come passare dati da android a iphone



come passare dati da android a iphone

Hai finalmente cambiato telefono, acquistando un nuovo iPhone e mettendo in pensione il tuo fidato smartphone Android.
Lo so che un po’ ti dispiace aver cambiato completamente sistema operativo e sono certo che dovrai ambientarti i primi giorni per capire dove trovare tutte le diverse funzionalità.
Il problema che, però, stai riscontrando con maggiore urgenza in questo momento è quello di riuscire a migrare tutti i dati dal tuo vecchio terminale al nuovo iPhone.

Le cose stanno proprio così, non è vero?
Allora non devi preoccuparti, perché ho da proporti diverse soluzioni che possono fare al caso tuo.
Nella guida di oggi, infatti, ti illustrerò come passare dati da Android a iPhone sia nel caso in cui volessi trasferire qualsiasi file e informazione, sia nel caso in cui, invece, avessi la necessità di trasferire soltanto alcune tipologie di dati.
Ti spiegherò, dunque, come utilizzare le soluzioni ufficiali offerte da Apple e alcune app e servizi di terze parti e, in caso di necessità, anche come trasferire dati da un telefono all’altro tramite l’utilizzo di un computer.



Come dici?
Non vedi l’ora di cominciare e riavere con te tutti i tuoi dati?
Allora cosa stai aspettando?! Siediti bello comodo e dedicami giusto alcuni minuti di tempo libero per leggere con attenzione tutti i suggerimenti che ho preparato per te.
Sei pronto?
Benissimo.
A me non resta altro che augurarti una buona lettura e, soprattutto, un buon lavoro!

Indice

  • Passare tutti i dati da Android a iPhone
    • Passa a iOS
  • Passare i singoli dati da Android a iPhone
    • Contatti e calendari
    • Foto e video
    • Musica
    • Documenti
    • Chat
  • Passare dati da Android a iPhone tramite PC

Passare tutti i dati da Android a iPhone

Se hai la necessità di passare tutti i dati da Android a iPhone con un unico strumento, ti consiglio di utilizzare l’app Passa a iOS (Move to iOS), sviluppata da Apple.
È un’app gratuita che deve essere installata sullo smartphone Android e utilizzata durante la fase di inizializzazione dell’iPhone, per trasferire contatti, cronologia dei messaggi, foto e video della fotocamera, segnalibri Web, account email, calendari e persino le app, se sono disponibili su entrambe le piattaforme. Nelle prossime righe, ti illustrerò come utilizzare questo strumento per trasferire tutti i dati dal vecchio smartphone Android al nuovo iPhone.



Passa a iOS

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Prima di usare Passa a iOS, devi verificare che i due dispositivi abbiano la batteria carica (per sicurezza tienili in carica) e che abbiano la connessione Wi-Fi attiva.
Non è importante che siano connessi a Internet, perché la rete Wi-Fi attiva servirà soltanto per consentire all’iPhone di creare un punto d’accesso a cui si collegherà lo smartphone Android.



Inoltre, assicurati di avere spazio a sufficienza sul nuovo iPhone per trasferire tutti i contenuti del vecchio dispositivo Android.
Ti avviso che più saranno i dati da trasferire, maggiore sarà il tempo che verrà impiegato per il corretto trasferimento dei dati.

Come già accennato nei paragrafi precedenti, l’utilizzo di Passa a iOS è vincolato soltanto durante la fase d’inizializzazione dell’iPhone.
Se l’hai appena acquistato, dopo l’accensione verrà avviata la fase di configurazione iniziale, tramite la quale potrai usare questa funzionalità di iOS.



Se, invece, l’iPhone possiede già dei contenuti nella sua memoria, per utilizzare questa funzionalità dovrai inizializzarlo andando nel menu Impostazioni > Generali > Ripristina > Inizializza contenuto e impostazioni.
A questo proposito, ti consiglio di leggere la mia guida su come inizializzare un iPhone, per ripristinarlo alle impostazioni di fabbrica.

Inoltre, dovrai eseguire un backup manuale per trasferire i dati dall’iPhone a un altro dispositivo (come un computer), in quanto non sarà possibile ripristinare un backup da iCloud o iTunes:
queste ultime tipologie di backup, se ripristinate sull’iPhone, comporterebbero la perdita dei dati migrati con Passa a iOS.
Pertanto, è necessario prima trasferirli in modo manuale su un PC e poi ripristinarli, sempre manualmente, sull’iPhone dopo aver utilizzato Passa a iOS.



Solo da questo momento è possibile creare un backup con iCloud o iTunes, senza il rischio di incorrere in alcuna perdita di dati. Per trasferire manualmente i dati da un iPhone a un PC, ti consiglio di leggere le mie guide su come spostare foto da iPhone a PC, come trasferire video da iPhone a PC e come salvare la rubrica dell’iPhone.

Detto ciò, è il momento di passare all’azione:
come prima cosa, dopo aver inizializzato l’iPhone, dovrai seguire la procedura guidata della fase di configurazione iniziale.
Questa ti richiederà di impostare alcuni parametri iniziali, come la lingua, il paese e l’eventuale accesso a una rete Wi-Fi.



A un certo punto della procedura, giungerai a una schermata, denominata App e Dati.
In questa sezione, ti verrà richiesto se recuperare i dati da un backup, se inizializzare l’iPhone come nuovo oppure migrare i dati da un dispositivo Android (Migra i dati da Android).
L’opzione che devi selezionare è proprio quest’ultima:
premi quindi su Continua e attendi qualche istante, affinché l’iPhone crei una rete Wi-Fi e generi un codice numerico, che dovrai annotare, per garantire l’accesso allo smartphone Android.

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Fatto ciò, è il momento di prendere in mano lo smartphone Android per configurare il trasferimento di dati.
Come prima cosa, scarica l’app Passa a iOS (Move to iOS) dal Play Store di Android.
Fai quindi tap su Installa, poi su Accetto e, infine, su Apri, per iniziare a utilizzarla.

Dopo aver avviato l’app Passa a iOS su Android, premi su Continua, AccettoAvanti, dopodiché inserisci il codice numerico che era stato generato sull’iPhone per collegare i due dispositivi.



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Dopo che la connessione sarà stabilita, dovrai selezionare i contenuti da trasferire:
seleziona gli elementi tra quelli indicati a schermo e premi su Avanti, in modo da avviare il trasferimento.
Al termine, premi sul tasto Continua sull’iPhone e segui la procedura guidata di configurazione iniziale del “iPhone”, fino a quando giungerai alla home screen.



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Durante questa procedura ti verrà richiesto anche di digitare la password associata all’account Google, così da importare altri dati, come a esempio le app, se disponibili gratuitamente sull’App Store.



Se vuoi approfondire l’argomento riguardante l’utilizzo di questa funzionalità di iOS, ti consiglio di leggere la mia guida su come funziona Passa a iOS.

Passare i singoli dati da Android a iPhone

Oltre al metodo indicato nel capitolo precedente, puoi trasferire le diverse tipologie di dati in modo manuale, attraverso le diverse soluzioni che ti proporrò nei prossimi capitoli.



Contatti e calendari

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Per spostare le informazioni riguardanti i contatti salvati in rubrica e le voci di calendario da Android a iPhone, il metodo che ti consiglio di utilizzare è quello che prevede l’utilizzo della sincronizzazione dell’account Google.



Per prima cosa, assicurati che entrambi gli smartphone siano connessi a Internet e prendi in mano quello Android.
Avvia dunque l’app Impostazioni e seleziona le voci Utenti e account > Google > [indirizzo Gmail] e sposta su ON le levette in corrispondenza delle voci Contatti e Calendario.
Forza quindi la sincronizzazione, facendo tap sul pulsante Sincronizza ora.

Fatto ciò, prendi l’iPhone e accedi alle Impostazioni, tramite l’icona con un ingranaggio che trovi in home screen.
Fai quindi tap sulle voci Password e account > Gmail e attiva le voci Contatti e Calendari, spostando le corrispondenti levette su ON.
Adesso non ti resta che tornare alla schermata principale delle Impostazioni di iOS e premere sulle voci Password e account > Gmail e attivare le voci Contatti e Calendari.



Non hai ancora configurato l’account Gmail sull’iPhone?
Basta semplicemente accedere alla sezione Password e account e premere il pulsante Aggiungi account, selezionando il servizio Google e seguendo le istruzioni a schermo.
Se vuoi saperne di più su come trasferire la rubrica su iPhone, ti consiglio di leggere la mia guida su come trasferire la rubrica.

Foto e video

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Vuoi trasferire i file multimediali dalla memoria dello smartphone Android a quella dell’iPhone?
In questo caso ti posso consigliare due metodi semplici:
Google Foto, per trasferire interi album di foto e video, oppure Send Anywhere, per condividere singoli file multimediali.
In quest’ultimo caso, potresti anche avvalerti delle app di messaggistica, come WhatsApp, Messenger o Telegram, giusto per farti qualche esempio, dei quali ti ho parlato nella mia guida su come inviare foto da cellulare a cellulare.

Andiamo però con ordine.
Per trasferire interi album, puoi affidarti a Google Foto, il servizio di Google per il backup di foto e video in modo gratuito e illimitato, se si utilizza la modalità Alta qualità, che permette di eseguire l’upload a una risoluzione massima di 16MP per le foto e 1080p per i video.



Se si vogliono superare queste limitazioni sulla risoluzione, si può scegliere la modalità Originale, che esegue l’upload su Google Driv, utilizzando lo spazio di 15GB gratuito.
Al termine dello spazio a disposizione, è necessario eseguire l’upgrade, con costi a partire da 1,99€/mese per 100GB di spazio.
Se vuoi saperne di più su questo servizio, ti consiglio di leggere la mia guida su come funziona Google Drive.

Il primo passo da fare, dunque, è scaricare l’app Google Foto sullo smartphone Android, tramite il Play Store, e sull’iPhone, tramite l’App Store.
Fatto ciò, basta avviare l’app su entrambi i dispositivi ed eseguire l’accesso a Google con lo stesso indirizzo Gmail, seguendo la procedura guidata a schermo.



Arrivato a questo punto, è necessario configurare entrambe le app.
Su Android, fai tap sull’icona , situata in alto a sinistra, e premi sulla voce Impostazioni.
Fai quindi tap sulla dicitura Backup e sincronizzazione e sposta la levetta su ON in prossimità della voce Backup e sincronizzazione.
Fai quindi tap su Dimensione caricamento e scegli Alta qualità o Originale, così come ti ho già spiegato nei paragrafi precedenti.
Raggiungi anche la voce Cartelle del dispositivo sottoposte a backup, per selezionare le altre cartelle aggiuntive, rispetto a quella predefinita relativa alla fotocamera.

Adesso prendi in mano l’iPhone ed esegui la stessa identica procedura che ti ho indicato nel precedente paragrafo, per attivare il backup e la sincronizzazione delle foto e dei video.
Man mano che per i file multimediali sarà stato eseguito l’upload da Android, questi saranno disponibili alla visualizzazione sull’iPhone.



Se, invece, vuoi trasferire singole foto o video, puoi orientare la tua scelta su Send Anywhere.
Quest’app è gratuita ed è disponibile al download sia sul Play Store di Android che sull’App Store di iOS.
Dopo aver scaricato e avviato le app sui rispettivi smartphone, basta semplicemente avviarle e seguire le procedure che ti indicherò nelle prossime righe.

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Su Android, fai tap sulla scheda Foto o su quella Video, nella sezione Invia, e seleziona uno o più file multimediali da trasferire, facendo tap su di essi.
A questo punto, non ti resta che premere sul pulsante Invia, affinché venga generato un codice numerico o in codice QR.

Adesso, su iPhone, spostati sulla scheda Ricevi e inserisci il codice numero o scansiona il codice QR che ti sono stati mostrati sullo schermo dello smartphone Android.
In un batter d’occhio, verrà avviato il trasferimento dei file! Per i successivi trasferimenti, non ti servirà usare alcun codice per avviare lo scambio di dati, in quanto basterà il semplice tap sul nome dello smartphone per trasferirli e riceverli.



Se vuoi avere maggiori informazioni su come eseguire il trasferimento dei file da uno smartphone Android a un iPhone, ti consiglio di leggere la mia guida dedicata a questo argomento.

Musica

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Ascoltavi la musica sullo smartphone Android e non vuoi perdere questa abitudine con il nuovo iPhone?
Non preoccuparti, perché non perderai alcun brano!

Se utilizzi i servizi di streaming di musica, come ad esempio Spotify, Youtube Music, Google Play Music o Amazon Music, tutta la musica acquistata o le playlist create saranno legate all’account utilizzato per questi servizi.
Eseguendo il trasferimento da Android a iPhone, non perderai nulla:
basterà semplicemente scaricare la corrispondente app dall’App Store di iOS ed eseguire l’accesso con il tuo account, per continuare a usare questi servizi.



In alternativa, se hai dei file musicali nella memoria dello smartphone Android, puoi trasferirli su iPhone utilizzando l’app Send Anywhere.
Ti ho già parlato di quest’app nel capitolo precedente, per cui puoi fare riferimento a quanto già indicato per eseguire il trasferimento dei brani musicali.
Su Android dovrai però accedere alla scheda Audio, mentre sull’iPhone ritroverai i brani importati nella scheda File.

Documenti

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Per trasferire i documenti, come i file PDF o documenti di testo o fogli elettronici, ti consiglio l’app Send Anywhere, per cui puoi affidarti alle procedure indicate nel capitolo precedente.

Oltre però a questa soluzione, puoi utilizzare anche servizi di cloud storage, come Google Drive, Dropbox o OneDrive, per trasferire i documenti dallo smartphone Android all’iPhone.
Questi servizi offrono uno spazio di archiviazione gratuito limitato che puoi però organizzare tramite cartelle, per gestire meglio i file.
Utilizzando le corrispondenti app per Android e iOS, puoi sfogliare sull’iPhone i documenti caricati tramite lo smartphone Android.
Comodo, non è vero?



Chat

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Infine, potresti anche voler conservare le numerose conversazioni che sono avvenute con alcune persone a te care.
Moltissime delle app di messaggistica, come Messenger, Telegram o Skype, conservano le conversazioni sui propri server, così da essere disponibili alla consultazione da qualsiasi dispositivo.



