come recuperare rubrica android



come recuperare rubrica android

Hai sostituito il tuo smartphone Android con un modello più recente e non riesci a recuperare la rubrica dal vecchio telefono?
Hai cancellato per sbaglio alcuni contatti dalla rubrica di Android e vorresti una mano per recuperarli?
Forse posso aiutarti.
Dedicami cinque minuti del tuo tempo e ti spiegherò come recuperare rubrica Android in vari modi.

Innanzitutto vedremo come portare i contatti da uno smartphone Android all’altro sfruttando i servizi di sincronizzazione online offerti da Gmail.
Dopodiché vedremo come compiere la medesima operazione “manualmente”, esportando e importando un file VCF con la rubrica di Android, e infine proveremo a recuperare i contatti cancellati da Android tramite alcune soluzioni adatte allo scopo e Gmail che – forse non tutti lo sanno – include una funzione di ripristino per riportare lo stato della rubrica a una data precedente (fino a 1 mese precedente rispetto alla data odierna).



Se hai cancellato per sbaglio dei nominativi dalla rubrica del tuo smartphone e non avevi attiva la sincronizzazione con Gmail (o con un altro servizio cloud), mi spiace ma non credo si possa fare molto.
Se l’incidente è avvenuto da poco potresti avere qualche speranza utilizzando software per il recupero dati che operano direttamente sulla memoria dello smartphone, ma si tratta di un tentativo davvero disperato.
Poi non dirmi che non ti avevo avvertito!

Recuperare rubrica Android tramite Gmail

Il modo più veloce per copiare la rubrica da uno smartphone Android all’altro è attivare la sincronizzazione di Gmail su entrambi i dispositivi.



Se hai ancora il tuo vecchio smartphone a portata di mano, accendilo, recati nelle impostazioni di Android (l’icona dell’ingranaggio che si trova nella schermata con l’elenco di tutte le app installate sul dispositivo) e seleziona la voce Account dal menu che si apre.

Dopodiché premi sul logo di Google, seleziona il tuo indirizzo Gmail e verifica che la levetta collocata accanto all’opzione Contatti sia attiva.
In caso contrario, attivala tu facendo “tap” su di essa e attendi che venga avviata la sincronizzazione della rubrica con Gmail.



Se sul tuo vecchio cellulare non è mai stato impostato un account Google, puoi risolvere facilmente il problema recandoti nel menu Impostazioni > Account di Android, selezionando la voce Aggiungi account e premendo sul logo di Google nella schermata che si apre.
Effettua dunque l’accesso con i dati del tuo account Gmail e verifica che la sincronizzazione dei contatti sia attiva come spiegato prima.

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A questo punto, per trasferire i contatti sul tuo nuovo smartphone, non devi far altro che impostare su quest’ultimo lo stesso account Gmail che hai configurato sul vecchio cellulare e attivare la sincronizzazione della rubrica.

Recati dunque nel menu Impostazioni > Account di Android e controlla che nelle impostazioni dell’account Google sia attiva l’opzione relativa ai Contatti.
Se sul tuo nuovo smartphone non hai ancora configurato un account Google (o ne hai impostato uno diverso rispetto a quello utilizzato sull’altro telefono), vai nel menu Impostazioni > Account di Android, seleziona la voce Aggiungi account, premi sul logo di Google ed effettua l’accesso con l’account Gmail con cui hai sincronizzato la tua rubrica.



Se tutto fila per il verso giusto, entro qualche secondo dovresti trovare sul tuo nuovo cellulare tutti i contatti che avevi sullo smartphone precedente.

Il tuo smartphone precedente non era un telefonino Android, bensì un iPhone?
Nessun problema, puoi sfruttare la sincronizzazione di Gmail anche con iOS.
Ti ho spiegato dettagliatamente come procedere nella mia guida su come trasferire contatti da iPhone a Android.



Recuperare rubrica Android da file VCF

Se per un motivo o l’altro non desideri utilizzare i servizi di sincronizzazione offerti da Google, puoi recuperare rubrica Android esportando “manualmente” i contatti dal tuo vecchio cellulare e importandoli su quello nuovo.
Per compiere quest’operazione, non devi far altro che aprire la app Contatti sul vecchio smartphone, esportare il file VCF con l’intera rubrica e importarlo sul tuo nuovo telefono.
Se hai bisogno di indicazioni più precise, segui i passaggi illustrati di seguito.

  • Apri l’applicazione Contatti sul tuo vecchio smartphone, premi sul pulsante (…) collocato in alto a destra, seleziona la voce Importa/Esporta dal menu che si apre e fai “tap” sull’opzione per esportare in file .vcf tutta la rubrica.
    Scegli quindi il nome e la cartella in cui esportare il file e il gioco è fatto;
  • Se utilizzi uno smartphone Samsung la procedura che devi seguire è leggermente diversa:
    dopo aver aperto l’applicazione Contatti, devi selezionare la scheda Contatti e premere sul pulsante (…) che si trova in alto a destra.
    Dopodiché devi selezionare la voce Impostazioni dal menu che compare, andare su Contatti, selezionare l’opzione Importa/Esporta e scegliere se esportare la rubrica sulla memoria interna del dispositivo o su una scheda microSD;
  • Adesso devi esportare il file VCF con i contatti sul tuo nuovo smartphone.
    Per compiere quest’operazione puoi auto-inviarti il file via email o salvarlo su un servizio di cloud storage (es.
    Dropbox).
    Installa quindi un file manager come ES Gestore File e utilizzalo per entrare nella cartella Home dello smartphone o nella directory principale della microSD (a seconda di dove hai salvato il file VCF).
    Successivamente, tieni il dito premuto sul file della rubrica (es.
    00001.vcf), premi sul pulsante Altro che compare in basso a destra e seleziona la voce Condividi dal menu che compare.
    A questo punto, scegli se auto-inviarti il file tramite posta elettronica selezionando il nome di un client di posta (es.
    Gmail) o se salvarlo su un servizio di cloud storage (es.
    Dropbox) selezionando la sua icona;
  • Ad invio effettuato, prendi il tuo nuovo smartphone e scarica il file VCF della rubrica su quest’ultimo aprendo l’email che ti sei auto-inviato o accedendo al servizio di cloud storage sul quale l’hai salvato (es.
    Dropbox).
    Dopodiché apri l’applicazione Contatti di Android, premi sul pulsante (…) che si trova in alto a destra e seleziona la voce Importa/Esporta dal menu che si apre.
    A questo punto, fai “tap” sulla voce Importa da file .vcf, scegli l’account cloud con cui sincronizzare i contatti (es.
    Gmail) e seleziona il file vcf con la rubrica del tuo vecchio smartphone;
  • Se hai un telefono Samsung devi seguire una procedura leggermente diversa:
    devi selezionare prima la scheda Contatti, poi il pulsante (…) che si trova in alto a destra e poi devi andare su Impostazioni > Contatti > Importa/Esporta.

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Se vuoi, puoi anche esportare un file VCF dai contatti che hai salvato sulla rubrica di Gmail.
Per riuscirci, collegati al servizio Contatti Google.
Dopodiché clicc sulla voce Di più situata nella barra laterale di sinistra e seleziona la voce Esporta che compare in basso.

A questo punto, metti il segno di spunta accanto alle voci Contatti e vCard (per contatti iOS) e clicca su Esporta per completare l’operazione.



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Recuperare rubrica Android da backup precedenti

Se hai la buonissima abitudine di eseguire un backup del tuo smartphone sul PC o su una microSD esterna, puoi recuperare i contatti della rubrica semplicemente ripristinando uno dei backup che hai creato in precedenza.



Se ad esempio hai un terminale Samsung, puoi ripristinare la rubrica affidandoti all’applicazione Smart Switch o alla sua controparte desktop (che è compatibile con Windows e macOS).
Se hai smartphone di altre marche puoi utilizzare le apposite utility di sincronizzazione con il PC, mentre se hai utilizzato applicazioni di backup come Easy Backup & Restore puoi affidarti a queste ultime per il ripristino della rubrica.

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Per saperne di più consulta i miei tutorial su come collegare smartphone a PC e come effettuare un backup su Android in cui ti ho parlato di tutte le app e tutti i software per PC che potrebbero aiutarti a ripristinare i backup della rubrica.

Recuperare contatti cancellati da Android

Se vuoi recuperare i contatti su un telefono che non era connesso a Gmail e non dispone di backup della rubrica, l’unica soluzione alla quale puoi provare a rivolgerti sono quei software che operano direttamente sulla memoria dello smartphone.
Le probabilità che tu riesca a recuperare i contatti cancellati in questo modo sono piuttosto ridotti, ma arrivati a questo punto tentar non nuoce!



EaseUS MobiSaver for Android

Fra i migliori software che permettono di recuperare i file cancellati dagli smartphone Android c’è EaseUS MobiSaver for Android che è compatibile con tutte le versioni più diffuse del sistema operativo del robottino verde.
Per funzionare richiede i permessi di root, quindi se non l’hai fatto ancora scopri come effettuare il root su Android seguendo il mio tutorial sull’argomento.

Per scaricare EaseUS MobiSaver for Android sul tuo PC, collegati al sito Internet del programma e clicca sul pulsante Free Download.
A download completato apri, facendo doppio click su di esso, il file appena scaricato sul PC (emsa_free.exe) e clicca prima su  e poi su OK.



Accetta quindi le condizioni d’uso del programma, mettendo il segno di spunta accanto alla voce I accept the agreement, e porta a termine il setup cliccando prima su Next per quattro volte consecutive e poi su InstallFinish.
Se ti viene chiesto di installare dei driver, accetta cliccando su Installa.

Ora collega il tuo smartphone al computer usando il cavo USB in dotazione, avvia EaseUS MobiSaver for Android (se non si è già avviato da solo), attendi che il dispositivo venga rilevato e clicca sul pulsante Start che si trova al centro della finestra del programma.



Ora, se richiesto, attiva il debug USB su Android.
Se non sai come si fa, recati nel menu Impostazioni > Opzioni sviluppatore del tuo smartphone e metti il segno di spunta accanto alla voce relativa al Debug USB. Se non vedi “Opzioni sviluppatore” nelle impostazione di Android, abilitala recandoti in Info sul telefono e premendo sulla dicitura Numero buid per sette volte consecutive.

Una volta attivato il debug USB sul computer, metti il segno di spunta accanto alla voce Consenti sempre da questo computer e rispondi OK all’avviso che compare sullo smartphone in modo da consentire l’accesso da parte di EaseUS MobiSaver for Android. Dopodiché concedi i permessi di root all’applicazione (premendo sul pulsante Concedi) e attendi che EaseUS MobiSaver trovi tutti i file recuperabili dal tuo device.



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Al termine della scansione, seleziona la voce Contacts dalla barra laterale di EaseUS MobiSaver for Android, metti il segno di spunta accanto ai contatti da recuperare e clicca sul pulsante Recover per salvarli sul tuo PC.
Per visualizzare solo i contatti cancellati, sposta su ON la levetta Only display deleted items che si trova in alto a sinistra.



A recupero avvenuto potrai ricopiare i contatti sul tuo smartphone auto-inviandoteli via email, copiandoli su una scheda microSD o salvandoli su un servizio di cloud storage (es. Dropbox o Google Drive).
Il processo di importazione dei contatti in Android è quello che abbiamo visto prima insieme.

ATTENZIONE: la versione free di EaseUS MobiSaver for Android permette di recuperare un solo file, e quindi un solo contatto, alla volta.
Per recuperare più file contemporaneamente devi acquistare una licenza per il programma per 36,95 euro.
Maggiori info qui.



Gmail

Come accennato in apertura del post, Gmail include una funzione che permette di riportare la rubrica a uno stato precedente e quindi di recuperare i contatti cancellati.
Se hai eliminato dei contatti importanti da uno smartphone associato a Gmail, puoi dunque sfruttare questa funzione per recuperare i nominativi cancellati e sincronizzarli nuovamente con il telefono.

La procedura da seguire è estremamente semplice.
Se vuoi recuperare rubrica Android recuperando i contatti cancellati da Gmail.
Per compiere quest’operazione, collegati al servizio Contatti Google.
Dopodiché clicc sulla voce Di più situata nella barra laterale di sinistra e seleziona la voce Annulla le modifiche che compare in basso.



Scegli, quindi.
se riportare lo stato della rubrica 10 min fa, 1 ora fa, ieri, 1 settimana fa o una data personalizzata (sapendo che puoi tornare indietro al massimo di 30 giorni) e clicca su Conferma per applicare i cambiamenti.

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Una volta effettuato il ripristino della rubrica di Gmail, attiva la sincronizzazione dei contatti su Android come abbiamo visto in precedenza (se non l’hai già fatto) e i nominativi cancellati per sbaglio dovrebbero tornare al loro posto.

