come registrare schermo android



come registrare schermo android

Vorresti registrare lo schermo del tuo smartphone Android per creare una breve presentazione da postare sul tuo blog e/o sul tuo canale YouTube ma non sai come riuscirci?
Non ti preoccupare, ormai esistono tantissime app per registrare schermo Android, tutte gratuite ed estremamente facili da utilizzare, che non aspettano altro che essere provate! Non devi far altro che sceglierne una, installarla e utilizzarla seguendo le indicazioni che sto per darti.

Grazie a queste applicazioni potrai registrare tutto quello che succede sullo schermo del tuo dispositivo Android, smartphone o tablet che sia, dalla home screen alle applicazioni passando per i videogame.
Inoltre potrai commentare tutte le operazioni che svolgi e registrare la tua narrazione come traccia audio del video.
Rimarrai stupito da quanto è semplice!



Ho giusto un’unica raccomandazione da farti:
se utilizzi un terminale equipaggiato con Android 4.4 KitKat, prima di utilizzare una qualsiasi delle app elencate di seguito, effettua il root (trovi spiegato come fare nella guida che ho scritto sull’argomento).
Se invece utilizzi un device animato da Android 5.0 o da una versione superiore del sistema operativo di casa Google, nessun problema, la registrazione dello schermo funziona anche senza aver ottenuto i permessi di root.
Detto questo possiamo passare all’azione:
nelle righe che seguono ti spiegherò come registrare lo schermo Android.
Buona lettura e buon divertimento!

ADV Screen Recorder

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ADV Screen Recorder è una delle migliori applicazioni per registrare schermo Android presenti attualmente sul Play Store.
È completamente gratuita e include tantissime funzioni avanzate:
cattura l’audio del microfono, permette di aggiungere un box con l’inquadratura della fotocamera frontale o posteriore alle registrazioni, supporta l’aggiunta di annotazioni e disegni, consente di regolare frame rate (fino a 60 fps), risoluzione del video e molto altro ancora.
Non richiede il root, ma purtroppo è compatibile solo con Android 5.0 e superiori.



Per utilizzare ADV Screen Recorder, scarica l’applicazione dal Google Play Store e avviala.
A questo punto, ti troverai nel menu principale e dovrai modificare per prima cosa le impostazioni di registrazione dello schermo.
Per farlo, fai tap sull’icona […] che si trova in alto a destra e poi sulla voce Settings presente nel menu che si apre, scegli le tue preferenze relative a risoluzione, audio, frame rate ecc.
e torna nel menu iniziale dell’applicazione premendo il pulsante con il simbolo della freccia indietro.

Ora, fai “tap” sull’icona dell’obiettivo collocata in alto a destra e premi prima su Avvia Adesso per attivare i comandi di registrazione.
Attenzione però, non mettere il segno di spunta accanto alla voce Non mostrare più in corrispondenza del menu che è appena apparso o la app potrebbe andare in crash:
si tratta di problema che dovrebbe riguardare solo Android 5.1, ma al momento in cui scrivo non è stato ancora risolto.
Se per sbaglio metti la spunta su quella voce e non riesci a utilizzare ADV Screen Recorder, reinstalla l’applicazione.



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Superato questo step, vai sulla home screen di Android o nell’applicazione che vuoi registrare e premi prima sull’icona della telecamera collocata in alto a destra e poi sul pulsante OK per chiudere il menu fluttuante.
Effettua quindi la tua registrazione e, quando sei arrivato alla fine, stoppa la registrazione aprendo il menu delle notifiche di Android (quindi toccando la barra situata in cima allo schermo e trascinando il dito verso il basso) e premi il bottone Stop.



Se vuoi aggiungere un disegno o un’annotazione sullo schermo, richiama il menu delle notifiche di Android durante la registrazione e premi sul pulsante Draw.
In alto a sinistra comparirà anche una tavolozza attraverso la quale impostare il colore della matita virtuale.
Più facile di così?

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Le registrazioni vengono salvate in formato MP4 nella cartella /ADVScreenRecorder/ del dispositivo.
Possono essere visualizzate direttamente dalla schermata iniziale di ADV Screen Recorder, premendo sulle loro miniature e scegliendo uno dei player installati su Android, oppure tramite la app Galleria di Android, cercando l’album ADV Screen Recorder.

L’applicazione ADV Screen Recorder è gratuita e si supporta tramite banner pubblicitari non particolarmente invasivi.



Rec Screen Recorder

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Rec Screen Recorder è un’altra applicazione molto apprezzata dagli utenti Android per registrare lo schermo dei loro dispositivi.
È disponibile in due versioni:
una gratuita con pubblicità e una a pagamento (2,89 euro) che elimina i banner, consente di nascondere le notifiche di registrazione e include altre funzioni extra come preset predefiniti aggiuntivi per le impostazioni di registrazioni.
È compatibile con Android 4.4 KitKat (solo previa effettuazione del root) e con Android 5.0 e superiori (senza root).



Per utilizzarla, scaricala dal Play Store, avviala e imposta le preferenze relative alla registrazione che vuoi effettuare.
Puoi regolare le dimensioni del video (cioè la sua risoluzione), il Bit rate (in Mbps), il nome del file e la durata massima della registrazione (max 1 ora).
Mettendo o togliendo la spunta dalla voce Audio puoi invece decidere se attivare o disattivare la registrazione dell’audio, mentre premendo su Registra e poi su Avvia adesso puoi avviare la registrazione dello schermo.

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Nota: se utilizzi Android 5.1, anche in questo caso, prima di avviare la registrazione non mettere il segno di spunta accanto alla voce Non mostrare più o l’applicazione potrebbe andare in crash.
In caso di problemi, prova a reinstallare l’applicazione.

Quando hai finito di lavorare alla tua registrazione, richiama il menu delle notifiche di Android (toccando la barra situata in cima allo schermo e trascinando il dito verso il basso) e premi il bottone Registrando.



Le registrazioni vengono salvate in formato MP4 nella cartella /Rec/ del dispositivo e possono essere visualizzate accedendo all’applicazione Galleria, cercando l’album REC.

Mobizen Screen Recorder

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Se vuoi sapere come registrare lo schermo Android devi pensare di affidarti a una tra le applicazioni più note in quest’ambito:
Mobizen Screen Record.
Tale applicazione è nota e utilizzata per registrare i gameplay su Android.
Proprio per questo motivo può essere usata in maniera altrettanto semplice per registrare lo schermo Android.

Mobizen Screen Recorder è gratuita, permette la registrazione video con una risoluzione massima di 720p, e include diversi strumenti per personalizzare le registrazioni effettuate.
L’applicazione include anche la possibilità di registrare la fotocamera frontale del proprio smartphone per includere il proprio volto nelle registrazioni.
Se vogliamo trovare una pecca in quest’applicazione, è da imputarsi a Mobizen Screen Recorder l’applicazione di un watermark nei video registrati, anche se è possibile disattivare manualmente tale opzione, recandosi nelle impostazioni dell’app.



Inoltre, trattandosi di un’applicazione gratuita, si supporta tramite la pubblicità:
purtroppo però i banner sono un po’ invasivi.
Detto questo, sei pronto per scoprire come utilizzare Mobizen Screen Recorder?
Te lo spiego nelle righe qui di seguito.

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Per prima cosa, dopo aver scaricato e installato Mobizen sul tuo smartphone, avvia l’applicazione e premi sul pulsante Benvenuto e poi su quello Avvia adesso per avviare la cattura dello schermo.
Attendi a questo punto che venga portata a termine la procedura dedicata alla configurazione iniziale della app, affinché vengano impostate in maniera automatica le migliori impostazioni per la registrazione.
Terminata la procedura di configurazione, potrai incominciare a registrare lo schermo del tuo smartphone (o tablet) con Mobizen.

Fatto questo, per poter avviare una registrazione dello schermo del tuo dispositivo Android con Mobizen, recati nella home screen e premi sul pulsante arancione fluttuante con il simbolo M che sarà comparso sul lato destro dello schermo.
Per avviare seleziona l’icona dellavideocamera dal menu che si apre e premi sul pulsante Avvia adesso .



D’ora in avanti potrai utilizzare il tuo smartphone come al solito e potrai registrare qualsiasi schermata del tuo dispositivo.
Per interrompere la registrazione, premi nuovamente sul pulsante arancione fluttuante con il simbolo M, premi il pulsante Stopdal menu che si apre e rispondi Vicinoquando comparirà una notifica su schermo.

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Tutti i video registrati con Mobizen saranno visibili come al solito nell’applicazione Galleria di Android.
Tramite l’applicazione è anche possibile effettuare un editing di base, tramite lo strumento di modifica integrato.
Per farlo, pemi sul pulsante arancione fluttuante con il simbolo M situato sul lato destro dello schermo, tocca l’icona con i quattro quadratini dal menu che compare e fai uno swipe da destra verso sinistra.

Una volta fatto, cerca il video che desideri modificare e poi premi sulla icona con il simbolo della matita. Potrai così modificare il tuo video aggiungendo alcuni effetti di base.
Al termine dell’utilizzo, per chiudere Mobizen Screen Recorder, dovrai tenere premuta l’icona fluttuante con il simbolo M e trascinarla sulla che vedrai comparire in fondo allo schermo.



Mobizen Screen Recorder potrebbe non funzionare con dispositivi con sistema operativo Android 4.4 o precedente.
Per utilizzarla è necessaria di un’app gratuita sul PC per effettuare il collegamento tra il dispositivo Android e il PC.
Trovi tutte le informazioni di cui hai bisogno per eseguire tale procedura sul sito ufficiale di Mobizen.

Metodi di registrazione alternativi

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Nel caso in cui tu stia utilizzando una vecchia versione di Android inferiore alla 4.4 oppure non riesci a far funzionare le applicazioni che ti ho appena consigliato, puoi eventualmente registrare schermo Android collegando il tuo smartphone/tablet al computer e utilizzando l’SDK di Android.



Purtroppo non si tratta di una procedura molto comoda, o breve, ma è una delle poche strade che puoi seguire.
Per saperne di più, ti invito alla lettura della mia guida dedicata, intitolata su come filmare lo schermo Android.
Troverai tutti le spiegazioni passo per passo che ti permetteranno di capire come eseguire la procedura.

come spiare android



come spiare android

Vorresti mettere sotto controllo il tuo smartphone (o tablet) Android, in modo tale da poterlo controllare a distanza in caso di necessità o, nella peggiore delle ipotesi, qualora dovessi smarrirlo?
Beh, non è un’operazione difficile.
Se vuoi, posso darti una mano io e spiegarti come fare.

Se mi dedichi qualche minuto del tuo tempo libero, posso infatti indicarti gli strumenti di cui puoi avvalerti per raggiungere il tuo scopo e spiare Android.
Ti anticipo già che la cosa è fattibile sia sfruttando delle soluzioni messe a disposizione direttamente da Google (quelle antifurto) che ricorrendo all’uso di servizi di terze parti, più avanzati e per certi versi invasivi.
Ti va allora?
Sì?
Perfetto.



Prima di procedere, però, lasciami ricordare che spiare senza permesso le attività di altre persone è una grave violazione della privacy (che in alcuni casi può diventare perfino un reato punibile dalla legge).
Io non voglio in alcun modo incentivare questo genere di attività.
Questa guida è stata scritta a puro scopo illustrativo, pertanto io non mi assumo alcuna responsabilità circa l’uso che potresti fare delle indicazioni presenti in essa.
Chiaro?
Allora cominciamo.

