come espandere memoria android



come espandere memoria android

La memoria del tuo smartphone Android sta per esaurirsi?
Ogni volta che provi a installare un’applicazione o a girare un video con il tuo telefonino, compare un messaggio d’errore che ti avvisa delle mancanza di spazio libero?
Mi sembra evidente, è arrivato il momento di prendersi un po’ di tempo libero e di fare un po’ di “pulizia” sulla memoria del dispositivo.
Non si tratta di un’operazione complicata, sai?
Se segui i miei consigli ti assicuro che riuscirai a liberare un bel po’ di spazio senza rinunciare a troppi dati o applicazioni.

Vedremo inoltre come espandere memoria Android, cioè come utilizzare una microSD per aumentare la memoria su tutti quei dispositivi (smartphone e tablet) che supportano l’espansione della memoria.
Eseguendo quest’operazione, si può trasformare la microSD nella memoria principale di Android o, comunque, è possibile liberare molto spazio sulla memoria interna del proprio smartphone/tablet spostando applicazioni, foto e altri dati sulla memoria esterna.



Allora, si può sapere che aspetti a cominciare?
Liberati per qualche minuto dai tuoi impegni e cerca di mettere in pratica tutti i suggerimenti che sto per darti.
In men che non si dica dirai addio a tutti i messaggi di errore e tutti i problemi di spazio che ti stanno attanagliando negli ultimi giorni.
Buona lettura e buon divertimento!

Espandere la memoria di Android con una microSD

Se hai uno smartphone o un tablet dotato di slot per la microSD (slot che in alcuni casi può essere condiviso con quello per una seconda SIM), puoi espandere memoria Android avvalendoti di una memory card e, se possibile, trasformandola nella memoria principale del sistema.



Per installare la microSD non credo che tu abbia bisogno di troppe spiegazioni, devi aprire la back cover del telefono (o del tablet) e inserire la scheda nell’apposito slot.
Attenzione, l’operazione va fatta a dispositivo spento.
Dopodiché devi accendere il device e devi attendere che Android rilevi la microSD.

Quando nel menu delle notifiche vedi comparire il messaggio relativo alla microSD (es.
Nuova scheda SD rilevata), premi su quest’ultimo e segui la procedura guidata per la configurazione della scheda.
La procedura è molto semplice da portare a termine, devi solo specificare se usare la scheda come memoria portatile o come memoria interna (quindi come memoria principale del dispositivo), confermare la formattazione dell’unità premendo sul pulsante Cancella e formatta e autorizzare lo spostamento di dati e app sulla scheda mettendo il segno di spunta accanto all’apposita opzione.
L’intera operazione non dovrebbe durare molto.



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Se imposti la microSD come memoria interna e autorizzi lo spostamento dei dati su quest’ultima, le tue foto, alcune applicazioni (poche a dire il vero!) e altri dati che prima erano archiviati sulla memoria interna del dispositivo verranno spostati sulla memory card.
Altra cosa importante da sapere è che impostando la microSD come memoria principale del device, questa diventa inutilizzabile su altri terminali (va prima formattata rendendo nuovamente la memoria interna del dispositivo memoria principale di Android).



Se hai uno smartphone/tablet che non supporta l’utilizzo della microSD come memoria principale e/o hai deciso di impostare la memory card come memoria portatile, devi agire “manualmente” nelle impostazioni delle singole applicazioni (es.
la app Fotocamera o Spotify) e selezionare la microSD come cartella di destinazione di foto, video e altri dati.

Per scoprire com’è stato ripartito lo spazio tra la memoria interna e la microSD sul tuo dispositivo Android, recati nel menu Impostazioni > Archiviazione e USB.



ATTENZIONE: prima di impostare una microSD come memoria principale del tuo device e/o trasferire su di essa tutti i tuoi dati, effettua un backup di questi ultimi.
Inoltre assicurati che la scheda che stai utilizzando sia di buona qualità (su Amazon se ne trovano tantissime ad ottimi prezzi).
Io non mi assumo alcuna responsabilità circa l’eventuale perdita di dati causata dall’utilizzo di microSD difettose o di cattiva qualità!

Spostare le applicazioni su SD

Uno dei metodi più efficaci per liberare spazio sulla memoria di uno smartphone o di un tablet Android è spostare le applicazioni più “pesanti” sulla microSD.
Per compiere quest’operazione, recati nel menu Impostazioni > App del tuo device, individua l’applicazione che desideri spostare sulla memory card e premi sul suo nome.



A questo punto, i passaggi da compiere variano a seconda della versione di Android installata sul tuo smartphone/tablet.
Se hai Android 6.x, devi fare “tap” sulla voce Memoria, dopodiché devi premere sul bottone Cambia, devi mettere il segno di spunta accanto alla voce Scheda SD e devi confermare lo spostamento dell’applicazione sulla memoria esterna premendo l’apposito bottone.
Se utilizzi Android 5.x, devi premere sul pulsante Sposta in scheda SD e devi autorizzare il trasferimento dell’applicazione sulla memoria esterna.

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Insomma, non si tratta di un’operazione complessa, ma va detto che l’opzione per lo spostamento su microSD non è disponibile per tutte le applicazioni.
Le app di sistema, ad esempio, non si possono spostare in quanto il loro spostamento causerebbe dei malfunzionamenti del sistema, ma ci sono anche altre applicazioni (non di sistema) che impediscono lo spostamento dei loro dati su una memoria esterna.

Per forzare lo spostamento delle applicazioni su una microSD bisogna effettuare il root sul proprio dispositivo e bisogna ricorrere ad applicazioni come Link2SD, le quali consentono di spostare tutte le app sulla memoria esterna.
Attenzione però, per utilizzare Link2SD e simili è necessario formattare la microSD creando due partizioni diverse su di essa.
Come mai?
Te lo spiego subito.



Normalmente, quando si spostano le applicazioni su una microSD usando la funzione nativa di Android, una piccola porzione di queste rimane sulla memoria interna del dispositivo.
Link2SD evita che ciò avvenga utilizzando la partizione secondaria della microSD al posto della memoria interna dello smartphone/tablet e lasciando solo un link simbolico sulla vera memoria interna del device.

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Per maggiori informazioni sull’intera procedura, leggi il mio tutorial su come spostare applicazioni Android su SD in cui ti ho spiegato come formattare la microSD per Link2SD e come utilizzare tale applicazione per lo spostamento delle app sulla microSD.

Espandere la memoria di Android liberando spazio su disco

Se il tuo smartphone (o il tuo tablet) non offrono la possibilità di espandere la memoria interna tramite microSD, mi spiace, ma non ti resta altro che individuare i dati superflui presenti sul dispositivo e cancellarli:
eccoti qualche in consiglio in merito che spero possa esserti utile.



Cancellare le app inutilizzate

Se hai delle applicazioni che non utilizzi spesso e occupano inutilmente spazio sulla memoria del tuo smartphone/tablet, non pensarci su due volte e cancellale.

Per scoprire quali sono le app che occupano più spazio sulla memoria del dispositivo, recati nel menu Impostazioni > Archiviazione e USB > Memoria interna di Android e seleziona la voce relativa alle App.
Pigia quindi sul pulsante (…) che si trova in alto a destra e seleziona la voce Ordina per dimensioni dal riquadro che si apre (se non vedi tale opzione, significa che le app sono già ordinate in base al loro “peso”). A questo punto, individua le applicazioni più ingombranti di cui non hai bisogno e cancellale dal tuo dispositivo premendo prima sul pulsante (i) e poi su Disinstalla e OK.



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Quasi inutile dirlo, ma le applicazioni di sistema (tutte quelle con l’icona del robottino verde e/o che sono riconducibili a Google) non vanno toccate, si rischia di compromettere seriamente la stabilità del sistema.



Se, poi, sul tuo device ci sono delle applicazioni non di sistema che non si possono cancellare perché il produttore ha bloccato questa possibilità, prova ad effettuare il root e a cancellarle forzatamente con Titanium Backup.
Trovi maggiori informazioni sull’intera procedura nel mio tutorial su come disinstallare un programma su Android.

Nota: sulle versioni meno recenti di Android (5.x e precedenti), per visualizzare la lista delle app in ordine di “peso”, bisogna andare nel menu Impostazioni > App e selezionare la scheda Tutte che si trova in alto a destra.
Dopodiché bisogna premere sul pulsante (…) e seleziona la voce Ordina per dimensioni dal menu che compare.



Cancellare foto e video

Foto e video sono altri contenuti che tendono a occupare tantissimo spazio sulla memoria di uno smartphone o un tablet.
Il miglior modo per gestirli è attivare la funzione di backup automatico presente in Google Foto, la quale permette di archiviare tutte le foto fino a 16MP e i video fino alla risoluzione 1080p (Full HD) su Google Drive senza alcun costo e senza limiti di spazio, cancellandoli dalla memoria del terminale quando necessario.

Per assicurarti che la funzione di backup automatico sul cloud sia attiva in Google Foto, apri l’applicazione, premi sul pulsante che si trova in alto a sinistra e seleziona la voce Impostazioni dalla barra che compare di lato.
A questo punto, spostati su Backup e sincronizzazione, assicurati che la levata Backup e sincronizzazione sia attiva (altrimenti attivala tu) e imposta l’opzione Dimensioni caricamento su Alta qualità.



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Una volta attivato il backup di foto e video online, torna nelle impostazioni di Google Foto e premi sulla voce Libera spazio sul dispositivo.
Facendo in questo modo, Google Foto cancellerà automaticamente dalla memoria dello smartphone (o del tablet) tutte le foto e i video che sono stati già archiviati su Google Drive.



Come misura di cautela aggiuntiva, prima di avviare la cancellazione dei dati, ti consiglio di connettere il tuo device al computer e copiare foto e video anche su quest’ultimo.
Ti ho spiegato come fare nel mio tutorial su come trasferire file da Android a PC.

Cancellare la cache e altri file “inutili”

Effettuando una ricerca sul Play Store si possono trovare tantissime app dedicate alla cancellazione dei file “inutili”, cioè alla rimozione di tutti quei file rimasti sulla memoria del dispositivo in seguito alla cancellazione di qualche app, quei dati temporanei che creano le applicazioni ancora in uso sul terminale e così via.
Purtroppo non tutte le app di questo genere sono affidabili – alcune sommergono l’utente di fastidiose notifiche, altre semplicemente non svolgono bene il proprio lavoro – ed è per questo che io ti consiglio di andare dritto su SD Maid.



SD Maid è un’ottima applicazione per Android che permette di cancellare in un sol colpo tutti i file residui delle app non più presenti sul dispositivo, la cache di sistema e i file temporanei delle applicazioni.
Inoltre ottimizza le dimensioni dei database delle applicazioni (es.
quello di Spotify) e permette di individuare velocemente i file che occupano più spazio sulla memoria del device.
Non farti ingannare dal suo nome:
non funziona solo sui dispositivi che supportano l’espansione della memoria tramite microSD, è in grado di operare egregiamente anche sugli smartphone e i tablet che hanno la sola memoria interna.

L’unico “difetto” di SD Maid (tra mille virgolette) è che non è completamente gratis.
L’applicazione si può scaricare e utilizzare gratis senza alcun limite di tempo, ma per sbloccare la funzione di cancellazione dei dati delle app (quella più importante) bisogna acquistare la sua versione completa, che costa 2,97 euro.
Io ti consiglio di comprarla, vale ogni centesimo di quello che costa.



Una volta avviato, SD Maid permette di fare tutto in un paio di “tap”.
Il primo “tap”, quello sul pulsante Scansiona, permette all’applicazione di analizzare la memoria del dispositivo e/o la microSD per trovare i file da cancellare.
Il secondo “tap”, da fare sul pulsante Esegui ora, cancella automaticamente tutti i file superflui trovati dalla app.

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Per visualizzare la lista dei file più “pesanti” presenti sulla memoria dello smartphone (o del tablet), bisogna premere sul pulsante collocato in alto a sinistra e selezionare la voce File di grandi dimensioni dalla barra che compare di lato.