In alternativa puoi anche esportare “manualmente” il file VCF della rubrica di Gmail e importarlo sullo smartphone.
Anche questa procedura l’abbiamo già vista prima insieme.



come recuperare immagini cancellate android



come recuperare immagini cancellate android

Sbagliare è umano, capita a tutti.
Ma quando l’errore consiste nel cancellare una foto a cui si teneva tantissimo e non si sa come porre rimedio alla situazione, beh, il contraccolpo psicologico è inevitabile.
Tu lo sai bene, vero?

È capitato proprio poco fa:
stavi facendo un po’ di pulizia sul tuo smartphone Android, ti è scappato un “tap” di troppo e hai cancellato per sbaglio alcune immagini che non avresti mai voluto cancellare.
E ora?
Come si fa??
Non vorrei illuderti, ma forse non è ancora detta l’ultima parola.
Con un pizzico di fortuna potresti riuscire a risolvere il problema e a recuperare – almeno in parte – i dati che hai cancellato dalla memoria del tuo telefonino.
In che modo?
Te lo spiego subito.



Se la porzione di memoria su cui erano ospitate le immagini non è ancora stata sovrascritta, cioè non è stata ancora occupata da altri dati, potresti riuscire a recuperare le tue foto in maniera relativamente rapida e semplice.
Se vuoi provarci, conosco un paio di app che potrebbero fare al caso tuo:
installale e prova a utilizzarle seguendo le indicazioni su come recuperare immagini cancellate Android che trovi qui sotto.
Io incrocio le dita per te e ti faccio un grosso “in bocca al lupo” affinché tutto vada per il verso giusto!

Operazioni preliminari

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Prima di entrare nel vivo di questo tutorial e di scoprire insieme come recuperare immagini cancellate Android, voglio darti un consiglio, probabilmente banale, ma che è sempre meglio seguire per sicurezza:
apri l’applicazione Foto e controlla cosa c’è nel suo cestino!

Forse non tutti lo sanno, ma le immagini che si cancellano dalla galleria di Android non vengono cancellate subito dal telefono, finiscono in un “cestino” all’interno del quale rimangono per circa 60 giorni (per poi essere eliminate definitivamente).
Se hai cancellato le tue foto usando l’applicazione standard di Android e non hai ancora svuotato il cestino, dovresti riuscire a recuperare tutte le immagini senza ricorrere a strumenti più avanzati.



Per ripristinare le foto presenti nel cestino di Android, apri la app Foto, premi sull’icona ad hamburger collocata in alto a sinistra e seleziona la voce Cestino dalla barra che compare di lato.
Dopodiché individua le immagini che vuoi recuperare, tieni il dito premuto sulle loro miniature e premi sulla freccia che compare in alto a destra per recuperarle.

DiskDigger

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Di applicazioni recuperare immagini cancellate Android ne ho provate diverse.
Quella che mi è sembrata più efficace in rapporto alla sua semplicità di utilizzo è DiskDigger, che è disponibile in due versioni:
una gratuita che permette di recuperare solo i file in formato JPG e PNG e una a pagamento (3,37 euro) che permette di recuperare anche altri formati di immagini, documenti, video, applicazioni e archivi compressi.

In entrambe le versioni, la app richiede il root per funzionare al meglio.
Se non effettui il root su Android potrai sfruttarla solo parzialmente, in poche parole non verranno analizzate tutte le aree della memoria dello smartphone e sarai in grado di recuperare solo immagini in bassa definizione.



Sei pronto a cominciare?
Perfetto, allora scarica DiskDigger dal Google Play Store e avvialo.
Dopodiché autorizza l’applicazione a sfruttare i permessi di root premendo sul pulsante Concedi che compare al centro dello schermo e attendi qualche secondo affinché venga analizzata la memoria dello smartphone.
Se stai usando la versione free dell’applicazione e ti viene chiesto di passare alla Pro, premi su No, thanks per declinare l’invito.

A questo punto, seleziona l’unità relativa alla memoria dello smartphone (/data) o alla scheda SD sulla quale si trovavano le immagini che hai cancellato per sbaglio, apponi il segno di spunta accanto alle voci JPG e PNG e premi sul pulsante OK per avviare la ricerca dei file che si possono ancora recuperare.



La scansione andrà avanti per diversi minuti (la sua durata dipende dalla quantità di dati da esaminare e dalla potenza dello smartphone in uso).
Al termine della procedura, seleziona le miniature delle immagini che vuoi recuperare, premi sul pulsante Recover collocato in alto a destra e scegli se salvarle in una cartella del telefono (premendo sull’icona della cartella) o se condividerle con un’altra app, ad esempio un servizio di cloud storage o un client di posta elettronica (premendo sull’icona della nuvola).

PhotoRec

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Se il tuo smartphone è dotato di memoria espandibile, e quindi le foto vengono salvate su una microSD anziché sulla memoria interna del dispositivo, puoi provare a recuperare le immagini cancellate con PhotoRec, un software gratuito e open source disponibile per Windows, Mac OS X e Linux.

PhotoRec viene distribuito insieme a TestDisk, un altro programma che consente di ripristinare le partizioni perdute e di riparare i dischi danneggiati.
Per scaricare entrambi i software sul tuo PC, collegati a questo sito Internet e clicca sulla voce relativa al sistema operativo installato sul tuo PC:
nel mio esempio userò Windows (clicca sul link “Windows” anche se usi una versione di Windows a 64 bit).



A download completato, apri l’archivio zip che contiene PhotoRec, estraine il contenuto in una cartella qualsiasi e avvia l’eseguibile qphotorec_win.exe.

Nella finestra che si apre, espandi quindi il menu a tendina che si trova in alto e seleziona l’unità SD o USB del tuo computer (a seconda se hai inserito la microSD nello slot SD del computer o hai usato un adattatore USB).Ad operazione completata, seleziona la partizione primaria della scheda SD (dovrebbe essere quella denominata FAT32 o exFAT), metti il segno di spunta accanto alle voci FAT/NTFS/HFS+/ReiferFS e Free e premi sul pulsante Browse per selezionare la cartella in cui PhotoRec dovrà salvare le immagini che riuscirà a recuperare.



Superato anche questo step, fai click sul pulsante File formats, premi sul bottone Reset e metti il segno di spunta solo accanto ai formati di immagini che vuoi recuperare dalla scheda SD:
JPG, PNG, GIF ecc.
Per finire, clicca su OK e Search e attendi pazientemente che tutte le immagini recuperabili vengano recuperate da PhotoRec.
Potrebbero volerci un bel po’ di minuti.

Al termine della procedura troverai tutte le foto recuperate da PhotoRec nella cartella che hai selezionato prima cliccando sul pulsante Browse.



Nota:
se il tuo smartphone non è dotato di memoria espandibile, o comunque le immagini da recuperare si trovavano sulla sua memoria interna, puoi provare a collegare il dispositivo al PC (tramite cavo USB) e a utilizzare PhotoRec sulla sua memoria.
Affinché l’operazione vada a buon fine devi attivare il debug USB su Android.
Se non sai come si fa, recati nel menu Impostazioni > Info sul telefono, premi sulla voce Numero buid sette volte consecutive e seleziona la voce Debug USB dal menu Opzioni sviluppatore (che comparirà quasi come per magia fra le impostazioni di Android).

come recuperare foto android



come recuperare foto android

Quante volte te l’ho detto?
Le foto che scatti con il tuo smartphone (o tablet) non devono rimanere sulla memoria del telefono:
devi archiviarle con regolarità sul PC e crearne delle copie di sicurezza su hard disk e schede di memoria esterne.
In alternativa, puoi salvarle su un servizio di cloud storage, così da stare ben sicuro che queste risultino sempre accessibili.

Tu invece, niente, hai continuato a fare di testa tua, e ora ti ritrovi con una decina di scatti a cui tenevi tantissimo svaniti nel nulla.
Come dici?
È colpa di un’app che prometteva di cancellare i file inutili da Android e i doppioni dalla Galleria?
Non importa. Ormai il danno è fatto e devi cercare di porvi rimedio.
Per cui, rimboccati subito le maniche e scopri come recuperare le foto su Android grazie ai programmi e alle applicazioni che sto per consigliarti.
Con un pizzico di fortuna, potresti riuscire a ripristinare tutti gli scatti perduti.



Prima di metterti all’opera, però, è doverosa una premessa: non si possono fare miracoli! Detta in altri termini, se le aree di memoria che ospitavano le tue foto sono state sovrascritte da altri dati, purtroppo nulla sarà in grado di recuperarle:
né le risorse di cui sto per parlarti né altro.
Chiaro?
Per lo stesso motivo, è bene utilizzare il dispositivo il meno possibile in attesa del recupero delle foto (per evitare che altri dati occupino le aree di memoria in cui ci sono le foto da recuperare).
Sarà, dunque, mia premura consigliarti prima dei programmi per il recupero delle foto da PC e poi delle app da utilizzare direttamente sul tuo smartphone o tablet.
Detto anche questo, mettiamo da parte le chiacchiere e passiamo all’azione!

Indice

  • Operazioni preliminari
  • Programmi per recuperare foto Android cancellate
    • PhotoRec (Windows/macOS/Linux)
    • iReparo for Android (Windows/macOS)
  • App per recuperare foto Android cancellate
    • DiskDigger
    • Undeleter Recover Files & Data
  • Come recuperare foto WhatsApp Android
  • Come recuperare foto Android rotto

Operazioni preliminari

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Prima di spiegarti in dettaglio come recuperare le foto cancellate su Android usando delle soluzioni di recupero dati, voglio farti una domanda molto importante: sul tuo smartphone o tablet usi Google Foto (il servizio per la gestione e l’archiviazione delle immagini online offerto da Google)? Allora ho una bella notizia da darti:
quando cancelli una foto dal servizio, questa non viene eliminata definitivamente dalla memoria del dispositivo, ma viene spostata nel Cestino, una cartella temporanea in cui rimane per altri 60 giorni prima che venga rimossa in via definitiva.

Per cui, se non sono ancora trascorsi 60 giorni da quando hai rimosso le foto che ora desideri recuperare, puoi dare un’occhiata al Cestino di Google Foto e, se le immagini sono all’interno di quest’ultimo, puoi ripristinarle senza problemi.



Per riuscirci, apri l’applicazione in questione sul tuo smartphone o tablet facendo tap sulla relativa icona che trovi nel drawer, premi sul pulsante con le tre linee in orizzontale collocato in alto a sinistra e seleziona la voce Cestino dal menu che si apre. Nella nuova schermata visualizzata, fai un tap prolungato sulla prima foto che vuoi recuperare, seleziona tutte le altre immagini che ti interessano e premi sulla voce Ripristina collocata in basso a destra.

In alternativa puoi agire anche da PC, collegandoti a questa pagina Web e accedendo, se necessario, con l’account Google configurato sul tuo smartphone o tablet.
In questo modo accederai al Cestino della versione Web di Google Foto e potrai ripristinare le tue foto da lì.



Programmi per recuperare foto Android cancellate

Se vuoi scoprire come recuperare le foto su Android nel caso di foto cancellate dal dispositivo e hai a portata di mano un computer, puoi avvalerti dei programmi per il recupero delle immagini (e di altre tipologie di file) che trovi qui sotto.
Ce ne sono sia per Windows che per macOS e Linux.
Spero vivamente possano esserti d’aiuto.

PhotoRec (Windows/macOS/Linux)

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Se il tuo smartphone o tablet Android supporta l’utilizzo di una microSD, puoi rimuovere quest’ultima dal dispositivo, inserirla nel lettore collegato al computer e analizzarne il contenuto con PhotoRec, per tentare di recuperare le foto cancellate.



Nel caso in cui non lo avessi mai sentito nominare, PhotoRec è un software gratuito e open source che consente di recuperare i file cancellati da qualsiasi tipo di unità:
hard disk, chiavette USB, schede SD ecc.
È compatibile con Windows e macOS e Linux ma solo per i sitemi operativi di casa Microsoft viene fornito completo di interfaccia grafica.
Da notare, però, che non funziona se la scheda SD del dispositivo è stata impostata come unità di memoria principale.
Viene fornito in bundle con TestDisk, un altro software gratuito che serve per il recupero delle partizioni.

Per scaricare PhotoRec, il primo passo che devi compiere è quello di recarti sul sito Internet del programma e, se stai usando Windows, fare clic sul collegamento Windows-64 bit (se stai usando Windows a 64 bit) oppure su quello Windows (se stai usando Windows a 32 bit) che trovi sotto la voce TestDisk & PhotoRec x.x presente in cima.



A scaricamento avvenuto, estrai l’archivio ZIP ottenuto in una cartella qualsiasi e avvia il file qphotorec_win.exe presente al suo interno.
Successivamente, inserisci la scheda di memoria del tuo smartphone Android nel lettore collegato al PC.

A questo punto, nella finestra di PhotoRec che si apre, seleziona dal menu a tendina in alto l’unità in cui hai inserito la scheda SD, clicca sulla partizione da cui intendi recuperare le foto (es.



