applicazioni per android utili



applicazioni per android utili

Finalmente, dopo un’accurata ricerca e una lettura attenta della mia guida su come scegliere lo smartphone, hai acquistato il tuo primo moderno cellulare, un vero gioiello della tecnologia che monta uno tra i sistemi operativi attualmente più diffusi per dispositivi mobili:
Android, ovvero il sistema operativo creato da Google.

Beh, se le cose stanno così non posso altro che congratularmi con te per l’ottima scelta fatta.
Il sistema operativo Android è un valido OS per smartphone e tablet.
Sono davvero contento che tu sia finalmente in possesso di un cellulare di ultima generazione, ma se ora stai leggendo queste righe probabilmente è perché hai bisogno di un mio consiglio.
Dimmi un po’, in cosa posso aiutarti?
Come dici?
Vorresti scaricare delle applicazioni per Android ma non hai la più pallida idea di quali possano effettivamente essere utili?
Dal momento in cui questa è probabilmente la prima volta che fai la conoscenza con il PlayStore di Android, ovvero lo store virtuale tramite il quale scaricare le app Android, voglio darti subito una mano.



Nel corso di questa guida ti parlerò di alcune applicazioni per Android di frequente download per via della loro utilità, ti spiegherò il funzionamento del PlayStore e come potrai utilizzarlo per scaricare applicazioni su Android.
Sei pronto per iniziare?
Sì?
Benissimo! Ti auguro come al solito una buona lettura.

Come associare un account Google per accedere al PlayStore:

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Prima di vedere nel dettaglio quali applicazioni per Android scaricare tra quelle maggiormente degne di nota per la loro utilità, una piccola premessa.
Per scaricare le app su Android, devi aver associato un account Google al tuo dispositivo, per poter così accedere al PlayStore.

Se questa è la prima volta che utilizzi uno smartphone Android potresti aver bisogno di una mano per eseguire questa procedura preliminare.
Non preoccuparti, posso spiegartelo subito.
Se però ancora non sei in possesso di account Google allora devi per prima cosa leggere la mia guida su come creare un account per i servizi di Google.
Troverai tutti i passaggi per eseguire l’operazione in questione in pochissimo tempo.



Sei già in possesso di account Google e devi associarlo al dispositivo?
D’accordo, allora ti spiego subito come fare.
Tieni conto però che la procedura da me indicata potrebbe variare in base alla versione del sistema operativo Android installato sul tuo smartphone.

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Generalmente però, per associare un account Google al dispositivo devi aprire l’app Impostazioni (simbolo di un ingranaggio), individuare la voce Account e premere poi sulla voce + Aggiungi Account.

Ti verrà quindi chiesto di accedere al tuo account Google:
dovrai quindi digitare username e password relativi al tuo account.
Dovrai poi accettare i termini di servizio di Google e attendere qualche secondo che venga effettuato il collegamento.



Come utilizzare il Play Store per scaricare app Android:

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Una volta eseguita questa procedura, puoi incominciare a utilizzare il PlayStore per scaricare le applicazioni sul tuo dispositivo Android.
Il PlayStore ha un’icona a forma di triangolo colorato e per scaricare le applicazioni ti consiglio di collegare il tuo dispositivo alla rete Wi-Fi.



Il PlayStore di Google di compone di varie sezioni, puoi esplorarle per individuare in autonomia le applicazioni per Android che ritieni siano utili da scaricare.
Per cercare un’applicazione puoi anche usufruire del motore di ricerca situato in alto:
una volta individuata, per scaricarla fai tap sulla sua icona.

Nella schermata di anteprima puoi poi scaricarla facendo tap prima sul pulsante Installa e poi sul pulsante Accetto per accettare le condizioni d’uso.
Al termine dell’installazione, comparirà il pulsante Apri e l’app sarà aggiunta alla schermata principale del tuo dispositivo.



Applicazioni per Android utili per messaggiare e comunicare:

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Tra le applicazioni per Android più utili da scaricare vi sono quelle che ti permetteranno di mandare messaggi via Internet e di comunicare con altri utenti, attraverso i social network più famosi.
Ti parlo qui di seguito delle applicazioni per Android più utili per la comunicazione:



  • WhatsApp: Acquistata da Facebook Inc., la società di Mark Zuckerberg, Amministratore Delegato di Facebook, WhatsApp è sicuramente l’applicazione più diffusa per la messaggistica.
    Utilizzando quest’applicazione gratuita è possibile inviare messaggi gratuiti tramite Internet ad altre persone che utilizzano la stessa applicazione anche su dispositivi mobili con sistemi operativi differenti.
    WhatsApp consente anche di inviare foto, video, messaggi vocali e persino file come allegati o in aggiunta ai messaggi di testo.
    WhatsApp è un’applicazione che non può mancare nel tuo dispositivo Android.

Per scaricare WhatsApp collegati al PlayStore tramite questo link e premi poi sul pulsante Installa/Accetto.

  • Facebook: Sei iscritto al social network Facebook?
    Se la risposta è affermativa allora devi assolutamente scaricare gratuitamente l’applicazione per dispositivi mobili dedicata al social network più famoso di tutti, se vuoi accedervi in qualsiasi momento, anche quando sei fuori casa.
    Tramite l’applicazione per dispositivi mobili potrai infatti facilmente effettuare l’accesso tramite l’account registrato in precedenza e usufruire di tutte le funzionalità della versione Web di Facebook.
    Inoltre non voglio dimenticare di dirti che, scaricando Facebook Messenger, l’applicazione per la messaggistica di Facebook, potrai restare in contatto con tutti i tuoi amici presenti nel social network.
    Una bella comodità, non trovi?

Per scaricare Facebook collegati al PlayStore tramite questo link e fai tap sul pulsante Installa/Accetto.



  • Instagram:
    Anch’esso acquisto da Facebook, Instagram è un social network pensato per gli amanti delle foto e dei video che sta diventando sempre più popolare negli ultimi tempi.
    Instagram è disponibile anche via Web ma alcune delle sue funzionalità principali sono pensate per essere accessibili soltanto da dispositivi mobili.
    Per poter usufruire a pieno del social network è infatti consigliato scaricare l’applicazione gratuita dal PlayStore su Android.

Per scaricare Instagram collegati a questo link che rimanda al PlayStore e premi sul pulsante Installa/Accetto.

  • Twitter:
    Non tutti amano Facebook o Instagram, c’è infatti chi sostiene di preferire Twitter.
    Si tratta infatti di un social network dove è possibile scrivere brevi messaggi da 140 caratteri (come un SMS quindi).
    Questi, chiami Tweet, permettono di commentare e discutere in tempo reale con altri utenti all’interno del social, potendo parlare di ciò che accade nel mondo.
    Molto apprezzato è infatti il suo sistema di classifica delle Tendenze che, tramite # (hashtag), mostra gli avvenimenti per cui moltissime persone, in un determinato momento della giornata, stanno parlando.
    Oltre ad essere accessibile da browser, Twitter è disponibile come applicazione gratuita per Android.

Vuoi scaricare Twitter?
Collegati al PlayStore tramite questo link e premi sul pulsante Installa/Accetto.



Applicazioni per Android utili per la scuola:

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Nel PlayStore di Android vi sono anche numerose applicazioni utili per chi va a scuola.
Voglio infatti consigliarti alcune tra le applicazioni maggiormente degne di nota che, a mio avviso, potranno in qualche modo tornarti utili per studiare.



  • Sveglia estrema gratis + Timer:
    La sveglia della mattina è un incubo per tutti, sia per chi va a scuola, sia per chi lavora.
    Per questo motivo ti consiglio di scaricare dal PlayStore di Android l’applicazione Sveglia estrema gratis + Timer, utile applicazione sveglia dotata di numerose funzionalità aggiuntive.
    Tra quelle maggiormente degne di nota vi è una funzionalità per il monitoraggio del sonno con funzionalità smart che impediscono di rimandare la sveglia per troppe volte consecutive.
    È inoltre possibile utilizzare questa sveglia con una musica preferita per svegliarsi già con il buonumore.

Scarica Sveglia estrema gratis + Timer collegandoti al PlayStore tramite questo link e premendo poi sul pulsante Installa/Accetto.

  • Impara lingue gratis – Mondly:
    Un’applicazione molto utile per dispositivi mobili Android che ti permetterà di imparare diverse lingue in maniera del tutto gratuita, potendo usufruire di numerose lezioni.
    L’applicazione è molto utile anche per chi vorrebbe imparare lingue ma non ha molto tempo libero, potendo imparare dedicandosi soltanto pochi minuti di tempo al giorno nell’esecuzione di diversi tipi di esercizi.

Scarica l’applicazione Impara lingue gratis – Mondly tramite questo link che rimanda al PlayStore.



  • Skuola.net – Appunti: Applicazione gratuita e famosissima tra gli studenti, Skuola.net permette di accedere allo storico sito Web dedicato alle risorse di studio.
    Applicazione di estrema utilità per studenti sia di scuole medie e superiori sia per studenti universitari.
    Il suo database gigantesco di appunti, dispense, riassunti, esercitazioni e guide fa sì che sia una delle applicazioni più scaricate e utilizzate.

Puoi scaricare l’applicazione Skuola.net – Appunti tramite questo link che rimanda al PlayStore di Android.

  • Dizionario Italiano – Offline:
    per la scuola può servire il dizionario, ma per evitare di portare pesi nello zaino, è meglio utilizzare un’applicazione.
    Dizionario Italiano – Offline è perfetto per questo scopo e, basato sul Wikizionario italiano, è molto utile per via della possibilità di essere utilizzato completamente offline.

Scarica Dizionario Italiano – Offline da questo link che rimanda al PlayStore.



