come trovare il mio telefono android



come trovare il mio telefono android

Sei una persona un po’ sbadata e spesso, a causa del fatto che hai la testa tra le nuvole, dimentichi il tuo cellulare in luoghi pubblici?
Non preoccuparti, capita a tutti; non tutto è perduto, nemmeno il tuo fidato smartphone Android.
Sapevi infatti che esiste un servizio gratuito di Google che ti permette di trovare il tuo telefono Android?

In caso di smarrimento, infatti, potresti utilizzare uno strumento che permette di localizzare il tuo smartphone da remoto, per poterlo così ritrovare.
Tale strumento ti permetterà di localizzare la posizione del tuo smartphone, farlo squillare e, in caso estremo, come per esempio un furto, cancellare da remoto tutti i dati presenti nella memoria del tuo dispositivo.



Lo strumento offerto da Google è simile a quello di Apple che, chiamato Trova il mio iPhone, permette di localizzare il proprio smartphone.
Purtroppo però si tratta di un sistema limitato:
è richiesto che il telefono sia connesso a Internet e che sia acceso.
È chiaro quindi che, se hai perso il tuo smartphone Android per via di un furto, basterà che il ladro sia un po’ scaltro, affinché spenga il telefono:
in questo modo ti impedirà di localizzarlo.

Fortunatamente, oltre al servizio di Google per ritrovare il proprio telefono Android, vi sono alcuni strumenti più completi.
Potrai così trovare il tuo smartphone Android utilizzando alcune app che ti indicherò.
Sei pronto a scoprire nel dettaglio come trovare il tuo telefono Android, nel caso in cui tu l’abbia perso?
Tutto quello di cui hai bisogno sono cinque minuti di tempo libero, fidati, ne varrà la pena.
Buona lettura!



Gestione Dispositivi Android

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Per trovare il tuo cellulare Android, puoi utilizzare il servizio di localizzazione predefinito di Google, chiamato Gestione Dispositivi Android.
Il servizio richiede però, per funzionare, che vi sia necessariamente il GPS attivo sul tuo smartphone.



La prossima volta che devi uscire di casa e hai paura di perdere il tuo smartphone, prima attiva la geolocalizzazione sul tuo smartphone.
Per farlo, segui questi passaggi, autorizzerai la localizzazione del tuo dispositivo Android.
Si tratta di una cosa fondamentale, altrimenti non potrai trovare il tuo telefono da remoto.

Recati quindi nel menu con la lista delle app installate sul tuo smartphone e premi sull’icona delle Impostazioni (icona forma di ingranaggio grigio).
Nella schermata che si apre, seleziona la voce relativa alla Geolocalizzazione e accertati che sia spostata su ON la levetta relativa alle funzioni di localizzazione (la levetta è situata in alto a destra).



Ad operazione completata, torna nel menu con la lista delle app installate sul tuo smartphone e avvia l’app Impostazioni Google (l’icona dell’ingranaggio con la lettera “G” al centro).
Se hai un dispositivo Android aggiornato all’ultima versione, invece, torna nell’app Impostazioni e tocca la voce Google.
Seleziona quindi la voce Sicurezza dalla schermata che si apre e attiva le funzioni Localizza questo dispositivo da remoto e Consenti blocco e cancellazione da remoto spostando su ON le relative levette.

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Fatto?
Ottimo! A questo punto, se tornando a casa ti sei accorto che hai perso il tuo smartphone, puoi trovare il tuo Android da remoto.

Per farlo, collegati al sito Internet di Gestione Dispositivi Android e accedi con il tuo account Google.
Ovviamente deve trattarsi dello stesso account Google che hai configurato sul telefono (quello presente nel menu Impostazioni > Account > Google di Android, o che comunque puoi aggiungere dalla stessa schermata).  



Una volta che hai effettuato l’accesso, attendi qualche secondo, affinché la posizione del tuo telefono Android venga visualizzata sulla mappa.
Al termine del rilevamento, avrai alcune opzioni a disposizione.
Oltre a conoscere la posizione attuale del tuo telefono, potrai far squillare il dispositivo, bloccarlo o cancellare tutti i dati presenti sulla sua memoria.

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Nel primo caso, per far squillare il tuo smartphone da remoto, ti basterà fare clic sul pulsante Fai squillare e il dispositivo squillerà ininterrottamente per cinque minuti (o fino a che qualcuno non premerà il tasto di accensione). In caso di furto, darai così un segno distintivo di avviso al ladro del fatto, facendogli notare che sei a conoscenza della sua pozione e potrai rintracciarlo.

Se invece vuoi cancellare il contenuto del cellulare, fai clic sul pulsante Cancella. Lo strumento Gestione Dispositivi Android eliminerà così tutte le app, foto, musica e impostazioni del telefono.
Soltanto alcuni dati presenti sulla scheda microSD potrebbero non essere eliminati.
 Attenzione, però; al termine dell’operazione la localizzazione remota del dispositivo non sarà più disponibile.
Considera quindi questa opzione come l’ultima risorsa; dovrai dire addio al tuo telefono.



Android Lost

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In alternativa a Gestione Dispositivi Android, puoi utilizzare un’applicazione per trovare il tuo telefono Android.
Una tra quelle che scelgo di indicarti è Android Lost; un’applicazione gratuita da scaricare sul Play Store e configurare per poter rintracciare il tuo smartphone da remoto.



Per usare Android Lost sul tuo smartphone, scarica prima l’app dal Google Play Store, avviala e concedile i permessi da amministratore.
Per farlo, premi prima sul pulsante Request Administrator Rights e poi su Attiva.
La caratteristica più interessante di Android Lost è data dal fatto che l’applicazione, nel menu di Android, si presenterà sotto falso nome per non dare nell’occhio.
L’app si chiamerà infatti Personal Notes e avrà l’icona di un Blocco Note.

Le funzionalità principali di Android Lost ti permettono di trovare il tuo telefono Android, bloccarlo, formattarlo, farlo squillare, scattare foto, registrare l’audio e perfino riattivare GPS; tutto da remoto.
Interessante anche il fatto che Android Lost ti permetta di comandare lo smartphone da remoto, tramite SMS.



Ok, ora mettiamo il caso che tu abbia perso il tuo telefono Android e che vorresti ritrovarlo.
Se hai configurato correttamente l’app, recati al sito Internet AndroidLost.com per attivare così la funzionalità di localizzazione da remoto.
Dovrai autenticarti con il tuo account Google (lo stesso che hai configurato sul telefono da localizzare).
Il passo successivo è quindi quello di premere sulla voce Sign In che si trova in alto a destra per effettuare il login con il tuo account Google; dopodiché fai clic sul pulsante Permetti per completare il processo di autenticazione.

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A questo punto, per localizzare il tuo telefono Android da remoto, ti basterà semplicemente selezionare la scheda Controls dal sito Internet di AndroidLost:
fai clic sul pulsante Send location.
Attendi ora qualche secondo, affinché venga caricata la mappa di Google Maps con la posizione attuale del tuo smartphone Android.

Vuoi sapere quali sono le altre funzionalità di Android Lost?
Nessun problema, fai clic sulla scheda Status (per attivare/disattivare le varie connessioni), Messages (attivi/disattivi le funzionalità di invio e ricezione SMS da remoto) o Security (potrai bloccare/formattare lo smartphone).



Non riesci a localizzare il tuo smartphone, perché non è connesso a Internet?
Non preoccuparti, attraverso una serie di codici potrai comandare e localizzare il tuo smartphone.
Per ulteriori informazioni, dai un’occhiata alla guida presente nell’applicazione.

Cerberus

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In alternativa a Gestione Dispositivi Android, puoi utilizzare l’app Cerberus, in quanto si tratta di un ottimo servizio che permette di rintracciare un cellulare Android, specialmente in caso di furto.

L’applicazione Cerberus è scaricabile gratuitamente, ma il suo utilizzo è limitato a 7 giorni di prova gratuita.
Dopodiché andrà acquistata la versione completa al costo di 5€ l’anno.



La funzionalità più interessante di Cerberus è dedicata agli smartphone con i permessi di root:
in caso di furto è possibile attivare il GPS da remoto.
Le altre funzionalità, disponibili per tutti, comprendono la possibilità di localizzare lo smartphone da remoto, formattarlo, farlo squillare e attivare i comandi via SMS.

È inoltre possibile scattare foto e registrare video da remoto, ottenere informazioni come per esempio l’elenco delle chiamate effettuate e ricevute, l’elenco dei messaggi, oltre che ricevere diverse altre informazioni, come per esempio sulla rete Wi-Fi a cui è connesso lo smartphone.



Se ti interessa quest’applicazione e vuoi provarla, apri subito il Play Store e scarica la versione di prova di Cerberus, premendo sui pulsanti Installa e Accetto. Dopodiché avvia l’applicazione, premi sul pulsante Crea un account Cerberus e crea il tuo account gratuito per incominciare a utilizzare Cerberus.
Registrare un account sarà fondamentale per permetterti di rintracciare il telefono Android e comandarlo da remoto.

Una volta che hai completato la registrazione, segui la procedura di configurazione guidata per completare il collegamento dello smartphone all’applicazione. Premi quindi sui pulsanti Abilita amministratore dispositivo e Attiva per autorizzare Cerberus a comandare il tuo smartphone (senza questa autorizzazione l’app non può funzionare).
Inoltre se hai un telefono con i permessi di root, non esitare:
premi la voce Concedi permesso Superuser per sbloccare le funzioni di Cerberus che richiedono il root del dispositivo (riattivazione del GPS e permanenza dell’anti-furto dopo il reset di Android).



A questo punto hai configurato correttamente Cerberus e puoi localizzare/controllare il tuo smartphone da remoto.

Per trovare il tuo telefono Android, utilizzando Cerberus, collegati al sito Internet cerberusapp.com, fai clic sul pulsante Login collocato in alto a destra per eseguire l’accesso, usando il tuo account di Cerberus.



Ad accesso effettuato, attendi qualche secondo; dovresti vedere la posizione del tuo smartphone su una piccola mappa di Google Maps.
Per comandare il dispositivo da remoto, puoi utilizzare il menu a tendina collocato in alto a sinistra.
All’interno del menu ci sono le opzioni per bloccare il dispositivo:
potrai far partire un allarme, ottenere la cronologia delle posizioni, scattare foto, realizzare video e molto altro ancora.

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Se non riesci a localizzare il telefono da remoto con Cerberus, ricordati che puoi comunque comandare il dispositivo da remoto con gli SMS.
Per maggiori informazioni su questa funzionalità consulta la guida inclusa nell’applicazione.

Le altre funzionalità di Cerberus, che rendono l’app molto completa, sono quelle visibili nell’app, alla voce Configurazione principale. Ad esempio.
mettendo il segno di spunta accanto alla voce Nascondi dalla lista applicazioni, puoi rendere invisibile l’applicazione.
Le voci Blocca menu Power e Blocca status bar ti permetteranno di evitare che il ladro possa spegnere il telefono o visualizzare la barra di stato dalla lock screen; in caso di furto, Cerberus è l’app per Android più completa di funzionalità che puoi utilizzare.



come trovare i preferiti su android



come trovare i preferiti su android

Sei alle prime armi con il mondo Android e stai riscontrando diverse difficoltà nell’uso del browser e della rubrica presenti sul tuo nuovo smartphone?
Beh, non ti preoccupare:
i primi tempi è difficile un po’ per tutti abituarsi all’uso di sistemi operativi e applicazioni differenti rispetto a quelli che si era abituati ad usare in precedenza.

In ogni caso, dimmi un po’, qual è il problema che ti sta facendo “disperare” di più di tutti?
Come dici?
Non riesci a ritrovare i siti e i contatti che hai salvato nei preferiti?
Ma si tratta di un gioco da ragazzi! Non ci credo che tu non ci riesca.
Forse c’è qualche problema nelle impostazioni del browser o dell’app Contatti che ti impedisce di visualizzare correttamente i tuoi contenuti preferiti.
Facciamo una cosa:
prenditi cinque minuti di tempo libero, leggi le indicazioni che sto per darti e prova a metterle in pratica:
ti assicuro che così facendo risolverai tutti i tuoi problemi legati a segnalibri e contatti preferiti.



Vedremo prima come trovare i preferiti su Android usando tutti i browser più diffusi (Chrome, Firefox, Edge e Internet Samsung) e poi vedremo come gestire i contatti preferiti nella rubrica di sistema.
Scommetto che al termine della lettura ti rimprovererai da solo e ti chiederai come hai fatto a non risolvere da solo una problematica tanto semplice!

Indice

  • Trovare i preferiti in Chrome per Android
  • Trovare i preferiti in Firefox per Android
  • Trovare i preferiti in Edge per Android
  • Trovare i preferiti nel browser Samsung
  • Trovare i preferiti nei Contatti di Android

Trovare i preferiti in Chrome per Android

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Chrome è il browser predefinito di molti terminali Android, quindi mi sembra doveroso iniziare da lui.
Se tu utilizzi Chrome e non sai come accedere ai preferiti salvati in quest’ultimo, fai così:
avvia l’app premendo sulla sua icona presente in home screen o nella schermata con la lista di tutte le applicazioni installate sul dispositivo, fai tap sul pulsante ⋮ collocato in alto a destra nella barra degli strumenti del browser e seleziona la voce Preferiti dal menu che compare.

A questo punto, dovresti essere al cospetto dei segnalibri che hai salvato in Chrome (se non sai come aggiungere un sito ai preferiti in Chrome, basta visitare quest’ultimo e premere prima sul pulsante ⋮ collocato in alto a destra e poi sull’icona ⭐️ presente nel menu che compare).
Per effettuare una ricerca tra i segnalibri e trovare i preferiti su Android, premi sull’icona 🔍 collocata in alto a destra e utilizza la barra che compare per digitare il titolo o l’indirizzo del sito preferito che vuoi trovare.
Facile, vero?



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Nonostante tu abbia attivato la sincronizzazione dei preferiti sul tuo computer, non riesci a trovare i segnalibri che hai salvato in Chrome dal PC?
Niente panico, probabilmente nelle impostazioni di Chrome su Android c’è qualche opzione disattivata che ti impedisce di visualizzare i segnalibri salvati da Windows o macOS.



Per rimediare al problema, premi sul pulsante ⋮ di Chrome per Android e accedi alle Impostazioni dell’app.
Dopodiché premi sul tuo nome presente in cima alla schermata che si apre, poi sulla voce Sincronizzazione e, se non c’è, metti il segno di spunta accanto all’opzione Sincronizza tutto (se vuoi sincronizzare tutte le impostazioni di Chrome con il PC, tra cui anche i segnalibri) oppure accanto all’opzione Preferiti, se vuoi sincronizzare solo i segnalibri e altre impostazioni di tua preferenza (che puoi scegliere sempre dallo stesso menu).
Adesso attendi qualche secondo e dovresti vedere i preferiti salvati dal PC comparire nella versione Android di Chrome.

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Se nel menu Impostazioni di Chrome non trovi il tuo nome, bensì l’opzione Accedi a Chrome, significa che il browser non è ancora associato al tuo account Google.
Pigia quindi sulla voce in questione ed effettua il login con i dati del tuo account Google (lo stesso che usi in Chrome sul computer).
Ad accesso effettuato, attiva la sincronizzazione dei preferiti come spiegato poc’anzi.
Se qualche passaggio non ti è chiaro e/o vuoi qualche informazione in più su come sincronizzare preferiti Chrome, consulta il tutorial che ho dedicato all’argomento.

Per concludere, ti segnalo che un altro modo per trovare velocemente i segnalibri salvati in Chrome è digitarne il titolo o l’indirizzo nella barra degli indirizzi del browser:
i segnalibri compariranno nella lista dei suggerimenti di Chrome.



Trovare i preferiti in Firefox per Android

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Hai deciso di usare Firefox come browser predefinito sul tuo terminale Android?
Nessun problema.
Anzi, accedere ai preferiti e trovarli è più semplice che mai nel navigatore di casa Mozilla.



Per visualizzare la lista completa dei segnalibri che hai salvato in Firefox, non devi far altro che avviare l’app selezionando la sua icona presente in home screen (o nella lista con tutte le app installate sul dispositivo in uso), premere sul pulsante ⋮ collocato in alto a destra nella schermata che si apre e selezionare la voce Segnalibri dal menu che viene visualizzato sul device

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Missione compiuta! Sei appena giunto nella pagina di gestione dei preferiti di Firefox, all’interno della quale ci sono i segnalibri che hai salvato dal tuo smartphone o tablet (se non sai come aggiungere un sito ai segnalibri, basta visitarlo, premere sul pulsante ⋮ collocato in alto a destra e selezionare l’icona ⭐️ dal menu che si apre), più una cartella, denominata segnalibri pc desktop, che contiene i preferiti aggiunti a Firefox da computer.