Nota: SD Maid dà il meglio di sé sui dispositivi sottoposti alla procedura di root.
Funziona anche sui terminali non sbloccati, ma in quel caso riesce a rimuovere un numero inferiore di file superflui.
Come alternativa puoi provare CCleaner, che secondo me è un po’ meno efficace di SD Maid ma è comunque valido.



come emulare android su pc



come emulare android su pc

Sei solito utilizzare app e giochi sul tuo smartphone o tablet Android ma vorresti poter fare altrettanto dal PC?
Desideri provare alcune applicazioni per la piattaforma mobile del robottino verde ma il tuo dispositivo non le supporta?
Se la risposta a queste e ad altre domande simili è affermativa sono certo che l’idea di emulare Android su PC potrà piacerti, e anche tanto.
Come dici?
In effetti è una buona trovata ma non hai la più pallida idea di come fare?
Beh, ma non devi preoccuparti… posso spiegarti tutto io, davvero!

Nelle righe successive andrò infatti ad indicarti come fare per riuscire ad emulare Android su PC in men che non si dica.
Prima che tu possa allarmarti e pensare al peggio ci tengo però a precisarti sin da subito che contrariamente alle apparenze emulare Android su PC non è affatto complicato e che tutti, anche i meno esperti in nuove tecnologie, posso riuscire “nell’impresa” senza particolari problemi.



Premesso ciò, se sei dunque effettivamente interessato a scoprire come procedere per poter emulare Android su PC ti suggerisco di prenderti qualche minuto di tempo libero, di piazzarti ben comodo dinanzi al tuo computer e di concentrarti attentamente sulla lettura di questo tutorial.
Sono sicuro che alla fine potrai dirti più che soddisfatto e che alla prima buona occasione sarai anche ben disponibile a spiegare ai tuoi amici desiderosi di fare altrettanto come procedere per riuscire ad emulare Android su PC.

Per poter emulare Android su PC è sufficiente ricorrere all’impiego di apposite risorse che consentono di scaricare applicazioni e giochi per la piattaforma mobile del robottino verde e di eseguirli direttamente sul computer utilizzando mouse e tastiera oltre che di simulare le principali funzionalità del sistema operativo mobile di Google.
Chiaramente le prestazioni offerte da tali risorse non sono ancora paragonabili a quelle di uno smartphone top di gamma ma ti assicuro che riescono a far girare giochi abbastanza complessi senza particolari problemi.
Di seguito trovi dunque indicate quelle che a mio modesto avviso rappresentano le migliori soluzioni di questo tipo e le indicazioni da seguire per poterle sfruttare in modo tale da riuscire ad emulare Android su PC.



Indice

  • Emulare Android su PC con BlueStacks
  • Emulare Android su PC con Android x86

Emulare Android su PC con BlueStacks

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Se ti interessa la possibilità di emulare Android su PC ti suggerisco innanzitutto rivolgerti a BlueStacks.
Qualora non ne avessi mai sentito parlare, sappi che si tratta di un popolare software per Windows e macOS che permette di emulare il sistema operativo Android su computer e quindi di installare applicazioni direttamente dal Play Store.



Si tratta di un programma davvero facile da utilizzare, visto che non richiede configurazioni particolari e avanzate, come per esempio il dual boot e inoltre supporta il download della maggior parte delle app e dei giochi Android presenti nel Play Store.
L’utilizzo del software è gratuito ma, questo è bene che tu lo tenga presente, presenta banner pubblicitari che si manifestano sotto forma di consigli per il download di alcune app promozionali. Se vuoi evitare che ti vengano mostrati devi sottoscrivere un abbonamento:
il prezzo è di 4$/mese o 40$/anno.

Se sei quindi interessato ad emulare Android su PC con BlueStacks collegati subito al sito Internet del programma, dopodiché pigia prima sul pulsante Scarica BlueStacks e poi, per scaricare l’emulatore sul tuo computer, premi sul pulsante Download.



Attendi quindi che la procedura di download venga avviata e poi portata a termine automaticamente e, una volta completata, fai doppio clic sul file .exe o .dmg appena scaricato, per dare il via all’installazione del programma, seguendo le indicazioni che sto per fornirti.

Per installare BlueStacks su Windows, clicca prima su Si nella finestra di Controllo dell’Account Utente, poi per avviare l’installazione di BlueStacks, fai clic sul pulsante Installa ora (la procedura di installazione è stata semplificata moltissimo, rispetto alle precedenti versioni dell’emulatore).
Al termine del download automatico di tutti i file necessari, premi su Completo.



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Per installare BlueStacks su macOS, invece, dopo aver avviato il file .dmg con doppio clic, fai doppio clic anche sull’icona di BlueStacks, per avviare l’installer.
Conferma l’apertura dello stesso, premendo sul pulsante Apri.



Fatto ciò, premi su Continuare e su Installare, digita la password di amministrazione del Mac (quella che usi per accedere allo stesso) e premi sul pulsante Installa Assistente.
Adesso, nel caso in cui ti sia richiesto, fai clic sul pulsante Apri le preferenze di sistema.

Agendo tramite la sezione delle impostazioni di macOS, fai prima clic su Consenti e poi sull’icona con il lucchetto, situata in basso a sinistra.
Per terminare l’installazione del software su macOS, digita la password del Mac e premi su Sblocca.



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Adesso inizia, in egual modo su entrambi i sistemi operativi, la procedura relativa all’associazione di BlueStacks al tuo account Google, in modo da poter scaricare applicazioni e giochi dal Play Store. Per fare ciò, devi configurare l’emulatore, aggiungendo allo stesso un tuo account Google esistente.



Nella schermata di benvenuto visualizzata, premi quindi su Inizia e, nei successivi campi di testo che ti vengono mostrati, digita i dati d’accesso facenti riferimento a quest’ultimo (email e password).
Conferma la volontà di effettuare il login e accetta i termini e delle condizioni di servizio, premendo su Avanti e poi anche su Accetto.

Se, invece, non possiedi già un account Google, prima di effettuare i passaggi che ti ho appena indicato provvedi subito a crearne uno, attenendoti alle indicazioni che ti ho fornito nella mia guida dedicata all’argomento.



Effettuati questi passaggi, premi sul pulsante Comincia a usare BlueStacks.
A questo punto hai terminato la configurazione di BlueStacks e puoi effettuare l’accesso al Play Store, la cui icona (il simbolo di un sacchetto della spesa bianco) è situata nella schermata principale dell’emulatore (Home).

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Adesso, per installare le applicazioni Android di cui vuoi usufruire, utilizza il motore di ricerca del Play Store per digitarne il nome e premi il pulsante Invio sulla tastiera, per dare il via alla procedura di ricerca.
Una volta individuata l’app o il gioco di tuo interesse, fai clic sulla sua icona, dopodiché clicca prima su Installa e poi su Accetto, in corrispondenza della sua scheda Play Store, in modo da scaricarla e poterla utilizzare sul tuo computer.

Attendi dunque qualche istante, affinché la procedura di installazione dell’app venga avviata e portata a termine, dopodiché fai clic sul pulsante Apri per cominciare ad utilizzare l’app appena scaricata.
Tutte le app scaricare mediante BlueStacks risultano poi accessibili cliccando sulla loro icona aggiunta alla sezione Home del programma.



Se, invece, desideri configurare le impostazioni avanzate dell’emulatore, come ad esempio la risoluzione oppure la lingua, fai clic sull’icona di un ingranaggio (Impostazioni) che trovi situata nella barra in alto.
Nella nuova schermata che ti viene mostrata, puoi trovare alcune voci che ti permettono di regolare le impostazioni dell’emulatore.

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Ad esempio, mediante le voci annesse alla sezione Display, puoi personalizzare i parametri relativi alla risoluzione, mentre, premendo sulla scheda Engine, hai la possibilità di indicare il quantitativo di CPU e RAM da dedicare al programma.
In caso volessi cambiare la lingua dell’emulatore, fai clic sulla scheda Preferenze e seleziona quella da te desiderata, tramite il menu Impostazioni – Lingua.

Per chiudere BlueStacks, invece, fai clic sulla X collocata in alto a destra dopodiché, in corrispondenza dell’avviso Vuoi uscire da BlueStacks? fai clic su Si.



Emulare Android su PC con Android x86

Il funzionamento di BlueStacks non ti ha convinto in maniera particolare e sei ancora alla ricerca di un valido sistema mediante cui poter emulare Android su PC?
Si?
Bene, allora ti suggerisco di scaricare Android x86, una versione del sistema operativo mobile del robottino verde che risulta ottimizzata per i computer, e di installarla in dual-boot con Windows, proprio come se si trattasse di una distribuzione di Linux.

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Android x86 è completamente gratis, supporta quasi tutte le app e i giochi per Android e fornisce un accesso completo al Google Play Store.
Se questa soluzione ti interessa e se desideri dunque provare ad emulare Android su PC sfruttando Android x86 puoi seguire le indicazioni presenti nella mia guida su come installare Android su PC in cui ho provveduto a spiegarti in maniera dettagliata e precisa come procedere.

come emulare android su mac



come emulare android su mac

Muori dalla voglia di provare un’applicazione per Android che non è compatibile con il tuo smartphone?
Beh, potresti emulare il sistema operativo di Google sul PC e testarla in questo modo.
Come dici?
Non hai un PC Windows ma un Mac?
Non vedo dove sia il problema.

Con il programma gratuito BlueStacks puoi emulare Android su OS X e testare tutte le applicazioni che desideri sul computer senza passare per il telefonino.
Lo so, detta così può sembrare una cosa difficile, e invece ti è assicuro che è un gioco da ragazzi.
Scopri subito come emulare Android su Mac e provaci tu stesso.



Se vuoi scoprire come emulare Android su Mac, il primo passo che devi compiere è collegarti al sito Internet di BlueStacks e cliccare sul pulsante Download for Mac OS X per scaricare il programma sul tuo computer.

A download completato apri, facendo doppio click su di esso, il file appena scaricato (BlueStacks_AppPlayer-Beta.dmg) e trascina l’icona di BlueStacks nella cartella Applicazioni di OS X per installare l’applicazione sul tuo Mac.



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Per emulare Android su Mac usando BlueStacks, avvia l’applicazione e clicca prima su Apri e poi su Accept, in modo da accettarne le condizioni di utilizzo.
Attendi dunque che il caricamento iniziale finisca (ci vorranno solo pochi secondi) e traduci i menu del programma in italiano selezionando l’icona con il cacciavite e la chiave inglese collocata in basso a destra.
Nella schermata che si apre, recati nel menu Change Language e selezione l’Italiano fra le lingue disponibili per salvare le impostazioni.



Adesso torna al menu iniziale di BlueStacks (cliccando sul logo dell’applicazione) e seleziona una app qualsiasi fra quelle disponibili in Top Charts.
Nella schermata che si apre, clicca su Continue, Avanti e poi su Accedi (se vuoi associare il servizio al tuo account Google) o Crea (per creare un account apposito da utilizzare con BlueStacks).
Compila quindi modulo che ti viene proposto per effettuare il login o creare un nuovo account Google e clicca sul pulsante Termina configurazione per eseguire l’autenticazione.

Ad operazione completata, fai click prima su Continue e poi su Proceed.
Esegui nuovamente l’accesso al tuo account Google, clicca su Accedi, seleziona un dispositivo Android dall’elenco che compare (se disponibile) e fai click su Done per cominciare ad usare BlueStacks.



Se non compare alcuna lista di dispositivi Android e BlueStacks sembra bloccarsi, riavvia l’applicazione cliccando sulla sua icona presente nell’area di notifica di OS X (accanto all’orologio nella barra dei menu) e seleziona la voce Restart dal menu che compare, dopodiché ripeti quest’ultimo passaggio e tutto dovrebbe filare per il verso giusto.