  • FAT32
  • ), seleziona le voci FAT/NTFS/HFS+/ReiferFS e Libero che trovi in basso e clicca sul pulsante Formati dei file.

    Nell’ulteriore finestra che compare a schermo, premi sul pulsante Resettare, seleziona i formati di file che vuoi recuperare dalla scheda SD (es.
    JPG e PNG) e clicca sul bottone OK.



    Per concludere, premi sul pulsante Naviga, indica la cartella in cui desideri salvare le foto una volta recuperate e clicca sul bottone Cerca, per dare il via alla procedura di scansione. Al termine, troverai tutte le foto recuperate dal programma nella cartella da te scelta in precedenza.

    Se, invece, stai usando macOS, per usare PhotoRec procedi nel seguente modo:
    dopo esserti collegato al sito del programma, clicca sul collegamento Mac OS X Intel, estrai l’archivio tar.bz2 che viene scaricato sul tuo computer in una cartella qualsiasi e avvia l’eseguibile photorec contenuto al suo interno, facendoci clic destro sopra e selezionando la voce Apri dal menu che compare.



    Nella finestra del Terminale che ti viene mostrata, usa la freccia destra della tastiera per selezionare l’opzione Sudo, schiaccia il tasto Invio (sempre sulla tastiera) e digita la password del tuo account utente su macOS, in modo tale da avviare l’applicazione come amministratore.

    In seguito, inserisci la scheda di memoria del tuo cellulare Android nel lettore SD del Mac, seleziona l’unità dalla quale vuoi recuperare le foto, indica la partizione di tuo interesse, scegli il file system con cui quest’ultima è formattata e indica se desideri eseguire solo la scansione dello spazio segnato come libero (Free) o se controllare in maniera approfondita tutta l’unità (whole).



    Infine, seleziona la cartella in cui salvare le immagini recuperate, schiaccia il tasto “C” sulla tastiera per confermare la scelta fatta e attendi che la procedura venga portata a termine.

    iReparo for Android (Windows/macOS)

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    Un altro ottimo software al quale puoi appellarti per recuperare le foto cancellate da Android è iReparo for Android:
    si tratta di un programma, compatibile con Windows e macOS, che consente di effettuare il recupero di foto, video, messaggi e altri file cancellati dagli smartphone basati sulla piattaforma mobile di Google.

    È a pagamento (costa 49,95$), ma può essere usato in versione di prova gratuita, la quale consente di verificare quali file si possono recuperare con la sua versione completa.



    Per scaricare la trial del programma, recati sul sito Internet ufficiale di iReparo for Android e clicca prima sulla voce Windows o sulla voce Mac (a seconda del sistema operativo che utilizzi sul tuo computer) e poi sul bottone Download.

    A download completato, se stai usando Windows, apri il file .exe ottenuto e, nella finestra che compare sul desktop, fai clic sui pulsanti e OK.
    Seleziona quindi la voce I accept the agreement, clicca sul pulsante Next per quattro volte consecutive e, per concludere, premi sui bottoni Install e Finish.



    Se, invece, stai usando macOS, avvia il pacchetto .pkg che contiene il programma e, nella finestra che si apre, clicca prima sul bottone Continua per due volte di fila e poi su quello Installa.
    Digita poi la password del tuo account utente su macOS e porta a termine il setup premendo prima sul pulsante Installa software e, in seguito, su quello Sposta.

    Ora che, a prescindere dal sistema operativo impiegato, visualizzi la finestra del software, collega al computer il tuo smartphone o tablet Android e attendi che questo venga riconosciuto da iReparo for Android.
    Se ciò non accade, prendi il dispositivo, recati nella sezione Impostazioni > Opzioni sviluppatore dello stesso e seleziona l’opzione debug USB.
    Se il menu Opzioni sviluppatore non è disponibile, recati in Impostazioni > Info sul telefono e fai tap per 7 volte consecutive sulla voce Versione Build o su quella Numero serie, in modo da abilitarlo.



    Successivamente, clicca sul pulsante Multimedia nella finestra del programma, seleziona i formati di file relativi alle foto che vuoi recuperare (es.
    JPG e PNG) e premi sui pulsanti Next e Start, per dare il via alla procedura di scansione.

    A processo ultimato, seleziona la voce Galleria dalla barra laterale della finestra del software e ti saranno mostrate le foto che risulta possibile recuperare.
    Se deciderai di comprare la versione completa di iReparo for Android, potrai selezionare le miniature delle immagini di tuo interesse ed esportarle sul computer, facendo clic sul pulsante Recover.

    App per recuperare foto Android cancellate

    Passiamo ora alle app per recuperare le foto cancellate su Android:
    si tratta di strumenti di semplice impiego, anche da parte di chi, un po’ come te, non si reputa esattamente uno “smanettone”.
    Tieni però presente che necessitano della presenza del root sul dispositivo.



    Nel caso in cui non ne fossi a conoscenza, il root è una procedura mediante la quale si bypassano le restrizioni standard di Android, in modo da consentire l’esecuzione di app che hanno bisogno di accedere alle aree più profonde del sistema.
    Trovi spiegato tutto in dettaglio nel mio tutorial su come effettuare il root su Android.

    DiskDigger

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    DiskDigger è una delle migliori app gratuite per recuperare le foto su Android.
    Ha un’interfaccia utente estremamente intuitiva e riesce a svolgere il suo lavoro in maniera sufficientemente veloce.
    Eventualmente, è disponibile anche in una versione a pagamento (che costa 3,37 euro), la quale consente di recuperare anche altri formati di file, ma a te non dovrebbe interessare.

    Per scaricarla, visita la relativa sezione del Play Store e premi sul pulsante Installa.
    Se necessario, autorizza l’operazione premendo anche su Accetto.
    Completata la procedura di download e installazione, apri l’app premendo sul pulsante Apri comparso su schermo oppure facendo tap sulla sua icona nel drawer (la schermata di Android in cui ci trovi raggruppate le icone di tutte le applicazioni).



    Una volta visualizzata la schermata principale dell’applicazione, fai tap sul pulsante Concedi, per autorizzarne l’esecuzione con i permessi di root.
    Dopodiché seleziona la voce No, thanks in risposta all’invito di acquistare la versione Pro e scegli l’unità da cui ripristinare le foto:
    quasi sicuramente è quella con la capienza maggiore e il nome in grassetto.

    Metti quindi il segno di spunta accanto alla voce JPG e/o a quella PNG (se desideri recuperare anche gli screenshot), fai tap sul pulsante OK per avviare la scansione dell’unità e premi sulla voce Consenti per concedere all’app i permessi per accedere alle foto.



    Man mano che DiskDigger svolge il suo lavoro, vedrai comparire sullo schermo del tuo dispositivo le miniature delle foto recuperabili:
    metti il segno di spunta su quelle che vuoi ripristinare, premi sull’icona del floppy disk che si trova in alto a destra e seleziona la voce Save selected files locally dal menu che compare, per completare l’operazione.

    Undeleter Recover Files & Data

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    Qualora DiskDigger non riuscisse a recuperare tutte le foto che ti stanno a cuore, puoi provare Undeleter Recover Files & Data, un’altra app per il recupero dati che è un po’ più lenta di DiskDigger nel trovare i file, ma svolge ugualmente un buon lavoro.
    È gratis, ma solo nella sua versione di base, che permette di recuperare esclusivamente le foto, mentre per ripristinare anche documenti, archivi e altri tipi di file occorre passare alla versione a pagamento, tramite acquisti in-app (al costo di 4,99 euro).



    Per scaricare l’applicazione, visita la relativa sezione del Play Store e fai tap sul bottone Installa.
    Se necessario, autorizza il download premendo anche su Accetto.
    Ultimata la procedura di download e installazione, apri l’applicazione selezionando il pulsante Apri comparso su schermo oppure facendo tap sulla sua icona nel drawer.

    Ora che visualizzi la schermata principale dell’app, fai tap prima sul pulsante Prossimo e poi su quello Concedi, per concedere i permessi di root all’applicazione.
    A operazione completata, premi nuovamente sul bottone Prossimo e seleziona l’unità da cui recuperare le immagini (es.
    Storage interno).
    Scegli, dunque, i tipi di file da ripristinare (JPG e PNG) e fai tap sul pulsante Scansione, per avviare il controllo del dispositivo.



    Le miniature delle foto recuperabili compariranno automaticamente sullo schermo man mano che la scansione andrà avanti:
    per ripristinare un’immagine, sfiora la sua anteprima, premi sul bottone con i tre puntini in verticale collocato in alto a destra e seleziona la voce Salva il file dal menu che compare.

    Come recuperare foto WhatsApp Android

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    Ti interessa capire come fare per recuperare le foto su Android che avevi ricevuto tramite WhatsApp e che ora hai cancellato?
    Beh, sappi che, per riuscirci, ti basta usare i programmi e le app di cui ti ho parlato nei passi precedenti.

    Le procedure da attuare sono praticamente le stesse, non cambia nulla, in quanto le immagini ricevute mediante il famoso servizio per la messaggistica vengono archiviate sulla memoria del dispositivo proprio come le foto della Galleria.



    In alternativa, puoi provare a recuperare le foto dai backup dell’applicazione, a patto però che l’ultimo backup salvato da WhatsApp su Internet (su Google Drive, per essere precisi) o sulla memoria dello smartphone risulti precedente alla data in cui hai cancellato le immagini che intendi ripristinare.
    Per tutti i dettagli del caso, ti rimando alla lettura della mia guida dedicata in via specifica a come recuperare le foto di WhatsApp.

    Come recuperare foto Android rotto

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    Il tuo dispositivo Android è caduto accidentalmente a terra, si è rotto e non riesci più ad accenderlo?
    Bel guaio! Se però la cosa che ti preoccupa maggiormente sono le foto in esso archiviate, sappi che forse non tutto è perduto.



    Se sul dispositivo utilizzi una scheda di memoria esterna per archiviare foto e altri dati, puoi provare a recuperare le immagini in essa salvate collegando la microSD al computer e sfruttando dei programmi appositi, come nel caso di PhotoRec, di cui ti ho parlato a inizio guida.

    Se, invece, utilizzavi Google Foto per archiviare le foto nel cloud, puoi collegarti al servizio con il tuo account da un altro smartphone o tablet, e prelevare le immagini salvate in Rete da lì, come ti ho spiegato nella mia guida su come recuperare foto da Google Foto, oppure, se in passato le avevi cancellate per errore, puoi cercare di ripristinarle mettendo in pratica le istruzioni sul da farsi che ti ho fornito nel passo dedicato presente nella parte centrale di questa mia guida.



    Se poi il dispositivo non è equipaggiato con una scheda di memoria esterna, un’altra strada percorribile è quella di portarlo in assistenza e richiedere il recupero dei dati contenuti all’interno, ma devo avvisarti che si tratta di un’operazione costosa e che, non sempre, ha successo.

    Esistono anche altri “trucchetti” adatti allo scopo.
    Ad esempio, puoi tentare di riportare in vita il device sostituendone la batteria. Per ulteriori dettagli, ti rimando alla lettura del mio tutorial specifico su come recuperare le foto da un telefono rotto.



    come recuperare conversazioni whatsapp android



    come recuperare conversazioni whatsapp android

    Hai acquistato un nuovo smartphone Android e stai cercando un modo per trasportare su quest’ultimo tutte le conversazioni di WhatsApp che avevi sul tuo vecchio telefono?
    Hai deciso di formattare il tuo cellulare e vorresti una mano per salvare le chat di WhatsApp?
    Perfetto, sono lieto di informarti che sei capitato nel posto giusto al momento giusto.

    Con la guida di oggi, vedremo infatti come recuperare conversazioni WhatsApp Android sfruttando le funzioni di backup e ripristino incluse nell’applicazione.
    Ci sono due strade che puoi percorrere:
    sfruttare la funzione di backup online offerta da Google Drive o utilizzare i backup offline che WhatsApp salva quotidianamente sulla memoria dello smartphone.
    La prima soluzione è quella più semplice e immediata ma non è molto flessibile (permette di ripristinare solo il backup più recente effettuato dall’applicazione), la seconda ha un livello di complessità un po’ più elevato ma è più flessibile (permette di scegliere esattamente quale backup ripristinare).



    Ora sta a te scegliere la soluzione più adatta alle tue esigenze e metterla in pratica.
    Trovi tutte le informazioni di cui hai bisogno proprio qui sotto, quindi non perdere altro tempo e mettiti subito al lavoro:
    ci sono dei messaggi che non aspettano altro che essere ripristinati!

    Recuperare conversazioni WhatsApp Android da Google Drive

    A partire dalla versione 2.12.317, WhatsApp ha introdotto ufficialmente la funzione di backup su Google Drive.
    Questo significa che è possibile sincronizzare le proprie conversazioni con il servizio cloud di “big G” e ripristinarle senza copiare manualmente dei file sulla memoria dello smartphone.