Se non vedi la cartella relativa ai segnalibri salvati da PC o quest’ultima risulta vuota, assicurati di aver attivato il servizio Firefox Sync sul computer (andando nel menu ☰ > Opzioni/Preferenze > Account Firefox) e che l’opzione relativa ai Segnalibri sia attiva.



Dopodiché passa su Android, premi sul pulsante ⋮ di Firefox, accedi alle impostazioni del browser selezionando l’apposita voce dal menu che compare, premi sul tuo indirizzo email e, se non c’è ancora, metti il segno di spunta accanto alla voce Segnalibri.
Se non vedi il tuo indirizzo email nel menu delle impostazioni di Firefox, significa che non hai ancora attivato Firefox Sync su Android e quindi devi effettuare l’accesso al servizio (usando le stesse credenziali usate sul PC) premendo sull’apposita voce.

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Una volta caricati i tuoi segnalibri all’interno di Firefox, puoi cercarli usando direttamente la barra degli indirizzi del browser:
una volta digitato il titolo o l’indirizzo di un sito preferito, infatti, questo comparirà tra i suggerimenti di Firefox contrassegnato dall’icona ⭐️.

Trovare i preferiti in Edge per Android

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Microsoft ha portato Edge, il browser predefinito di Windows 10, anche su Android.
Se tu sul computer usi Edge e ora vuoi imparare a gestire i segnalibri di questo browser anche su Android, eccoti spiegato come fare.

Per prima cosa, avvia Edge selezionando la sua icona dalla home screen del tuo smartphone/tablet o dalla schermata con la lista di tutte le app installate sul dispositivo.
Dopodiché premi sul pulsante ★≡ collocato in alto a destra, seleziona l’icona ⭐️ dalla schermata che si apre (in alto a sinistra) e sfoglia i preferiti che sono salvati attualmente nel browser.
Per cercare tra i segnalibri, premi sull’icona 🔍 e usa la barra di ricerca che compare in alto.



Se non sai come aggiungere un nuovo preferito ad Edge per Android, visita il sito di tuo interesse, premi sul pulsante ★≡ collocato in alto a destra e seleziona la voce Add current page to Favorites (aggiungi la pagina corrente ai Preferiti) dalla schermata che si apre.

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Accedendo alla lista dei preferiti di Edge, non hai trovato i segnalibri che avevi salvato sul PC?
Probabilmente non hai attivato la sincronizzazione dei dati sul computer o sullo smartphone.

Per rimediare al problema, avvia Edge sul tuo computer, premi sul pulsante collocato in alto a destra, seleziona la voce Impostazioni dalla barra che compare di lato e assicurati che la levetta sotto la dicitura Account sia attivata (se non lo è, attivata tu).
Se poi non risulta configurato alcun account nel browser, rimedia al problema collegando il tuo account Microsoft al PC:
trovi spiegato come fare nel mio tutorial su come cambiare account Microsoft.



A questo punto, passa sul tuo dispositivo Android, avvia Edge, premi sul pulsante collocato in basso a destra e seleziona la voce Settings (impostazioni) dal menu che compare.
Nella schermata che si apre, fai tap sul tuo nome presente nella schermata che si apre, assicurati che la levetta relativa alla funzione Sync (sincronizzazione) sia impostata su ON e, se necessario, attiva l’opzione Sync your favorites and reading list between phone and PC (sincronizza i preferiti e la reading list tra telefono e PC) che si trova un po’ più in basso.

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Se nel menu delle impostazioni di Edge non vedi il tuo nome, non hai ancora collegato il browser al tuo account Microsoft.
Pigia quindi sulla relativa opzione ed effettua il login usando lo stesso account che hai configurato sul computer.

Trovare i preferiti nel browser Samsung per Android

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Se hai un dispositivo Samsung e utilizzi il browser prodotto dalla casa coreana, puoi accedere ai preferiti semplicemente avviando quest’ultimo e premendo sul pulsante Preferiti che si trova in basso a destra.
Si aprirà una pagina con tutti i siti che hai aggiunto ai segnalibri con, in alto, l’icona 🔍 per consentirti la ricerca all’interno di questi ultimi.



Un altro modo per accedere ai segnalibri del browser Samsung è digitarne il titolo o l’indirizzo nella barra degli indirizzi:
i risultati relativi ai preferiti vengono contrassegnati con l’icona ⭐️ accanto al loro nome.

Non sai come aggiungere un segnalibro nel browser Samsung?
Nulla di più facile:
visita il sito di tuo interesse, premi sul pulsante ⋮ collocato in alto a destra e seleziona la voce Aggiungi ai Preferiti dal menu che compare.



Per attivare la sincronizzazione dei segnalibri tra più device, invece, premi sul pulsante ⋮ collocato in alto a destra, seleziona la voce Aggiungi ai Preferiti dal menu che compare e vai su Sincronizza con Samsung Cloud.
Se ti servono maggiori informazioni su come accedere a Samsung Cloud, consulta il tutorial che ho scritto sull’argomento.

Trovare i preferiti nei Contatti di Android

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La tua intenzione non è trovare i segnalibri nel browser, bensì accedere velocemente ai contatti che hai aggiunto ai preferiti nella rubrica di Android?
Non ti preoccupare, si tratta di un’altra operazione altrettanto semplice.
Tutto ciò di cui hai bisogno è l’applicazione Contatti del tuo smartphone e trenta secondi di tempo libero, forse anche meno!

Dopo aver avviato l’app Contatti, se questa non ti mostra già la lista dei nominativi preferiti in cima alla schermata (i nominativi preferiti dovrebbero essere contraddistinti dall’icona ⭐️ accanto al primo di essi), premi sul pulsante ⋮ che si trova in alto a destra e seleziona la voce Personalizza visualizzazione dal menu che compare.



Nella schermata che si apre, metti il segno di spunta accanto alla voce Personalizza, seleziona la casella Starred in contacts e premi sul pulsante Salva.
In questo modo dovresti riuscire a visualizzare la lista dei tuo contatti preferiti nella schermata principale dell’app Contatti, in cima alla lista dei nominativi presenti in rubrica.

Se vuoi aggiungere un nuovo contatto ai preferiti e non ricordi come fare, seleziona quest’ultimo nella rubrica e fai tap sull’icona ★ collocata in alto a destra.
Più facile di così?



come trasmettere schermo android su tv



come trasmettere schermo android su tv

Hai uno smartphone con sistema operativo Android, ma lo schermo ti sembra troppo piccolo per la riproduzione di file multimediali?
Certo, ti capisco.
Lo sapevi che potresti risolvere la cosa, semplicemente trasmettendo il video dallo smartphone Android alla TV, in maniera veramente semplice?
Sì, dico davvero.
In questo modo avrai la possibilità di riprodurre il filmato sulla TV per godertelo a pieno con uno schermo più grande.

Non ne sapevi nulla?
Beh, non preoccuparti, stai leggendo proprio la guida giusta.
Nell’articolo di quest’oggi, infatti, approfondiremo la questione nel dettaglio e ti spiegherò passo per passo come potrai trasmettere lo schermo Android sulla TV. Ti assicuro che è possibile farlo in maniera più semplice di quanto credi.
Grazie alle moderne tecnologie potrai farlo in modalità wireless, senza dover per forza ricorrere all’utilizzo di cavi.



Vi sono infatti alcuni standard che, sfruttando la tecnologia wireless di cui sono dotati i dispositivi Android, ti permettono di trasmettere lo schermo del tuo dispositivo Android sulla TV.
Questo tipo di operazione viene chiamata in gergo tecnico mirroring e, genericamente, viene utilizzata per trasmettere contenuti di tipo multimediale dallo smartphone alla TV.
La possibilità di trasmettere contenuti multimediali è però vincolata anche all’applicazione che vuoi utilizzare in quanto deve supportare lo standard per la trasmissione via wireless.

In realtà sono ormai moltissime le app per l’intrattenimento che supportano la trasmissione dello schermo Android sulla TV, ma la presenza di tale funzionalità, in un’applicazione, non è da dare per scontata.
In ogni caso, non preoccuparti; nel corso di questo articolo, oltre a parlarti dei due standard di trasmissione wireless più utilizzati, ti elencherò le principali app per l’intrattenimento che offriranno il supporto alla trasmissione dello schermo sulla TV.



Chromecast

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Per trasmettere lo schermo Android sulla TV, uno degli strumenti più diffusi di cui ti consiglio vivamente l’utilizzo è Chromecast.
Chromecast è un dispositivo prodotto da Google che dovrai collegare alla porta HDMI del televisore, affinché possa effettuarsi il collegamento tra lo smartphone e la TV.



Chromecast è compatibile con la maggior parte dei modelli di televisore che sono dotati di porte HDMI.
Non è quindi necessario l’acquisto di una Smart TV di recente generazione, in quanto Chromecast potrà essere alimentato anche tramite presa elettrica oppure porta USB del televisore.

Il punto di forza di Chromecast è sicuramente la sua semplicità di configurazione e utilizzo.
Una volta che avrai collegato il dispositivo alla TV, questo andrà configurato tramite l’applicazione Home disponibile per smartphone, ma ti assicuro che farlo è facilissimo.
Chromecast offre inoltre il supporto ai contenuti di tipo multimediale per tutte le app compatibili.



Ti faccio anche notare il prezzo competitivo di Chromecast:
39€ per la versione base che permette la riproduzione dei contenuti fino alla risoluzione 1080p e 79€ per la versione avanzata che, chiamata Chromecast Ultra, ti permette di effettuare la riproduzione in streaming di immagini e video fino alla risoluzione 4K Ultra HD con supporto all’HDR.

Chromecast è inoltre compatibile con Windows, macOS e Linux, tramite il browser Chrome, oltre che con tutti i principali modelli di smartphone e tablet Android. Tutti i dispositivi mobili Android possono anche trasmettere a livello nativo il contenuto dello schermo, mentre per la riproduzione dei contenuti multimediali si è vincolati a controllare che l’app supporti la trasmissione tramite Chromecast.



Per smartphone Android la lista delle applicazioni compatibili è davvero lunghissima e puoi consultarla nel dettaglio al sito ufficiale della Chromecast.
In ogni caso, tra le principali applicazioni compatibili, facendo riferimento soltanto relativamente al settore intrattenimento, ti segnalo la compatibilità offerta da Netflix, Youtube, Infinity, Spotify, Google Play Music e Deezer.
Se desideri approfondire l’argomento e vuoi maggiori informazioni, puoi anche leggere la mia guida completamente dedicata alle applicazioni per Chromecast.
Attraverso una divisione per categoria, ti ho parlato in maniera dettagliata di alcune delle popolari app compatibili con Chromecast.
Inoltre, se sei interessato a saperne di più su Chromecast, puoi leggere la mia guida su come funziona Chromecast.

Se hai intenzione di acquistare la Chromecast o un televisore di nuova generazione, è bene che tu sappia che alcuni moderni televisori offrono già il supporto alla tecnologia Google Cast, in quanto la possiedono integrata.
In questo specifico caso, potrai trasmettere lo schermo del tuo dispositivo Android sulla TV in maniera ancora più facile, senza ricorrere all’utilizzo della Chromecast.
Per sapere quali Smart TV offrono il supporto a Google Cast, leggi la mia guida all’acquisto completamente dedicata alle migliori TV del momento.



Questa premessa ti ha incuriosito e ora vorresti sapere come trasmettere lo schermo Android sulla TV, utilizzando Chromecast?
Certo, te lo spiego subito.
Per prima cosa, se è la prima volta che utilizzi la Chromecast, dovrai installare l’app Home sul tuo smarphone Android ed eseguire la procedura guidata di configurazione che ti verrà indicata dall’app su schermo.
Quest’operazione andrà eseguita soltanto la prima volta, affinché venga effettuato correttamente il collegamento tra il tuo smartphone Android e la TV.
Una volta che avrai portato a termine la configurazione iniziale sarai pronto per trasmettere ogni volta che vorrai.
Per trasmettere lo schermo Android sulla TV, d’ora in avanti, ti basterà che lo smartphone sia collegato alla stessa rete wireless a cui è collegata la Chromecast.

Fai una prova e guarda tu stesso com’è facile trasmettere un contenuto multimediale sulla TV.
Avvialo prima sul tuo smartphone Android, utilizzando una tra le app compatibili con Chromecast (Youtube per esempio), e premi sull’icona della trasmissione (lo schermo con le onde della rete Wi-Fi in basso a sinistra). La visione si interromperà sullo smartphone e riprenderà sulla TV, esattamente dal punto in cui l’avevi interrotta.



I dispositivi con sistema operativo Android, oltre ai contenuti multimediali, possono trasmette lo schermo sulla TV con Chromecast.
Per farlo, ti basterà recarti nel menu Impostazioni, andare alla voce Display e selezionare la voce Trasmetti:
apparirà la voce Chromecast, tramite la quale potrai condividere lo schermo del tuo dispositivo sulla TV.

Miracast

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In alternativa a Chromecast e al protocollo Google Cast, vi è Miracast, la tecnologia sviluppata da Wi-Fi Alliance, che ti permetterà di trasmettere lo schermo e i contenuti multimediali del tuo smartphone Android sulla TV.
A differenza di Google Cast, Miracast funziona attraverso il Wi-Fi, evitandoti così l’ingombro di utilizzare un cavo HDMI e di collegare i dispositivi alla stessa rete domestica.

Miracast è una tecnologia ormai altamente diffusa, praticamente quasi al pari di Google Cast.
Lo standard è supportato dalla maggior parte degli smartphone Android recenti e non, in quanto Google ne ha annunciato ufficialmente il supporto nel 2012, integrando tale standard nei suoi dispositivi, partendo dalla versione Android 4.2 e arrivando fino ad oggi con la versione più recente di Android.
La tecnologia Miracast si è recentemente diffusa anche nelle Smart TV, permettendoti così di effettuare la trasmissione dello schermo Android sulla televisione, senza dover necessariamente utilizzare la Chromecast di Google.
In ogni caso ti consiglio di non dare mai nulla per scontato:
se cerchi una Smart TV con tecnologia Miracast, prima di fare un acquisto, ti consiglio di effettuare una verifica e di leggere se lo standard Miracast è supportato tra le specifiche tecniche del prodotto che desideri acquistare.



Tra le caratteristiche principali della tecnologia wireless Miracast vi è senz’altro la possibilità di trasmettere i contenuti multimediali attraverso la tecnologia Wi-Fi Direct.
Ciò significa che, come accennavo prima, lo smartphone Android e la TV comunicheranno tra loro indipendente dalla presenza di una connessione a Internet in casa.
Quindi, anche in assenza di una connessione ADSL, potrai trasmettere lo schermo del tuo smartphone Android sulla TV.

Miracast è un ottimo standard per la trasmissione di contenuti multimediali e offre la trasmissione con risoluzione fino a 1080p e assenza di lag.
Il suo utilizzo è quindi estremamente consigliato per la trasmissione di elementi multimediali come film o serie TV, per esempio, oltre che per condividere lo schermo del proprio dispositivo Android.
Meno fluida sarà invece l’esperienza di trasmissione nel caso si condividano sullo schermo della TV giochi Android molto frenetici:
ogni frazione di secondo può essere fondamentale per vincere una partita e lo streaming potrebbe subire dei cali di frame.



Detto questo, vorresti sapere come trasmettere lo schermo del tuo smartphone Android sulla TV, utilizzando Miracast?
Se hai un televisore e uno smartphone che supportano lo standard Miracast, per trasmettere lo schermo del tuo smartphone Android alla TV, non devi far altro che premere il pulsante della trasmissione sul cellulare.

Per trasmettere lo schermo di Android con Miracast basta infatti seguire le indicazioni viste in precedenza per il Chromecast.
Vai quindi al menu Impostazioni, trova e tocca la voce Display e seleziona la voce Trasmetti:
apparirà la voce relativa al tuo televisore, tramite la quale potrai condividere lo schermo del tuo dispositivo Android sulla TV.



Anche utilizzando la tecnologia Miracast puoi trasmettere un contenuto multimediale:
avvialo prima sul tuo smartphone Android, utilizzando una tra le app compatibili con Miracast (Youtube per esempio), e premi sull’icona della trasmissione (lo schermo con le onde della rete Wi-Fi in basso a sinistra).