Non è però il caso di WhatsApp, che purtroppo conserva lo storico delle conversazioni su un backup criptato all’interno della memoria dello smartphone e sul corrispondente cloud storage (Google Drive per Android e Cloud Drive per iOS).

Finché l’obiettivo è quello di trasferire le conversazioni di WhatsApp tra smartphone con lo stesso sistema operativo (da Android a Android oppure da iOS a iOS), l’operazione è molto semplice, basta installare l’app su un dispositivo collegato allo stesso numero di telefono e lo stesso account Google o Apple di quello precedente.
Se, invece, il trasferimento deve avvenire tra sistemi operativi differenti, l’operazione inizia a essere molto complessa, in quanto non supportata nativamente da WhatsApp.



In quest’ultimo caso, l’unica strada praticabile è quella di utilizzare servizi di terze parti per eseguire la migrazione delle conversazioni da uno smartphone Android a un iPhone.
A questo proposito, ti consiglio di leggere la mia guida su come trasferire WhatsApp da un telefono all’altro, per essere sicuro di non commettere alcun errore sulla procedura da seguire.

Passare dati da Android a iPhone tramite PC

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Come ultimo argomento di questa mia guida, voglio consigliarti anche un altro metodo, macchinoso ma comunque valido, che ti possa permettere di trasferire i dati da Android a iPhone:
utilizzando un computer come strumento intermediario per la migrazione dei dati.

Quest’operazione può essere eseguita facilmente collegando lo smartphone Android al PC Windows o al Mac (in quest’ultimo caso ti servirà Android File Transfer) tramite cavo USB e accedere alla memoria interna, eseguendo una copia dei file multimediali e dei documenti sul computer.
Successivamente, ti basterà collegare l’iPhone al PC e trasferire manualmente sulla sua memoria i dati che hai precedentemente importato.



Questa procedura può essere eseguita anche tramite servizi di terze parti, come AirDroid, che permette di trasferire in modo gratuito, tramite collegamento wireless sulla stessa rete Wi-Fi, i dati dallo smartphone al PC e viceversa.

A tal proposito, puoi approfondire tutti questi argomenti consultando la mia guida su come trasferire file da Android a PC, nella quale ti illustro come trasferire i dati dallo smartphone al computer.
In secondo luogo, puoi consultare le mie guide su come trasferire musica da PC a iPhone e come copiare le foto da iPhone a PC, per ripristinarli sul dispositivo Apple.



come rintracciare telefono android



come rintracciare telefono android

Hai paura di perdere il tuo smartphone da qualche parte?
Ti capisco.
Ormai un po’ tutti viviamo con questa preoccupazione addosso ma, per fortuna, rispetto a qualche anno fa, abbiamo delle armi in più per affrontare situazioni del genere.

Mi riferisco a quei servizi di localizzazione inclusi nella maggior parte degli smartphone, anche quelli meno costosi, che permettono di rintracciare i telefonini da remoto, tramite Internet.



Per approfondire l’argomento ho preparato per te questo tutorial in cui vedremo insieme come rintracciare telefono Android usando due soluzioni differenti:
il sistema Gestione Dispositivi Android presente “di serie” nel sistema operativo del robottino verde e un’applicazione esterna, a pagamento, che offre qualche funzione in più.

Gestione Dispositivi Android

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Per assicurarti che il tuo smartphone sia rintracciabile da remoto tramite il sistema Gestione Dispositivi Android, accedi alla schermata in cui c’è l’elenco di tutte le app installate sul telefono (il drawer) e premi sull’icona Impostazioni di Google.
Nel menu che si apre, seleziona la voce Sicurezza e verifica che le opzioni Localizza questo dispositivo da remoto e  Consenti blocco e cancellazione da remoto siano spuntate.
In caso contrario, attivale tu.



Se le opzioni di cui sopra risultano “ingrigite”, quindi non attivabili, recati nel menu Impostazioni > Geolocalizzazione di Android e sposta su ON la levetta collocata in alto a destra nella schermata che si apre.

Una volta attivato il sistema di localizzazione da remoto, per rintracciare telefono Android non bisogna far altro che collegarsi al sito Internet Gestione Dispositivi Android, eseguire il login con i dati del proprio account Google (se necessario) e attendere che il device compaia sulla mappa.



In alternativa, è possibile scaricare l’applicazione Gestione Dispositivi Android su un altro smartphone/tablet Android e visualizzare la posizione del telefono da quest’ultima.

Oltre a consentire la localizzazione dei dispositivi da remoto, Gestione Dispositivi Android consente anche di impartire degli ordini allo smartphone:
cliccando sul pulsante Fai squillare puoi far squillare il telefono ininterrottamente (per attirare l’attenzione degli astanti e sperare che qualcuno metta in salvo il terminale), premendo sul pulsante Blocca puoi bloccare il dispositivo con un codice di sicurezza, mentre cliccando su Cancella puoi avviare la cancellazione di tutti i dati presenti sullo smartphone in modo che nessuno veda le tue informazioni private (in questo caso, però, il servizio di localizzazione non funzionerà più).



Il servizio Gestione Dispositivi Android è presente sulla maggior parte dei terminali Android prodotti dal 2010 in poi ed è gratuito al 100%.
Per funzionare, necessita che il telefono sia acceso, con il GPS attivo e connesso a Internet (tramite Wi-Fi o rete dati 3G/LTE).

Cerberus

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Lo strumento di localizzazione d remoto incluso di default in Android ti sembra un po’ troppo facile da aggirare?
Allora ti consiglio di dare un’occhiata a Cerberus, una delle migliori app antifurto disponibili sul Google Play Store.

Cerberus – così come Gestione Dispositivi Android – consente di rintracciare lo smartphone da remoto, ma rispetto a quest’ultimo offre diverse funzioni in più:
permette di comandare il device tramite SMS quando la connessione Internet non è disponibile; registra la cronologia degli “spostamenti” del cellulare in modo da conoscerne la posizione geografica anche se è spento; registra l’audio dal microfono dello smartphone; permette di ottenere la lista con tutte le ultime chiamate effettuate/ricevute; attiva automaticamente il GPS quando è spento (solo sui dispositivi sbloccati tramite root) e molto altro ancora.



Inoltre, l’applicazione include un sistema di azioni automatiche che – tanto per fare un esempio – consente di ricevere un’email di notifica se viene cambiata la SIM nel cellulare o viene sbagliata l’immissione del codice di sblocco.
Cerberus è gratis per i primi 7 giorni e poi si paga 4,99 euro.
È possibile utilizzarlo su un numero massimo di tre dispositivi, a patto che siano tutti associati allo stesso account Google.

Vuoi sapere come funziona Cerberus?
Nulla di più facile.
Scarica l’applicazione dal Play Store, avviala e premi sul pulsante Crea un account Cerberus per avviare la creazione di un account gratuito per usare i servizi offerti dalla app.
Comparirà un modulo che dovrai compilare con le tue informazioni personali:
nome utente, password e indirizzo email.



Ad operazione completata, premi sul bottone Crea account due volte consecutive, leggi l’introduzione alle funzioni principali della app e premi i pulsanti Abilita amministratore dispositivo e Concedi permesso Superuser (solo se hai un terminale sbloccato tramite root) per consentire a Cerberus di avere il controllo completo sul dispositivo.

A questo punto, esegui l’accesso con i dati del tuo account Cerberus e attiva o disattiva le funzioni della app dal menu configurazione principale.
Tramite il menu Cattura foto automatica puoi invece impostare lo scatto automatico di foto quando si inserisce un codice di sblocco sbagliato o si stoppa l’allarme del cellulare, mentre nella schermata SIM Checker puoi impostare il numero su cui ricevere una notifica quando viene cambiata la SIM nel telefono.



Per localizzare il tuo device da remoto con Cerberus, devi collegarti al sito Internet dell’applicazione oppure scaricare la app gratuita Cerberus Client su un altro smartphone/tablet Android.
Una volta localizzato sulla mappa, potrai inviare al dispositivo vari comandi:
blocca con codice; fai partire un allarme; registra audio; cattura video; scatta foto; cancella SD card; abilita/disabilita Wi-Fi; ottieni lista chiamate e molto altro ancora.

come sviluppare applicazioni android



come sviluppare applicazioni android

Uno dei principali pregi di un sistema operativo “aperto” come Android è quello che tutti possono cimentarsi nello sviluppo di applicazioni senza dover pagare grosse somme, avendo poi la possibilità di distribuire le proprie creazioni attraverso vari canali.

Tu ti sei mai chiesto come sviluppare applicazioni per Android?
Se la risposta è affermativa, tieniti forte perché con questa mia guida riuscirai finalmente a schiarirti le idee in merito.
Nelle righe successive, infatti, troverai indicati quelli che, a mio modesto avviso, rappresentano i migliori strumenti per compiere l’operazione in questione e le relative indicazioni d’uso:
si tratta di programmi gratuiti che gli sviluppatori sono soliti servirsi per le loro creazioni.



Chiaramente, per potertene servire e per poter creare delle app di successo, dovrai prima studiare un po’ la materia, vale a dire i linguaggi di programmazione, ma sono certo che, con la giusta dose d’impegno e di attenzione, riuscirai a ottenere ottimi risultati nel giro di breve tempo e a farti strada sul Play Store.
Ora però basta chiacchierare e passiamo all’azione.
Ti auguro, come mio solito, buona lettura e ti faccio un grandissimo in bocca al lupo per tutto!

Indice

  • Informazioni preliminari
  • Come sviluppare applicazioni Android
    • Come creare applicazioni Android con Android Studio
    • Come creare applicazioni Android con Visual Studio
    • Come creare applicazioni Android con Eclipse
    • Come creare applicazioni Android online
  • Come creare applicazioni Android e guadagnare

Informazioni preliminari

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Prima di entrare nel vivo del tutorial, quindi prima di andare a scoprire come sviluppare applicazioni per Android, è mio dovere fare alcune precisazioni al riguardo.

Innanzitutto ribadisco che, per procedere, è indispensabile conoscere, o almeno avere un’infarinatura minima, dei linguaggi di programmazione usati per realizzare app e giochi per Android.



Nel caso specifico del sistema operativo di casa Google, i linguaggi di programmazione più diffusi sono Java e XML.
Se vuoi approfondire l’argomento, puoi consultare le mie guide dedicate a come iniziare a programmare, come creare un programma, come imparare Java e come programmare in Java, senza contare il fatto che puoi fare anche qualche ricerca su Google:
in Rete, infatti, si trovano svariati tutorial dedicati questi linguaggi di programmazione.

Fatta la doverosa precisazione di cui sopra, per creare applicazioni per Android ti basta usare degli appositi programmi, i quali si suddividono in due grandi categorie:
gli SDK (acronimo di Software Development Kit) e i software commerciali indipendenti.



I primi, sono strumenti messi a disposizione dalle aziende che gestiscono i sistema operativi (Google, nel caso di Android) e consentono di sfruttare al massimo la piattaforma alla quale si rivolgono, permettendo di gestire il tutto in dettaglio, ottimizzando ogni funzione ed eseguendo svariati test.
Nel caso di Android, la raccolta di strumenti atti allo sviluppo di app si chiama Android SDK.

I software commerciali indipendenti, invece, sono quelli resi disponibili da aziende terze, come intuibile dalla definizione stessa, e permettono di sviluppare contenuti all’interno di un ambiente integrato.
Nella maggior parte dei casi, presentano una difficoltà d’uso abbastanza ridotta e consentono di realizzare un progetto unico che può essere esportato in formati differenti, come pacchetto compatibile con più piattaforme, a seconda della licenza in proprio possesso.



Come sviluppare applicazioni Android

Veniamo ora al nocciolo della guida e andiamo a scoprire, insieme, come sviluppare applicazioni per Android:
per riuscirci, non devi far altro che sfruttare gli strumenti di cui ti parlerò nelle righe successive.
Spero vivamente che siano in grado di soddisfarti.

Come creare applicazioni Android con Android Studio

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La prima risorsa che voglio suggerirti di prendere in considerazione è Android Studio:
si tratta dello strumento ufficiale, reso disponibile da Google, per creare e testare le app per Android.
È gratis al 100% e si può usare sia su Windows che su macOS.



Per effettuarne il download sul tuo PC, recati sul sito Internet del programma e clicca sul pulsante Download Android Studio posto al centro della pagina visualizzata.
In seguito, seleziona, nel modulo che ti viene mostrato, la casella posta accanto alla dicitura I have read and agree with the above terms and conditions e premi sul bottone azzurro collocato in basso.

Completato lo scaricamento del programma, se stai usando Windows, apri il file .exe ottenuto e, nella finestra che vedi comparire sul desktop, clicca sui pulsanti , Next per tre volte di seguito e Finish.



Invece, se stai usando macOS, apri il pacchetto .dmg ottenuto, sposta l’icona di Android Studio nella cartella Applicazioni del Mac, fai clic destro su di essa e seleziona la voce Apri dal menu che compare, in modo tale da avviare il programma andando però ad aggirare le limitazioni imposte da Apple verso le applicazioni provenienti da sviluppatori non certificati (operazione che va compiuta solo al primo avvio).

Ora, a prescindere dal sistema operativo impiegato, nella finestra che andrà ad aprirsi sullo schermo, clicca sui pulsanti OK e Next (per tre volte di fila), attendi che il download dei componenti necessari per far funzionare Android Studio venga avviato e ultimato e, per concludere, premi sul pulsante Finish.



Ora sei al cospetto della schermata principale del programma:
per iniziare a creare un nuovo progetto, seleziona l’opzione Start a new Android Studio project, scegli il modulo dal quale vuoi partire, assegna un nome all’app che stai per generare e seleziona la versione dell’SDK da usare.
Premi poi sul bottone Next e indica quale tra le basi preimpostate disponibili vuoi sfruttare, configurane i valori (oppure lascia quelli predefiniti) e clicca sul pulsante Finish.