Indice

  • Come spiare Android a distanza
    • Trova il mio dispositivo
    • Lost Android
    • Qustodio
  • Come spiare Android con MAC address
  • Come spiare Android WhatsApp
  • Come spiare Messenger Android

Come spiare Android a distanza

È possibile spiare Android agendo a distanza, quindi da un altro dispositivo mobile o da un computer, sfruttando il servizio antifurto messo a disposizione da Google o ricorrendo a delle applicazioni di terze parti per il parental control e/o il monitoraggio delle attività:
per saperne di più, prosegui pure nella lettura.



Trova il mio dispositivo

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Cominciamo da Trova il mio dispositivo:
il servizio incluso “di serie” su tutti i dispositivi Android e che permette di ritrovare i device equipaggiati con il sistema del robottino verde, localizzandoli e comandandoli da remoto.
Si tratta, dunque, di un servizio antifurto ma, se usato in maniera adeguata, può essere usato anche per spiare un terminale, rilevandone la posizione geografica in tempo reale.
È totalmente gratuito ma, per poterlo utilizzare, bisogna attivare preventivamente alcune funzioni sul dispositivo da rintracciare.



Per essere precisi, il primo passo che bisogna compiere è quello di mettere mano alle impostazioni del cellulare, verificare l’associazione a un account Google e abilitare le funzioni di localizzazione.
Per cui, prendi il tuo smartphone, sbloccalo, accedi alla home screen e fai tap sull’icona di Impostazioni (quella con l’ingranaggio), dopodiché recati nella sezione Utenti e account > Google.

Verifica, dunque, che l’email relativa al tuo account Google sia visibile nella schermata che ti viene mostrata.
Qualora così fosse, il tuo account è stato associato in maniera corretta al terminale.
In caso contrario, invece, devi correggere il problema recandoti nella schermata principale delle Impostazioni di Android, selezionando le voci Utenti e account > Aggiungi account > Google, digitando le credenziali d’accesso dell’account Google nei campi appositi e seguendo le istruzioni riportate sul display.
In caso di dubbi o problemi, puoi consultare la mia guida su come accedere agli account Google.



Successivamente, devi assicurarti che il tuo dispositivo sia connesso a Internet (senza connessione, infatti, non possono essere eseguiti la localizzazione e il controllo remoto del device):
per riuscirci, recati nelle Impostazioni di Android e seleziona le voci Wireless e reti > Rete mobile e Wireless e reti > Wi-Fi, per connetterti, rispettivamente, in Wi-Fi o tramite rete 4G/3G a Internet.
Se hai dei dubbi, puoi fare riferimento al mio post dedicato alla questione.

Un’altra cosa che devi preoccuparti di fare in via preventiva è quella di abilitare la geolocalizzazione:
per riuscirci, recati sempre nel menu delle Impostazioni di Android, seleziona le voci Sicurezza e privacy > Servizi di localizzazione e attiva l’opzione Accedi alla mia posizione.



Per concludere, provvedi ad abilitare il servizio Trova il mio dispositivo di Google. Per compiere quest’operazione, recati ancora una volta nella schermata delle Impostazioni di Android e accedi alla sezione Sicurezza e privacy > Trova il mio dispositivo, dopodiché sposta su ON la levetta relativa al servizio in oggetto.

In seguito, visita il sito Internet dedicato al Play Store, clicca sul pulsante con l’ingranaggio situato in alto a destra e nell’elenco dei dispositivi che ti viene mostrato, individua quello che intendi spiare a distanza, dopodiché abilita l’opzione Mostra nei menu situata nella colonna Visibilità.



Una volta compiuti tutti i passaggi preliminari di cui sopra, puoi finalmente servirti dello strumento Trova il mio dispositivo di Google per tenere sotto controllo il tuo cellulare Android a distanza.
Puoi usarlo sia tramite computer (da Web) che da mobile (tramite app), usando un altro smartphone o tablet Android.

Nel primo caso, apri il browser che usi di solito per navigare in Rete da PC (es.
Chrome), visita la home page del servizio ed effettua il login con l’account Google associato al tuo smartphone.
A questo punto, seleziona l’icona del dispositivo collegato all’account Google dalla parte in alto a sinistra della pagina e attendi che ti venga mostrata la posizione corrente di quest’ultimo sulla mappa oppure l’ultima posizione nota.



Ti segnalo inoltre che, sempre sfruttando Trova il mio dispositivo, puoi intervenire da remoto sullo smartphone localizzato, selezionando le voci che trovi nel menu a sinistra.
Per la precisione, cliccando sulla dicitura Riproduci audio puoi fare squillare lo smartphone, premendo su quella Blocca il dispositivo puoi bloccarlo, mentre cliccando sulla voce Resetta il dispositivo puoi cancellare tutti i dati contenuti al suo interno.

Per quanto riguarda, invece, l’uso dell’app, il funzionamento è praticamente analogo a quello della variante Web.
Per effettuare il download dell’applicazione, visita la relativa sezione del Play Store e premi sul pulsante Installa.



In seguito, avvia l’app facendo tap sul bottone Apri comparso sul display, effettua l’accesso al medesimo account Google associato allo smartphone che vuoi monitorare e procedi in maniera analoga a come ti ho indicato poc’anzi.

Per ulteriori dettagli riguardo il funzionamento di Trova il mio dispositivo, ti rimando alla lettura della mia guida su come ritrova il cellulare Android.

Lost Android

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Un altro strumento che può essere sfruttato per spiare Android è Lost Android, un’app che consente di monitorare il cellulare su cui viene installata, offrendo la possibilità di visualizzare la cronologia di chiamate e messaggi e di scattare foto.
Integra anche delle funzioni di antifurto, grazie alle quali è possibile far squillare il dispositivo e cancellarne il contenuto riportandolo alle informazioni di fabbrica.
L’applicazione di base è gratis, ma alcune funzioni vanno sbloccate previo pagamento (0,99€/mese), dopo una trial di 7 giorni.

Per scaricare l’app sul tuo smartphone Android, accedi, tramite quest’ultimo, alla relativa sezione del Play Store e premi sul pulsante Installa.
Successivamente, premi sul bottone Apri comparso sullo schermo, per avviare Lost Android.



Premi poi sulla voce Consenti, in risposta agli avvisi che visualizzi sul display, per concedere all’app tutti i permessi necessari per poter funzionare correttamente, dopodiché premi sul bottone Cancel, quindi su quello con su scritto Try Premium Features, così da attivare il periodo di prova per testare tutte le funzionalità di Lost Android

A questo punto, visita il sito Internet ufficiale dell’applicazione, clicca sul pulsante Sign In, che trovi in alto a destra, effettua il login al servizio usando l’account Google configurato sullo smartphone che intendi spiare e premi sul pulsante Permetti, in modo da completare l’autenticazione.



Una volta eseguito l’accesso da Web a Lost Android, seleziona la scheda Controls, che si trova in alto, e scegli l’operazione che intendi effettuare servendoti dei comandi disponibili sullo schermo.
Nella scheda SMS, invece, trovi i comandi utili per gestire il telefono tramite SMS, anziché da Internet, mentre nella scheda Logs puoi visualizzare i log delle attività svolte sul dispositivo.

Qustodio

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Se vuoi spiare Android per sorvegliare le attività svolte da un minore sul proprio smartphone, puoi rivolgerti a Qustodio.
Si tratta di un’applicazione molto potente, ma allo stesso tempo semplice da utilizzare, che monitora la posizione geografica del telefono e raccoglie tantissime informazioni in tempo reale:
la lista delle applicazioni utilizzate, le chiamate effettuate e ricevute, i siti Web visitati, gli SMS inviati e ricevuti, le attività sui social network e altro ancora.

Sì può scaricare gratuitamente dal Play Store ma, dopo una breve trial di 3 giorni, riserva le funzioni più avanzate a chi acquista una licenza a pagamento (che costa 34,95 euro/anno).
Le funzioni riservate agli utenti “Pro” sono:
il blocco di giochi e app a distanza, il monitoraggio avanzato di Facebook, il rilevamento della posizione geografica e il monitoraggio di chiamate e SMS.
Il resto delle funzioni – non moltissime a dire la verità – si può utilizzare restando con un account gratuito.



Per installare Qustodio sullo smartphone da spiare, accedi, mediante quest’ultimo, alla relativa sezione del Play Store e premi sul pulsante Installa.
Successivamente, avvia l’app facendo tap sul pulsante Apri comparso sul display.

Scegli, dunque, di creare un account Qustodio, compilando il modulo che ti viene proposto e facendo tap sul bottone Avanti. Nella nuova schermata visualizzata, fai tap sull’icona del bambino situata sopra la voce Dispositivo bambino e, nella schermata Info bambino, completa i campi Nome bambino, Anno di nascita e Sesso, dopodiché fai tap sul pulsante Successivo.



Adesso, seleziona l’avatar che desideri associare all’account da sorvegliare.
Nella schermata Configurazione Dispositivo, poi, riempi il campo Nome dispositivo e fai tap sul bottone Successivo.
In seguito, concedi all’applicazione i permessi necessari a svolgere la sua attività (se non lo fai l’app non potrà funzionare correttamente).

Fatto anche questo, fai tap sul pulsante Installa nell’ulteriore schermata visualizzata e seleziona la voce Autorizza per autorizzare la gestione remota del telefono da parte dell’app.
Per concludere, seleziona la voce Fine.



Completata l’installazione dell’app sul dispositivo, per poterlo monitorare a distanza, non devi far altro che collegarti da browser al pannello Web di Qustodio per le famiglie, riempire i campi sullo schermo con dati relativi al tuo account e premere sul pulsante Accedi per effettuare l’accesso al servizio.

Nella schermata principale del servizio, potrai visualizzare tutte le varie attività che sono state svolte dal cellulare, nella timeline in basso.
Per avere un resoconto dettagliato delle sole attività sui social, fai clic sulla scheda Attività social posta sempre in alto, mentre per visualizzare le operazioni effettuare in Rete accedi alla scheda Navigazione.
Per conoscere la posizione del dispositivo, invece, clicca sulla dicitura Vista l’ultima posizione nota che trovi in cima allo schermo.

Come spiare Android con MAC address

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Il MAC address (acronimo di “Media Access Control) è un indirizzo di 12 cifre che serve a identificare in maniera univoca ogni scheda di rete presente sui dispositivi connessi a Internet.
Conoscerlo può tornare molto utile per configurare al meglio la rete domestica, per impostare il funzionamento di uno specifico programma o, ancora, per altre operazioni.
I malintenzionati, però, possono anche cercare di sfruttarlo per spiare i device altrui, in questo caso specifico quelli basati su Android.

Alcuni servizi e alcune app, infatti, utilizzano l’indirizzo MAC per garantire a un dato dispositivo la fruizione di specifici servizi e l’esecuzione di determinate operazioni, come ad esempio la possibilità di collegarsi a una rete Wi-Fi protetta oppure quella di usare determinate soluzioni per la messaggistica, motivo per cui gli hacker potrebbero cercare di risalire al dato in questione e usarlo, in sostituzione del proprio MAC address reale, grazie ad applicazioni apposite, per spiare le attività effettuate da un’altra persona sul suo smartphone.



