app per ascoltare musica offline android



app per ascoltare musica offline android

La musica per te è tutto ed ogni momento è quello giusto per ascoltare i tuoi brani preferiti, che sia a casa o per strada non fa differenza, ti bastano il tuo fido smartphone (o tablet), l’app del servizio per lo streaming musicale che di solito utilizzi ed è fatta.
Peccato solo che non sempre sia disponibile una connessione ad Internet (indispensabile per poter riprodurre brani in streaming, appunto) e che quindi avere a portata di mano una o più risorse per fare il tutto anche offline farebbe decisamente comodo.

Come dici?
È proprio questo il motivo per cui sei qui sul mio sito?
Perché ti piacerebbe che ti consigliassi quale applicazione utile allo scopo?
Detto, fatto.
Se mi concedi qualche minuto del tuo prezioso tempo libero e se hai un dispositivo basato sulla piattaforma mobile del “robottino verde” posso indicarti tutte quelle che a mio modesto avviso rappresento le migliori app per ascoltare musica offline Android del momento e, credimi, ce ne sono veramente tante, alcune probabilmente le usi già ma non sai che possono essere sfruttate anche per lo scopo in questione.



Allora?
Ti va di approfondire l’argomento?
Si?
Grandioso! Suggerisco dunque di non perdere altro tempo in chiacchiere e di passare immediatamente all’azione vera e propria.
Mettiti bello comodo, afferra il tuo device e concentrarti sulla lettura di questo tutorial.
Vedrai, alla fine potrai dirti ben felice e soddisfatto di quanto appreso.
Buona lettura e buon download (delle app)!

PowerAmp

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Iniziamo questo excursus tra le app per ascoltare musica offline su Android parlando di PowerAmp.
Non la hai mai sentita nominare?
Strano, è famosissima.
Ad ogni modo non hai di che preoccuparti, rimediamo immediatamente. Trattasi di una delle migliori applicazioni per Android per riprodurre musica senza Internet.
Include tutta una serie di funzionalità avanzate che strizzano l’occhio ai veri aduiofili ma si presta senza problemi anche all’utilizzo da parte degli utenti senza particolari pretese.

Tra le funzioni di punta è il caso di segnalare il supporto ad un gran numero di formati, un equalizzatore a 10 bande, la ricerca automatica delle copertine e un controllo dedicato per i bassi.
Costa 3,99 euro (ma eventualmente è disponibile in versione trial scaricabile gratuitamente).



Per servirtene, scarica, installa ed avvia l’app sul tuo smartphone o sul tuo tablet dopodiché ti ritroverai al cospetto dell’interfaccia principale di PowerAmp.
Pigia dunque sul bottone con la nota musicale che sta in basso per selezionare i brani da riprodurre archiviati sul dispositivo.
Puoi cercarli nelle cartelle o nella libreria selezionando la rispettiva scheda.

Per quel che concerne i comandi per la riproduzione, puoi effettuare uno swipe verso destra o verso sinistra per cambiare la traccia in riproduzione oppure verso l’alto o verso il basso per cambiare le liste.
Facendo tap una volta sullo schermo puoi invece attivare i pannelli, mentre premendo a lungo più cambiare la copertina del brano.



In basso ci sono invece i pulsanti per andare alla lista precedenti oppure a quelle successive, quelli per “riavvolgere” il brano e per andare avanti nella riproduzione ed il bottone Play/Pausa.
Ancora più in basso viene poi indicato il tempo di riproduzione, qualità e formato del file audio in ascolto e la durata dello stesso.

I pulsanti presenti in alto ti consentono invece di accedere all’equalizatore ed alle opzioni di controllo del volume ed al menu per impostare il timer di spegnimento, i tag e alto ancora.



Shuttle Music Player

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L’app per ascoltare musica offline su Android che ti ho segnalato nelle righe precedenti non ti ha convinto perché cerchi di qualcosa di più semplice ed al contempo con un’interfaccia accattivante e leggera?
Allora credo proprio che Shuttle Music Player saprà soddisfarti.
Si tratta di un applicazione dotata di una UI molto elegante che offre tutte quelle che sono le funzioni di base per la riproduzione dei brani in libreria.



Ha dalla sua anche la presenza di ben due equalizzatori ed offre una buona gestione della coda.
L’app è gratuita (ma ne è disponibile anche una versione a pagamento con funzioni aggiuntive).

Mi chiedi come si utilizza?
Te lo spiego subito! Scarica, installa ed abbia Shuttle Music Player sul tuo dispositivo dopodiché seleziona i file audio da riprodurre prelevandoli dalla libreria del dispositivo, premi sul pulsante con i tre puntini che trovi in corrispondenza dell’anteprima del file audio n primo piano e seleziona Riproduci dal menu che appare per avviarne la riproduzione.



Ti segnalo poi che dallo stesso menu puoi visualizzare la biografia dell’artista/gruppo di riferimento, puoi aggiunge il brano ad una playlist ed alla coda di riproduzione, alla lista nera oppure puoi eliminarlo.

Mediante il mini player che vedrai comparire in basso potrai invece gestire al volo la riproduzione del brano premendo sul pulsante Play/Pausa a destra, mentre tappando sula sua copertina potrai visualizzare quest’ultima a tutto schermo ed accedere agli ulteriori controlli di riproduzione.



Pigiando poi sul bottone con i tre puntini che vedrai apparire nella parte in alto a destra potrai anche selezionare l’opzione per impostare il timer di spegnimento, potrai accedere all’equalizzatore e ricevere maggiori info sul brano selezionato.

Spotify

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Ha davvero bisogno di presentazioni?
Siamo al cospetto di Spotify, l’app di uno dei servizi per lo streaming musicale più popolari al mondo.
Perché te ne parlo in questo articolo se ad essere oggetto di discussione sono le app per l’ascolto della musica offline?
Beh, semplice, perché Spotify consente di fare anche questo. Sottoscrivendo un abbonamento Premium al costo di 9,99 euro/mese per un utente singolo (4,99 euro/mese se si è studenti) o 14,99 euro/mese per la variante Family utilizzabile da cinque persone è infatti possibile scaricare e riprodurre offline qualsiasi brano presente nell’immensa libreria musicale del servizio.

Il servizio Premium è comunque fruibile a costo zero per tutti i nuovi utenti per un periodo di prova solitamente compreso tra i 7 e i 30 giorni.
Come noto, Spotify può essere usato anche gratuitamente a vita, nella variante Free, ma in questo caso specifico vengono imposte molteplici limitazioni e, ovviamente, l’ascolto offline non è contemplato.



Per servirtene per ascoltare i tuoi brani musicali preferiti anche senza Internet, scarica, installa ed avvia l’app sul tuo dispositivo dopodiché accedi al servizio creando un account (per maggiori info sul da farsi puoi leggere il mio articolo su come si usa Spotify), individua l’album e la playlist di tuo interesse esplorando la home all’app o le varie sezioni disponibili previo tap sulla icone in basso, premi sull’immagine di copertina e sposta la levetta a fianco della voce Download da OFF a ON.

In caso di singoli brani, fai tap sul pulsante con i tre puntini verticali e tappa sulla voce Salva dal menu che vedi comparire.
Pigia poi sul bottone La tua libreria che sta in basso, seleziona la voce Brani e attiva l’opzione Download spostando la levetta da OFF a ON.
Facendo in questo modo, la funzione di download rimarrà attiva e ogni volta che salverai un brano nella tua libreria, questo verrà scaricato in maniera automatica.



Google Play Music

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In alternativa a Spotify, puoi rivolgerti a Google Play Music, l’app del servizio di streaming musicale di casa Google, come facilmente deducibile dal nome stesso, lanciato in Italia nel 2013.
Similmente a Spotify, si tratta di una risorsa che merita di essere menzionata in un articolo di questo tipo poiché nella sua forma a pagamento offre la possibilità di effettuare il download offline dei brani di interesse.



Per usufruire di tale funzionalità oltre che per accedere all’intero catalogo musicale di Play Music, occorre sottoscrivere l’abbonamento Unlimited (la versione gratuita del servizio non prevede l’ascolto offline ed applica svariate altre limitazioni) al costo di 9,99 euro/mese o di 14,99 euro/mese per la versione Famiglia ma per tutti i nuovi iscritti il servizio può essere provato gratuitamente per un certo numero di giorni e senza obbligo di rinnovo.

Per servirete, scarica, installata ed avvia l’app sul tuo dispositivo dopodiché esegui l’accesso tramite il tuo account Google (se non ne hai già uno, ti consiglio di leggere il mio articolo su come creare account Google per maggiori approfondimenti).
Attiva dunque la trial del servizio (se non hai già provveduto a farlo, altrimenti dovrai abbonarti direttamente) premendo sul pulsante Abbonati, scegli un metodo di pagamento e fornisci gli eventuali dati richiesti dopodiché autorizza l’esecuzione dell’operazione.