Arrivato a questo punto, serviti dell’editor del programma per sviluppare la tua applicazione o personalizzare il modello scelto in precedenza.
L’editor è costituito da più parti: a sinistra trovi la struttura e a destra l’area in cui immettere le parti di codice, mentre in alto ci sono i pulsanti per inserire oggetti, incollare le parti di codice ecc.
e la barra dei menu.



Quando lo vorrai, potrai salvare il progetto della tua app selezionando il menu File (in alto a sinistra) e facendo clic sull’apposita voce ad esso annessa.
Per ulteriori approfondimenti, ti invito a fare riferimento alla guida all’uso di Android Studio fornita direttamente da Google.

Come creare applicazioni Android con Visual Studio

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Per lo sviluppo delle app per Android viene spesso usato anche Visual Studio, un software distribuito da Microsoft, gratuito e disponibile sia per Windows che per macOS.
Supporta svariati linguaggi di programmazione, la sua interfaccia utente è discretamente pratica e consente di realizzare non solo app per la piattaforma mobile di Google, ma anche per altri sistemi operativi, mobile e non.

Per potertene servire, recati sul sito Internet del programma e fai clic sul pulsante Download, presente in corrispondenza della voce Community.



Completato il download, se quello che stai usando è un PC Windows, apri il file .exe ottenuto e, nella finestra che compare sul desktop, fai clic sul pulsante .
In seguito, premi sul bottone Continua e aspetta che venga effettuata l’installazione di Visual Studio.
Individua poi la sezione Dispositivi mobili e giochi, apponi un segno di spunta sulla casella in corrispondenza del linguaggio di programmazione che ti interessa (es.
Sviluppo di applicazioni per dispositivi mobili con C++) e clicca sul pulsante Installa.

Se stai usando macOS, invece, apri il pacchetto .dmg ottenuto, fai doppio clic sull’icona dell’installer di Visual Studio nella finestra comparsa sulla scrivania e premi sul pulsante Continua nell’ulteriore finestra visualizzata.
A questo punto, devi preoccuparti di installare il componente aggiuntivo necessario allo sviluppo di app per Android:
per cui seleziona le caselle che trovi in corrispondenza della voce Android e fai clic sul pulsante Installa.



Ora, a prescindere dal sistema operativo che usi, se sei in possesso di un account Visual Studio, effettua il login usando le relative credenziali d’accesso; in caso contrario, seleziona la voce per saltare questo passaggio, segui la procedura di configurazione iniziale e clicca sul pulsante Avvia Visual Studio.

Adesso, seleziona la voce Crea un nuovo progetto, scegli uno dei modelli disponibili e fai clic sul pulsante Avanti, dopodiché serviti dei campi su schermo per assegnare un nome al progetto della tua app, scegliere il percorso in cui salvare il tutto e il nome da assegnare al contenitore e premi sul pulsante Crea.



Successivamente, potrai finalmente cominciare a usare l’editor del programma per lo sviluppo della tua app: a destra ci sono le sezioni che consentono di prendere visione della struttura del progetto e delle proprietà degli elementi aggiunti, al centro, invece, c’è la schermata con le parti di codice, mentre in alto trovi la barra degli strumenti e la barra dei menu con i pulsanti e le funzioni utili per procedere con la programmazione.

Quando lo vorrai, potrai salvare la tua “creazione”, nel percorso indicato in precedenza, cliccando sul menu File (in alto a sinistra) e selezionando la voce Salva [nome progetto].

Come creare applicazioni Android con Eclipse

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Hai mai sentito parlare di Eclipse?
No?
Nessun problema, ti spiego io di che cosa si tratta.
È un rinomato software per sviluppare e compilare applicazioni basate su Java.
È compatibile con Windows, macOS e Linux e può essere impiegato per creare applicazioni per Android, usandolo in accoppiata con il componente aggiuntivo gratuito Android Development Tools (ADT).

Per effettuarne il download sul tuo computer, visita il sito Internet di Eclipse, fai clic sul bottone Download 64 bit e, nella nuova pagina che si apre, sul bottone Download.



A scaricamento ultimato, se stai utilizzando Windows, estrai l’archivio ZIP ottenuto in una cartella a piacere e avvia il software Eclipse presente al suo interno.
Nella finestra che compare sul desktop, clicca quindi sui bottoni e OK e il gioco è fatto.

Se stai usando macOS, invece, apri il pacchetto .dmg ottenuto e trascina l’icona del programma nella cartella Applicazioni del computer, dopodiché fai clic destro su di essa e seleziona la voce Apri dal menu che compare, al fine di avviare l’applicazione andando ad aggirare le limitazioni imposte da Apple verso le applicazioni provenienti da sviluppatori non certificati (operazione che va effettuata solo al primo avvio).



Ora, a prescindere dal sistema operativo utilizzato, attendi che il software venga scaricato ed eseguito, dopodiché clicca sulla “x” che trovi accanto alla voce Welcome, nella finestra che si è aperta.

Procedi, dunque, andando a effettuare l’installazione di Android Development Tools:
per farlo, premi sulla voce Help che si trova in alto a sinistra e seleziona, dal menu che si apre, la dicitura Install New Software.
Nella finestra successiva, digita nel campo vuoto l’indirizzo http://dl-ssl.google.com/android/eclipse/, clicca sul pulsante Add, spunta la casella per l’installazione del componente Developer Tools, clicca sul bottone Next e accetta la relativa licenza d’uso.



Fatto ciò, comincia pure a servirti dell’editor di Eclipse per sviluppare le tue app: a sinistra c’è l’elenco di tutti i progetti, in basso trovi la barra a schede mediante la quale è possibile ottenere informazioni su quello che stai programmando, mentre a destra puoi visualizzare tutti i membri della classe selezionata.

Per iniziare a lavorare a un progetto, fai clic sul menu File collocato in alto a sinistra, seleziona le voci New e Java Project da quest’ultimo, compila il campo Project name inserendo il nome che vuoi assegnare al tuo progetto e clicca sul pulsante Finish.



Quando lo vorrai, potrai salvare il progetto al quale stai lavorando, facendo clic sul menu File (in alto a sinistra), selezionando la voce Save Ad, indicando posizione e il nome che vuoi assegnare al file di output e cliccando sul pulsante OK.

Tieni presente che, per poter funzionare, Eclipse necessita del software Java installato sul computer.
Se questo non è presente sul tuo PC, puoi facilmente far fronte alla cosa leggendo il mio tutorial su come installare Java.



Come creare applicazioni Android online

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Se non ti va di scaricare nuovi programmi sul tuo computer e, soprattutto, non hai ancora particolare dimestichezza con i linguaggi di programmazione, puoi sviluppare applicazioni per Android online, agendo in maniera “visuale”.
A tal scopo, puoi utilizzando MIT App Inventor:
si tratta di un servizio Web gratuito e fruibile previo login con l’account Google, il quale consente di creare app per Android in maniera semplicissima, agendo direttamente dalla finestra di qualsiasi browser e senza dover installare assolutamente nulla sul PC.



Mi chiedi come potertene servire?
Te lo dico subito.
In primo luogo, collegati al sito Internet del servizio e clicca sul bottone Start new project, che si trova in alto.
Successivamente, immetti il nome che vuoi assegnare all’app che intendi creare e fai clic sul pulsante OK.

Ora che visualizzi l’editor di MIT App Inventor, provvedi a tradurne l’interfaccia in italiano, tramite il menu a tendina apposito, che trovi in alto a destra.
Dopodiché inizia a sviluppare la tua applicazione usando i vari strumenti su schermo: a sinistra c’è l’elenco degli elementi e degli oggetti che puoi aggiungere all’interfaccia dell’app, al centro trovi l’anteprima dell’applicazione, mentre a destra l’elenco degli elementi che la compongono, il menu con le proprietà degli oggetti selezionati e il pulsante per caricare file multimediali.



Per aggiungere quelli che sono gli elementi di tuo interesse all’interfaccia dell’app, selezionali dall’elenco sulla sinistra e trascinali nella schermata che ti consente di visualizzare l’applicazione in anteprima, rilasciandoli nel punto in cui desideri collocarli.
Per modificare le proprietà di uno specifico elemento, invece, selezionalo e serviti delle voci e delle opzioni che trovi nella sezione apposita, sulla destra.

Se necessario, puoi anche aggiungere nuove schermate all’applicazione, facendo clic sul bottone Aggiungo Schermo, situato in alto.
Per rimuoverle, invece, selezionale e premi sul pulsante Rimuovi Schermo, che trovi sempre in cima.



Quando lo vorrai, potrai salvare l’applicazione da te creata selezionando la voce Progetti dal menu situato in alto a sinistra e cliccando sulla voce Salva progetto in esso presente.
Invece, per scaricare l’app sul tuo PC, devi selezionare, sempre dal menu Progetti, l’opzione Esporta il progetto selezionato (.aia) nel mio computer.

Per ulteriori informazioni riguardo l’uso e il funzionamento di MIT App Inventor, ti invito a fare riferimento alla guida ufficiale del servizio.

Come creare applicazioni Android e guadagnare

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Sei finalmente riuscito a creare delle applicazioni per Android e ora vorresti sapere come guadagnare, pubblicandole sul Play Store?
Ti spiego subito in che modo riuscirci, non è complicato.

Tutto quello che devi fare è aprire un account come sviluppatore, associare quest’ultimo al tuo profilo Google (operazione che presenta un costo pari a 25$) e inviare al colosso delle ricerche in Rete l’applicazione che hai sviluppato.
Per compiere tutti questi passaggi, ti basta accedere alla pagina Web per eseguire la registrazione su Google Play Console.



Da lì, accedi con il tuo account Google o comunque assicurati che quello in uso sia quello corretto, altrimenti clicca sul collegamento Accedi con un altro account e modificalo.
Dopodiché apponi il segno di spunta sulla casella posta sotto la dicitura Accetto il contratto con gli sviluppatori, clicca sul bottone Vai al pagamento che si trova in basso, immetti i dati relativi alla tua carta di credito nella pagina successiva e, per concludere, fornisci i dati per il tuo account come sviluppatore.

In seguito, potrai procedere andando a eseguire l’upload dei file APK delle tue app, gestendone i metadati (quindi il versionamento e i requisiti di sistema) e pensando alla parte commerciale (ovvero al titolo, alla descrizione ecc.).



Per guadagnare con le tue app, potrai poi scegliere sia di renderle disponibili a pagamento, per cui i ricavi deriveranno direttamente dall’acquisto delle stesse da parte degli altri utenti, che gratuitamente, inserendovi però all’interno dei banner pubblicitari che ti permetteranno di monetizzare il tutto.
Puoi altresì valutare di proporre ai tuoi utenti degli acquisti in-app, tramite cui offrire contenuti aggiuntivi dopo aver pagato una data somma a download avvenuto. Per approfondire ulteriormente il discorso, puoi consultare la guida ufficiale relativa all’uso e al funzionamento di Play Console.

come trovare il mio telefono android



come trovare il mio telefono android

Sei una persona un po’ sbadata e spesso, a causa del fatto che hai la testa tra le nuvole, dimentichi il tuo cellulare in luoghi pubblici?
Non preoccuparti, capita a tutti; non tutto è perduto, nemmeno il tuo fidato smartphone Android.
Sapevi infatti che esiste un servizio gratuito di Google che ti permette di trovare il tuo telefono Android?

In caso di smarrimento, infatti, potresti utilizzare uno strumento che permette di localizzare il tuo smartphone da remoto, per poterlo così ritrovare.
Tale strumento ti permetterà di localizzare la posizione del tuo smartphone, farlo squillare e, in caso estremo, come per esempio un furto, cancellare da remoto tutti i dati presenti nella memoria del tuo dispositivo.



Lo strumento offerto da Google è simile a quello di Apple che, chiamato Trova il mio iPhone, permette di localizzare il proprio smartphone.
Purtroppo però si tratta di un sistema limitato:
è richiesto che il telefono sia connesso a Internet e che sia acceso.
È chiaro quindi che, se hai perso il tuo smartphone Android per via di un furto, basterà che il ladro sia un po’ scaltro, affinché spenga il telefono:
in questo modo ti impedirà di localizzarlo.

Fortunatamente, oltre al servizio di Google per ritrovare il proprio telefono Android, vi sono alcuni strumenti più completi.
Potrai così trovare il tuo smartphone Android utilizzando alcune app che ti indicherò.
Sei pronto a scoprire nel dettaglio come trovare il tuo telefono Android, nel caso in cui tu l’abbia perso?
Tutto quello di cui hai bisogno sono cinque minuti di tempo libero, fidati, ne varrà la pena.
Buona lettura!



Gestione Dispositivi Android

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Per trovare il tuo cellulare Android, puoi utilizzare il servizio di localizzazione predefinito di Google, chiamato Gestione Dispositivi Android.
Il servizio richiede però, per funzionare, che vi sia necessariamente il GPS attivo sul tuo smartphone.



La prossima volta che devi uscire di casa e hai paura di perdere il tuo smartphone, prima attiva la geolocalizzazione sul tuo smartphone.
Per farlo, segui questi passaggi, autorizzerai la localizzazione del tuo dispositivo Android.
Si tratta di una cosa fondamentale, altrimenti non potrai trovare il tuo telefono da remoto.

Recati quindi nel menu con la lista delle app installate sul tuo smartphone e premi sull’icona delle Impostazioni (icona forma di ingranaggio grigio).
Nella schermata che si apre, seleziona la voce relativa alla Geolocalizzazione e accertati che sia spostata su ON la levetta relativa alle funzioni di localizzazione (la levetta è situata in alto a destra).



Ad operazione completata, torna nel menu con la lista delle app installate sul tuo smartphone e avvia l’app Impostazioni Google (l’icona dell’ingranaggio con la lettera “G” al centro).
Se hai un dispositivo Android aggiornato all’ultima versione, invece, torna nell’app Impostazioni e tocca la voce Google.
Seleziona quindi la voce Sicurezza dalla schermata che si apre e attiva le funzioni Localizza questo dispositivo da remoto e Consenti blocco e cancellazione da remoto spostando su ON le relative levette.

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Fatto?
Ottimo! A questo punto, se tornando a casa ti sei accorto che hai perso il tuo smartphone, puoi trovare il tuo Android da remoto.