Applicazioni per Android utili per il lavoro:

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  • Lista degli impegni:
    Applicazione gratuita che ti consente di creare delle liste di cose da fare e dei promemoria per tenere traccia dei tuoi impegni.
    Molto utile per organizzare il tuo lavoro tramite il tuo smartphone.
    Scaricala da questo link che rimanda al PlayStore.
  • Suite Microsoft Office (Word, Excel, PowerPoint):
    se hai bisogno di lavorare tramite smartphone o tablet Android, ti consiglio di scaricare la versione per dispositivi mobili della famosa suite di software di Microsoft.
    Si tratta di versioni gratuite che ti saranno sicuramente utili per lavorare in mobilità.
    Puoi trovare tutte le applicazioni della suite Microsoft Office a questo link.
  • Posta Elettronica (Outlook e Gmail):
    per ricevere le email di lavoro anche quando sei fuori casa puoi scaricare la versione per dispositivi mobili delle famose Webmail Outlook e Gmail.
    Vedrai che non potrai più farne a meno.
    Scarica Outlook gratuitamente da qui e Gmail da questo link, in maniera altrettanto gratuita.

come avere internet gratis su android



come avere internet gratis su android

Tra social network, applicazioni per vedere serie TV in streaming, applicazioni di messaggistica instantanea, i gigabyte del piano tariffario Internet sul cellulare si consumano in fretta, non è così?
Ormai non puoi più stare senza il tuo fidato smartphone con il quale svolgi moltissime attività quotidiane.
Restare a secco di traffico dati sarebbe un bel guaio, specialmente se ti trovi fuori casa e non hai la possibilità di connetterti al Wi-Fi della tua rete domestica.
Come fare per avere internet gratis su Android?
È possibile avere sempre una connessione a Internet, senza pagare cifre esorbitanti?
Se sono queste alcune delle domande che ti stai ponendo, sei fortunato:
ho le risposte che cerchi.

Nel corso di questo tutorial ti fornirò nel dettaglio alcuni suggerimenti che sono sicuro riterrai di vitale importanza:
ti spiegherò come potrai avere Internet gratis sul tuo dispositivo Android, usufruendo degli hotspot pubblici, svelandoti anche altre piccole chicche tecnologiche che ti aiuteranno a non restare più senza connessione a Internet.
Ovviamente si tratta di soluzioni completamente legali, mettiamolo subito in chiaro.



Come dici?
Non vedi l’ora di saperne che cosa ho in serbo per te in questo mio tutorial?
Lo immaginavo.
Ti consiglio allora di prenderti qualche minuto di tempo libero; prestami attenzione e, smartphone alla mano, leggi in maniera attenta le indicazioni che sto per fornirti.
Vedrai, sono sicuro che faranno al caso tuo e che sarai molto contento di aver letto questa guida.
Scommettiamo?
Ti auguro una buona lettura.

Indice

  • Come avere Internet gratis su Android tramite hotspot
    • Siti Web con la mappa degli hotspot pubblici
    • App con la mappa degli hotspot pubblici
    • Come creare un hotspot privato
    • Come accedere agli hotspot da Android
  • Altri metodi per avere Internet gratis su Android tramite gestore telefonico

Come avere Internet gratis su Android tramite hotspot

Il primo metodo di cui voglio parlarti per poter avere Internet gratis su Android è quello di sfruttare gli hotspot pubblici distribuiti nelle grandi e piccole città.
Questi hotspot pubblici non sono altro che dei punti di accesso a Internet offerti da istituzioni pubbliche (come ad esempio parchi, biblioteche, piazze, edifici pubblici) oppure da enti privati (come ad esempio bar, ristoranti o parrucchieri) per offrire un maggior servizio al cliente.
Accedere a questi hotspot è completamente legale e gratuito.



Solitamente gli hotspot pubblici non hanno una password di accesso, ma può capitare che quelli messi a disposizione da enti privati ne richiedano una.
In ogni caso, guardati attorno e cerca il cartello indicante che l’area ha un accesso Wi-Fi gratuito; su di esso potrai trovarvi la password o le istruzioni per ottenerla.
Puoi anche richiederlo al personale, se si tratta di un ente privato o se ti trovi dentro un edificio pubblico.

Siti Web con la mappa degli hotspot pubblici

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Se hai intenzione di raggiungere una specifica zona di una città e vuoi sapere in anticipo dove trovare gli hotspot pubblici gratuiti per accedere con il tuo dispositivo Android, puoi consultare l’elenco dei siti Web che mostrano le mappe con la loro ubicazione.

  • Wifimaps nasce principalmente come app per dispositivi mobili, ma è possibile consultare la sua mappa interattiva tramite il suo sito Web.
    Non c’è una barra di ricerca delle località, ma è possibile muoversi liberamente sulla mappa per visualizzare il luogo in cui vedere la disponibilità di hotspot.
    Facendo clic sulle icone blu che identificano un hotspot disponibile, potrai visualizzare il nome della rete Wi-Fi ed eventualmente anche i commenti aggiunti dagli utenti.
    Questi commenti possono descrivere la propria esperienza d’uso oppure possono contenere la password di accesso all’hotspot.
  • FON è un’azienda che offre la possibilità di visualizzare, attraverso una mappa interattiva, l’intero network delle sue reti hotspot.
    Per potervi accedere, è necessario far parte del progetto oppure avere un pass da una determinata azienda di telecomunicazione.
    In Italia, ad esempio, Vodafone offre Vodafone Wi-Fi Community, il pass per accedere gratuitamente alle reti FON di tutto il mondo senza alcun costo aggiuntivo.
  • Wiman è un sito Web che conta una comunità molto grande.
    Tramite questo servizio gratuito potrai visualizzare una mappa dettagliata di tutti gli hotspot pubblici messi a disposizione anche dagli stessi membri della comunità.
    Quello che dovrai fare è semplicemente inserire il nome della città nella barra di ricerca e premere Invio sulla tastiera.
    Una mappa dettagliata ti mostrerà tutti gli hotspot condivisi con la comunità di Wiman.
  • Hotspots Wi-Fi Italiaè un altro servizio che permette l’individuazione di hotspot pubblici disponibili però soltanto nel territorio italiano.
    Questo servizio aggrega gli hotspot per località, mostrando poi un elenco dei singoli punti di accesso.
    Facendo clic su uno di essi è possibile visionare anche altre informazioni aggiuntive, come la copertura e la tipologia di protocollo utilizzata.

Oltre ai siti che ti ho appena consigliato, puoi anche recarti sul sito istituzionale della tua città e verificare se sono attivi degli hotspot pubblici, messi a disposizione gratuitamente.
Solitamente il servizio è gestito e curato, tale quindi da poter avere sempre aggiornato l’elenco delle ubicazioni degli hotspot pubblici del Comune.
Puoi trovare le pagine dedicate a questo servizio pubblico, accedendo al tuo motore di ricerca preferito e digitando una dicitura del tipo [nome comune] hostspot Wi-Fi oppure [nome comune] Wi-Fi gratis.
Ti propongo qui di seguito a titolo di esempio una lista di siti Web di alcune grandi città d’Italia che mostrano l’ubicazione degli hotspot pubblici:



  • Roma
  • Torino
  • Milano
  • Bologna
  • Venezia
  • Cagliari

App con la mappa degli hotspot pubblici

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Oltre ai siti Web consultabili per visualizzare l’ubicazione degli hotspot pubblici, vi sono anche delle app adibite allo stesso scopo.
Ti elencherò qui di seguito alcune app per dispositivi Android che possono esserti utili a trovare punti di accesso gratuiti a Internet.
Ti faccio notare che queste app potrebbero richiedere una connessione a internet attiva per visualizzare il database degli hotspot.
Altre invece scaricano il database sul tuo smartphone, così da poterlo consultare anche in modalità offline.

  • WiFi Map (Android) – Grazie alla vasta comunità online che contribuisce ad arricchire il database di quest’app gratuita, è possibile trovare i punti di accesso pubblici e gratuiti, oltre a quelli messi a disposizione dagli utenti stessi.
    Tramite una sezione dedicata, è possibile effettuare il download di tutto il database per ogni singola città, così da poterlo consultare in tutta tranquillità anche senza connessione a internet.
  • Wifimaps (Android) – ti ho già parlato prima di questo servizio, per via della possibilità di utilizzare il suo sito Web per consultare gli hotspot pubblici.
    Tramite l’app gratuita, appunto, potrai consultare direttamente sul tuo dispositivo la posizione di ogni hotspot ed eventualmente, facendo tap su un segnalino vicino a te, calcolare il percorso fra te e il punto d’accesso selezionato.
    È disponibile anche una versione a pagamento dell’app con alcune funzioni aggiuntive, come i commenti e le password per alcuni reti.
    Puoi trovare questa versione a pagamento sul PlayStore.
  • Instabridge (Android) – Come per le altre app di cui ti ho parlato, anche Instabridge permette di poter visualizzare in modo gratuito l’enorme database di hotspot disponibili in tutto il mondo.
    È possibile anche scaricare il database delle singole regioni del mondo.
    Ti basterà semplicemente entrare nelle impostazioni dell’app, selezionare la voce Offline Regions e poi scaricare i database delle zone del mondo che ti interessano.
    Tramite poi la diversa colorazione degli hotspot indicati in mappa, puoi capire se l’hotspot funziona spesso oppure no.
  • Facebook (Android) è la celebre app gratuita del Social Network.
    Per chi non lo sapesse, all’interno dell’app di Facebook è possibile visualizzare le vicine reti Wi-Fi pubbliche.
    Non lo sapevi?
    Ti spiego immediatamente come trovare la funzionalità integrata.
    Fai tap sul simbolo del menu , posto in alto a destra e scorri l’elenco fino a trovare la sezione App.
    Fai tap sulla dicitura poco più in basso Mostra tutto e, dall’elenco, seleziona la voce Trova Wi-Fi.
    Vi troverai un elenco di luoghi vicino a te (ti consiglio di attivare la geolocalizzazione).
    Da questa schermata, fai tap sul pulsante in alto Mappa, per visualizzare la mappa della posizione degli hotspot più vicini a te.
    La pecca di questa funzionalità di Facebook è che richiede una connessione ad internet attiva per poter accedere al database degli hotspot.
  • Avast Wi-Fi Finder (Android) è un’applicazione sviluppata da Avast, celebre software di protezione antivirus.
    Quest’applicazione, completamente gratuita, ti permetterà di poter accedere ad un database, anche offline, di hotspot disponibili in tutto il mondo.