Per far si che ciò accada, però, il malintenzionato deve avere la possibilità di accedere “fisicamente” al dispositivo della vittima, in quanto l’indirizzo MAC degli smartphone Android è generalmente indicato nella sezione delle Impostazioni relativa alle Informazioni, oppure deve utilizzare dei programmi o delle applicazioni ad hoc in grado di rilevare l’informazione in questione.

Per approfondimenti, ti suggerisco di leggere i miei tutorial su come trovare il MAC address, come cambiare il MAC address e come trovare il MAC address di un altro cellulare.



Come spiare Android WhatsApp

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WhatsApp è l’app per la messaggistica istantanea più usata e apprezzata al mondo, non solo su Android ma anche su altre piattaforme, di conseguenza non deve affatto sorprendere il fatto che eventuali malintenzionati possano essere interessati a capire come spiare le conversazioni avvenute su di essa.



La pratica è tutt’altro che lecita, sia ben chiaro, ma cercare di comprendere quali tecniche sfruttano i malintenzionati per spiare le conversazioni degli altri può tornare utile per prevenire il verificarsi di questo tipo di circostanze.

Se l’argomento t’interessa, dunque, ti consiglio di leggere la mia guida incentrata in via specifica su come spiare le chat di WhatsApp e i miei tutorial su come spiare un contatto su WhatsApp e come spiare WhatsApp da PC.

Come spiare Messenger Android

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Facebook Messenger è un’altra app di messaggistica estremamente popolare.
Basti pensare che il suo numero di utilizzatori è pari, almeno, al numero degli utenti presenti su Facebook, essendo fruibile da tutti gli iscritti a quest’ultimo, dunque è ovvio che l’attenzione dei malintenzionati sia rivolta anche verso questa piattaforma.

Anche in tal caso, la miglior arma di difesa è rappresentata dalla conoscenza delle tecniche sfruttate dagli hacker, in modo tale da prevenire “tranelli” pericolosi per la propria privacy.
Se la cosa ti interessa e desideri approfondire l’argomento, ti rimando alla lettura dei miei post dedicati a come spiare le conversazioni su Facebook e come spiare Facebook dal cellulare, in cui ti ho illustrato le principali tecniche di hacking di Facebook e le tattiche per proteggersi da queste ultime.



come trasferire le chat di whatsapp da android a iphone



come trasferire le chat di whatsapp da android a iphone

Hai sostituito il tuo smartphone Android con un iPhone nuovo di zecca.
Ti stai accingendo a trasferire la maggior parte dei dati da un dispositivo all’altro, ma stai riscontrando un problema:
non riesci a recuperare le conversazioni di WhatsApp.
Questo accade perché quest’app di messaggistica permette di ripristinare il backup su un nuovo smartphone che possiede lo stesso sistema operativo di quello dove era stata installata e configurata in precedenza.
Come puoi, quindi, risolvere il tuo problema?
Te lo spiego a breve.

In questa mia guida, infatti, ti illustrerò come trasferire le chat di WhatsApp da Android a iPhone attraverso un software di terze parti che, sebbene a pagamento, risolverà il tuo dilemma, riuscendo a migrare le conversazioni da Android a iPhone.
Inoltre, ti indicherò un metodo alternativo ufficiale che, sebbene non ti permetterà di ottenere lo stesso risultato, ti consentirà di accedere alle tue chat sul nuovo smartphone.



Sei curioso di sapere come trasferire le tue conversazioni di WhatsApp?
Allora dedicami giusto qualche minuto del tuo tempo, leggi questa guida e scopri le procedure da seguire per raggiungere il tuo scopo.
Ti raccomando di seguire passo passo questo mio tutorial, per evitare di incorrere in errori di procedura.
Sei pronto?
Bene, allora iniziamo! Buona lettura!

Indice

  • Operazioni preliminari
    • Installare iTunes
    • Effettuare il backup criptato di iPhone
    • Disabilitare Trova il mio iPhone e Backup iCloud su iOS
    • Abilitare il Debug USB su Android
  • Scaricare e installare Backuptrans (Windows/macOS)
  • Eseguire il backup delle chat su Android
  • Ripristinare il backup delle chat su iPhone
  • Altri metodi per trasferire le chat da Android a iPhone

Operazioni preliminari

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Se vuoi trasferire le chat di WhatsApp da Android a iPhone, purtroppo devo avvisarti che non è possibile eseguire tale operazione tramite gli strumenti predefiniti della celebre applicazione di messaggistica:
devi utilizzare necessariamente strumenti di terze parti, che possono aiutarti a raggiungere l’obiettivo con facilità.
Essendo, però, delle soluzioni non ufficiali, ti avverto che potrebbero smettere di funzionare in qualsiasi momento, è bene che tu lo sappia.

La procedura consiste nell’installare Backuptrans, un software che gestisce la migrazione dei dati dei dispositivi mobili verso sistemi operativi differenti.
Purtroppo è a pagamento (ha prezzi a partire da $24.95), ma è possibile scaricarne una versione di valutazione gratuita che consente il trasferimento limitato dei messaggi.



Altra cosa importante che devi sapere è che, per iniziare a effettuare il trasferimento delle conversazioni di WhatsApp, devi compiere delle operazioni preliminari, che adesso andrò a illustrarti.

Installare iTunes

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Prima di entrare nel vivo della procedura, dato che devi trasferire i dati su iPhone, è richiesto che tu possieda la versione più aggiornata di iTunes sul computer.
Questo software, se non lo conoscessi, permette di gestire i contenuti multimediali distribuiti da Apple e i dispositivi iOS dal computer, eseguendone anche backup e ripristino.

Su Mac, non hai necessità di installarlo, in quanto è già presente di default nel sistema operativo di Apple.
Su Windows, invece, devi scaricarlo dal suo sito Web ufficiale e installarlo.
L’installazione di iTunes è molto semplice, ma nel caso in cui tu avessi bisogno di seguire una procedura guidata, ti consiglio di leggere il mio articolo su come scaricare e installare iTunes.



Effettuare il backup criptato di iPhone

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Dopo essere entrato in possesso di iTunes, collega l’iPhone al computer tramite il cavo Lightning in dotazione, se necessario autorizza la comunicazione tra i due device premendo sugli appositi pulsanti, ed esegui un backup criptato del “iPhone”, impostando una password a tua scelta.



Per eseguire quest’operazione, apri iTunes, fai clic sull’icona dell’iPhone, che trovi in alto a sinistra nell’interfaccia del software, e individua il riquadro Backup al centro dell’interfaccia.
Attiva la casella Questo computer e assicurati di mettere un segno di spunta sulla casella Codifica backup iPhone.
Ti verrà quindi mostrata una piccola schermata, nella quale digitare una password per crittografare il backup; inseriscila due volte nei campi disponibili a schermo e fai clic su Imposta password.

In questo modo, iTunes eseguirà la crittografia dei backup già presenti sul computer e ne creerà uno nuovo, che potrebbe richiedere molto tempo, in base alla dimensione e alla quantità dei dati presenti sull’iPhone.



Disabilitare Trova il mio iPhone e Backup iCloud su iOS

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Al fine di eseguire una corretta procedura, devi disabilitare due impostazioni probabilmente attive sull’iPhone:
Trova il mio iPhone e Backup iCloud.
Per verificare se queste impostazioni sono abilitate, fai tap sull’icona con il simbolo di un ingranaggio presente in home screen e poi premi sul tuo nome utente, che vedi come prima voce.



Fai quindi tap sulla dicitura iCloud e scorri la schermata per individuare le due voci Trova il mio iPhone e Backup iCloud.
Adesso, devi accedere a ognuna di queste due e spostare le rispettive levette da ON a OFF.
Potrebbe esserti richiesto l’inserimento della password dell’account Apple.

Non è necessario tenere queste funzionalità disattivate, Dopo aver eseguito il trasferimento delle conversazioni di WhatsApp, potrai quindi riattivarle nuovamente seguendo i passaggi che ti ho indicato sopra (spostando le levette da OFF a ON questa volta).



Abilitare il Debug USB su Android

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Sul tuo smartphone Android, devi invece abilitare il Debug USB dalle Opzioni sviluppatore.
Questa sezione è nascosta nel sistema operativo Android e, per abilitarla, dovrai fare tap sull’icona delle Impostazioni (il simbolo di un ingranaggio), che trovi nella home screen.



Scorri quindi tutte le voci fino in fondo e fai tap su Info sul telefono.
Su versioni di Android più recenti, all’interno delle Impostazioni, raggiungi le voci Sistema > Info telefono.
Individua la dicitura Numero di build e fai tap sette volte consecutive su di essa per abilitare le Opzioni sviluppatore.

Adesso, torna indietro al menu precedente e cerca la voce Opzioni sviluppatore.
Scorri la schermata e sposta da OFF a ON l’opzione denominata Debug USB.



Scaricare e installare Backuptrans (Windows/macOS)

Dopo aver predisposto i tuoi smartphone all’utilizzo di Backuptrans, è arrivato il momento di installare il programma sul tuo computer:
raggiungi, quindi, il sito Web ufficiale del produttore e fai clic sul pulsante Download, per prelevare il file d’installazione per Windows.
Nel caso in cui tu possieda un Mac, fai clic sulla dicitura Go to Mac version e, nella nuova pagina appena aperta, premi sul pulsante Download.

Per installare il software su Windows, fai doppio clic sul file android-whatsapp-to-iphone-transfer.exe e fai poi clic su , nella finestra di Controllo dell’account utente di Windows.
Premi poi sul pulsante Next, su I agree e quindi su Install.
A installazione completata, fai clic sul pulsante Finish per avviare automaticamente il programma.



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Se, invece, possiedi un Mac, avvia il file android-whatsapp-to-iphone-transfer-for-mac.dmg, facendo doppio clic su di esso, e attendi che il file venga montato.
Individua, adesso, il file PKG all’interno della schermata che ti viene mostrata e fai clic con il tasto destro su di esso.



Dal menu contestuale, scegli l’opzione Apri e poi di nuovo Apri, dalla finestra di avviso di macOS.
Fai quindi clic sul pulsante Continua, poi su Installa e digita la password di accesso al tuo Mac, confermando l’operazione tramite il pulsante Installa software.

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A installazione completata, premi sul pulsante Chiudi e poi su Sposta, così da trasferire i file di Backuptrans sul Mac.
La procedura di utilizzo è uguale su entrambi i sistemi operativi Windows e macOS, quindi attieniti alla procedura indicata nei prossimi paragrafi.

Eseguire il backup delle chat su Android

Il prossimo passo da compiere è quello di eseguire il backup delle conversazioni di WhatsApp dal tuo smartphone Android.
Avvia, dunque, Backuptrans e collega il dispositivo al computer tramite cavo USB.
Ti verranno mostrate delle schermate che ti indicheranno le istruzioni da seguire passo dopo passo sul cellulare:
la prima è quella di consentire il debug sullo smartphone Android, facendo tap su OK nella schermata che ti viene mostrata sul display del telefono.



Adesso, verrà eseguita l’installazione automatica di Backuptrans WA Sync, un’applicazione che permette a Backuptrans di dialogare con il dispositivo.
Non è necessario eseguire operazioni su quest’app, in quanto viene gestita automaticamente dal software per computer.

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A questo punto, bisogna eseguire alcuni procedimenti che portano alla disattivazione del backup su Google Drive e a crearne uno in locale.
Andiamo per ordine.