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Ora devi accedere al Google Play Store facendo click prima su Finish e poi su Let’s Go e Continue e potrai finalmente cominciare a installare le tue app Android preferite sul Mac.
Per cercare un’applicazione in BlueStacks, clicca sull’icona della lente d’ingrandimento che si trova in alto a destra, digita il nome della app da trovare e premi il tasto Invio sulla tastiera del Mac per avviare la ricerca.

Seleziona quindi la app da installare, fai click sulla sua icona collocata sotto il logo del Google Play Store (il robottino verde) e clicca prima su Scarica e poi su Accetta e scarica per eseguire download ed installazione del software selezionato.



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Al termine dell’installazione, puoi avviare tutte le app Android che hai scaricato in BlueStacks recandoti nella schermata iniziale del programma, selezionando la voce My apps e cliccando sull’icona dell’applicazione da lanciare.



Per quelle app che presentano problemi di visualizzazione (es.
Ruzzle), imposta la modalità tablet di BlueStacks.
Per farlo, recati nelle impostazioni del programma, seleziona la voce Gestione applicazioni nel menu che compare e metti il segno di spunta accanto alla voce Tablet in corrispondenza dell’icona dell’applicazione che si vede male.

come emulare android



come emulare android

Stai per acquistare un nuovo smartphone ma sei ancora indeciso sul tipo di acquisto da fare.
Sei affascinato dal sistema operativo Google Android ma non sai ancora se è davvero quello che fa al caso tuo.
Beh, ma cosa aspetti?
Installa un emulatore di Android sul tuo PC e fatti meglio un’idea di quello che ti aspetta provando il sistema operativo di Google direttamente sul computer.

Come dici?
È illegale?
Assolutamente no.
Con l’Android SDK che Google ha messo gratuitamente a disposizione di tutti gli sviluppatori, puoi emulare il sistema operativo mobile del robottino sul tuo PC in maniera facile e sicura avendo la possibilità di provare alcune delle caratteristiche principali di Android senza usare uno smartphone.
Allora, sei pronto a scoprire come emulare Android, o no?



Per scoprire come emulare Android devi innanzitutto collegarti al sito Internet dell’Android SDK e cliccare sulla voce android-sdk_r12-windows.zip per scaricare il programma sul tuo PC.
Tieni presente che il peso iniziale del download è di quasi 35MB, quindi devi avere una connessione veloce per portare a termine l’operazione.
L’Android SDK funziona solo se sul PC è installato il software Java, quindi accertati di averlo installato o scaricalo dal sito ufficiale del programma.

A download completato apri, facendo doppio click su di esso, l’archivio appena scaricato (android-sdk_r12-windows.zip), estraine il contenuto in una cartella qualsiasi ed avvia tramite doppio click il programma SDK Manager.exe.
Nella finestra che si apre togli, facendo doppio click su di esse, il segno di spunta da tutte le voci in elenco eccetto Android SDK Platform-tools, revision 6 [*] ed SDK Platform Android 2.3.3, API 10, revision 2 e clicca sul pulsante Install per avviare lo scaricamento e l’installazione dell’emulatore di Android sul tuo PC.



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A procedura ultimata, fai click prima su Yes e poi su Close per tornare alla finestra principale dell’emulatore di Android.
Ora devi creare una nuova macchina virtuale per l’esecuzione del sistema operativo, clicca quindi prima sulla voce Virtual Devices e poi sul pulsante New.
Assegna un nome alla macchina virtuale digitandolo nel campo Name, seleziona la voce Android 2.3.3 – API Level 10 dal menu a tendina Target e fai click prima su Create AVD e poi su OK per completare l’operazione.



Ci siamo! Ora sei pronto ad emulare Android e a provare il sistema operativo sul tuo PC.
Clicca quindi sul nome della macchina virtuale che hai appena creato e fai click prima su Start e poi su Launch per far partire l’emulatore.
Ad Android caricato, sarai libero di usare il sistema operativo di Google sul tuo computer e saggiarne tutte le potenzialità (o quasi) utilizzando i pulsanti dello smartphone che compare su schermo per muoverti all’interno del nuovo ambiente di lavoro.
Nel caso in cui dovesse comparire un messaggio di errore e l’emulatore non dovesse funzionare, prova a scaricare e a creare una macchina virtuale con un’altra versione di Android.

come eliminare widget su android



come eliminare widget su android

Sei alla tua prima esperienza con uno smartphone Android e, tra le funzionalità del sistema operativo mobile di Google che ti sono piaciute di più, vi è sicuramente quella relativa ai widget:
i riquadri che si possono aggiungere alla home screen del dispositivo per avere sempre sotto controllo notizie, condizioni meteo, contatti preferiti e quant’altro.
Questa caratteristica ti è piaciuta talmente tanto che ora ti ritrovi un’infinità di widget installati e collocati nella schermata principale del tuo device e ora, avendo esagerato, vorresti sapere come fare un po’ di “pulizie” per rimuovere quelli che si sono superflui.

Non ti preoccupare, sono qui proprio per darti una mano:
nella guida che stai leggendo, infatti, troverai tutte le informazioni che ti occorrono per capire come eliminare widget su Android.
Nella fattispecie, ti spiegherò come rimuovere i widget dalla schermata Home, come disinstallare i widget e le app ad essi collegate e, per completezza d’informazione, ti illustrerò anche come spostare widget da una pagina all’altra della home screen, nel caso in cui tu voglia semplicemente riorganizzare la schermata principale del tuo dispositivo.



Allora, sei pronto per iniziare?
Sì?
Benissimo! Se sei d’accordo, prenditi qualche minuto di tempo libero e vediamo insieme come eliminare i widget da Android.
Coraggio:
mettiti bello comodo, concentrati sulla lettura dei prossimi paragrafi e, cosa ancora più importante, attua le “dritte” che ti darò.
Vedrai, se seguirai passo dopo passo i miei consigli, non avrai il benché minimo problema nel portare a termine la tua “impresa” odierna.
A me non resta altro da fare che augurarti buona lettura e, soprattutto, buon divertimento!

Indice

  • Come eliminare widget Android dalla schermata Home
  • Come disinstallare widget Android
  • Come spostare widget Android in un’altra schermata

Come eliminare widget Android dalla schermata Home

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Se non hai intenzione di disinstallare completamente un widget eliminandone la relativa applicazione, ma vuoi semplicemente eliminarlo dalla schermata Home, tutto ciò che devi fare è recarti nella pagina della home screen in cui si trova il widget che hai intenzione di rimuovere.

A questo punto, non devi far altro che mettere il dito sul widget da rimuovere e tenere premuto per qualche secondo, finché non senti il device vibrare o, comunque, finché non vedi che il widget può essere ridimensionato e/o spostato in un’altra schermata.



Senza staccare il dito dallo schermo del device, trascina, quindi, il widget selezionato verso il pulsante Rimuovi (che dovrebbe essere contrassegnato dall’icona della pattumiera) comparso in alto o in fondo alla home screen (dipende dal dispositivo in uso) e molla la presa.

Puff!  Il widget selezionato scomparirà dalla schermata principale di Android ma, all’occorrenza, potrà essere ripristinato (visto che non è stato disinstallato), seguendo la medesima procedura che hai usato per inserirlo nella home screen del dispositivo.



In alternativa a quanto detto nelle righe precedenti, puoi rimuovere un widget dalla schermata Home del tuo device anche in un’altra maniera:
dopo aver effettuato un tap prolungato sul widget che intendi eliminare, dovresti veder comparire il pulsante (x) nell’angolo in alto a sinistra dello stesso.
Pigiando sul simbolo in questione e poi sulla voce Rimuovi (nel menu che compare a schermo), dovresti riuscire a rimuovere il widget dalla schermata Home.
Più semplice di così?!

Come disinstallare widget Android

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Desideri sapere come disinstallare widget Android rimuovendo completamente il loro software dallo smartphone o dal tablet in tuo possesso?
Ti garantisco che si tratta di un’operazione semplicissima da portare a termine:
tutto ciò che devi fare è disinstallare l’app a cui è collegato il widget che vuoi disinstallare completamente dal tuo device e confermarne l’eliminazione premendo sull’apposita voce.
Ci sono vari modi per riuscire a far questo:
vediamoli da vicino.

Un modo per disinstallare widget su Android è agire dal Play Store:
avvia quest’ultimo premendo sull’icona del triangolino colorato che si trova nella schermata Home o nel drawer (la schermata in cui sono raccolte le icone di tutte le app installate sul device), digita nel campo di ricerca situato in alto il nome dell’app collegata al widget che hai intenzione di rimuovere dal dispositivo, fai tap sul pulsante Disinstalla che si trova nella pagina dell’applicazione in questione e poi conferma l’operazione rispondendo OK alla domanda Vuoi disinstallare quest’applicazione?.



In alternativa, dalla schermata principale del Play Store, premi sul pulsante (≡) posto in alto a sinistra, fai tap sulla voce Le mie app e i miei giochi dal menu che si apre, premi sulla scheda Installate, scorri l’elenco delle applicazioni installate sul tuo dispositivo e individua quella relativa al widget che vuoi eliminare definitivamente dal device.
Pigia, quindi, sull’icona o sul nome dell’app in questione e disinstallala premendo prima sul pulsante Disinstalla e poi sulla voce OK dal riquadro che compare al centro dello schermo.

Un altro modo per disinstallare un widget su Android è quello di individuare l’icona dell’app a cui è collegato, tenere premuto su di essa, premere sulla (x) e fare tap sulla voce Disinstalla dal menu che si apre oppure, dopo aver effettuato un tap prolungato sull’icona dell’applicazione in questione, trascinarla nella parte superiore dello schermo (dove dovrebbe essere presente il pulsante Disinstalla o Elimina) e poi confermare l’operazione premendo su Disinstalla.



Con la procedura che ti ho appena illustrato, il widget collegato all’app disinstallata verrà completamente rimosso dallo smartphone o dal tablet e non potrà essere più richiamato nella schermata principale di Android (a meno che non si reinstalli nuovamente l’app rimossa).

Un altro modo ancora per disinstallare widget su Android è quello di effettuare un tap prolungato in un punto “vuoto” della schermata Home, premere sulla voce Widget (che dovrebbe trovarsi in basso), premere sull’icona della pattumiera che dovrebbe essere collocato in alto a destra, fare tap sul simbolo della (x) che compare sui widget da disinstallare (se non compare su alcuni widget è perché sono collegati ad app di sistema che non è possibile disinstallare) e rispondi Disinstalla all’avviso Questo widget e la app associata verranno disinstallato che compare a schermo.



Se vuoi avere maggiori su come disinstallare app su Android, ti consiglio di dare un’occhiata all’approfondimento che ti ho appena linkato:
lì troverai maggiori informazioni sulle procedure che ti ho descritto nelle righe precedenti.

Come spostare widget Android in un’altra schermata

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Come ti avevo promesso nell’introduzione del post, vediamo adesso come spostare i widget di Android in un’altra schermata.
Se non hai intenzione di rimuovere completamente un widget dalla home screen o di disinstallarlo dal tuo device, questa infatti è l’unica alternativa che ti rimane per eliminare, si fa per dire, l’elemento dalla schermata principale di Android.

Per procedere, devi per prima cosa recarti nella pagina della home screen in cui si trova il widget che vuoi spostare in un’altra schermata.
A questo punto, non devi far altro che posizionare il dito sull’elemento in questione e tenere premuto per qualche secondo, finché non senti il dispositivo vibrare o, comunque, finché non vedi che il widget diventa modificabile.



A questo punto, trascina il widget verso il bordo sinistro o destro dello schermo (in base a se intendi spostarlo nella pagina precedente o successiva della home screen) e rilascialo non appena hai individuato un “angolino” che fa al caso suo.
Se necessario, poi, ridimensiona l’elemento utilizzando i pallini che vedi sul suo perimetro (sempre se è possibile farlo) e fai tap in un punto “vuoto” della home screen per salvare le modifiche fatte.
Se nella tua home screen non sono presenti pagine aggiuntive dove riporre il widget, richiama il menu di modifica del launcher (di solito basta fare un tap prolungato su un punto dello schermo senza icone) e premi sull’apposita voce, che potrebbe essere rappresentata dal simbolo [+].