Come creare un hotspot privato

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Un altro metodo che ti permette di avere Internet gratis sul tuo dispositivo Android è quello di chiedere ad un tuo amico di condividere con te la sua connessione ad internet tramite hotspot privato.

Per effettuare questa procedura tramite un altro dispositivo Android, accedi alle Impostazioni (icona con un ingranaggio) nel dispositivo del tuo amico.
Fai tap su Rete e Internet e poi fai tap su Hotpost e tethering.
Sposta quindi la levetta da OFF a ON (da sinistra a destra) in prossimità della voce Hotspot Wi-Fi.



Se il tuo amico invece possiede un dispositivo con iOS, raggiungi la Home Screen del suo iPhone/iPad e fai tap sull’app Impostazioni (icona con un ingranaggio).
Fai tap su Hotspot personale per accedere alla condivisione di rete.
In corrispondenza della voce Hotspot personale, sposta la levetta da sinistra a destra, in modo così da attivare l’hotspot.

Se vuoi avere maggiori dettagli o dovessi avere dei problemi nella configurazione di un hotspot sul dispositivo del tuo amico, puoi seguire la procedura dettagliata che ho scritto nella mia guida intitolata “come condividere la connessione dati”.



Come accedere agli hotspot da Android

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Dopo che hai trovato il modo di connetterti a internet in modo gratuito, che sia tramite un hotspot pubblico oppure privato, dovrai adesso connetterti ad esso.
Non sai come fare, vero?
Non c’è alcun problema.
Continua a leggere qui di seguito per effettuare la procedura di connessione ad una rete Wi-Fi in modo semplice e veloce.
Ti indicherò qui di seguito la procedura tramite un dispositivo Android con versione 8 (Oreo).



Accedi alle Impostazioni (icona con l’ingranaggio) del tuo dispositivo e seleziona la voce Rete e Internet.
Adesso fai tap sulla voce Wi-Fi e sposta la levetta da OFF a ON.
Visualizzerai quindi, dopo qualche secondo, tutte le reti disponibili attorno a te.
Seleziona quindi la rete che ha come denominazione la stessa dell’hotspot da te preferito.
Se la rete Wi-Fi non richiede una password, allora vi accederai automaticamente; altrimenti digita la chiave di accesso alla stessa per connetterti.

Se vuoi approfondire l’argomento, ti rimando alla mia guida in cui ti spiego come connettersi al WiFi.



Altri metodi per avere Internet gratis su Android tramite gestore telefonico

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Una soluzione alternativa agli hotspot pubblici è quella offerta da alcune aziende di telecomunicazioni.
Alcuni di esse infatti offrono in modo gratuito, congiuntamente alla sottoscrizione di un abbonamento, un pass per accedere ai tantissimi hotspot gestiti dalle stesse.



Un esempio ne è Fastweb, che tramite il servizio WOW FI, offre a tutti i propri clienti di telefonia fissa e mobile un pass gratuito per poter accedere a tutti gli hotspot Fastweb.
Se sei interessato all’argomento, ti invito alla lettura di questa mia guida in cui ti spiego più nel dettaglio come funziona WOW FI.
Puoi inoltre consultare la mia guida dedicata alle offerte Fastweb.

Un altro operatore impegnato nella diffusione di hotspot gratuiti per i propri clienti è Vodafone.
Come ti avevo accennato anche prima, Vodafone offre ai propri clienti, che possiedono un contratto Vodafone Casa con Station 2 e Revolution, un pass chiamato Vodafone Wi-Fi Community.
Tramite questo pass, potrai accedere agli hotspot Vodafone e a quelli FON, disponibili in tutto il mondo.
Se vuoi avere maggiori informazioni sull’argomento, puoi raggiungere la sezione dedicata sul sito Web Vodafone.
Se sei invece interessato alle offerte Vodafone, puoi consultare questa mia guida dedicata alle offerte Vodafone Casa.



Se invece stai cercando un modo per avere internet illimitato sul tuo dispositivo mobile, puoi sottoscrivere un abbonamento che, consumati tutti i megabyte del tuo piano tariffario, ti permetterà di continuare a navigare in maniera illimitata e senza costi aggiuntivi, anche se con velocità ridotta.

Un esempio è Wind che permette di navigare anche se hai consumato tutto il traffico del piano tariffario.
La velocità massima sarà però impostata ad un massimo di 128 kbps.
Se sei interessato ad una SIM Wind puoi visionare la mia guida dedicata alle offerte Wind.



Quelli che ti ho menzionato sono solo alcuni esempi di come poter ottenere Internet gratis su Android.
In generale ti consiglio di navigare anche su Sos Tariffe, per tenere d’occhio le offerte di tutti i gestori di telefonia, sia fissa che mobile, in modo da poter confrontare tutte le loro offerte.
Puoi visionare la sezione dedicata all’ADSL, oppure la sezione dedicata alle tariffe per cellulari o la sezione per le tariffe solo Internet per smartphone e tablet.

come cambiare sistema operativo android



come cambiare sistema operativo android

Con il passare del tempo, hai acquisito molta dimestichezza con il sistema operativo Android e con le sue modalità di personalizzazione, tant’è che, dopo aver parlato con il tuo amico esperto d’informatica, sei giunto a una decisione a dir poco “radicale”:
vuoi modificare completamente il sistema operativo a bordo del tuo smartphone o del tuo tablet, così da poter provare funzionalità non previste dalla versione che usi attualmente o solo per dare un tocco di nuovo al tuo ormai fedele device.

Seriamente intenzionato a procedere in tal senso, hai aperto Google e cercato una guida che ti insegnasse come cambiare sistema operativo Android, finendo proprio sul mio blog:
ebbene, sono ben felice di comunicarti che sei capitato nel posto giusto, in un momento che non poteva essere migliore! Di seguito, infatti, ti illustrerò le tecniche da utilizzare per sostituire completamente il sistema operativo da te in uso, agendo in modo “avanzato” su di esso oppure aggiornandolo all’ultima versione disponibile.



Dunque, senza esitare oltre, mettiti bello comodo e procedi con la lettura di questa mia guida:
sono sicuro che, una volta giunto al termine, avrai le idee perfettamente chiare sul da farsi.
Mi raccomando, agisci sempre con estrema prudenza e soltanto nella piena consapevolezza di ciò che ti appresti a fare:
come scoprirai in corso d’opera, alcuni passaggi potrebbero mettere a serio rischio l’integrità del tuo dispositivo (e io non mi assumo alcuna responsabilità in merito).
Chiarito ciò, non mi resta altro da fare se non augurarti buona lettura e, perché no, buon divertimento.

Indice

  • Informazioni preliminari
  • Come cambiare sistema operativo Android sostituendo la ROM
  • Come cambiare sistema operativo Android effettuando l’aggiornamento

Informazioni preliminari

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Prima di entrare nel concreto di questa guida e spiegarti le tecniche più valide per cambiare il sistema operativo installato sul tuo device Android, lascia che ti dia qualche informazione in più sull’argomento.

Se è tua intenzione passare alla versione successiva di Android utilizzando la procedura prevista dal sistema stesso, dunque, installando gli update offerti dal produttore del tuo dispositivo, puoi agire in completa sicurezza:
contrariamente a quanto succedeva in passato, gli aggiornamenti OTA (over-the-air, cioè distribuiti tramite Internet) possono essere installati comodamente nel giro di un paio di tap e non comportano rischi per l’integrità dei dati.



Per quanto riguarda, invece, l’installazione manuale di una ROM personalizzata (o custom ROM), tramite una procedura in gergo chiamata flashing, il ragionamento è completamente differente:
per effettuare quest’operazione, avrai bisogno di sbloccare e sovrascrivere parti delicatissime del sistema operativo, come per esempio il settore d’avvio o la cartella dei file di sistema.

È proprio per questo motivo che l’operazione di flashing comporta dei rischi estremamente alti! Basta, infatti, un solo errore in corso d’opera (uno su tutti è il cedimento della batteria in fase di reflash) per andare incontro a conseguenze sgradite, come il danneggiamento delle partizioni della memoria, che potrebbe mandare il device in stato di full brick: quando ciò accade, il dispositivo non riesce più ad avviarsi in nessun modo a causa della corruzione delle aree di memoria dedicate, pertanto esso diventa completamente inutilizzabile e, nella maggior parte dei casi, irrecuperabile (a meno di non inviarlo in un centro di assistenza per l’eventuale sostituzione o riprogrammazione del chip di memoria).



Inoltre, flashare una nuova ROM significa irrimediabilmente eliminare l’intero contenuto della memoria, oltre che invalidare la garanzia del telefono.
Dunque, se deciderai di effettuare questo passo, valuta attentamente i rischi connessi e accertati di essere assolutamente sicuro di ciò che stai per fare:
poi non dire che non ti avevo avvisato!

Come cambiare sistema operativo Android sostituendo la ROM

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Hai compreso perfettamente i rischi annessi alla procedura di flash, ma vuoi procedere comunque e cambiare la versione del sistema operativo Android sostituendo completamente la ROM a bordo del tuo dispositivo e installandone una personalizzata?
Allora questa è la sezione che fa al caso tuo.