Tramite cavo

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In alternativa, puoi trasmettere lo schermo del tuo smartphone Android sulla TV, utilizzando un cavo.
Il tipo di cavo da utilizzare varia però da smartphone a smartphone, a seconda del tipo di porta.
La maggior parte degli smartphone Android con uscita microUSB, se supportano lo standard MHL, possono trasmettere il contenuto del loro schermo attraverso un cavo MHL.
In caso contrario, probabilmente il tuo dispositivo supporta lo standard Slimport:
dovrai quindi collegarlo alla TV con un cavo Slimport.

come trasmettere schermo android su pc



come trasmettere schermo android su pc

Ti piacerebbe tanto proiettare lo schermo del tuo smartphone Android sul PC ma temi che le competenze informatiche richieste per compiere quest’operazione siano troppo elevate per te? Sono felice di dirti che ti sbagli, e pure di grosso! Con tutti gli strumenti che oggi ci sono a disposizione, la condivisione dello schermo di uno smartphone (o di un tablet) sul computer non è per nulla complessa:
conoscendo le soluzioni giuste, sono sufficienti pochi minuti per riuscire nell’intento!

Come dici?
Proprio non sai da dove iniziare?
Non ti preoccupare:
sappi che ti trovi nel posto giusto, in un momento che non può essere migliore! Di seguito, infatti, ti illustrerò come trasmettere schermo Android su PC con delle soluzioni semplici, gratuite, e soprattutto veloci. Per raggiungere l’obiettivo, ti spiegherò come sfruttare una funzionalità integrata in Windows 10, poi ti segnalerò un’estensione dedicata al browser Google Chrome (che però richiede la presenza di un cavo USB per il collegamento) e infine ti segnalerò dei software dedicati che permettono di condividere lo schermo di Android sul computer.



Escludendo la prima soluzione, dedicata soltanto all’ultima versione del sistema operativo Microsoft, le soluzioni che sto per consigliarti sono adatte anche a macOS e Linux, quindi indipendentemente dal sistema che utilizzi sul tuo computer, stai sicuro che riuscirai nel tuo intento.
Che aspetti a cominciare?
Ritagliati qualche minuto di tempo libero, leggi attentamente le mie “dritte” e, in men che non si dica, il gioco sarà fatto!

Indice

  • Trasmetti schermo (Windows 10)
  • Vysor (Windows/macOS/Linux)
  • TeamViewer (Windows/macOS/Linux)
  • AirDroid (Windows/macOS)

Trasmetti schermo

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Disponi di un PC equipaggiato con Windows 10?
Perfetto, sono lieto di comunicarti che puoi trasmettere lo schermo di Android sul tuo computer senza installare nessun programma.
Tutto quello che devi fare è sfruttare Miracast, una funzionalità integrata in Windows e disponibile anche nei sistemi operativi Android 5 e successivi che permette, per l’appunto, di condividere lo schermo dei dispositivi portatili sul PC.

Come si usa Miracast?
Te lo spiego subito.
Per prima cosa, accertati che il device Android e il computer siano collegati alla stessa rete, dopodiché clicca sul pulsante Start di Windows collocato in basso a sinistra (l’icona a forma di bandierina), premi sul pulsante  posto sulla piccola barra laterale, poi seleziona le voci Sistema e Proiezione in questo PC.



Una volta aperto il nuovo pannello, imposta su Disponibile ovunque nelle reti sicure il primo menu a tendina e su Solo la prima volta il secondo.
Ora, per predisporre il computer alla ricezione del segnale Miracast, chiudi la finestra delle Impostazioni, clicca di nuovo sul tasto Start (oppure sulla barra di ricerca di Cortana), digita la parola Connetti e fai clic sulla prima icona che compare nel menu.

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A questo punto prendi il tuo dispositivo Android, richiama l’area di notifica con uno swipe dall’alto verso il basso, esegui ancora un piccolo swipe per espandere la zona dedicata ai pulsanti funzione e fai tap sull’icona Multi-schermoSmart-View Trasmetti (il nome può variare a seconda del sistema operativo).
Pigia sul nome del computer Windows 10 su cui hai avviato Connetti, attendi qualche secondo, premi sul pulsante  di Windows 10 per accordare il permesso di trasmissione e vedrai comparire lo schermo di Android direttamente sul PC!

In alcune interfacce personalizzate di Android potresti dover accedere alla funzionalità di trasmissione schermo attraverso altri menu.
Ad esempio, se il tuo device utilizza la MIUI di Xiaomi, devi fare tap sull’icona Impostazioni, poi devi premere sulla voce Altro presente nel riquadro Rete e devi fare tap sull’opzione Schermo wireless.
Se necessario, sposta su Attivato l’interruttore collocato in alto e attendi che il PC venga rilevato.



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Fatto ciò, non ti resta che premere sul nome del computer per avviare la condivisione dello schermo e accordare i permessi di trasmissione come spiegato in precedenza.
Questa è indubbiamente la soluzione più semplice per trasmettere schermo Android su PC, ma il tutto si limita a una semplice “riproduzione” dello schermo, senza la possibilità di poter controllare il dispositivo dal computer.



Vysor

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Come ti ho spiegato poco fa, la soluzione “Trasmetti schermo” di Windows 10 permette la visualizzazione del display di Android sul computer, ma ne impedisce il controllo.
Con Vysor questo limite viene abolito:
si tratta di un’app per Android, funzionante anche su dispositivi che non dispongono dei permessi di root, che permette di trasmettere e controllare lo schermo del device attraverso il browser Google Chrome.
Tutto ciò di cui necessiti, quindi, è un computer con su installato Google Chrome (se non sai come fare, ti invito a consultare il mio tutorial in merito) e un cavo USB con cui collegarvi il dispositivo Android.



Se disponi di sistema operativo Windows, ti consiglio di installare preventivamente i driver ADB per evitare di incorrere in problemi:
per farlo, collegati a questo sito Web, poi fai clic sul link di download relativo alla versione più recente del software e attendi che il file venga scaricato sul tuo computer.

A download completato, avvia il programma e premi sul pulsante , dopodiché digita la lettera Y, poi premi Invio, e ripeti tre volte quest’operazione.
A questo punto, premi sui pulsanti Avanti, InstallaFine:
l’installazione dei driver è così conclusa.
Questo passaggio non è necessario né su macOS né su Linux, in quanto ADB è nativamente compatibile con questi sistemi operativi.



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Ora devi attivare le opzioni sviluppatore e la modalità debug su Android:
fai quindi tap sull’icona Impostazioni presente nella lista app del dispositivo, seleziona la voce Info sul telefono, cerca la dicitura Numero build (o Versione MIUI, nel caso tu disponga di un dispositivo Xiaomi) e fai tap 7 volte su di essa per attivare la modalità di sviluppo.



Torna ora alla schermata principale del menu Impostazioni, seleziona la voce Opzioni di sviluppoOpzioni sviluppatore (oppure Impostazioni aggiuntive > Opzioni sviluppatore se ti trovi su una ROM MIUI) e sposta su Attivato l’interruttore in corrispondenza della voce Debug USB.
In ultimo, installa l’app Vysor dal Play Store e collega il tuo dispositivo al PC tramite cavo USB.

A questo punto spostati sul computer, avvia il browser Google Chrome e collegati al sito Internet di Vysor, fai clic sui tasti AggiungiAggiungi App, dopodiché clicca sull’icona di Vysor che compare nella scheda App di Chrome che si apre automaticamente (in alternativa, puoi richiamare la sezione Apps tramite l’apposita icona collocata nella barra dei preferiti).
In questa fase, clicca su OK nella finestra di richiesta permessi che compare su Android, per trasmettere e controllare lo schermo:
attendi qualche secondo e il gioco è fatto!



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La versione gratuita di Vysor non ha limiti di tempo sull’utilizzo, tuttavia prevede la comparsa di un banner pubblicitario ogni mezz’ora di attività.
Per eliminare questo limite, e sbloccare anche le altre funzionalità dell’app (come la modifica della risoluzione e della qualità di trasmissione, la comunicazione in modalità wireless, la cattura di screenshot, screencast ecc.), puoi acquistare una licenza mensile a 2,50$annuale a 10$ o permanente a 40$.

TeamViewer

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Un altro validissimo metodo per trasmettere schermo Android su PC è senza ombra di dubbio TeamViewer, un famosissimo software per il controllo remoto di computer e dispositivi portatili.
L’app dedicata al controllo remoto di Android si chiama TeamViewer QuickSupport (o QS) e consente il controllo remoto del dispositivo tramite computer, esattamente come succede con la già conosciuta e apprezzata app “classica” per PC.

La prima cosa che devi fare per avvalerti di TeamViewer QuickSupport è installare la succitata app dal Play Store di Android, per poi procedere all’installazione dell’app “compagna” sul computer. Per procurarti la versione computer del software, collegati a questo sito Internet, individua la versione più adatta al tuo sistema operativo e clicca sul pulsante Scarica TeamViewer.



Al termine del download, se disponi di Windows, avvia il file appena scaricato (facendo doppio clic su di esso), apponi il segno di spunta sulle voci Installa e su per scopi privati / non commerciali, clicca sui pulsanti Accetto – fine e il gioco è fatto.
Al termine del setup, il programma si aprirà automaticamente.

Se invece disponi di un Mac, avvia il file scaricato con un doppio clic e ripeti l’operazione sull’icona a forma di pacchetto che compare nella nuova finestra.
Successivamente, premi due volte sul pulsante Continua, poi su Accetta e su Installa, inserisci la password del tuo account utente nell’apposita casella e premi infine su Installa software.



Lo step immediatamente successivo prevede la configurazione iniziale di TeamViewer, che per i tuoi scopi puoi tranquillamente tralasciare:
premi sui pulsanti ContinuaSaltaTermina.
Pigia su Chiudi nella finestra di installazione del programma, poi su Sposta:
la finestra principale di TeamViewer, identica a quella per Windows, si apre automaticamente.

A questo punto, prendi il tuo dispositivo Android, avvia QuickSupport dalla lista app del tuo device e annota il numero che vedi nella sezione Il Tuo ID, spostati sul computer e ricopia lo stesso numero nella casella ID Interlocutore situata nel programma TeamViewer e clicca sul pulsante Collegati, premi sui pulsanti Consenti e Avvia Adesso che compaiono nella schermata di Android e il gioco è fatto:
da questo momento, puoi controllare il tuo device tramite TeamViewer in esecuzione sul computer.



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Usando le apposite schede collocate in alto, puoi accedere a funzionalità per la cattura di screenshot, gestione delle app e scambio dati, il tutto in modo semplice e veloce.
Puoi interrompere la trasmissione dello schermo in qualsiasi momento, chiudendo il programma sul PC o richiamando l’icona di QuickSupport dall’area di notifica di Android.



AirDroid

Le soluzioni che ti ho elencato fino ad ora non ti hanno soddisfatto?
Allora ti consiglio di rivolgerti ad AirDroid:
si tratta di un’app per Android che, in combinazione con un programma Windows e macOS, offre numerosi strumenti per il controllo del dispositivo sfruttando il computer, tra cui la possibilità di trasmettere lo schermo.
L’app funziona egregiamente sia su dispositivi dotati di root che non, anche se, in quest’ultimo caso, ci sarà bisogno di concedere più permessi d’accesso.

Fatta questa doverosa premessa, la prima cosa da fare è scaricare e installare l’app AirDroid da Google Play, dopodiché procedere al setup del programma per computer.
Collegati dunque al sito Internet di AirDroid, premi sul pulsante Scarica AirDroid – È gratuito e clicca sull’icona relativa al sistema operativo che possiedi.
Se disponi di Windows, avvia il file appena scaricato e installalo cliccando sui pulsanti OKAvantiAccettoInstallaFine.
Se invece possiedi un Mac, avvia il file scaricato e trascina l’icona del programma nella cartella Applicazioni di macOS, apri la suddetta cartella con un doppio clic e avvia AirDroid facendo clic destro sulla sua icona, selezionando la voce Apri dal menu che compare e poi premendo sul pulsante Apri (devi farlo soltanto al primo avvio).



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Completate queste operazioni, le due procedure si equivalgono:
clicca sulla voce Registrati/Iscriviti collocata subito sotto il pulsante Accedi, compila gli appositi campi (posti nella nuova finestra del browser che viene aperta) con le informazioni richieste, dopodiché premi il pulsante Registrati e attendi la comparsa della finestra di conferma.
Chiudi il browser, torna all’app per computer, inserisci l’indirizzo email e la password scelta in precedenza nelle caselle preposte, e fai clic sul pulsante Accedi.
Se ti trovi su Windows, clicca sul pulsante Consenti accesso per abilitare l’accesso completo alla rete.



A questo punto avvia l’app AirDroid sul tuo dispositivo Android, fai quattro swipe verso sinistra per saltare rapidamente il tutorial, poi sfiora il pulsante Accedi o Registrati e, nei campi dedicati, digita il medesimo indirizzo email e la stessa password usata in precedenza, dopodiché fai tap sul pulsante Accedi, poi più volte sul pulsante Consenti per accordare i permessi richiesti.
Torna ora al programma per PC e recati nella sezione AirMirror cliccando sull’icona a forma di binocolo che trovi nella barra laterale del programma; se intendi soltanto visualizzare lo schermo del tuo dispositivo, clicca sul pulsante Modalità Solo Lettura e poi sul pulsante Avvia Adesso che compare sulla schermata del device Android:
dopo qualche secondo vedrai il display proiettato sul computer.

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Se invece intendi controllare Android usando mouse e tastiera del computer, puoi agire in due modi differenti:
se disponi dei permessi di root, sempre dalla sezione AirMirror del programma, fai clic sul pulsante AirMirror e, infine, concedi l’accesso root su Android sfiorando le voci Permetti e Permetti comunque (o Concedi, a seconda della versione del sistema operativo).

Qualora il tuo device non disponesse dei permessi di root, devi effettuare un’operazione preventiva che richiede la presenza del cavo USB (è necessario soltanto la prima volta):
abilita la modalità sviluppatore e il debug USB come ti ho mostrato nella sezione relativa a Vysor, collega il dispositivo al PC tramite cavetto, fai clic sui pulsanti AirMirror Impostazione completata.



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Dopo qualche secondo, vedrai comparire nella finestra di AirDroid lo schermo del tuo dispositivo, che potrai controllare comodamente utilizzando mouse e tastiera:
a questo punto puoi tranquillamente scollegare il cavo USB e continuare ad usare il device direttamente dal computer.



Hai visto?
Trasmettere lo schermo del tuo dispositivo Android sul computer non è affare così complesso:
basta conoscere i giusti programmi! Voglio però avvisarti che, su alcune specifiche versioni di Android, il controllo del dispositivo potrebbe non essere disponibile, dunque i programmi sopracitati si “limiteranno” a condividere lo schermo:
se necessiti con urgenza di questa funzionalità, il mio consiglio è quello di effettuare il root seguendo il mio tutorial, per poi ritentare il controllo in un secondo momento, con la procedura che ritieni più opportuna tra quelle che ti ho suggerito.

come trasformare android in iphone



come trasformare android in iphone

Alcuni tuoi amici possiedono un iPhone e, da quando te lo hanno fatto provare, ne sei rimasto entusiasta, al punto da pensare di acquistarne uno.
Peccato, però, che proprio di recente tu sia entrato in possesso di uno smartphone Android e, quindi, non vorresti separartene.
Ho indovinato?
Beh, allora non devi preoccuparti, perché ho qualche consiglio che può aiutarti, in qualche modo, a raggiungere il tuo scopo, almeno sotto il punto di vista “estetico”.

In questa mia guida, infatti, ti illustrerò come trasformare Android in iPhone attraverso delle applicazioni che modificano il look predefinito del sistema operativo di casa Google.
Sì, hai letto bene! Grazie a dei launcher personalizzabili, si possono raggiungere dei risultati che simulano quasi il comportamento dell’interfaccia di iOS su Android.
Tra Centro di controllo, Centro notifiche e icone in stile iPhone, ti sembrerà davvero di usare un telefono firmato Apple!



Come dici?
Sei impaziente di scoprire le soluzioni di cui sto parlando?
Allora non perdiamoci in altre chiacchiere:
siediti comodo, così da dedicarmi alcuni minuti del tuo tempo per leggere questo mio tutorial e, quindi, metti in pratica le soluzioni che ti propongo.
Sei pronto?
Iniziamo!