Per farlo, collegati al sito Internet di Gestione Dispositivi Android e accedi con il tuo account Google.
Ovviamente deve trattarsi dello stesso account Google che hai configurato sul telefono (quello presente nel menu Impostazioni > Account > Google di Android, o che comunque puoi aggiungere dalla stessa schermata).  



Una volta che hai effettuato l’accesso, attendi qualche secondo, affinché la posizione del tuo telefono Android venga visualizzata sulla mappa.
Al termine del rilevamento, avrai alcune opzioni a disposizione.
Oltre a conoscere la posizione attuale del tuo telefono, potrai far squillare il dispositivo, bloccarlo o cancellare tutti i dati presenti sulla sua memoria.

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Nel primo caso, per far squillare il tuo smartphone da remoto, ti basterà fare clic sul pulsante Fai squillare e il dispositivo squillerà ininterrottamente per cinque minuti (o fino a che qualcuno non premerà il tasto di accensione). In caso di furto, darai così un segno distintivo di avviso al ladro del fatto, facendogli notare che sei a conoscenza della sua pozione e potrai rintracciarlo.

Se invece vuoi cancellare il contenuto del cellulare, fai clic sul pulsante Cancella. Lo strumento Gestione Dispositivi Android eliminerà così tutte le app, foto, musica e impostazioni del telefono.
Soltanto alcuni dati presenti sulla scheda microSD potrebbero non essere eliminati.
 Attenzione, però; al termine dell’operazione la localizzazione remota del dispositivo non sarà più disponibile.
Considera quindi questa opzione come l’ultima risorsa; dovrai dire addio al tuo telefono.



Android Lost

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In alternativa a Gestione Dispositivi Android, puoi utilizzare un’applicazione per trovare il tuo telefono Android.
Una tra quelle che scelgo di indicarti è Android Lost; un’applicazione gratuita da scaricare sul Play Store e configurare per poter rintracciare il tuo smartphone da remoto.



Per usare Android Lost sul tuo smartphone, scarica prima l’app dal Google Play Store, avviala e concedile i permessi da amministratore.
Per farlo, premi prima sul pulsante Request Administrator Rights e poi su Attiva.
La caratteristica più interessante di Android Lost è data dal fatto che l’applicazione, nel menu di Android, si presenterà sotto falso nome per non dare nell’occhio.
L’app si chiamerà infatti Personal Notes e avrà l’icona di un Blocco Note.

Le funzionalità principali di Android Lost ti permettono di trovare il tuo telefono Android, bloccarlo, formattarlo, farlo squillare, scattare foto, registrare l’audio e perfino riattivare GPS; tutto da remoto.
Interessante anche il fatto che Android Lost ti permetta di comandare lo smartphone da remoto, tramite SMS.



Ok, ora mettiamo il caso che tu abbia perso il tuo telefono Android e che vorresti ritrovarlo.
Se hai configurato correttamente l’app, recati al sito Internet AndroidLost.com per attivare così la funzionalità di localizzazione da remoto.
Dovrai autenticarti con il tuo account Google (lo stesso che hai configurato sul telefono da localizzare).
Il passo successivo è quindi quello di premere sulla voce Sign In che si trova in alto a destra per effettuare il login con il tuo account Google; dopodiché fai clic sul pulsante Permetti per completare il processo di autenticazione.

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A questo punto, per localizzare il tuo telefono Android da remoto, ti basterà semplicemente selezionare la scheda Controls dal sito Internet di AndroidLost:
fai clic sul pulsante Send location.
Attendi ora qualche secondo, affinché venga caricata la mappa di Google Maps con la posizione attuale del tuo smartphone Android.

Vuoi sapere quali sono le altre funzionalità di Android Lost?
Nessun problema, fai clic sulla scheda Status (per attivare/disattivare le varie connessioni), Messages (attivi/disattivi le funzionalità di invio e ricezione SMS da remoto) o Security (potrai bloccare/formattare lo smartphone).



Non riesci a localizzare il tuo smartphone, perché non è connesso a Internet?
Non preoccuparti, attraverso una serie di codici potrai comandare e localizzare il tuo smartphone.
Per ulteriori informazioni, dai un’occhiata alla guida presente nell’applicazione.

Cerberus

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In alternativa a Gestione Dispositivi Android, puoi utilizzare l’app Cerberus, in quanto si tratta di un ottimo servizio che permette di rintracciare un cellulare Android, specialmente in caso di furto.

L’applicazione Cerberus è scaricabile gratuitamente, ma il suo utilizzo è limitato a 7 giorni di prova gratuita.
Dopodiché andrà acquistata la versione completa al costo di 5€ l’anno.



La funzionalità più interessante di Cerberus è dedicata agli smartphone con i permessi di root:
in caso di furto è possibile attivare il GPS da remoto.
Le altre funzionalità, disponibili per tutti, comprendono la possibilità di localizzare lo smartphone da remoto, formattarlo, farlo squillare e attivare i comandi via SMS.

È inoltre possibile scattare foto e registrare video da remoto, ottenere informazioni come per esempio l’elenco delle chiamate effettuate e ricevute, l’elenco dei messaggi, oltre che ricevere diverse altre informazioni, come per esempio sulla rete Wi-Fi a cui è connesso lo smartphone.



Se ti interessa quest’applicazione e vuoi provarla, apri subito il Play Store e scarica la versione di prova di Cerberus, premendo sui pulsanti Installa e Accetto. Dopodiché avvia l’applicazione, premi sul pulsante Crea un account Cerberus e crea il tuo account gratuito per incominciare a utilizzare Cerberus.
Registrare un account sarà fondamentale per permetterti di rintracciare il telefono Android e comandarlo da remoto.

Una volta che hai completato la registrazione, segui la procedura di configurazione guidata per completare il collegamento dello smartphone all’applicazione. Premi quindi sui pulsanti Abilita amministratore dispositivo e Attiva per autorizzare Cerberus a comandare il tuo smartphone (senza questa autorizzazione l’app non può funzionare).
Inoltre se hai un telefono con i permessi di root, non esitare:
premi la voce Concedi permesso Superuser per sbloccare le funzioni di Cerberus che richiedono il root del dispositivo (riattivazione del GPS e permanenza dell’anti-furto dopo il reset di Android).



A questo punto hai configurato correttamente Cerberus e puoi localizzare/controllare il tuo smartphone da remoto.

Per trovare il tuo telefono Android, utilizzando Cerberus, collegati al sito Internet cerberusapp.com, fai clic sul pulsante Login collocato in alto a destra per eseguire l’accesso, usando il tuo account di Cerberus.



Ad accesso effettuato, attendi qualche secondo; dovresti vedere la posizione del tuo smartphone su una piccola mappa di Google Maps.
Per comandare il dispositivo da remoto, puoi utilizzare il menu a tendina collocato in alto a sinistra.
All’interno del menu ci sono le opzioni per bloccare il dispositivo:
potrai far partire un allarme, ottenere la cronologia delle posizioni, scattare foto, realizzare video e molto altro ancora.

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Se non riesci a localizzare il telefono da remoto con Cerberus, ricordati che puoi comunque comandare il dispositivo da remoto con gli SMS.
Per maggiori informazioni su questa funzionalità consulta la guida inclusa nell’applicazione.

Le altre funzionalità di Cerberus, che rendono l’app molto completa, sono quelle visibili nell’app, alla voce Configurazione principale. Ad esempio.
mettendo il segno di spunta accanto alla voce Nascondi dalla lista applicazioni, puoi rendere invisibile l’applicazione.
Le voci Blocca menu Power e Blocca status bar ti permetteranno di evitare che il ladro possa spegnere il telefono o visualizzare la barra di stato dalla lock screen; in caso di furto, Cerberus è l’app per Android più completa di funzionalità che puoi utilizzare.



giochi da scaricare per android



giochi da scaricare per android

Chi di noi, quando c’è un minuto di tempo libero, non ama sfoderare lo smartphone dalla tasca e giocare un po’ con uno dei tanti videogame disponibili per iOS, Android e tutte le altre piattaforme mobile?

D’altronde ci sono giochi per tutti i gusti:
dagli amatissimi puzzle game ai platform, fino ai giochi di carte e ai titoli action (compreso qualche sparatutto in prima persona con grafica 3D).
Come dici?
Ti piacerebbe se te ne consigliassi qualcuno fra i miei preferiti?



Bene, allora mettiti comodo.
Per il momento, direi di concentrarci su Android che è il sistema operativo per smartphone più diffuso al mondo.
Ecco i giochi da scaricare per Android che ti consiglio di provare a tutti i costi!

Giochi da scaricare per Android – Platform e Azione

  • Subway Surfers – il titolo endless running più popolare del momento.
    Lo scopo del gioco è guidare un ragazzino in una stazione ferroviaria per raccogliere delle monete schivando treni e altri ostacoli.
    Grafica 3D in stile cartoon.
    Gratis.
  • Rayman Fiesta Run – uno dei migliori platform per smartphone e tablet.
    Porta tutto il divertimento di Rayman su piattaforma mobile.
    Costa 2,69 euro.
  • Into the Dead – FPS in 3D a base di zombie in cui bisogna destreggiarsi fra un’orda di morti viventi scappando e/o abbattendoli.
    Gratis.
  • Brothers in Arms 2 – FPS 3D a tema bellico con varie modalità di gioco sia single player che multiplayer.
    Include 50 missioni in 5 ambientazioni differenti.
    Gratis.
  • Jetpack Joyride – quasi storico endless running in cui bisogna fuggire dal laboratorio di uno scienziato malvagio usando uno jetpack.
    Gratis.

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Giochi da scaricare per Android – Puzzle Game

  • Monument Valley – eccezionale titolo dalle atmosfere fiabesche nel quale bisogna guidare un omino in dei labirinti che fanno largo uso di giochi di prospettiva per raggiungere il traguardo finale di ogni livello.
    Costa 3,59 euro.
  • 2048 – il puzzle game matematico del momento.
    Lo scopo è associare delle tessere numerate dello stesso valore fino a raggiungere la cifra di 2048.
    Gratis.
  • Bubble Safari – uno dei migliori “cloni” di Puzzle Bobble in circolazione.
    Non c’è altro da aggiungere.
    Gratis.
  • Candy Crush Saga – non ha più bisogno di presentazioni.
    Uno dei puzzle game più popolari del mondo il cui scopo è accoppiare le caramelle dello stesso tipo raggiungendo l’obiettivo del livello rispettando il numero massimo di mosse consentito.
    Gratis.
  • Dots – puzzle game molto semplice ma divertente in cui bisogna unire i pallini colorati dello stesso Può essere giocato a tempo o con un numero limitato di mosse.
    Gratis.

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Giochi da scaricare per Android – Strategia e GDR

  • Plants vs Zombies 2 – fra i migliori tower defense per Android.
    È il seguito dell’ottimo Plants vs Zombies in cui lo scopo del gioco è proteggere il proprio orto da un’orda di zombie affamati.
    Gratis.
  • Zenonia 5 – GDR in stile nipponico con grafica cartoonesca e sistema di combattimenti frenetico al punto giusto.
    È in lingua inglese.
    Gratis.
  • Clash of Clans – popolarissimo strategico in cui bisogna costruire un villaggio e costruire un impero avvalendosi di un esercito composto da barbari, stregoni, draghi e altri guerrieri.
    Gratis.
  • Final Fantasy IV – remake in tre dimensioni e in lingua italiana di uno dei migliori capitoli della storica saga GDR targata Square-Enix.
    Costa 14,49 euro.
  • Brave Frontier – altro imperdibile GDR in stile giapponese con grafica 2D.
    È in lingua italiana e include oltre 200 personaggi da potenziare con varie armi, armature e skills.
    Supporta anche il multiplayer online.
    Gratis.

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Giochi da scaricare per Android – Giochi di carte

  • Scopa Pro – una delle migliori trasposizioni videoludiche della Scopa con 4 livelli di difficoltà differenti.
    Supporta anche il multiplayer locale ed online.
    Gratis.
  • Burraco Jogatina – gioco di Burraco con supporto al multiplayer online con sfide 2 contro 2 o 4 contro 4.
    Gratis.
  • Briscola Jogatina – gioco di Briscola con 3 livelli di difficoltà fra cui scegliere.
    Gratis.
  • 250+ Collezione solitario – una imperdibile raccolta di oltre 150 solitari di carte.
    Gratis.
  • Fresh Deck Poker – Poker multiplayer online con avatar 3D, di base gratuito.

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Giochi da scaricare per Android – Sport e Motori

  • FIFA 14 – la simulazione calcistica per eccellenza con grafica 3D e licenze ufficiali.
    Include modalità di gioco ma quelle Allenatore, Torneo e Calcio d’inizio si possono sbloccare solo acquistando la versione completa del gioco a 4,49 euro.
  • Real Racing 3 – uno dei più spettacolari titoli automobilistici per Android con grafica 3D e oltre 50 vetture di marchi prestigiosi come Lamborghini, Dodge e Porsche.
    Gratis.
  • Pool Billiards Pro – gioco di biliardo con varie modalità di gioco.
    Gratis.
  • 2XL MX Offroad – gioco 3D di motocross in cui bisogna guidare il proprio mezzo oscillando lo smartphone o il tablet.
  • Smash Tennis 3D – titolo di tennis 3D in cui bisogna usare le dita a come una racchetta per servire o rispondere ai lanci avversari.

miglior tastiera android



miglior tastiera android

Con l’avvento degli smartphone, la tastiera fisica del cellulare ha lasciato il posto alla tastiera touch su schermo.
Se di recente hai acquistato un dispositivo Android e vorresti cambiare la tastiera, per sfruttare al massimo le potenzialità del tuo dispositivo, allora immagino che vorrai sapere se vi è una miglior tastiera per Android.

La risposta è che, sebbene non esista in assoluto una miglior tastiera per Android, in quanto dipende dalle esigenze, vi sono sicuramente delle migliori tastiere virtuali per Android.
Se stai quindi cercando dei consigli su quali tastiere Android scaricare, allora dovresti proprio continuare a leggere questa guida, ti parlerò nel dettaglio di quali sono le migliori tastiere virtuali per Android che potrai scaricare gratuitamente sul tuo dispositivo.