Hai visto che non è stato poi così complicato spostare i widget in un’altra schermata della home screen?
Adesso non devi fare altro che ripetere l’operazione anche per gli altri widget, così da organizzare al meglio le schermate del tuo dispositivo.



come eliminare virus android



come eliminare virus android

Android è un sistema operativo molto flessibile.
Rispetto a piattaforme concorrenti come iOS e Windows Phone concede più libertà d’azione all’utente, ma questo innegabile vantaggio si paga con qualche rischio in più sul versante della sicurezza informatica.

La possibilità di installare applicazioni da fonti esterne rispetto al Google Play Store e la vastissima diffusione del sistema operativo (è la piattaforma software più utilizzata in ambito smartphone) hanno fatto sì che Android attirasse su di sé le poco piacevoli attenzioni dei criminali informatici, i quali progettano dei malware tesi a spiare le attività degli utenti, raccogliere i loro dati e in taluni casi attivare costosissimi servizi premium via SMS.



Per proteggersi da questo tipo di minacce bisogna utilizzare il proprio smartphone/tablet in maniera assennata, evitare il download di applicazioni da fonti esterne rispetto al Play Store (anche se va detto che sporadicamente qualche malware ha fatto capolino anche lì, travestito da giochino o app innocua) e magari installare un buon antivirus:
ce ne sono tantissimi, anche di gratuiti, che non appesantiscono il sistema e riescono a garantire un ottimo grado di protezione.
Se vuoi te ne consiglio alcuni fra i migliori disponibili attualmente su piazza e ti spiego come eliminare virus Android utilizzandoli.
Non ci vorrà molto, promesso.

Come prevenire l’installazione dei malware su Android

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Prima di dare un’occhiata ai migliori antimalware disponibili attualmente su Android, chiariamo un concetto importante:
per dormire sonni ragionevolmente tranquilli basterebbe scaricare applicazioni solo da fonti sicure, quindi solo dal Play Store rivolgendosi a sviluppatori di provata affidabilità, e non effettuare il root su Android.

Ora, per impostazione predefinita la maggior parte degli smartphone e dei tablet Android non ha i permessi di root abilitati e non consente l’installazione di app provenienti da fonti diverse rispetto al Play Store, ma per assicurarti che entrambe le misure di sicurezza siano attive sul tuo device fai queste semplici verifiche.



  • Apri la lista delle applicazioni installate sul tuo smartphone/tablet e verifica se tra queste ce n’è una chiamata SuperSU o SuperUser.
    Se non c’è, quasi sicuramente il tuo dispositivo non è stato sottoposto alla procedura di root. Per una verifica più “seria” puoi installare l’applicazione Root Checker e scoprire tramite quest’ultima se il tuo device ha i permessi di root sbloccati o meno.
    Se il tuo smartphone o il tuo tablet risulta sbloccato tramite root, puoi “bloccarlo” nuovamente selezionando l’apposita voce dall’applicazione SuperSU/SuperUser.
    Sappi però che facendo in questo modo non potrai più usare tutte quelle applicazioni che necessitano dei permessi di root per funzionare.
    Maggiori informazioni a riguardo le puoi trovare facilmente su Google cercando una guida dedicata in maniera particolare al tuo device (es.
    “come rimuovere il root da Samsung Galaxy S7”).
  • Recati nelle impostazioni di Android, seleziona la voce Sicurezza dal menu che si apre e verifica se l’opzione Origini sconosciute è attiva.
    Se è attiva, disattivala e verrà bloccata automaticamente l’installazione delle app provenienti da fonti diverse rispetto al Play Store.

A questo punto hai un terminale ragionevolmente sicuro da utilizzare ma, attenzione, non invulnerabile di fronte al rischio malware.
Se vuoi dormire sonni ancora più tranquilli devi installare un antivirus come quelli che sto per consigliarti, sapendo però che dovrai rinunciare a un pizzico di memoria e/o prestazioni per consentire al software di controllare il sistema in tempo reale.
Buon divertimento!

Avast

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Un antivirus per Android che ti consiglio vivamente di provare è Avast, il quale include una protezione antimalware con scansione in tempo reale delle nuove app installate sul device, rileva le applicazioni pericolose sotto il punto di vista della privacy, blocca le chiamate indesiderate, blocca l’accesso alle applicazioni con una password e permette di rintracciare il dispositivo in caso di furto/smarrimento.

Per installare Avira per Android, cercalo nel Play Store e premi sui pulsanti Installa e Accetto.
Dopodiché avvia l’applicazione, fai “tap” sul pulsante Continua e avvia la prima scansione antimalware del tuo smartphone/tablet premendo sul bottone Analizza questo dispositivo.



Per il resto non c’è molto da spiegare, Avast è completamente in italiano e la sua interfaccia è estremamente intuitiva:
selezionando l’opzione Scansione intelligente dal menu iniziale e premendo sul pulsante Analizza questo dispositivo puoi avviare una nuova scansione on-demand del sistema, selezionando la voce Controllo Wi-Fi puoi verificare il grado di sicurezza della rete Wi-Fi a cui sei connesso, mentre andando nella sezione Strumenti puoi trovate tutte le funzioni “extra” di Avast.

Tra le funzioni “extra” di Avast ci sono: Blocco app per bloccare le app con una password; Consulente privacy per scoprire le app che presentano rischi per la privacy; Blocco chiamate per bloccare le chiamate indesiderate e Firewall per regolare l’accesso a Internet da parte delle altre app.
Infine ti segnalo che recandoti nelle sezioni Altri prodotti Avast e Archiviazione di Avast puoi trovare dei link ad altre applicazioni gratuite che Avast ha realizzato per Android, come l’antifurto Anti-Theft e la app di pulizia del sistema Avast Cleanup.



Bitdefender

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La versione Android di Bitdefender figura sempre ottimamente nei test comparativi, ma purtroppo l’edizione free dell’antivirus offre pochissime funzioni rispetto alla concorrenza:
permette di effettuare scansioni on-demand del sistema, monitora le nuove applicazioni installate sul dispositivo ma non presenta alcuna funzione antifurto, non permette di bloccare le chiamate e non permette di vietare l’accesso alle applicazioni che si vogliono mantenere private.



Per installare la versione free di Bitdefender sul tuo smartphone/tablet, cerca Bitdefender Antivirus Free sul Google Play Store e premi sui pulsanti Installa e Accetto.
A download completato, avvia la app, premi sul pulsante Accetta e avvia una scansione completa del sistema usando il bottone Scan collocato al centro dello schermo.

Se cerchi una soluzione per la sicurezza più completa, che oltre a eliminare virus Android consente anche di rintracciare il dispositivo in caso di furto/smarrimento, bloccare le chiamate indesiderate ecc.
prova Bitdefender Mobile Security & Antivirus che costa 1,49 euro/mese o 14,95 euro/anno e include una trial gratuita di 14 giorni di tutte le sue funzioni.



Eset Mobile Security

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Un altro antivirus per Android che ti consiglio di prendere in considerazione è Eset Mobile Security, il quale però, proprio come Bitdefender, presenta un numero di funzioni limitato nella sua versione free.



La versione gratuita dell’antivirus permette di effettuare una scansione completa del sistema, di esaminare automaticamente le nuove applicazioni installate sul dispositivo ma non aggiorna in tempo reale le definizioni antimalware; include una funzione antifurto (limitata rispetto alla versione Pro) ma non permette di filtrare le chiamate, visualizzare le app che rappresentano un rischio per la privacy o bloccare i tentativi di phishing.
È possibile provare la versione Premium dell’applicazione per un periodo di 30 giorni, dopodiché il prezzo è di 9,99 euro/anno.

Per scaricare la versione free di Eset sul tuo smartphone o il tuo tablet, apri il Play Store, cercala in quest’ultimo e premi sui bottoni Installa e Accetto. Dopodiché avvia l’applicazione, imposta la sua lingua sull’italiano e premi sul pulsante Accetto per avviare la sua procedura di configurazione iniziale.



Nella schermata che si apre, metti il segno di spunta accanto alla voce Desidero far parte di Eset Live Grid per usufruire della protezione cloud di Eset, vai avanti e seleziona la voce Abilita rilevamento dal menu a tendina che si trova al centro dello schermo per attivare la protezione contro le applicazioni potenzialmente indesiderate (quindi non ancora incluse ufficialmente nelle definizioni dei malware ma dal comportamento sospetto).

Per concludere, scegli se usare sin da subito la versione free di Eset o se attivare la prova gratuita di Eset Pro e attendi che venga portata a termine la scansione del tuo smartphone/tablet.
Successivamente l’applicazione provvederà a controllare il sistema in tempo reale.



Avira Antivirus Security

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Avira Antivirus Security non ha brillato in maniera particolare negli ultimi test comparativi, ma riesce comunque a garantire un ottimo livello di protezione senza appesantire eccessivamente il sistema.
È gratuito ma include alcune funzioni che si possono sbloccare solo registrandosi ai servizi online di Avira o aggiornando ad Avira Antivirus Security Pro, che costa 8,15 euro/anno.



Le funzioni offerte gratuitamente dal software sono quelle legate alla protezione antimalware (con scansione on-demand e controllo automatico delle nuove app installate sul dispositivo), al blocco delle chiamate indesiderate e al rilevamento delle applicazioni che rappresentano dei rischi per la privacy.
Chi crea un account gratuito sui servizi online di Avira può inoltre usufruire della funzione antifurto per rintracciare lo smartphone da remoto, della protezione anti-phishing e del blocco delle app con password.
Per chi passa alla versione Pro della app, invece, è disponibile un sistema di navigazione protetta per bloccare i siti pericolosi ed effettuare operazioni di home banking in tutta sicurezza, ci sono aggiornamenti delle definizioni ogni ora e viene offerto supporto tecnico dedicato.

Per installare Avira Antivirus Security sul tuo smartphone (o il tuo tablet), cercalo nel Google Play Store e premi sui pulsanti Installa e Accetto.
Dopodiché avvia l’applicazione, fai “tap” sulla voce Ignora il tour per saltare tutte le schermate di presentazione e scegli se iscriverti ai servizi online di Avira (operazione gratuita) premendo sul pulsante Registrati o se saltare per il momento questo passaggio selezionando la voce Registrati più tardi che si trova in basso.



Al primo avvio dell’antivirus parte automaticamente la scansione del sistema.
Attendi dunque che l’operazione venga portata a termine ed elimina eventuali minacce rilevate sul dispositivo.
Per accedere alle funzioni di antifurto, protezione identità (anti-phishing), blocco app e blacklist (per bloccare i numeri indesiderati) seleziona le apposite voci presenti nel menu principale di Avira.
Se invece vuoi avviare una nuova scansione manuale del sistema, seleziona la voce Antivirus e premi sul pulsante Scansione.

Kaspersky

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Infine voglio segnalarti Kaspersky Internet Security, un altro antivirus molto “blasonato” che offre numerose funzioni interessanti:
scansione antimalware (con protezione in tempo reale solo per gli utenti che acquistano la versione Premium), filtraggio delle chiamate e antifurto.
Protezione Web, filtro anti-phishing e occultamento di contatti privati, messaggi e chiamate sono disponibili solo per gli utenti della versione Premium, che costa 14,95 euro/anno ma si può provare gratis per 30 giorni.

Per installare Kaspersky sul tuo smartphone o sul tuo tablet, cerca l’applicazione all’interno del Play Store e premi sui pulsanti Installa e Accetto.
Dopodiché avviala, seleziona Italia dal menu a tendina per la selezione del paese, vai avanti e accetta le condizioni d’uso dell’antivirus premendo sul bottone Accetta e continua.