A questo punto, per scaricare un brano in modo tale da poterlo ascoltare anche offline, cercalo mediante l’apposita barra in alto oppure esplorando le varie sezioni annesse all’app che puoi richiamare previo tap sul pulsante con le tre linee in orizzontale sulla sinistra, premi sul pulsante con i tre puntini orizzontali a fianco del titolo e tappa sulla voce Aggiungi alla raccolta.

Successivamente premi sul già menzionato pulsante con le tre linee in orizzontale, fai tap sull’opzione Raccolta di musica e premi sulla sezione Album.
Premi quindi sulla copertina del brano da scaricare e fai tap sul pulsante con la freccia rivolta verso il basso per avviare il download.



Per quel che concerne invece il download di album o playlist, il procedimento da seguire è questo:
premi sul titolo del contenuto di interesse premi direttamente sul bottone con la freccia rivolta verso il basso. Et voilà!

Altre app per ascoltare musica offline Android

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Le app per ascoltare musica offline su Android di cui ti ho già parlato non ti hanno convinto in maniera particolare e stai cercando delle valide alternative?
Mi dispiace ma… non gettare ancora la spugna! Prova prima a dare un’occhiata all’ulteriore elenco di risorse apposite che ho preparato per te e che trovi proprio qui di seguito.
Magari riesci finalmente a trovare l’applicazione che ritieni possa fare maggiormente al caso tuo.

  • Neutron Music Player – Player musicale per audiofili con tante opzioni che per gli ascoltatori “comuni” risulterebbero probabilmente superflue.
    Supporta qualsiasi codec, include impostazioni su tono e tempo, l’inversione di fase e tante altre features difficili da trovare su altre applicazioni della categoria.
    Costa 6,49 euro (ma può essere scaricata anche in versione trial).
  • Phonograph Music Player – Una delle app per ascoltare musica offline su device Android più belle in circolazione.
    Vanta un gran numero di impostazioni tra cui la possibilità di visualizzare l’intera libreria audio e di navigare per cartelle, quella di modificare i tag, scaricare le copertine mancanti, impostare un timer di spegnimento e molto altro ancora.
    Si scarica gratis.
  • BlackPlayer Music Player – Ottimo player musicale per dispositivi Android caratterizzato da un’interfaccia utente ben curata d elegante.
    Supporta l’aggiunta e la modifica dei tag, il timer di spegnimento, include varie opzioni per usare al meglio un equalizzatore esterno e molto altro ancora.
    Si scarica gratis (ma è disponibile anche in una variante Exclusive, a pagamento e con un maggiori numero di funzioni).
  • Pulsar Music Player – Altra ottima app per l’ascolto della musica offline con un buon numero di opzioni.
    Garantisce un ottima gestione ella coda, offre la possibilità di editare i tag, ha una gradevole interfaccia utente ed anche la navigazione per cartelle non è affatto malvagia.
    Si scarica gratis.
  • Jamendo – App del noto sito Internet Jamendo che ospita migliaia di brani indipendenti di tutti i generi.
    Permette di cercare, ascoltare in streaming e, ovviamente, scaricare i brani di interesse per l’ascolto offline.
    Non ci sono le hit del momento ma una marea di brani capaci di riservare tane piacevoli sorprese.
    Si scarica gratis.
  • SoundCloud – È l’app di SoundCloud, una delle piattaforme più popolari tra artisti e DJ emergenti (ma talvolta anche di fama internazionale) per sponsorizzare le loro creazioni.
    Permette dunque di ascoltare brani inediti direttamente in streaming e di effettuarne il download per la riproduzione offline (motivo per cui te ne parlo in questo mio articolo).
    Si scarica gratis.
  • Amazon Music – È l’app del servizio di streaming musicale di casa Amazon, come facilmente deducibile dal nome.
    Perché te ne parlo in questo mio articolo?
    Semplice:
    perché oltre ad offrire la possibilità di ascoltare tutti i più grandi successi musicali, recenti e non, drittamente tramite Internet consente anche di scaricarli per l’ascolto offline.
    Si scarica gratis, ma per usare il servizio occorre sottoscrivere un abbonamento a pagamento, come ti ho spigato in dettaglio nel mio articolo su come funziona Amazon Music Unlimited, anche se all’inizio viene concesso un periodo di prova gratis e gli abbonati ad Amazon Prime possono accedere gratis a parte del catalogo con 40 ore di ascolto mensili.
  • Deezer Music – Altra app di uno dei servizi per lo streaming musicale più noti al mondo che oltre ad offrire la possibilità di ascoltare via Internet tutti i più grandi successi musicali di sempre, italiani ed internazionali, offre anche l’opportunità di effettuarne il download sullo smartphone o sul tablet per l’ascolto in assenza di connettività. Si scarica gratis (ma per effettuare il download offline dei brani bisogna attivare un abbonamento a pagamento, come ti ho spiegato in dettagli nel mio articolo sull’argomento, spesso fruibile gratuitamente oppure a prezzo scontato per un periodo di prova)

come ascoltare la radio su iphone e android



come ascoltare la radio su iphone e android

Hai un iPhone o uno dispositivo Android in grado di assolvere in maniera impeccabile alle più svariate funzioni ed esigenze ma essendo privo della funzione radio FM ti manca la possibilità di ascoltare le tue stazioni preferite quando sei sull’autobus o nella sala di attesa di qualche luogo pubblico?
Beh, in tal caso sono ben felice di comunicarti che sei capitato nel posto giusto (anzi, sulla guida giusta!), al momento giusto.
Con il tutorial di quest’oggi provvederò infatti ad indicarti quelle che a mio modesto parare rappresentano alcune tra le migliori soluzioni attualmente presenti sulla piazza grazie alle quali potrai ascoltare la radio su iPhone e Android senza problemi.

Nelle righe successive andrò infatti a suggerirti l’utilizzo di alcune interessantissime app che possono permetterti di ascoltare le tue stazioni radio preferite direttamente in mobilità ed in maniera talmente semplice che ti stupirai tu stesso della cosa, ne sono certo.
Seguendo i miei suggerimenti ed a seconda di quelle che sono le tue esigenze e preferenze, vedrai dunque che riuscirai ad ascoltare le radio di tutti i paesi e di tutti i generi musicali direttamente sul tuo iPhone oppure sul tuo smartphone o tablet Android in men che non si dica.



Allora dimmi, sei pronto per scoprire come ascoltare la radio su iPhone e Android?
Si?
Molto bene.
Direi quindi di cominciare subito a metterci all’opera.
Prenditi qualche minuto di tempo libero, afferra il tuo device mobile e concentrati sulla lettura delle indicazioni che trovi qui sotto.
Sono sicuro che alla fine potrai dirti più che soddisfatto e che qualora necessario sarai anche pronto e ben felice di fornire tutte le spiegazioni del caso ai tuoi amici desiderosi di ricevere una dritta analoga.
Scommettiamo?

TuneIn Radio

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La prima app che voglio consigliarti di utilizzare per ascoltare la radio sul tuo device mobile è TuneIn Radio.
Qualora non ne avessi mai sentito parlare, sappi che si tratta di un’applicazione gratuita (nella sua versione base) che permette di ascoltare tutte le stazioni radio italiane e internazionali sfruttando la connessione Internet del dispositivo.
Funziona sia con le reti Wi-Fi che con la rete 3G/4G senza blocchi o perdite di qualità.
L’app è disponibile sia per iPhone che per Android.

Per servirtene, effettua subito il download e l’installazione dell’applicazione sul dispositivo collegandoti, direttamente dal tuo iPhone oppure dal tuo smartphone o tablet Android, alla relativa sezione dell’app store presente sullo stesso mediante i link che ti ho fornito poc’anzi e premendo poi sul bottone apposito visualizzato a schermo.



Ad installazione completata, per poter ascoltare la radio su iPhone e Android con TuneIn Radio, avvia l’app premendo sulla sua icona che è stata aggiunta alla home screen dopodiché scegli quale tipo di radio riprodurre. Recandoti nella sezione Radio Locale puoi visualizzare l’elenco delle radio locali disponibili per l’ascolto in streaming, nella sezione Consigliato ci sono le stazioni radio di tutto il mondo consigliate dallo staff di TuneIn Radio, mentre in MusicaParlare e Sport trovi rispettivamente le stazioni radio dedicate a vari generi musicali, talk show/informazione e sport.

Se invece preferisci sfogliare le stazioni radio in base ai paesi di appartenenza recati in Per località, se vuoi ascoltare solo le stazioni radio in una determinata lingua puoi recarti in Per lingua, mentre facendo tap su Podcast puoi accedere a una selezione con i migliori podcast di tutti i generi e tutti i Paesi disponibili per l’ascolto gratuitamente.



