo affermativamente ai messaggi che ti vengono proposti.
    In seguito, tocca nuovamente il pulsante Avanti, apponi il segno di spunta accanto alle prime due voci che trovi in alto, fai tap sul pulsante Conferma e, infine, sfiora il pulsante Ignora situato in alto a destra.

    Terminata la configurazione, tocca il pulsante Scansione per avviare subito l’analisi del sistema, così da trovare eventuali virus nascosti; al termine della scansione, se sono stati trovati virus, l’app ti chiederà di rimuoverli premendo un apposito pulsante.



    La versione gratuita di Kaspersky Mobile Antivirus prevede la sola scansione manuale del sistema, da avviare ogni qualvolta si sospetti la presenza di un malware sul dispositivo.
    Per ottenere la protezione in tempo reale, invece, è necessario acquistare la versione completa dell’app, con prezzi che partono da 1,99€/mese.

    Non sei soddisfatto dalle funzionalità di Kaspersky Mobile Antivirus?
    Allora ti consiglio di leggere la mia guida ai migliori antivirus Android, nella quale ti ho fornito delle valide alternative gratuite.

    Come pulire Android da pubblicità

    IMMAGINE QUI 8



    Durante l’utilizzo di Android, hai notato la comparsa di schermate pubblicitarie indesiderate?
    Allora qualche spyware potrebbe essersi introdotto all’interno del sistema e aver generato pubblicità non desiderata.

    Per eliminare questo problema, puoi affidarti a un’app come Malwarebytes, uno dei più efficaci antimalware disponibili per Android (ma anche per PC), scaricabile gratuitamente dal Play Store.



    Dopo l’installazione, avvia l’app, fai tap sul pulsante Inizia subito, quindi premi il bottone Dai il permesso per fornire i permessi necessari per accedere alla memoria del dispositivo (devi rispondere affermativamente a un paio di messaggi d’avviso).

    In seguito, sfiora la voce Salta situata in alto a destra, avvia l’aggiornamento delle firme premendo sul pulsante Aggiorna database e, ad aggiornamento avvenuto, fai tap sul pulsante Esegui scansione completa per analizzare la memoria di Android.



    Dopo qualche minuto, dovresti essere in grado di visualizzare il risultato della scansione:
    in caso di risultati positivi, hai la possibilità di eliminare rapidamente le minacce rilevate premendo i pulsanti che ti vengono proposti.

    Come pulire RAM Android

    IMMAGINE QUI 9



    Se, nonostante tu abbia ancora a disposizione dello spazio in memoria interna, il tuo dispositivo Android continua a rallentare, forse il problema è da ricondursi a uno scarso quantitativo di memoria RAM libera.

    In caso di rallentamenti all’atto dell’avvio di nuove app, puoi chiudere “manualmente” quelle non utilizzate per lungo tempo:
    puoi accedere alla lista delle app aperte premendo e tenendo premuto il tasto Home del telefono oppure premendo il tasto App recenti, disponibile nell’area di notifica di sistema.



    Per chiudere un’app, è sufficiente effettuare uno swipe verso l’alto, partendo dall’anteprima dell’app.
    Per chiudere tutte le app aperte, è sufficiente premere il tasto Chiudi tutte (dovresti poter effettuare diversi swipe verso destra per poterlo visualizzare).

    In alternativa, puoi anche “forzare” la chiusura di un’app attiva in background:
    tieni però presente che, siccome la gestione della RAM è ottimizzata a livello di sistema, quest’operazione potrebbe condurre al comportamento inaspettato di alcune app, costringendoti, in qualche caso, a riavviare il sistema.



    Tutto chiaro?
    OK, procediamo.
    Per prima cosa, accedi alle Impostazioni di Android, fai tap sulla voce App e tocca il nome dell’app che intendi chiudere.
    Giunto alla schermata successiva, sfiora il pulsante Chiusura forzata per terminare immediatamente l’app.

    Ti consiglio di evitare l’uso di software “libera RAM” o di qualsiasi altro metodo per liberare la memoria con un solo tocco:
    poiché le app necessarie al funzionamento del sistema vengono riavviate in automatico, soluzioni del genere risultano spesso poco efficaci (inoltre possono contenere malware e pubblicità invasiva).



    Se la memoria RAM del tuo smartphone tende comunque a riempirsi spesso, potresti provare a disinstallare le app che non utilizzi più:
    ti ho spiegato come fare nel mio tutorial su come disinstallare app Android.

    come programmare app android



    come programmare app android

    Sei molto soddisfatto del tuo smartphone Android e pensi che il Play Store di Google sia pieno zeppo di app interessanti ed utili.
    Ciononostante non riesci proprio a trovare la risorsa che fa al caso tuo?
    Se la risposta è “si” sappi che puoi rimediare cimentandoti nel programmare app Android.

    Probabilmente non ci hai mai pensato ma programmare app Android può essere sicuramente un’ottima soluzione per creare un’applicazione che sia in grado di rispondere in tutto e per tutto alle tue esigenze e, perché no, anche a quelle di tanti altri utenti.
    Chiaramente per poter programmare app Android occorre una certa dose di impegno ma studiando un po’ la materia è possibile ottenere dei risultati di buon livello sin dalla prima esperienza.



    Se la cosa ti interessa e desideri quindi scoprire come fare per programmare app Android ti suggerisco di prenderti qualche minuto di tempo libero e di dedicarti alla lettura di questa apposita guida.
    Vedrai che alla fine mi darai ragione sul fatto che programmare app Android era davvero una buona idea.