A questo punto, scegli se creare account per usufruire dell’avvio remoto dei comandi, della gestione remota della protezione e dell’accesso ad altri servizi Kaspersky o se proseguire ignorando questo passaggio e decidi  se usare la versione free dell’applicazione o se acquistare la sua versione a pagamento.

Per concludere, premi sul pulsante Eseguire la scansione e attendi l’esito del controllo del sistema.
Tutte le funzioni della app sono accessibili dal menu principale di quest’ultima, che compare premendo sulla freccia che si trova in basso a destra.



Altri antivirus per Android

Se vuoi una panoramica più ampia sugli antivirus per Android, ti consiglio di fare un “salto” sul sito Internet AV-Test.org che saltuariamente pubblica delle classifiche comparative con le migliori app del settore.
Gli antivirus possono essere ordinati in base al loro grado di efficacia, cliccando sulla voce Protection, oppure in base al loro grado di usabilità, cliccando sulla voce Usability.

Non dimenticare, poi, di dare un’occhiata al mio post con i migliori antivirus Android in cui ho raccolto alcune delle migliori soluzioni antivirus per Android e ti ho spiegato come sfruttarle al meglio (alcune sono incluse anche in questo tutorial, altre no).



come eliminare app android



come eliminare app android

Hai comperato da poco il tuo primo dispositivo Android e ben felice della cosa hai subito cominciato a scaricare una marea di applicazioni che pensavi potessero tornarti utili.
Tuttavia se adesso ti ritrovi qui, a leggere queste guida, è evidente che passata l’euforia iniziale ci hai ripensato, ti sei reso conto che più della metà delle applicazioni che hai installato sul tuo smartphone o sul tuo tablet in realtà non erano poi così importanti ed adesso ti piacerebbe dunque capire come fare per eliminare app Android.
Se le cose stanno effettivamente in questo modo e se hai quindi bisogno di un piccolo aiuto sappi che puoi contare ancora una volta su di me.

Nelle righe successive andrò infatti ad indicarti tutto quel che risulta necessario fare per poter eliminare app Android, che tu abbia uno smartphone o un tablet poco importa, la procedura da effettuare è identica in entrambi i casi ed il risultato è assicurato.
Prima che tu possa allarmarti e pensare al peggio ci tengo però a specificarti sin da subito che contrariamente alle apparenze eliminare app Android non è affatto complicato e che tutti, anche chi come te non è esattamente un esperto in nuove tecnologie, possono riuscire “nell’impresa” senza particolari problemi, davvero.



Chiarito ciò se sei quindi interessato a scoprire come procedere per poter eliminare app Android ti suggerisco di prenderti qualche minuti di tempo libero, di metterti ben comodo, di afferrare il tuo dispositivo e di concentrarti attentamente sulla lettura delle mie indicazioni.
Sei pronto?
Si?
Perfetto, allora cominciamo.

A seconda di quelle che sono le tue preferenze ed esigenze sappi che è possibile eliminare app Android effettuato due differenti procedure.
Una, quella standard, prevede l’utilizzo delle opzioni e delle funzionalità “di serie” della piattaforma mobile del robottino verde, l’altra, quella alternativa, prevede invece l’utilizzo di apposite applicazioni rese disponibili proprio per rimuovere le altre app installate sul dispositivo. La scelta di quale delle due soluzioni adottare per eliminare app Android spetta ovviamente solo e soltanto a te, in base a quelle che sono le tue esigenze e preferenze.
Ad ogni modo non preoccuparti, a prescindere dalla tua scelta non dovrai fare nulla ti troppo complicato, hai la mia parola.



Eliminare app Android – Procedura standard

Se ti interessa capire come fare per eliminare app Android sul tuo smartphone o tablet mettendo in pratica la procedura standard le prime cose che devi fare sono accedere alla home screen del dispositivo, aprire il menu delle impostazioni premendo sull’icona a forma di ruota di ingranaggio, selezionare la voce App o Gestione applicazioni dalla schermata che ti viene mostrata e premere poi sulla voce Tutte collocata in alto a destra (se non riesci a visualizzarla scorri la schermata verso destra). Procedi ora andando a selezionare il nome dell’app che è tua intenzione eliminare, premi poi sul bottone Disinstalla e per concludere conferma la rimozione di quanto precedentemente selezionato premendo OK.

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Oltre che così come ti ho appena indicato tieni presente che molti smartphone e tablet Android permettono di eliminare app anche in un altro modo ovvero accedendo alla schermata con l’elenco di tutte le app presenti sul dispositivo, tenendo il dito premuto per un paio di secondi sull’icona dell’applicazione da rimuovere, trascinando quest’ultima sulla scritta Disinstalla che compare nella parte alta della schermata visualizzata e facendo poi tap sulla voce Disinstalla che appare a schermo per dare conferma della scelta fatta.

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Un altro sistema per eliminare app Android consiste invece nell’andare ad agire dal Google Play Store. Per fare ciò accedi alla schermata del tuo smartphone o tablet in cui sono raggruppate tutte le app installate, cerca l’icona di Google Play Store e pigiaci sopra. Attendi quindi che la schermata di Google Play Store risulti visibile dopodiché fai tap sul campo di ricerca che risulta collocato in alto, digita il nome dell’app che è tua intenzione andare a rimuovere e poi premi sul pulsante a forma di lente di ingrandimento annesso alla tastiera visibile a schermo.
Adesso premi sul nome dell’app di tuo interesse tra quelle presenti in elenco, attendi che la schermata di Google Play Store facente riferimento a quest’ultima risulti visibile dopodiché premi sul pulsante verde Disinstallata e poi fai tap su OK.

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In alternativa al metodo che ti ho appena indicato puoi eliminare app Android agendo da Google Play Store anche effettuando l’accesso a quest’ultimo sul tuo dispositivo, effettuando uno swipe da sinistra verso destra una volta visualizzata la schermata principale dello store e premendo poi sulla voce Le mie app e i miei giochi annessa al menu che ti viene mostrato.
Successivamente scorri l’elenco delle applicazioni che ti viene mostrato, individua l’app relativamente alla quale è tua intenzione andare ad agire, pigiaci sopra, fai tap sul bottone Disinstalla e poi dai conferma della tua volontà di eliminare app Android premendo nuovamente su Disinstalla.

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Eliminare app Android – Procedura alternativa

Se invece sei alla ricerca di un sistema mediante cui poter eliminare Android sul tuo smartphone o sul tuo tablet andando ad utilizzare uno strumento alternativo a quanto disponibile di default e se è tua intenzione agire su più elementi in contemporanea ti suggerisco di ricorrere all’impiego di Disinstallatore (Unistaller).
Si tratta di un’applicazione gratuita che così come suggerisce lo stesso nome automatizza il processo di rimozione delle app su device Android avviandone la cancellazione in sequenza.

Per eliminare app Android sul tuo smartphone o sul tuo tablet con con Disinstallatore (Unistaller) devi innanzitutto effettuare il download e l’installazione dell’applicazione.
Per fare ciò accedi alla home screen dello smartphone, cerca l’icona di Play Store e poi pigiaci sopra. Una volta fatto ciò premi sulla barra di ricerca collocata in alto, digita disinstallatore (unistaller) e poi fai tap sul primo risultato di ricerca visualizzato, quello accanto al quale è presente anche l’icona dell’applicazione.
Se desideri velocizzare l’esecuzione di questa operazione puoi anche cliccare qui dal tuo smartphone Android per collegarti direttamente alla sezione del Play Store di Google dedicata all’app.



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Adesso pigia sul pulsante Installa di colore verde che risulta collocato nella parte in alto a destra.
Procedi facendo tap sulla voce Accetta per completare l’operazione.



Dopo aver provveduto a scaricare Disinstallatore (Unistaller) sul tuo device e dopo aver atteso qualche istante per l’installazione dell’app potrai finalmente servirti della stessa per eliminare app Android.
Per fare ciò avvia l’applicazione premendo sulla sua icona presente in home screen, seleziona poi i nomi delle app che vuoi rimuovere, premi sul pulsante di colore verde Disinstalla le App selezionate che si trova in alto e poi fai tap sulla voce Disinstalla in risposta a tutte le richieste che ti appaiono a schermo.

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Qualora dando uno sguardo alla schermata in cui sono elencate tutte le app installate sul tuo dispositivo non dovessi riuscire a trovare quelle su cui è tua intenzione andare ad agire prima di fare tap sul pulsante Disinstalla le App selezionate puoi individuarle facilmente premendo sull’icona a forma di lente di ingrandimento collocata nella parte alta della schermata e digitandone poi il nome nel campo di ricerca che ti viene mostrato.

Successivamente attendi qualche istante affinché la procedura per eliminare app Android venga avviata e portata a termine.
Chiaramente le tempistiche necessarie affinché il procedimento di rimozione delle app venga completato possono variare in base al numero di elementi selezionati ed al peso degli stessi, tienine conto.



In alternativa a Disinstallatore (Unistaller) puoi andare ad eliminare app Android sfruttando Facile disinstallazione.
Trattasi di un’altra applicazione avente funzionalità simili a quelle della risorsa che ti ho già proposto e che consente di rimuovere le app installate sullo smartphone o sul tablet Android agendo anche su più elementi in simultanea.

Per eliminare app Android sul tuo smartphone o sul tuo tablet con con Facile disinstallazione devi innanzitutto effettuare il download e l’installazione dell’applicazione.
Per fare ciò accedi alla home screen dello smartphone, cerca l’icona di Play Store e poi pigiaci sopra. Una volta fatto ciò premi sulla barra di ricerca collocata in alto, digita facile disinstallazione e poi fai tap sul primo risultato di ricerca visualizzato, quello accanto al quale è presente anche l’icona dell’applicazione.
Se desideri velocizzare l’esecuzione di questa operazione puoi anche cliccare qui dal tuo smartphone Android per collegarti direttamente alla sezione del Play Store di Google dedicata all’app.



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Adesso pigia sul pulsante Installa di colore verde che risulta collocato nella parte in alto a destra.
Procedi facendo tap sulla voce Accetta per completare l’operazione.



Dopo aver provveduto a scaricare Facile disinstallazione sul tuo device e dopo aver atteso qualche istante per l’installazione dell’app potrai finalmente servirti della stessa per eliminare app Android.
Per fare ciò avvia l’applicazione premendo sulla sua icona presente in home screen, apponi poi un segno di spunta sulla casella presente accanto ai nomi delle app che intendi rimuovere, premi sul pulsante Rimuovi che si trova in basso e poi fai tap sulla voce Disinstalla in risposta a tutte le richieste che ti appaiono a schermo.

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Nel caso in cui dando uno sguardo alla schermata in cui sono elencate tutte le app installate sul tuo dispositivo non dovessi riuscire ad individuare quelle su cui è tua intenzione andare ad agire prima di fare tap sul pulsante Rimuovi puoi individuarle facilmente premendo sull’icona a forma di lente di ingrandimento collocata nella parte in alto a destra della schermata e digitandone poi il nome nel campo di ricerca che ti viene mostrato.

come eliminare account google android



come eliminare account google android

Hai acquistato uno smartphone Android di “seconda mano” da un amico ma sul dispositivo è ancora impostato il suo account Google?
Vorresti cancellarlo senza dover disinstallare tutte le app o resettare le impostazioni del telefono ma non sai come fare?
Tranquillo, se vuoi ti do una mano io.

Eliminare account Google Android è un’operazione semplicissima e non comporta alcun effetto collaterale (a parte la cancellazione dei file legati all’account dal dispositivo).
Tutto quello che devi fare è accedere alle impostazioni dello smartphone, selezionare l’account da rimuovere e premere su un paio di pulsanti.
Vedrai, ci vorranno al massimo 30 secondi per completare tutto il lavoro.