Una volta individuata la stazione di tuo interesse, per ascoltarla ti basterà premere sul nome della stessa ed attendere qualche secondo affinché la riproduzione della trasmissione in streaming abbia inizio.
Semplice, no?

myTuner Radio Italia

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Un’altra ottima app che voglio invitarti a prendere in considerazione per ascoltare la radio da mobile è myTuner Radio Italia.
L’applicazione è gratuita (ma offre acquisti in-app per eliminare gli annunci pubblicitari), è molto semplice da utilizzare, presenta un’interfaccia utente abbastanza intuitiva e curata e permette di ascoltare tantissime stazioni radio italiane e internazionali.
L’app è disponibile sia per iPhone che per Android.

Per cominciare ad utilizzare myTuner Radio Italia, effettua il download e l’installazione dell’applicazione sul dispositivo collegandoti, direttamente dal tuo iPhone oppure dal tuo smartphone o tablet Android, alla relativa sezione dell’app store presente sullo stesso mediante i link che ti ho fornito poc’anzi e premendo poi sul bottone apposito che ti viene mostrato a schermo.



Ad installazione ultimata, per poter ascoltare la radio su iPhone e Android mediante myTuner Radio Italia, avvia l’applicazione facendo tap sulla sua icona che è stata aggiunta in home screen dopodiché seleziona la stazione di tuo interesse premendo sull’icona con le tre linee collocata in alto a sinistra, facendo tap su Stazioni, indicando il criteri di selezione (ad esempio I più gettonatiCerca per genereCerca per città e via di seguito) e premendo poi sul nome della radio.

Una volta avviata la riproduzione della stazione radio, puoi usare i comandi collocati nella parte bassa della schermata che ti viene mostrata per interrompere e riprendere il flusso di riproduzione, per regolare il volume, per aggiungere la stazione radio ai preferiti e per condividere il momento di ascolto della radio utilizzando le altre app installate sul tuo dispositivo.



Accedendo invece alla sezione Impostazioni dell’app, hai l’opportunità di impostare un timer di spegnimento automatico della radio selezionando una delle opzioni disponibili in corrispondenza della voce Interrompi da….

Radio.it

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Le soluzioni per ascoltare la radio su iPhone e Android che ti ho già proposto non hanno saputo attirare in maniera particolare la tua attenzione?
Allora ti suggerisco di rivolgerti a Radio.it.
Si tratta di un’altra applicazione dedicata alle radio online grazie alla quale è possibile ascoltare oltre 10.000 stazioni provenienti da tutto il mondo.
L’app è a costo zero, supporta anche i podcast e consente di cercare brani o artisti in tempo reale in modo da ascoltarli on-air, ossia mentre le radio li trasmettono.
L’app è disponibile per iPhone e Android.

Per utilizzare l’applicazione, effettuane innanzitutto il download e l’installazione sul dispositivo collegandoti, direttamente dal tuo iPhone oppure dal tuo smartphone o tablet Android, alla relativa sezione dell’app store presente sullo stesso mediante i link che ti ho appena fornito e facendo poi tap sul bottone apposito visualizzato a schermo.



Ad installazione completata, recati nella schermata del tuo dispositivo in cui risultano raggruppate tutte le app e premi sull’icona di radio.it che è stata appena aggiunto.
Al primo avvio, la app ti chiederà di creare un account gratuito per memorizzare le tue stazioni preferite:
puoi accettare, cliccando su uno dei pulsanti presenti nella schermata che ti viene proposta (es. accedi con Facebook o Accedi con Google) oppure puoi utilizzare direttamente Radio.it senza registrarti, premendo sul pulsante Continua senza registrarti.

In seguito, selezionando la scheda Scopri dell’applicazione potrai “sfogliare” tutte le stazioni disponibili in base a vari criteri (genere musicale, stazioni locali ecc.) oppure potrai cercare stazioni radio, brani e artisti usando l’icona della lente d’ingrandimento collocata in alto a destra.



Radio Italia FM

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Se invece non sei interessato alle tantissime stazioni radio tematiche disponibili in tutto il mondo ma vai alla ricerca di un’app che ti consenta di ascoltare la radio sul tuo smartphone oppure sul tuo tablet incentrata sulle stazioni italiane ti suggerisco di scaricare Radio Italia FM.
Come facilmente intuibile dal nome, quest’applicazione propone una selezione personalizzabile delle migliori stazioni radio italiane e permette di ascoltare solo quelle, tutto gratis.
L’app è disponibile sia per iPhone che per Android.



Per utilizzarla, effettua immediatamente il download e l’installazione dell’applicazione sul dispositivo collegandoti, direttamente dal tuo iPhone oppure dal tuo smartphone o tablet Android, alla relativa sezione dell’app store presente sullo stesso mediante i link che ti ho fornito poc’anzi e premendo poi sul pulsante apposito visualizzato a schermo.

Ad installazione ultimata, per poter ascoltare la radio su iPhone e Android con Radio Italia FM, avvia l’applicazione facendo tap sulla sua icona che è stata aggiunta alla home screen del dispositivo dopodiché premi sul logo della stazione di tuo interesse ed attendi qualche istante affinchè la riproduzione venga avviata.
Semplicissimo.



Spotify

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Anche Spotify, il servizio di streaming musicale che ormai non ha bisogno di presentazioni, consente di ascoltare la radio da mobile.
Infatti, pur trattandosi di un servizio adibito allo streaming musicale di canzoni o compilation selezionate, Spotify consente di ascoltare gratuitamente brani in modalità shuffle tramite la funzione Radio direttamente dal proprio dispositivo, il tutto in maniera estremamente semplice e gratuita.
L’app è disponibile sia per iPhone che per Android.



A patto di sopportare un po’ di pubblicità, è dunque possibile ascoltare la radio su iPhone e Android con Spotify partendo dai proprio brani o artisti preferiti con un limite massimo di 5 tracce saltate all’ora.
Per utilizzare la suddetta funzionalità, ti basta premere sulla voce Radio collocata nella parte in basso a destra della schermata di Spotify, trovare una stazione da ascoltare acgliendo tra quelle ascoltate di recente, quelle consigliate oppure individuando quelle potenzialmente interessanti in base al genere musicale e premendo poi sul bottone Ascolta la radio.

Volendo puoi anche sottoscrivere il piano Premium del servizio (che normalmente costa 9,99 euro/mese) per avere la possibilità di ascoltare tutti i brani di tuo interesse senza pubblicità, creare stazioni radio automatiche basate su artisti o brani e perfino scaricare le playlist preferite per l’ascolto offline. Se necessiti di maggiori informazioni a riguardo, da’ uno sguardo alla mia guida su come funziona Spotify.



Altre soluzioni

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Nn ti va di aggiungere nuove app sul tuo dispositivo ma vorresti comunque capire se esiste un sistema per ascoltare la radio su iPhone e Android?
Beh, in tal caso non posso far altro se non suggeriti di mettere in atto una pratica un po’, come dire, spartana ma comunque efficace.



Partendo dal presupposto che oggigiorno puoi trovare un apposito pulsante per la riproduzione online delle stazioni sulla maggior parte dei siti delle emittenti locali e non, per ascoltare la radio su iPhone e Android senza scaricare ed installare nuove app sul tuo dispositivo puoi dunque collegarti al portale della tua radio preferita e fare clic sul bottone per lo streaming on-air, tutto gratis e direttamente dal browser Web che solitamente usi per navigare in rete dallo smartphone o dal tablet.

Potrai poi controllare la riproduzione della radio utilizzando i comandi Play e Pausa visibili a schermo e potrai regolare il volume servendoti dei pulsanti presenti sul tuo iPhone o sul tuo dispositivo Android oppure quelli eventualmente annessi al display.
Insomma, nulla di troppo complicato.



come cambiare font android



come cambiare font android

Girovagando su Internet hai trovato alcuni screenshot di Android in cui viene utilizzato un font, ovvero un carattere di scrittura, personalizzato?
Vorresti applicare lo stesso tipo di modifica anche sul tuo smartphone ma non sai come riuscirci?
Non ti preoccupare, ti do una mano io.

Cambiare font su Android è semplicissimo:
basta scaricare alcune applicazioni gratuite dal Play Store, scegliere il font da utilizzare nei menu del telefono e il gioco è fatto.
Attenzione però:
si tratta pur sempre di una modifica ai file di sistema, che spesso rende necessarie un paio di operazioni preliminari.
Le operazioni a cui mi riferisco sono il backup dei dati presenti sul dispositivo e il root.
Del backup inutile parlarne, sai già di cosa si tratta.
Il root, invece, è una procedura mediante la quale si “sbloccano” i dispositivi Android in modo da ottenere i permessi di amministrazione e applicare modifiche “profonde” al sistema, come per l’appunto la modifica dei font.
Avrò modo di parlarti meglio di entrambe le cose tra poco.