    Tutto quello che devi fare per recuperare conversazioni WhatsApp Android tramite Google Drive è installare (o reinstallare) l’applicazione su un dispositivo associato allo stesso numero di telefono e allo stesso account Google di quello da cui proviene il backup.
    Tutto qui! WhatsApp, dopo aver verificato il tuo numero di telefono, rileverà automaticamente la disponibilità di un backup su Google Drive e ti chiederà se vuoi ripristinarlo.

    I backup su Google Drive vengono effettuati automaticamente ogni giorno.
    Per verificare (ed eventualmente modificare) questa impostazione, apri WhatsApp, premi sul pulsante […] che si trova in alto a destra e seleziona la voce Impostazioni dal menu che compare.
    Successivamente, recati in Chat > Backup delle chat, premi sulla voce Backup su Google Drive e scegli di eseguire il backup su Google Drive quotidianamente.
    Se ti viene chiesto di autorizzare l’accesso di WhatsApp a Google Drive, accetta.



    A questo punto, premi sul pulsante Esegui backup delle chat e attendi che venga creato un backup delle tue conversazioni sia su Google Drive sia in locale, sulla memoria dello smartphone.
    L’operazione potrebbe durare diversi minuti. Se nei tuoi backup vuoi includere anche i video, metti il segno di spunta accanto all’apposita opzione.
    Sappi però che quest’impostazione allungherà i tempi di salvataggio del backup e porterà al consumo di più spazio su Google Drive.

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    Una volta portato a termine il backup delle chat su Google Drive (deve comparire l’orario di effettuazione del backup accanto alla voce Google Drive nelle impostazioni di WhatsApp), non ti resta che reinstallare WhatsApp scaricandolo dal Google Play Store.

    In seguito alla verifica del numero di telefono, WhatsApp rileverà automaticamente la presenza di un backup su Google Drive e ti chiederà se vuoi ripristinarlo.
    Per accettare, non dovrai far altro che premere sul pulsante Ripristina e attendere qualche secondo affinché l’operazione venga portata a termine.



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    Qualora non ti venisse segnalata la presenza di backup su Google Drive, recati nel menu Impostazioni > Account > Google di Android e verifica che lo smartphone sia associato allo stesso account Google utilizzato per creare il backup di WhatsApp.



    Recuperare conversazioni WhatsApp Android da un backup locale

    Adesso vediamo come recuperare conversazioni WhatsApp Android usando i file di backup generati in locale dall’applicazione (quindi salvati sulla memoria dello smartphone), operazione che permette di scegliere in dettaglio quale backup utilizzare, quindi a quale data riportare le conversazioni di WhatsApp.
    I passaggi che devi compiere sono cinque.

  • Individuare il backup da ripristinare nella cartella \Home\WhatsApp\Databases\ dello smartphone attualmente in uso;
  • Individuare il file chiamato msgstore.db.crypt12 (oppure rinominare un backup più datato in  msgstore.db.crypt12);
  • Esportare il file su uno spazio online o un dispositivo esterno allo smartphone (operazione necessaria solo in caso di formattazione di Android o cambio di telefono);
  • Copiare il file nella cartella \Home\WhatsApp\Databases\ dello smartphone su cui si vogliono ripristinare le chat;
  • Installare (o reinstallare) WhatsApp accettando il ripristino delle conversazioni da backup.
  • Cominciamo dalle basi.
    Se non sai come accedere alla cartella ‘\Home\WhatsApp\Databases` del tuo smartphone, installa l’applicazione gratuita ES Gestore File che permette di navigare in tutte le cartelle di Android come si fa con Esplora Risorse su Windows o Finder su macOS.



    Ad installazione completata, avvia ES Gestore File, premi sull’icona ad hamburger (≡) collocata in alto a sinistra e seleziona la voce Home dalla barra che compare di lato.
    A questo punto, seleziona la cartella WhatsApp, poi quella Databases e individua il file di backup che vuoi usare per ripristinare le tue conversazioni.

    I file di backup più vecchi si chiamano msgstore-[data], dove al posto di [data] c’è la data in cui è stato realizzato il backup.
    Quello più recente invece si chiama msgstore.db.crypt12. Per far riconoscere a WhatsApp un file di backup antecedente all’ultimo generato automaticamente dalla app, devi rinominarlo in msgstore.db.crypt12, operazione che puoi compiere facilmente tenendo premuto il dito sull’icona del file e premendo sul pulsante Rinomina che compare in basso a destra.



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    Vuoi generare un backup ancora più recente di quello presente nella cartella Databases di WhatsApp1?
    Nessun problema.
    Avvia l’applicazione, premi sul pulsante […] che vedi in alto a destra e seleziona la voce Impostazioni dal menu che compare.
    Nella schermata che si apre, premi quindi sull’icona Chat, vai su Backup delle chat e premi sul pulsante Esegui backup.



    Adesso, se hai intenzione di formattare il tuo smartphone o hai bisogno di trasferire il backup di WhatsApp su un altro telefono, devi copiare il file msgstore.db.crypt12 sul tuo computer (o comunque devi salvarlo su uno spazio esterno allo smartphone).
    Torna quindi nella cartella \Home\WhatsApp\Databases\ usando ES Gestore File, tieni il dito premuto sull’icona del backup e seleziona la voce Altro > Condividi dal menu che compare in basso.

    A questo punto seleziona un client di posta elettronica (es.
    Gmail) dal menu che si apre e auto-inviati il file tramite posta elettronica, oppure seleziona un’applicazione di cloud storage (es.
    Dropbox) e salva il backup di WhatsApp nel tuo spazio online.



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    Perfetto! Ora hai il tuo file di backup pronto all’uso.
    Provvedi dunque a installare o reinstallare WhatsApp sul telefono sul quale intendi ripristinare le tue conversazioni e copia il file msgstore.db.crypt12 nella cartella \Home\WhatsApp\Databases\ di quest’ultimo.



    Per copiare il backup nella cartella Databases di WhatsApp, installa ES Gestore File sul tuo nuovo telefono, scarica il file dall’email o dal servizio cloud su cui l’hai archiviato in precedenza e aprilo con ES Gestore File per poi copiarlo nella cartella di destinazione (\Home\WhatsApp\Databases\).

    Per concludere, avvia WhatsApp, segui la procedura di configurazione iniziale del servizio avviando la verifica del numero e, quando richiesto, accetta il ripristino dei messaggi dal backup premendo sul pulsante Ripristina.
    Tutto qui! Affinché tutto vada per il verso giusto, il telefono attualmente in uso deve essere associato allo stesso numero di telefono di quello utilizzato per generare il backup di WhatsApp.



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    Se WhatsApp tenta di ripristinare il backup più recente da Google Drive anziché quello presente in locale sullo smartphone, collega questa pagina Web, effettua il login al tuo account Google e rimuovi WhatsApp dalle applicazioni autorizzate ad accedere a Google Drive.
    Ad operazione completata, prova a reinstallare WhatsApp e tutto dovrebbe andare per il verso giusto.



    Ripristinare le conversazioni di WhatsApp archiviate

    Hai archiviato per sbaglio una chat che volevi mantenere nella schermata iniziale di WhatsApp?
    Nessun problema.
    Seleziona la scheda Chat dal menu principale dell’applicazione, scorri fino in fondo la schermata che si apre e seleziona la voce Chat archiviate. A questo punto, individua la discussione da ripristinare, tieni il dito premuto sul suo titolo e fai “tap” sull’icona della scatola che compare in alto a destra.

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    Se hai archiviato tutte le conversazioni di WhatsApp e vuoi tornare sui tuoi passi, recati invece nel menu Impostazioni > Chat e chiamate > Cronologia chat di WhatsApp, seleziona la voce Estrai tutte le chat dall’archivio dalla schermata che si apre e premi sul pulsante OK per confermare l’operazione.

    Recuperare conversazioni WhatsApp da uno smartphone formattato

    Hai formattato il tuo smartphone prima di salvare le tue conversazioni di WhatsApp su Google Drive o esportare i suoi backup in locale?
    Allora mi spiace ma non c’è molto che puoi fare.



    Potresti scansionare la memoria del dispositivo con un software come quelli che ti ho consigliato nella mia guida su come recuperare file cancellati dal cellulare ma, ti avviso, le speranze che tu riesca a recuperare i file crypt12 di WhatsApp sono pressoché nulle.

    come recuperare contatti android



    come recuperare contatti android

    Hai cancellato per sbaglio un contatto dalla rubrica del tuo smartphone Android e non sai come recuperarlo?
    Hai appena acquistato un nuovo telefono ma non sai come trasferire la rubrica del tuo vecchio smartphone su quest’ultimo?
    Non ti preoccupare, sono qui proprio per darti una mano e spiegarti come si fa.

    Con la guida di oggi, scopriremo insieme come recuperare contatti Android quando si cancellano per sbaglio dei nominativi dalla rubrica e vedremo come trasferire i contatti da un cellulare all’altro (da Android ad Android oppure da iPhone ad Android) utilizzando la sincronizzazione online di Google oppure dei file VCF da esportare e importare “manualmente” sul telefono.



    In entrambi i casi si tratta di operazioni estremamente semplici da portare a termine che ti richiederanno pochissimi minuti, però va detto che il ripristino dei contatti cancellati non è sempre possibile.
    L’esito della procedura dipende molto dalla data in cui sono stati cancellati i nominativi da recuperare e dall’attivazione o meno della sincronizzazione dei contatti con Gmail.
    Per saperne di più, continua a leggere.
    Trovi illustrati tutti i passaggi da compiere proprio qui sotto.
    In bocca al lupo!

    Recuperare contatti cancellati da Android

    Se vuoi recuperare contatti Android perché hai cancellato per sbaglio alcuni nominativi dal telefono, puoi utilizzare la funzione di ripristino inclusa in Gmail per riportare la rubrica a uno stato precedente (fino a 30 giorni indietro).
    Si tratta di un’operazione semplicissima, ma ovviamente funziona solo se sullo smartphone è attiva la sincronizzazione della rubrica con Gmail.



    Per verificare che la sincronizzazione della rubrica sia attiva sul tuo smartphone, accedi alle impostazioni di Android (l’icona dell’ingranaggio che si trova nella schermata con l’elenco di tutte le app installate sul telefono), seleziona la voce Account dal menu che si apre e premi sull’icona di Google.
    A questo punto, seleziona il tuo indirizzo Gmail e verifica che la levetta collocata accanto all’opzione Contatti sia impostata su ON.

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    Fatta questa doverosa verifica, collegati al servizio Contatti Google e seleziona le voci Di più > Annulla le modifiche dalla barra laterale di sinistra. Scegli, quindi, se riportare lo stato della rubrica a 10 min fa, 1 ora fa, ieri, 1 settimana fa o una data personalizzata (entro 30 giorni dalla data odierna).

    Clicca, infine, sul pulsante Conferma e i cambiamenti avranno effetto immediato sia su Gmail sia sul tuo smartphone Android.



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    Nel caso in cui la rubrica del telefono non venisse ripristinata entro qualche secondo, torna nel menu Impostazioni > Account > Google di Android, seleziona il tuo account Gmail e forza la sincronizzazione dei contatti con Google disattivando e riattivando la levetta dell’opzione Contatti.



    Se sul tuo smartphone non era attiva la sincronizzazione dei contatti con Gmail, mi spiace, ma ci sono pochissime possibilità che tu riesca a recuperare i nominativi che hai cancellato dalla rubrica.

    Se precedentemente avevi copiato i contatti sulla SIM o li avevi esportati in un file VCF, puoi tentare di recuperarli aprendo la app Contatti di Android, premendo sul pulsante (…) che si trova in alto a destra e selezionando una delle opzioni disponibili nel menu Importa/Esporta.



    In alternativa potresti collegare il cellulare al computer e utilizzare uno dei programmi che ti ho consigliato nel mio tutorial su come recuperare SMS e contatti cancellati da Android (es.
    EaseUS MobiSaver), i quali agiscono direttamente sulla memoria del dispositivo, ma le probabilità di successo sono minime.

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    Recuperare contatti da un altro smartphone Android

    Vuoi recuperare i contatti da un vecchio smartphone Android?
    Nessun problema. Anche in questo caso puoi sfruttare le funzioni di sincronizzazione di Gmail, oppure puoi esportare la rubrica del vecchio telefono sotto forma di file VCF e importarla sul tuo nuovo smartphone Android.

    Sincronizzazione con Gmail

    Per recuperare contatti Android da un vecchio smartphone utilizzando la sincronizzazione di Gmail, recati nel menu Impostazioni > Account > Google del vecchio smartphone e verifica a quale account Google è associato il dispositivo. Qualora il telefono non fosse ancora associato a un account Google, premi sul pulsante Aggiungi account e scegli se impostare un account o se crearne uno nuovo seguendo le indicazioni su schermo.



