cambiare dns su android



cambiare dns su android

I server DNS, ho già avuto modo di spiegartelo in altre mie guide, sono degli strumenti che ci semplificano la vita in maniera incredibile.
Noi non ce ne accorgiamo ma ci permettono di risparmiare ogni giorno un mucchio di tempo. Si tratta, infatti, di quei “traduttori” che ci consentono di accedere ai siti Internet digitando degli indirizzi semplici e facili da ricordare, come ad esempio google.com, al posto di lunghissimi indirizzi numerici (es.
74.125.224.72) che poi sarebbero le loro reali coordinate.

Non è dunque difficile immaginare che utilizzare dei server DNS veloci consente di velocizzare, appunto, la connessione ai siti da visitare.
Su computer questa operazione può essere effettuata andando ad intervenire sulle impostazioni di Windows e macOS (se ben ricordi, ti ho spiegato come fare nel mio articolo su come cambiare DNS) ma per quanto riguarda smartphone e tablet, e più precisamente Android?
È possibile fare altrettanto?
La risposta è affermativa ed in questa mia guida dedicata, appunto, a come cambiare DNS su Android sarà mia premura spiegarti per filo e per segno in che modo procedere.



Dunque dimmi, ti va’ di approfondire la questione?
Si?
Molto bene.
Direi allora di non perdere altro tempo prezioso e di iniziare immediatamente a darci da fare.
Ti anticipo però che le procedure possibili sono due.
Una può essere applicata senza problemi da tutti ed è quella relativa alle reti Wi-Fi (quelle generate dai modem/router), l’altra può invece essere effettuata solamente da chi ha eseguito il root del dispositivo e fa riferimento alla rete dati (la rete 3G/4G fruibile tramite il modulo cellulare).
Per saperne di più continua a leggere, torvi tutte le informazioni di cui hai bisogno proprio qui sotto.

Vai subito a ▶︎ Quali DNS scegliere? | Cambiare i DNS usati per le reti Wi-Fi | Cambiare i DNS usati per la rete dati

Quali DNS scegliere?

Prima di fornirti tutte le spiegazioni del caso su come cambiare DNS su Android mi sembra doveroso fare un piccolo excursus in merito alla scelta dei DNS.
Attualmente esistono numerosi server DNS che possono rivelarsi più o meno adatti alla connessione in uso sulla base di vari fattori.
Tra i tanti disponibili io però ti suggerisco di usare i server DNS di Google, quelli di Cloudflare oppure quelli di OpenDNS.



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I server DNS di Google e Cloudflare sono noti in tutto il globo e particolarmente apprezzati per la loro velocità.
Inoltre, essendo internazionali offrono la possibilità di visitare anche tuti quei siti che solitamente vengono resi irraggiungibili dai provider italiani.
Inoltre, per quel che concerne i server DNS di Cloudflare, vale la pena evidenziare l’alto livello di privacy che offrono (difatti promettono di non tenere traccia delle attività degli utenti).
I server di OpenDNS vengono sfruttati perlopiù per la loro funzione di parental control grazie alla quale è possibile inibire la visualizzazione di specifiche categorie di siti.
In ogni caso, sono anch’essi abbastanza veloci e permettono di accedere a tutti quei siti generalmente inaccessibile per l’utenza italiana.



Google DNS

  • Server DNS preferito: 8.8.8.8
  • Server DNS alternativo: 8.8.4.4

Cloudflare DNS

  • Server DNS preferito: 1.1.1.1
  • Server DNS alternativo: 1.0.0.1

OpenDNS

  • Server DNS preferito: 208.67.222.222
  • Server DNS alternativo: 208.67.220.220

In alternativa ai server DNS che ti ho appena suggerito, puoi affidarti a quelli indicati dalle stesse app di cui ti parlerò nelle righe successive oppure puoi scovarne di nuovi ricorrendo però prima all’uso del computer e ad una delle apposite risorse che ti ho indicato nella mio articolo dedicato, appunto, ai programmi per DNS.
A te la scelta.

Cambiare i DNS usati per le reti Wi-Fi

Come ti dicevo ad inizio guida, è possibile cambiare DNS su Android senza scaricare assolutamente nulla sul dispositivo e senza effettuare il root ma in tal caso le modifiche avranno effetto solo ed esclusivamente in relazione alla rete Wi-Fi alla quale si è collegati e non anche sulla connessione dati.
Inoltre, per poter applicare questo tipo di modifica è indispensabile assegnare un IP fisso al dispositivo, ovvero quella sequenza numerica che identifica il dispositivo all’interno della rete.



Quindi, procedi innanzitutto andando ad impostare.
un IP statico sul tuo smartphone o tablet.
Per fare ciò, accedi alla schermata del device in cui risultano raggruppate tutte le app, recati nella sezione Impostazioni e fai tap sulla voce Wi-Fi dal menu che successivamente ti viene mostrato.