Allora, sei pronto a rimboccarti le maniche e scoprire, grazie ai miei consigli, come personalizzare il tuo terminale Android con dei caratteri di scrittura diversi da quelli previsti “di serie” dal sistema?
Se la risposta è affermativa, prenditi qualche minuto di tempo libero, segui attentamente le indicazioni che trovi di seguito e mettile in pratica.
Scommetto che resterai piacevolmente stupito dai risultati che riuscirai a ottenere.

Indice

  • Operazioni preliminari
  • Come cambiare font Android senza root
  • App per cambiare font Android
    • HiFont
    • iFont

Operazioni preliminari

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Come accennato in apertura del post, prima di passare all’azione e cambiare font su Android, è necessario compiere alcune operazioni preliminari:
eccole illustrate in dettaglio.

  • Backup – prima di fare qualsiasi altra cosa, è necessario effettuare un backup dei dati.
    La modifica dei font, infatti, per quanto possa apparire banale, è pur sempre una modifica effettuata a file di sistema di Android.
    Questo significa che , prima di procedere, è caldamente consigliato un backup di tutti i dati presenti sullo smartphone (o sul tablet).
    Ci sono varie applicazioni per Android e programmi per PC che permettono di fare ciò, te ne ho parlato nel mio tutorial su come effettuare un backup Android.
    Se, però, hai un dispositivo soggetto al root (pratica di cui ti parlerò meglio tra qualche riga), puoi effettuare un’immagine completa del dispositivo comprensiva di sistema operativo, app e dati.
    Per creare un’immagine esatta del tuo dispositivo e ripristinarla nel caso in cui qualcosa andasse storto, installa una Recovery personalizzata ed effettua un Nandroid.
    Se non sai di cosa sto parlando, la Recovery è un software che agisce al di fuori del sistema operativo, quindi al di fuori di Android, e permette di compiere varie operazioni avanzate, come ad esempio l’installazione di sistemi operativi personalizzati (ROM), la formattazione della memoria del device e il backup completo del sistema.
    Se hai effettuato il root ne hai quasi sicuramente installata una.
    Il Nandroid è un backup completo della memoria del dispositivo (un po’ come si fa sul PC con applicazioni come Norton Ghost) che può essere salvato su una microSD o sulla memoria interna e può essere utilizzato per riportare Android a uno stato precedente.
  • Root – per cambiare il font su Android ed effettuare operazioni come il Nandroid è richiesto quasi sempre il root, una procedura che permette di bypassare le protezioni standard del sistema operativo e modificarne alcune impostazioni avanzate (ben più significative dei font).
    Per saperne di più, e valutare attentamente tutti i pro e i contro della situazione, leggi il mio tutorial su come effettuare il root su Android.
    Esistono anche delle applicazioni che riescono a cambiare i font senza necessitare dei permessi di root, ma solo su alcuni modelli specifici di smartphone Samsung, Xiaomi e Meizu.
    Ne parleremo più in dettaglio a breve.



Come cambiare font Android senza root

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Se la tua intenzione è modificare l’aspetto dei font, quindi ad esempio la loro grandezza, e non proprio il carattere di scrittura usato nei menu e nelle app installate sul tuo smartphone (o sul tuo tablet), allora sarai felice di sapere che puoi fare tutto senza sbloccare il tuo dispositivo e senza ricorrere ad applicazioni di terze parti:
puoi, molto semplicemente, affidarti alle impostazioni di Android.



Ad esempio, se utilizzi un terminale Huawei (io per il tutorial ho usato un P9 Lite equipaggiato con Android 6.0), puoi modificare la grandezza dei font andando nel menu Impostazioni (l’icona dell’ingranaggio situata nella schermata con la lista di tutte le app installate sul dispositivo), poi in Display > Dimensioni carattere e scegliendo una delle opzioni disponibili tra Piccolo, Normale, Grande, Molto grande o Enorme.
Opzioni del genere si trovano un po’ su tutti i device Android, ma le voci e i menu da utilizzare possono variare leggermente di caso in caso.

Rimanendo in tema Huawei, ti segnalo che esiste un “trucchetto” per modificare i font su alcuni dispositivi di questa marca, senza root, andando a sfruttare l’app dedicata ai temi:
te ne ho parlato in maniera più dettagliata nel mio tutorial su come cambiare font su Huawei:
se hai uno smartphone dell’azienda cinese, dagli un’occhiata, ti sarà sicuramente utile.

App per cambiare font Android

Se il tuo intento non è cambiare le dimensioni dei font e/o possiedi un dispositivo che non supporta i “trucchetti” per cambiare font senza root, ecco una serie di app per cambiare font su Android che dovrebbero fare al caso tuo.
Io le ho testate su un Huawei P9 Lite equipaggiato con Android 6.0, ma dovrebbero funzionare nella stessa, identica maniera sulla maggior parte dei terminali equipaggiati con il sistema operativo del robottino verde.
Buon divertimento!



HiFont

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La prima applicazione per cambiare font su Android che ti consiglio di provare è HiFont, che funziona senza root su alcuni terminali Samsung della serie Galaxy e della serie Note e, previa effettuazione del root, permette di cambiare i caratteri scrittura tutti gli altri smartphone/tablet equipaggiati con il sistema di casa Google.



Il funzionamento dell’applicazione è estremamente intuitivo.
Nella sua schermata principale ci sono varie schede:
quella Category in cui puoi sfogliare i caratteri di scrittura in base alla loro categoria di appartenenza (es.
Elegant per i font eleganti, Gothic per quelli in stile gotico e così via); quella New in cui puoi vedere i font aggiunti più di recente nel database della app; Font package in cui puoi scaricare pacchetti di font tematici; Colored Fonts dove ci sono i caratteri di scrittura colorati (compatibili solo con Android 4.4 o superiori e solo con alcuni device) e All in cui puoi vedere tutti i font disponibili per il download.

Una volta individuato il font di tuo interesse, selezionalo e premi sul pulsante Download per avviarne lo scaricamento.
Se compare un messaggio pubblicitario, premi sulla voce Skip (in alto a destra) per chiuderlo.
Dopodiché fai tap sul pulsante Use e conferma l’applicazione del font premendo OK.
Il device si riavvierà automaticamente e, al nuovo accesso, Android utilizzerà il carattere di scrittura da te selezionato.



Sui dispositivi che richiedono il root, la prima volta che utilizzi HiFont devi autorizzare l’applicazione premendo sul pulsante Concedi che compare al centro dello schermo.
Se utilizzi un terminale Huawei, per l’applicazione del font potresti dover andare nell’app Temi e selezionare il carattere di scrittura scaricato con HiFont dalla sezione Miei della stessa.

Se vuoi utilizzare un font “esterno” scaricato da Internet, invece, copialo nella cartella HiFont del tuo smartphone o tablet (sono supportati solo i font in formato ttf) usando un file manager come Total Commander.
Dopodiché apri HiFont, premi sull’icona Settings collocata in basso a destra, seleziona la voce My font dalla schermata successiva, premi sul nome del font da usare e premi sul pulsante Use per applicarlo (o vai nell’app Temi di Huawei, se hai un terminale dell’azienda cinese).



Se, invece, vuoi ripristinare il font predefinito di Android, vai in Settings e seleziona la voce Font Recovery dal menu che si apre.
Conferma quindi la tua volontà di ripristinare il carattere predefinito di Android premendo su Backup font e OK e il gioco è fatto.
Il dispositivo verrà riavviato automaticamente.

Nel caso in cui venisse ripristinato un font sbagliato (cioè diverso da quello che usavi precedentemente sul tuo smartphone/tablet), installa iFont ed esegui la procedura di ripristino con l’Default Font, come ti ho spiegato prima.
Se hai un terminale Huawei, per ripristinare il font predefinito del tuo device devi andare nell’app Temi e selezionare, dalla scheda Miei, il tema EMUI Default.



Nota: per impostazione predefinita, HiFont attiva dei contenuti pubblicitari che possono portare alla visualizzazione di alcuni messaggi relativi all’ottimizzazione del sistema.
Per eliminarli, apri l’app, premi sul pulsante Settings collocato in basso a destra, vai su App optimize e sposta su OFF la levetta relativa alla funzione Auto Clean.

iFont

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Un’altra applicazione che potresti provare iFont, non tanto perché sia migliore di quella che ti segnalerò dopo (sono entrambe ottime) ma perché è quella che funziona senza root con il maggior numero di terminali.