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    A questo punto, prendi il tuo nuovo smartphone, recati nel menu Impostazioni > Account, premi sul pulsante Aggiungi account e associa il dispositivo allo stesso account Google configurato sul vecchio smartphone.
    Affinché la sincronizzazione della rubrica vada a buon fine, devi assicurarti che su entrambi i telefoni ci sia attiva la levetta relativa all’opzione Contatti nel menu Impostazioni > Account > Google.



    Esportazione e importazione di file VCF

    Preferisci importare “manualmente” i contatti sul tuo nuovo smartphone senza attivare la sincronizzazione con Gmail o altri servizi cloud?
    Si tratta di un’operazione leggermente più articolata di quella vista in precedenza ma, tranquillo, ci puoi riuscire facilmente.

    Apri quindi l’applicazione Contatti sul tuo vecchio smartphone, premi sul pulsante (…) collocato in alto a destra e seleziona la voce Importa/Esporta dal menu che si apre.
    Dopodiché seleziona la voce Esporta in archivio e attendi qualche secondo affinché venga creato un file VCF con tutti i contatti della rubrica (puoi seguire l’avanzamento dell’operazione tramite il menu delle notifiche di Android).



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    Su alcuni terminali Android, dopo aver selezionato la voce Importa/Esporta dal menu dell’applicazione Contatti, anziché selezionare l’opzione “Esporta in archivio”, bisogna indicare la sorgente da cui copiare i contatti (es.
    Telefono) e poi il target (cioè la destinazione) su cui salvarli (es. scheda SD).
    Dopodiché bisogna selezionare i contatti da includere nel file VCF e avviare la creazione di quest’ultimo premendo su OK per due volte consecutive.



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    Sui terminali Samsung, invece, bisogna avviare l’applicazione Rubrica/Contatti, premere sul pulsante Altro/[…] che si trova in alto a destra e selezionare la voce Impostazioni dal menu che compare. Nella schermata che si apre, occorre quindi selezionare l’opzione Importa/Esporta contatti, premere sul pulsante Esporta e scegliere se esportare il file VCF della rubrica sulla memoria del telefono o su una SD.



    Ad esportazione completata, utilizza un qualsiasi file manager (es.
    ES Gestore File) per selezionare il file dei contatti (dovrebbe chiamarsi 00001.vcf) nella cartella Home dello smartphone o della scheda SD e auto-inviatelo via email in modo da poterlo importare facilmente sul tuo nuovo smartphone.

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    Dopo aver ottenuto il file VCF con i contatti della rubrica, avvia il tuo client di posta elettronica preferito sul tuo nuovo smartphone (es.
    Gmail), apri il messaggio che ti sei auto-inviato poc’anzi e scarica il file della rubrica sul dispositivo premendo sull’icona della freccia collocata accanto al suo nome.

    A download completato, apri l’applicazione Contatti, premi sul pulsante (…) collocato in alto a destra e seleziona la voce Importa/Esporta dal menu che si apre.
    Dopodiché fai “tap” sull’opzione Importa da archivio, scegli di importare un file vCard e seleziona il file della rubrica da importare (es.
    00001.vcf). Il processo di importazione della rubrica durerà appena pochi secondi.



    Su alcuni terminali Android, dopo aver selezionato la voce Importa/Esporta dal menu dell’applicazione Contatti bisogna indicare la sorgente da cui copiare i contatti (es. scheda SD) e poi il target (cioè la destinazione) su cui importarli (es. Telefono). Il telefono troverà automaticamente il file VCF e lo importerà nella rubrica.

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    Recuperare contatti da un iPhone

    Il tuo vecchio smartphone è un iPhone? Nessun problema. Anche iOS offre delle pratiche soluzioni per esportare i contatti su altri smartphone.

    Sincronizzazione con Gmail

    Su Android utilizzi la rubrica di Gmail?
    Allora ti consiglio di associare il tuo vecchio iPhone a un account Google e di attivare la sincronizzazione della rubrica anche su quest’ultimo.
    In questo modo avrai i contatti del “iPhone” su Android in maniera completamente automatica (tramite il cloud).



    Per associare il tuo iPhone a un account Google, recati nel menu Impostazioni > Mail di iOS, fai “tap” sulle voci Account > Aggiungi account e seleziona il logo di Google dalla schermata che si apre.
    Come facilmente intuibile, l’account Google da configurare sull’iPhone deve essere lo stesso che hai configurato (o che configurerai) sul tuo smartphone Android.

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    Ad operazione completata, vai nel menu Impostazioni > Contatti di iOS, premi sull’opzione Account di default e seleziona la voce Gmail dalla schermata che si apre.
    In questo modo configurerai Gmail come rubrica predefinita dell’iPhone.

    Missione compiuta! Ora, se non l’hai già fatto, configura l’account Google anche sul tuo nuovo smartphone Android e la rubrica dei due dispositivi verrà sincronizzata automaticamente tramite il Internet.



    Esportazione e importazione di file VCF

    Se preferisci esportare i contatti dall’iPhone tramite file VCF, scarica l’applicazione My Contacts Backup dall’App Store, che è completamente gratuita ed estremamente facile da usare.
    Permette di esportare tutti i contatti della rubrica di iOS in un file VCF e di inviare quest’ultimo via email.

    Per utilizzare My Contacts Backup, avvia l’applicazione e rispondi OK all’avviso che compare sullo schermo (in modo da consentirle l’accesso alla rubrica di iOS).
    Dopodiché fai “tap” sul pulsante Backup, attendi che venga creato il file VCF con tutti i contatti della rubrica e auto-inviati quest’ultimo premendo sul pulsante Email che compare in basso.



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    Una volta inviata l’email, prendi il tuo smartphone Android, apri il messaggio che contiene il file VCF e scarica l’allegato sul tuo telefono premendo sull’apposita icona.



    Dopodiché apri l’applicazione Contatti e importa il file VCF nella rubrica di Android seguendo la stessa procedura illustrata in precedenza per il trasferimento dei contatti da Android ad Android.

    come pulire android



    come pulire android

    Di punto in bianco, il tuo fedele smartphone Android ha deciso di rallentare, rendendo lentissime anche le operazioni quotidiane più comuni, come l’apertura dei social network o la navigazione online.
    Inoltre, i messaggi relativi alla scarsa memoria a disposizione sono all’ordine del giorno e, in realtà, sei molto stanco di questa situazione.

    Cosa?
    Stai già pensando a come sostituire il tuo dispositivo con uno più nuovo e prestante?
    Fermati un attimo:
    forse, prima di mettere mano al portafogli, dovresti provare a rimettere in sesto il tuo device attuale.
    In che modo?
    Ad esempio cancellando tutti i dati superflui presenti su di esso e controllando che il sistema non sia stato colpito da qualche malware, causa dei rallentamenti che noti.



    Dai, ritagliati qualche minuto di tempo libero e lascia che ti mostri come pulire Android dai file inutili che occupano indiscriminatamente lo spazio della memoria interna, dai virus e dalle pubblicità.
    Inoltre, avrò cura di illustrarti come “tenere in ordine” la memoria RAM del sistema.
    Ti assicuro che almeno un minimo di cambiamento dovresti notarlo:
    provaci e fammi sapere come vanno le cose!

    Indice

    • Come pulire Android da file inutili
      • Come pulire Android senza app 
      • Come pulire cronologia Android
      • SD Maid
      • CCleaner
    • Come pulire Android da virus
    • Come pulire Android da pubblicità
    • Come pulire RAM Android

    Come pulire Android da file inutili

    In questo capitolo ti mostrerò come ripulire il tuo dispositivo Android da tutti quei file inutili che si accumulano nella memoria interna, così da recuperare prezioso spazio per installare nuove app e per velocizzare la loro esecuzione.



    Come pulire Android senza app

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    Praticamente tutti gli smartphone Android dispongono di una funzionalità o di un’app dedicata alle “pulizie di sistema”, in grado di rimuovere file inutili senza installare app di terze parti.



    Per sfruttare questa caratteristica, apri le Impostazioni di Android (l’icona dell’ingranaggio collocata nel drawer) e seleziona la voce Memoria interna, Spazio di archiviazione o nomi simili (che possono variare in base alla versione del sistema operativo in uso).

    Numerosi terminali dispongono di un’apposita sezione dedicata alla pulizia, chiamata Pulitore, Libera spazio o simili:
    nel caso in cui fosse presente, non esitare nemmeno un momento e fai tap su di essa, così da avviare la scansione della memoria interna ed eliminare agilmente tutti i file residui e inutili presenti sul device.
    A scansione terminata, puoi ottenere questo risultato semplicemente premendo il tasto Pulisci o Elimina, presente, di solito, nella parte bassa dello schermo.



    Se, ad esempio, possiedi uno smartphone Android privo di personalizzazioni del produttore, devi recarti in Impostazioni > Spazio di archiviazione, premere sul pulsante Libera spazio e, a scansione ultimata, sfiorare il pulsante Conferma e libera XXX MB/GB, presente sotto la sezione File indesiderati.
    In questo modo, verrà subito avviata la pulizia del dispositivo.

    Come pulire cronologia Android

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    Qualora avessi bisogno di pulire la cronologia del browser Web, ti sarà sufficiente entrare nelle impostazioni dell’app che usi per navigare in Internet ed effettuare l’eliminazione dei dati relativi alla navigazione da lì.



    Se utilizzi Google Chrome (o uno dei browser “personalizzati” dai produttori, a loro volta basati su Chrome), fai tap sul pulsante situato in alto a destra, scegli la voce Cronologia dal menu che ti viene proposto, quindi fai tap sulla voce Cancella dati di navigazione.
    Nella nuova schermata, imposta l’intervallo di tempo su cui agire  dall’apposito menu a tendina (per cancellare ogni cosa, scegli la voce Tutto), apponi il segno di spunta accanto a tutte le voci presenti nella scheda Base, quindi sfiora il pulsante Cancella dati, per pulire la cronologia di Chrome.

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    Se, invece, ti affidi a Mozilla Firefox, non devi far altro che aprire l’app, scorrere le schede fino a visualizzare la voce Cronologia e fare tap sul pulsante Elimina cronologia, presente nella parte inferiore della schermata.
    Per concludere, sfiora il pulsante OK annesso alla schermata d’avviso che ti viene mostrata.

    SD Maid

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    Nel caso in cui il sistema di pulizia integrato nel dispositivo non fosse molto efficace o fosse del tutto assente, puoi servirti di un’app specifica per lo scopo, come per esempio SD Maid, disponibile gratuitamente sul Play Store.

    Dopo aver installato e avviato l’app in questione, sfiora il pulsante Scansiona, per avviare l’analisi della memoria del dispositivo.
    Prima di avviare il processo, l’app potrebbe mostrarti alcune finestre d’avviso relative ai permessi d’accesso al sistema e alla memoria, alle quali devi rispondere affermativamente.



    A scansione completata (di solito bastano davvero pochi secondi), controlla la quantità di spazio potenzialmente recuperabile all’interno delle varie categorie mostrate, quindi tocca il pulsante Esegui ora e attendi che la cancellazione dei dati venga portata a termine; per agire manualmente su una singola categoria di file, invece, fai tap sull’icona a forma di cestino presente accanto alla stessa.

    SD Maid è una delle migliori app della categoria, ma presenta delle limitazioni:
    nella sua versione gratuita, l’app non permette di cancellare i file temporanei delle applicazioni di terze parti (funzione disponibile solo nella versione a pagamento dell’app, disponibile a 3,69 euro) e riesce a eliminare davvero tutti i file inutili solo sugli smartphone in cui è stato sbloccato il root (funziona anche in sua assenza, ma con un’efficacia minore).
    Per approfondire il discorso sulla procedura di root, ti consiglio di leggere la guida che ho dedicato all’argomento.

    CCleaner

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    Altra app che puoi utilizzare per pulire Android è una vecchia conoscenza di chi effettua pulizie anche sul PC, ossia CCleaner:
    anche in questo caso, è possibile scaricare l’app gratuitamente dal Play Store.

    Dopo l’installazione, avvia l’app, fai tap sul pulsante Per iniziare, attendi alcuni secondi affinché vengano caricati i file necessari, quindi tocca la voce Versione di base annessa schermata successiva:
    in tal modo, continuerai a usare la versione gratuita dell’app (che è disponibile anche a pagamento, senza pubblicità e con possibilità di effettuare scansioni automatiche, al prezzo di 7,49€/anno).



    Nella schermata successiva, fai tap sulla voce Continua con la versione gratuita, fornisci i permessi necessari per accedere allo spazio di archiviazione del dispositivo, quindi premi sul pulsante Analizza per avviare la scansione della memoria interna.

    Dopo qualche secondo, dovresti essere in grado di visualizzare i risultati dell’analisi, con tutti i principali file inutili già selezionati.
    Scegli, dunque, cosa cancellare e cosa tenere, apponendo o rimuovendo il segno di spunta dalle varie voci, quindi fai tap sul pulsante Completa la pulizia, per ripulire Android dai file inutili.