Accedi al sito drive.google.com ed esegui il login con lo stesso account Google configurato sullo smartphone Android.
Dall’interfaccia principale, fai clic sull’icona con il simbolo di un ingranaggio che trovi in alto a destra e, dal menu contestuale, scegli la voce Impostazioni per aprire una nuova schermata.
Dalla barra laterale di sinistra, scegli Gestisci applicazioni e scorri l’elenco di app e servizi che sono collegati a Google Drive.



Individua quindi WhatsApp Messenger e fai clic sul pulsante Opzioni che trovi sulla destra.
Dal menu contestuale, scegli Scollega da Drive e, dalla schermata che ti viene mostrata, togli il segno di spunta dalla casella che vedi a schermo, così da non eliminare il backup in cloud.
Conferma poi la procedura premendo sul pulsante Scollega.

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Adesso, apri WhatsApp sul tuo smartphone Android, fai tap sull’icona [], che trovi situata in alto a destra e scegli la voce Impostazioni dal menu contestuale.
Pigia poi su ChatBackup delle chat per accedere allo strumento di backup di WhatsApp.

Alla voce Backup su Google Drive, fai tap su di essa e scegli Mai.
Fai poi tap su Esegui backup, per creare un backup delle conversazioni all’interno della memoria locale del dispositivo.



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Come ultima procedura, devi disinstallare WhatsApp.
Nella home screen, individua l’icona di WhatsApp e mantieni la pressione del dito su di essa.
Trascina quindi la sua icona su Disinstalla.



Nel frattempo, Backuptrans continuerà a informarti sulle operazioni da eseguire.
Non appena avrà individuato la disinstallazione di WhatsApp, provvederà a installare automaticamente una versione modificata di quest’app di messaggistica, che permette la gestione dei backup tramite debug.

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Dopo la sua installazione automatica, avvia l’icona del nuovo WhatsApp ed esegui la procedura di configurazione, inserendo il numero di cellulare e il codice di verifica che viene inviato per SMS.
Se vuoi saperne di più su come installare e configurare WhatsApp, ti consiglio di leggere questa mia guida.

Ciò che ti raccomando è, in fase di configurazione, di effettuare il ripristino del backup quando ti verrà chiesto, tramite quello locale che hai creato con le indicazioni precedenti, così da visualizzare nuovamente tutte le conversazioni all’interno di questa versione modificata di WhatsApp per Android.



Dopo che avrai eseguito questa procedura, Backuptrans ti mostrerà l’elenco di tutte le conversazioni all’interno della sua interfaccia.

Ripristinare il backup delle chat su iPhone

Per trasferire le conversazioni di WhatsApp su iPhone da Android, dopo aver eseguito le operazioni preliminari che ti ho indicato nei paragrafi precedenti, collega il tuo smartphone Apple al computer tramite il cavo Lightning in dotazione e attendi diversi minuti fino a quando Backuptrans ti chiederà di inserire la password di crittografia del backup di iTunes, precedentemente impostata.
Digitala quindi nel campo di testo che visualizzi, per terminare la fase di configurazione.



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Ora, seleziona una o più conversazioni chat che vuoi trasferire, tramite il pannello laterale di sinistra.
Le conversazioni si trovano sotto le voci Devices > [nome smartphone Android]:
se vuoi trasferire una singola conversazione, fai clic su un contatto; se vuoi trasferire l’intero backup, fai clic sul nome del dispositivo Android.
Compiuta questa operazione, fai clic sul pulsante Transfer messages from Android to iPhone, che trovi in alto a sinistra (icona con il simbolo di due smartphone).



Seleziona quindi l’iPhone su cui vuoi trasferire le chat, dal menu a tendina e premi su Confirm.
Segui la procedura a schermo per chiudere WhatsApp sull’iPhone e premi OK.
Dovrai attendere diversi minuti prima che la procedura venga completata.
Se dovessi visualizzare sul computer delle schermate con degli avvisi su operazioni da eseguire sull’iPhone, assicurati di averle già effettuate, grazie ai procedimenti che ti ho indicato nei paragrafi precedenti.

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Inizierà, quindi, il trasferimento dei messaggi che metterà il tuo iPhone in modalità ripristino.
Lo schermo infatti diventerà nero con il messaggio Ripristino in corso.
A operazione completata, un messaggio di conferma sul computer ti avvisa che i messaggi sono stati trasferiti con successo.
Il cellulare si riavvierà e dovrai attendere il completamento della procedura sul telefono.

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Fai poi tap su Continua, nella schermata di iOS sull’avvenuto completamento del ripristino.
Configura quindi il Touch ID, il Face ID e il passcode e, poi, inserisci la password del tuo account Apple.
Fai quindi tap su Inizia per raggiungere la home screen.

Apri quindi WhatsApp tramite la sua icona e riconfiguralo con il tuo numero di telefono.
Complimenti! Hai trasferito con successo tutte le tue conversazioni di WhatsApp per Android su iPhone.
Potrai leggerle nella sezione Chat, facendo tap sul corrispondente pulsante nella barra in basso.



Altri metodi per trasferire le chat da Android a iPhone

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Un altro metodo che puoi utilizzare per trasferire le chat di WhatsApp da Android a iPhone, è quello di utilizzare la funzionalità nativa di esportazione delle chat.
Tramite questa funzionalità, però, non potrai visualizzare le conversazioni all’interno di quest’app di messaggistica, ma potrai leggerle attraverso un qualsiasi editor di testo.



Sul tuo smarphone Android, apri WhatsApp tramite la sua icona e apri la conversazione che hai interesse di trasferire.
Fai poi tap sull’icona [⋮] in alto a destra e premi su Altro > Esporta chat.
Dal messaggio che visualizzi a schermo, scegli se esportare soltanto la conversazione (Senza media) oppure includere anche le foto e i video (Includi i media).
Attendi adesso qualche secondo per mostrare lo strumento di condivisione di Android per inviare il contenuto della conversazione tramite una delle opzioni a schermo.

Ovviamente, dovrai utilizzare uno strumento di condivisione che ti è accessibile anche su iPhone.
Puoi ad esempio utilizzare Google Drive, così da eseguire l’upload della conversazione in cloud e scaricarla poi sull’iPhone (te ne ho parlato in questa mia guida).
Puoi anche inviarla tramite email, direttamente all’indirizzo del tuo account Apple @icloud.com.



eliminare facebook android



eliminare facebook android

Dopo aver trascorso un po’ di tempo su Facebook, ti sei reso conto che questa famosa piattaforma non fa al caso tuo?
In questo caso, scommetto che vorresti sapere come eliminare Facebook da Android.
Immagino che tu sia intenzionato a eliminare il tuo account e probabilmente, visto che non sei molto pratico con l’utilizzo del tuo smartphone o tablet, vorresti anche che ti spiegassi come disinstallare l’applicazione dal tuo smartphone o tablet, in modo da cancellare ogni traccia della stessa dal tuo dispositivo.

Come dici?
Le cose stanno esattamente in questo modo e ti chiedi se posso darti una mano a compiere queste operazioni?
Tranquillo, non c’è nessun problema, ci penso io ad aiutarti e lo farò proprio con questo mio tutorial, illustrandoti passo dopo passo tutte le procedure che devi effettuare per riuscire nel tuo intento.



Sei impaziente di iniziare?
D’accordo, prenditi soltanto qualche minuto di tempo libero, impugna il tuo smartphone o tablet e mettiti seduto comodo.
Grazie alle indicazioni che sto per darti, riuscirai a effettuare la disattivazione dell’account Facebook in modo temporaneo o permanente e scoprirai anche come disinstallare l’app del social network da Android.
Segui attentamente le indicazioni che trovi qui sotto e vedrai che riuscirai a fare tutto in maniera semplicissima! Detto ciò, non mi resta altro che augurarti una buona lettura.

Indice

  • Eliminare Facebook da Android
    • Download dei dati
    • Disattivare o eliminare l’account
  • Disinstallare l’app di Facebook

Eliminare Facebook da Android

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Se il tuo intento è quello di eliminare Facebook da Android, la prima operazione che puoi effettuare riguarda la cancellazione del tuo account, procedura eseguibile in maniera molto semplice da smartphone e tablet, attraverso l’utilizzo dell’applicazione ufficiale dedicata al social network di Mark Zuckerberg.

Prima di farlo, però, ti consiglio di eseguire un’operazione preliminare relativa al download di tutto lo storico della tua attività eseguita all’interno della piattaforma.



Quest’operazione è facoltativa ma è necessaria, se vuoi evitare di perdere definitivamente tutto ciò che riguarda il tuo account, tra cui anche gli eventuali contenuti multimediali caricati all’interno dello stesso.
Se non ne effetti il download, tutti i tuoi dati verranno cancellati, in seguito all’eliminazione definitiva del tuo account Facebook.

Download dei dati

Hai deciso di eliminarti da Facebook, ma prima vuoi salvare una copia di tutta la tua attività?
Nessun problema, per farlo, avvia l’app di Facebook sul tuo dispositivo, premendo sulla sua icona che si trova nella home screen o nel drawer (la schermata con la lista di tutte le app installate sul dispositivo), dopodiché effettua il login con i dati del tuo account (email e password), in modo da visualizzare la schermata iniziale del social network.



Adesso, fai tap sull’icona con il simbolo (☰) situata nell’angolo in alto a destra e, nel relativo menu a tendina, premi sulla voce Impostazioni e Privacy, dopodiché fai tap sulla dicitura Impostazioni.
Individua quindi la voce Scarica le tue informazioni e premi su di essa, in modo da poter decidere quali dati conservare in un apposito file che potrai scaricare sul tuo dispositivo.

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Agendo ora tramite la sezione Scarica le tue informazioni, apponi il segno di spunta sugli elementi che vuoi scaricare oppure fai tap sulla voce Seleziona tutto, per selezionare tutte le tue informazioni contemporaneamente.

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Fatto ciò, utilizza i menu a tendina Intervallo di date, Formato e Qualità dei contenuti multimediali per modo da regolare le impostazioni relative al download dei dati per il tuo account. Indica, quindi, se vuoi conservare tutti i tuoi dati (tutti i miei dati) oppure se selezionare un intervallo di date.
Per quanto riguarda il formato del file, invece, è possibile selezionare l’estensione HTML o JSON mentre la qualità dei contenuti multimediali può essere alta, media o bassa.

Al termine della personalizzazione, premi sulla voce Crea il file, attendi l’elaborazione dello stesso e, non appena questo sarà pronto (potrebbero volerci ore o giorni), fai tap sulla scheda File disponibili; per scaricarlo premi sul pulsante Scarica.



Disattivare o eliminare l’account

Eseguito il backup dei dati, puoi procedere alla cancellazione del tuo account, sempre agendo tramite le Impostazioni di Facebook.

Nella schermata iniziale del social network, fai tap sul pulsante (☰) e raggiungi la sezione dedicata alla disattivazione o all’eliminazione dell’account, premendo sulle voci Impostazioni e Privacy > Impostazioni > Proprietà e Controllo dell’Account.



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Adesso, fai tap sulla dicitura Disattivazione ed Eliminazione, in modo da seguire una procedura diversa, a seconda se vuoi disattivare l’account temporaneamente (Disattivazione) o eliminarlo in maniera definitiva (Eliminazione).



Successivamente, se vuoi disattivare l’account temporaneamente, premi sulla voce Disattiva account e poi fai tap sul bottone Continua per disattivare l’account, per confermare l’operazione.
Se, invece, vuoi eliminare l’account in maniera definitiva, premi sulla dicitura Elimina account e poi fai tap sul bottone Continua per eliminare l’account.