Come dici?
Dopo aver eliminato l’account del tuo amico vorresti collegare Android al tuo indirizzo Gmail?
Nessun problema.
Anche in questo caso si tratta di un’operazione semplicissima che si può fare in pochissimi secondi.
Tutte le email, i contatti, gli appuntamenti del calendario e gli altri dati collegati al tuo account Google verranno sincronizzati automaticamente sul telefono senza che tu debba muovere un dito!

Cancellare un account Google da Android

Il primo passo che devi compiere per eliminare il tuo account Google da uno smartphone o un tablet Android è accedere alle impostazioni del terminale.
Se non sai come si fa, recati nella schermata in cui ci sono le icone di tutte le applicazioni installate il dispositivo (si chiama drawer) e premi sull’icona Impostazioni (che dovrebbe essere rappresentata da un piccolo ingranaggio).



A questo punto, scorri il menu che si apre fino a raggiungere la voce Account e fai “tap” su quest’ultima.
Seleziona quindi l’icona di Google, scegli l’account Google che vuoi rimuovere da Android (es.
tuonome@gmail.com) e premi sui tre puntini in alto a destra.

Per concludere, seleziona la voce Rimuovi account dal riquadro che compare, conferma la tua volontà di cancellare l’account premendo sul bottone Rimuovi account e il gioco è fatto.



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Attenzione: cancellare un account Google da Android causa l’eliminazione di tutti i dati associati a quest’ultimo.
Questo significa che non avrai più sul telefono (o sul tablet) le tue email, i documenti di Google Drive e gli appuntamenti del calendario.
Per ripristinarli dovrai associare nuovamente il tuo account Google al dispositivo (i dati rimarranno salvati su Internet, sul tuo spazio personale offerto da Google).



Aggiungere un nuovo account Google ad Android

Adesso sei libero di aggiungere un nuovo account ad Android.
Per compiere quest’operazione, recati nel menu Impostazioni > Account del tuo smartphone o del tuo tablet e premi sul bottone Aggiungi account che si trova in fondo allo schermo.

Nella schermata che si apre, seleziona il logo di Google e scegli se autenticarti con un account Gmail già esistente o se crearne uno nuovo.
Nel primo caso non devi far altro che digitare il tuo indirizzo Gmail nel campo Inserisci la tua email, premere su Avanti e inserire il resto delle informazioni richieste.



Se invece desideri creare un nuovo account, scorri il menu fino in fondo, premi sull’opzione Oppure crea un nuovo account e fornisci tutte le informazioni che ti vengono chieste:
nome, cognome, indirizzo email da creare, password e quant’altro.
Trovi maggiori informazioni su questa procedura nella mia guida su come creare account Google.

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Ad operazione completata tutti i dati che sceglierai di sincronizzare con il tuo account Gmail (posta, calendario, foto, cronologia di Chrome, contatti ecc.) verranno scaricati automaticamente su Android e potrai accedervi tramite le applicazioni ufficiali di Gmail, Google Calendar ecc.
installate sul tuo dispositivo.

Nel caso in cui non riuscissi ad eliminare account Google Android seguendo le indicazioni che ti ho fornito in precedenza, prova prima ad aggiungere un nuovo account al dispositivo come appena visto insieme e ripeti la procedura di cancellazione dell’account.



Cancellare i dati di uno smartphone Android da remoto

Il tuo smartphone è stato oggetto di un furto?
Mi spiace, in ogni caso sappi che puoi dissociare il tuo account Google e cancellare tutti i dati dal dispositivo agendo da remoto.
Tutto quello che devi fare è collegarti al sito Internet Gestione Dispositivi Android e cliccare sull’icona Cancella per due volte consecutive.
Tutti i dati presenti sul cellulare verranno cancellati e, ovviamente, il dispositivo non risulterà più rintracciabile da remoto (in quanto disconnesso dal tuo account Google).

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Se Gestione Dispositivi Android non riesce a localizzare lo smartphone, probabilmente il device è stato spento o disconnesso da Internet, oppure i servizi di localizzazione da remoto non sono mai stati attivati su quest’ultimo.
Per saperne di più leggi il mio tutorial su come ritrovare il cellulare Android.

Cancellare un account Google definitivamente

Oltre che disconnetterlo da Android, vuoi cancellare il tuo account Google in maniera definitiva?
Si può fare, ma sappi che si tratta di un’operazione irreversibile.
Mettendola in pratica cancellerai tutte le tue email di Gmail, i tuoi video di YouTube, i tuoi appuntamenti segnati su Google Calendar e tutte le altre informazioni collegate ai servizi di “big G”.
Per evitare di perdere questi dati in maniera definitiva, scaricane una copia di sicurezza sul PC prima di eliminare l’account.



Per scaricare un backup di tutti i dati del tuo account Google, collegati a google.com o google.it da PC, clicca sulla tua foto del profilo collocata in alto a destra e pigia sul pulsante Account personale che si trova nel menu che compare.

Nella pagina che si apre, clicca sulla voce Controlla i tuoi contenuti (nel riquadro sulle Informazioni personali e privacy) e seleziona l’opzione Crea archivio. Dopodiché accertati che ci sia il segno di spunta accanto a tutti i dati e i servizi di tuo interesse (contatti, posta, YouTube ecc.) e clicca prima su Avanti e poi nuovamente su Crea archivio.



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Verrà avviata la creazione di un pacchetto zip con tutti i tuoi dati personali.
Il processo di creazione dell’archivio potrebbe andare avanti anche diversi giorni (dipende dalla mole di informazioni da elaborare), comunque non appena sarà pronto riceverai un’email con il link per il download.



Dopo aver scaricato i dati puoi passare alla cancellazione dell’account.
Per eliminare definitivamente il tuo account Google torna nel menu Account personale di google.com o google.it e clicca prima sulla voce Elimina il tuo account o tuoi servizi che si trova sulla destra (nel riquadro relativo alle Preferenze account) e poi su Elimina account Google e dati.

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Nella pagina che si apre, digita la password del tuo indirizzo Gmail e completa la procedura di cancellazione dell’account mettendo il segno di spunta accanto alle voci Sì, riconosco di essere ancora responsabile di tutti gli addebiti derivanti da eventuali transazioni finanziarie in attesa e comprendo che in determinate circostanze le mie entrate non verranno pagate e Sì, desidero eliminare definitivamente il mio account Google e tutti i relativi dati. che si trovano in fondo alla pagina e cliccando sul pulsante Elimina account.

Ora il tuo account Google è cancellato e, con esso, sono stati eliminati tutti i dati di servizi come Gmail, Google Calendar e YouTube.
La procedura non è reversibile.



come effettuare un backup android



come effettuare un backup android

Hai paura che il tuo amato – e costosissimo – smartphone Android possa rompersi da un momento all’altro?
Temi di perdere tutte le applicazioni e i dati che hai salvato sul dispositivo?
Beh, fai bene a pensarci, anzi fai benissimo.
Però non essere così paranoico!

Ormai esistono tantissime app che permettono di salvare i dati presenti sui dispositivi Android e, all’occorrenza, ripristinarli con estrema facilità.
Installale una qualsiasi sul tuo smartphone e finalmente ti libererai dalla preoccupazione di perdere SMS, contatti, foto, video, appuntamenti del calendario o altri dati importanti salvati sulla memoria del device.



Occhio però:
le applicazioni più efficaci e complete per il backup di Android richiedono il root.
Questo significa che – se non l’hai ancora fatto – devi andarti a leggere la mia guida su come effettuare il root Android e devi sbloccare il tuo cellulare seguendo le indicazioni presenti in essa.
Dopodiché rimboccati le maniche e scopri in dettaglio come effettuare un backup Android seguendo le istruzioni che sto per fornirti.
Ti assicuro che sarà tutto molto più facile di quello che immagini.

Titanium Backup

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Titanium Backup è il top per quello che riguarda il backup Android, permette infatti di copiare tutte le applicazioni installate sul telefono, le loro impostazioni e i dati che contengono offrendo al contempo una pratica funzione di ripristino che permette di reintegrarle sul dispositivo in pochissimi “tap”.



È disponibile in due versioni:
una di base gratuita e una a pagamento (5,99 euro) che in più offre la possibilità di ripristinare tutte le app contemporaneamente senza interventi da parte dell’utente, cifrare i backup, conservare più versioni di una stessa app e dispone del supporto ai servizi di cloud storage (es.
Dropbox, Google Drive e Box). Richiede il root per funzionare correttamente.

Come si usa?
Nulla di più facile.
Dopo aver scaricato l’applicazione dal Play Store, devi avviarla, concederle i permessi di root (premendo sul pulsante Concedi quando sullo schermo compare l’avviso di SuperUser o SuperSU) e premere il pulsante OK per accedere al suo menu iniziale.



Se vengono visualizzati degli altri avvisi, come ad esempio quello relativo alla necessità di attivare il debug USB, segui le indicazioni della app e abilita tutte le funzioni richieste dal pannello delle impostazioni di Android.

A questo punto, seleziona l’icona delle Azioni in massa (il foglio con il segno di spunta accanto) che si trova in alto a destra.
Pigia sul pulsante Avvia collocato accanto alla dicitura Backup di tutte le app utente + dati sistema e premi sulla spunta verde situata in alto a destra per eseguire un backup completo di applicazioni e dati.



In alternativa, se preferisci, puoi scegliere l’opzione Backup di tutte le applicazioni utente per salvare solo le app (senza i dati) oppure l’opzione Backup di tutti i dati di sistema per fare l’inverso, cioè salvare i dati ma non le app.

Per ripristinare i backup effettuati in precedenza, dirigiti nel menu Azioni in massa di Titanium Backup, premi il pulsante Avvia collocato accanto alla voce Ripristina tutte le app con dati o accanto alla voce Ripristina app mancanti + tutti i dati di sistema (per ripristinare solo le app mancanti sul dispositivo e i dati) e seleziona la spunta verde in alto a destra.



Helium

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Helium è un’applicazione per il backup di Android molto simile a Titanium, ma a differenza di quest’ultimo riesce a funzionare anche senza root. Gli utenti che non hanno ancora sbloccato il proprio device, infatti, possono sfruttarne tutte le potenzialità collegando il telefono al PC e installando una semplice estensione di Chrome sul computer. Chi ha il root, invece, può usare la app direttamente senza collegare lo smartphone al PC.



Helium è disponibile in due versioni:
una gratuita che permette di salvare e ripristinare le applicazioni sul proprio device e una a pagamento (3,71 euro) che permette di passare le app da un dispositivo all’altro e di ripristinare i backup fatti sui servizi cloud.

Il funzionamento dell’applicazione è estremamente intuitivo, ma, come già accennato, se non si ha il root bisogna compiere qualche passaggio in più. Qui sotto trovi spiegato tutto in dettaglio.



  • Il primo passo che bisogna compiere è scaricare Helium dal Play Store e installarlo sul proprio smartphone;
  • Successivamente bisogna scaricare i driver per il proprio smartphone e installarli sul PC;
  • Ad installazione dei driver completata, occorre aprire Chrome sul PC e installare l’applicazione di Helium per il browser di Google;
  • Completata anche l’installazione della app in Chrome, bisogna avviare Helium sul telefono e seguire le indicazioni su schermo. In primis bisogna premere su OK ed effettuare l’accesso con il proprio account Google, dopodiché bisogna premere di nuovo OK, abilitare il Debug USB sul telefono e impostare la modalità di connessione PTP;
  • Per concludere, bisogna aprire la app di Helium in Chrome, collegare lo smartphone al PC e accettare l’attivazione del Debug USB sul telefono.

Una volta completato il setup iniziale, puoi scollegare lo smartphone dal computer e avviare il backup delle tue applicazioni con Helium.

Apponi dunque il segno di spunta accanto alle icone delle app di tuo interesse, premi sul pulsante Backup collocato in basso a destra e scegli se salvare le app sulla memoria interna o la SD del telefono oppure su un servizio di cloud storage.



Successivamente, potrai ripristinare i tuoi backup recandoti nella scheda Ripristino e sincronizzazione di Helium e selezionando il backup da utilizzare.
Più facile a farsi che a dirsi!