Indice

  • X Launcher
  • OS 11 Launcher
  • Centro di controllo iOS 11
  • Altre soluzione per trasformare Android in iPhone
  • Ripristinare il look predefinito di Android

X Launcher

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La prima applicazione di cui voglio parlarti per trasformare il tuo smartphone Android in un iPhone è X Launcher, disponibile gratuitamente sul Play Store di Android.
Quest’app è un launcher che permette di cambiare l’estetica delle icone delle applicazioni e degli strumenti predefiniti in quella tipica di iOS; inoltre possiede un Centro di controllo identico a quello presente sull’iPhone.

Se vuoi effettuare il download di X Launcher, raggiungi il link che ti ho fornito, così da accedere alla sua pagina dedicata sul Play Store, e fai tap sul pulsante Installa e poi su Accetto.
Al termine dell’installazione, non avviare l’applicazione, ma raggiungi le impostazioni del tuo smartphone Android, facendo tap sull’icona con il simbolo di un ingranaggio che trovi nella home screen.



Scorri la schermata e cerca la voce Home page, per accedere alla configurazione del launcher dello smartphone.
Seleziona quindi X Launcher e torna alla home screen.
Questa procedura però potrebbe essere differente su altri dispositivi, in base al modello Android da te in possesso.
Se non dovessi riscontrare alcuna modifica all’interfaccia del tuo smartphone, riavvialo tenendo premuto il tasto di Accensione/Spegnimento e premendo su Riavvia dalla finestra che si apre.

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L’home screen del cellulare Android, adesso, dovrebbe essere completamente cambiata, con uno stile di icone simile a quello di iOS.
Le funzionalità di questo launcher, però, non si limitano soltanto alla modifica delle icone, ma vi sono integrati anche un Centro notifiche e un Centro di controllo che ricordano quelli presenti su iPhone.

Per accedere al Centro notifiche, effettua uno swipe da sinistra a destra per visualizzarlo, mentre se vuoi accedere al Centro di controllo, dal centro del display dello smartphone effettua uno swipe dal basso verso l’altro.
Attraverso quest’ultimo pannello, puoi gestire l’attivazione di alcune funzionalità, come il Wi-Fi, il Bluetooth, la modalità aereo o la torcia, giusto per fare qualche esempio, oppure regolare i livelli di volume e luminosità.



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Se mantieni la pressione sull’icona di un’applicazione di terze parti, questa comincerà a oscillare mostrando una piccola X su di essa:
questa funzionalità permette solo di rimuovere l’icona di un’applicazione dalla home screen senza disinstallarla, al contrario di quanto avviene, invece, su iPhone.



Purtroppo X Launcher presenta dei banner pubblicitari.
Per rimuoverli, occorre acquistare la versione Prime dell’app al costo di € 1,59, la quale garantisce anche funzionalità aggiuntive, come ad esempio la possibilità di aprire il Centro di controllo quando ci si trova all’interno di un’applicazione o la possibilità di nascondere le app per proteggere la propria privacy.

OS 11 Launcher

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Un’altra applicazione per trasformare uno smartphone Android in iPhone, è OS 11 Launcher, scaricabile gratuitamente dal Play Store di Android.
Come per l’app di cui ti ho parlato nel paragrafo precedente, anche questa permette di cambiare il look del proprio smartphone Android in uno simile a quello di iOS.
Inoltre, offre alcune funzionalità tipiche di un iPhone, come il Centro notifiche e il Centro di controllo.

Per utilizzare OS 11 Launcher, accedi al Play Store, tramite il link che ti ho fornito, e fai tap sul pulsante Installa e poi, al termine del download e dell’installazione, premi su Apri. Avviata l’applicazione, scegli uno tra i wallpaper proposti e poi fai tap sul pulsante Get Started.
Segui il tutorial che ti viene mostrato per garantire l’accesso ad alcuni permessi all’app:
fai quindi tap su OK e, nel pannello appena aperto, sposta la levetta da OFF a ON in prossimità della dicitura OS 11 Launcher, premendo poi su Consenti.



Adesso, fai poi di nuovo tap su OK, nella schermata che ti viene mostrata, per essere rimandato a un’altra scheda delle Impostazioni di Android; premi sula voce OS 11 Launcher e sposta la levetta da OFF a ON per permettere l’accesso ai dati di utilizzo.
Tornando alla home screen, fai poi tap sull’icona Impostazioni (l’icona con il simbolo di un ingranaggio) e raggiungi la sezione Home page; scegli quindi la voce OS 11 Launcher, selezionando la casella a fianco.

La configurazione è ormai terminata:
non ti serve altro che ritornare alla home screen del tuo smartphone Android, per vedere immediatamente i cambiamenti appena apportati, con un’interfaccia grafica simile a quella di iOS.



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Quest’applicazione si integra perfettamente con il sistema Android, emulando egregiamente le funzionalità dell’interfaccia di iPhone.
Infatti, effettuando uno swipe dal basso verso l’altro in prossimità del margine inferiore dello schermo, ti viene mostrato il Centro di controllo, per la gestione di alcune funzionalità rapide, come ad esempio l’attivazione e disattivazione della modalità aereo, del GPS, del Wi-Fi o del Bluetooth; inoltre, puoi regolare i livelli del volume e della luminosità.
Effettuando poi uno swipe da sinistra a destra, puoi accedere al Centro notifiche, che include pure una barra di ricerca, in un modo simile a quella presente su iPhone.



Centro di controllo iOS 11

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Se non vuoi modificare il tema del tuo smartphone Android tramite il download di un launcher, puoi installare delle app che simulano alcune funzionalità dell’iPhone.
Un esempio è Centro di Controllo iOS 11 che, come dice il suo stesso nome, emula il Centro di controllo che puoi trovare su iOS.



Se sei interessato ad avere Centro di Controllo iOS 11 sul tuo smarphone Android, ti consiglio di raggiungere il link che ti ho fornito, che rimanda al suo download gratuito dal Play Store.
Fai quindi tap sul pulsante Installa, su Accetto e, infine, su Apri.

Avvia dunque l’applicazione, effettua degli swipe da destra a sinistra per scorrere la sua presentazione e fai tap sul pulsante con il simbolo di una freccia che trovi nell’angolo in basso a destra.
Nella schermata principale dell’app, ti verrà mostrata una schermata con la richiesta di accesso ai permessi di Android; fai quindi tap su OK e, nella sezione delle Impostazioni, sposta la levetta da OFF a ON per consentire i permessi di cui ha bisogno l’app per funzionare correttamente.



Avviando Centro di controllo iOS 11 tramite la sua icona presente nella home screen, puoi anche regolare alcuni parametri di configurazione, come ad esempio la dimensione, il colore o un’immagine di sfondo da mostrare come background all’apertura del Centro di controllo.

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Adesso devi semplicemente effettuare uno swipe dal basso verso l’alto, in prossimità del margine inferiore dello schermo, per visualizzare un Centro di controllo simile a quello presente sull’iPhone.
Tramite questo pannello, puoi attivare e disattivare la modalità aereo, il Wi-Fi o il Bluetooth, inoltre puoi regolare il volume e la luminosità dello schermo.
Sono presenti anche delle icone di avvio rapido per l’attivazione della torcia, della fotocamera o della calcolatrice.

Il lato negativo di quest’applicazione è la presenza di pubblicità abbastanza invasiva che, purtroppo, non è possibile rimuovere nemmeno attraverso degli acquisti in-app.



Altre soluzioni per trasformare Android in iPhone

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Oltre alle applicazioni che ti ho proposto nei paragrafi precedenti, ne esistono di altre che possono aiutarti a trasformare uno smartphone Android in iPhone.
Qui di seguito ti indicherò alcune app che puoi scaricare sul tuo dispositivo per raggiungere il tuo scopo.



  • CRiOS X – è un set di icone che permette di dare un look simile a quello di iOS al proprio smartphone.
    È possibile scaricarlo a pagamento dal Play Store di Android al costo di € 1,99.
    Questo set può essere accessibile solo se si possiede un launcher personalizzato, come ad esempio Nova Launcher, oppure alcuni proprietari (ASUS ZenUI o Xperia Home).
    Prima di effettuare l’acquisto di questo set di icone, ti consiglio di leggere bene la descrizione dell’app dal Play Store, così da verificare se il tuo dispositivo ha i requisiti per visualizzare queste icone.
  • Schermata di blocco di iPhone X – È un’applicazione che permette di emulare la Lock Screen di iOS, con la possibilità di visualizzare il Centro di controllo dell’iPhone dalla schermata di blocco dello schermo.
    In questo modo, sarà possibile accedere rapidamente ad alcune funzioni di Android, come l’attivazione del Wi-Fi o la regolazione del volume o della luminosità dello schermo.
    L’applicazione è gratuita, scaricabile direttamente dal Play Store di Android, ed è possibile effettuare l’upgrade alla versione Premium al costo di € 2,59 per ottenere dei vantaggi, come ad esempio la rimozione della pubblicità o l’accesso a un vasto assortimento di wallpaper.
  • iLauncher – quest’applicazione permette di cambiare completamente il look di uno smartphone Android in uno simile a iPhone.
    Non soltanto cambia le icone delle applicazioni, ma aggiunge anche funzionalità extra, come ad esempio il Centro di controllo e il Centro notifiche tipici di iOS.
    È possibile scaricare iLauncher dal Play Store di Android in modo gratuito, ma acquistando la versione Pro al costo di € 1,99 si può rimuovere la pubblicità al suo interno.

Ripristinare il look predefinito di Android

Se vuoi ripristinare il look predefinito di Android, puoi eseguire due operazioni:
la disinstallazione del launcher di terze parti oppure la sua disattivazione.



Nel primo caso, accedi alle impostazioni di Android premendo sull’icona dell’ingranaggio presente in home screen, vai in App, seleziona il launcher e premi sul pulsante Disinstalla.
In alternativa, avvia il Play Store di Android, fai tap sull’icona del menu e scegli la voce Le mie app e i miei giochi.

Dall’elenco di applicazioni presenti nella scheda Installate, cerca il launcher che hai scaricato in precedenza, fai tap su di esso e poi premi su Disinstalla, così da rimuovere direttamente l’applicazione dal tuo smartphone Android.



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Per disattivarlo invece, dato che alcuni launcher interpongono il loro pannello di configurazione prima dell’accesso alle Impostazioni di Android, effettua uno swipe dall’alto verso il basso in prossimità del margine superiore dello schermo del tuo smartphone e fai tap sull’icona con il simbolo di un ingranaggio, che trovi nell’angolo in alto a destra.
In questo modo avrai l’accesso immediato e diretto alle Impostazioni del tuo dispositivo.



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Da questo momento in poi, la procedura potrebbe essere differente in base al modello del cellulare Android in tuo possesso.
Scorri le voci fino a identificare quella denominata Home page e fai tap su di essa.



Puoi quindi visualizzare, in questa sezione, tutti i launcher presenti sul tuo smartphone; fai poi tap sulla casella in prossimità del tema predefinito di Android e torna all’home screen, tramite il pulsante con il simbolo di un cerchio che si trova nel margine inferiore dello schermo del cellulare.
Facile vero?

come trasferire whatsapp da iphone a android



come trasferire whatsapp da iphone a android

Finalmente è arrivato il momento da te tanto atteso:
hai acquistato un telefono Android nuovo di zecca e, pronto ad abbandonare per sempre il tuo vecchio iPhone, ti stai preparando a spostare tutti i tuoi dati da un telefono all’altro. Dopo aver riflettuto per qualche minuto, però, ti sei chiesto se fosse possibile trasferire WhatsApp da iPhone a Android, così da non perdere le tue chat, né i file ricevuti tramite l’app di messaggistica più usata al mondo.

Temi già una risposta negativa e hai paura che il passaggio da un sistema all’altro possa essere più doloroso di quanto immaginavi?
Non temere, credo proprio di poter venire in tuo aiuto:
in questa guida, infatti, intendo spiegarti per filo e per segno i passaggi da compiere per spostare chat, file multimediali e tutto ciò che riguarda WhatsApp da un iPhone a un telefono Android, evitando il più possibile la perdita di dati per te importanti. In particolare, avrò cura di illustrarti nel dettaglio tutti gli step fondamentali da compiere per riuscire nell’intento:
creare un backup dell’iPhone, estrarre i dati di WhatsApp dallo stesso e ripristinarli sul nuovo telefono Android.



Come dici?
Ti senti rincuorato e adesso non vedi l’ora di metterti al lavoro?
Ben detto, cominciamo subito:
ritaglia qualche minuto di tempo libero per te, mettiti bello comodo e leggi con molta attenzione tutto quanto ho da spiegarti sull’argomento.
Sono sicuro che, al termine di questa lettura, avrai le idee perfettamente chiare sul da farsi e che, dopo qualche minuto, riuscirai a raggiungere brillantemente l’obiettivo che ti sei prefissato.
Beh, a questo punto, non mi resta altro da fare se non augurarti buona lettura e… buona fortuna!

Indice

  • Informazioni preliminari
  • Trasferire WhatsApp da iPhone ad Android
    • Creare un backup con iTunes
    • Estrarre le conversazioni di WhatsApp
    • Ripristinare le conversazioni su Android

Informazioni preliminari

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Come ti ho già accennato nelle battute introduttive di questa guida, non esistono procedure ufficiali per trasferire WhatsApp da un dispositivo all’altro, quando i sistemi operativi sono diversi:
ciò succede, in pratica, perché i dati e i backup vengono creati in maniera profondamente diversa.

Ad ogni modo, esistono delle app e dei programmi di terze parti che possono essere impiegati per lo scopo, rendendo dunque possibile tale passaggio:
trattandosi però di soluzioni non progettate in via ufficiale, il loro impiego comporta comunque dei rischi.
Ad esempio, i programmi potrebbero improvvisamente smettere di funzionare, a causa delle modifiche ai sistemi di archiviazione di WhatsApp, oppure potrebbero non trasferire completamente tutti i dati richiesti.
Sebbene si tratti di eventualità non molto frequenti, è sempre bene che tu ne sia consapevole, prima ancora di fare qualsiasi cosa!



Nel caso specifico del trasferimento di WhatsApp da iPhone ad Android, per applicare i passaggi che intendo illustrarti di seguito, devi disporre di un computer (sia esso un PC equipaggiato con Windows che un Mac, è indifferente) su cui sia installato il software iTunes, dei cavi USB necessari per collegare sia l’iPhone che il device Android al PC e, infine, dell’app WazzapMigrator, disponibile su Google Play Store al prezzo di 5,99€. Purtroppo, nel momento in cui ti scrivo questa guida, non esistono soluzioni gratuite efficaci per portare a termine questa operazione.

Trasferire WhatsApp da iPhone ad Android

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Chiariti, a grandi linee, i passaggi che bisogna eseguire per trasferire WhatsApp da iPhone ad Android, è arrivato il momento di entrare nel concreto e di mettere il tutto in pratica.
Come ti ho già accennato poco fa, la procedura di spostamento si divide in tre passi fondamentali:
il primo prevede la creazione di un backup dei dati del “iPhone” tramite iTunes, il secondo comporta la “estrazione” delle conversazioni dal summenzionato backup, mentre il terzo, e ultimo, prevede la conversione e il ripristino delle chat sul nuovo dispositivo Android, tramite l’app WazzappMigrator.

Ancora una volta, ricorda che questa non è una procedura ufficiale e che, su alcuni dispositivi, l’app di conversione potrebbe non funzionare affatto o trasferire soltanto in parte sia le chat che i file multimediali:
tienilo bene a mente prima di andare avanti!

Creare un backup con iTunes

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Per avviare il processo di copia, crea innanzitutto sul computer un backup aggiornato e non cifrato dell’iPhone da cui spostare WhatsApp:
collega dunque il device al computer, avvia iTunes richiamandolo dal menu Start di Windows (accessibile tramite il pulsante a forma di bandierina collocata nell’angolo inferiore sinistro dello schermo) o dalla barra Dock di macOS (l’icona a forma di nota musicale) e clicca sul bottone a forma di iPhone collocato in alto a sinistra.

Nota:
se hai Windows e non disponi ancora del programma, scaricalo dalla sua pagina ufficiale, avvia il file di setup (ad es. iTunes6464.exe) e premi sui pulsanti Avanti, Installa, Sì, Sì Fine.
Su macOS, questa procedura non è necessaria, in quanto il programma è già installato di serie nel sistema operativo.
Per ulteriori indicazioni sul processo di installazione del software, puoi far riferimento al tutorial specifico che ho realizzato per lo scopo.



Fatto ciò, nella finestra che compare, apponi il segno di spunta accanto alla voce Questo computer, rimuovilo invece dalla casella Codifica backup iPhone (inserendo, se necessario, la password di cifratura impostata in precedenza) e, per creare il backup, clicca sul pulsante Effettua backup adesso.
Se necessario, prima di effettuare il backup, potresti dover sfiorare il pulsante Autorizza sul display dell’iPhone per consentire la comunicazione tra il “iPhone” e il computer.