I dispositivi su cui la app funziona senza necessitare dei permessi di root – o dovrebbe, per ovvie ragioni non ho potuto testarli tutti! – sono quelli della famiglia Samsung Galaxy (S3, S4, Note, Note II, ecc.), quelli prodotti da Xiaomi (con MIUI) e quelli di casa Meizu.
Per i dispositivi prodotti da altre aziende, come Motorola, HTC e Sony, è richiesto sempre il root.

iFont si scarica normalmente dal Google Play Store e, al suo primo avvio, mostra una lista di font consigliati tra quelli più scaricati dal momento (scheda Recom).
Se compaiono anche degli avvisi relativi alle pubblicità, premi su No, thankyou.
Se, invece, non vedi alcun font, prova a forzare l’aggiornamento dell’elenco scorrendo la schermata verso il basso.



In alternativa puoi recarti nella scheda Find e visualizzare la lista dei caratteri aggiunti più di recente nell’applicazione (New Font) o di tutti i font disponibili per il download (Font All), oppure puoi premere sull’icona della lente d’ingrandimento (in alto a destra) e cercare i caratteri di scrittura in maniera diretta.

Una volta individuato il font di tuo interesse, selezionalo e premi sul pulsante Download per avviarne lo scaricamento.
L’operazione dovrebbe durare appena pochi secondi.
Se compare un messaggio pubblicitario, chiudilo, premendo sulla (x) o sul pulsante No.



Dopodiché fai tap sui pulsanti Set e Skip (il pulsante “Skip” devi pigiarlo solo la prima volta che applichi un font personalizzato con iFont, serve a saltare la lettura della guida dell’applicazione; negli utilizzi successivi dell’app non comparirà più), conferma l’applicazione del font premendo su OK e aspetta che il telefono venga riavviato:
al nuovo accesso ad Android, il sistema utilizzerà il font da te selezionato al posto di quello predefinito di sistema.
Se utilizzi un terminale Huawei, invece, per applicare il font personalizzato devi aprire l’applicazione Temi, selezionare il font ottenuto con iFont (all’interno della sezione) Miei e applicarlo, premendo prima sul pulsante Applica e poi su Conserva.

Sui dispositivi che richiedono il root, la prima volta che utilizzi iFont devi autorizzare l’applicazione premendo sul pulsante Concedi che compare al centro dello schermo.



Se vuoi, puoi anche scaricare dei font personalizzati da Internet, in formato TTF (leggi la mia guida sui font gratis da scaricare se non sai come fare), copiarli nella cartella iFont del tuo smartphone e utilizzarli in iFont.
Per compiere quest’operazione, va bene qualsiasi file manager, come ad esempio Total Commander.

Se iFont non “vede” i caratteri di scrittura che hai scaricato sul tuo dispositivo, fai tap sulla voce click this e seleziona la cartella in cui si trovano i file ttf che hai scaricato da Internet.
Per applicare i font, invece, apri iFont, vai nella scheda MY dell’applicazione, seleziona la voce My font e procedi come spiegato in precedenza.



In caso di ripensamenti, per ripristinare il font predefinito di Android, avvia iFont, recati nella scheda MY e seleziona l’icona Factory Font dal menu che si apre.
Dopodiché metti il segno di spunta accanto alla voce Backup font e premi su OKper riavviare il dispositivo e completare l’operazione.

Nel caso in cui la procedura non andasse a buon fine, prova a ripristinare il font predefinito di Android ripetendo i passaggi che ti ho appena indicato, ma selezionando la voce Internal Font anziché “Backup Font” dalla schermata di ripristino.
Se, invece, utilizzi un terminale Huawei, per ripristinare i font predefiniti, potresti dover andare nell’app Temi e selezionare il tema predefinito del tuo smartphone o tablet.



come controllare il pc con android



come controllare il pc con android

Prima di uscire di casa, hai lasciato diversi programmi a scaricare sul tuo PC e sei curioso di sapere i tuoi download a che punto sono arrivati?
Ti piacerebbe usare il telefonino per scoprirlo, visualizzando lo stato del PC di casa in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo?
Se hai uno smartphone Android, puoi farlo.

Basta rivolgersi a TeamViewer, una straordinaria applicazione gratuita per Android e per PC che permette di visualizzare il desktop del computer da remoto sul telefonino e di comandare il PC a distanza utilizzando Internet.
Impossibile?
Allora prova a mettere in pratica i consigli su come controllare il PC con Android che sto per darti e poi mi dici.



Se vuoi scoprire come controllare il PC con Android, devi innanzitutto collegarti all’Android Market con il tuo telefonino (o anche con il PC, volendo) e cliccare prima sul pulsante azzurro Scarica (collocato in alto a destra) e poi su Accetta e scarica per installare TeamViewer sul tuo smartphone.

Adesso devi fare lo stesso sul PC che vuoi comandare a distanza.
Collegati quindi al sito Internet di TeamViewer per computer e clicca sul pulsante bianco Download v6.0.11052 (accertati che ci sia selezionata la voce Windows in alto) che si trova al centro della pagina per scaricare il programma sul tuo PC.



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A download completato, avvia la versione di TeamViewer che hai scaricato sul computer (TeamViewer_Setup_it.exe) e, nella finestra che si apre, clicca su Esegui.
Accertati quindi che ci sia il segno di spunta accanto alla voce Installa e fai click prima su Avanti e poi su , metti il segno di spunta accanto alla voce per scopi privati/non commerciali e clicca ancora su Avanti.



Accetta dunque le condizioni di utilizzo del programma, mettendo il segno di spunta accanto alle voci Accetto le condizioni della licenza e  Confermo di utilizzare TeamViewer esclusivamente per scopi privati, fai click su Avanti, metti la spunta su e completa l’installazione di TeamViewer cliccando su Avanti.

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Nella finestra che si apre, sei pronto per configurare il PC per essere controllato da remoto tramite smartphone.
Clicca quindi sul pulsante Avanti, digita il nome che vuoi assegnare al computer nel campo Nome computer, la password che vuoi usare per accedervi da remoto nei campi Password e Conferma password e fai click sul pulsante Avanti per proseguire nella registrazione del PC.

A questo punto, ti verrà chiesto di creare un account gratuito in TeamViewer per ricordare le impostazioni del PC (altrimenti dovresti digitare una password diversa ed un nome preimpostato per il computer da controllare ad ogni esecuzione del programma).
Compila quindi il modulo che ti viene proposto con i tuoi dati personali (nome utente, e-mail e password) e clicca prima su Avanti e poi su Fine per completare la configurazione iniziale di TeamViewer.



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Adesso sei pronto a controllare il PC con Android da remoto.
Prima, però, devi cliccare sul link di conferma presente nel messaggio di posta elettronica ricevuto da TeamViewer per convalidare il tuo account e devi accertarti di due cose:
che il programma sia in esecuzione sul PC e che sia il computer che il telefonino siano collegati ad Internet.
Avvia quindi TeamViewer sul tuo smartphone Android e, nella schermata che compare, clicca sul pulsante Lista partner collocata in basso.



Ora, effettua l’accesso al programma utilizzando il Nome account e la Password che hai appena indicato durante la creazione dell’account gratuito di TeamViewer e sfiora prima il pulsante Accedi e poi la voce I miei computer per visualizzare la lista dei computer disponibili per la connessione remota (ossia il PC di casa).

Per cominciare a comandare da remoto il tuo PC, clicca sul nome del tuo computer e leggi le istruzioni che compaiono a schermo per conoscere i comandi del programma.
A questo punto, sfiora il pulsante Chiudi (in basso a destra) e inizia a guidare il tuo computer dal telefonino guidando il puntatore del mouse con il dito e usando le icone collocate in basso per regolare il livello di zoom dello schermo, richiamare la tastiera, fare click destro, ecc..
Quando hai finito di comandare il PC, premi il tasto Back del telefono e chiudi TeamViewer.



come emulare android



come emulare android

Stai per acquistare un nuovo smartphone ma sei ancora indeciso sul tipo di acquisto da fare.
Sei affascinato dal sistema operativo Google Android ma non sai ancora se è davvero quello che fa al caso tuo.
Beh, ma cosa aspetti?
Installa un emulatore di Android sul tuo PC e fatti meglio un’idea di quello che ti aspetta provando il sistema operativo di Google direttamente sul computer.

Come dici?
È illegale?
Assolutamente no.
Con l’Android SDK che Google ha messo gratuitamente a disposizione di tutti gli sviluppatori, puoi emulare il sistema operativo mobile del robottino sul tuo PC in maniera facile e sicura avendo la possibilità di provare alcune delle caratteristiche principali di Android senza usare uno smartphone.
Allora, sei pronto a scoprire come emulare Android, o no?



Per scoprire come emulare Android devi innanzitutto collegarti al sito Internet dell’Android SDK e cliccare sulla voce android-sdk_r12-windows.zip per scaricare il programma sul tuo PC.
Tieni presente che il peso iniziale del download è di quasi 35MB, quindi devi avere una connessione veloce per portare a termine l’operazione.
L’Android SDK funziona solo se sul PC è installato il software Java, quindi accertati di averlo installato o scaricalo dal sito ufficiale del programma.