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Se hai scelto di disattivare l’account, seleziona una motivazione tra quelle che vedi a schermo, per indicare a Facebook il motivo della tua decisione, e poi fai tap sul pulsante Disattiva.
Effettuata quest’operazione, puoi tornare in possesso del tuo account in qualsiasi momento, effettuando il login tramite le tue credenziali (email e password).

Hai deciso di eliminare l’account?
In questo caso, nella successiva schermata, premi come prima cosa sulla voce Disattiva account, in corrispondenza dell’icona di Messenger, per eliminare anche tutti i messaggi della chat di Facebook.
Fatto ciò, per confermare l’operazione, premi sul bottone Elimina l’account che vedi a schermo.
La cancellazione dell’account è permanente, ma può essere annullata effettuando l’accesso al proprio account Facebook entro 14 giorni.



Disinstallare l’app di Facebook

Una volta effettuata la disattivazione o l’eliminazione del tuo profilo Facebook, come ti ho spiegato nel capitolo precedente, non ti resta che disinstallare anche l’applicazione del social network che avevi precedentemente installato sul tuo dispositivo Android.

La procedura da eseguire è identica per quanto riguarda la disinstallazione delle applicazioni Facebook e Messenger ma è la medesima anche per la disinstallazione delle app Facebook Lite e Messenger Lite.



Detto ciò, il primo metodo che puoi impiegare per disinstallare un’applicazione su Android richiede di agire tramite la home screen.
Tieni premuto il dito sull’icona dell’app di Facebook e poi trascinala in corrispondenza dell’icona del cestino (può essere accompagnata dalla dicitura Disinstalla) che vedi a schermo.
Conferma la disinstallazione, premendo sulla voce OK nel menu di conferma che ti viene mostrato.

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In alternativa, puoi disinstallare l’app tramite le impostazioni di Android:
per farlo, premi sull’icona con il simbolo di un ingranaggio nella home screen del tuo smartphone o tablet, raggiungi la sezione App facendo tap sulla relativa voce nel menu delle Impostazioni.

Nella successiva schermata, individua la voce Facebook e fai tap su di essa, dopodiché premi sul pulsante Disinstalla e conferma l’operazione, premendo su OK.
Puoi ripetere la stessa procedura per disinstallare anche le altre applicazione di Facebook, come Messenger, Facebook Lite o Messenger Lite, facendo tap sulla relativa voce nel menu Impostazioni > App.



Per disinstallare un’applicazione su Android puoi anche agire dal Play Store, il negozio virtuale predefinito di Android.
Per riuscirci, premi sulla sua icona che trovi nella home screen del tuo smartphone o tablet (è il simbolo di un triangolo colorato), dopodiché, nella schermata iniziale, premi sul pulsante con il simbolo (☰).

Adesso, nel relativo menu a tendina, premi sulla voce Le mie app e i miei giochi, fai tap sulla scheda Installate, individua l’applicazione di Facebook che intendi disinstallare (Facebook, Facebook Lite, Messenger o Messenger Lite) e fai tap sulla sua icona per visualizzare la sua scheda all’interno del Play Store.
A questo punto, non ti resta che premere il bottone Disinstalla che vedi a schermo e confermare la disinstallazione, premendo su OK.



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La procedura di disinstallazione dell’app di Facebook dovrebbe eliminare automaticamente anche l’account del social network presente nelle impostazioni di Android.
A tal proposito, nel caso in cui ciò non dovesse avvenire, puoi effettuare la cancellazione manuale dello stesso.



Per procedere, premi sull’icona con il simbolo di un ingranaggio nella home screen del tuo smartphone o tablet e premi sulle voci Impostazioni > Account > Facebook.
A questo punto, premi sul simbolo (…) che trovi situato nell’angolo in alto a destra, poi fai tap sulla voce Rimuovi Account per due volte consecutive, per confermare l’operazione.
Questo comporterà l’eliminazione di tutti i messaggi, contatti e altri dati di Facebook eventualmente presenti sul dispositivo.

le migliori applicazioni android



le migliori applicazioni android

Le migliori applicazioni da installare su ogni nuovo smartphone Android.

APN Italiani

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Spesso può capitare di avere problemi con gli MMS o con la connessione dati del proprio telefonino.
Questo succede quasi sempre perché i server del gestore non sono configurati correttamente.
APN Italiani è una piccola applicazione gratuita sviluppata esclusivamente per il mercato italiano che permette di risolvere questo tipo di problemi impostando automaticamente i server corretti per tutti i principali operatori nazionali:
Vodafone, Wind, TIM, 3 ed altri ancora.
Basta selezionare il proprio gestore telefonico dal menu principale della app, scegliere quali impostazioni cambiare e il gioco è fatto.
Scarica da qui.

Handy Scanner

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Ultimamente, vanno molto di moda gli scanner manuali che permettono di digitalizzare documenti cartacei in pochissimi istanti semplicemente facendo scorrere il dispositivo sul foglio.
Handy Scanner è un’applicazione gratis per Android che trasforma la fotocamera dello smartphone in uno scanner e permette di salvare qualsiasi tipo di documento in formato JPG o PDF.
Le scansioni effettuate possono essere perfezionate direttamente dal telefono regolandone prospettiva e margini.
Esiste anche una versione Pro della app che offre maggiori funzioni e non appone watermark sui documenti scansionati.
Scarica da qui.

Instagram

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Dopo aver conquistato milioni di utenti su iPhone, la popolarissima applicazione fotografica Instagram è approdata anche su Android ed è subito diventata un must-have.
Praticamente identica alla sua controparte per i dispositivi Apple, Instagram per Android permette di applicare bellissimi effetti vintage alle foto scattate con il telefonino e pubblicarle automaticamente online sulla rete pubblica del servizio e sui social network, Facebook e Twitter in primis.
Le foto scattate possono essere valutate e commentate dagli altri utenti dell’applicazione.
Scarica da qui.

QR Droid

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Come lascia facilmente intendere il suo nome, QR Droid è un’applicazione per Android che permette di decifrare facilmente i codici QR presenti su blog, siti Internet e riviste cartacee.
Basta avviarla, inquadrare il QR code da decifrare con la fotocamera dello smartphone e la app mostra in automatico i contenuti che questo cela.
Tra le funzioni più apprezzabili di QR Droid ci sono anche la possibilità di creare biglietti da visita e link sotto forma di codici QR da condividere in rete.
Scarica da qui.

Shazam

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Altra applicazione molto popolare che non ha quasi bisogno di presentazioni.
Shazam è una app musicale molto utile che, tramite il microfono dello smartphone, permette di scoprire il titolo di una canzone mentre questa viene riprodotta in radio o in TV.
Per usarla, basta premere sul pulsante Tocca per Shazam e posizionare il telefonino vicino alla fonte da cui proviene la musica.
Nel giro di pochi secondi (avendo una connessione Internet attiva), verranno visualizzate tutte le informazioni possibili sul brano ascoltato.
Non ci sono limiti di ascolti o lunghezza dei brani.
Scarica da qui.

World Newspapers

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Con l’aumentare delle dimensioni dei propri display, gli smartphone si stanno trasformando sempre più in strumenti di lettura digitale.
World Newspapers è un’applicazione gratuita per Android che permette di leggere le notizie provenienti da tutti i principali quotidiani del mondo.
Ha un menu molto semplice e intuitivo attraverso il quale si possono selezionare i Paesi di provenienza dei quotidiani e consultarne la lista in ordine alfabetico.
Per usarla, occorre avere una connessione Internet attiva.
Costantemente aggiornata con le ultime notizie.
Scarica da qui.

programmare android



programmare android

Sei tremendamente affascinato dal mondo dello sviluppo software?
Muori dalla voglia di progettare la tua prima app per Android ma non hai alcuna esperienza in merito?
Beh, spiegami dov’è il problema.
Nessuno nasce già esperto.

Se vuoi imparare come programmare per Android, puoi scaricare immediatamente sul tuo PC tutto l’occorrente per realizzare app e giochi e consultare gli esaurienti manuali sul tema che si possono trovare gratuitamente online, anche in lingua italiana.
Per saperne di più, prosegui pure nella lettura di questo mio tutorial dedicato all’argomento:
ti assicuro che si rivelerà tutto molto più semplice di quello che immagini.



Ovviamente non aspettarti di diventare lo sviluppatore più importante del Play Store al tuo debutto.
Anzi, prima di realizzare qualcosa di decente dovrai fare i conti con parecchie arrabbiature e innumerevoli fallimenti, ma alla fine ne varrà la pena e riuscirai nel tuo intento, te lo garantisco.

Indice

  • Informazioni preliminari
    • Come programmare app Android
    • Come programmare con Android Studio
    • Come programmare Android con Eclipse
    • Come programmare con Visual Studio
    • Come programmare Android online
  • Come programmare giochi Android

Informazioni preliminari

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Prima di entrare nel vivo dell’argomento, andando a scoprire in dettaglio come programmare per Android, ci sono alcune informazioni preliminari che è mio dovere fornirti.

Iniziamo da un punto fermo:
per creare app e giochi per Android (così come per qualsiasi altra piattaforma, mobile e non) è indispensabile conoscere i linguaggi di programmazione, o almeno averne un’infarinatura generale, da approfondire anche con la pratica.
Per quel che concerne il sistema operativo del “robottino verde”, i linguaggi più diffusi sono Java e XML.
Per maggiori informazioni al riguardo, puoi fare riferimento alle mie guide specifiche su come iniziare a programmare, come creare un programma e come imparare Java.



Ciò detto, per programmare applicazioni e giochi, è possibile ricorrere all’uso di appositi strumenti, i quali si suddividono in due grandi categorie:
gli SDK (acronimo di Software Development Kit) e i software commerciali indipendenti.

Nel primo caso, per quel che concerne Android, si parla di Android SDK, cioè una serie di strumenti messi a disposizione da Google per sviluppare applicazioni e giochi destinati al suo sistema operativo.
Essi Permettono di sfruttare al massimo la piattaforma a cui sono rivolti, in questo caso Android, e di gestire ogni singolo particolare, consentendo inoltre di ottimizzare ogni funzione e di eseguire numerosi test.



I software commerciali indipendenti, invece, vengono rilasciati da aziende terze e consentono di sviluppare contenuti all’interno di un ambiente integrato.
Sì caratterizzando per un livello di difficoltà d’uso piuttosto basso e offrono la possibilità di realizzare un progetto unico esportabile in diversi formati, come pacchetto compatibile con più piattaforme (in base alla licenza posseduta).

Un’altra cosa che devi tenere presente è quella che app e giochi, a sviluppo concluso, possono essere pubblicati sul Play Store, il negozio delle applicazioni di Android, solo se si possiede un account sviluppatore e solo se si è provveduto ad associare quest’ultimo al proprio account Google, al costo di 25 dollari:
per riuscirci, ti basta usare la pagina di registrazione a Google Play Console.



Successivamente, potrai eseguire l’upload dei file APK delle tue app e dei tuoi giochi sullo store, provvedendo, in questa fase, a gestire i metadati, vale a dire il versionamento e i requisiti di sistema.
In seguito, potrai occuparti della parte commerciale, quindi decidere il titolo, la descrizione, l’icona e gli screenshot da allegare all’app.
Per maggiori dettagli, puoi leggere la guida ufficiale fornita da Google.