In genere, questa procedura si divide in quattro passi fondamentali:
la creazione di un backup dei dati (che verranno eliminati successivamente dalla memoria del dispositivo), lo sblocco del bootloader (cioè del sistema che si occupa di inizializzare l’esecuzione di Android), l’installazione di una Recovery personalizzata (un sistema operativo “esterno” che possa avviare l’installazione della nuova ROM) e, infine, l’installazione vera e propria della ROM stessa.



Ancora una volta, ti raccomando di prestare estrema attenzione a tutti i passaggi che ti appresti a compiere e di attenerti scrupolosamente alle istruzioni che ti fornirò di seguito:
basta un piccolo errore per rendere inutilizzabile (e, nel peggiore dei casi, addirittura irrecuperabile) il dispositivo.
Agisci sempre con massima cautela!

Nota:
purtroppo, non posso segnalarti una procedura “standard” per portare a termine quest’operazione, poiché esistono davvero molti dispositivi, tante Recovery e numerose custom ROM:
il numero di combinazioni possibili è davvero enorme e non basterebbero le pagine del mio sito per raccoglierle tutte! Il consiglio che mi sento di darti, dunque, è di cercare comunque le guide specifiche per il modello di smartphone o tablet in tuo possesso e di attenerti alle procedure in esse specificate.



Di seguito, comunque, intendo illustrarti quelli che sono grossomodo i passaggi da compiere per installare una custom ROM su Android, agendo da un computer dotato di sistema operativo Windows.

Operazioni preliminari

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Poiché, come ti ho già accennato in precedenza, flashare una custom ROM comporta la perdita totale dei dati memorizzati sul dispositivo, ti consiglio di creare un backup che contenga foto, video e qualsiasi altro tipo di file personale salvato nella memoria del device.
Se non sai come procedere, puoi seguire le indicazioni che ti ho fornito nella mia guida su come effettuare un backup su Android.

In secondo luogo, affinché il collegamento tra il dispositivo Android e il computer avvenga in modo corretto, avrai bisogno di installare i driver – o il software di gestione – dello smartphone o del tablet, prelevandoli dal sito Web del produttore:
ti ho spiegato tutto nella mia guida su come collegare Android al PC.
In alternativa, puoi utilizzare i driver ADB universali disponibili sul sito Internet di ClockWorkMod.



Inoltre, affinché tu possa impartire i comandi necessari, avrai bisogno di installare l’utility ADB, cioè il sistema di comunicazione progettato da Google finalizzato alla gestione completa di Android tramite la linea di comando del computer (nel nostro caso, il Prompt dei comandi di Windows):
puoi scaricare la versione minimale da questo sito Internet o l’intera suite di sviluppo Android Studio da quest’altro.

Per concludere, devi essere assolutamente certo del modello (e del relativo codice identificativo) del tuo smartphone o tablet Android, così da poter scaricare sia la Recovery che la ROM più adatte allo stesso ed evitare eventuali danni accidentali:
dunque, accedi alle Impostazioni del dispositivo, fai tap sulla voce Info sul dispositivo/telefono o Informazioni sul dispositivo/telefono e annota il nome e il modello dello stesso (e, se disponibile, il nome in codice).



Infine, prima ancora di effettuare qualsivoglia operazione, assicurati che la batteria del dispositivo funzioni correttamente e di avere un livello di carica residua vicino al 100% per evitare spegnimenti imprevisti.

Sblocco del bootloader

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Ora che disponi di tutti gli strumenti necessari per riuscire nell’impresa, puoi finalmente metterti all’opera ed effettuare lo sblocco del bootloader dello smartphone:
all’atto pratico, questa procedura serve a ottenere i privilegi necessari per poter caricare un sistema operativo differente da quello installato dal produttore (come scoprirai di seguito, si tratta della Recovery personalizzata).
Prima di andare avanti, tieni presente che lo sblocco del bootloader invalida la garanzia del device e cancella tutte le app e i dati salvati in memoria.

Ribadito ciò, passiamo alla pratica:
alcuni produttori, come Sony e Motorola, forniscono strumenti e istruzioni ufficiali per lo sblocco del bootloader (sebbene la procedura ne invalidi comunque la garanzia).
Per esempio, sugli smartphone Motorola, devi innanzitutto avviare il telefono in modalità fastboot (spegnendo dapprima del tutto il dispositivo, per poi premere e tenere premuto il tasto Volume giù per 3 secondi e, successivamente, premere il tasto di accensione finché il device non entra in tale modalità) e collegarlo al computer tramite cavo USB.



Fatto ciò, avvia il Prompt dei comandi di Windows richiamandolo dalla cartella Sistema Windows/Accessori di Windows del menu Start e impartisci al suo interno il comando fastboot oem get_unlock_data, seguito dalla pressione del tasto Invio, per ottenere il codice identificativo del dispositivo, di cui devi prendere nota; completata quest’operazione, devi recarti sul sito Internet dedicato, effettuare l’accesso tramite l’account Motorola Care (che, volendo, puoi creare sul momento utilizzando l’apposito link) e indicare il codice annotato in precedenza per ottenere il codice di sblocco del bootloader.

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Una volta ottenuto questo codice, puoi sbloccare finalmente il bootloader ritornando al Prompt dei comandi di Windows e, sempre con il telefono collegato in modalità Fastboot, impartendo il comando fastboot oem unlock codiceRicevuto e schiacciando il tasto Invio della tastiera.
Fidati, sembra complesso ma, in realtà, non lo è affatto!

Come già detto, la procedura per lo sblocco del bootloader varia da dispositivo a dispositivo:
per trovare quella più adatta al terminale in tuo possesso, ti consiglio di cercare su Google la frase “sblocco bootloader [marca e modello smartphne/tablet]” e di attenerti scrupolosamente alle istruzioni ivi indicate.



Installazione della Recovery personalizzata

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Lo sblocco del bootloader, come ti ho già accennato poc’anzi, autorizza il dispositivo ad avviare un sistema operativo differente dalla versione di Android installata dal produttore:
pertanto, è ora possibile procedere all’installazione della Recovery personalizzata, cioè di un sistema operativo “esterno” ad Android che permette di effettuare operazioni delicate sulla memoria del telefono, come l’installazione di una custom ROM oppure l’attivazione dei permessi di root.



Al momento, una delle Recovery più semplici da utilizzare è la TWRP:
disponibile per un gran numero di dispositivi, essa permette di effettuare le operazioni di flash di ROM e altre tipologie di file installabili (ad es.
le app SuperSU e SuperUser, indispensabili per ottenere i permessi di root), di backup, di pulizia totale e alcune operazioni di diagnostica e ripristino del sistema grazie a un’interfaccia pienamente compatibile con il touch del telefono.

Per ottenerla, collegati al relativo sito Internet, indica il produttore e il modello del device cliccando sulle voci proposte e provvedi a scaricare la versione più adatta al tuo dispositivo, sotto forma di file img:
presta bene attenzione a questa fase, in quanto l’installazione di una Recovery errata potrebbe irrimediabilmente compromettere il device! A download completato, segui le istruzioni più adatte al tuo dispositivo per flashare la Recovery appena scaricata (se non l’hai già fatto, puoi cercare su Google la frase “installare TWRP [marca e modello dispositivo]”).



In linea generale, ciò che devi fare è portare Android in modalità fastboot, collegarlo al computer e, dopo aver aperto il Prompt dei comandi di Windows, impartire in esso l’istruzione fastboot flash Recovery percorsoRecovery seguita dalla pressione del tasto Invio (sostituendo a percorsoRecovery la posizione in cui hai salvato il file precedente, a es.
C:\twrp-x.y.z.k-modello.img).
Soltanto quando il processo sarà terminato, spegni completamente il telefono premendo e tenendo premuto il tasto Power.

Installazione della ROM

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Ora viene la fase più bella:
l’installazione della custom ROM! Se non hai ancora scelto la nuova versione di Android da caricare sul tuo dispositivo, ora è giunto il momento di farlo:
tra le più note ROM personalizzate esistenti, meritano sicuramente menzione LineageOS, Dirty Unicorns e Paranoid Android, ma ne esistono davvero molte altre.

Come sempre, assicurati che la ROM da te scelta sia pienamente compatibile con il dispositivo che possiedi e, soprattutto, accertati di scaricare quella specifica per il tuo modello (e, se necessario, anche per la CPU a bordo), onde evitare di incappare nel temuto soft brick:
se non ne avessi mai sentito parlare, si tratta di uno stato di blocco del telefono che comporta la completa inavviabilità del sistema operativo.
Al contrario del full brick, però, il soft brick è completamente reversibile:
basta ripetere la procedura d’installazione usando una ROM corretta.



Ad ogni modo, dopo aver scaricato sul computer il file più adatto al tuo caso (distribuito in formato .zip), copialo sulla memory card del dispositivo e inserisci quest’ultima al suo interno; se hai bisogno di aiuto in tal senso, puoi dare un’occhiata alla mia guida su come spostare file su scheda SD.
Se non la possiedi, puoi avviare la “vecchia” versione di Android (che è ancora installata sul sistema) e, dopo aver saltato la configurazione iniziale, copiare il file della ROM sulla memoria interna del dispositivo (qui ti ho spiegato come fare).

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A questo punto, puoi finalmente scollegare il telefono dal computer e procedere con la fase di flash:
avvia il device in modalità Recovery premendo contemporaneamente i tasti Power VolumeSu e seleziona l’opzione per installare un file .zip da microSD.
Per esempio, se hai usato la TWRP, devi fare tap sui bottoni Installa Scegli archivio, selezionare la tipologia di memoria su cui hai copiato il file .zip e fare tap sullo stesso per selezionarlo.
Quando sei sicuro, apponi il segno di spunta accanto alla voce Verifica della firma del file Zip, fai scorrere la barra inferiore verso destra per avviare il processo e attendi pazientemente che il tutto venga completato.