A download completato apri, facendo doppio click su di esso, l’archivio appena scaricato (android-sdk_r12-windows.zip), estraine il contenuto in una cartella qualsiasi ed avvia tramite doppio click il programma SDK Manager.exe.
Nella finestra che si apre togli, facendo doppio click su di esse, il segno di spunta da tutte le voci in elenco eccetto Android SDK Platform-tools, revision 6 [*] ed SDK Platform Android 2.3.3, API 10, revision 2 e clicca sul pulsante Install per avviare lo scaricamento e l’installazione dell’emulatore di Android sul tuo PC.



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A procedura ultimata, fai click prima su Yes e poi su Close per tornare alla finestra principale dell’emulatore di Android.
Ora devi creare una nuova macchina virtuale per l’esecuzione del sistema operativo, clicca quindi prima sulla voce Virtual Devices e poi sul pulsante New.
Assegna un nome alla macchina virtuale digitandolo nel campo Name, seleziona la voce Android 2.3.3 – API Level 10 dal menu a tendina Target e fai click prima su Create AVD e poi su OK per completare l’operazione.



Ci siamo! Ora sei pronto ad emulare Android e a provare il sistema operativo sul tuo PC.
Clicca quindi sul nome della macchina virtuale che hai appena creato e fai click prima su Start e poi su Launch per far partire l’emulatore.
Ad Android caricato, sarai libero di usare il sistema operativo di Google sul tuo computer e saggiarne tutte le potenzialità (o quasi) utilizzando i pulsanti dello smartphone che compare su schermo per muoverti all’interno del nuovo ambiente di lavoro.
Nel caso in cui dovesse comparire un messaggio di errore e l’emulatore non dovesse funzionare, prova a scaricare e a creare una macchina virtuale con un’altra versione di Android.

come giocare alla ps su android



come giocare alla ps su android

Vorresti giocare ai giochi che possiedi su PlayStation 4 sul tuo smartphone o tablet Android?
Il televisore a cui è collegata la console è quasi sempre occupata e vorresti quindi poter giocare in mobilità?
Sarai ben felice di sapere che sei nel posto giusto al momento giusto.
Infatti, a breve ti spiegherò come giocare alla PS4 su Android.

Come risultato finale, sarai in grado di giocare a tutti i titoli presenti nella tua libreria PlayStation 4 direttamente dal tuo smartphone e tablet e potrai lasciare quindi libero il televisore collegato alla console.
Nel caso in cui te lo stessi chiedendo, ti spiegherò anche come utilizzare il tuo dispositivo mobile come secondo schermo per effettuare interessanti operazioni, come leggere la chat mentre sei in diretta su Twitch.



Coraggio:
che aspetti lì impalato?
Vuoi giocare ai titoli PlayStation 4 sul tuo device Android?
Sì o No?
Perfetto, allora leggi e metti in pratica le brevi istruzioni che trovi qui sotto.
Ti assicuro che nel giro di pochissimi minuti ti starai divertendo con il tuo gioco preferito.
A me non resta altro da fare, se non augurarti buona lettura e, soprattutto, buon divertimento!

Indice

  • Requisiti minimi
  • Operazioni preliminari
  • Come giocare alla PS4 su Android in Remote Play
  • Utilizzare lo smartphone o il tablet come secondo schermo su PS4

Requisiti minimi

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Prima di entrare nel dettaglio della procedura su come giocare alla PS4 su Android, ritengo di fondamentale importanza spiegarti di cosa hai bisogno per raggiungere il tuo obiettivo.
Ti ricordo che per giocare ai titoli per PlayStation 4 sul tuo smartphone o tablet devi effettuare lo streaming dei contenuti dalla console al dispositivo mobile.

Per questo motivo, devi disporre di una buona connessione a Internet.
Per prestazioni ottimali, Sony consiglia una connessione a banda larga con una velocità sia in download che in upload di almeno 15 Mbps.
Il requisito minimo è, invece, di 5 Mbps.
Per verificare di avere questo requisito, ti consiglio di consultare la mia guida su come verificare la velocità di connessione.



Oltre a questo, la possibilità di giocare ai titoli PlayStation 4 su Android è limitata esclusivamente agli smartphone e tablet della gamma Sony Xperia.
In particolare, tra i modelli compatibili ci sono Xperia XZ3, Xperia XZ2 Premium, Xperia XZ2, Xperia XZ2 Compact, Xperia XZ1, Xperia XZ1 Compact e Xperia XZ Premium.
Esistono anche delle versioni non ufficiali dell’app per il Remote Play che funzionano su device differenti, ma te le sconsiglio in quanto potrebbero non funzionare bene e, cosa ancora più grave, includere dei malware.

Per alcuni di questi dispositivi, esiste anche un Game Control Mount venduto separatamente che consente di posizionare lo smartphone sopra al controller e giocare più comodamente.
Per il resto, hai chiaramente bisogno di una PS4 connessa a Internet (lo smartphone può essere connesso anche a un’altra rete). Per verificare che la tua PS4 sia connessa a Internet, ti invito a dare un’occhiata al mio tutorial su come accedere a PlayStation Network, mentre per ulteriori informazioni ti consiglio di consultare le linee guida ufficiali di Sony.



Operazioni preliminari

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Una volta che ti sei accertato di avere i requisiti minimi che ho descritto nel capitolo precedente, direi che sei pronto per configurare come si deve la tua PlayStation 4, in modo da abilitarla al Remote Play.



Per fare questo, accendi la PS4, recati nella barra degli strumenti superiore e seleziona l’icona Impostazioni.
Dopodiché, premi il tasto X del controller sopra alla voce Impostazioni della connessione di Riproduzione remota e spunta la casella Abilita riproduzione remota.

A questo punto, torna nella pagina iniziale delle Impostazioni di PS4 e seleziona la voce Impostazioni di risparmio energetico.
Fatto ciò, premi il pulsante X del controller sulla voce Imposta le funzioni disponibili nella modalità di riposo e spunta le caselle Rimani connesso a Internet e Abilita l’accensione della PS4 dalla rete.
In questo modo, potrai utilizzare il Remote Play anche quando la console sarà in standby.



Come giocare alla PS4 su Android in Remote Play

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Per giocare ai titoli PlayStation 4 sul tuo smartphone o tablet Android, devi sfruttare l’apposita applicazione ufficiale PS4 Remote Play, sviluppata direttamente da Sony.



Per scaricare e installare quest’ultima, recati sul Play Store, cerca “ps4 remote play” e premi sull’icona dell’app (un controller bianco su sfondo blu).
Dopodiché, premi sulla voce Installa e attendi che il tuo dispositivo completi l’operazione.

Una volta avviata l’applicazione, devi scegliere se vuoi utilizzare il controller Dualshock 4 o sei vuoi farne a meno.
Nel primo caso, attiva il Bluetooth sul tuo dispositivo mobile (dal menu a tendina che esce dall’alto oppure dalle Impostazioni di Android) e fai tap sulla voce Registra.
Ora compariranno a schermo le istruzioni per associare il tuo controller.
In linea generale, devi solamente tenere premuto il pulsante PlayStation del controller fino a quando la luce superiore non lampeggia.



Per procedere, fai quindi tap sulla voce Avanti e attendi che il software termini la scansione della rete.
L’applicazione dovrebbe trovare da sola la console e associarla al tuo smartphone nel giro di pochi minuti.
Nel caso in cui tu non riesca a effettuare quest’operazione, fai tap sulla voce Registra manualmente presente in basso a destra.

Dopodiché torna sulla PlayStation 4, recati nella barra degli strumenti superiore e premi il pulsante X del controller sopra all’icona delle Impostazioni.
A questo punto, seleziona la voce Impostazione della connessione della Riproduzione remota e in seguito Aggiungi dispositivo.
Ti verrà fornito un codice per l’accoppiamento della console ad Android.
Torna ora sullo smartphone o sul tablet, digita il succitato codice e fai tap sulla voce Registra.



Perfetto:
ora il tuo dispositivo mobile è correttamente accoppiato alla console. Nel caso in cui tu abbia configurato il controller, potrai utilizzare quest’ultimo per gestire da remoto la console, altrimenti compariranno a schermo degli appositi tasti virtuali per controllare la PlayStation 4 tramite touch screen.

Utilizzare lo smartphone o tablet come secondo schermo per la PS4

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Come dici?
Vorresti utilizzare il tuo smartphone o tablet Android come secondo schermo mentre effettui altre operazioni sulla PlayStation?
Ebbene, è possibile fare anche questo! In che modo?
Te lo spiego subito.