    Quelle di cui ti ho parlato sono, a mio avviso, due tra le migliori app dedicate alla pulizia di Android, ma non sono le uniche:
    puoi trovare numerose valide alternative all’interno della guida specifica che ho realizzato sul tema.

    Come pulire Android da virus

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    Negli ultimi anni, i malware in grado di infettare Android sono aumentati a dismisura, complice la loro rapida diffusione tramite link malevoli presenti all’interno di chat, siti o app compromesse.

    Se temi di aver contratto un virus sul dispositivo, puoi tentare di scovare le app infette utilizzando il sistema di protezione integrato di Google, tale Play Protect.
    Per servirtene, avvia il Play Store, effettua uno swipe dal bordo sinistro del telefono verso il centro dello schermo, quindi fai tap sulla voce Play Protect annessa al menu che compare.



    Successivamente, fai tap sulla freccia circolare situata in alto a destra e attendi che la scansione delle app venga portata a termine.
    Qualora fossero rilevate app sospette, queste verranno automaticamente rimosse dal sistema.

    Qualora Play Protect non fosse integrato nel Play Store, ti consiglio di aggiornare quest’ultimo, seguendo i passaggi che ti ho mostrato nella mia guida su come aggiornare Play Store.



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    Se, invece, sei alla ricerca di una soluzione più completa per bloccare ogni tipo di minaccia per Android, ti consiglio di affidarti all’app di pulizia fornita da Kaspersky:
    Kaspersky Mobile Antivirus, che è disponibile gratuitamente sul Play Store.



    Dopo averla installata, fai tap sul pulsante Avanti e concedi all’app i permessi necessari al suo corretto funzionamento, rispondendo affermativamente ai messaggi che ti vengono proposti.
    In seguito, tocca nuovamente il pulsante Avanti, apponi il segno di spunta accanto alle prime due voci che trovi in alto, fai tap sul pulsante Conferma e, infine, sfiora il pulsante Ignora situato in alto a destra.

    Terminata la configurazione, tocca il pulsante Scansione per avviare subito l’analisi del sistema, così da trovare eventuali virus nascosti; al termine della scansione, se sono stati trovati virus, l’app ti chiederà di rimuoverli premendo un apposito pulsante.



    La versione gratuita di Kaspersky Mobile Antivirus prevede la sola scansione manuale del sistema, da avviare ogni qualvolta si sospetti la presenza di un malware sul dispositivo.
    Per ottenere la protezione in tempo reale, invece, è necessario acquistare la versione completa dell’app, con prezzi che partono da 1,99€/mese.

    Non sei soddisfatto dalle funzionalità di Kaspersky Mobile Antivirus?
    Allora ti consiglio di leggere la mia guida ai migliori antivirus Android, nella quale ti ho fornito delle valide alternative gratuite.

    Come pulire Android da pubblicità

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    Durante l’utilizzo di Android, hai notato la comparsa di schermate pubblicitarie indesiderate?
    Allora qualche spyware potrebbe essersi introdotto all’interno del sistema e aver generato pubblicità non desiderata.

    Per eliminare questo problema, puoi affidarti a un’app come Malwarebytes, uno dei più efficaci antimalware disponibili per Android (ma anche per PC), scaricabile gratuitamente dal Play Store.



    Dopo l’installazione, avvia l’app, fai tap sul pulsante Inizia subito, quindi premi il bottone Dai il permesso per fornire i permessi necessari per accedere alla memoria del dispositivo (devi rispondere affermativamente a un paio di messaggi d’avviso).

    In seguito, sfiora la voce Salta situata in alto a destra, avvia l’aggiornamento delle firme premendo sul pulsante Aggiorna database e, ad aggiornamento avvenuto, fai tap sul pulsante Esegui scansione completa per analizzare la memoria di Android.



    Dopo qualche minuto, dovresti essere in grado di visualizzare il risultato della scansione:
    in caso di risultati positivi, hai la possibilità di eliminare rapidamente le minacce rilevate premendo i pulsanti che ti vengono proposti.

    Come pulire RAM Android

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    Se, nonostante tu abbia ancora a disposizione dello spazio in memoria interna, il tuo dispositivo Android continua a rallentare, forse il problema è da ricondursi a uno scarso quantitativo di memoria RAM libera.

    In caso di rallentamenti all’atto dell’avvio di nuove app, puoi chiudere “manualmente” quelle non utilizzate per lungo tempo:
    puoi accedere alla lista delle app aperte premendo e tenendo premuto il tasto Home del telefono oppure premendo il tasto App recenti, disponibile nell’area di notifica di sistema.



    Per chiudere un’app, è sufficiente effettuare uno swipe verso l’alto, partendo dall’anteprima dell’app.
    Per chiudere tutte le app aperte, è sufficiente premere il tasto Chiudi tutte (dovresti poter effettuare diversi swipe verso destra per poterlo visualizzare).

    In alternativa, puoi anche “forzare” la chiusura di un’app attiva in background:
    tieni però presente che, siccome la gestione della RAM è ottimizzata a livello di sistema, quest’operazione potrebbe condurre al comportamento inaspettato di alcune app, costringendoti, in qualche caso, a riavviare il sistema.



    Tutto chiaro?
    OK, procediamo.
    Per prima cosa, accedi alle Impostazioni di Android, fai tap sulla voce App e tocca il nome dell’app che intendi chiudere.
    Giunto alla schermata successiva, sfiora il pulsante Chiusura forzata per terminare immediatamente l’app.

    Ti consiglio di evitare l’uso di software “libera RAM” o di qualsiasi altro metodo per liberare la memoria con un solo tocco:
    poiché le app necessarie al funzionamento del sistema vengono riavviate in automatico, soluzioni del genere risultano spesso poco efficaci (inoltre possono contenere malware e pubblicità invasiva).



    Se la memoria RAM del tuo smartphone tende comunque a riempirsi spesso, potresti provare a disinstallare le app che non utilizzi più:
    ti ho spiegato come fare nel mio tutorial su come disinstallare app Android.

    come programmare app android



    come programmare app android

    Sei molto soddisfatto del tuo smartphone Android e pensi che il Play Store di Google sia pieno zeppo di app interessanti ed utili.
    Ciononostante non riesci proprio a trovare la risorsa che fa al caso tuo?
    Se la risposta è “si” sappi che puoi rimediare cimentandoti nel programmare app Android.

    Probabilmente non ci hai mai pensato ma programmare app Android può essere sicuramente un’ottima soluzione per creare un’applicazione che sia in grado di rispondere in tutto e per tutto alle tue esigenze e, perché no, anche a quelle di tanti altri utenti.
    Chiaramente per poter programmare app Android occorre una certa dose di impegno ma studiando un po’ la materia è possibile ottenere dei risultati di buon livello sin dalla prima esperienza.



    Se la cosa ti interessa e desideri quindi scoprire come fare per programmare app Android ti suggerisco di prenderti qualche minuto di tempo libero e di dedicarti alla lettura di questa apposita guida.
    Vedrai che alla fine mi darai ragione sul fatto che programmare app Android era davvero una buona idea.

    Come ti ho già anticipato nelle righe precedenti per poter programmare app Android è indispensabile apprendere qualche nozione di programmazione.
    Le applicazioni Android sono infatti basate su un linguaggio di programmazione che può essere definito come una sorta di dialetto del Java.



    Per programmare app Android è quindi necessario utilizzare il programma gratuito Java SE Developmenti Kit.
    Per scaricare Java SE Developmenti Kit sul tuo computer premi qui e poi fai clic sulla versione più adatta al tuo sistema operativo presente sotto la voce Download della sezione Java Se Developmenti Kit 8u45.

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    È inoltre indispensabile effettuare il download di Android Studio, un’applicazione gratuita per sistemi operativi Windows, OS X e Linux che mette a tua disposizione tutto il necessario per programmare app Android.
    Per scaricare Android Studio clicca qui e poi premi sul pulsante verde Download Android studio collocato nella parte alta della pagina Web visualizzata.

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    Ora che disponi dei due strumenti base per poter programmare app Android ti suggerisco di cliccare qui per collegarti al sito Web di Html.it e consultare l’apposita guida, estremamente dettagliata e in lingua italiana, che spiega passaggio dopo passaggio come realizzare applicazioni per la piattaforma Android.

    Dopo che avrai provveduto a creare la tua app per dispositivi Android dovrai distribuirla su Play Store.
    Per fare ciò ti basta aprire un account come sviluppatore e inviare a Google l’applicazione da te programmata corredata da qualche screenshot illustrativo, un’icona e una descrizione.



    Per attivare un account da sviluppatore ti basta cliccare qui e compilare il modulo che visualizzi nella pagina web che andrà ad aprirsi avendo cura di fornire tutte le informazioni che ti vengono richieste.
    Tieni presente che dovrai anche versare 25$ una tantum tramite la carta di credito collegata al tuo profilo Google.
    Inoltre nel caso in cui dovessi decidere di distribuire applicazioni a pagamento dovrai aprire un account venditore su Google Wallet cliccando qui e compilando l’ulteriore modulo presente nella pagina Web visualizzata.

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    Se nonostante le indicazioni che ti ho fornito e l’impegno messo pensi che programmare app Android non faccia al caso tuo prima di gettare la spugna ti suggerisco di fare un ultimo tentativo provando MIT App Inventor.
    Si tratta infatti di un servizio online gratuito grazie al quale puoi programmare app Android senza dover studiare il linguaggio di programmazione ma che a differenza degli strumenti che ti ho indicato in precedenza risulta un po’ più limitato.

    Per programmare app Android con MIT App Inventor clicca qui per collegarti al sito Internet del servizio.
    Nella pagina Web che andrà ad aprirsi premi sul pulsante arancione Create! collocato in alto a destra e poi fai clic sul pulsante Permetti per collegare il servizio al tuo account Google.
    Successivamente premi su I accept the terms of services! per accettare i termini e le condizioni del servizio ed attendi che l’editor online di MIT App Inventor venga caricato.



    A questo punto per cominciare a programmare app Android premi sul pulsante Start news project collocato in alto a destra, compila il campo Project name: assegnando un nome al progetto dell’applicazione che stai per creare e poi premi su OK.

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    Utilizza ora le sezioni e gli strumenti disponibili a schermo accessibili dalla barra laterale di sinistra per cominciare a programmare app Android.
    Puoi ad esempio utilizzare la sezione Basic per aggiungere alla tua app elementi quali pulsanti, immagini, caselle di selezione e molto altro ancora, puoi invece sfruttare la sezione Media per selezionanare componenti multimediali quali foto e video, puoi servirti della sezione Screen arrangement per riordinare gli elementi inclusi nell’app e via di seguito. Per inserire qualsiasi oggetto all’interno della tua app puoi selezionarlo con il mouse dalla barra laterale di sinistra e trascinarlo all’interno della schermata della app.

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    Per creare una nuova schermata devi invece cliccare sul pulsante Add screen in alto e digitare il nome da assegnarle nella finestra che si apre.

    Puoi inoltre regolare le proprietà degli elementi inseriti nella app, come ad esempio dimensioni e caratteri di scrittura, utilizzando le opzioni visualizzate nella barra laterale di destra quando selezioni un oggetto con il mouse.



    Se invece vuoi associare azioni ed eventi agli oggetti inseriti nella tua applicazione ti basta sfruttare la sezione Components cliccando sull’apposito pulsante collocato in alto a destra ed incastrare tra loro le variabili disponibili nel menu di sinistra agli elementi presenti nell’editor.

    Ad operazione completata puoi salvare l’app programmata direttamente sul tuo computer sotto forma di file .aia da trasferire in un secondo momento sullo smartphone.
    Per fare ciò clicca sulla voce Projects collocata in alto a destra e poi clicca sulla voce Export selected project (.aia) to my computer.
    Per salvare l’app informato .apk devi invece cliccare sulla voce Build annessa al menu collocato nella parte alta della schermata del servizio online e poi premere su App (save.apk to my computer).
    Puoi anche trasferire l’app direttamente sul tuo dispositivo Android mediante QR code facendo clic sulla voce App (provide QR code for .apk).



    come personalizzare android



    come personalizzare android

    Android è un sistema operativo molto flessibile e personalizzabile.
    Questo significa che utilizzando gli strumenti giusti è possibile rivoltare come un calzino il proprio smartphone e renderlo perfettamente compatibile con le proprie esigenze, cambiando grafica dell’OS e aggiungendo ad esso funzioni che di default non erano previste o magari erano accessibili in maniera più scomoda e/o complicata.

    Anche tu, se sei stanco del look o delle funzioni predefinite del tuo smartphone, puoi provare a personalizzarlo rendendolo come vuoi tu.
    Ti assicuro che è molto più facile di quanto immagini, non c’è bisogno di essere super-esperti o informatici di professione! Se non ci credi, prova a mettere in pratica le indicazioni su come personalizzare Android che sto per darti e poi mi fai sapere.