Utilizzare una tastiera Android alternativa a quella predefinita ti permette di ottenere un’esperienza di digitazione personalizzata.
Ogni tastiera è diversa e potrà essere la migliore in assoluto, se rispecchia esattamente le tue esigenze.
Per esempio, utilizzando una tastiera virtuale alternativa a quella preinstallata, potrai digitare del testo attraverso uno swipe sulle lettere.
Un’altra popolare tastiera virtuale Android che potrai scaricare ti permette invece di effettuare delle ricerche su Internet, sfruttando il motore di ricerca integrato.

In quest’articolo di oggi ti parlerò quindi delle tastiere che considero migliori, parlandoti delle loro funzionalità principali nel dettaglio.
Tieni sotto mano il tuo smartphone, installale e provale assieme a me.
Sono sicuro che, tra quelle che ti elencherò, troverai quella che per te è la miglior tastiera Android.
Come sempre, ti auguro una buona lettura.



Gboard

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La prima tastiera virtuale Android che voglio consigliarti è Gboard, dal momento in cui si tratta di una tastiera sviluppata da Google.
Gboard è scaricabile tramite l’omonima app per Android; la sua funzionalità principale e interessante è la possibilità di effettuare ricerche su Google, tramite l’integrazione con il motore di ricerca.



Se stai utilizzando Gboard in un’app di messaggistica, per esempio, potrai effettuare una ricerca su Google direttamente dal riquadro dedicato nella tastiera Gboard.
Con un tocco potrai inoltre condividere il risultato di tale ricerca:
ti basterà infatti premere il pulsante Condividi.

Se vuoi provare Gboard come tastiera virtuale, devi prima di tutto scaricarla sul tuo dispositivo preferito.
Segui quindi il link qui di seguito indicato.



  • Gboard – scarica per Android dal PlayStore

Una tra le altre funzionalità principali di Gboard è il suggerimento di parole.
La tastiera, infatti, imparerà con il tempo ciò che digiti più di frequente, suggerendoti una serie di parole per l’auto completamento.
Utilizzando Gboard potrai inoltre digitare testi attraverso uno swipe sulle lettere, in modo da non dover staccare mai le dita dalla tastiera.

Puoi anche selezionare una o più lingue:
Gboard supporta la digitazione fino a tre lingue contemporaneamente.
Se volessi personalizzare la tastiera, vai alla voce Impostazioni:
potrai anche cambiare il tema della tastiera, scegliendo tra quelli predefiniti o scaricandone uno a tuo piacimento.
Per ultimo, ma non per questo meno importante, Gboard integra al suo interno le funzioni di traduttore di lingue straniere di Google Translate.



Swiftkey

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Nell’elenco delle migliori tastiere virtuali per Android vi è senza ombra di dubbio Swiftkey.
Si tratta di una tra le più popolari tastiere alternative per Android ed è disponibile gratuitamente.



La caratteristica principale che ha reso famosa la tastiera Swiftkey è senz’altro la possibilità di digitare testi attraverso uno swipe sulle lettere, in modo da non dover staccare mai le dita dalla tastiera.

Swiftkey è inoltre una tastiera virtuale molto amata dagli utenti Android, per via delle sue funzionalità smart.
Swifkey è infatti una tastiera dotata di un sistema intelligente che riconosce le parole più utilizzate, sulla base di quante volte passerai il dito sulle lettere.
In seguito a un utilizzo frequente, Swiftkey sarà in grado di suggerirti una compilazione automatica dei testi in maniera efficace.
Se consentirai l’accesso, inoltre, Switkey si integrerà con servizi esterni, come le email e i social network, ad esempio, per imparare al meglio il tuo stile di scrittura.



Se vuoi provare a utilizzare Swiftkey come tastiera, al posto di quella predefinita su Android, scaricala seguendo il link che ti indico qui di seguito:

  • Swiftkey – scarica gratuitamente dal Play Store per Android

Una volta che hai scaricato l’app, aprila ed effettua l’accesso con l’account Google per vederne insieme a me il funzionamento.
Se è la prima volta che installi la tastiera, non noterai particolari cambiamenti:
alla tastiera serve del tempo per imparare.
In seguito all’utilizzo, Swifkey ti mostrerà la mappa termica di digitazione.
Verranno infatti indicate le aree della tastiera che tocchi più spesso, le parole che è stato in grado di auto completare e le parole previste.



Se ami personalizzare il layout della tastiera, accedi alla sezione Temi di Swiftkey, per cambiare l’interfaccia grafica della tastiera.
Avrai diversi temi a disposizione e potrai sbizzarrirti.

Go Keyboard

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Una tra le tastiere Android con valutazione maggiormente positiva su Google Play Store è sicuramente Go Keyboard.
La tastiera, sviluppata dal team Go Dev Team (di cui ti avevo già parlato nella mia guida su come personalizzare il telefono) è ben realizzata e presenta alcune funzionalità aggiuntive, rispetto alle precedenti tastiere virtuali per Android che ti ho indicato.



Oltre al classico sistema di suggerimento automatico per le parole e alla funzionalità swipe, Go Keyboard è un’ottima tastiera con svariate opzioni di personalizzazione.

Sei ti ho incuriosito, ti consiglio quindi di seguire il link qui di seguito indicato, potrai scaricare la tastiera virtuale Go Keyboard.
Potrai così installarla sul tuo smartphone Android e incominciare a utilizzarla.



  • Go Keyboard – scarica per Android dal PlayStore

Scaricando, installando e poi avviando questa tastiera assieme a me, potrai senz’altro notare il suo particolare layout.
Hai notato la presenza di uno speciale menu in alto, sopra le lettere?
Vi sono diversi simboli tra cui quello della foglia, che ti permette di avere accesso ad alcune impostazioni della tastiera virtuale.

Go Keyboard ti permetterà infatti di attivare o disattivare i suggerimenti delle parole e la modalità scorrimento oppure di modificare il suono dei tasti quando digiti una parola.
Vi sono altre opzioni aggiuntive che puoi modificare:
per esempio, puoi scegliere se allargare o diminuire la casella Spazio e anche se attivare o disattivare la modalità cursore.



Inoltre, prova a premere il simbolo della foglia e poi simbolo dei tre puntini.
Avrai l’accesso alla schermata delle impostazioni.
Tocca per esempio la voce hai bisogno di aiuto, sei hai bisogno di scoprire nel dettaglio tutte le funzionalità della tastiera virtuale Go Keyboard.
In alternativa, alla voce Impostazioni lingua, potrai modificare la lingua della tastiera virtuale.
Ti segnalo anche la voce Impostazioni inserimento, attraverso la quale potrai ulteriormente personalizzare la tua esperienza di digitazione con questa tastiera.

Tocca ora il simbolo della faccina nel menu in alto per avere accesso alla schermata delle emoji, premi invece il simbolo della T-shirt e potrai invece avere l’accesso veloce alla sezione Temi.
Potrai scaricare interfacce grafiche personalizzate da applicare alla tastiera virtuale con un semplice tocco.



Come avrai capito, Go Keyboard è senz’altro una delle migliori tastiere Android, viste le sue molteplici funzionalità.

Altre tastiere virtuali Android

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Prima di concludere questo mio articolo dedicato alle tastiere virtuali per Android voglio darti un consiglio.
Di tastiere virtuali per Android ce ne sono tante, ma le tastiere che provengono dal Play Store di Android sono le uniche ad essere completamente sicure.
Una tastiera proveniente da store online di terze parti e scaricata come apk su Android, potrebbe non essere affidabile.
Tali tastiere, considerate non ufficiali, potrebbero essere state pensate per spiare le tue attività e tenere traccia dei testi che digiti, tra cui anche le password.

Questo discorso ovviamente non vale per le tastiere di cui ti ho parlato nel dettaglio in quest’articolo:
si tratta di tastiere virtuali affidabili.
In ogni caso, per qualsiasi dubbio o per approfondire l’argomento, ti consiglio la lettura del mio precedente articolo intitolato come cambiare la tastiera Android.



Per finire, se l’elenco delle migliori tastiere Android che ti ho suggerito non ti soddisfa, ti consiglio di accedere al Google Play Store e digitare in maniera generica il termine “tastiera” o “keyboard”.
Troverai moltissime app per tastiera virtuale, sia gratis che a pagamento.
Qui di seguito un ulteriore breve riepilogo di altre tastiere per Android piuttosto popolari.

  • Tastiera Fleksy – Un’altra popolare tastiera intelligente disponibile gratuitamente per dispositivi con sistema operativo Android.
    Flesky ti permette di digitare i testi senza mai staccare il dito dallo schermo, attraverso la classica modalità swipe.
    Questa tastiera ha un’interfaccia utente minimale ed essenziale ma è molto completa.
    Le sue caratteristiche principali permettono inoltre di sfruttare in maniera efficiente le gesture.
    Flesky permette infatti di cancellare le parole scritte, muoversi nel testo e compiere altre operazioni solamente utilizzando dei semplici gesti sulla superficie della tastiera.
  • Minuum Keyboard – Disponibile su smartphone Android, si tratta di una tastiera virtuale dall’interfaccia utente molto singolare che permette di impostare le lettere su una stessa riga.
    La tastiera è gratis per i primi 30 giorni su tutti i dispositivi Android, poi andrà pagata la versione unlimited al costo di 3,49 euro.
  • Tastiera Kika – Kika è un’altra popolare tastiera virtuale per smartphone Android e, a differenza delle altre, quest’utilma punta tutto sugli emoji, gli sticker, i simboli e le GIF animate.
    La tastiera è disponibile gratuitamente su tutti i dispositivi Android, si integra con numerosi temi e offre numerosissime possibilità di personalizzazione che ti permetteranno di cambiare l’interfaccia utente della tastiera frequentemente; praticamente potrai cambiare il layout della tastiera ogni volta che lo vorrai.

salvare le foto facebook android



salvare le foto facebook android

Facebook è il tuo social network preferito e navigare al suo interno è per te un vero spasso:
le immagini che ogni giorno vengono pubblicate sono davvero tante e, tra quelle caricate dai tuoi amici, quelle condivise dalle pagine che segui e quelle situate nei gruppi che frequenti, ve ne sono alcune divertenti che vorresti avere sempre a portata di mano.
Proprio per questo motivo, hai fatto una ricerca su Internet e sei capitato su questo mio tutorial:
entrando più in dettaglio, vorresti sapere se è possibile salvare le foto da Facebook usando il tuo smartphone o il tuo Android e quali strumenti utilizzare a tal scopo.

Beh, se le cose stanno effettivamente così, sappi che puoi stare tranquillo:
eseguire quest’operazione non è affatto difficile e posso aiutarti a compierla.
Nel corso di questa mia guida ti illustrerò, infatti, con indicazioni passo passo, come salvare le foto da Facebook su Android tramite l’applicazione ufficiale del celebre social network, ma anche utilizzando un browser per la navigazione in Internet o alcune soluzioni di terze parti.



Come dici?
Sei impaziente di saperne di più?
Posso immaginarlo! Allora ti consiglio di metterti seduto comodo e di prenderti qualche minuto di tempo libero, in modo da dedicare la massima attenzione alla lettura di questa guida e mettere così in pratica le indicazioni che sto per fornirti.
Ovviamente tieni sotto mano il tuo dispositivo; devi seguire per filo e per segno le procedure indicate, per essere sicuro di non sbagliare.
Sei pronto per iniziare?
Sì?
Benissimo! Ti auguro una buona lettura e un buon divertimento!

Indice

  • Salvare le foto da Facebook su Android
  • Salvare le foto da Facebook su Android tramite browser
  • Metodi alternativi per salvare le foto da Facebook su Android

Salvare le foto da Facebook su Android

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Il primo metodo che voglio consigliarti di utilizzare per salvare le foto da Facebook su Android è quello ufficiale, dal momento in cui l’applicazione di Facebook permette di scaricare le foto che sono state condivise all’interno della sua piattaforma.
Per eseguire quest’operazione, devi quindi utilizzare l’applicazione Facebook, avendola scaricata in precedenza tramite il Play Store.

Se non hai ancora eseguito quest’operazione, ti consiglio quindi di leggere la mia guida in cui ti spiego quali sono i passaggi da effettuare.
Una volta scaricata l’applicazione di Facebook, un’altra procedura preliminare è relativa alla registrazione o al login, passaggi per i quali puoi trovare spiegazioni dettagliate nel mio tutorial su come accedere a Facebook.



A login effettuato, individua il contenuto che ti interessa salvare sul tuo dispositivo e fai tap sull’immagine in questione, per visualizzarla a maggiori dimensioni.
Adesso, tieni premuto il dito in corrispondenza del contenuto multimediale e poi, dal menu a tendina che vedi a schermo, premi sulla voce Salva nel telefono.
La dicitura Foto salvata su questo dispositivo che comparirà sullo schermo ti confermerà la corretta esecuzione dell’operazione. In alternativa, una volta fatto tap sulla miniatura dell’immagine, premi sul pulsante con il simbolo dei tre puntini situato in alto a destra e poi sulla voce Salva nel telefono.

Per vedere l’immagine scaricata, recati nella schermata principale del tuo dispositivo e poi avvia l’app relativa alla galleria multimediale (solitamente è chiamata Galleria o Foto).
Una volta avviata l’applicazione in questione, potrai vedere tutte le foto presenti al suo interno:
qualora la foto scaricata da Facebook non fosse presente nella cartella principale, fai tap sulla sezione relativa agli album, per individuare quello denominato Facebook.
Dovresti quindi vedere la foto salvata all’interno di questa cartella.



Se non trovi l’album Facebook all’interno della galleria multimediale, cercala esplorando le cartelle interne del tuo dispositivo:
puoi farlo utilizzando l’applicazione predefinita di gestione dei file oppure quella denominata Download (presenta il simbolo di una freccia verso il basso).

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Se hai difficoltà nell’eseguire quest’operazione, prova a utilizzare un’applicazione di terze parti, come per esempio X-Plore File Manager, che permette di visualizzare la cartella Download e individuare così le immagini scaricate da Facebook.