Innanzitutto, devi scaricare e installare l’applicazione ufficiale PS4 Second Screen.
Recati, quindi, sul Play Store, cerca “ps4 second screen” e fai tap sull’icona dell’app (uno smartphone bianco su sfondo blu).
A questo punto, premi sulla voce Installa e il gioco è fatto.
L’applicazione è compatibile con tutti i dispositivi che montano una versione di Android uguale o superiore alla 4.3.



Una volta avviata l’applicazione, premi sulla voce Avanti e in seguito su Conferma e continua.
Dopodiché, premi sull’icona X presente in alto a sinistra e fai tap sul nome della PlayStation 4 che vuoi associare al dispositivo.
A questo punto, torna sulla PlayStation 4, recati nella barra degli strumenti superiore e seleziona l’icona delle Impostazioni.
Fatto ciò, premi il tasto X del controller sopra all’opzione Impostazione della connessione dell’app per dispositivi mobili e in seguito sull’opzione Aggiungi dispositivo.

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Successivamente, torna sul tuo smartphone o tablet, digita il codice che ti ha suggerito la PS4 e fai tap sulla voce Registra.
Ora, fai tap sull’icona Secondo schermo e potrai utilizzare il tuo dispositivo mobile in questa modalità.
Ad esempio, puoi utilizzare i tasti PlayStation, Back (indietro) e Options e le freccette emulate a schermo per gestire la console.

Premendo sulle icone presenti nella barra superiore, puoi anche utilizzare la tastiera dello smartphone (o del tablet) per inserire del testo (quando richiesto) oppure controllare la chat del tuo streaming.
Per ulteriori informazioni su quest’ultimo, ti consiglio di consultare la mia guida su come streammare su Twitch da PS4.



come non pagare whatsapp android



come non pagare whatsapp android

Stento a crederci, ma ancora oggi ricevo molti messaggi da persone che mi chiedono se esiste un modo per non pagare WhatsApp.
Ora, è vero che viviamo in un periodo di crisi economica e che anche pochi euro fanno comodo nel bilancio mensile di una persona (specie se giovane), ma mi sembra davvero assurdo cercare di risparmiare su un servizio che costa 89 centesimi – ripeto, 89 centesimi – all’anno!

Un po’ più comprensibile è la situazione di chi, come un amico che mi ha scritto qualche giorno fa, si trova con l’abbonamento di WhatsApp in scadenza e per questioni tecniche (ad esempio il cambio di carta di credito) è impossibilitato a fare il pagamento.
È a loro che è indirizzato il tutorial di oggi, nel quale vedremo insieme come non pagare WhatsApp Android, o meglio, come rinnovare l’abbonamento di WhatsApp su uno smartphone Android quando cause di forza maggiore impediscono il pagamento del rinnovo.



Per fortuna non è una situazione disperata come sembra:
esistono metodi legali, supportati ufficialmente da WhatsApp, che permettono di delegare il pagamento del servizio senza rischiare di perdere il proprio account.
Se sei interessato alla cosa e vuoi saperne di più, continua a leggere, trovi spiegato tutto qui sotto.

Delegare il pagamento di WhatsApp

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Il modo più semplice per non pagare WhatsApp Android è chiedere a un amico o un parente di rinnovare l’abbonamento al servizio al proprio posto.
Se al momento sei impossibilitato a pagare il tuo abbonamento, puoi delegare il rinnovo della sottoscrizione a un’altra persona seguendo una di queste due procedure.

  • Invio di un link per il pagamento tramite PayPal – se la persona che deve pagare il tuo abbonamento a WhatsApp dispone di un conto PayPal, puoi generare un link per il rinnovo della tua sottoscrizione e inviarlo a quest’ultima.
    Per generare il link, apri WhatsApp, premi sul pulsante (…) collocato in alto a destra e seleziona la voce Impostazioni dal menu che compare.
    Dopodiché spostati su Account > Info pagamento, premi sul pulsante Invia link pagamento e invia l’email con il link per pagare WhatsApp alla persona che deve rinnovare il servizio per tuo conto.
  • Funzione “paga per un amico” di WhatsApp – la persona che deve pagare il rinnovo del tuo abbonamento WhatsApp utilizza Android?
    In questo caso può sfruttare la funzione “paga per un amico” che permette di effettuare il pagamento per un’altra persona usando la carta di credito associata al proprio smartphone.
    Per pagare il tuo abbonamento, la persona in questione deve premere sul pulsante (…) di WhatsApp, recarsi nel menu Impostazioni > Contatti dell’applicazione e selezionare la voce Paga per un amico dalla schermata che si apre.
    Dopodiché deve premere sul pulsante Scegli un contatto, selezionare il tuo nominativo e completare normalmente il pagamento (come se stesse rinnovando la sua sottoscrizione).

In entrambi i casi, il rinnovo dell’abbonamento dovrebbe risultare in maniera istantanea.
Per verificare la nuova data di scadenza del tuo account WhatsApp, avvia l’applicazione, premi sul pulsante (…) collocato in alto a destra e seleziona la voce Impostazioni dal menu che compare.
Dopodiché spostati su Account > Info pagamento e controlla la data di scadenza del servizio (che dovrebbe essere di 1, 3 o 5 anni successiva a quella che visualizzavi prima del rinnovo).



Ripristinare la licenza da iPhone

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Sei passato da iPhone ad Android?
Allora forse sei esentato ufficialmente dal pagamento del canone di WhatsApp.
Mi spiego meglio.



Fino a qualche anno fa la versione iOS di WhatsApp era a pagamento, costava 89 centesimi da pagare al momento del download.
Successivamente, quando l’applicazione ha adottato il modello di sottoscrizione annuale su tutte le piattaforme (con download gratuito) è stato deciso che chi aveva acquistato WhatsApp su iPhone aveva diritto a una licenza lifetime, senza scadenza.

Se tu sei tra i fortunati che hanno acquistato WhatsApp su iOS quando l’applicazione era ancora a pagamento, puoi installare l’applicazione sul tuo smartphone Android (a patto che tu abbia lo stesso numero che usavi su iPhone) e ottenere una licenza a vita anche sul sistema operativo del robottino verde.



In alternativa, se utilizzi un numero di telefono differente, puoi trasferire la licenza lifetime da iOS ad Android avviando l’applicazione su iPhone e recandoti nel menu Impostazioni > Account > Cambia numero.
Trovi maggiori informazioni su questa procedura nel mio tutorial su come trasferire WhatsApp.

Attenzione ai client di terze parti!

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Su Internet è facile imbattersi in client non ufficiali che consentono – tra le altre cose – di non pagare WhatsApp Android.
Il mio consiglio è di starne assolutamente alla larga in quanto possono portare alla sospensione, temporanea o addirittura permanente, del proprio account.

Come ti ho spiegato nel mio tutorial su come sbloccare WhatsApp, l’utilizzo di client di terze parti (quindi applicazioni diverse dal WhatsApp ufficiale) non è autorizzato e porta, per l’appunto, alla sospensione del proprio account (misura contro la quale noi utenti possiamo fare ben poco).
Fai attenzione!



come resettare box android



come resettare box android

Qualche tempo fa, hai deciso di avvalerti di un TV box Android sia per aggiungere funzionalità multimediali al tuo televisore sia per poter utilizzare al meglio Kodi.
Sul più bello, però, il dispositivo che avevi scelto ha smesso di funzionare in modo corretto:
le app non partono più o, addirittura, lo stesso box si blocca sulla schermata d’avvio, rovinandoti il pomeriggio o la serata che avevi tenuto libera proprio per gustarti un film o una serie TV in pace.

Ma non disperare, il tuo tempo no nè ancora perso:
se seguirai i consigli che intendo offrirti di seguito, in pochi minuti potrai resettare box Android e renderlo di nuovo operativo, ripristinando anche le impostazioni e i profili che avevi preventivamente configurato su Kodi:
in questo modo non dovrai reimpostare manualmente l’intero catalogo multimediale che con tanta cura avevi realizzato!



Per prima cosa, ti indicherò tutti i passaggi che devi effettuare per poter eseguire un backup di Kodi e un backup delle impostazioni di sistema di Android (qualora il TV Box si avviii ancora), per poi procedere con le istruzioni relative al ripristino del box Android, sia utilizzando il sistema operativo che avvalendoti del pulsante di reset, presente praticamente su tutti i dispositivi di questo tipo.
A questo punto, non mi resta altro da fare che augurarti buona lettura e buona fortuna!

Indice

  • Operazioni preliminari
  • Come resettare box Android tramite il sistema operativo
  • Come resettare box Android tramite hardware

Operazioni preliminari

Prima di resettare il tuo box Android, ti consiglio di effettuare alcune operazioni preventive per semplificare la configurazione successiva.
Mi riferisco alla procedura per salvare la configurazione del media center Kodi (di cui ti ho parlato nello specifico nella mia guida dedicata) e a quella per effettuare la medesima operazione con le impostazioni del sistema operativo Android, avvalendoti dell’account Google configurato al suo interno.