Come programmare app Android

Fatte le dovute precisazioni di cui sopra, veniamo al nocciolo vero e proprio della questione e vediamo come programmare app per Android.
Qui di seguito trovi indicate quelle che sono le principali risorse di cui puoi avvalerti per effettuare l’operazione in questione.
Buon divertimento!

Come programmare con Android Studio

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La prima soluzione di cui voglio parlarti è Android Studio, lo strumento ufficiale per lo sviluppo e il testing delle app per la piattaforma mobile di Google. È completamente gratis, compatibile sia con Windows che con macOS e al suo interno include tutto quello che serve per realizzare e testare le applicazioni destinate al sistema operativo del “robottino verde”.

Per scaricare Android Studio sul tuo computer, collegati al sito Internet del programma e fai clic sul pulsante Download Android Studio che si trova al centro della pagina.
Nel modulo che si apre, seleziona la casella accanto alla voce I have read and agree with the above terms and conditions e clicca sul pulsante azzurro, situato in basso.



A scaricamento ultimato, se stai usando Windows, apri il file .exe ottenuto e, nella finestra che si apre, fai clic sul pulsante .
Premi poi sul bottone Next per tre volte di fila e porta a termine il setup facendo clic sul bottone Finish.

Se stai usando macOS, invece, apri il pacchetto .dmg ottenuto, sposta l’icona di Android Studio nella cartella Applicazioni del Mac, fai clic destro su di essa e seleziona la voce Apri dal menu che compare, in modo tale da avviare l’applicazione andando però ad aggirare le limitazioni imposte da Apple verso le applicazioni provenienti da sviluppatori non certificati (operazione che va effettuata solo al primo avvio).



Nella finestra che ora visualizzi, a prescindere dal sistema operativo utilizzato, clicca sui bottoni OK e Next (per tre volte di seguito), aspetta che il download dei componenti necessari per usare Android Studio venga portato a termine e premi sul pulsante Finish.
Ti ritroverai così al cospetto della schermata principale del programma.

Inizia, dunque, a creare un nuovo progetto, selezionando l’opzione Start a new Android Studio project, scegli il modulo dal quale partire, assegna un nome all’app che stai per creare e seleziona la versione dell’SDK che è tua intenzione impiegare.
Successivamente, clicca sul bottone Next e indica quale tra le basi preimpostate disponibili vuoi eventualmente usare, configurane i valori (oppure lascia quelli predefiniti) e, per concludere, fai clic sul pulsante Finish.



Procedi quindi andando a sviluppare la tua applicazione o personalizzando il modello scelto tramite l’editor del programma che a questo punto ti viene proposto:
a sinistra è presente la struttura e a destra l’editor vero e proprio, mentre in alto ci sono i pulsanti per inserire oggetti, incollare le parti di codice ecc.
e la barra dei menu.

Quando lo riterrai opportuno, potrai salvare il progetto della tua applicazione facendo clic sul menu File (in alto a sinistra) e selezionando la voce apposita da quest’ultimo.
Per tutti gli approfondimenti del caso, ti suggerisco la lettura della guida all’uso di Android Studio fornita da Google.



Come programmare Android con Eclipse

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Se vuoi programmare nuove app per Android, potresti prendere in considerazione anche l’uso di Eclipse IDE:
si tratta di un programma per lo sviluppo e la compilazione di applicazioni basate su Java.
È compatibile con Windows, macOS e Linux.
Usandolo in combinazione con il componente aggiuntivo gratuito Android Development Tools (ADT), può essere impiegato per lo scopo oggetto di questa guida.
Da notare che, a primo impatto, non è proprio semplice da usare, ma basta fare un minimo di pratica per iniziare a padroneggiarlo senza problemi.



Per scaricare Eclipse IDE sul tuo PC, recati sul sito Internet del programma e clicca prima sul bottone Download 64 bit e poi su quello con su scritto Download.

Completato il download, se stai usando Windows, estrai in una cartella qualsiasi l’archivio ZIP ottenuto, avvia il software Eclipse presente al suo interno e clicca sui pulsanti e OK nella finestra che vedi comparire sul desktop.



Invece, stai usando macOS, apri il pacchetto .dmg ottenuto e trascina l’icona del programma nella cartella Applicazioni del computer.
Successivamente, fai clic destro su di essa e seleziona la voce Apri dal menu che compare, così da avviare l’applicazione andando ad aggirare le limitazioni imposte da Apple verso le applicazioni provenienti da sviluppatori non certificati (operazione che va effettuata solo al primo avvio).

A questo punto, a prescindere dal sistema operativo impiegato, attendi che il software venga caricato e avviato.
In seguito, clicca sulla “x” collocata accanto alla voce Welcome presente nella finestra che si è aperta.



Adesso, devi preoccuparti di installare gli Android Development Tools:
per riuscirci, clicca sulla voce Help, situata in alto a sinistra, e seleziona la voce Install New Software dal menu che si apre.
Nella finestra successiva, immetti nel campo su schermo l’indirizzo http://dl-ssl.google.com/android/eclipse/, clicca sul pulsante Add, spunta la casella relativa all’installazione del componente Developer Tools, premi sul bottone Next e accetta la relativa licenza d’uso.

Serviti quindi delle varie sezioni che trovi nell’editor del programma per iniziare a programmare le tue app:
a sinistra trovi l’elenco di tutti i progetti; in basso è presente una barra a schede tramite cui puoi ottenere le informazioni riguardanti ciò che stai programmando, mentre a destra puoi visualizzare tutti i membri della classe selezionata.



Per dare il via al tuo primo progetto, fai clic sulla dicitura File situata nella parte in alto a sinistra della finestra e, dal menu che compare, seleziona le voci New e Java Project.
Dopodiché compila il campo Project name, immettendo il nome che vuoi assegnare al tuo progetto, e fai clic sul pulsante Finish.

Quando lo vorrai, potrai salvare il progetto della tua app cliccando sul menu File, in alto a sinistra, selezionando la voce Save Ad, indicando posizione e il nome che vuoi assegnare al file di output e premendo sul bottone OK.



Tieni presente che, per poter funzionare, Eclipse IDE necessita del software Java installato sul computer.
Se questo non è presente sul tuo PC, puoi facilmente far fronte alla cosa seguendo il mio tutorial dedicato a come installare Java.
Per ulteriori informazioni riguardo il funzionamento di Ecplise, invece, ti consiglio la lettura della mia guida incentrata in maniera specifica su come programmare in Java.

Come programmare con Visual Studio

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Un altro programma al quale puoi fare riferimento per programmare per Android è Visual Studio:
si tratta di uno strumento reso disponibile da Microsoft.
È gratis, disponibile per Windows e macOS e consente di compilare app, non solo per Android, ma anche per altre piattaforme.
Supporta vari linguaggi di programmazione e ha un’interfaccia utente abbastanza pratica.



Per servirtene, recati sul sito Internet del programma e clicca sul bottone Download che trovi in corrispondenza della voce Community.

A scaricamento ultimato, se stai usando Windows, apri il file .exe ottenuto, clicca sul pulsante , quindi su quello Continua e attendi che venga effettuata l’installazione di Visual Studio.
In seguito, individua la sezione Dispositivi mobili e giochi, spunta la casella in corrispondenza del linguaggio di programmazione di tuo interesse (es.
Sviluppo di applicazioni per dispositivi mobili con C++) e premi sul pulsante Installa.



Se stai usando macOS, invece, apri il pacchetto .dmg ottenuto, fai doppio clic sull’icona dell’installer del programma presente nella finestra che si apre e, nella schermata successiva, premi sul pulsante Continua.
Spunta, quindi, la casella che trovi accanto alla voce Android, in modo tale da installare il componente necessario per sviluppare le applicazioni basate sulla piattaforma mobile di Google, e premi sul pulsante Installa, per concludere il setup.

Adesso, a prescindere dal sistema operativo in uso, se possiedi un account Visual Studio, effettua il login tramite quest’ultimo, altrimenti seleziona il collegamento per evitare questo passaggio e segui la breve procedura di configurazione iniziale che ti viene proposta, dopodiché clicca sul bottone Avvia Visual Studio.
Seleziona quindi la voce Crea un nuovo progetto, scegli uno dei modelli preimpostati disponibili per iniziare a sviluppare la tua applicazione e clicca sul bottone Avanti.



A questo punto, assegna un nome al progetto, scegli il percorso in cui salvarlo e il nome che vuoi assegnare al contenitore compilando gli appositi campi sullo schermo.
Per concludere, premi sul pulsante Crea.

In seguito, ti ritroverai al cospetto dell’editor principale del programma:
a destra ci sono le sezioni Esplora soluzioni e Proprietà che consentono, rispettivamente, di visualizzare la struttura del progetto e le proprietà dei vari elementi aggiunti, al centro trovi la sezione che mostra le parti di codice, mentre in alto ci sono la barra degli strumenti e quella dei menu con tutti i pulsanti e le funzioni utili per modificare la tua app.



Quando lo riterrai opportuno, potrai salvare la tua applicazione facendo clic sulla voce File (in alto a sinistra) e sulla dicitura Salva [nome progetto] annessa al menu che si apre.
Il file verrà quindi salvato in corrispondenza del percorso indicato in fase di creazione del progetto.

Come programmare Android online

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Se non ti senti ancora pronto a programmare per Android in maniera, per così dire, seria usando gli strumenti di cui ti ho già parlato nelle precedenti righe, puoi muovere i tuoi primi passi nel mondo dello sviluppo delle app con servizi alternativi più intuitivi (ma anche più limitati).

Quello che ti consiglio di provare io è MIT App Inventor, il quale funziona direttamente dal browser, senza installare software aggiuntivi sul PC, e gode di un’interfaccia estremamente intuitiva.
È gratuito e si può impiegare con tutti i programmi di navigazione più diffusi.
Per utilizzarlo, però, occorre necessariamente un account Google.



Quando sei pronto a provare MIT App Inventor, collegati alla sua pagina iniziale e fai clic sul pulsante Start new project posto in alto.
In seguito, digita il nome che vuoi assegnare all’app che stai per sviluppare e premi sul pulsante OK. Provvedi poi a tradurre l’interfaccia del servizio andando a selezionare l’Italiano dal menu a tendina apposito collocato in alto a destra.

A questo punto, comincia pure a sviluppare la tua applicazione usando l’editor visuale che ti viene proposto, suddiviso in più sezioni:
a sinistra c’è l’elenco degli elementi e degli oggetti che puoi aggiungere all’interfaccia dell’applicazione, al centro è presente la schermata che ti mostra l’anteprima dell’app, mentre a destra ci sono l’elenco dei vari elementi che compongono l’applicazione, il menu con le proprietà degli oggetti selezionati e il pulsante per effettuare l’upload dei file multimediali.



Per riuscire ad aggiungere gli elementi di tuo interesse all’interfaccia dell’applicazione, selezionali dall’apposito elenco collocato a sinistra e trascinali nel visualizzatore posto al centro, rilasciandoli nel punto che preferisci.
Se vuoi modificare le proprietà di un dato elemento, selezionalo e apporta tutti i cambiamenti del caso tramite la sezione apposita collocata a destra.

Se, invece, hai bisogno di aggiungere altre schermate alla tua app, puoi farlo cliccando sul pulsante Aggiungi Schermo che si trova in alto, mentre per rimuoverle ti basta selezionarle e sfruttare il pulsante Rimuovi Schermo che trovi accanto.