Salvare le foto da Facebook su Android tramite browser

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Se vuoi salvare le foto da Facebook sul tuo dispositivo senza scaricare l’applicazione ufficiale di quest’ultimo, puoi collegarti al social network tramite il browser che solitamente utilizzi per navigare su Internet, come per esempio Google Chrome.

Per effettuare quest’operazione, fai tap sull’icona del browser nella schermata principale del tuo dispositivo per avviarlo, digita www.facebook.com nella barra degli indirizzi e premi il tasto invio dalla tastiera per confermare la tua volontà di recarti sul sito Internet ufficiale del social network.
Effettua poi il login con i dati del tuo account e individua la foto che ti interessa.



Adesso, fai tap sulla foto di tuo interesse (in modo da visualizzarla a maggiori dimensioni), premi sul pulsante visualizza a schermo intero e, per scaricarla, tieni premuto il dito su di essa.
Infine premi sul pulsante Scarica Immagine e il gioco è fatto: il download avverrà tramite il browser e potrai seguirne l’andamento in una notifica nella barra in alto.
Al termine vedrai apparire la dicitura Download completato.

La foto scaricata da Facebook, attraverso la procedura che ti ho appena indicato, verrà salvata automaticamente all’interno della galleria multimediale del tuo dispositivo e, più precisamente, nella cartella Download.
Per visualizzarla, recati nella schermata principale del tuo device e premi sull’icona dell’applicazione Galleria o Foto, cioè l’app tramite la quale visualizzi le foto che scatti.



Nella sezione principale di quest’app, devi fare tap sulla voce relativa agli Album per individuare l’album Download, nel quale potrai trovare la foto scaricata.

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Se non riesci a individuare la foto in questione o l’album Download puoi anche utilizzare l’applicazione Download:
solitamente questa si trova nella schermata principale e presenta il simbolo di una freccia verso il basso.

Ti ricordo che, se hai difficoltà nell’individuare l’applicazione Download, oppure il tuo dispositivo non presenta un’app predefinita per l’esplorazione delle cartelle, puoi utilizzare un’applicazione di terze parti per compiere quest’operazione.
Tra le applicazioni utili a questo scopo vi è X-plore File Manager, la quale grazie alla sua interfaccia semplice e intuitiva può essere utilizzata per l’individuazione degli elementi multimediali scaricati.



Metodi alternativi per salvare le foto da Facebook su Android

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Per salvare su Android le foto presenti all’interno di Facebook, puoi anche rivolgerti all’utilizzo di un’applicazione di terze parti, come per esempio Photo Facebook.
Quest’app, scaricabile gratuitamente dal Play Store, permette di effettuare il download in massa delle foto presenti all’interno del social network.



In questo caso, però, devi considerare che l’applicazione in questione richiede di effettuare il collegamento con un account Facebook preesistente; per utilizzarla, devi quindi digitare i dati di login.
Si tratta quindi di una soluzione alternativa a quelle già proposte e ti consiglio quindi di valutare come tale; per una questione di maggiore sicurezza:
infatti sarebbe meglio non digitare i dati di accesso al proprio account Facebook in applicazioni di terze parti.

Chiarito ciò, se proprio vuoi utilizzare Photo Facebook per salvare le foto di Facebook, avvia il Play Store facendo tap sulla sua icona presente nella schermata principale del tuo dispositivo (è quella con il simbolo play colorato).
Tramite il motore di ricerca interno, individua l’applicazione Photo Facebook e premi sul pulsante Installa e poi su Accetto per installarla.



Attendi quindi il termine del download e dell’installazione automatica dell’app e poi avvia quest’ultima facendo tap sulla sua icona, che sarà stata aggiunta nella schermata principale del dispositivo.
Puoi anche avviare l’app premendo sul pulsante Apri, direttamente dal Play Store.

Ad applicazione avviata, devi eseguire l’accesso con i dati del tuo account Facebook:
utilizza, quindi, i campi Indirizzo email o telefono e Password per digitare quanto richiesto e poi premi sul pulsante Accedi.
Se ti viene chiesto se vuoi successivamente eseguire l’accesso veloce al social network, premi sul pulsante OK, oppure salta quest’operazione premendo sulla voce Non ora.



Le funzionalità di Photo Facebook sono visibili direttamente nella schermata iniziale:
puoi infatti vedere una serie di voci che fanno riferimento alla possibilità di scaricare le foto presenti all’interno dei tuoi album (My Albums), le foto caricate dagli amici (Friends Album), le immagini presenti nei gruppi (Groups Photos) oppure nelle pagine (Page Photos).
In alternativa, puoi utilizzare il motore di ricerca interno (Search) per cercare direttamente il profilo, la pagina o il gruppo dal quale desideri salvare le foto.

In tutti i casi citati, una volta individuate le immagini da scaricare, premi sul pulsante Select All (per selezionarle tutte contemporaneamente, altrimenti apponi singolarmente il segno di spunta sulle immagini da scaricare) e poi premi sul pulsante con il simbolo del download.
La dicitura Download complete ti avviserà che l’operazione è terminata.



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Le foto scaricate saranno visibili direttamente tramite l’applicazione, in corrispondenza della sezione Downloaded, oppure nella galleria multimediale del tuo dispositivo, utilizzando l’applicazione predefinita della stessa (Galleria o Foto), l’applicazione Download o quella per la gestione dei file.
Inoltre, come ti ho spiegato nelle righe precedenti, puoi esplorare le cartelle del tuo device con un file manager di terze parti, come ad esempio il già menzionato X-Plore File Manager.



L’applicazione Photo Facebook è utilizzabile gratuitamente ma presenta banner pubblicitari al suo interno.
Questi sono rimovibili attraverso l’acquisto della versione Pro che, al costo di 2,19€, permette anche di supportare il lavoro degli sviluppatori.

applicazioni android gratis



applicazioni android gratis

Per poter sfruttare appieno le potenzialità di uno smartphone o di un tablet occorre utilizzare le applicazioni giuste.
Ce ne sono alcune a pagamento ma anche mote gratuite che riescono quasi sempre a non far rimpiangere le altre.
Vuoi qualche esempio?
Ottimo, sono qui proprio per questo.

Qui sotto, trovi una raccolta di applicazioni Android gratis adatte a tutti i gusti e tutte le esigenze che possono essere utilizzate a costo zero senza alcun limite.
Che tu voglia lavorare con il tuo tablet, chiacchierare con gli amici o ascoltare la musica, troverai sicuramente quello di cui hai bisogno senza spendere un soldo.



Applicazioni Android gratis – Internet e News

  • Firefox – il popolarissimo browser open source di casa Mozilla è disponibile anche su Android con il suo carico di addon e tante funzioni interessanti, come la modalità lettura e la schermata iniziale per avere sempre a portata di mano tutti i siti preferiti.
  • MailDroid – uno dei migliori client email per Android che permette di gestire con facilità tutti gli account di posta elettronica.
    Supporta l’utilizzo di filtri personalizzabili e si integra con vari servizi cloud, come Dropbox e Google Drive.
  • Feedly – uno dei migliori servizi per la lettura dei feed RSS.
    È disponibile anche sul Web e permette di consultare le notizie in maniera davvero comoda.
  • Pocket – un eccellente servizio di tipo “read later” che permette di conservare tutti i post e le pagine Web che si desidera leggere in un secondo momento e di consultarle offline in maniera agevole, senza banner o altri elementi che possono disturbare la lettura.
  • Yahoo! Meteo – una delle migliori applicazioni dedicate alle previsioni meteo.
    Accompagna le informazioni relative alle condizioni atmosferiche con spettacolari foto delle località di tutto il mondo.

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Applicazioni Android gratis – Social Network/Comunicazione

  • Facebook/Facebook Messenger – le due applicazioni indispensabili per gli utenti Facebook.
    La prima è la app ufficiale del social network, la seconda permette di chattare con i propri amici e di effettuare telefonate gratuite via Internet.
  • Twitter – la app ufficiale di Twitter, include quasi tutto quello che si potrebbe desiderare.
  • Line – una delle soluzioni per la messaggistica istantanea più popolari del momento.
    Iscrivendosi al servizio, è possibile scambiare messaggi, chiamare e videochiamare i propri amici gratis attraverso Internet.
  • Instagram – ha ancora bisogno di presentazioni?
    Il social network fotografico per eccellenza, grazie al quale ognuno può scattare una foto, applicarle simpatici effetti vintage e condividerle online.
  • Vine – un’altra app molto popolare che consente di registrare brevi filmati di max.
    6 secondi, editarli e condividerli online su Twitter e Facebook.
  • Skype – l’applicazione VoIP più famosa del mondo.
    Permette di telefonare, videochiamare e chattare gratis con tutti gli utenti iscritti al servizio.

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Applicazioni Android gratis – Multimedia

  • VLC – il celebre media player universale ed open source è disponibile anche per Android e permette di riprodurre tutti i principali formati di file video senza problemi.
    Funziona anche sui device meno recenti.
  • Spotify – uno dei servizi di musica online più popolari al mondo.
    Nella sua versione gratis consente di ascoltare illimitatamente la musica in modalità shuffle e le proprie playlist.
    Per usufruire della versione completa occorre sottoscrivere un piano a pagamento.
  • Beyond Podcast – una delle migliori applicazioni per gestire, scaricare e ascoltare podcast disponibili sul Google Play Store.
  • Evernote Skitch – permette di catturare screenshot e modificare foto applicando ad essi frecce, annotazioni e altro ancora.
  • MusicXmatch – uno dei migliori player musicali del momento che, oltre a garantire un’ottima qualità audio, permette anche di visualizzare i testi delle canzoni.
    Include numerose features avanzate che si possono sbloccare a pagamento.
  • Camera MX – una validissima alternativa alla app Fotocamera di Android che consente di scattare foto al massimo della qualità e di applicare una vasta gamma di filtri a queste ultime.

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Applicazioni Android gratis – Produttività e Sicurezza

  • QuickOffice – probabilmente la suite per la produttività gratuita più completa del Play Store.
    Consente di visualizzare, modificare e creare documenti di Word, Excel e PowerPoint.
    Supporta inoltre la visualizzazione dei file PDF e consente di ottenere 15GB di storage su Google Drive.
  • Google Translate – il famosissimo traduttore di Google.
    Può essere utilizzato anche offline (scaricando appositi file-dizionario).
  • SwiftKey Beta – la migliore tastiera alternativa per Android.
    Prevede in maniera efficace le parole da digitare e include un sistema di dettatura vocale (online) più efficiente di quello predefinito di Android.
  • Evernote – uno dei servizi più popolari per la creazione di note e appunti.
    Serve a conservare e trovare in maniera agevole qualsiasi tipo di informazione su smartphone, tablet e PC.
  • Avast – la versione mobile del celebre antivirus gratuito.
    Permette di eliminare i malware per Android e ritrovare il telefono in caso di smarrimento.
  • Google Keep – il servizio di Google per le annotazioni.
    Permette di tenere traccia dei propri pensieri, creare liste di cose da fare e impostare promemoria.
    Tutto sincronizzato online e accessibile da qualsiasi dispositivo.

come avere internet gratis su android



come avere internet gratis su android

Tra social network, applicazioni per vedere serie TV in streaming, applicazioni di messaggistica instantanea, i gigabyte del piano tariffario Internet sul cellulare si consumano in fretta, non è così?
Ormai non puoi più stare senza il tuo fidato smartphone con il quale svolgi moltissime attività quotidiane.
Restare a secco di traffico dati sarebbe un bel guaio, specialmente se ti trovi fuori casa e non hai la possibilità di connetterti al Wi-Fi della tua rete domestica.
Come fare per avere internet gratis su Android?
È possibile avere sempre una connessione a Internet, senza pagare cifre esorbitanti?
Se sono queste alcune delle domande che ti stai ponendo, sei fortunato:
ho le risposte che cerchi.

Nel corso di questo tutorial ti fornirò nel dettaglio alcuni suggerimenti che sono sicuro riterrai di vitale importanza:
ti spiegherò come potrai avere Internet gratis sul tuo dispositivo Android, usufruendo degli hotspot pubblici, svelandoti anche altre piccole chicche tecnologiche che ti aiuteranno a non restare più senza connessione a Internet.
Ovviamente si tratta di soluzioni completamente legali, mettiamolo subito in chiaro.



Come dici?
Non vedi l’ora di saperne che cosa ho in serbo per te in questo mio tutorial?
Lo immaginavo.
Ti consiglio allora di prenderti qualche minuto di tempo libero; prestami attenzione e, smartphone alla mano, leggi in maniera attenta le indicazioni che sto per fornirti.
Vedrai, sono sicuro che faranno al caso tuo e che sarai molto contento di aver letto questa guida.
Scommettiamo?
Ti auguro una buona lettura.

Indice

  • Come avere Internet gratis su Android tramite hotspot
    • Siti Web con la mappa degli hotspot pubblici
    • App con la mappa degli hotspot pubblici
    • Come creare un hotspot privato
    • Come accedere agli hotspot da Android
  • Altri metodi per avere Internet gratis su Android tramite gestore telefonico

Come avere Internet gratis su Android tramite hotspot

Il primo metodo di cui voglio parlarti per poter avere Internet gratis su Android è quello di sfruttare gli hotspot pubblici distribuiti nelle grandi e piccole città.
Questi hotspot pubblici non sono altro che dei punti di accesso a Internet offerti da istituzioni pubbliche (come ad esempio parchi, biblioteche, piazze, edifici pubblici) oppure da enti privati (come ad esempio bar, ristoranti o parrucchieri) per offrire un maggior servizio al cliente.
Accedere a questi hotspot è completamente legale e gratuito.



Solitamente gli hotspot pubblici non hanno una password di accesso, ma può capitare che quelli messi a disposizione da enti privati ne richiedano una.
In ogni caso, guardati attorno e cerca il cartello indicante che l’area ha un accesso Wi-Fi gratuito; su di esso potrai trovarvi la password o le istruzioni per ottenerla.
Puoi anche richiederlo al personale, se si tratta di un ente privato o se ti trovi dentro un edificio pubblico.