    Cominciamo questa guida su come personalizzare Android dalla cosa più semplice, gli sfondi.
    Come sul computer, anche sullo smartphone i wallpaper usati come sfondo della home screen hanno la loro importanza (importanza estetica, s’intende).
    Trovare un’immagine bella, elegante e che soprattutto si sposa alla perfezione con il tema grafico utilizzato su Android non è facile ma ci si può riuscire.

    A tal scopo, ti voglio consigliare Wallbase HD Wallpapers, una formidabile app gratuita che permette di sfogliare, scaricare e applicare al volo migliaia di bellissimi sfondi in alta definizione dedicati ai temi più disparati:
    astratti, paesaggi, videogame, informatica e chi più ne ha più ne metta.



    Per utilizzarla, non devi far altro che scaricarla sul tuo telefonino ed avviarla.
    Ti verrà data la possibilità di cercare un wallpaper ben definito (tramite l’apposita barra di ricerca) o di sfogliare gli sfondi più scaricati (Popular).
    Una volta scelta l’immagine da usare come wallpaper, non dovrai far altro che sfiorare la sua anteprima e premere sul pulsante Wallpaper per applicarla subito alla home screen di Android oppure sul pulsante Save per salvarla sulla memoria del telefono.

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    Altri strumenti che permettono di dare un tocco personale ad Android e, al contempo, di adattare le funzionalità del telefono alle proprie esigenze sono i widget.
    Dal meteo alle ultime notizie aggiornate in tempo reale, passando per i contatti degli amici più stretti e gli “interruttori” per attivare o disattivare le reti supportate dal telefono, grazie ad essi puoi avere tutto quello che vuoi direttamente nella home screen del tuo Android, sempre a portata di tap.

    Per sfogliare tutti i widget disponibili per il tuo smartphone, apri il Google Play Store e premi prima sul pulsante Applicazioni e poi su Categorie (in alto a sinistra) e Widget (in fondo all’elenco delle categorie).
    Se invece vuoi qualche consiglio su quali sono i migliori widget per Android, qui sul blog trovi una gallery che fa proprio al caso tuo.



    Naturalmente, cerca di non esagerare.
    I widget sono belli, utili, ma se se ne utilizzano troppi contemporaneamente si rischia di rallentare il telefono e consumare eccessivamente la sua batteria.
    Scarica solo quelli che realmente ti occorrono.

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    Ora passiamo a qualcosa di più radicale, ossia a come personalizzare Android con i launcher.
    I launcher, per dirla in parole povere, sono delle home screen sostitutive alla home screen predefinita di Android che alterano l’aspetto e le funzioni incluse nella schermata iniziale del telefono rendendola spesso più bella e facile da utilizzare.
    Ce ne sono tantissimi sul Google Play Store, ecco quelli che ti consiglio io:

    • GO Launcher EX – se hai un telefonino piuttosto datato o comunque di fascia bassa, questo è uno dei pochi launcher che funzionerà perfettamente sul tuo Android.
      Aggiunge alla home screen del sistema dei bellissimi effetti di transizione (cubo, scomposizione, trascinamento, ecc.), velocizza l’accesso alle app ed include tantissimi widget molto utili e belli da vedere.
      GO Launcher EX è completamente gratuito, anche se per scaricare determinate funzioni bisogna effettuare dei piccoli acquisti.
    • Launcher 8 – un launcher gratuito che dimostra tutta la flessibilità di Android trasformando la home screen del sistema del robottino verde nella schermata principale di Windows Phone 8.
      Funziona anche sui terminali più datati e/o di fascia bassa.
    • TSF Shell – probabilmente uno dei migliori launcher attualmente in circolazione per Andoid.
      È semplicemente spettacolare, ricco di effetti speciali, widget e animazioni.
      Rende molto semplice e piacevole l’utilizzo del telefono ma ha due grossi “difetti”:
      costa molto (12,84 euro) ed è compatibile solo con gli smartphone di fascia alta.

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    Per concludere, ti segnalo la mia guida su come sfruttare al meglio Android, nella quale troverai molte indicazioni su come rendere più utile e piacevole l’utilizzi degli smartphone equipaggiati con il sistema operativo di Google.

    Se poi ti senti in vena di “roba da smanettoni”, ricorda che puoi sempre effettuare il root su Android e sbloccare un mucchio di funzioni e/o app che normalmente non si possono utilizzare sui telefoni del robottino verde.
    Insomma, con Android hai piena libertà di scelta ed è proprio questo il bello!



    come passare dati da android a iphone



    come passare dati da android a iphone

    Hai finalmente cambiato telefono, acquistando un nuovo iPhone e mettendo in pensione il tuo fidato smartphone Android.
    Lo so che un po’ ti dispiace aver cambiato completamente sistema operativo e sono certo che dovrai ambientarti i primi giorni per capire dove trovare tutte le diverse funzionalità.
    Il problema che, però, stai riscontrando con maggiore urgenza in questo momento è quello di riuscire a migrare tutti i dati dal tuo vecchio terminale al nuovo iPhone.

    Le cose stanno proprio così, non è vero?
    Allora non devi preoccuparti, perché ho da proporti diverse soluzioni che possono fare al caso tuo.
    Nella guida di oggi, infatti, ti illustrerò come passare dati da Android a iPhone sia nel caso in cui volessi trasferire qualsiasi file e informazione, sia nel caso in cui, invece, avessi la necessità di trasferire soltanto alcune tipologie di dati.
    Ti spiegherò, dunque, come utilizzare le soluzioni ufficiali offerte da Apple e alcune app e servizi di terze parti e, in caso di necessità, anche come trasferire dati da un telefono all’altro tramite l’utilizzo di un computer.



    Come dici?
    Non vedi l’ora di cominciare e riavere con te tutti i tuoi dati?
    Allora cosa stai aspettando?! Siediti bello comodo e dedicami giusto alcuni minuti di tempo libero per leggere con attenzione tutti i suggerimenti che ho preparato per te.
    Sei pronto?
    Benissimo.
    A me non resta altro che augurarti una buona lettura e, soprattutto, un buon lavoro!

    Indice

    • Passare tutti i dati da Android a iPhone
      • Passa a iOS
    • Passare i singoli dati da Android a iPhone
      • Contatti e calendari
      • Foto e video
      • Musica
      • Documenti
      • Chat
    • Passare dati da Android a iPhone tramite PC

    Passare tutti i dati da Android a iPhone

    Se hai la necessità di passare tutti i dati da Android a iPhone con un unico strumento, ti consiglio di utilizzare l’app Passa a iOS (Move to iOS), sviluppata da Apple.
    È un’app gratuita che deve essere installata sullo smartphone Android e utilizzata durante la fase di inizializzazione dell’iPhone, per trasferire contatti, cronologia dei messaggi, foto e video della fotocamera, segnalibri Web, account email, calendari e persino le app, se sono disponibili su entrambe le piattaforme. Nelle prossime righe, ti illustrerò come utilizzare questo strumento per trasferire tutti i dati dal vecchio smartphone Android al nuovo iPhone.



    Passa a iOS

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    Prima di usare Passa a iOS, devi verificare che i due dispositivi abbiano la batteria carica (per sicurezza tienili in carica) e che abbiano la connessione Wi-Fi attiva.
    Non è importante che siano connessi a Internet, perché la rete Wi-Fi attiva servirà soltanto per consentire all’iPhone di creare un punto d’accesso a cui si collegherà lo smartphone Android.



    Inoltre, assicurati di avere spazio a sufficienza sul nuovo iPhone per trasferire tutti i contenuti del vecchio dispositivo Android.
    Ti avviso che più saranno i dati da trasferire, maggiore sarà il tempo che verrà impiegato per il corretto trasferimento dei dati.

    Come già accennato nei paragrafi precedenti, l’utilizzo di Passa a iOS è vincolato soltanto durante la fase d’inizializzazione dell’iPhone.
    Se l’hai appena acquistato, dopo l’accensione verrà avviata la fase di configurazione iniziale, tramite la quale potrai usare questa funzionalità di iOS.



    Se, invece, l’iPhone possiede già dei contenuti nella sua memoria, per utilizzare questa funzionalità dovrai inizializzarlo andando nel menu Impostazioni > Generali > Ripristina > Inizializza contenuto e impostazioni.
    A questo proposito, ti consiglio di leggere la mia guida su come inizializzare un iPhone, per ripristinarlo alle impostazioni di fabbrica.

    Inoltre, dovrai eseguire un backup manuale per trasferire i dati dall’iPhone a un altro dispositivo (come un computer), in quanto non sarà possibile ripristinare un backup da iCloud o iTunes:
    queste ultime tipologie di backup, se ripristinate sull’iPhone, comporterebbero la perdita dei dati migrati con Passa a iOS.
    Pertanto, è necessario prima trasferirli in modo manuale su un PC e poi ripristinarli, sempre manualmente, sull’iPhone dopo aver utilizzato Passa a iOS.



    Solo da questo momento è possibile creare un backup con iCloud o iTunes, senza il rischio di incorrere in alcuna perdita di dati. Per trasferire manualmente i dati da un iPhone a un PC, ti consiglio di leggere le mie guide su come spostare foto da iPhone a PC, come trasferire video da iPhone a PC e come salvare la rubrica dell’iPhone.

    Detto ciò, è il momento di passare all’azione:
    come prima cosa, dopo aver inizializzato l’iPhone, dovrai seguire la procedura guidata della fase di configurazione iniziale.
    Questa ti richiederà di impostare alcuni parametri iniziali, come la lingua, il paese e l’eventuale accesso a una rete Wi-Fi.



    A un certo punto della procedura, giungerai a una schermata, denominata App e Dati.
    In questa sezione, ti verrà richiesto se recuperare i dati da un backup, se inizializzare l’iPhone come nuovo oppure migrare i dati da un dispositivo Android (Migra i dati da Android).
    L’opzione che devi selezionare è proprio quest’ultima:
    premi quindi su Continua e attendi qualche istante, affinché l’iPhone crei una rete Wi-Fi e generi un codice numerico, che dovrai annotare, per garantire l’accesso allo smartphone Android.

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    Fatto ciò, è il momento di prendere in mano lo smartphone Android per configurare il trasferimento di dati.
    Come prima cosa, scarica l’app Passa a iOS (Move to iOS) dal Play Store di Android.
    Fai quindi tap su Installa, poi su Accetto e, infine, su Apri, per iniziare a utilizzarla.

    Dopo aver avviato l’app Passa a iOS su Android, premi su Continua, AccettoAvanti, dopodiché inserisci il codice numerico che era stato generato sull’iPhone per collegare i due dispositivi.



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    Dopo che la connessione sarà stabilita, dovrai selezionare i contenuti da trasferire:
    seleziona gli elementi tra quelli indicati a schermo e premi su Avanti, in modo da avviare il trasferimento.
    Al termine, premi sul tasto Continua sull’iPhone e segui la procedura guidata di configurazione iniziale del “iPhone”, fino a quando giungerai alla home screen.



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    Durante questa procedura ti verrà richiesto anche di digitare la password associata all’account Google, così da importare altri dati, come a esempio le app, se disponibili gratuitamente sull’App Store.



    Se vuoi approfondire l’argomento riguardante l’utilizzo di questa funzionalità di iOS, ti consiglio di leggere la mia guida su come funziona Passa a iOS.

    Passare i singoli dati da Android a iPhone

    Oltre al metodo indicato nel capitolo precedente, puoi trasferire le diverse tipologie di dati in modo manuale, attraverso le diverse soluzioni che ti proporrò nei prossimi capitoli.



    Contatti e calendari

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    Per spostare le informazioni riguardanti i contatti salvati in rubrica e le voci di calendario da Android a iPhone, il metodo che ti consiglio di utilizzare è quello che prevede l’utilizzo della sincronizzazione dell’account Google.



    Per prima cosa, assicurati che entrambi gli smartphone siano connessi a Internet e prendi in mano quello Android.
    Avvia dunque l’app Impostazioni e seleziona le voci Utenti e account > Google > [indirizzo Gmail] e sposta su ON le levette in corrispondenza delle voci Contatti e Calendario.
    Forza quindi la sincronizzazione, facendo tap sul pulsante Sincronizza ora.

    Fatto ciò, prendi l’iPhone e accedi alle Impostazioni, tramite l’icona con un ingranaggio che trovi in home screen.
    Fai quindi tap sulle voci Password e account > Gmail e attiva le voci Contatti e Calendari, spostando le corrispondenti levette su ON.
    Adesso non ti resta che tornare alla schermata principale delle Impostazioni di iOS e premere sulle voci Password e account > Gmail e attivare le voci Contatti e Calendari.



    Non hai ancora configurato l’account Gmail sull’iPhone?
    Basta semplicemente accedere alla sezione Password e account e premere il pulsante Aggiungi account, selezionando il servizio Google e seguendo le istruzioni a schermo.
    Se vuoi saperne di più su come trasferire la rubrica su iPhone, ti consiglio di leggere la mia guida su come trasferire la rubrica.