    Come ti ho già anticipato nelle righe precedenti per poter programmare app Android è indispensabile apprendere qualche nozione di programmazione.
    Le applicazioni Android sono infatti basate su un linguaggio di programmazione che può essere definito come una sorta di dialetto del Java.



    Per programmare app Android è quindi necessario utilizzare il programma gratuito Java SE Developmenti Kit.
    Per scaricare Java SE Developmenti Kit sul tuo computer premi qui e poi fai clic sulla versione più adatta al tuo sistema operativo presente sotto la voce Download della sezione Java Se Developmenti Kit 8u45.

    IMMAGINE QUI 1



    È inoltre indispensabile effettuare il download di Android Studio, un’applicazione gratuita per sistemi operativi Windows, OS X e Linux che mette a tua disposizione tutto il necessario per programmare app Android.
    Per scaricare Android Studio clicca qui e poi premi sul pulsante verde Download Android studio collocato nella parte alta della pagina Web visualizzata.

    IMMAGINE QUI 2



    Ora che disponi dei due strumenti base per poter programmare app Android ti suggerisco di cliccare qui per collegarti al sito Web di Html.it e consultare l’apposita guida, estremamente dettagliata e in lingua italiana, che spiega passaggio dopo passaggio come realizzare applicazioni per la piattaforma Android.

    Dopo che avrai provveduto a creare la tua app per dispositivi Android dovrai distribuirla su Play Store.
    Per fare ciò ti basta aprire un account come sviluppatore e inviare a Google l’applicazione da te programmata corredata da qualche screenshot illustrativo, un’icona e una descrizione.



    Per attivare un account da sviluppatore ti basta cliccare qui e compilare il modulo che visualizzi nella pagina web che andrà ad aprirsi avendo cura di fornire tutte le informazioni che ti vengono richieste.
    Tieni presente che dovrai anche versare 25$ una tantum tramite la carta di credito collegata al tuo profilo Google.
    Inoltre nel caso in cui dovessi decidere di distribuire applicazioni a pagamento dovrai aprire un account venditore su Google Wallet cliccando qui e compilando l’ulteriore modulo presente nella pagina Web visualizzata.

    IMMAGINE QUI 3



    Se nonostante le indicazioni che ti ho fornito e l’impegno messo pensi che programmare app Android non faccia al caso tuo prima di gettare la spugna ti suggerisco di fare un ultimo tentativo provando MIT App Inventor.
    Si tratta infatti di un servizio online gratuito grazie al quale puoi programmare app Android senza dover studiare il linguaggio di programmazione ma che a differenza degli strumenti che ti ho indicato in precedenza risulta un po’ più limitato.

    Per programmare app Android con MIT App Inventor clicca qui per collegarti al sito Internet del servizio.
    Nella pagina Web che andrà ad aprirsi premi sul pulsante arancione Create! collocato in alto a destra e poi fai clic sul pulsante Permetti per collegare il servizio al tuo account Google.
    Successivamente premi su I accept the terms of services! per accettare i termini e le condizioni del servizio ed attendi che l’editor online di MIT App Inventor venga caricato.



    A questo punto per cominciare a programmare app Android premi sul pulsante Start news project collocato in alto a destra, compila il campo Project name: assegnando un nome al progetto dell’applicazione che stai per creare e poi premi su OK.

    IMMAGINE QUI 4



    Utilizza ora le sezioni e gli strumenti disponibili a schermo accessibili dalla barra laterale di sinistra per cominciare a programmare app Android.
    Puoi ad esempio utilizzare la sezione Basic per aggiungere alla tua app elementi quali pulsanti, immagini, caselle di selezione e molto altro ancora, puoi invece sfruttare la sezione Media per selezionanare componenti multimediali quali foto e video, puoi servirti della sezione Screen arrangement per riordinare gli elementi inclusi nell’app e via di seguito. Per inserire qualsiasi oggetto all’interno della tua app puoi selezionarlo con il mouse dalla barra laterale di sinistra e trascinarlo all’interno della schermata della app.

    IMMAGINE QUI 5



    Per creare una nuova schermata devi invece cliccare sul pulsante Add screen in alto e digitare il nome da assegnarle nella finestra che si apre.

    Puoi inoltre regolare le proprietà degli elementi inseriti nella app, come ad esempio dimensioni e caratteri di scrittura, utilizzando le opzioni visualizzate nella barra laterale di destra quando selezioni un oggetto con il mouse.



    Se invece vuoi associare azioni ed eventi agli oggetti inseriti nella tua applicazione ti basta sfruttare la sezione Components cliccando sull’apposito pulsante collocato in alto a destra ed incastrare tra loro le variabili disponibili nel menu di sinistra agli elementi presenti nell’editor.

    Ad operazione completata puoi salvare l’app programmata direttamente sul tuo computer sotto forma di file .aia da trasferire in un secondo momento sullo smartphone.
    Per fare ciò clicca sulla voce Projects collocata in alto a destra e poi clicca sulla voce Export selected project (.aia) to my computer.
    Per salvare l’app informato .apk devi invece cliccare sulla voce Build annessa al menu collocato nella parte alta della schermata del servizio online e poi premere su App (save.apk to my computer).
    Puoi anche trasferire l’app direttamente sul tuo dispositivo Android mediante QR code facendo clic sulla voce App (provide QR code for .apk).