Siti Web con la mappa degli hotspot pubblici

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Se hai intenzione di raggiungere una specifica zona di una città e vuoi sapere in anticipo dove trovare gli hotspot pubblici gratuiti per accedere con il tuo dispositivo Android, puoi consultare l’elenco dei siti Web che mostrano le mappe con la loro ubicazione.

  • Wifimaps nasce principalmente come app per dispositivi mobili, ma è possibile consultare la sua mappa interattiva tramite il suo sito Web.
    Non c’è una barra di ricerca delle località, ma è possibile muoversi liberamente sulla mappa per visualizzare il luogo in cui vedere la disponibilità di hotspot.
    Facendo clic sulle icone blu che identificano un hotspot disponibile, potrai visualizzare il nome della rete Wi-Fi ed eventualmente anche i commenti aggiunti dagli utenti.
    Questi commenti possono descrivere la propria esperienza d’uso oppure possono contenere la password di accesso all’hotspot.
  • FON è un’azienda che offre la possibilità di visualizzare, attraverso una mappa interattiva, l’intero network delle sue reti hotspot.
    Per potervi accedere, è necessario far parte del progetto oppure avere un pass da una determinata azienda di telecomunicazione.
    In Italia, ad esempio, Vodafone offre Vodafone Wi-Fi Community, il pass per accedere gratuitamente alle reti FON di tutto il mondo senza alcun costo aggiuntivo.
  • Wiman è un sito Web che conta una comunità molto grande.
    Tramite questo servizio gratuito potrai visualizzare una mappa dettagliata di tutti gli hotspot pubblici messi a disposizione anche dagli stessi membri della comunità.
    Quello che dovrai fare è semplicemente inserire il nome della città nella barra di ricerca e premere Invio sulla tastiera.
    Una mappa dettagliata ti mostrerà tutti gli hotspot condivisi con la comunità di Wiman.
  • Hotspots Wi-Fi Italiaè un altro servizio che permette l’individuazione di hotspot pubblici disponibili però soltanto nel territorio italiano.
    Questo servizio aggrega gli hotspot per località, mostrando poi un elenco dei singoli punti di accesso.
    Facendo clic su uno di essi è possibile visionare anche altre informazioni aggiuntive, come la copertura e la tipologia di protocollo utilizzata.

Oltre ai siti che ti ho appena consigliato, puoi anche recarti sul sito istituzionale della tua città e verificare se sono attivi degli hotspot pubblici, messi a disposizione gratuitamente.
Solitamente il servizio è gestito e curato, tale quindi da poter avere sempre aggiornato l’elenco delle ubicazioni degli hotspot pubblici del Comune.
Puoi trovare le pagine dedicate a questo servizio pubblico, accedendo al tuo motore di ricerca preferito e digitando una dicitura del tipo [nome comune] hostspot Wi-Fi oppure [nome comune] Wi-Fi gratis.
Ti propongo qui di seguito a titolo di esempio una lista di siti Web di alcune grandi città d’Italia che mostrano l’ubicazione degli hotspot pubblici:



  • Roma
  • Torino
  • Milano
  • Bologna
  • Venezia
  • Cagliari

App con la mappa degli hotspot pubblici

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Oltre ai siti Web consultabili per visualizzare l’ubicazione degli hotspot pubblici, vi sono anche delle app adibite allo stesso scopo.
Ti elencherò qui di seguito alcune app per dispositivi Android che possono esserti utili a trovare punti di accesso gratuiti a Internet.
Ti faccio notare che queste app potrebbero richiedere una connessione a internet attiva per visualizzare il database degli hotspot.
Altre invece scaricano il database sul tuo smartphone, così da poterlo consultare anche in modalità offline.

  • WiFi Map (Android) – Grazie alla vasta comunità online che contribuisce ad arricchire il database di quest’app gratuita, è possibile trovare i punti di accesso pubblici e gratuiti, oltre a quelli messi a disposizione dagli utenti stessi.
    Tramite una sezione dedicata, è possibile effettuare il download di tutto il database per ogni singola città, così da poterlo consultare in tutta tranquillità anche senza connessione a internet.
  • Wifimaps (Android) – ti ho già parlato prima di questo servizio, per via della possibilità di utilizzare il suo sito Web per consultare gli hotspot pubblici.
    Tramite l’app gratuita, appunto, potrai consultare direttamente sul tuo dispositivo la posizione di ogni hotspot ed eventualmente, facendo tap su un segnalino vicino a te, calcolare il percorso fra te e il punto d’accesso selezionato.
    È disponibile anche una versione a pagamento dell’app con alcune funzioni aggiuntive, come i commenti e le password per alcuni reti.
    Puoi trovare questa versione a pagamento sul PlayStore.
  • Instabridge (Android) – Come per le altre app di cui ti ho parlato, anche Instabridge permette di poter visualizzare in modo gratuito l’enorme database di hotspot disponibili in tutto il mondo.
    È possibile anche scaricare il database delle singole regioni del mondo.
    Ti basterà semplicemente entrare nelle impostazioni dell’app, selezionare la voce Offline Regions e poi scaricare i database delle zone del mondo che ti interessano.
    Tramite poi la diversa colorazione degli hotspot indicati in mappa, puoi capire se l’hotspot funziona spesso oppure no.
  • Facebook (Android) è la celebre app gratuita del Social Network.
    Per chi non lo sapesse, all’interno dell’app di Facebook è possibile visualizzare le vicine reti Wi-Fi pubbliche.
    Non lo sapevi?
    Ti spiego immediatamente come trovare la funzionalità integrata.
    Fai tap sul simbolo del menu , posto in alto a destra e scorri l’elenco fino a trovare la sezione App.
    Fai tap sulla dicitura poco più in basso Mostra tutto e, dall’elenco, seleziona la voce Trova Wi-Fi.
    Vi troverai un elenco di luoghi vicino a te (ti consiglio di attivare la geolocalizzazione).
    Da questa schermata, fai tap sul pulsante in alto Mappa, per visualizzare la mappa della posizione degli hotspot più vicini a te.
    La pecca di questa funzionalità di Facebook è che richiede una connessione ad internet attiva per poter accedere al database degli hotspot.
  • Avast Wi-Fi Finder (Android) è un’applicazione sviluppata da Avast, celebre software di protezione antivirus.
    Quest’applicazione, completamente gratuita, ti permetterà di poter accedere ad un database, anche offline, di hotspot disponibili in tutto il mondo.

Come creare un hotspot privato

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Un altro metodo che ti permette di avere Internet gratis sul tuo dispositivo Android è quello di chiedere ad un tuo amico di condividere con te la sua connessione ad internet tramite hotspot privato.

Per effettuare questa procedura tramite un altro dispositivo Android, accedi alle Impostazioni (icona con un ingranaggio) nel dispositivo del tuo amico.
Fai tap su Rete e Internet e poi fai tap su Hotpost e tethering.
Sposta quindi la levetta da OFF a ON (da sinistra a destra) in prossimità della voce Hotspot Wi-Fi.



Se il tuo amico invece possiede un dispositivo con iOS, raggiungi la Home Screen del suo iPhone/iPad e fai tap sull’app Impostazioni (icona con un ingranaggio).
Fai tap su Hotspot personale per accedere alla condivisione di rete.
In corrispondenza della voce Hotspot personale, sposta la levetta da sinistra a destra, in modo così da attivare l’hotspot.

Se vuoi avere maggiori dettagli o dovessi avere dei problemi nella configurazione di un hotspot sul dispositivo del tuo amico, puoi seguire la procedura dettagliata che ho scritto nella mia guida intitolata “come condividere la connessione dati”.



Come accedere agli hotspot da Android

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Dopo che hai trovato il modo di connetterti a internet in modo gratuito, che sia tramite un hotspot pubblico oppure privato, dovrai adesso connetterti ad esso.
Non sai come fare, vero?
Non c’è alcun problema.
Continua a leggere qui di seguito per effettuare la procedura di connessione ad una rete Wi-Fi in modo semplice e veloce.
Ti indicherò qui di seguito la procedura tramite un dispositivo Android con versione 8 (Oreo).



Accedi alle Impostazioni (icona con l’ingranaggio) del tuo dispositivo e seleziona la voce Rete e Internet.
Adesso fai tap sulla voce Wi-Fi e sposta la levetta da OFF a ON.
Visualizzerai quindi, dopo qualche secondo, tutte le reti disponibili attorno a te.
Seleziona quindi la rete che ha come denominazione la stessa dell’hotspot da te preferito.
Se la rete Wi-Fi non richiede una password, allora vi accederai automaticamente; altrimenti digita la chiave di accesso alla stessa per connetterti.

Se vuoi approfondire l’argomento, ti rimando alla mia guida in cui ti spiego come connettersi al WiFi.



Altri metodi per avere Internet gratis su Android tramite gestore telefonico

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Una soluzione alternativa agli hotspot pubblici è quella offerta da alcune aziende di telecomunicazioni.
Alcuni di esse infatti offrono in modo gratuito, congiuntamente alla sottoscrizione di un abbonamento, un pass per accedere ai tantissimi hotspot gestiti dalle stesse.



Un esempio ne è Fastweb, che tramite il servizio WOW FI, offre a tutti i propri clienti di telefonia fissa e mobile un pass gratuito per poter accedere a tutti gli hotspot Fastweb.
Se sei interessato all’argomento, ti invito alla lettura di questa mia guida in cui ti spiego più nel dettaglio come funziona WOW FI.
Puoi inoltre consultare la mia guida dedicata alle offerte Fastweb.

Un altro operatore impegnato nella diffusione di hotspot gratuiti per i propri clienti è Vodafone.
Come ti avevo accennato anche prima, Vodafone offre ai propri clienti, che possiedono un contratto Vodafone Casa con Station 2 e Revolution, un pass chiamato Vodafone Wi-Fi Community.
Tramite questo pass, potrai accedere agli hotspot Vodafone e a quelli FON, disponibili in tutto il mondo.
Se vuoi avere maggiori informazioni sull’argomento, puoi raggiungere la sezione dedicata sul sito Web Vodafone.
Se sei invece interessato alle offerte Vodafone, puoi consultare questa mia guida dedicata alle offerte Vodafone Casa.



Se invece stai cercando un modo per avere internet illimitato sul tuo dispositivo mobile, puoi sottoscrivere un abbonamento che, consumati tutti i megabyte del tuo piano tariffario, ti permetterà di continuare a navigare in maniera illimitata e senza costi aggiuntivi, anche se con velocità ridotta.

Un esempio è Wind che permette di navigare anche se hai consumato tutto il traffico del piano tariffario.
La velocità massima sarà però impostata ad un massimo di 128 kbps.
Se sei interessato ad una SIM Wind puoi visionare la mia guida dedicata alle offerte Wind.



Quelli che ti ho menzionato sono solo alcuni esempi di come poter ottenere Internet gratis su Android.
In generale ti consiglio di navigare anche su Sos Tariffe, per tenere d’occhio le offerte di tutti i gestori di telefonia, sia fissa che mobile, in modo da poter confrontare tutte le loro offerte.
Puoi visionare la sezione dedicata all’ADSL, oppure la sezione dedicata alle tariffe per cellulari o la sezione per le tariffe solo Internet per smartphone e tablet.

come cambiare sistema operativo android



come cambiare sistema operativo android

Con il passare del tempo, hai acquisito molta dimestichezza con il sistema operativo Android e con le sue modalità di personalizzazione, tant’è che, dopo aver parlato con il tuo amico esperto d’informatica, sei giunto a una decisione a dir poco “radicale”:
vuoi modificare completamente il sistema operativo a bordo del tuo smartphone o del tuo tablet, così da poter provare funzionalità non previste dalla versione che usi attualmente o solo per dare un tocco di nuovo al tuo ormai fedele device.

Seriamente intenzionato a procedere in tal senso, hai aperto Google e cercato una guida che ti insegnasse come cambiare sistema operativo Android, finendo proprio sul mio blog:
ebbene, sono ben felice di comunicarti che sei capitato nel posto giusto, in un momento che non poteva essere migliore! Di seguito, infatti, ti illustrerò le tecniche da utilizzare per sostituire completamente il sistema operativo da te in uso, agendo in modo “avanzato” su di esso oppure aggiornandolo all’ultima versione disponibile.



Dunque, senza esitare oltre, mettiti bello comodo e procedi con la lettura di questa mia guida:
sono sicuro che, una volta giunto al termine, avrai le idee perfettamente chiare sul da farsi.
Mi raccomando, agisci sempre con estrema prudenza e soltanto nella piena consapevolezza di ciò che ti appresti a fare:
come scoprirai in corso d’opera, alcuni passaggi potrebbero mettere a serio rischio l’integrità del tuo dispositivo (e io non mi assumo alcuna responsabilità in merito).
Chiarito ciò, non mi resta altro da fare se non augurarti buona lettura e, perché no, buon divertimento.

Indice

  • Informazioni preliminari
  • Come cambiare sistema operativo Android sostituendo la ROM
  • Come cambiare sistema operativo Android effettuando l’aggiornamento

Informazioni preliminari

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Prima di entrare nel concreto di questa guida e spiegarti le tecniche più valide per cambiare il sistema operativo installato sul tuo device Android, lascia che ti dia qualche informazione in più sull’argomento.

Se è tua intenzione passare alla versione successiva di Android utilizzando la procedura prevista dal sistema stesso, dunque, installando gli update offerti dal produttore del tuo dispositivo, puoi agire in completa sicurezza:
contrariamente a quanto succedeva in passato, gli aggiornamenti OTA (over-the-air, cioè distribuiti tramite Internet) possono essere installati comodamente nel giro di un paio di tap e non comportano rischi per l’integrità dei dati.



Per quanto riguarda, invece, l’installazione manuale di una ROM personalizzata (o custom ROM), tramite una procedura in gergo chiamata flashing, il ragionamento è completamente differente:
per effettuare quest’operazione, avrai bisogno di sbloccare e sovrascrivere parti delicatissime del sistema operativo, come per esempio il settore d’avvio o la cartella dei file di sistema.