Easy Backup & Restore

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Easy Backup & Restore è un’altra applicazione gratuita che ti consiglio di tenere altamente in considerazione. Permette di salvare messaggi, eventi del calendario, segnalibri del browser, storico delle chiamate e contatti in pochi e semplici “tap”.
I dati possono essere salvati non solo in locale, su memory card SD o sulla memoria del device, ma anche su servizi di cloud storage come Dropbox e Google Drive.
Ottimo, vero?
E pensa, non richiede nemmeno il root per funzionare.

È estremamente intuitiva.
Per avviare un backup basta infatti premere sul pulsante Effettua backup, mettere il segno di spunta accanto alle voci relative agli elementi da salvare (SMSMMSRegistro chiamateCalendarioSegnalibriDizionario e Rubrica) e premere sul pulsante OK.



Bisogna poi scegliere se eseguire la copia dei dati sulla scheda SD inserita nel telefono (opzione che permette di scegliere come destinazione anche la stessa memoria del dispositivo) o su uno dei servizi di cloud storage supportati da Easy Backup (DropboxGoogle DriveBox o Gmail, sotto forma di allegato).
Infine occorre assegnare un nome al backup e avviare la procedura.

Il processo di ripristino dei dati salvati in precedenza da Easy Backup è ugualmente semplice:
basta premere sul bottone Ripristina Backup, selezionare la fonte dei dati (es. Scheda SD o Dropbox), indicare il backup da utilizzare per il ripristino e il gioco è fatto.



Da sottolineare anche la presenza della funzione Strumenti app, la quale consente di creare dei backup delle app e dei dati ad esse correlati (previa l’installazione della app gratuita BusyBox, che richiede il root per funzionare).
Si tratta di una funzione sicuramente utile ma, se puoi e se hai un dispositivo sbloccato, prediligi Titanium per il backup delle applicazioni.

Backup di Foto, Video e Musica sul PC

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Fino ad ora abbiamo visto come effettuare un backup Android occupandoci di applicazioni, messaggi e contatti.
Ma come fare a salvaguardare foto, video e musica?

La cosa più veloce che puoi fare è collegare il tuo telefono al computer e copiare i dati sul PC “manualmente” usando l’Esplora Risorse di Windows o l’utility Android File Transfer del Mac. Tuttavia, se vuoi semplificarti la vita e vuoi copiare sul PC anche i contatti, i messaggi e altri dati importanti che hai sul telefono, puoi affidarti alle applicazioni ufficiali distribuite dalle case produttrici dei dispositivi Android, le quali permettono di automatizzare il processo di backup di tutti i dati. Qui sotto trovi elencate quelle più importanti.



  • Samsung SmartSwitch – il programma che permette di effettuare il backup dei dispositivi Samsung sul PC.
    È compatibile con Windows e Mac OS X ed è semplicissimo da usare, basta un click per salvare o ripristinare tutti i file presenti su smartphone e tablet.
    Per maggiori dettagli relativi al suo funzionamento leggi le mie guide su come collegare cellulare Samsung al PC e come collegare cellulare Samsung a Mac. Scarica da qui.
  • HiSuite – l’applicazione ufficiale per il backup dei dispositivi Huawei, solo per Windows. Scarica da qui.
  • Motorola Device Manager – il programma di Motorola che permette di eseguire il backup degli smartphone su Windows e Mac OS X. Scarica da qui.
  • Sony PC Companion – si tratta del software ufficiale di Sony.
    Permette di eseguire il backup di smartphone e tablet Android sui PC Windows. Scarica da qui.
  • LG PC Suite – come facilmente intuibile, si tratta del programma che permette di copiare sul PC i dati contenuti nei dispositivi LG.
    Funziona solo su Windows. Scarica da qui.
  • HTC Sync Manager – il software di sincronizzazione ufficiale per i terminali HTC.
    È compatibile con Windows e Mac OS X. Scarica da qui.

Trovi maggiori informazioni su come collegare lo smartphone al PC e come utilizzare i software ufficiali dei produttori Android nella mia guida sull’argomento.

Backup sul cloud

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Al backup dei dati in locale (sul PC o su scheda SD) consiglio sempre di associare un backup sul cloud, cioè su Internet.
Per salvare contatti, foto, messaggi e altri dati importanti sul cloud puoi contare sui servizi di Google che sono completamente gratuiti e sono già integrati in Android.
Scopriamo subito come usarli.

Per quanto riguarda i contatti, le email, gli appuntamenti del calendario e i dati delle app, tutte le informazioni dovrebbero essere sincronizzate automaticamente online con il tuo account Google.
Per assicurarti che tutte le funzioni di sincronizzazione siano attive, recati nel menu Impostazioni > Account > Google di Android e seleziona il tuo indirizzo Gmail dalla schermata che si apre. Se nella schermata che si apre trovi delle opzioni di tuo interesse disattivate, attivale spostando su ON la levetta collocata accanto al loro nome.



Adesso passiamo a foto e video.
L’applicazione Google Foto, che dovrebbe essere installata “di serie” sul tuo smartphone ma comunque si può scaricare liberamente dal Play Store, permette di archiviare gratuitamente su Google Drive tutte le immagini presenti nella galleria di Android senza compromettere lo spazio a disposizione sul servizio. Proprio così! Tutte le foto con una risoluzione massima di 16MP e i video con una risoluzione massima di 1080p (Full HD) vengono salvati automaticamente su Google Drive senza “pesare” sullo spazio a disposizione di noi utenti.

Per attivare questa utilissima funzione di backup, apri Google Foto, premi sull’icona ad hamburger collocata in alto a sinistra e seleziona la voce Impostazioni dal menu che compare.
Nella schermata che si apre, seleziona quindi la voce Backup e sincronizzazione, sposta su ON la levetta che si trova in alto (accanto alla voce Backup e sincronizzazione), premi sul pulsante Dimensioni caricamento e seleziona la voce Alta qualità dal riquadro che si apre.



Una funzione per il backup automatico delle foto è disponibile anche nella app ufficiale di Dropbox, che permette di avere 3GB di storage extra sul proprio account, ma personalmente ti consiglio di usare Google Foto che offre anche funzioni di ricerca e organizzazione delle immagini più interessanti.

Per la musica, se non sei ancora passato totalmente a Spotify o altri servizi di streaming musicale, puoi affidarti a Google Play Music che sincronizza con il cloud la tua libreria musicale e ti consente di ascoltarla in qualsiasi momento da qualsiasi dispositivo Android (e non solo).



Nandroid

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Se hai effettuato il root sul tuo telefono Android e hai installato una recovery personalizzata (come illustrato nella guida che ti ho segnalato all’inizio del post) puoi creare una copia di backup di tutto quello che c’è sul dispositivo:
una vera e propria immagine di sistema, denominata Nandroid, da archiviare su una scheda SD o sulla memoria dello stesso device.



Basta richiamare la funzione di Backup dal menu della recovery (accessibile avviando lo smartphone con la combinazione di tasti Power+Volume –), selezionare tutte le opzioni disponibili dalla schermata che si apre (es. DataCacheSystemBoot e PDS) e fare uno swipe sul pulsante presente in basso.

Per il ripristino del backup bisogna invece recarsi nel menu Restore della recovery, selezionare l’archivio da ripristinare e fare uno swipe sul pulsante in basso.



come effettuare il root su android



come effettuare il root su android

Android è un sistema operativo aperto.
Questo significa che non solo gli sviluppatori possono prendere il suo codice sorgente e realizzarne delle versioni modificate, ma anche che noi utenti possiamo personalizzare il software dei nostri dispositivi portatili potendo contare su un altissimo grado di flessibilità.
Per aumentare ancora di più la nostra libertà d’azione possiamo ricorrere a una procedura di sblocco denominata root che permette di bypassare tutte le restrizioni che normalmente vietano di accedere alle aree più profonde del sistema.

Per dirla in parole povere, quando si provvede ad effettuare il root su Android si diventa al 100% “padroni” del proprio device.
Si possono modificare i file del sistema operativo, si possono “spingere” le prestazioni del telefono alterandone i parametri hardware (es.
la frequenza del processore) e si ottiene la possibilità di utilizzare applicazioni che normalmente non funzionerebbero, come ad esempio quelle che permettono di creare backup completi del sistema o di controllare il terminale da remoto.



La procedura è completamente legale ma in molti casi invalida la garanzia del telefono (o del tablet) su cui viene applicata:
dipende tutto dalle politiche attuate dal produttore.
Il rischio di “brick”, cioè di rottura del device, è minimo ma bisogna stare attenti a seguire la procedura specifica per il proprio dispositivo.
Per attuare il root, infatti, ogni smartphone e ogni tablet richiede un procedimento diverso.
Non ce n’è uno universale valido per tutti i terminali.
Ad ogni modo posso spiegarti, per sommi capi, quali sono i passaggi che dovrai compiere qualora decidessi di sbloccare il tuo smartphone o tablet.

Dizionario del root

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Per prima cosa devi acquisire un po’ di confidenza con i vocaboli legati al root Android, quindi prenditi qualche minuto di tempo libero e leggi questo breve dizionario del root, se così vogliamo chiamarlo.

  • Root – tecnicamente, il root consente di utilizzare Android usufruendo di privilegi da amministratore.
    Questo, come detto in precedenza, consente di avere accesso alle aree di sistema che normalmente risultano inaccessibili e quindi offre la possibilità di usare funzioni e app che gli utenti con privilegi standard non possono utilizzare.
  • ROM – sono le versioni modificate di Android che gli sviluppatori “cucinano” e mettono a disposizione del pubblico.
    Sono fornite quasi sempre con i privilegi di root già sbloccati e possono contenere diverse personalizzazioni, come le ottimizzazioni software per far andare il dispositivo più veloce o dei temi grafici diversi da quello predefinito di Android.
    Bisogna stare molto attenti a scaricarne una adatta al proprio device.
  • Bootloader – è il software che parte appena si accende lo smartphone (o il tablet) e fornisce al dispositivo le istruzioni necessarie ad avviare il sistema operativo, cioè Android.
    Di solito è bloccato e non permette l’installazione di ROM personalizzate, quindi si deve provvedere a sbloccarlo tramite una procedura che analizzeremo un po’ più avanti.
    Attento:
    lo sblocco del bootloader invalida la garanzia del device e cancella tutte le app e i dati salvati su quest’ultimo.
  • Recovery – è un software che permette di effettuare varie operazioni di sistema, come l’installazione di ROM o i backup dei dispositivi Android.
    Quello presente “di serie” sugli smartphone e i tablet in commercio è assai limitato, quindi si deve provvedere a installarne uno alternativo (altro argomento che tratteremo fra qualche riga).
  • Kernel – il kernel è il cuore di Android (così come di ogni altro sistema operativo), quello che gestisce la comunicazione tra il software e l’hardware.
    È possibile installarne di personalizzati per aumentare le prestazioni del dispositivo ma si tratta di un’operazione abbastanza rischiosa per la stabilità del sistema.
  • Radio – è quella parte del firmware che si occupa di mettere in comunicazione il software del dispositivo con l’hardware legato alla connessione Wi-Fi, alla rete dati, alla linea voce e al GPS.
    Su Internet ne sono disponibili delle versioni personalizzate che dovrebbero aumentare le prestazioni della rete, ma anche in questo caso si tratta di modifiche ad alto rischio.
  • Gapps – le ROM personalizzate di Android, per questioni di diritti, non possono contenere le applicazioni di Google (Play Store, Gmail eccetera).
    Per colmare questa lacuna si può scaricare da Internet un pacchetto denominato Gapps che le contiene tutte.
  • Flash – “flashare” è un termine che viene utilizzato come sinonimo di “installare” quando si tratta di inserire sul proprio device una ROM di Android, un kernel o una recovery.
    Significa, dunque, installare sul proprio smartphone o tablet una versione di Android personalizzata, una recovery o un kernel.
  • Nandroid – è un backup completo del terminale contenente app, dati e impostazioni.
    Può essere effettuato solo dopo aver installato una recovery alternativa.
  • ADB – acronimo di Advance Debug Bridge, è un software che permette di comunicare con i dispositivi Android dal PC tramite linea di comando.
    Fa parte dell’SDK di Android, cioè del pacchetto ufficiale che contiene tutti gli strumenti per gli sviluppatori Android, e la sua presenza è fondamentale nella procedura di root di molti dispositivi.
  • SuperSU/SuperUser – sono i software che, a root effettuato, consentono di gestire i permessi delle varie applicazioni.
    Sarai infatti tu a decidere quali app potranno accedere al sistema sfruttando i permessi di root (quindi i privilegi da amministratore) e quali no mediante dei comodi avvisi che compariranno sullo schermo quando tenterai di eseguirle.
  • Fastboot – è una modalità di avvio di Android che permette di modificare file di sistema quando il dispositivo è connesso a un computer tramite cavo USB.
    Per attivarla, bisogna spegnere il terminale e premere contemporaneamente i tasti Power e Volume -.
  • Recovery mode – modalità di avvio che permette di accedere alla recovery.
    Su alcuni dispositivi si richiama premendo Volume +, Power e Home, su altri premendo Volume – e Power per poi selezionare l’opzione Recovery dal menu che si apre.
  • Debug USB – è una modalità per il collegamento di Android al computer tramite cavo USB richiesta dalla maggior parte dei software per il root.
    Per attivarla, bisogna andare nelle impostazioni di Android, selezionare la voce Info sul telefono e premere sulla dicitura Numero buid per sette volte consecutive in modo da far comparire il menu Opzioni sviluppo in cui si trova, per l’appunto, la funzione debug USB.