Quando hai finito, torna indietro e scegli le opzioni per cancellare la cache “semplice” e la Dalvik/ART:
su TWRP, devi premere sui pulsanti Pulisci Pulizia avanzata, apporre il segno di spunta accanto alle voci Dalvik / ART Cache Cache e trascinare la barra inferiore verso destra.
A pulizia completata, riavvia il dispositivo e goditi la ROM appena installata!



Nota:
se hai scelto una ROM non comprende le app Google (Play Store, Gmail, Music e così via), potresti dover installare le Gapps effettuando il flash del relativo file zip; per procurarti il pacchetto più adatto al tuo caso, ti consiglio di cercare su Google la frase gapps Android x.x (ad es. Android 7.1), in base alla versione base di Android usata nella ROM da te scelta.

Come cambiare sistema operativo Android effettuando l’aggiornamento

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Se non hai voglia di stravolgere lo smartphone o il tablet installando da zero una nuova ROM, puoi invece provare a cambiare sistema operativo Android scaricando e installando gli eventuali aggiornamenti rilasciati dal produttore del dispositivo:
in questo modo, hai la possibilità di ottenere correzioni importanti per i bug e le falle di sicurezza del sistema e, se previsto dal produttore, di installare la versione successiva di Android in tutta sicurezza.



Attualmente, la distribuzione degli aggiornamenti avviene principalmente in modalità OTA, cioè attraverso Internet: il file viene reso disponibile per i possessori di un dato dispositivo, che hanno la possibilità di scaricarlo attraverso una specifica funzione del sistema operativo.

Quale?
Te lo spiego subito:
per iniziare, avvia le Impostazioni di Android, tocca le voci Sistema Avanzate, accedi alla sezione Aggiornamento di sistema e sfiora la voce Verifica la presenza di aggiornamenti per cercare, ed eventualmente scaricare, l’update disponibile.
Su versioni di Android precedenti alla 8.0, devi, invece, recarti in Impostazioni > Info sul dispositivo > Aggiornamento software. A download terminato, devi semplicemente premere sulla voce Installa che compare nella medesima schermata (o, a volte, anche nell’area di notifica). Per informazioni aggiuntive sull’argomento, ti consiglio di dare un’occhiata al mio tutorial su come aggiornare Android facilmente, in cui ti ho fornito tutte le spiegazioni del caso.



Ma aspetta un attimo, mi stai dicendo che non hai trovato utili le spiegazioni fornite finora, poiché vuoi liberarti definitivamente di Android e installare iOS (il sistema operativo di smartphone e tablet Apple) sul device in tuo possesso?
Purtroppo sono costretto a darti una cattiva notizia:
questo passaggio non è fattibile in alcun modo, poiché iOS è un sistema operativo progettato nello specifico per funzionare con iPhone, iPad e iPod Touch, pertanto non può essere installato altrove.

Ciò che puoi fare, però, è modificare la tua attuale versione di Android per renderla, almeno esteticamente, molto simile al sistema di Apple:
se sei interessato a procedere in tal senso, puoi consultare la mia guida su come trasformare Android in iPhone, in cui ti ho spiegato per filo i passaggi da compiere per ottenere questo risultato.



come creare una playlist su android



come creare una playlist su android

Stai per affrontare un lungo viaggio e hai deciso di rendere più piacevole il tragitto ascoltando un po’ di buona musica con il tuo fedele smartphone Android.
Una volta preparato il tutto, però, ti sei reso conto che negli ultimi tempi hai ascoltato esclusivamente i brani presenti in un album oppure i brani passati in maniera casuale dalle app di streaming (magari sfruttando la funzionalità radio), senza creare nessun tipo di “raccolta” che possa riprodurre in automatico i tuoi brani preferiti.

Non preoccuparti, a tutto c’è un rimedio, anche a questo:
in questa guida, ti mostrerò come creare una playlist su Android utilizzando le principali app per ascoltare la musica sul sistema del “robottino verde”, così da poter riprodurre musica di continuo e senza dover cambiare manualmente brano.
Oltre alle modalità di azione previste dalle app di streaming, avrò cura di mostrarti come creare delle playlist utilizzando i file audio e i brani custoditi nella memoria del tuo dispositivo, così da poterli organizzare e ascoltare in maniera ordinata utilizzando l’app di riproduzione “di serie” inclusa in tutti i moderni smartphone Android.



Dunque, senza attendere oltre, ritaglia qualche minuto del tuo tempo libero e leggi con molta attenzione tutto quanto ho da dirti sull’argomento:
sono sicuro che, al termine di questa lettura, sarai perfettamente in grado di creare delle code di riproduzione sul tuo dispositivo e di usarle al meglio.
Detto ciò, ti auguro buona lettura e buon divertimento!

Indice

  • Come creare una playlist su Android tramite servizi di streaming
    • YouTube
    • Google Play Musica
    • Spotify
    • Amazon Music
    • Apple Music
  • Come creare una playlist su Android gratis

Come creare una playlist su Android tramite servizi di streaming

Gran parte della musica, al giorno d’oggi, si ascolta grazie alle app di streaming:
pertanto, vien da sé che, nella prima parte di questa guida, andrò a mostrarti come creare una playlist su Android con i servizi di streaming audio più famosi.
Ricordati che la maggior parte di questi ultimi impone delle limitazioni sull’ascolto dei brani in forma gratuita, e spesso tali limiti si ripercuotono anche sulle playlist.
Detto ciò, andiamo al sodo.



YouTube

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YouTube è molto probabilmente l’app più utilizzata per guardare video, ma viene usata molto anche per ascoltare musica.
Permette, inoltre, di creare delle playlist dei videoclip con grande facilità. In che modo?
Te lo spiego subito.



Prima di tutto, apri l’app di YouTube sul tuo smartphone e cerca il video del primo brano che vuoi mettere in lista, facendo tap sull’icona della lente d’ingrandimento collocata in alto a destra e digitando il nome dell’artista o del brano, quindi avvia la riproduzione del videoclip.

Mentre il video musicale scorre, puoi iniziare a creare la tua playlist musicale effettuando un tap prolungato sul pulsante Salva; nella schermata successiva, hai la possibilità di scegliere se aggiungere il video a una delle playlist già presenti sul tuo account Google (rimuovendo o aggiungendo il segno di spunta alla casella corrispondente) oppure crearne una nuova facendo tap sulla voce Nuova Playlist.



In quest’ultimo caso, devi scegliere il nome da dare alla playlist e indicare la sua visibilità (Pubblico, se desideri che essa venga vista anche dai contatti che seguono il tuo canale; Non in elenco, se vuoi che la tua playlist sia raggiungibile solo da chi conosce l’indirizzo URL della stessa; Privato, se desideri conservare la playlist per te e renderla invisibile agli altri utenti di YouTube e a quelli che seguono il canale); per confermare l’aggiunta del brano, è sufficiente fare tap sulla voce OK.
A partire da questo momento, potrai aggiungere nuovi video alla playlist appena creata facendo un tap “breve” sul pulsante Salva, poiché l’app aggiungerà subito il brano all’ultima playlist utilizzata o creata.

Per accedere velocemente alle playlist salvate, portati nella schermata Home dell’app YouTube, fai tap sul menu Raccolta collocato in basso a destra, quindi tocca una delle playlist presenti in elenco per avviarne la riproduzione (puoi anche ordinarle in ordine alfabetico o mettere in cima le playlist più recenti, utilizzando il menu a tendina Playlist (A-Z) o Playlist (aggiornate di recente).



Con l’account gratuito di YouTube, puoi ascoltare musica con l’inserimento di messaggi pubblicitari e senza la possibilità di spegnere lo schermo o di cambiare app (in questi due casi la musica andrà in pausa); se vuoi rimuovere questi limiti, puoi sottoscrivere un abbonamento a YouTube Music Premium e usare la relativa app specifica per la musica, come ti ho spiegato nella mia guida dedicata a guida dedicata a YouTube Music.

Google Play Musica

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Sei solito ascoltare la musica in streaming tramite Google Play Musica e vorresti raccogliere (e riprodurre in sequenza) la tua musica preferita in una comoda playlist?
Perfetto, tra un attimo ti spiegherò come fare.



Se disponi di un abbonamento Unlimited al servizio, o se hai già provveduto ad acquistare preventivamente dei brani, puoi aggiungerli a una playlist nel seguente modo:
per prima cosa, avvia l’app dedicata, cerca un brano o un album da riprodurre usando il pulsante a forma di lente d’ingrandimento (o selezionandolo tra i brani preferiti), fai tap sul pulsante () presente accanto al brano o all’album di tuo interesse e, infine, fai tap sulla voce Aggiungi a playlist collocata nel menu che si apre a schermo.

Nella nuova schermata che compare, premi sulla voce Nuova playlist per creare una nuova coda di riproduzione, indica un nome e una descrizione da associare alla raccolta, quindi fai tap sulla voce OK per confermare le modifiche.
D’ora in avanti, puoi aggiungere nuovi brani alla playlist appena creata ripetendo i passaggi che ti ho illustrato poc’anzi e selezionando la playlist creata in precedenza.
Per visualizzare le playlist create, sfiora il pulsante ☰ collocato in alto a sinistra e seleziona la voce Raccolta musicale dal menu che compare.



Per tua informazione, Google Play Musica offre la sua grande raccolta musicale a pagamento, con la possibilità di scegliere se acquistare il brano o l’album (che diventeranno di tua proprietà e potrai ascoltarli senza limiti e senza abbonamento) oppure accedere al servizio Unlimited, che permette l’ascolto di tutti i brani presenti sulla piattaforma.
A tal proposito, ti invito ad approfondire l’argomento leggendo la mia guida su come funziona Google Play Musica.