Quando lo riterrai opportuno, potrai salvare l’applicazione sviluppata cliccando sul menu Progetti, posto in alto a sinistra, e selezionando la voce Salva progetto a esso annessa.
Per scaricare l’app sul tuo PC, invece, seleziona l’opzione Esporta il progetto selezionato (.aia) nel mio computer che trovi sempre nello stesso menu.

Per ulteriori informazioni riguardo l’uso e il funzionamento di MIT App Inventor, puoi fare riferimento alla guida all’uso ufficiale del servizio.

Come programmare giochi Android

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Le risorse che ti ho indicato nelle righe precedenti possono essere usate anche per programmare giochi per Android ma, a dirla tutta, non sono esattamente l’ideale.
La soluzione migliore, in tal caso, è indubbiamente quella di usare un software ad hoc, come Unity, che è un ambiente di sviluppo integrato multipiattaforma dedicato alla creazione di numerose simulazioni 3D e 2D.

Grazie ad esso, è possibile creare videogame di qualsiasi tipo, personalizzandoli completamente e ottenendo un prodotto finale altamente elevato a livello qualitativo.
Unity è disponibile per Windows e macOS e si può usare gratis, a patto però che la persona giuridica che rappresenta chi se ne serve non generi guadagni o raccolte fondi superiori ai 100.000 dollari.
In caso contrario, occorre usare una delle varianti a pagamento del programma (con costi a partire da 25$/mese con fatturazione annuale)



Per scaricare la versione gratuita di Unity sul tuo PC, recati sul sito Internet del programma e fai clic sul bottone Get Started.
Nella nuova pagina visualizzata, premi sul pulsante Try Personal che trovi in corrispondenza della colonna Personal, spunta la casella accanto alla voce Accept terms e fai clic sul bottone Download Unity Hub.

A scaricamento ultimato, se stai usando Windows, apri il file .exe ottenuto e, nella finestra che ti viene mostrata sullo schermo, clicca sui pulsanti e Next.
Spunta quindi la casella collocata accanto alla voce I accept the terms of the License Agreement, clicca per tre volte di seguito sul bottone Next e, per concludere, premi sul pulsante Install.



Se, invece, stai usando macOS, apri il pacchetto .dmg scaricato e trascina l’icona del programma all’interno della cartella Applicazioni del computer.
In seguito, fai clic destro su di essa, seleziona la voce Apri dal menu contestuale e premi sul bottone Apri nella finestra comparsa sullo schermo, in modo tale da andare ad aggirare le restrizioni imposte da Apple nei confronti delle applicazioni provenienti da sviluppatori non certificati (operazione che va effettuata solo al primo avvio).

Una volta visualizzata la finestra del software, effettua il login con il tuo account Unity.
Se non sei ancora registrato, salta questo passaggio facendo clic sui pulsanti Work Offline e New, digita il nome del tuo progetto nel campo apposito e seleziona un template dall’elenco in basso, scegliendo tra 2D e 3D.
Successivamente, clicca sul bottone Create project situato in basso a destra.



Una volta fatto ciò, potrai finalmente cominciare a servirti dell’editor di Unity, che è suddiviso in tre differenti aree, ciascuna delle quali dedicata a una componente differente del flusso di lavoro:
a sinistra trovi il pannello Hierarchy, il quale consente di gestire gli elementi presenti sulla scena, a destra trovi il pannelli Inspector, che consente di visualizzare e modificare le proprietà degli elementi selezionati nel primo pannello, mentre l’area Project, situata in basso, è destinata alla gestione delle risorse di cui va a comporsi il progetto.
Al centro, invece, trovi il visualizzatore.

Per creare nuove scene, ovvero livelli e ambientazioni di gioco, seleziona la voce File e quella New Scene dalla barra dei menu di Unity.
Se vuoi testare il gioco, invece, fai clic sul bottone Play posto in alto.
Se ritieni di aver bisogno di apportare ulteriori modifiche al progetto, ricordati di disattivare la modalità test, cliccando nuovamente sul pulsante Play.



Quando lo riterrai necessario, potrai esportare il gioco cliccando sul menu File (in alto a sinistra), selezionando la voce Build Settings, quindi quella Android nella finestra che si apre e premendo sui bottoni Switch Platform e Build.
Per concludere, assegna un nome al file ed effettuane il salvataggio sul computer.

Infine, ti faccio notare che non sempre sul PC sono disponibili tutti i componenti necessari per lo sviluppo dei giochi, quali librerie, moduli aggiuntivi o software.
In tal caso,, anziché il pulsante Switch Platform troverai quello Open Download Page:
facendo clic su di esso, si aprirà la pagina Web che fornisce istruzioni sui moduli mancanti e dettagli vari sulla loro installazione.



Se ritieni di aver bisogno di ulteriori informazioni e approfondimenti sull’uso di Unity, puoi fare riferimento al manuale utente ufficiale presente sul sito Internet del programma.

tv box android come funziona



tv box android come funziona

L’idea di avere un televisore in grado di fare tutto ciò che desideri ti stuzzica parecchio, ma non puoi o non vuoi spendere un capitale per comprare uno Smart TV?
In effetti non posso biasimarti, e sono sicuro che qualcuno ti ha già accennato una soluzione più economica, più compatta, e che puoi usare anche su un televisore non Smart che possiedi già:
sto parlando di un TV Box Android.

Scommetto però che prima di azzardare questo acquisto vuoi avere le idee chiare su come funziona un TV Box Android, su cosa puoi (o non puoi) farci e, soprattutto, su come questa categoria di dispositivi possa aiutarti a dare nuova vita al tuo televisore.
Bene, sono molto felice di dirti che sei finito nel posto giusto, in un momento che non poteva essere migliore:
nelle righe di seguito, infatti, ti aiuterò a capire come funzionano i TV Box Android, come sono fatti, come puoi collegarli al tuo televisore e, soprattutto, ti spiegherò tutto quanto devi sapere per scegliere il migliore adatto a te.



Non preoccuparti, non devi essere un genio per capire tutto ciò che ho da dirti, d’altra parte i TV Box Android sono dispositivi che in qualche modo conosci già, soprattutto se possiedi già uno smartphone o un tablet Android; sì, perché il sistema operativo è lo stesso, con qualche aggiunta in più dedicata nello specifico alla visione dei contenuti digitali.
Ora non devi fare altro che metterti tranquillo, prenderti qualche minuto per te e seguire le mie dritte e le mie spiegazioni sul mondo dei TV Box Android:
al termine della lettura sono sicuro che saprai tutto quanto necessario per muovere da solo i primi passi all’interno di questo mondo.
Detto ciò, posso solo augurarti buona lettura e buon divertimento!

Indice

  • Cos’è un TV Box Android
  • Caratteristiche hardware
  • Caratteristiche software
  • App per TV Box
  • Quale TV Box Android comprare

Cos’è un TV Box Android

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Come ti ho detto poco fa, il mondo dei TV Box Android non deve spaventarti poiché, anche se forse non te ne rendi ancora conto, si tratta di qualcosa che conosci già! Puoi pensare a un TV Box come a un computer in miniatura dalle dimensioni davvero compatte, che si collega al televisore usando il cavo HDMI:
è come se il televisore diventasse solo un monitor, perché una volta collegato e acceso il TV Box, è proprio quest’ultimo a fare da “cervello” per il televisore e a darti le funzioni che cerchi.

Comunemente, i TV Box Android si presentano come delle piccole scatole rettangolari appiattite, che non prendono molto spazio, pertanto possono essere collegati con facilità nei pressi del televisore.
Alcuni di essi possono avere un’estetica più stravagante, oppure essere grandi più o meno quanto una console per videogiochi casalinga:
di solito i TV Box di grandi dimensioni appartengono alla fascia alta del mercato; alcuni TV Box Android sono dotati di un piccolo display LCD che mostra le informazioni principali (data, ora e stato di accensione).



Trattandosi di dispositivi che vanno collegati al televisore e pensati per essere controllati a distanza, i TV Box Android – esattamente come i TV – sono dotati quasi sempre di telecomandi, a volte con pochi tasti essenziali, altre con una vera e propria pulsantiera di comando.
Ma non spaventarti se il telecomando del tuo TV Box ha pochi tasti:
grazie alla tecnologia HDMI-CEC, quasi tutti i TV Box Android possono essere controllati con lo stesso telecomando del TV, oppure tramite Wi-Fi grazie ad apposite app (di questo ti parlerò nei paragrafi successivi).
Trattandosi di un piccolo computer, anche il TV Box ha un sistema operativo e, come si evince dal nome, i TV Box Android sono dotati di sistema operativo… Android! Sì, proprio quello che hai imparato a conoscere con smartphone, tablet e alcuni Smart TV!

Sono certo che, a questo punto, ti stai chiedendo cosa puoi farci con un TV Box Android:
ti dico da subito che può aprirsi un mondo, perché un dispositivo del genere permette di fare di tutto! Nel concreto, è possibile usare un TV Box per guardare video da dischi esternichiavette USBpercorsi di rete o in streaming, visualizzare foto e immaginiascoltare musicagiocarenavigare su Internet e, in generale, tutto quanto faresti con un qualsiasi dispositivo Android, app comprese, con il vantaggio di usare uno schermo molto più grande.



Caratteristiche hardware

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Quando prima ti ho detto che un TV Box Android è a tutti gli effetti un piccolo computer, non l’ho fatto per caso:
esattamente come i PC, anche questi dispositivi sono dotati di componenti interni che li distinguono, e che possono fare la differenza tra un TV Box Android dalle prestazioni di base e un TV Box Android dalle prestazioni estremamente elevate.
La prima cosa da tener presente è il chipset, cioè la parte fondamentale del TV Box che contiene il processore, l’unità di elaborazione grafica (GPU) e tutti quei componenti che ne permettono il funzionamento.



Principalmente si trovano sul mercato TV Box con chipset Amlogic, Rockchip, RealtekIntel Atom, tuttavia la differenza tra le prestazioni non è data dalla marca ma dal processore montato sul chipset:
di norma, più core ha un processore, più la sua velocità in GHz è elevata, migliori sono le prestazioni che può dare.
Altro parametro molto importante per la velocità del TV Box Android è la quantità di memoria RAM:
poiché questa memoria fa da “tramite” tra la memoria interna e il processore e deve contenere le app in esecuzione, posso tranquillamente dirti che in linea di massima più RAM c’è, più lo scambio tra un’app e l’altra, oltre che l’esecuzione delle app stesse, saranno rapidi.

La memoria interna è la dimensione del “disco” che si trova nel TV Box Android:
di solito è una memoria flash e, per l’uso che si fa di questi dispositivi, non deve essere eccessivamente grande; considera però che, se vuoi installare molte app, devi considerare un TV Box con una memoria abbastanza capiente.



Poiché un TV Box Android è un dispositivo che di fatto si usa per collegare il TV a Internet, è importante considerare anche il lato connettività:
in commercio esistono TV Box dotati di connettività con cavo Ethernet e Wi-Fi, con antenne interneesterne (che hanno una ricezione sicuramente migliore), e con supporto alle reti WiFi a 2.4 GHz, e alle reti a 5 GHz (più veloci delle classiche reti a 2.4 GHz e con un segnale più pulito).