Estrarre le conversazioni di WhatsApp

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Una volta completata la creazione del backup, devi estrarre i dati relativi a WhatsApp utilizzando il programma iBackup Viewer, disponibile gratuitamente sia per Windows che per macOS.

Per ottenerlo, collegati alla pagina segnalata poc’anzi e premi sul pulsante download for Windows, se disponi del sistema operativo Microsoft, oppure download for mac, se stai agendo da un Mac.
A questo punto, avvia il file scaricato (ad es.
iBackupViewerSetup.exe) e procedi con l’installazione del software seguendo le istruzioni fornite a schermo:
se ti trovi su Windows, premi sui pulsanti Next per quattro volte consecutive, InstallFinish.



Qualora stessi invece usando un Mac, lancia il pacchetto dmg scaricato in precedenza e trascina l’icona del programma nella cartella Applicazioni del Mac:
per avviarlo, accedi a quest’ultima, fai clic destro sull’icona di iBackup Viewer, scegli la voce Apri dal menu visualizzato a schermo e premi successivamente sul pulsante Apri (devi farlo solo la prima volta che esegui il software).

Il programma, una volta aperto, dovrebbe riconoscere e importare in automatico i backup di iTunes presenti sul computer:
seleziona quello più recente (facendo attenzione alla data specificata subito sotto), premi il pulsante Raw Files (l’icona a forma di grafico) e attendi che il programma “estragga” i contenuti del backup.



A procedura ultimata, clicca sul pulsante Tree View (si trova a sinistra della voce Export), identifica la cartella AppDomainGroup-group.net.whatsapp.WhatsApp.shared dalla sezione sinistra del programma, fai clic sulla sua icona e premi sul file ChatStorage.sqlite, che si trova a destra.

In seguito, clicca sul pulsante Export…, seleziona la voce Selected… dal menu proposto, scegli dove salvare il file estratto (ad es.
sul desktop) servendoti del pannello di Esplora File/Finder e finalizza il tutto premendo sul pulsante Salva/Save.



Per estrarre la cartella dedicata ai file multimediali allegati alle conversazioni, fai doppio clic sulla cartella Message, premi sulla cartella Media contenuta al suo interno, per selezionarla, e accedi nuovamente all’opzione Export… > Selected…, avendo cura di salvare la cartella nella stessa posizione in cui hai provveduto a memorizzare il file precedente.
Quando hai finito, scollega l’iPhone dal computer, estrai la scheda SIM (che dovrai trasferire quanto prima nel telefono Android) e disinstalla WhatsApp.

Ripristinare le conversazioni su Android

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Il grosso è praticamente fatto:
completata l’estrazione dei dati, prendi il telefono Android, installa la scheda SIM al suo interno (per ottenere la medesima numerazione del backup), accendilo e installa WhatsApp direttamente dal Google Play Store.
Fatto ciò, avvia l’app di messaggistica e provvedi alla sua configurazione inserendo, quando richiesto, il numero di telefono della SIM inserita e il codice identificativo ricevuto tramite SMS (se necessario), avendo cura di rifiutare il ripristino di eventuali backup presenti in cloud (che, in questo modo, saranno persi).



A questo punto, acquista e installa WazzapMigrator sul telefono e collega quest’ultimo al computer, tramite il cavo USB in dotazione.
Fatto ciò, avvia Esplora File/Finder, seleziona l’icona del cellulare e incolla il file e la cartella salvati in precedenza direttamente nella cartella WazzapMigrator, residente nella memoria interna del dispositivo Android.
Se hai bisogno di indicazioni più specifiche sul trasferimento dei file tra Android e il computer, o se dovessi avere problemi con i driver, consulta liberamente la mia guida dedicata all’argomento.

Il grosso è praticamente fatto, ed è giunto finalmente il momento di scompattare le conversazioni copiate in precedenza.
Dunque, scollega il telefono Android dal computer, disinstalla WhatsApp e avvia l’app Wazzapmigrator:
dopo aver saltato il tutorial iniziale con qualche swipe verso destra, fai tap sulla voce Seleziona l’archivio iPhone e poi sul pulsante  per procedere alla ricerca automatica.



Una volta ricevuta la  conferma relativa alla presenza di un backup, sfiora il bottone play e aspetta che le conversazioni vengano convertite dal formato iPhone al formato Android (potrebbero volerci diversi minuti); infine, premi sul pulsante OK per finalizzare la copia dell’archivio nell’area di memoria preposta.

Finalmente ci siamo:
provvedi a installare nuovamente WhatsApp e configura ancora una volta l’app inserendo il numero di telefono e attendendo l’SMS di conferma:
se tutto è andato per il verso giusto, WhatsApp dovrebbe proporti di ripristinare il backup presente in memoria.
Per procedere, tocca il pulsante Ripristina collocato nella sezione Backup Locale, attendi qualche minuto affinché il backup venga ripristinato et voilà, WhatsApp è bello che trasferito! Per liberare un po’ di memoria, a questo punto, puoi cancellare tranquillamente i file contenuti nella cartella WazzapMigrator e, se lo desideri, eliminare anche l’app.



Se sei arrivato fin qui, devo dedurre che tu sia riuscito a trasferire WhatsApp da iPhone a Android senza alcun intoppo.
Ma aspetta, mi stai dicendo che vorresti altre dritte per spostare in modo semplice anche tutti gli altri dati?
Non hai che da chiedere:
ho infatti realizzato apposta per te un tutorial dedicato all’argomento, in cui ti ho spiegato per filo e per segno i metodi più semplici per spostare da iPhone ad Android dati come foto, video, musica, documenti e altri tipi di file.
Dagli un’occhiata, ti tornerà sicuramente utile!

come trasferire le chat di whatsapp da android a iphone



come trasferire le chat di whatsapp da android a iphone

Hai sostituito il tuo smartphone Android con un iPhone nuovo di zecca.
Ti stai accingendo a trasferire la maggior parte dei dati da un dispositivo all’altro, ma stai riscontrando un problema:
non riesci a recuperare le conversazioni di WhatsApp.
Questo accade perché quest’app di messaggistica permette di ripristinare il backup su un nuovo smartphone che possiede lo stesso sistema operativo di quello dove era stata installata e configurata in precedenza.
Come puoi, quindi, risolvere il tuo problema?
Te lo spiego a breve.

In questa mia guida, infatti, ti illustrerò come trasferire le chat di WhatsApp da Android a iPhone attraverso un software di terze parti che, sebbene a pagamento, risolverà il tuo dilemma, riuscendo a migrare le conversazioni da Android a iPhone.
Inoltre, ti indicherò un metodo alternativo ufficiale che, sebbene non ti permetterà di ottenere lo stesso risultato, ti consentirà di accedere alle tue chat sul nuovo smartphone.



Sei curioso di sapere come trasferire le tue conversazioni di WhatsApp?
Allora dedicami giusto qualche minuto del tuo tempo, leggi questa guida e scopri le procedure da seguire per raggiungere il tuo scopo.
Ti raccomando di seguire passo passo questo mio tutorial, per evitare di incorrere in errori di procedura.
Sei pronto?
Bene, allora iniziamo! Buona lettura!

Indice

  • Operazioni preliminari
    • Installare iTunes
    • Effettuare il backup criptato di iPhone
    • Disabilitare Trova il mio iPhone e Backup iCloud su iOS
    • Abilitare il Debug USB su Android
  • Scaricare e installare Backuptrans (Windows/macOS)
  • Eseguire il backup delle chat su Android
  • Ripristinare il backup delle chat su iPhone
  • Altri metodi per trasferire le chat da Android a iPhone

Operazioni preliminari

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Se vuoi trasferire le chat di WhatsApp da Android a iPhone, purtroppo devo avvisarti che non è possibile eseguire tale operazione tramite gli strumenti predefiniti della celebre applicazione di messaggistica:
devi utilizzare necessariamente strumenti di terze parti, che possono aiutarti a raggiungere l’obiettivo con facilità.
Essendo, però, delle soluzioni non ufficiali, ti avverto che potrebbero smettere di funzionare in qualsiasi momento, è bene che tu lo sappia.

La procedura consiste nell’installare Backuptrans, un software che gestisce la migrazione dei dati dei dispositivi mobili verso sistemi operativi differenti.
Purtroppo è a pagamento (ha prezzi a partire da $24.95), ma è possibile scaricarne una versione di valutazione gratuita che consente il trasferimento limitato dei messaggi.



Altra cosa importante che devi sapere è che, per iniziare a effettuare il trasferimento delle conversazioni di WhatsApp, devi compiere delle operazioni preliminari, che adesso andrò a illustrarti.

Installare iTunes

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Prima di entrare nel vivo della procedura, dato che devi trasferire i dati su iPhone, è richiesto che tu possieda la versione più aggiornata di iTunes sul computer.
Questo software, se non lo conoscessi, permette di gestire i contenuti multimediali distribuiti da Apple e i dispositivi iOS dal computer, eseguendone anche backup e ripristino.

Su Mac, non hai necessità di installarlo, in quanto è già presente di default nel sistema operativo di Apple.
Su Windows, invece, devi scaricarlo dal suo sito Web ufficiale e installarlo.
L’installazione di iTunes è molto semplice, ma nel caso in cui tu avessi bisogno di seguire una procedura guidata, ti consiglio di leggere il mio articolo su come scaricare e installare iTunes.



Effettuare il backup criptato di iPhone

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Dopo essere entrato in possesso di iTunes, collega l’iPhone al computer tramite il cavo Lightning in dotazione, se necessario autorizza la comunicazione tra i due device premendo sugli appositi pulsanti, ed esegui un backup criptato del “iPhone”, impostando una password a tua scelta.



Per eseguire quest’operazione, apri iTunes, fai clic sull’icona dell’iPhone, che trovi in alto a sinistra nell’interfaccia del software, e individua il riquadro Backup al centro dell’interfaccia.
Attiva la casella Questo computer e assicurati di mettere un segno di spunta sulla casella Codifica backup iPhone.
Ti verrà quindi mostrata una piccola schermata, nella quale digitare una password per crittografare il backup; inseriscila due volte nei campi disponibili a schermo e fai clic su Imposta password.

In questo modo, iTunes eseguirà la crittografia dei backup già presenti sul computer e ne creerà uno nuovo, che potrebbe richiedere molto tempo, in base alla dimensione e alla quantità dei dati presenti sull’iPhone.



Disabilitare Trova il mio iPhone e Backup iCloud su iOS

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Al fine di eseguire una corretta procedura, devi disabilitare due impostazioni probabilmente attive sull’iPhone:
Trova il mio iPhone e Backup iCloud.
Per verificare se queste impostazioni sono abilitate, fai tap sull’icona con il simbolo di un ingranaggio presente in home screen e poi premi sul tuo nome utente, che vedi come prima voce.



Fai quindi tap sulla dicitura iCloud e scorri la schermata per individuare le due voci Trova il mio iPhone e Backup iCloud.
Adesso, devi accedere a ognuna di queste due e spostare le rispettive levette da ON a OFF.
Potrebbe esserti richiesto l’inserimento della password dell’account Apple.

Non è necessario tenere queste funzionalità disattivate, Dopo aver eseguito il trasferimento delle conversazioni di WhatsApp, potrai quindi riattivarle nuovamente seguendo i passaggi che ti ho indicato sopra (spostando le levette da OFF a ON questa volta).



Abilitare il Debug USB su Android

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Sul tuo smartphone Android, devi invece abilitare il Debug USB dalle Opzioni sviluppatore.
Questa sezione è nascosta nel sistema operativo Android e, per abilitarla, dovrai fare tap sull’icona delle Impostazioni (il simbolo di un ingranaggio), che trovi nella home screen.



Scorri quindi tutte le voci fino in fondo e fai tap su Info sul telefono.
Su versioni di Android più recenti, all’interno delle Impostazioni, raggiungi le voci Sistema > Info telefono.
Individua la dicitura Numero di build e fai tap sette volte consecutive su di essa per abilitare le Opzioni sviluppatore.

Adesso, torna indietro al menu precedente e cerca la voce Opzioni sviluppatore.
Scorri la schermata e sposta da OFF a ON l’opzione denominata Debug USB.



Scaricare e installare Backuptrans (Windows/macOS)

Dopo aver predisposto i tuoi smartphone all’utilizzo di Backuptrans, è arrivato il momento di installare il programma sul tuo computer:
raggiungi, quindi, il sito Web ufficiale del produttore e fai clic sul pulsante Download, per prelevare il file d’installazione per Windows.
Nel caso in cui tu possieda un Mac, fai clic sulla dicitura Go to Mac version e, nella nuova pagina appena aperta, premi sul pulsante Download.

Per installare il software su Windows, fai doppio clic sul file android-whatsapp-to-iphone-transfer.exe e fai poi clic su , nella finestra di Controllo dell’account utente di Windows.
Premi poi sul pulsante Next, su I agree e quindi su Install.
A installazione completata, fai clic sul pulsante Finish per avviare automaticamente il programma.



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Se, invece, possiedi un Mac, avvia il file android-whatsapp-to-iphone-transfer-for-mac.dmg, facendo doppio clic su di esso, e attendi che il file venga montato.
Individua, adesso, il file PKG all’interno della schermata che ti viene mostrata e fai clic con il tasto destro su di esso.



Dal menu contestuale, scegli l’opzione Apri e poi di nuovo Apri, dalla finestra di avviso di macOS.
Fai quindi clic sul pulsante Continua, poi su Installa e digita la password di accesso al tuo Mac, confermando l’operazione tramite il pulsante Installa software.

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A installazione completata, premi sul pulsante Chiudi e poi su Sposta, così da trasferire i file di Backuptrans sul Mac.
La procedura di utilizzo è uguale su entrambi i sistemi operativi Windows e macOS, quindi attieniti alla procedura indicata nei prossimi paragrafi.

Eseguire il backup delle chat su Android

Il prossimo passo da compiere è quello di eseguire il backup delle conversazioni di WhatsApp dal tuo smartphone Android.
Avvia, dunque, Backuptrans e collega il dispositivo al computer tramite cavo USB.
Ti verranno mostrate delle schermate che ti indicheranno le istruzioni da seguire passo dopo passo sul cellulare:
la prima è quella di consentire il debug sullo smartphone Android, facendo tap su OK nella schermata che ti viene mostrata sul display del telefono.



Adesso, verrà eseguita l’installazione automatica di Backuptrans WA Sync, un’applicazione che permette a Backuptrans di dialogare con il dispositivo.
Non è necessario eseguire operazioni su quest’app, in quanto viene gestita automaticamente dal software per computer.

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A questo punto, bisogna eseguire alcuni procedimenti che portano alla disattivazione del backup su Google Drive e a crearne uno in locale.
Andiamo per ordine.

Accedi al sito drive.google.com ed esegui il login con lo stesso account Google configurato sullo smartphone Android.
Dall’interfaccia principale, fai clic sull’icona con il simbolo di un ingranaggio che trovi in alto a destra e, dal menu contestuale, scegli la voce Impostazioni per aprire una nuova schermata.
Dalla barra laterale di sinistra, scegli Gestisci applicazioni e scorri l’elenco di app e servizi che sono collegati a Google Drive.



Individua quindi WhatsApp Messenger e fai clic sul pulsante Opzioni che trovi sulla destra.
Dal menu contestuale, scegli Scollega da Drive e, dalla schermata che ti viene mostrata, togli il segno di spunta dalla casella che vedi a schermo, così da non eliminare il backup in cloud.
Conferma poi la procedura premendo sul pulsante Scollega.

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Adesso, apri WhatsApp sul tuo smartphone Android, fai tap sull’icona [], che trovi situata in alto a destra e scegli la voce Impostazioni dal menu contestuale.
Pigia poi su ChatBackup delle chat per accedere allo strumento di backup di WhatsApp.

Alla voce Backup su Google Drive, fai tap su di essa e scegli Mai.
Fai poi tap su Esegui backup, per creare un backup delle conversazioni all’interno della memoria locale del dispositivo.



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Come ultima procedura, devi disinstallare WhatsApp.
Nella home screen, individua l’icona di WhatsApp e mantieni la pressione del dito su di essa.
Trascina quindi la sua icona su Disinstalla.



Nel frattempo, Backuptrans continuerà a informarti sulle operazioni da eseguire.
Non appena avrà individuato la disinstallazione di WhatsApp, provvederà a installare automaticamente una versione modificata di quest’app di messaggistica, che permette la gestione dei backup tramite debug.