Spotify

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Come dici?
Usi Spotify ormai da tempo ma non sei in grado di creare una playlist sull’app di Spotify per Android?
Non temere, non è affatto difficile! Per farlo, avvia l’app sul tuo dispositivo, effettua l’accesso, se necessario, con le credenziali del tuo account premendo sul tasto Accedi o tramite l’account Facebook e, a login avvenuto, cerca il primo brano (o il primo album) di tuo interesse facendo tap sul pulsante Cerca, presente nella barra inferiore.

Una volta identificato il brano o l’album, fai tap sul pulsante () ad esso corrispondente, quindi seleziona la voce Aggiungi alla playlist.
A questo punto, dovrebbe aprirsi una nuova schermata in cui selezionare una delle playlist già esistenti; se, invece, vuoi crearne una nuova, premi sul pulsante Nuova playlist presente in alto, fornisci un nome alla playlist quindi fai tap su Crea:
il brano o l’album verranno subito aggiunti a essa.



Per ascoltare le playlist salvate su Spotify, ti sarà sufficiente fare tap sul bottone La mia libreria, portarti nella sezione Playlist, quindi scegliere la playlist da riprodurre.
Ricorda che la versione gratuita di Spotify non permette di ascoltare i brani nell’ordine desiderato (solo riproduzione casuale) e presenta delle pubblicità d’intermezzo a intervalli regolari:
per bypassare questi limiti e rimuovere la pubblicità, puoi sottoscrivere un abbonamento a Spotify Premium, seguendo le istruzioni che ti ho fornito mia guida su come abbonarsi a Spotify.

Amazon Music

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Per quanto riguarda Amazon Prime Music, il servizio di streaming musicale esclusivo per gli utenti Amazon Prime, la creazione di una playlist sulla relativa app per Android è affare davvero molto semplice:
dopo aver avviato l’app, effettua l’accesso (se necessario) usando il tuo account Amazon e, a login effettuato, tocca il simbolo a forma di lente d’ingrandimento collocato in alto a destra e cerca il brano, l’artista o l’album che intendi ascoltare.
Una volta trovato l’elemento di tuo interesse, fai tap sul pulsante () presente accanto a ogni voce e, in seguito, sulla voce Aggiungi alla playlist.



Ti verrà mostrata una schermata in sovrimpressione nella quale dovrai scegliere se creare una nuova playlist oppure aggiungere il brano a una playlist già esistente; selezionando la prima opzione, dovrai poi indicare un nome da assegnare alla playlist che ti accingi a creare e confermare facendo tap sulla voce Salva.
Per accedere alle playlist salvate ti sarà sufficiente fare tap sulla voce Musica presente in basso e selezionare la scheda Playlist.

Tieni ben presente che il servizio Prime Music offre l’accesso a circa 2 milioni di brani, a fronte di un catalogo multimediale completo di oltre 50 milioni di brani; per accedere a quest’ultimo, puoi sottoscrivere un abbonamento separato al servizio Amazon Music Unlimited, facendo riferimento ai passaggi spiegati nella mia guida su come funziona Amazon Music Unlimited.



Apple Music

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Sei fiero abbonato al servizio Apple Music, tanto da scaricare l’app per Android dedicata, ma non hai la più pallida idea di come creare una playlist personalizzata sulla stessa?
Nessun problema, ti aiuto io.



Tanto per cominciare, avvia l’app e, se necessario, effettua l’accesso con il tuo ID Apple; una volta dentro, cerca un brano o un artista facendo tap sull’icona della lente d’ingrandimento collocata in alto a destra.
Identificato l’elemento di tuo interesse, effettua un tap prolungato sullo stesso, premi sulla voce Aggiungi a una playlist annessa al menu che va ad aprirsi e, successivamente, tocca la voce Nuova playlist.

A questo punto, indica un nome, una descrizione e un’immagine da assegnare alla playlist e, se lo desideri, completala subito con altri brani:
fai, dunque, tap sulla voce Aggiungi musica per cerca un brano dal catalogo di Apple Music oppure tra quelli presenti nella Libreria.
Puoi aggiungere i brani di tuo interesse sfiorando la casella bianca con bordo rosa collocata accanto agli stessi:
ll termine della selezione, tocca il segno di spunta rosa presente nella parte superiore dello schermo e il gioco è fatto.

Come creare una playlist su Android gratis

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Se non hai trovato utili le istruzioni precedenti, poiché non intendi creare una playlist su Android tramite i servizi di streaming più conosciuti, ma è tua precisa intenzione raccogliere in una comoda “coda di riproduzione” tutti i brani musicali custoditi nella memoria del tuo dispositivo, allora questa è la sezione del tutorial più adatta a te.

Per comodità, ti consiglio di utilizzare l’app Play Musica (la stessa di cui ti ho parlato qualche sezione fa), installata già “di serie” sui dispositivi Android:
essa, oltre a poter riprodurre brani tramite Internet, è perfettamente in grado di riprodurre e organizzare i brani disponibili nella memoria del dispositivo.



Tanto per iniziare, dunque, avvia la summenzionata app richiamandola dal drawer di Android, premi sul pulsante collocato in alto a sinistra e, nel menu che compare, apponi il segno di spunta accanto alla voce Solo musica scaricata.
A partire da questo momento, l’app andrà in modalità offline e visualizzerà i soli brani presenti sul dispositivo.

Per creare la tua playlist, fai nuovamente tap sul pulsante , quindi seleziona la voce Raccolta multimediale dal menu proposto:
navigando tra le schede presenti in alto (Artisti, Album, Brani e così via), individua l’elemento musicale da aggiungere, fai tap sul pulsante () ad esso corrispondente e, infine, sulle voci Aggiungi a playlist e Nuova playlist.
Per concludere, indica un nome e una descrizione della stessa e conferma la creazione premendo sul pulsante OK.



Aspetta, mi stai dicendo che vorresti trasferire tutta la tua musica su Android ma proprio non sai come fare?
A tal proposito, ti consiglio di leggere la mia guida su come caricare musica su Android, in cui ti ho mostrato tutti i passaggi da effettuare per trasferire gli MP3 (o altri formati audio) del computer nella memoria interna o sulla scheda microSD del dispositivo Android.

come esportare rubrica android



come esportare rubrica android

Vorresti copiare i contatti che hai salvato sul tuo smartphone Android nella rubrica del computer?
Hai acquistato un cellulare secondario, da utilizzare per il lavoro, e ti piacerebbe sincronizzare la rubrica di quest’ultimo con quella del tuo smartphone principale?
Nessun problema, sono lieto di annunciarti che sei capitato nel posto giusto al momento giusto,

Prenditi cinque minuti di tempo libero e scopri come esportare rubrica Android su qualsiasi dispositivo e sistema operativo grazie alle indicazioni che sto per darti.
Ci sono almeno due strade che puoi seguire:
puoi esportare tutti i contatti della tua rubrica localmente, sotto forma di file VCF, e importarli sul dispositivo che più preferisci.
Oppure puoi sincronizzare la rubrica di Android con Gmail e collegare il tuo account Google a tutti i device sui quali desideri importare i contatti.



Si tratta, in ogni caso, di un gioco da ragazzi.
Sta a te scegliere la soluzione più adatta alle tue esigenze e metterla in pratica.
Pensa, puoi anche copiare i tuoi contatti preferiti su una SIM e trasferirli su un altro telefono semplicemente inserendo la scheda in quest’ultimo, ma di questa procedura ci occuperemo nella parte finale della guida.
Ora concentriamoci sulle modalità di esportazione della rubrica più comuni, quelle via file VCF e via cloud, e mettiamoci subito all’opera!

Esportare rubrica Android in file VCF

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Se vuoi esportare la rubrica di Android su un altro smartphone, un tablet o un computer, ti consiglio di creare un file VCF con tutti i tuoi contatti.

I file VCF sono dei file “universali” che possono essere importati in qualsiasi applicazione o dispositivo per copiare in quest’ultimo nominativi, email, numeri di telefono, indirizzi e altre informazioni contenute nella rubrica.
In poche parole puoi utilizzarli per trasferire tutti i tuoi contatti da Android a qualsiasi smartphone, tablet o computer indipendentemente dal sistema operativo o dal client di posta elettronica utilizzato su di esso.



Per copiare la rubrica di Android in un file VCF puoi utilizzare l’applicazione Contatti inclusa “di serie” in tutti gli smartphone e i tablet equipaggiati con il sistema del robottino verde.
Ecco in dettaglio tutti i passaggi che devi compiere.

  • Avvia l’applicazione Contatti;
  • Pigia sul pulsante (…) collocato in alto a destra e seleziona la voce Importa/Esporta dal menu che si apre.
    Se utilizzi uno smartphone Samsung potresti dover seguire una procedura leggermente diversa:
    dopo aver aperto l’applicazione Contatti potresti dover premere sul pulsante […] e selezionare la voce Impostazioni dal menu che si apre.
    Successivamente dovresti dunque spostarti su Contatti e scegliere l’opzione Importa/Esporta dal menu che si apre;
  • A questo punto scegli se salvare il file VCF con i contatti sulla memoria interna del telefono (selezionando la voce Esporta in archivio) o su una scheda SD (se il tuo smartphone è dotato di memoria espandibile);
  • Attendi qualche secondo affinché l’esportazione del file VCF venga portata a termine (puoi seguire l’avanzamento dell’operazione dal menu delle notifiche di Android).

Ora devi esportare il file VCF generato dalla app Contatti di Android sul dispositivo di destinazione, ossia sul dispositivo sul quale intendi importare la rubrica.
Hai fondamentalmente due strade per compiere quest’operazione.