Backup impostazioni Kodi

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Per effettuare un backup delle impostazioni di Kodi, avvia l’app sul box Android utilizzando l’icona presente nella dashboard (l’area in cui risiedono i collegamenti rapidi alle app più usate) o nel menu App dello stesso, spostati poi nella barra sinistra di Kodi utilizzando il telecomando, clicca sul pulsante Add-on e ripeti successivamente l’opreazione con il pulsante Installa da repository, collocato in alto a sinistra.



Nella nuova finestra proposta, clicca ancora sulla voce Add-on Programmi, identifica il componente aggiuntivo Backup e premi sul pulsante Installa per effettuare immediatamente il setup dello stesso.

Una volta completata l’operazione, torna alla schemrata principale di Kodi utilizzando il tasto back/indietro del telecomando, accedi alla sezione Add-on collocata nella barra di navigazione sinistra e clicca sull’icona Backup (a forma di disco floppy) residente al suo interno.



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Una volta aperta l’app, clicca sulla voce Backup collocata al suo interno per aprire subito la finestra di configurazione:
per aggiungere un percorso in cui salvare il backup (puoi scegliere tra percorso di rete, chiavetta USB o microSD), clicca sul menu Cartella Remota e seleziona successivamente la voce Seleziona percorso dal menu a tendina Tipo percorso remoto.



A questo punto, spostati sulla voce Seleziona percorso remoto e premi il tasto OK del telecomando per scegliere, di fatto, la cartella da utilizzare:
seguendo le istruzioni proposte nella fienstra successiva, potrai scegliere se salvare il file di backup in un percorso di rete SMB, in una memoria esterna, in un percorso di rete NFS o all’interno di un dispositivo UPnP.

In alternativa, puoi salvare il backup anche su Google DriveDropbox:
in questo caso, nel menu a tendina Tipo percorso remoto, devi scegliere tra uno dei due servizi cloud e seguire le istruzioni visualizzate a schermo per effettuare l’accesso e selezionare la cartella remota in cui salvare il file.



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Una volta completata la fase di selezione della cartella di backup e tornato alla schermata principale dell’add-on, fai clic sul pulsante Selezione File collocato a sinistra, per scegliere cosa includere nel backup di Kodi:
personalmente, ti consiglio di apporre il segno di spunta accanto alle voci Profili, File di configurazione, Add-on Utente Dati add-on per salvare tutte le impostazioni principali del programma.



Una volta completata la scelta, premi sul pulsante OK collocato a destra, clicca per tre volte sul pulsante Back/Indietro del telecomando per tornare alla sezione “Add-on” di Kodi, clicca ancora una volta sull’icona di Backup e, infine, avvia la procedura di salvataggio cliccando sulla voce Backup:
a seconda della dimensione dei file e del percorso scelto, potrebbero essere necessari alcuni minuti per portare a termine il tutto.

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Effettuare il ripristino del backup di Kodi è semplicissimo:
una volta resettato il box Android, apri nuovamente l’app Kodi e installa l’add-on “Backup” come ti ho mostrato in precedenza.

Seleziona, quindi, la voce Ripristino e indica, avvalendoti dei menu e dei pulsanti proposti, il percorso remoto in cui hai salvato il file di backup.
Infine, non devi far altro che cliccare sul nome del file in questione (aiutandoti con la data, se non sai quale scegliere) per avviare il ripristino delle impostazioni.



Backup impostazioni Android

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Effettuare il backup delle impostazioni e delle app installate sul TV Box Android è molto semplice, poiché il tutto si “lega” all’account Google che hai configurato all’interno del sistema oeprativo.



Come dici?
Non hai ancora collegato l’account Google al box?
Non preoccuparti, si tratta di un’operazione estremamente semplice:
per prima cosa, clicca sull’icona di Google Play (a forma di triangolo colorato) annessa alla dashboard o alla schermata Home del sistema operativo, digita, utilizzando la tastiera a schermo attraverso il telecomando, le credenziali del tuo account Google nelle apposite caselle (se non ne disponi, puoi crearlo rapidamente seguendo le mie istruzioni in merito) e premi sul pulsante Accedi.

Una volta effettuato il login, il sistema mostrerà una finestra che chiede se effettuare il backup delle impostazioni (Wi-Fi, contatti, app e così via) che andrai a installare sul sistema operativo:
tutto ciò che devi fare è apporre il segno di spunta accanto all’apposita voce per effettuare il backup automatico dei dati del dispositivo.
Una volta configurato il backup, fai clic sul pulsante Avanti collocato in basso a destra per finalizzare l’operazione.



Se, invece, avevi preventivamente effettuato l’accesso, puoi attivare il backup automatico dalle impostazioni di Android premendo sul pulsante Impostazioni (o SettingsMore Settings o voci simili, variabili a seconda del modello in tuo possesso), cliccando poi sulla voce Backup e Ripristino e assicurandoti che la levetta collocata accanto alla voce Backup dei miei dati sia impostata su ON.

Per ripristinare le impostazioni così salvate, non dovrai fare altro che configurare, una volta resettato il box Android, lo stesso account Google da cui hai agito, per poi confermare la volontà di effettuare il ripristino durante la procedura di configurazione.



Come resettare box Android tramite il sistema operativo

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Ora che hai messo al sicuro i tuoi dati, puoi finalmente resettare box Android e riportarlo allo stato di fabbrica.
In linea di massima, i passaggi da eseguire sono gli stessi che probabilmente hai già effettuato su uno smartphone Android:
l’unica differenza è che, questa volta, dovrai procedere avvalendoti del telecomando.



Dunque, se possibile, avvia il box Android, clicca sul menu Impostazioni (o simili, il nome dipende dal modello di dispositivo in tuo possesso), scegli la voce Memoria e ripristino dalla schermata che si apre, dopodiché clicca sulla voce Ripristino dati di fabbrica:
a questo punto, consapevole del fatto che la procedura cancellerà completamente i dati presenti sul box, clicca sulla voce  collocata nella finestra d’avviso successiva per avviare immediatamente la procedura di ripristino.

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In alcuni box Android, la summenzionata procedura potrebbe leggermente variare:
una volta avuto accesso al menu Impostazioni, potresti aver bisogno di cliccare sulla voce More settings per accedere ai settaggi aggiuntivi di Android.

In questo modo, si aprirà una schermata del tutto simile alle classiche impostazioni di Android su smartphone:
tutto ciò che devi fare, a questo punto, è cliccare sul menu Backup e ripristino e successivamente sulla voce Ripristino dati di fabbrica.



A questo punto, consapevole del fatto che l’operazione cancellerà tutti i dati di Android, non devi fare altro che cliccare sulla voce Ripristina telefono per avviare immediatamente il processo di reset.

Come resettare box Android tramite hardware

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Come dici?
Hai letto attentamente le istruzioni che ti ho fornito finora, ma non hai potuto avvalertene perché il tuo TV Box Android non si avvia affatto?
Non disperare, come ultima spiaggia puoi tentare di resettare il dispositivo tramite l’apposito pulsante hardware, di cui tutti i device di questo tipo sono dotati.



Tale pulsante permette, nello specifico, di effettuare il ripristino istantaneo alle impostazioni di fabbrica salvate nel firmware del box Android, così da poterlo riportare alle impostazioni iniziali anche nel caso in cui si accenda oppure risulti bloccato alla schermata di avvio.

La posizione del pulsante di ripristino cambia su ogni modello:
essa è facilmente riconoscibile poiché si presenta come un piccolo foro, in cui è possibile inserire un piccolo oggetto appuntito (come uno stuzzicadenti o un ago, per intenderci), in alcuni casi accompagnato dalla dicitura RESET e collocato solitamente in prosismità delle porte HDMI e di alimentazione del box.
Ricorda che, anche con questo tipo di ripristino, i dati salvati sul box Android verranno irrimediabilmente persi.



Ad ogni modo, una volta identificato il foro, collega il dispositivo alla corrente elettrica, assicurati che questo sia acceso e, avvalendoti di uno stuzzicadenti o di un oggetto sottile e appuntito, premi delicatamente il pulsante nascosto all’interno del foro e tienilo premuto per almeno 10 secondi.

Fatto ciò, rilascia il pulsante e collega il cavo video (ad es.
HDMI) al televisore per verificare che la procedura sia andata a buon fine:
tieni presente che il primo avvio del sistema operativo potrebbe essere molto lungo (e durare anche 10 minuti), dunque non preoccuparti se, all’inizio, Android potrebbe sembrarti bloccato all’avvio.