È proprio per questo motivo che l’operazione di flashing comporta dei rischi estremamente alti! Basta, infatti, un solo errore in corso d’opera (uno su tutti è il cedimento della batteria in fase di reflash) per andare incontro a conseguenze sgradite, come il danneggiamento delle partizioni della memoria, che potrebbe mandare il device in stato di full brick: quando ciò accade, il dispositivo non riesce più ad avviarsi in nessun modo a causa della corruzione delle aree di memoria dedicate, pertanto esso diventa completamente inutilizzabile e, nella maggior parte dei casi, irrecuperabile (a meno di non inviarlo in un centro di assistenza per l’eventuale sostituzione o riprogrammazione del chip di memoria).



Inoltre, flashare una nuova ROM significa irrimediabilmente eliminare l’intero contenuto della memoria, oltre che invalidare la garanzia del telefono.
Dunque, se deciderai di effettuare questo passo, valuta attentamente i rischi connessi e accertati di essere assolutamente sicuro di ciò che stai per fare:
poi non dire che non ti avevo avvisato!

Come cambiare sistema operativo Android sostituendo la ROM

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Hai compreso perfettamente i rischi annessi alla procedura di flash, ma vuoi procedere comunque e cambiare la versione del sistema operativo Android sostituendo completamente la ROM a bordo del tuo dispositivo e installandone una personalizzata?
Allora questa è la sezione che fa al caso tuo.

In genere, questa procedura si divide in quattro passi fondamentali:
la creazione di un backup dei dati (che verranno eliminati successivamente dalla memoria del dispositivo), lo sblocco del bootloader (cioè del sistema che si occupa di inizializzare l’esecuzione di Android), l’installazione di una Recovery personalizzata (un sistema operativo “esterno” che possa avviare l’installazione della nuova ROM) e, infine, l’installazione vera e propria della ROM stessa.



Ancora una volta, ti raccomando di prestare estrema attenzione a tutti i passaggi che ti appresti a compiere e di attenerti scrupolosamente alle istruzioni che ti fornirò di seguito:
basta un piccolo errore per rendere inutilizzabile (e, nel peggiore dei casi, addirittura irrecuperabile) il dispositivo.
Agisci sempre con massima cautela!

Nota:
purtroppo, non posso segnalarti una procedura “standard” per portare a termine quest’operazione, poiché esistono davvero molti dispositivi, tante Recovery e numerose custom ROM:
il numero di combinazioni possibili è davvero enorme e non basterebbero le pagine del mio sito per raccoglierle tutte! Il consiglio che mi sento di darti, dunque, è di cercare comunque le guide specifiche per il modello di smartphone o tablet in tuo possesso e di attenerti alle procedure in esse specificate.



Di seguito, comunque, intendo illustrarti quelli che sono grossomodo i passaggi da compiere per installare una custom ROM su Android, agendo da un computer dotato di sistema operativo Windows.

Operazioni preliminari

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Poiché, come ti ho già accennato in precedenza, flashare una custom ROM comporta la perdita totale dei dati memorizzati sul dispositivo, ti consiglio di creare un backup che contenga foto, video e qualsiasi altro tipo di file personale salvato nella memoria del device.
Se non sai come procedere, puoi seguire le indicazioni che ti ho fornito nella mia guida su come effettuare un backup su Android.

In secondo luogo, affinché il collegamento tra il dispositivo Android e il computer avvenga in modo corretto, avrai bisogno di installare i driver – o il software di gestione – dello smartphone o del tablet, prelevandoli dal sito Web del produttore:
ti ho spiegato tutto nella mia guida su come collegare Android al PC.
In alternativa, puoi utilizzare i driver ADB universali disponibili sul sito Internet di ClockWorkMod.



Inoltre, affinché tu possa impartire i comandi necessari, avrai bisogno di installare l’utility ADB, cioè il sistema di comunicazione progettato da Google finalizzato alla gestione completa di Android tramite la linea di comando del computer (nel nostro caso, il Prompt dei comandi di Windows):
puoi scaricare la versione minimale da questo sito Internet o l’intera suite di sviluppo Android Studio da quest’altro.

Per concludere, devi essere assolutamente certo del modello (e del relativo codice identificativo) del tuo smartphone o tablet Android, così da poter scaricare sia la Recovery che la ROM più adatte allo stesso ed evitare eventuali danni accidentali:
dunque, accedi alle Impostazioni del dispositivo, fai tap sulla voce Info sul dispositivo/telefono o Informazioni sul dispositivo/telefono e annota il nome e il modello dello stesso (e, se disponibile, il nome in codice).



Infine, prima ancora di effettuare qualsivoglia operazione, assicurati che la batteria del dispositivo funzioni correttamente e di avere un livello di carica residua vicino al 100% per evitare spegnimenti imprevisti.

Sblocco del bootloader

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Ora che disponi di tutti gli strumenti necessari per riuscire nell’impresa, puoi finalmente metterti all’opera ed effettuare lo sblocco del bootloader dello smartphone:
all’atto pratico, questa procedura serve a ottenere i privilegi necessari per poter caricare un sistema operativo differente da quello installato dal produttore (come scoprirai di seguito, si tratta della Recovery personalizzata).
Prima di andare avanti, tieni presente che lo sblocco del bootloader invalida la garanzia del device e cancella tutte le app e i dati salvati in memoria.

Ribadito ciò, passiamo alla pratica:
alcuni produttori, come Sony e Motorola, forniscono strumenti e istruzioni ufficiali per lo sblocco del bootloader (sebbene la procedura ne invalidi comunque la garanzia).
Per esempio, sugli smartphone Motorola, devi innanzitutto avviare il telefono in modalità fastboot (spegnendo dapprima del tutto il dispositivo, per poi premere e tenere premuto il tasto Volume giù per 3 secondi e, successivamente, premere il tasto di accensione finché il device non entra in tale modalità) e collegarlo al computer tramite cavo USB.



Fatto ciò, avvia il Prompt dei comandi di Windows richiamandolo dalla cartella Sistema Windows/Accessori di Windows del menu Start e impartisci al suo interno il comando fastboot oem get_unlock_data, seguito dalla pressione del tasto Invio, per ottenere il codice identificativo del dispositivo, di cui devi prendere nota; completata quest’operazione, devi recarti sul sito Internet dedicato, effettuare l’accesso tramite l’account Motorola Care (che, volendo, puoi creare sul momento utilizzando l’apposito link) e indicare il codice annotato in precedenza per ottenere il codice di sblocco del bootloader.

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Una volta ottenuto questo codice, puoi sbloccare finalmente il bootloader ritornando al Prompt dei comandi di Windows e, sempre con il telefono collegato in modalità Fastboot, impartendo il comando fastboot oem unlock codiceRicevuto e schiacciando il tasto Invio della tastiera.
Fidati, sembra complesso ma, in realtà, non lo è affatto!

Come già detto, la procedura per lo sblocco del bootloader varia da dispositivo a dispositivo:
per trovare quella più adatta al terminale in tuo possesso, ti consiglio di cercare su Google la frase “sblocco bootloader [marca e modello smartphne/tablet]” e di attenerti scrupolosamente alle istruzioni ivi indicate.



Installazione della Recovery personalizzata

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Lo sblocco del bootloader, come ti ho già accennato poc’anzi, autorizza il dispositivo ad avviare un sistema operativo differente dalla versione di Android installata dal produttore:
pertanto, è ora possibile procedere all’installazione della Recovery personalizzata, cioè di un sistema operativo “esterno” ad Android che permette di effettuare operazioni delicate sulla memoria del telefono, come l’installazione di una custom ROM oppure l’attivazione dei permessi di root.



Al momento, una delle Recovery più semplici da utilizzare è la TWRP:
disponibile per un gran numero di dispositivi, essa permette di effettuare le operazioni di flash di ROM e altre tipologie di file installabili (ad es.
le app SuperSU e SuperUser, indispensabili per ottenere i permessi di root), di backup, di pulizia totale e alcune operazioni di diagnostica e ripristino del sistema grazie a un’interfaccia pienamente compatibile con il touch del telefono.

Per ottenerla, collegati al relativo sito Internet, indica il produttore e il modello del device cliccando sulle voci proposte e provvedi a scaricare la versione più adatta al tuo dispositivo, sotto forma di file img:
presta bene attenzione a questa fase, in quanto l’installazione di una Recovery errata potrebbe irrimediabilmente compromettere il device! A download completato, segui le istruzioni più adatte al tuo dispositivo per flashare la Recovery appena scaricata (se non l’hai già fatto, puoi cercare su Google la frase “installare TWRP [marca e modello dispositivo]”).



In linea generale, ciò che devi fare è portare Android in modalità fastboot, collegarlo al computer e, dopo aver aperto il Prompt dei comandi di Windows, impartire in esso l’istruzione fastboot flash Recovery percorsoRecovery seguita dalla pressione del tasto Invio (sostituendo a percorsoRecovery la posizione in cui hai salvato il file precedente, a es.
C:\twrp-x.y.z.k-modello.img).
Soltanto quando il processo sarà terminato, spegni completamente il telefono premendo e tenendo premuto il tasto Power.

Installazione della ROM

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Ora viene la fase più bella:
l’installazione della custom ROM! Se non hai ancora scelto la nuova versione di Android da caricare sul tuo dispositivo, ora è giunto il momento di farlo:
tra le più note ROM personalizzate esistenti, meritano sicuramente menzione LineageOS, Dirty Unicorns e Paranoid Android, ma ne esistono davvero molte altre.

Come sempre, assicurati che la ROM da te scelta sia pienamente compatibile con il dispositivo che possiedi e, soprattutto, accertati di scaricare quella specifica per il tuo modello (e, se necessario, anche per la CPU a bordo), onde evitare di incappare nel temuto soft brick:
se non ne avessi mai sentito parlare, si tratta di uno stato di blocco del telefono che comporta la completa inavviabilità del sistema operativo.
Al contrario del full brick, però, il soft brick è completamente reversibile:
basta ripetere la procedura d’installazione usando una ROM corretta.



Ad ogni modo, dopo aver scaricato sul computer il file più adatto al tuo caso (distribuito in formato .zip), copialo sulla memory card del dispositivo e inserisci quest’ultima al suo interno; se hai bisogno di aiuto in tal senso, puoi dare un’occhiata alla mia guida su come spostare file su scheda SD.
Se non la possiedi, puoi avviare la “vecchia” versione di Android (che è ancora installata sul sistema) e, dopo aver saltato la configurazione iniziale, copiare il file della ROM sulla memoria interna del dispositivo (qui ti ho spiegato come fare).

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A questo punto, puoi finalmente scollegare il telefono dal computer e procedere con la fase di flash:
avvia il device in modalità Recovery premendo contemporaneamente i tasti Power VolumeSu e seleziona l’opzione per installare un file .zip da microSD.
Per esempio, se hai usato la TWRP, devi fare tap sui bottoni Installa Scegli archivio, selezionare la tipologia di memoria su cui hai copiato il file .zip e fare tap sullo stesso per selezionarlo.
Quando sei sicuro, apponi il segno di spunta accanto alla voce Verifica della firma del file Zip, fai scorrere la barra inferiore verso destra per avviare il processo e attendi pazientemente che il tutto venga completato.

Quando hai finito, torna indietro e scegli le opzioni per cancellare la cache “semplice” e la Dalvik/ART:
su TWRP, devi premere sui pulsanti Pulisci Pulizia avanzata, apporre il segno di spunta accanto alle voci Dalvik / ART Cache Cache e trascinare la barra inferiore verso destra.
A pulizia completata, riavvia il dispositivo e goditi la ROM appena installata!



Nota:
se hai scelto una ROM non comprende le app Google (Play Store, Gmail, Music e così via), potresti dover installare le Gapps effettuando il flash del relativo file zip; per procurarti il pacchetto più adatto al tuo caso, ti consiglio di cercare su Google la frase gapps Android x.x (ad es. Android 7.1), in base alla versione base di Android usata nella ROM da te scelta.

Come cambiare sistema operativo Android effettuando l’aggiornamento

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Se non hai voglia di stravolgere lo smartphone o il tablet installando da zero una nuova ROM, puoi invece provare a cambiare sistema operativo Android scaricando e installando gli eventuali aggiornamenti rilasciati dal produttore del dispositivo:
in questo modo, hai la possibilità di ottenere correzioni importanti per i bug e le falle di sicurezza del sistema e, se previsto dal produttore, di installare la versione successiva di Android in tutta sicurezza.



Attualmente, la distribuzione degli aggiornamenti avviene principalmente in modalità OTA, cioè attraverso Internet: il file viene reso disponibile per i possessori di un dato dispositivo, che hanno la possibilità di scaricarlo attraverso una specifica funzione del sistema operativo.

Quale?
Te lo spiego subito:
per iniziare, avvia le Impostazioni di Android, tocca le voci Sistema Avanzate, accedi alla sezione Aggiornamento di sistema e sfiora la voce Verifica la presenza di aggiornamenti per cercare, ed eventualmente scaricare, l’update disponibile.
Su versioni di Android precedenti alla 8.0, devi, invece, recarti in Impostazioni > Info sul dispositivo > Aggiornamento software. A download terminato, devi semplicemente premere sulla voce Installa che compare nella medesima schermata (o, a volte, anche nell’area di notifica). Per informazioni aggiuntive sull’argomento, ti consiglio di dare un’occhiata al mio tutorial su come aggiornare Android facilmente, in cui ti ho fornito tutte le spiegazioni del caso.



Ma aspetta un attimo, mi stai dicendo che non hai trovato utili le spiegazioni fornite finora, poiché vuoi liberarti definitivamente di Android e installare iOS (il sistema operativo di smartphone e tablet Apple) sul device in tuo possesso?
Purtroppo sono costretto a darti una cattiva notizia:
questo passaggio non è fattibile in alcun modo, poiché iOS è un sistema operativo progettato nello specifico per funzionare con iPhone, iPad e iPod Touch, pertanto non può essere installato altrove.

Ciò che puoi fare, però, è modificare la tua attuale versione di Android per renderla, almeno esteticamente, molto simile al sistema di Apple:
se sei interessato a procedere in tal senso, puoi consultare la mia guida su come trasformare Android in iPhone, in cui ti ho spiegato per filo i passaggi da compiere per ottenere questo risultato.