  • Collegare lo smartphone al computer – e copiare il file 00001.vcf dalla directory principale del telefono (o dalla microSD) al computer.
  • Auto-inviarti il file VCF via email o tramite un servizio di cloud storage – per compiere quest’operazione puoi utilizzare un file manager come ES Gestore File, che permette di gestire facilmente tutti i file presenti sulla memoria interna dei dispositivi Android e sulle schede di memoria inserite in essi.
    Dopo aver avviato ES Gestore File, premi sull’icona ad hamburger collocata in alto a sinistra e seleziona la cartella in cui si trova il file della rubrica (home se l’hai salvato sulla memoria interna dello smartphone o sd se l’hai salvato su una scheda esterna).
    A questo punto, tieni il dito premuto sul file 00001.vcf , premi sul pulsante Altro che compare in basso a destra e seleziona la voce Condividi dal menu che compare.
    Scegli quindi se condividere il file via email, selezionando il nome di un client di posta (es.
    Gmail) dal menu che si apre, o tramite un servizio di cloud storage, selezionando l’icona di Dropbox, Google Drive o simili dal medesimo menu.

Ad operazione completata, puoi scaricare il file VCF sul dispositivo sul quale desideri importare la rubrica di Android e copiare tutti i tuoi contatti senza il benché minimo sforzo.
Nella mia guida su come aprire file VCF trovi spiegato come importare i file VCF in Windows, OS X, Android, iOS e alcuni famosi servizi di Web-Mail.

Nota: nei miei esempi ho usato il nome 00001.vcf per il file della rubrica, ma in realtà il suo nome potrebbe anche essere diverso.
L’importante è l’estensione, VCF, che è la stessa su tutti i dispositivi e tutte le versioni di Android.



Esportare rubrica Android tramite Gmail

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Se oltre ad esportare rubrica Android vuoi mantenerla sincronizzata con altri dispositivi, in modo che tutte le modifiche apportate su un device vengono riportate automaticamente sugli altri, sfrutta Gmail.



Collegando il tuo smartphone a un account Gmail puoi sincronizzare automaticamente tutti i contatti di Android con il cloud (quindi su Internet) e copiarli su qualsiasi dispositivo semplicemente associando quest’ultimo al medesimo account Google.

Per associare il tuo smartphone Android a un account Google (operazione che però molto probabilmente hai già compiuto) devi recarti nel menu Impostazioni > Account del dispositivo.
Dopodiché devi premere sul pulsante Aggiungi account e selezionare il logo di Google dalla schermata che si apre.



Ad operazione completata, devi andare nel menu Impostazioni > Account > Google di Android, selezionare il tuo indirizzo Gmail e devi verificare che la levetta situata accanto alla voce Contatti sia attiva.
Se non è attiva, spostala con il dito verso destra e il gioco è fatto.

La rubrica del tuo telefono verrà salvata automaticamente sui server di Google, quindi collegando altri smartphone, altri tablet o altri computer al tuo account questi sincronizzeranno automaticamente i contatti con Gmail.
Per saperne di più, consulta i miei tutorial su come leggere posta Gmail, come sincronizzare contatti Gmail, come configurare Outlook con Gmail e come configurare Gmail su iPhone in cui ti ho spiegato come sincronizzare la posta e la rubrica di Gmail con vari device e applicazioni.



Sincronizzando i contatti con Google avrai anche la possibilità di esportare un file VCF con la rubrica direttamente da Gmail, senza passare per lo smartphone.
In che modo?
Te lo spiego subito.
Collegati al servizio Contatti Google e seleziona le voci Di più > Esporta dalla barra laterale di sinistra.

Ti verrà mostrato un riquadro con all’interno tutte le opzioni per l’esportazione della rubrica.
Metti quindi il segno di spunta accanto alle voci Contatti e vCard (per contatti iOS), clicca sul pulsante Esporta e il gioco è fatto.
Se vuoi, puoi anche esportare i contatti nel formato CSV per importarli in Outlook o altre applicazioni, basta mettere il segno di spunta accanto all’apposita opzione.



Esportare rubrica Android su SIM

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Vuoi esportare alcuni contatti su una scheda SIM?
Nessun problema.
Su alcuni modelli di smartphone quest’operazione si può compiere direttamente dall’applicazione Contatti, basta seguire la procedura che abbiamo visto prima insieme.
In altri casi bisogna rivolgersi ad applicazioni di terze parti, come l’ottima Copy to SIM Card che si può scaricare gratis dal Google Play Store.



Per copiare i contatti da uno smartphone Android a una SIM con Copy to SIM Card, apri l’applicazione e seleziona la scheda Contatti telefono.
Apponi quindi il segno di spunta accanto ai numeri che desideri copiare sulla SIM (ricorda che le SIM a 128k hanno un limite di 500 numeri) e premi prima sul pulsante (…) che si trova in alto a destra e poi sulla voce Copia selezionati nella SIM.

Se la scheda Contatti telefono risulta vuota (e quindi non ci sono contatti da selezionare), premi sul pulsante (…) collocato in alto a destra e seleziona la voce Impostazioni dal menu che compare.
Dopodiché metti il segno di spunta accanto a tutte le opzioni che vedi sotto la dicitura Choose contacts to display e premi su OK.
In questo modo dovresti risolvere facilmente il problema e dovresti riuscire a visualizzare tutti i tuoi contatti all’interno della app.



come impostare mail libero su android



come impostare mail libero su android

Hai deciso di aprire un indirizzo di posta elettronica su Libero Mail ma non riesci ad utilizzarlo sul tuo nuovo smartphone Android?
Strano.
Libero Mail è un servizio pensato per l’utilizzo da Web, client di posta tradizionali ma anche da smartphone e tablet, proprio come tutti i servizi di posta elettronica più moderni.

Se non riesci a farlo funzionare, probabilmente non hai scaricato la app giusta oppure non hai configurato in maniera corretta il tuo client email.
Proviamo a svelare l’arcano e vediamo insieme come impostare mail Libero su Android in maniera corretta.
Sono convinto che riuscirai a risolvere il tuo problema in quattro e quattr’otto senza rivolgerti per l’ennesima volta al tuo amico “smanettone” esperto di tecnologia.



Seguendo le indicazioni che trovi di seguito riuscirai a inviare e ricevere posta con il tuo account Libero da qualsiasi smartphone e tablet Android, avendo persino la possibilità di usare varie app per la gestione delle email.
Io a dire il vero ti consiglio quella ufficiale di Libero.it, ma se vuoi puoi usarne anche altre.
Mettiamoci subito all’opera!

Se non vuoi perdere tempo ad impostare mail Libero su Android, ascolta il mio consiglio e scarica l’applicazione ufficiale del servizio disponibile sul Play Store.
Si tratta di un’eccellente app gratuita che permette di gestire le Web-Mail di Libero.it, Virgilio, Gmail, Yahoo! ed Outlook attraverso un’unica comoda interfaccia.
Normalmente funziona solo se c’è una connessione a Internet attiva (quindi non scarica le email sulla memoria dello smartphone o del tablet) ma supporta anche l’utilizzo di altri servizi di posta elettronica tramite protocollo IMAP e POP3.



Allora, sei pronto a provarla?
Per scaricare la app di Libero Mail sul tuo terminale Android, avvia il Google Play Store (è l’icona del sacchetto bianco con il simbolo “play” al centro che trovi nella schermata dove ci sono tutte le applicazioni installate sul dispositivo), premi sulla barra collocata in alto e cerca libero mail.

Quando compaiono i risultati della ricerca, seleziona l’icona della app Libero Mail (è un pallino verde con una busta da lettere bianca sopra) e premi prima su INSTALLA e poi su ACCETTO per avviare la sua installazione su Android.

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A procedura ultimata, avvia Libero Mail selezionando la sua icona dalla schermata principale del tuo smartphone/tablet e premi sul logo di Libero.
Compila quindi il modulo che ti viene proposto digitando il tuo indirizzo email libero.it e la password che hai scelto per accedere a Libero Mail.

Premi quindi sul pulsante Accedi e si aprirà automaticamente la casella della posta in arrivo con tutti i messaggi da leggere.
Il resto è quasi inutile spiegarlo, funziona come qualsiasi altro client o servizio di posta elettronica online:
in alto c’è il pulsante per avviare la composizione di un nuovo messaggio (il foglietto con la penna), di lato c’è il pulsante Menu per accedere alle varie cartelle della casella email e così via.



Se vuoi, puoi aggiungere altri account di posta elettronica e gestirli direttamente dalla app di Libero Mail.
Basta premere sul pulsante Menu collocato in alto a sinistra (le tre linee orizzontali), poi sul simbolo + (più) e configurare il nuovo account scegliendo uno dei servizi supportati dall’applicazione.
Se vuoi configurare un account diverso da Libero, Virgilio, Gmail, Yahoo o Outlook, seleziona la voce Altro e digita le “coordinate” IMAP o POP3 dell’indirizzo che intendi utilizzare.

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Nel caso in cui tu voglia utilizzare il tuo account Libero Mail in un client di posta di terze parti, come ad esempio MailDroid o CloudMagic, devi scegliere l’opzione per aggiungere un nuovo indirizzo con impostazioni manuali e digitare le “coordinate” del server IMAP di Libero.it.



  • Server posta in arrivo (IMAP): imapmail.libero.it, porta 993, cifratura SSL
  • Server posta in uscita (SMTP): smtp.libero.it, porta 465, cifratura SSL con richiesta di autenticazione attiva.
  • Nome: [il tuo nome completo]
  • Nome account o Nome utente: il tuo indirizzo di posta elettronica Libero.it.
  • Indirizzo e-mail: il tuo indirizzo di posta elettronica Libero.it.
  • Password: la password del tuo account Libero Mail.