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Dopo la sua installazione automatica, avvia l’icona del nuovo WhatsApp ed esegui la procedura di configurazione, inserendo il numero di cellulare e il codice di verifica che viene inviato per SMS.
Se vuoi saperne di più su come installare e configurare WhatsApp, ti consiglio di leggere questa mia guida.

Ciò che ti raccomando è, in fase di configurazione, di effettuare il ripristino del backup quando ti verrà chiesto, tramite quello locale che hai creato con le indicazioni precedenti, così da visualizzare nuovamente tutte le conversazioni all’interno di questa versione modificata di WhatsApp per Android.



Dopo che avrai eseguito questa procedura, Backuptrans ti mostrerà l’elenco di tutte le conversazioni all’interno della sua interfaccia.

Ripristinare il backup delle chat su iPhone

Per trasferire le conversazioni di WhatsApp su iPhone da Android, dopo aver eseguito le operazioni preliminari che ti ho indicato nei paragrafi precedenti, collega il tuo smartphone Apple al computer tramite il cavo Lightning in dotazione e attendi diversi minuti fino a quando Backuptrans ti chiederà di inserire la password di crittografia del backup di iTunes, precedentemente impostata.
Digitala quindi nel campo di testo che visualizzi, per terminare la fase di configurazione.



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Ora, seleziona una o più conversazioni chat che vuoi trasferire, tramite il pannello laterale di sinistra.
Le conversazioni si trovano sotto le voci Devices > [nome smartphone Android]:
se vuoi trasferire una singola conversazione, fai clic su un contatto; se vuoi trasferire l’intero backup, fai clic sul nome del dispositivo Android.
Compiuta questa operazione, fai clic sul pulsante Transfer messages from Android to iPhone, che trovi in alto a sinistra (icona con il simbolo di due smartphone).



Seleziona quindi l’iPhone su cui vuoi trasferire le chat, dal menu a tendina e premi su Confirm.
Segui la procedura a schermo per chiudere WhatsApp sull’iPhone e premi OK.
Dovrai attendere diversi minuti prima che la procedura venga completata.
Se dovessi visualizzare sul computer delle schermate con degli avvisi su operazioni da eseguire sull’iPhone, assicurati di averle già effettuate, grazie ai procedimenti che ti ho indicato nei paragrafi precedenti.

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Inizierà, quindi, il trasferimento dei messaggi che metterà il tuo iPhone in modalità ripristino.
Lo schermo infatti diventerà nero con il messaggio Ripristino in corso.
A operazione completata, un messaggio di conferma sul computer ti avvisa che i messaggi sono stati trasferiti con successo.
Il cellulare si riavvierà e dovrai attendere il completamento della procedura sul telefono.

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Fai poi tap su Continua, nella schermata di iOS sull’avvenuto completamento del ripristino.
Configura quindi il Touch ID, il Face ID e il passcode e, poi, inserisci la password del tuo account Apple.
Fai quindi tap su Inizia per raggiungere la home screen.

Apri quindi WhatsApp tramite la sua icona e riconfiguralo con il tuo numero di telefono.
Complimenti! Hai trasferito con successo tutte le tue conversazioni di WhatsApp per Android su iPhone.
Potrai leggerle nella sezione Chat, facendo tap sul corrispondente pulsante nella barra in basso.



Altri metodi per trasferire le chat da Android a iPhone

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Un altro metodo che puoi utilizzare per trasferire le chat di WhatsApp da Android a iPhone, è quello di utilizzare la funzionalità nativa di esportazione delle chat.
Tramite questa funzionalità, però, non potrai visualizzare le conversazioni all’interno di quest’app di messaggistica, ma potrai leggerle attraverso un qualsiasi editor di testo.



Sul tuo smarphone Android, apri WhatsApp tramite la sua icona e apri la conversazione che hai interesse di trasferire.
Fai poi tap sull’icona [⋮] in alto a destra e premi su Altro > Esporta chat.
Dal messaggio che visualizzi a schermo, scegli se esportare soltanto la conversazione (Senza media) oppure includere anche le foto e i video (Includi i media).
Attendi adesso qualche secondo per mostrare lo strumento di condivisione di Android per inviare il contenuto della conversazione tramite una delle opzioni a schermo.

Ovviamente, dovrai utilizzare uno strumento di condivisione che ti è accessibile anche su iPhone.
Puoi ad esempio utilizzare Google Drive, così da eseguire l’upload della conversazione in cloud e scaricarla poi sull’iPhone (te ne ho parlato in questa mia guida).
Puoi anche inviarla tramite email, direttamente all’indirizzo del tuo account Apple @icloud.com.



come trasferire foto da android a pc



come trasferire foto da android a pc

Scorrendo la galleria fotografica del tuo smartphone Android, ti sei reso conto che le immagini salvate sono davvero tante e, soprattutto, che non sono organizzate nell’ordine in cui vorresti.
Ecco perché, preso anche dal timore di restare senza spazio sufficiente per le app, hai pensato di togliere le foto dal dispositivo e salvarle in un posto più “sicuro”, quale potrebbe essere il computer, organizzandole in comode cartelle per ritrovarle rapidamente.

È sicuramente un’ottima idea, eppure nella tua testa si sta facendo spazio una domanda ben precisa:
e se trasferire foto da Android a PC fosse troppo difficile, magari fuori da quelle che sono le tue competenze tecnologiche? Stai tranquillo, si tratta invece di un’operazione molto semplice, che può essere portata a termine anche da chi, come te, è poco avvezzo all’informatica:
di seguito ti spiegherò le tecniche più semplici ed efficaci per spostare le foto dai dispositivi Android al computer, sia per ciò che riguarda Windows che per Mac, anche in modalità senza fili.



Sono riuscito a tranquillizzarti, vero?
Perfetto, è arrivato il momento di metterti all’opera! Tutto ciò che devi fare è sederti davanti al computer, prendere il tuo dispositivo Android e continuare la lettura di questa guida: sono sicuro che, seguendo con molta attenzione i consigli e le dritte che sto per darti, riuscirai senza problemi nel tuo intento, pur senza avere particolari competenze tecnologiche.
Detto ciò, non mi resta che augurarti buona lettura e buon lavoro!

Indice

  • Trasferire foto da Android a Windows
    • Esplora File
    • App foto di Windows 10
  • Trasferire foto da Android a macOS
    • Acquisizione immagine
    • Android File Transfer
  • Trasferire foto da Android al PC in modalità wireless
    • AirDroid
    • Servizi cloud

Trasferire foto da Android a Windows

Le prime procedure che vado a illustrarti riguardano il sistema operativo Windows.
Ti anticipo da subito che, per mettere in pratica il tutto, avrai bisogno del cavo USB in dotazione con il tuo dispositivo Android; inoltre, non sarà necessario scaricare programmi di terze parti, poiché tutto ciò che ti occorre è già presente nel tuo sistema operativo.



Esplora File

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Sfruttare Esplora File è sicuramente uno dei modi più semplici per trasferire foto da Android a PC Windows:
per la precisione, Esplora File è il programma progettato per gestire i file all’interno del sistema operativo Windows, già presente fin dalla sua installazione.
Oltretutto, le versioni più recenti del sistema operativo Microsoft hanno già a disposizione i driver necessari per il corretto riconoscimento dei dispositivi Android, di conseguenza non sarà necessario intraprendere nessun download aggiuntivo.



Per spostare le foto sul computer usando Esplora File, prendi per prima cosa il cavo USB e usalo per collegare il tuo device Android al computer.
Dopodiché spostati sul tuo dispositivo Android, richiama l’area di notifica scorrendo il dito dalla cima dello schermo verso il basso, seleziona la notifica Opzioni USB, apponi il segno di spunta su Trasferimenti di File e attendi che il device venga riconosciuto dal PC (l’operazione potrebbe durare qualche minuto).

Affinché il tutto vada a buon fine, assicurati che la voce Debug USB del tuo dispositivo sia disattivata:
per farlo recati nel menu Impostazioni > Opzioni sviluppatore (o Opzioni di Sviluppo) e, eventualmente, rimuovi il segno di spunta dalla casella dedicata.
Come dici?
Tale menu non compare nel tuo dispositivo?
Ciò vuol dire che non è mai stato abilitato, di conseguenza la voce Debug USB non può essere attiva.



Adesso apri l’Esplora File cliccando sull’icona a forma di cartella gialla che trovi nella barra delle applicazioni di Windows (in basso a sinistra), clicca sull’icona del dispositivo Android collocata nella barra di sinistra, fai doppio clic sull’icona Memoria InternaMemoria Esterna (a seconda di dove sono memorizzate le tue foto) e poi sulla cartella DCIM:
fatto ciò, puoi trasferire le foto sul computer e organizzarle in cartelle con un classico taglia e incolla.

Se questa procedura non ti ha soddisfatto, puoi optare per il trasferimento delle immagini tramite l’acquisizione guidata di Windows:
dopo aver aperto Esplora File e collegato il tuo dispositivo come ti ho spiegato in precedenza, richiama l’area di notifica di Android, fai tap sulla voce Opzioni USB e seleziona la casella Trasferimento di foto (PTP).
Ritorna a Esplora File, fai clic destro sull’icona del tuo dispositivo e seleziona la voce Importa immagini e video dal menu che compare.



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Una volta completata la scansione, inserisci il nome che vuoi dare alla raccolta nell’apposita casella di testo, apponi il segno di spunta sulla casella Importa tutti gli elementi nuovi ora e premi sul pulsante Importa:
in questo modo, le tue foto verranno salvate in una sotto-cartella con il nome da te scelto, contenuta nella cartella Immagini di Windows.
Dopo aver seguito questa procedura, puoi eliminare manualmente le foto dal dispositivo Android.



Come dici?
La tua versione di Windows ha problemi a riconoscere il tuo dispositivo Android e necessiti di driver aggiuntivi?
Allora ti invito a consultare la mia guida su come collegare Android al PC per ottenere le istruzioni necessarie per installarli.

App foto di Windows 10

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Se il tuo sistema operativo è Windows 10, puoi spostare le tue foto in maniera ancora più veloce sfruttando l’app Foto, anch’essa già presente dall’installazione.
Per prima cosa, imposta Android in modalità Trasferimento di foto come ti ho illustrato poc’anzi, dopodiché spostati sul computer, apri il menu Start di Windows facendo clic sull’icona a forma di bandierina collocata in basso a sinistra, scorri fino a trovare l’icona Foto e selezionala con un clic (puoi ottenere lo stesso risultato digitando la parola “foto” nella barra di ricerca di Cortana e scegliendo la prima app disponibile).



Una volta aperta l’app, clicca sul pulsante Importa, seleziona la voce Da un dispositivo USB, attendi che il sistema porti a termine l’analisi del dispositivo connesso, fai clic sul pulsante Continua e sul link Modifica la posizione di importazione, scegli la cartella in cui vuoi salvare le tue foto e clicca infine sul pulsante Importa.
Completata la procedura, anche in questo caso, puoi cancellare manualmente le immagini dal tuo dispositivo Android.

Trasferire foto da Android a macOS

Hai un Mac?
Non preoccuparti, il trasferimento delle foto su questo tipo di computer è altrettanto semplice.
Tutto ciò di cui hai bisogno è il cavo USB del tuo dispositivo e, anche questa volta, puoi scegliere tra due procedure diverse:
la prima coinvolge il programma Acquisizione Immagine, già installato su macOS, mentre la seconda richiede il download del software Android File Transfer.
Scegli serenamente la soluzione più adatta al tuo caso.

Acquisizione immagine

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Come ti ho già accennato poc’anzi, Acquisizione Immagine è uno strumento già incluso in macOS, progettato proprio per il trasferimento delle foto da smartphone, tablet, fotocamere e altri dispositivi compatibili. Per trasferire le foto da Android al tuo Mac usando Acquisizione Immagine, collega innanzitutto il dispositivo al computer tramite il cavo USB, dopodiché richiama l’area di notifica di Android, premi sul banner Opzioni USB e apponi la spunta sulla casella Trasferimento di foto (PTP).

Completata questa operazione, ritorna sul tuo Mac e, dal LaunchPad (l’icona a forma di razzo collocata sul Dock), seleziona la cartella Altro e clicca successivamente sull’icona Acquisisci Immagine.
Puoi trasferire le tue foto in due modi diversi:
il primo è semplicemente trascinandole con il mouse, muovendole dunque dalla finestra di Acquisizione Immagine alla cartella del Mac in cui intendi salvarle.



Il secondo, invece, coinvolge l’acquisizione guidata:
clicca sulla foto da scaricare (o effettua una selezione multipla avvalendoti del tasto cmd), scegli la cartella in cui salvare le foto dal menu a tendina Importa in, clicca sul pulsante Importa (o su Importa tutto per scaricare l’intera galleria) e attendi il completamento della procedura.
Verifica che tutte le foto siano state scaricate, dopodiché, se lo desideri, procedi ad eliminarle manualmente dal tuo dispositivo Android.

Android File Transfer

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Acquisizione Immagine non ti ha soddisfatto appieno?
Allora puoi avvalerti del programma Android File Transfer, disponibile gratuitamente, e dedicato al trasferimento di file e foto da Android al Mac.
Per scaricarlo, collegati alla pagina Web del programma, poi fai clic sul pulsante Download now, avvia il file scaricato e trascina la sua icona nella cartella Applicazioni di macOS.

A questo punto, per avviare il programma, fai doppio clic sulla succitata cartella (o, dal Finder, seleziona il menu Vai > Applicazioni), fai clic destro sull’icona Trasferimento File Android, seleziona la voce Apri dal menu contestuale che compare e clicca poi sul pulsante Apri (questa misura di sicurezza va presa soltanto al primo avvio).
Pigia ora sul pulsante Inizia, poi sulla cartella DCIM (o sdcard0/internalSD > DCIM se le foto sono salvate sulla microSD), seleziona le foto che ti interessano (aiutandoti col tasto cmd) e trascinale nella cartella più appropriata del tuo Mac.
Completata la procedura, sentiti libero di cancellare le foto dal dispositivo.

Trasferire foto da Android al PC in modalità wireless

Vai alla ricerca di un modo per trasferire foto da Android al PC che non richieda l’impiego di cavi?
Allora questa è la parte di guida che fa per te:
ti spiegherò come usare AirDroid, una delle migliori app di gestione della sua categoria, e come avvalerti dei servizi cloud disponibili su Internet.



AirDroid

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AirDroid è un’app dalle potenzialità a dir poco enormi, che permette la gestione e il controllo completo di un dispositivo Android direttamente dal computer:
tra le sue funzionalità, oltre alla trasmissione dello schermo di Android su PC, vanta anche la possibilità di trasferire foto avvalendosi di un collegamento a Internet, senza impiegare cavo alcuno.



Ti avviso fin da subito, però, che la versione gratuita di AirDroid ha delle limitazioni in termini di spazio:
puoi infatti trasferire al più 200 MB di foto al mese e ciascun file non può essere più grande di 30 MB.
Per eliminare queste restrizioni, puoi abbonarti a un piano Premium al costo di 1.99 dollari al mese o 19.99 dollari all’anno.
Affinché il trasferimento sia possibile, sia il computer che il dispositivo Android devono essere collegati alla medesima rete WiFi.

Fatta questa doverosa premessa, è arrivato il momento di installare AirDroid sul tuo computer:
collegati quindi al sito Internet del programma e fai clic prima sul pulsante Scarica Ora e poi sull’icona corrispondente al sistema operativo a tua disposizione.
Per procedere all’installazione su Windows, avvia il file scaricato e clicca sui pulsanti OK, Avanti, Accetto, Installa e Fine.



Per quanto riguarda macOS, avvia il file dmg, trascina l’icona di AirDroid nella cartella Applicazioni del Mac, apri con un doppio clic tale cartella, dopodiché avvia il programma facendo clic destro sulla sua icona, selezionando la voce Apri dal menu contestuale e premendo, infine, sul pulsante Apri (questa procedura è necessaria soltanto al primo avvio).

Completata l’installazione e avviato il programma, fai clic sulla voce Registrati/Iscriviti posta sotto al pulsante Accedi, compila i campi proposti con le informazioni richieste (viene aperta una nuova finestra del browser), premi sul pulsante Registrati e attendi il messaggio di conferma.
Fatto ciò, chiudi il browser e ritorna al programma, digita dove richiesto l’indirizzo email e la password scelti in fase di registrazione e clicca sul pulsante Accedi e, solo se ti trovi su Windows, sul pulsante Consenti accesso.