    Foto e video

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    Vuoi trasferire i file multimediali dalla memoria dello smartphone Android a quella dell’iPhone?
    In questo caso ti posso consigliare due metodi semplici:
    Google Foto, per trasferire interi album di foto e video, oppure Send Anywhere, per condividere singoli file multimediali.
    In quest’ultimo caso, potresti anche avvalerti delle app di messaggistica, come WhatsApp, Messenger o Telegram, giusto per farti qualche esempio, dei quali ti ho parlato nella mia guida su come inviare foto da cellulare a cellulare.

    Andiamo però con ordine.
    Per trasferire interi album, puoi affidarti a Google Foto, il servizio di Google per il backup di foto e video in modo gratuito e illimitato, se si utilizza la modalità Alta qualità, che permette di eseguire l’upload a una risoluzione massima di 16MP per le foto e 1080p per i video.



    Se si vogliono superare queste limitazioni sulla risoluzione, si può scegliere la modalità Originale, che esegue l’upload su Google Driv, utilizzando lo spazio di 15GB gratuito.
    Al termine dello spazio a disposizione, è necessario eseguire l’upgrade, con costi a partire da 1,99€/mese per 100GB di spazio.
    Se vuoi saperne di più su questo servizio, ti consiglio di leggere la mia guida su come funziona Google Drive.

    Il primo passo da fare, dunque, è scaricare l’app Google Foto sullo smartphone Android, tramite il Play Store, e sull’iPhone, tramite l’App Store.
    Fatto ciò, basta avviare l’app su entrambi i dispositivi ed eseguire l’accesso a Google con lo stesso indirizzo Gmail, seguendo la procedura guidata a schermo.



    Arrivato a questo punto, è necessario configurare entrambe le app.
    Su Android, fai tap sull’icona , situata in alto a sinistra, e premi sulla voce Impostazioni.
    Fai quindi tap sulla dicitura Backup e sincronizzazione e sposta la levetta su ON in prossimità della voce Backup e sincronizzazione.
    Fai quindi tap su Dimensione caricamento e scegli Alta qualità o Originale, così come ti ho già spiegato nei paragrafi precedenti.
    Raggiungi anche la voce Cartelle del dispositivo sottoposte a backup, per selezionare le altre cartelle aggiuntive, rispetto a quella predefinita relativa alla fotocamera.

    Adesso prendi in mano l’iPhone ed esegui la stessa identica procedura che ti ho indicato nel precedente paragrafo, per attivare il backup e la sincronizzazione delle foto e dei video.
    Man mano che per i file multimediali sarà stato eseguito l’upload da Android, questi saranno disponibili alla visualizzazione sull’iPhone.



    Se, invece, vuoi trasferire singole foto o video, puoi orientare la tua scelta su Send Anywhere.
    Quest’app è gratuita ed è disponibile al download sia sul Play Store di Android che sull’App Store di iOS.
    Dopo aver scaricato e avviato le app sui rispettivi smartphone, basta semplicemente avviarle e seguire le procedure che ti indicherò nelle prossime righe.

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    Su Android, fai tap sulla scheda Foto o su quella Video, nella sezione Invia, e seleziona uno o più file multimediali da trasferire, facendo tap su di essi.
    A questo punto, non ti resta che premere sul pulsante Invia, affinché venga generato un codice numerico o in codice QR.

    Adesso, su iPhone, spostati sulla scheda Ricevi e inserisci il codice numero o scansiona il codice QR che ti sono stati mostrati sullo schermo dello smartphone Android.
    In un batter d’occhio, verrà avviato il trasferimento dei file! Per i successivi trasferimenti, non ti servirà usare alcun codice per avviare lo scambio di dati, in quanto basterà il semplice tap sul nome dello smartphone per trasferirli e riceverli.



    Se vuoi avere maggiori informazioni su come eseguire il trasferimento dei file da uno smartphone Android a un iPhone, ti consiglio di leggere la mia guida dedicata a questo argomento.

    Musica

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    Ascoltavi la musica sullo smartphone Android e non vuoi perdere questa abitudine con il nuovo iPhone?
    Non preoccuparti, perché non perderai alcun brano!

    Se utilizzi i servizi di streaming di musica, come ad esempio Spotify, Youtube Music, Google Play Music o Amazon Music, tutta la musica acquistata o le playlist create saranno legate all’account utilizzato per questi servizi.
    Eseguendo il trasferimento da Android a iPhone, non perderai nulla:
    basterà semplicemente scaricare la corrispondente app dall’App Store di iOS ed eseguire l’accesso con il tuo account, per continuare a usare questi servizi.



    In alternativa, se hai dei file musicali nella memoria dello smartphone Android, puoi trasferirli su iPhone utilizzando l’app Send Anywhere.
    Ti ho già parlato di quest’app nel capitolo precedente, per cui puoi fare riferimento a quanto già indicato per eseguire il trasferimento dei brani musicali.
    Su Android dovrai però accedere alla scheda Audio, mentre sull’iPhone ritroverai i brani importati nella scheda File.

    Documenti

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    Per trasferire i documenti, come i file PDF o documenti di testo o fogli elettronici, ti consiglio l’app Send Anywhere, per cui puoi affidarti alle procedure indicate nel capitolo precedente.

    Oltre però a questa soluzione, puoi utilizzare anche servizi di cloud storage, come Google Drive, Dropbox o OneDrive, per trasferire i documenti dallo smartphone Android all’iPhone.
    Questi servizi offrono uno spazio di archiviazione gratuito limitato che puoi però organizzare tramite cartelle, per gestire meglio i file.
    Utilizzando le corrispondenti app per Android e iOS, puoi sfogliare sull’iPhone i documenti caricati tramite lo smartphone Android.
    Comodo, non è vero?



    Chat

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    Infine, potresti anche voler conservare le numerose conversazioni che sono avvenute con alcune persone a te care.
    Moltissime delle app di messaggistica, come Messenger, Telegram o Skype, conservano le conversazioni sui propri server, così da essere disponibili alla consultazione da qualsiasi dispositivo.



    Non è però il caso di WhatsApp, che purtroppo conserva lo storico delle conversazioni su un backup criptato all’interno della memoria dello smartphone e sul corrispondente cloud storage (Google Drive per Android e Cloud Drive per iOS).

    Finché l’obiettivo è quello di trasferire le conversazioni di WhatsApp tra smartphone con lo stesso sistema operativo (da Android a Android oppure da iOS a iOS), l’operazione è molto semplice, basta installare l’app su un dispositivo collegato allo stesso numero di telefono e lo stesso account Google o Apple di quello precedente.
    Se, invece, il trasferimento deve avvenire tra sistemi operativi differenti, l’operazione inizia a essere molto complessa, in quanto non supportata nativamente da WhatsApp.



    In quest’ultimo caso, l’unica strada praticabile è quella di utilizzare servizi di terze parti per eseguire la migrazione delle conversazioni da uno smartphone Android a un iPhone.
    A questo proposito, ti consiglio di leggere la mia guida su come trasferire WhatsApp da un telefono all’altro, per essere sicuro di non commettere alcun errore sulla procedura da seguire.

    Passare dati da Android a iPhone tramite PC

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    Come ultimo argomento di questa mia guida, voglio consigliarti anche un altro metodo, macchinoso ma comunque valido, che ti possa permettere di trasferire i dati da Android a iPhone:
    utilizzando un computer come strumento intermediario per la migrazione dei dati.

    Quest’operazione può essere eseguita facilmente collegando lo smartphone Android al PC Windows o al Mac (in quest’ultimo caso ti servirà Android File Transfer) tramite cavo USB e accedere alla memoria interna, eseguendo una copia dei file multimediali e dei documenti sul computer.
    Successivamente, ti basterà collegare l’iPhone al PC e trasferire manualmente sulla sua memoria i dati che hai precedentemente importato.



    Questa procedura può essere eseguita anche tramite servizi di terze parti, come AirDroid, che permette di trasferire in modo gratuito, tramite collegamento wireless sulla stessa rete Wi-Fi, i dati dallo smartphone al PC e viceversa.

    A tal proposito, puoi approfondire tutti questi argomenti consultando la mia guida su come trasferire file da Android a PC, nella quale ti illustro come trasferire i dati dallo smartphone al computer.
    In secondo luogo, puoi consultare le mie guide su come trasferire musica da PC a iPhone e come copiare le foto da iPhone a PC, per ripristinarli sul dispositivo Apple.



    come pagare whatsapp android senza carta di credito



    come pagare whatsapp android senza carta di credito

    Devi rinnovare il tuo abbonamento a WhatsApp su Android ma non hai una carta di credito da utilizzare per il pagamento?
    Nessun problema.
    WhatsApp supporta vari metodi di pagamento, fra cui anche il famosissimo PayPal e il credito telefonico (solo per alcuni gestori), che non richiedono per forza l’utilizzo di una carta di credito.

    Tutto quello che devi fare è selezionare il servizio più adatto alle tue esigenze e compilare la richiesta di pagamento con i dati del tuo account: operazione che si può completare in pochissimi secondi senza spese aggiuntive rispetto al pagamento standard tramite carta di credito o carta prepagata.
    Per saperne di più, continua a leggere. Qui sotto trovi tutte le possibili soluzioni relative a come pagare WhatsApp Android senza carta di credito, valgono sia per il proprio account sia per gli account di altre persone (nel caso in cui volessi regalare l’abbonamento a un amico o un parente).



    AGGIORNAMENTO: dalla fine di gennaio 2016 non c’è più bisogno di pagare l’abbonamento di WhatsApp.
    L’applicazione è diventata gratuita su tutte le piattaforme e quindi le indicazioni riportate di seguito non sono più valide.

    Cominciamo vedendo come pagare WhatsApp Android senza carta di credito per la propria utenza.
    In questo caso, il primo passo che devi compiere è avviare la app, premere sul pulsante Menu collocato in alto a destra (l’icona con i tre puntini) e selezionare la voce Impostazioni dal menu che compare.



    A questo punto, recati in Account > Info pagamento metti il segno di spunta accanto alla voce relativa al tipo di abbonamento che vuoi sottoscrivere:
    1 anno (0,89 €), 3 anni (2,40 €)  o 5 anni (3,34 €) e premi sul pulsante Google Wallet. Dopodiché premi il bottone Acquista, espandi il menu a tendina con il prezzo della sottoscrizione (in alto a destra, nel riquadro che compare) e fai “tap” sulla voce Metodi di pagamento.

    Fra i metodi di pagamento disponibili troverai sicuramente PayPal (pulsante Aggiungi PayPal) mentre l’opzione per pagare con il credito telefonico è disponibile solo per alcuni operatori (es.
    Wind) e solo se si è connessi a Internet tramite rete dati 3G/LTE.
    Seleziona dunque il metodo che preferisci, se hai scelto PayPal digita i dati di autenticazione del tuo account e completa la transazione seguendo le indicazioni su schermo.



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    Un altro modo per pagare WhatsApp Android senza carta di credito è generare un link per effettuare il pagamento su PayPal o Google Wallet tramite computer.
    Basta premere sul pulsante Invio URL per pagamento che si trova in fondo alla schermata di WhatsApp per la scelta dell’abbonamento e spedire il collegamento generato al proprio indirizzo di posta elettronica (o quello di un amico/parente se si vuole far pagare la sottoscrizione a un’altra persona).



    Successivamente, sarà possibile aprire il link contenuto nella email di WhatsApp e sottoscrivere l’abbonamento di un anno al servizio direttamente dal computer cliccando sui pulsanti di PayPal e Google Wallet.
    Per maggiori informazioni su questa procedura, leggi la mia guida su come pagare WhatsApp dal PC.

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    Come accennato in precedenza, è possibile anche pagare l’abbonamento di WhatsApp per conto di altri utenti: regalare la sottoscrizione al servizio, in parole povere. Per compiere quest’operazione su Android devi innanzitutto avviare la app, dopodiché devi premere sul pulsante Menu collocato in alto a destra (l’icona con i tre puntini) e selezionare la voce Impostazioni dal menu che si apre.

    A questo punto, recati nella sezione Contatti, seleziona la voce Paga per un amico e premi il pulsante Seleziona un contatto per scegliere la persona a cui regalare l’abbonamento a WhatsApp (la quale deve essere nella lista dei tuoi contatti). Scegli dunque quale tipo di sottoscrizione pagare: 1 anno3 anni o 5 anni (i prezzi sono quelli menzionati in precedenza) e premi sul bottone di Google Wallet per completare la transazione usando PayPal o il credito telefonico, come visto qualche riga più su.



    È possibile regalare l’abbonamento di WhatsApp anche agli utenti che usano sistemi diversi da Android, come iPhone o BlackBerry, i passaggi da seguire sono sempre gli stessi. Per maggiori dettagli su questa procedura puoi consultare il mio tutorial su come regalare WhatsApp a un amico.