Nel caso in cui incontrassi delle difficoltà nell’impostare mail Libero su Android, prova a seguire le indicazioni contenute sul sito ufficiale del servizio e prova ad eseguire l’accesso direttamente da browser.
Il tuo account potrebbe essere stato momentaneamente sospeso o potrebbero esserci dei problemi tecnici che impediscono il corretto funzionamento del servizio di posta.

come personalizzare android



come personalizzare android

Android è un sistema operativo molto flessibile e personalizzabile.
Questo significa che utilizzando gli strumenti giusti è possibile rivoltare come un calzino il proprio smartphone e renderlo perfettamente compatibile con le proprie esigenze, cambiando grafica dell’OS e aggiungendo ad esso funzioni che di default non erano previste o magari erano accessibili in maniera più scomoda e/o complicata.

Anche tu, se sei stanco del look o delle funzioni predefinite del tuo smartphone, puoi provare a personalizzarlo rendendolo come vuoi tu.
Ti assicuro che è molto più facile di quanto immagini, non c’è bisogno di essere super-esperti o informatici di professione! Se non ci credi, prova a mettere in pratica le indicazioni su come personalizzare Android che sto per darti e poi mi fai sapere.



Cominciamo questa guida su come personalizzare Android dalla cosa più semplice, gli sfondi.
Come sul computer, anche sullo smartphone i wallpaper usati come sfondo della home screen hanno la loro importanza (importanza estetica, s’intende).
Trovare un’immagine bella, elegante e che soprattutto si sposa alla perfezione con il tema grafico utilizzato su Android non è facile ma ci si può riuscire.

A tal scopo, ti voglio consigliare Wallbase HD Wallpapers, una formidabile app gratuita che permette di sfogliare, scaricare e applicare al volo migliaia di bellissimi sfondi in alta definizione dedicati ai temi più disparati:
astratti, paesaggi, videogame, informatica e chi più ne ha più ne metta.



Per utilizzarla, non devi far altro che scaricarla sul tuo telefonino ed avviarla.
Ti verrà data la possibilità di cercare un wallpaper ben definito (tramite l’apposita barra di ricerca) o di sfogliare gli sfondi più scaricati (Popular).
Una volta scelta l’immagine da usare come wallpaper, non dovrai far altro che sfiorare la sua anteprima e premere sul pulsante Wallpaper per applicarla subito alla home screen di Android oppure sul pulsante Save per salvarla sulla memoria del telefono.

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Altri strumenti che permettono di dare un tocco personale ad Android e, al contempo, di adattare le funzionalità del telefono alle proprie esigenze sono i widget.
Dal meteo alle ultime notizie aggiornate in tempo reale, passando per i contatti degli amici più stretti e gli “interruttori” per attivare o disattivare le reti supportate dal telefono, grazie ad essi puoi avere tutto quello che vuoi direttamente nella home screen del tuo Android, sempre a portata di tap.

Per sfogliare tutti i widget disponibili per il tuo smartphone, apri il Google Play Store e premi prima sul pulsante Applicazioni e poi su Categorie (in alto a sinistra) e Widget (in fondo all’elenco delle categorie).
Se invece vuoi qualche consiglio su quali sono i migliori widget per Android, qui sul blog trovi una gallery che fa proprio al caso tuo.



Naturalmente, cerca di non esagerare.
I widget sono belli, utili, ma se se ne utilizzano troppi contemporaneamente si rischia di rallentare il telefono e consumare eccessivamente la sua batteria.
Scarica solo quelli che realmente ti occorrono.

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Ora passiamo a qualcosa di più radicale, ossia a come personalizzare Android con i launcher.
I launcher, per dirla in parole povere, sono delle home screen sostitutive alla home screen predefinita di Android che alterano l’aspetto e le funzioni incluse nella schermata iniziale del telefono rendendola spesso più bella e facile da utilizzare.
Ce ne sono tantissimi sul Google Play Store, ecco quelli che ti consiglio io:

  • GO Launcher EX – se hai un telefonino piuttosto datato o comunque di fascia bassa, questo è uno dei pochi launcher che funzionerà perfettamente sul tuo Android.
    Aggiunge alla home screen del sistema dei bellissimi effetti di transizione (cubo, scomposizione, trascinamento, ecc.), velocizza l’accesso alle app ed include tantissimi widget molto utili e belli da vedere.
    GO Launcher EX è completamente gratuito, anche se per scaricare determinate funzioni bisogna effettuare dei piccoli acquisti.
  • Launcher 8 – un launcher gratuito che dimostra tutta la flessibilità di Android trasformando la home screen del sistema del robottino verde nella schermata principale di Windows Phone 8.
    Funziona anche sui terminali più datati e/o di fascia bassa.
  • TSF Shell – probabilmente uno dei migliori launcher attualmente in circolazione per Andoid.
    È semplicemente spettacolare, ricco di effetti speciali, widget e animazioni.
    Rende molto semplice e piacevole l’utilizzo del telefono ma ha due grossi “difetti”:
    costa molto (12,84 euro) ed è compatibile solo con gli smartphone di fascia alta.

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Per concludere, ti segnalo la mia guida su come sfruttare al meglio Android, nella quale troverai molte indicazioni su come rendere più utile e piacevole l’utilizzi degli smartphone equipaggiati con il sistema operativo di Google.

Se poi ti senti in vena di “roba da smanettoni”, ricorda che puoi sempre effettuare il root su Android e sbloccare un mucchio di funzioni e/o app che normalmente non si possono utilizzare sui telefoni del robottino verde.
Insomma, con Android hai piena libertà di scelta ed è proprio questo il bello!



come ritornare alla versione precedente di android



come ritornare alla versione precedente di android

Dopo aver aggiornato il tuo smartphone Android con l’ultimo firmware ufficiale, hai riscontrato dei vistosi rallentamenti del sistema o dei problemi che prima non si verificavano?
Ogni tanto succede, ma per fortuna ci sono varie operazioni che si possono compiere per rimediare a questo genere di situazioni.
Quella più drastica è il downgrade, ossia la reinstallazione del vecchio firmware in luogo di quello più recente.

È un’operazione potenzialmente rischiosa, ma in alcuni casi è l’unica soluzione che funziona davvero.
Se tu credi di rientrare in uno di questi, prima di passare all’azione lascia che ti spieghi come ritornare alla versione precedente di Android per schiarirti le idee su questo argomento.
Non ci vorrà molto, promesso.



Prima di vedere in dettaglio come ritornare alla versione precedente di Android, vista la potenziale pericolosità di un’operazione come la sostituzione del firmware del telefono, ti consiglio di fare tutte le prove possibili per “recuperare” il firmware attuale e risolvere tutti i problemi che quest’ultimo presenta.

A tal proposito, ti consiglio di provare con un bel reset di Android.
In questo modo, potrai riportare il telefono allo stato di fabbrica (mantenendo la versione attuale del firmware) ed eliminare tutti gli eventuali problemi che potrebbero minare la stabilità di Android.
È un tentativo “estremo”, lo so, ma sempre meno estremo del sostituire interamente il firmware dello smartphone.



Per resettare il tuo terminale Android, recati quindi nelle Impostazioni del sistema operativo e seleziona le voci Privacy > Ripristina dati di fabbrica dal menu che si apre.
Successivamente, premi sul pulsante Ripristina dispositivo, conferma l’operazione premendo Cancella tutto ed attendi che la procedura giunga al termine.
Ci vorranno pochi minuti.

A reset effettuato non avrai più le tue applicazioni e le tue impostazioni, ma molto probabilmente avrai risolto i problemi che ti stavano spingendo verso il downgrade del firmware.
I dati, le foto e i video salvati sulle schede di memoria esterne rimarranno intatti (a meno che tu non abbia selezionato l’opzione Formatta scheda SD dal menu di reset di Android).



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Se la procedura di reset non ha portato ai risultati sperati e sei convinto di voler ritornare alla versione precedente di Android, devi fare qualche giretto su Google per trovare i software più adatti al tuo telefono.



Ora, premesso che sul PC devono essere installati i driver del telefono (che solitamente vengono inclusi in prodotti come Samsung Kies, attraverso i quali si possono gestire gli smartphone Android dal PC), devi procurarti quanto segue:

  • Un’applicazione per sostituire il firmware del telefono (flashare, in gergo tecnico)
  • I file del firmware originale per il tuo smartphone

Per quanto concerne i file del firmware, purtroppo non posso darti molte indicazioni.
Devi semplicemente cercare su Google il nome del tuo smartphone associato al termine firmware ed essere bravo a trovare il link per il download.
Fai estremamente attenzione a quello che scarichi, però.
Utilizzare un firmware non adatto al telefono sul quale lo si installa rende il dispositivo inutilizzabile!



Anche le applicazioni per flashare il firmware cambiano a seconda del telefono su cui si deve operare.
Per gli smartphone Samsung, ad esempio, c’è ODIN, per quelli Sony c’è un Flash Tool ufficiale, per quelli HTC c’è l‘HTC Flash Help Tool, mentre per altri device si può utilizzare l’MTK Android SP Flash Tool.

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Le procedure per effettuare il downgrade del firmware Android cambiano a seconda dell’applicazione utilizzata.
Ad esempio, con ODIN bisogna cliccare sul pulsante OPS e selezionare il file con estensione OPS del firmware che si desidera copiare sul telefono.
Dopodiché bisogna mettere il segno di spunta accanto alla voce One package e cliccare sul pulsante One package per selezionare il file .tar.md5 contenente il software da installare sullo smartphone.

Successivamente, bisogna attivare la modalità Download sul telefono (spegnendolo e riaccendendolo tenendo premuti i tasti Power, Menu e Volume – contemporaneamente) e cliccare sul pulsante START per avviare il downgrade del firmware.



Come vedi nulla di impossibile ma, ripeto, bisogna fare molta attenzione ai firmware che si scaricano e bisogna mettere in conto il fatto che questo genere di operazioni può anche andare storto compromettendo irrimediabilmente l’usabilità dello smartphone.
Inoltre, per completezza di informazione ti ricordo che con il downgrade del firmware si cancellano tutte le applicazioni e le impostazioni presenti sul telefono.