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A questo punto, scarica l’app AirDroid sul tuo dispositivo Android, avviala, salta il tutorial iniziale facendo quattro swipe verso sinistra, premi sul pulsante Accedi o Registrati e, dove richiesto, inserisci l’email e la password già usate in precedenza.



Fai ora tap sul pulsante Accedi, poi più volte sul pulsante Consenti per accordare i permessi richiesti, premi ora sull’icona Trasferimento e seleziona il nome del tuo computer (ad es. Desktop Android) dalla schermata che si apre.
A questo punto, premi sull’icona Immagini, seleziona le foto che ti interessa trasferire e fai tap sul pulsante Invia per procedere allo spostamento.
Completata l’operazione, puoi eliminare le foto dal tuo dispositivo.

Servizi cloud

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Come dici?
AirDroid non ti soddisfa o i limiti imposti dalla versione gratuita sono troppo restrittivi?
Allora ti consiglio di rivolgerti ad un servizio cloud:
ne esistono veramente tanti, per ogni necessità, ma i più affidabili per questo scopo sono Google Foto, OneDriveDropbox.



Ciascuno di essi è dotato sia di un’app per Android che di un programma “compagno” per computer, che ti aiuterà ad accedere tramite Internet alle foto prelevate dal dispositivo, e a spostarle sul computer con un semplice  installando l’app per Android.
Per tutti i dettagli sull’uso di questi servizi, ti rimando alle mie guide su come funziona Google Foto, come funziona OneDrive e come funziona Dropbox.

come trasferire file da android a pc



come trasferire file da android a pc

Hai scaricato un file sul tuo smartphone Android, vorresti trasferirlo sul PC ma non sai come fare?
Stai provando a importare sul PC le foto che hai scattato con il tuo smartphone Android ma non ci riesci?
Non disperare, ti assicuro che puoi risolvere il tuo problema in maniera estremamente semplice e veloce.
Tutto quello che devi fare è prenderti cinque minuti di tempo libero e seguire il tutorial su come trasferire file da Android a PC che sto per proporti.

Grazie a questa guida, scopriremo insieme come collegare un dispositivo Android al computer, come accedere a tutti i file presenti sulla memoria del dispositivo e come importare foto e video da quest’ultimo.
Vedremo inoltre come risolvere i problemi più comuni legati alla comunicazione fra Android e il computer e come collegare Android al Mac.



Come dici?
Ti piacerebbe anche trovare un modo per trasferire i file da Android al computer in modalità wireless?
No problem, si può fare anche questo.
Trovi tutte le informazioni di cui hai bisogno nella seconda parte del tutorial.
Allora, si può sapere cosa ci fai ancora lì impalato?
Rimboccati le maniche e scopri subito come copiare i file dal tuo smartphone/tablet al tuo computer nella maniera più rapida e semplice possibile!

Come trasferire file da Android a PC via cavo

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Windows è in grado di riconoscere automaticamente la maggior parte degli smartphone e dei tablet Android.
Questo significa che per copiare i file dal tuo telefono al computer, non devi far altro che connettere il dispositivo al PC usando un cavo USB e aprire l’Esplora Risorse, l’icona della cartella gialla che trovi in basso a sinistra sulla barra delle applicazioni di Windows.

La prima volta che colleghi il tuo smartphone (o il tuo tablet) al computer, devi attendere qualche secondo affinché Windows identifichi il dispositivo e installi i relativi driver.
Durante questa procedura vedrai comparire un messaggio nell’area di notifica del sistema operativo (accanto all’orologio) e una piccola barra di avanzamento sulla barra delle applicazioni.



Qualora Windows non riuscisse a identificare correttamente il tuo dispositivo, prova ad effettuare una ricerca su Google usando i termini [nome del tuo smartphone o tablet] driver.
In questo modo dovresti trovare facilmente i driver necessari a far riconoscere il tuo smartphone/tablet da parte del computer.
Mi raccomando, scarica i driver solo dai siti ufficiali delle case produttrici di smartphone e tablet o comunque da siti di provata affidabilità, il rischio di imbattersi in qualche malware è altissimo!

Una volta collegato il tuo smartphone (o il tuo tablet) al computer tramite cavo USB, apri l’Esplora Risorse di Windows (la cartella gialla che si trova in basso a sinistra sulla barra delle applicazioni) e seleziona la voce Computer o Questo PC dalla barra laterale di sinistra.



A questo punto, fai doppio click sull’icona del tuo smartphone/tablet e avrai accesso a tutte le cartelle presenti sulla memoria del dispositivo:
in quella denominata Download ci sono tutti i file scaricati da Internet, in quella denominata DCIM ci sono foto e video e così via.

Per copiare i file da Android al PC basta fare il più classico dei copia-e-incolla.
Clicca quindi con il tasto destro del mouse sul file da copiare, seleziona la voce Copia dal menu che si apre, recati nella cartella del PC in cui desideri incollare il file, fai click destro e seleziona la voce Incolla dal menu contestuale di Windows.
Tutto qui!



Per importare foto e video sul PC in maniera organizzata, suddividendoli in cartelle e applicando loro dei tag, recati in Computer (o Questo PC), fai click destro sull’icona del tuo smartphone/tablet e seleziona la voce Importa immagini e video dal menu che si apre.
Se utilizzi Windows 8.x o Windows 10 puoi importare foto e video anche nella app Foto, che è inclusa “di serie” nel sistema operativo.
Per maggiori informazioni a riguardo leggi la mia guida su come trasferire foto da Samsung a PC (la procedura è valida anche per i dispositivi non-Samsung).

Se dopo aver selezionato l’icona del tuo smartphone (o del tuo tablet) riesci a visualizzare solo le cartelle relative a foto e video, significa che il dispositivo è stato collegato al PC in modalità fotocamera (che, per l’appunto, dà accesso solo alle foto e i video presenti sulla memoria del device).
Per ottenere un accesso completo alle altre cartelle del terminale, espandi il menu delle notifiche di Android (scorrendo il dito dalla cima dello schermo verso il basso), seleziona l’icona relativa al collegamento USB e, nella schermata che si apre, metti il segno di spunta accanto alla voce Dispositivo multimediale (MTP).



Trasferire file da Android al Mac

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Utilizzi un Mac?
In questo caso, per accedere ai file presenti sul tuo smartphone/tablet devi installare Android File Transfer, un programmino gratuito che permette a OS X di riconoscere correttamente i dispositivi Android e gestire i file presenti sulla loro memoria.



Per scaricare Android File Transfer sul tuo computer, collegati al sito Internet del programma e clicca sul pulsante Download now che si trova al centro della pagina.
A download completato, apri il file androidfiletransfer.dmg, trascina l’icona Trasferimento File Android nella cartella Applicazioni di OS X e il gioco è fatto.

Da questo momento in poi, ogni volta che collegherai il tuo smartphone/tablet al Mac, partirà automaticamente Android File Transfer che ti permetterà di copiare i file di tuo interesse sul computer con un semplice drag-and-drop (cioè trascinando le loro icone nella cartella di destinazione).



Per importare le foto puoi affidarti tranquillamente all’applicazione Foto, te ne ho parlato anche nel mio tutorial su come trasferire file da Android a Mac.

Backup completo di Android

Se vuoi creare un backup completo del tuo smartphone o del tuo tablet (avendo quindi la possibilità di ripristinare tutti i dati in seguito a un reset del dispositivo), puoi affidarti a delle applicazioni ad hoc oppure ai software ufficiali rilasciati dai produttori hardware.
Per maggiori informazioni a riguardo consulta la mia guida su come fare backup Android.



Come trasferire file da Android a PC in modalità wireless

Vorresti trasferire file da Android a PC senza collegare fisicamente il tuo smartphone o il tuo tablet al computer?
Nessun problema, si può fare anche questo.
Basta installare una delle tante applicazioni che permettono di condividere file in modalità wireless.

AirDroid

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Fra le migliori app che consentono di trasferire file da Android al computer in modalità wireless c’è AirDroid che è compatibile con Windows, Mac OS X e si può utilizzare anche direttamente dal browser.

AirDroid non limita il suo funzionamento al trasferimento dei file, permette anche di inviare e ricevere SMS dal PC, visualizza le notifiche di Android sul computer e permette perfino di comandare Android da remoto (solo sui device sottoposti alla procedura di root).
L’applicazione è completamente gratuita ma presenta un limite di trasferimento di 200MB/mese che si può rimuovere solo sottoscrivendo un abbonamento pay (1,99$/mese o 19,99$/anno).



Per usarla, scarica l’applicazione sul tuo smartphone (o sul tuo tablet) e crea un account gratuito in quest’ultima compilando il modulo che ti viene proposto.
In alternativa, se vuoi fare prima, premi sulle icone di Google, Facebook e Twitter e autenticati tramite uno dei tuoi account online.
Ad operazione completata, fai “tap” sul pulsante Attiva e consenti all’applicazione di accedere al sistema di notifiche di Android spostando su ON la levetta collocata accanto al suo nome.

A questo punto, passa sul computer e installa il client di Android per Windows e Mac, dopodiché avvialo ed effettua l’accesso a quest’ultimo usando lo stesso account che hai configurato su Android.



Ora puoi passare al trasferimento dei file da Android al PC.
Avvia quindi AirDroid sul tuo smartphone/tablet, premi sull’icona Trasferimento e seleziona il nome del tuo computer dalla schermata che si apre (es.
Android Desktop).
Se non vedi il nome del tuo PC, accertati che quest’ultimo sia connesso alla stessa rete Wi-Fi dello smartphone o del tablet.

Scegli quindi se trasferire sul PC delle Immagini o dei Video presenti nella libreria di Android, delle foto scattate in tempo reale con la Fotocamera del dispositivo, della Musica; se navigare tra i file presenti sulla Memoria interna del terminale o nella cartella dei file ricevuti in precedenza.
Seleziona, dunque, i file da trasferire al computer e premi sul pulsante Invia per completare l’operazione.



Come accennato in precedenza, AirDroid si può utilizzare anche direttamente dal browser, basta collegarsi al sito web.airdroid.com usando uno qualsiasi dei browser supportati (es.
Chrome) e collegarsi al proprio account AirDroid.

Pushbullet

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Un’altra ottima app che consente di condividere file in modalità wireless, visualizzare notifiche e inviare/ricevere messaggi sul PC è Pushbullet, la quale funziona tramite un’estensione per il browser Chrome.

Pushbullet, così come AirDroid, è gratis ma presenta alcuni limiti che si possono eliminare solo sottoscrivendo un abbonamento a pagamento.
Il piano base dell’applicazione prevede un limite di 25MB per ogni file trasferito e 2GB complessivi di storage, mentre il piano Pro (4,99$/mese o 39,99$/anno) offre 1GB di limite per il trasferimento di ogni file e 100GB di storage complessivo.



Per utilizzare Pushbullet, scarica la app sul tuo smartphone, avviala e scegli se effettuare l’accesso tramite il tuo account Google (consigliato) o il tuo account Facebook.
Dopodiché premi sul pulsante Abilita e consenti all’applicazione di accedere al sistema di notifiche di Android spostando su ON la levetta situata accanto al suo nome.

A questo punto, accetta l’attivazione delle funzioni relative ai messaggi e ai file remoti e installa l’estensione di Pushbullet per Chrome sul tuo computer.
Ad operazione completata, torna su Android e seleziona la scheda Io di Pushbullet, dopodiché seleziona l’opzione Chrome dal menu a tendina che si trova in basso e premi sull’icona della graffetta collocata in basso a sinistra.



Per concludere, scegli se inviare sul PC un file (selezionandolo dalla memoria del tuo device), una foto già esistente o una foto da scattare in tempo reale con la fotocamera dello smartphone/tablet.
Seleziona quindi il file da copiare sul computer e premi sul pulsante per l’invio (l’icona dell’aeroplanino) per completare l’operazione.

Servizi di cloud storage

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Un altro modo, molto semplice, per copiare i file da un dispositivo Android a un computer è rivolgersi ai servizi di cloud storage.

Con i servizi di cloud storage puoi creare una sorta di hard disk online all’interno del quale custodire i tuoi file.
Tali file, una volta installato un apposito client sul computer, verranno sincronizzati automaticamente sul PC senza che tu debba muovere un dito.



I servizi di cloud storage più completi e affidabili del momento sono Dropbox, Google Drive e OneDrive.
Per scoprire come utilizzarli consulta le mie guide su come funziona Dropbox, come funziona Google Drive e come funziona OneDrive.

come trasferire file android



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Vorresti copiare dei file dal tuo computer al tuo smartphone Android ma non sai come riuscirci?
Ti piacerebbe condividere foto, brani musicali o altri file con lo smartphone di un amico ma non sai quali app utilizzare?
Non ti preoccupare, se vuoi ci sono qui io a darti una mano.

Se mi dedichi un po’ del tuo tempo, ti spiegherò come trasferire file Android nella maniera più semplice e veloce possibile.
Ti spiegherò, dunque, come collegare uno smartphone o un tablet Android al PC; come utilizzare la rete Wi-Fi e la connessione Internet per trasferire file in modalità wireless (cioè senza fili); come sfruttare tecnologie quali il Bluetooth e l’NFC presenti su molti device e molto altro ancora.



Insomma:
qualunque sia il tipo di smartphone o tablet in tuo possesso, ti assicuro che troverai un modo per trasferire i file su di esso e imparerai subito a sfruttarlo al meglio.
Si può sapere cosa ci fai ancora lì impalato?! Coraggio, scegli la soluzione che si adatta maggiormente alle tue esigenze e sfruttala per copiare foto, documenti, canzoni e altri tipi di file sui tuoi device Android!

Indice

Scegli un metodo per trasferire file su Android tra quelli elencati di seguito e scopri subito come sfruttarlo al meglio.



  • Collegamento USB al computer
  • Applicazioni per trasferire file in modalità wireless
  • Servizi di cloud storage
  • Bluetooth ed NFC
  • Chiavette USB OTG

Collegamento USB al computer

Cominciamo dalla procedura più “tradizionale”, cioè quella che permette di trasferire file Android dal computer collegando i due dispositivi tramite cavo USB.

Windows

Dopo aver collegato il tuo smartphone o il tuo tablet Android al PC, questo dovrebbe riconoscere il device e configurare automaticamente i driver necessari al suo funzionamento.
L’operazione viene segnalata dalla comparsa dell’icona di un case sulla barra delle applicazioni di Windows.



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Se il dispositivo Android non viene riconosciuto da Windows, c’è qualcosa che non va nelle sue impostazioni oppure bisogna ricorrere al download “manuale” dei driver necessari al suo funzionamento.



Per prima cosa ti consiglio di controllare le impostazioni del device.
Espandi quindi il menu delle notifiche di Android (basta scorrere il dito dalla cima dello schermo verso il basso), seleziona la voce relativa alla connessione USB da quest’ultimo (es.
“USB per la ricarica”) e metti il segno di spunta accanto alla voce Trasferimento di file.
A questo punto, il PC dovrebbe riconoscere il dispositivo e permetterti di accedere alla sua memoria.

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Nel malaugurato caso in cui Windows non riuscisse a riconoscere il tuo device nemmeno dopo aver attivato la modalità “Trasferimento di file” su Android, devi procurarti dei driver e installarli “manualmente”.

Per trovare i driver necessari al funzionamento del tuo smartphone (o del tuo tablet) sul PC, collegati a Google e cerca [modello del tuo device] driver.
Nella pagina con i risultati della ricerca, individua il link relativo al sito ufficiale del produttore del tuo device (es.
Samsung, Huawei ecc.) e procedi al download dei driver da quest’ultimo.
Cerca di evitare siti diversi da quelli “istituzionali” dei vari produttori in quanto potresti incappare facilmente in malware o driver datati/malfunzionanti.



Al termine del download, apri il file exe o msi che hai scaricato sul PC e clicca sempre su Next o Avanti per completare l’installazione dei driver.
Dopodiché riavvia il PC, collega nuovamente il tuo smartphone o tablet al computer e questa volta Windows dovrebbe riuscire a riconoscerlo.

In alcuni casi, i driver di smartphone e tablet sono inclusi nelle applicazioni all-in-one che i vari produttori rilasciano per la gestione dei dispositivi Android dal computer.
Ad esempio, se hai un dispositivo Samsung puoi trovare i driver necessari al funzionamento del tuo device sul PC nell’applicazione Smart Switch.