Effettuare il root su Android

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Fatta questa doverosa panoramica sui termini più importanti del mondo Android possiamo vedere più in dettaglio cos’è la procedura di root e come portarla a termine. Come già detto prima, non esiste una tecnica universale per fare il root su Android:
bisogna cercare i software e le guide specifiche per il proprio smartphone o il proprio tablet.
Ribadito questo concetto, ecco grossomodo i passaggi che dovrai compiere per sbloccare il tuo device.

Operazioni preliminari

  • Backup – la prima volta che si esegue il root di un dispositivo Android occorre sbloccarne il bootloader, operazione che come accennato in precedenza porta alla cancellazione di tutti i dati presenti sulla memoria di quest’ultimo.
    Prima di metterti all’opera provvedi dunque a salvare foto, video e il resto dei file presenti sul terminale collegando il telefono o il tablet al computer.
    Per maggiori informazioni su come effettuare un backup su Android leggi la mia guida sull’argomento.
  • Driver – Per collegare un device Android al computer (sia in caso di backup sia per il root) occorre che sul PC ci siano installati i driver del telefono/tablet.
    Se ad esempio hai un dispositivo Samsung provvedi dunque a installare il software Samsung Smart Switch, se hai un terminale Motorola scarica Motorola Device Manager e così via. Per maggiori informazioni su questa procedura consulta il mio tutorial su come collegare Android al PC.

Root Android

1.
Sbloccare bootloader Android

La prima operazione da effettuare per eseguire il root su Android è sbloccare il bootloader.
Così come il root, anche questo procedimento può variare da dispositivo a dispositivo ma nella maggior parte dei casi richiede l’utilizzo dell’utility ADB che puoi scaricare singolarmente da questo sito o insieme all’Android SDK da quest’altro sito.



Alcuni produttori, come ad esempio Sony e Motorola, forniscono ufficialmente strumenti e istruzioni per lo sblocco del bootloader, ma la procedura invalida comunque la garanzia del telefono/tablet.
Per trovare la procedura più adatta al tuo device, vai su Google e cerca sblocco bootloader [nome tuo smartphone/tablet].

Per farti capire meglio in cosa consiste la procedura di sblocco del bootloader ti faccio un esempio pratico, quello relativo al  Moto G di Motorola per essere precisi. La procedura di sblocco del bootloader su un Moto G consiste nel collegare il device al computer in modalità fastboot, aprire il Prompt dei comandi e trovare il codice identificativo del terminale tramite il comando fastboot oem get_unlock_data.
Dopodiché bisogna andare sul sito di Motorola e incollare il codice restituito dal Prompt per ottenere il codice di sblocco del bootloader, il quale va digitato in coda al comando fastboot oem unlock nel Prompt di Windows per completare l’operazione.
Detta così sembra una cosa complicatissima, ma in realtà si tratta di una procedura abbastanza semplice e veloce.



2.
Installare recovery Android

Dopo aver sbloccato il bootloader bisogna flashare (cioè installare) sul proprio dispositivo una recovery personalizzata, la quale come già accennato permette di caricare il file del root e/o ROM di Android con privilegi da amministratore già sbloccati. Tra le recovery più diffuse del momento ci sono TWRP e ClockworkMod, scegli quella suggerita nella guida per effettuare il root del tuo smartphone/tablet e segui le relative istruzioni per l’installazione.

Generalmente, per installare una recovery personalizzata bisogna avviare il terminale in modalità fastboot (tenendo premuti i tasti Power e Volume -), dopodiché si deve aprire il Prompt dei comandi e si deve digitare il comando fastboot flash recovery file.img (dove al posto di “file.img” va il nome del file immagine che contiene la recovery).



Con i dispositivi Samsung si può ricorrere anche a Odin, un’applicazione gratuita che permette di “flashare” recovery e file di root sui telefoni prodotti dall’azienda coreana in maniera molto semplice. Puoi trovare le istruzioni più adatte al tuo device sui siti Web delle recovery che ti ho appena segnalato o nelle guide per il root Android che trovi linkate alla fine del post.

Prima di passare allo step successivo, fai un backup dell’intero dispositivo (Nandroid) selezionando l’apposita opzione dal menu della recovery personalizzata.



3.
Installare root o ROM Android

Ora viene la parte più divertente, quella in cui devi installare i file del root o una ROM personalizzata sul tuo smartphone.
Nella maggior parte dei casi il processo di sblocco di Android avviene sostituendo la versione standard del sistema operativo con una già “rootata” (quindi con una ROM personalizzata), ma ci sono anche dei casi in cui si possono installare le applicazioni del root (SuperSU/SuperUser) senza sostituire la versione di Android installata sul device, dipende tutto dal modello di smartphone o tablet in proprio possesso.

Dopo aver sbloccato il bootloader e aver installato la recovery personalizzata, procurati dunque i file del root oppure la ROM personalizzata di Android che desideri installare e spostali sulla scheda SD del dispositivo (o sulla sua memoria interna).
Sia i file del root che le ROM personalizzate vengono distribuite sotto forma di pacchetti zip che bisogna avviare da recovery per installare SuperSu/SuperUser (nel caso in cui lo smartphone supportasse l’installazione dei soli file di root) o la ROM personalizzata (se invece si deve installare una versione di Android già sbloccata). Mi raccomando, prima di scaricare una ROM da Internet accertati che questa sia fatta su misura per il modello di telefono o di tablet in tuo possesso.
Se scarichi una ROM non adatta al tuo dispositivo, rischi di “brickarlo” e di comprometterne in maniera irrimediabile il funzionamento! Per scoprire con precisione qual è il modello del tuo smartphone/tablet, recati nella Impostazioni di Android e seleziona la voce Info sul telefono.
Troverai il codice di cui hai bisogno nel campo Numero modello.



Dopo aver copiato i file del root o la ROM sul tuo device, riavvialo in recovery mode, seleziona l’opzione Install/Install ZIP from SD card e scegli il pacchetto ZIP del root o della ROM da installare. Ad operazione completata (ci vorranno alcuni minuti) provvedi a cancellare il contenuto della memoria del dispositivo selezionando le opzioni Wipe Data/Factory Reset e Wipe Cache Partition dal menu della recovery.

4.
Installare Play Store

Adesso puoi riavviare il tuo smartphone (o il tuo tablet) e cominciare a usare Android in versione sbloccata.
Se hai installato una ROM che non comprende le Google Apps (Play Store, Gmail, Google Music e compagnia), provvedi a scaricare il pacchetto delle Gapps più adatto al tuo sistema e installalo da recovery seguendo la procedura che abbiamo appena visto insieme per i file di root e le ROM personalizzate.



Per trovare le Google Apps più adatte al tuo device, cerca su Google gapps Android xx (dove al posto di “xx” devi indicare la versione di Android installata sul tuo terminale, ad esempio “5” o “Lollipop”) oppure Google apps Android xx.
Fra i siti che permettono di scaricare le Google apps ti segnalo Open Gapps, RootzWiki e XDA Forum.

Link utili e altre informazioni

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In conclusione, eccoti i collegamenti alle guide su come effettuare il root su Android per tutti i principali smartphone/tablet attualmente in commercio e le risposte ad alcuni dubbi che potresti avere dopo aver sbloccato il tuo dispositivo.

Guide per il root

Il sito che offre il maggior numero di tutorial per il root è XDA Forums che include guide passo-passo dedicate a tutti i modelli di smartphone e tablet Android.
È solo in lingua inglese ma di facilissima consultazione.



Tutto quello che devi fare è collegarti alla sua pagina iniziale, digitare il nome del tuo dispositivo nella barra di ricerca collocata in alto e selezionare uno dei risultati che compaiono in automatico.
Dopodiché consulta le discussioni presenti nel forum e tra di esse troverai sicuramente quella che riguarda il root.

Se vuoi fare prima, vai su Google e cerca site:forum.xda-developers.com root [modello smartphone/tablet] per trovare i link diretti alle guide che ti interessano.
Se poi hai delle difficoltà con l’inglese, vai su Google e cerca semplicemente guida root [nome del tuo smartphone/tablet].
Mi raccomando però, cerca di affidarti solo a siti, forum e blog di provata affidabilità.



FAQ

  • Si possono ricevere aggiornamenti OTA su un dispositivo rootato? Sì.
    Molte ROM hanno il loro sistema di aggiornamento automatico e consentono di installare versioni di Android anche più recenti rispetto a quelle offerte ufficialmente dal produttore.
    Se si effettua il root senza installare una ROM personalizzata (operazione possibile solo su alcuni terminali) si continuano a ricevere gli aggiornamenti OTA dal produttore ma spesso non si riescono a installare correttamente, anche in questo caso, comunque, tutto dipende dal modello di smartphone o tablet in proprio possesso.
  • Si può disattivare il root? Sì, basta scegliere l’apposita voce dalle impostazioni di SuperSU o installare una ROM “stock” di Android senza i permessi da amministratore sbloccati, su Internet ci sono molte guide a riguardo.
    Tuttavia ci tengo a precisare che la disattivazione del root non ripristina automaticamente la garanzia sul dispositivo.
    Come spiegato in precedenza, la garanzia è legata al bootloader e quindi per ripristinarla bisognerebbe ri-bloccare il bootloader (operazione non sempre semplicissima da portare a termine).
  • Dopo il root bisogna effettuare una calibrazione della batteria? Se si installa una ROM personalizzata di Android, sì, è altamente consigliato calibrare la batteria del telefono o del tablet facendola scaricare completamente e poi ricaricandola oltre il 100% (cioè mantenendo il device in corrente per un po’ di tempo dopo il raggiungimento del 100% di carica).
    Trovi tutte le informazioni relative a questa procedura nel mio tutorial su come calibrare batteria Android.
  • Quali applicazioni bisogna installare dopo aver fatto il root?
    Non c’è una lista di applicazioni da installare obbligatoriamente, dipende tutto dalle proprie esigenze e da cosa si vuole ottenere dal proprio device. Se posso darti qualche consiglio, così, per iniziare, prova Titanium Backup che permette di eseguire un backup completo (e quindi un ripristino) di app e dati, Greenify che permette di “ibernare” le applicazioni per tenere sotto controllo il consumo della batteria e Link2SD che permette di spostare tutte le app su SD.