Molti TV Box integrano anche il supporto Bluetooth, grazie al quale è possibile collegare, tra le altre cose, tastieremouse senza fili; immancabili a bordo le porte USB (sia 2.0 che 3.0) per il collegamento di dischi esterni, lo slot per microSD, la porta HDMI per il collegamento al monitor e il jack da 3.5″ per le cuffie o gli speaker esterni.
Alcuni TV Box Android, specie quelli di fascia alta, dispongono di uscita video Mini DisplayPort, di prese Composite e di entrate SATA/eSATA.
Inoltre, ci sono TV Box dotati di entrata HDMI In per registrare quello che viene riprodotto da dispositivi HDMI, come possono essere decoder satellitari/DTT o computer.

Caratteristiche software

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Come ti ho già accennato prima, i TV Box Android sono dotati di sistema operativo Android, appunto, con tutto ciò che ne consegue:
compatibilità con le app, possibilità di sfruttare tutte le funzioni del sistema, possibilità di configurare HDMI-CEC (che permette di controllare il TV Box Android tramite il telecomando del televisore), margine di personalizzazione piuttosto ampio e via dicendo.

Nonostante il sistema operativo di base sia lo stesso, l’aspetto dell’interfaccia installata è a piena discrezione del produttore: esistono TV Box dotati di Android “classico” con interfaccia per tablet, altri dotati di interfaccia personalizzata e adattata all’uso tramite telecomando (con pulsanti molto grandi, schermata home personalizzabile con collegamenti alle app e alle funzioni usate più di frequente, eccetera), e altri ancora, specie se di fascia alta, dotati del sistema operativo Android TV di Google.



Per consentire la personalizzazione e l’installazione di alcune app particolari, diversi produttori (specie quelli cinesi) aggiungono i permessi di root sul sistema operativo installato. Altro aspetto molto importante da considerare, per quanto riguarda il software, è il supporto ai vari formati video disponibili per la riproduzione dei contenuti multimediali, oltre ai classici SDHDFull HD (che praticamente tutti i TV Box Android moderni supportano): di seguito ti elenco i più importanti.

  • HEVCH.265 – è un formato standard di compressione, successore di H.264/MPEG-4, che raddoppia il rapporto di compressione dei dati, pur garantendo una qualità dell’immagine superiore e supporto a risoluzioni fino a 8192 x 4320 pixel.
  • HDR – altresì conosciuta come High Dynamic Range, si tratta di una tecnologia che migliora la visualizzazione dei dettagli nelle scene particolarmente scure o illuminate, grazie a una migliore visualizzazione di luci e ombre.
    Per sfruttare l’HDR, oltre alla compatibilità software del dispositivo, c’è bisogno che anche il contenuto multimediale sia fatto per essere visualizzato sfruttando questa tecnologia.
  • VP9 – è il successore dello standard video VP8 e si presenta come concorrente di HEVC:
    a differenza di quest’ultimo, coperto parzialmente da licenze commerciali, VP9 è uno standard di compressione completamente aperto.
  • Tecnologia 3D – questo supporto non è dato per scontato, poiché non tutti i TV Box Android sono automaticamente compatibili con la visualizzazione di contenuti in tre dimensioni.
    Se vuoi guardare film in 3D, assicurati che tra le specifiche del dispositivo venga esplicitata questa possibilità.

Per la visione di contenuti ad altissima definizione, assicurati che il TV Box sia compatibile con la risoluzione 4K (o Ultra HD) e con il formato HEVC/H.265 con gradazione di colori a 10 o 12 bitsupporto HDR.
Inoltre, se disponi di un impianto audio particolarmente potente, puoi orientarti verso un TV Box Android che supporti tecnologie come Dolby Digital e DTS, oltre che l’audio 5.1.



App per TV Box

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Prima di addentrarti nel mondo delle app per TV Box Android, è necessario che tu abbia chiari due punti fondamentali:
il primo è che, nonostante tutti i TV Box Android montino Android, sono pochi (e spesso di fascia molto alta) quelli ad aver ottenuto la certificazione ufficiale Google: ciò è importante per il funzionamento  di alcune app particolarmente diffuse e blasonate.
Per esempio, anche se il tuo abbonamento a Netflix prevede la diffusione in HD, Full HD o 4K dei contenuti in streaming, l’app di Netflix non va oltre la risoluzione SD sui TV Box Android non certificati Google; inoltre, NowTV e Infinity funzionano esclusivamente su dispositivi certificati Google. Il secondo punto fondamentale è il root:
questo può essere un bene per la personalizzazione, ma numerose app “ufficiali” per lo streaming (tra cui TIMVision e Premium Play, giusto per citarti le più celebri) non funzionano sui TV Box Android rootati, per evitare la riproduzione/registrazione non autorizzata dei contenuti.



Detto questo, per quanto riguarda le app da usare su un TV Box la scelta è a dir poco sconfinata:
quasi tutti i TV Box Android sono dotati di Google Play Store già installato, così da poter scaricare app Android (sì, le stesse che si possono usare su smartphone e tablet) semplicemente configurando un account Google, e sono totalmente compatibili con i file APK, che possono essere scaricati sia da Internet che copiati da dispositivo esterno.
Può capitare che alcuni TV Box Android (soprattutto quelli cinesi) non siano dotati di Google Play, ma di store alternativi pieni zeppi di APK da scaricare.
Inoltre, sappi che nella stragrande maggioranza dei casi l’ottima app Kodi è già installata sul TV Box:
non sai di cosa sto parlando?
Beh, dovresti fiondarti sulla mia guida dedicata e scoprirlo subito, perché Kodi è una risorsa eccezionale per la visione di contenuti in streaming!

Mi stai dicendo che hai bisogno di qualche dritta per scoprire le app più utili per TV Box Android?
Ho ciò che fa per te:
ti consiglio di consultare le mie guide dedicate alle app per serie TV, per vedere la TV in streaming, per guardare film gratis e, perché no, anche per goderti qualche bell’anime; se ti piace giocare e divertirti per qualche ora, considera che i TV Box Android sono pienamente compatibili anche con i giochi:
dai un’occhiata alla mia lista dei migliori giochi gratis per Android, non te ne pentirai!

Quale TV Box Android comprare

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Se sei arrivato fino a questo punto, e hai letto attentamente le mie dritte e i miei consiglio, sei di certo pronto ad addentrarti nel mondo dei TV Box Android e a comprare quello che più si adatta alle tue necessità.
Come puoi immaginare, esistono TV Box Android per tutte le tasche e tutte le fasce di prezzo:
chiaramente un TV Box Android economico ha prestazioni non eccelse, ma può tranquillamente trasformare il TV in Smart TV senza farti spendere un occhio della testa.

Un TV Box Android di fascia alta, invece, costa di più ma può darti tante soddisfazioni:
dispositivi come Nvidia Shield, per esempio, non solo offrono prestazioni elevatissime e sono compatibili anche con gli standard a risoluzioni e definizioni di altissima qualità, ma sono dotati di Android TV e di certificazione Google, con tutti i vantaggi che ti ho elencato nei paragrafi precedenti.



Ora che sai davvero tutto, è tempo che tu dia uno sguardo alla mia guida sui migliori TV Box in commercio:
sono certo che troverai il TV Box Android che meglio si adatta alle tue necessità, e che ti renderà renderti felice nelle giornate in cui hai solo voglia di sprofondare nella tua poltrona, e di goderti un po’ di sano relax davanti al televisore!

Siti web per scaricare sfondi su Android



Siti per scaricare sfondi su Android

In questo tutorial ti spiegherò come scaricare sfondi per Android su una serie di siti e di applicazioni molto usate per fare il download di sfondi per Android.

Non ti va di scaricare sul tuo dispositivo un’app per salvare sfondi? Non c’è problema, puoi fare ciò direttamente dal browser che utilizzi sul tuo dispositivo Android, basta che tu visiti i siti per scaricare sfondi che trovi elencati di seguito, i quali potrebbero fare proprio al caso tuo.

Sito per scaricare sfondi su Android: Zedge

Un altro sito Internet che ti consiglio di visitare per scaricare sfondi sul tuo device Android è Zedge, un servizio online che permette di cercare tanti sfondi da utilizzare per personalizzare e abbellire il proprio dispositivo.

Zedge vanta la presenza di oltre 9 milioni di wallpaper gratuiti di ogni genere



TUTORIAL E GUIDE PER SCARICARE SUONERIE SU ANDROID

offre anche il download di numerose suonerie

come scaricare suonerie gratis

Dopo esserti collegato alla pagina principale di Zedge, fai tap su una delle voci disponibili per navigare nei contenuti del sito:



  • Categories, per individuare sfondi selezionando una delle 21 categorie disponibili;
  • Featured, per visualizzare gli sfondi in primo piano;
  • Recent, per visualizzare gli sfondi che sono stati caricati di recente o
  • Popular, per individuare gli sfondi più popolari del momento.

 

Come cercare un sfondo per Android su Zedge

Non appena avrai individuato uno sfondo di tuo gradimento

  • premi sulla sua anteprima,
  • fai tap sulla voce Download
  • e attendi che l’immagine venga scaricata sul tuo dispositivo
  • pronta ad essere impostata come sfondo di home screen e/o lock screen.
  • Se vuoi, puoi visualizzare gli sfondi che hai scaricato con Zedge facendo tap sul simbolo ()
  • premi sulla voce Download History.

Come ti ho indicato nel capitolo precedente, Zedge è disponibile anche sotto forma di applicazione gratuita per Android e iOS.

Sito per scaricare sfondi su Android: Android Wallpape.rs

Stai cercando un sito che permetta di scaricare sfondi sulla natura in modo semplice e intuitivo?



Android Wallpape.rs potrebbe rappresentare la soluzione più adatta a te. Android Wallpape.rs è caratterizzato da un’interfaccia semplice

per scaricare uno sfondo

  • basta fare tap sulla sua anteprima
  • pigiare sul suo nome e procedere al download dell’immagine come si farebbe con qualsiasi altra foto visualizzata nel browser del proprio device Android
  • (o del proprio PC).

Per individuare gli sfondi che sono stati caricati di recente su Android Wallpaper, pigia sul simbolo del calendario, mentre per individuare gli sondi più popolari del momento pigia sul simbolo del cuore. Android Wallpape.rs è disponibile anche sotto forma di applicazione gratuita, conosciuta con il nome di Muzei.

 



Come cercare un sfondo per Android su Mobile Walls

MobileWalls è un altro sito che ti consiglio di visitare e grazie al quale è possibile scaricare gratuitamente sfondi che siano ottimizzati per il proprio dispositivo Android (oltre che per iOS e Windows 10 Mobile).

Su MobileWalls sono presenti sfondi di ogni genere: wallpaper che riguardano la natura, i videogiochi, lo sport, la musica, gli animali e molte altre tematiche.

  • visita la pagina iniziale di MobileWalls
  • premi sulla voce Android e, nel menu a tendina che visualizzi a schermo
  • scegli il nome del dispositivo che è in tuo possesso.
  • premi sul simbolo () che trovi in alto a destra
  • nel menu che compare lateralmente a sinistra
  • seleziona una delle categorie disponibili su MobileWalls.
  • scegli uno sfondo che fa al caso tuo
  • premi sul bottone Download Now per visualizzarlo a schermo interno
  • scarica l’immagine facendo un tap prolungato sul wallpaper
  • seleziona la voce Scarica immagine nel menu che compare a schermo.