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Una volta stabilita la connessione fra il tuo device Android e il PC, puoi accedere alla memoria del dispositivo (o alla scheda microSD installata al suo interno se si tratta di un device con memoria espandibile) semplicemente aprendo l’Esplora File di Windows (l’icona della cartella gialla che si trova in basso a sinistra sulla barra delle applicazioni), selezionando la voce Computer/Questo PC dalla barra laterale di sinistra e facendo doppio click sul nome del tuo smartphone o tablet.



Ti troverai al cospetto di tantissime cartelle con nomi “strani”.
Tra queste troverai tante cartelle con i nomi delle app installate sul device (in cui ci sono, per l’appunto, i file delle app che utilizzi su Android) più alcune cartelle “generiche”, come Download in cui ci sono i file scaricati da Internet e DCIM dove ci sono foto e video.
Per trasferire un file dal terminale Android al PC o viceversa, non devi far altro che sfruttare il classico copia-e-incolla di Windows.

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Se vuoi copiare foto e video sul PC in maniera “ordinata”, cioè avendo la possibilità di modificare tag, album e quant’altro, espandi il menu delle notifiche di Android, scegli la voce relativa alla connessione USB (es.
“USB per il trasferimento di file”) e metti il segno di spunta accanto alla voce Trasferimento di foto (PTP).

Dopodiché torna in Esplora File > Computer/Questo PC sul computer, fai click destro sull’icona relativa al tuo smartphone o tablet e seleziona la voce Importa immagini e video dal menu che compare.
Partirà la procedura guidata per l’importazione di foto e video da Android a Windows.
Apponi quindi il segno di spunta accanto alla voce Rivedi, organizza e raggruppa gli elementi da importare, clicca sul pulsante Avanti, organizza tag e cartelle nella maniera che più preferisci e premi sul pulsante Importa per avviare il trasferimento dei dati.
Per cambiare la cartella di destinazione di foto e video (che di default è la cartella Immagini di Windows), clicca sulla voce Altre opzioni che si trova in basso a sinistra.



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Mac

Se utilizzi un Mac, per mettere in comunicazione il tuo computer con il tuo dispositivo Android devi utilizzare Android File Transfer (Trasferimento File Android):
un file manager gratuito che permette di gestire facilmente i file contenuti sugli smartphone e i tablet equipaggiati con il sistema del robottino verde.



Per scaricare Android File Transfer sul tuo Mac, collegati al sito ufficiale del programma e fai click sul pulsante Download Now.
Dopodiché apri il pacchetto dmg che contiene Android File Transfer e copia l’icona del programma nella cartella Applicazioni di macOS per completare la sua installazione.

Adesso collega il tuo device Android al Mac tramite cavo USB e attendi che Android File Transfer venga avviato automaticamente.
Se il programma non si avvia in automatico o compare un messaggio da errore, espandi il menu delle notifiche di Android (scorrendo il dito dalla cima dello schermo verso il basso), seleziona la voce relativa alla connessione USB (es.
“USB per la ricarica”) e apponi il segno di spunta accanto alla voce Trasferimento di file.



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Missione compiuta! Adesso sei libero di navigare fra le cartelle del tuo device Android e di gestire i file presenti sulla memoria di quest’ultimo.
Ciò significa che puoi anche copiare file dal Mac allo smartphone/tablet e viceversa, basta effettuare un semplice trascinamento nella o dalla finestra di Android File Transfer.



Se vuoi copiare le foto e i video realizzati con il tuo device Android sul Mac, espandi il menu delle notifiche di Android, seleziona la voce relativa alla connessione USB (es.
“USB per il trasferimento di file”) e apponi il segno di spunta accanto alla voce Trasferimento di foto (PTP).
Dopodiché apri l’applicazione Foto di macOS (oppure Acquisizione Immagine) e seleziona le immagini e i video che vuoi importare sul computer.

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Applicazioni per trasferire file in modalità wireless

Non ti va di collegare il tuo smartphone o il tuo tablet Android al computer?
Nessun problema.
Esistono delle ottime applicazioni gratuite che permettono di trasferire file da Android al computer e viceversa (o anche da Android ad altri smartphone e tablet) in modalità wireless.

AirDroid

AirDroid è una soluzione all-in-one per la gestione dei terminali Android da PC.
Permette non solo di trasferire file in modalità wireless (tramite Internet o tramite la rete locale se i due dispositivi sono connessi alla stessa rete Wi-Fi), ma anche di visualizzare le notifiche dello smartphone sul computer, inviare e ricevere messaggi dal computer e molto altro ancora.
È gratis fino a 200MB di storage con un limite di upload pari a 30MB per file.
Può essere usato direttamente via browser (con funzioni limitate) o tramite un client da scaricare gratuitamente su Windows o macOS.
Per il trasferimento dei file da PC a smartphone, la versione Web è più che sufficiente.



Per usare AirDroid, devi creare un account gratuito su quest’ultimo.
Collegati quindi al sito ufficiale del servizio, clicca sulla voce Registrati che si trova in alto a destra e compila il modulo che ti viene proposto inserendo email, password e nickname.
A registrazione ultimata, accedi alla tua casella di posta elettronica e clicca sul link di conferma per attivare il tuo account.

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A questo punto, scarica la app ufficiale di AirDroid sul tuo device, avviala ed effettua l’accesso usando l’account che hai creato poc’anzi.
Superato questo step, sei pronto per copiare file dal PC al tuo smartphone o tablet in modalità wireless.

Per copiare un file sul tuo device Android dal PC in modalità wireless, collegati al sito AirDroid Web dal computer, effettua l’accesso con il tuo account AirDroid e attendi qualche secondo affinché venga stabilita la connessione con il tuo smartphone o tablet.
A connessione avvenuta, trascina i file che vuoi copiare sul device Android nel riquadro Trascina qui i file o le cartelle collocato in basso a destra e il gioco è fatto.
Per impostazione predefinita, i file vengono caricati nella cartella AirDroid/Upload del dispositivo, ma puoi anche cambiare percorso premendo sul pulsante […] che si trova accanto alla voce Carica su.



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Se vuoi inviare dei file da AirDroid al computer o a un altro device Android, recati nella scheda Trasferimento della app, seleziona il dispositivo a cui desideri inviare i tuoi file e usa una delle icone collocate in basso per scegliere se inviare foto, brani musicali, documenti o altri tipi di file.



Affinché il trasferimento vada a buon fine, sul computer di destinazione deve esserci installato il client di AirDroid.
Per trasferire file da Android ad Android, su entrambi i dispositivi deve esserci installata la app ufficiale di AirDroid.

Send Anywhere

Send Anywhere è un servizio estremamente comodo ed efficace che permette di trasferire file in modalità wireless usando dei semplici codici (senza registrazione).
Ad ogni file caricato sul servizio corrisponde un codice che, una volta digitato sul dispositivo di destinazione, consente di scaricare il file in questione.
Supporta il trasferimento dei dati tramite Internet e tramite rete locale (se i dispositivi coinvolti nello scambio dati sono connessi alla medesima rete Wi-Fi) ed è compatibile con una vasta gamma di device:
PC Windows, macOS e Linux, device Android, iPhone, iPad e altro ancora.
È accessibile anche direttamente da browser.
Il suo limite di upload è pari a 1GB per file se si utilizza tramite browser e a 20GB se invece si utilizza tramite client installato sul computer.



Per trasferire un file dal computer a un device Android, non devi far altro che avviare il client di Send Anywhere, cliccare sul pulsante Send collocato in alto a sinistra e trascinare i file da trasferire su Android nella finestra del programma.
Successivamente, clicca sul pulsante Send e otterrai il codice da digitare su Android per avviare il download dei file.
Se preferisci usare la versione Web del servizio, collegati invece alla sua pagina iniziale, trascina il file che desideri inviare ai tuoi device Android nella finestra del browser e clicca sul pulsante Send.

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A questo punto, per avviare il download dei file da Send Anywhere, installa la app ufficiale del servizio sul tuo smartphone o tablet Android, seleziona la scheda Ricevi in quest’ultima e digita il codice che hai ottenuto sul PC.

La procedura per inviare un file da Android al PC (oppure ad altri smartphone o tablet) è ugualmente semplice.
Non devi far altro che selezionare la scheda Invia della app di Send Anywhere, selezionare i file da condividere e premere sull’icona dell’aeroplanino che compare in basso a destra.
Otterrai così il codice di download dei file da usare sul device di destinazione.



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ES Gestore File

Di ES Gestore File ti ho parlato innumerevoli volte.
Si tratta di un ottimo file manager gratuito per Android che permette di navigare fra le cartelle di smartphone e tablet come se si stesse utilizzando l’Esplora File su Windows o il Finder su macOS.
Ebbene, forse non tutti lo sanno, ma tra le tantissime funzioni di questa applicazione ce ne sono anche alcune che permettono di condividere i file con il computer (tramite FTP) e con altri device Android su cui è installata la app.



Per condividere i file tramite FTP, premi sull’icona ≡  di ES Gestore File (in alto a sinistra) e seleziona le voci Rete > Gestore controllo remoto dalla barra che compare di lato.
Dopodiché premi sull’icona (…) collocata in alto a destra, vai su Impostazioni > Imposta account di gestione e imposta una combinazione di nome utente e password per proteggere l’accesso al device.
Superato anche questo step, recati nel menu Rete > Gestore controllo remoto  e premi sul pulsante Inizia.

A questo punto, accedi al server FTP indicato da ES Gestore File (es.
ftp://10.0.1.9:3721) dall’Esplora File di Windows o dall’applicazione CyberDuck per macOS e potrai scambiare dati tra smartphone, tablet e computer in modalità wireless.
Ovviamente, affinché tutto funzioni correttamente, entrambi i device devono essere connessi alla stessa rete Wi-Fi.



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Se vuoi scambiare file tra due dispositivi Android, puoi premere sul pulsante di ES Gestore File e selezionare le voci Rete > Sender dalla barra che compare di lato.
Successivamente, premi sul pulsante Invia per inviare un file oppure premi sul pulsante Ricevi per ricevere un file da un altro terminale Android su cui c’è installato ES Gestore File.



Servizi di cloud storage

Un’altra soluzione che ti consiglio vivamente di prendere in considerazione sono i servizi di cloud storage.
Qualora non ne avessi mai sentito parlare, i servizi di cloud storage sono come degli hard disk online che consentono di archiviare i propri file in essi e di sincronizzarli automaticamente su tutti i device:
smartphone, tablet, computer ecc.
Su smartphone e tablet i dati non vengono scaricati automaticamente offline – altrimenti si finirebbe con l’occupare tutta la memoria del dispositivo in un lampo! – ma si possono visualizzare in maniera immediata tramite Internet e, all’occorrenza, si possono scaricare offline con un semplice “tap”.

L’utilizzo dei servizi di cloud storage è estremamente intuitivo:
dopo aver scaricato gli appositi client sul computer e sui dispositivi portatili (smartphone e tablet), basta copiare un file all’interno delle cartelle monitorate dal servizio che si è scelto di utilizzare e questi vengono salvati automaticamente sul cloud.
Dopo essere stati salvati sul cloud, i dati vengono sincronizzati automaticamente su computer, smartphone, tablet e tutti i device su cui si installa il client del servizio di cloud storage (a patto di effettuare l’accesso con il medesimo account su tutti i dispositivi).



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Come facilmente intuibile, lo spazio offerto dai servizi di cloud storage non è infinito:
c’è una soglia di spazio che si può utilizzare gratuitamente (solitamente fra i 2GB e i 15GB) e per andare oltre bisogna sottoscrivere degli abbonamenti a pagamento.
Adesso però al bando le ciance e vediamo alcuni dei migliori servizi di cloud storage che si possono usare su Android.



  • Google Drive – è il servizio di cloud storage targato Google, pertanto dovresti trovare la sua app inclusa “di serie” nel tuo device Android.
    Offre 15GB di spazio gratis e si può accedere da PC, smartphone e tablet.
    Tramite apposito client da installare sul computer permette di sincronizzare i file con Windows e macOS.
    Ti ho spiegato bene come utilizzarlo nel mio tutorial su come condividere file con Google Drive.
  • Dropbox – è uno dei servizi di cloud storage più famosi al mondo.
    I suoi principali punti di forza sono la compatibilità con una vasta gamma di device e sistemi operativi (è disponibile per Windows, macOS, Linux, Android, iOS, Windows Phone e altro ancora) e la velocità di sincronizzazione dei file.
    Il suo piano free prevede 2GB di storage, ma si può aumentare lo spazio invitando amici ad iscriversi a Dropbox e portando a termine alcune procedure indicate dallo stesso Dropbox.
    Per saperne di più, consulta il mio tutorial su come utilizzare Dropbox.
  • OneDrive – si tratta del servizio di cloud storage di casa Microsoft.
    È quello con cui vengono sincronizzati automaticamente i dati dei PC con Windows 8.x e Windows 10, quindi se hai un PC Windows potresti trovarlo molto comodo da utilizzare.
    Offre 5GB di storage gratuito ed è compatibile anche con macOS e iOS.
    Se vuoi scoprire più da vicino come funziona OneDrive, leggi il tutorial che ho dedicato a quest’ultimo.

Se vuoi salvare un file in Google Drive, Dropbox, OneDrive o in un altro servizio di cloud storage su Android, non devi far altro che selezionare il file in questione, premere sul pulsante della condivisione e selezionare la app relativa al servizio di cloud storage dal menu che si apre.

Bluetooth ed NFC

Ormai la maggior parte dei device Android, anche quelli più economici, dispone del supporto alla tecnologia Bluetooth.
Questo significa che è possibile condividere file con altri smartphone e tablet e con i PC che supportano il Bluetooth semplicemente tenendoli a poca distanza l’uno dall’altro.
L’utilizzo del Bluetooth non ha particolari vincoli, questo significa che puoi usare il tuo device Android per scambiare file con smartphone, tablet e PC di ogni marca e con ogni sistema operativo.
Purtroppo da questo novero sono esclusi i dispositivi iOS (iPhone e iPad) che supportano, sì, la tecnologia Bluetooth, ma hanno delle restrizioni che impediscono il libero scambio dei file con altri device.



Per condividere un file tramite Bluetooth, recati innanzitutto nelle impostazioni del tuo dispositivo Android (l’icona dell’ingranaggio), seleziona la voce Bluetooth dalla schermata che si apre e, se necessario, attiva la levetta relativa al supporto Bluetooth (in alto a destra).
A questo punto fai la stessa cosa sul dispositivo di destinazione dei file.
Se vuoi condividere dei file con il computer, scopri come attivare il Bluetooth sul PC e sul Mac seguendo il tutorial che ho scritto sull’argomento.

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Finalmente ci siamo! Adesso seleziona il file che desideri condividere tramite Bluetooth, premi sul pulsante della condivisione di Android e seleziona la voce Bluetooth dal menu che compare.

Scegli, dunque, il dispositivo al quale inviare il file e attendi qualche secondo affinché venga stabilita la comunicazione fra i due device.
Per completare il trasferimento, ci sarà bisogno di dare una conferma sul dispositivo di destinazione.



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Se hai uno smartphone o un tablet dotato di supporto NFC (near field communication) e anche il dispositivo di destinazione supporta tale tecnologia, puoi scambiare dati fra due device Android semplicemente aprendo il file in questione e appoggiando il dorso del dispositivo che deve inviare i dati al dorso del dispositivo che deve ricevere i dati.
Entro qualche secondo si avvertirà una vibrazione e lo scambio dei file potrà essere portato a termine (previa conferma sul device di destinazione).



Affinché la procedura vada a buon fine, bisogna controllare che l’NFC sia attivo nelle impostazioni di Android (menu Impostazioni >Altro/Altre impostazioni).
I terminali Samsung supportano anche una tecnologia denominata S-Beam che funziona in maniera praticamente identica all’NFC ma sfrutta il Wi-Fi Direct per trasferire i dati (anziché il Bluetooth) e quindi risulta mediamente più veloce.

Chiavette USB

In conclusione, ti segnalo l’esistenza di alcune chiavette USB per Android che permettono di trasferire file su smartphone e tablet in maniera semplicissima.
Si tratta di chiavette USB tradizionali che da un lato presentano un attacco MicroUSB per essere connesse a smartphone e tablet.
Funzionano solo sui device dotati di supporto OTG (USB On-The-Go), una tecnologia mediante la quale è possibile utilizzare chiavette, tastiere, mouse e altri dispositivi USB su smartphone e tablet.



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Il prezzo di queste chiavette non è proibitivo, anzi.
Di seguito te ne segnalo alcune fra le più interessanti che è possibile trovare attualmente su Amazon.

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Per accedere ai file presenti sulle chiavette USB per Android puoi usare un qualsiasi file manager, come ES Gestore File di cui ti ho parlato prima.