Nella schermata che si apre, cerca di individuare il nome della connessione Wi-Fi attualmente in uso, pigiaci sopra e continua a tenere il dito premuto per qualche istante.
A questo punto, tappa sulla voce Modifica rete/Modifica config.
di rete
 dal menu che si apre, apponi un segno di spunta accanto all’opzione Mostra opzioni avanzate e scegli l’opzione IP Statico nel menu a tendina Impostazioni IP che si trova in fondo.



Per concludere, compila il campo Indirizzo IP con l’indirizzo IP che vuoi utilizzare (es.
192.168.1.1) ed assicurati del fatto che tutti gli altri campi visibili risultino compilati in modo corretto (puoi reperire le informazioni richieste collegandoti al pannello di configurazione del modem/router com ti ho spiegato nel mio articolo su come entrare nel router).

Una volta impostato l’IP statico puoi finalmente passare allo step successivo, ovvero cambiare i DNS sul tuo dispositivo Android.
Per cui, sempre agendo dalla sezione Modifica rete/Modifica config.
di rete
della connessione wireless in uso e sempre dopo aver selezionato l’opzione Mostra opzioni avanzate così come ti ho spigato nelle righe precedenti, scorri lo schermo verso il basso e seleziona l’opzione Statico dal menu Impostazioni IP.



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Per concludere, scorri ancora una volta lo schermo verso il basso, imposta i server DNS che intendi utilizzare nei campi DNS 1 e DNS 2 e premi sul pulsante Salva.
Non è stato affatto complicato, vero?

Cambiare i DNS usati per la rete dati

Per quanto riguarda invece la modifica dei DNS relativi alla rete dati 3G/4G, devi rivolgerti alle applicazioni di alcuni provider di server DNS o provvedere a sbloccare il tuo dispositivo ottenendo i permessi di root (operazione che consente, poi, di utilizzare qualsiasi tipo di server DNS e non solo quello di un determinato servizio).



Se non vuoi effettuare il root, puoi installare l’app 1.1.1.1 di Cloudflare, che permette di usare i server DNS di Cloudflare sia sotto rete Wi-Fi che sotto rete dati, installando un apposito profilo VPN (il quale, bada bene, non consente poi di utilizzare altri servizi di VPN sul device).
Una volta installata l’app tramite il Play Store, avviala, scorri la prima schermata di presentazione e premi prima su Install VPN Profile e poi su OK per due volte consecutive per installare il profilo VPN che da questo momento in poi permetterà di veicolare le richieste di “traduzione” degli indirizzi a Cloudflare.

Fatto ciò, sposta su ON la levetta presente nella schermata principale dell’applicazione 1.1.1.1 e aggiungi quest’ultima alla lista delle applicazioni che possono restare in esecuzione anche quando il telefono ha lo schermo spento (altrimenti le impostazioni per il risparmio energetico la chiuderanno automaticamente e non consentiranno ai DNS di Cloudflare di funzionare sul device).
Per aggiungere l’app alle eccezioni devi andare nel menu Impostazioni > Impostazioni avanzate > App protette e spostare su ON la levetta relativa ad essa (i passaggi da compiere e le voci da selezionare possono variare leggermente in base al dispositivo e alla versione di Android in uso, io ho usato un terminale Huawei con Android 6.x).



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Se non vuoi usare i server DNS di Cloudflare, devi ricorrere al root.
La procedura per sbloccare i terminali Android non è complicata, tuttavia richiede un po’ di tempo e varia a seconda del modello di smartphone o tablet in proprio possesso.
Inoltre, questo è bene che tu lo tenga presente, può portare all’annullamento della garanzia (sebbene la procedura sia completamente legale), quindi fai molta attenzione!



Devi sapere anche che ogni smartphone e tablet richiede una procedura a sé:
non esiste un metodo universale valido per tutti i dispositivi. Ad ogni modo, se hai già provveduto ad effettuare il root sul tuo dispositivo non credo ci sia bisogno di aggiungere altro al riguardo, dovresti già essere preparato sull’argomento.
Se invece il tuo device Android non è stato ancora “sbloccato”, puoi fare riferimento al mio tutorial su come effettuare il root su Android per approfondire la questione.

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Stabilito il fatto che per poter cambiare i DNS della rete dati su Android occorre sbloccare il terminale, la modifica vera e propria dei server può essere effettuata tramite alcune app gratuite disponibili sul Play Store.
Tra le varie applicazioni disponibili, io ti consiglio di rivolgerti a Override DNS che consente di applicare DNS personalizzati per la connessione dati (ed eventualmente anche per quella Wi-Fi) in appena due tap.

Mi chiedi come si utilizza?
Nulla di più semplice.
Tanto per cominciare effettuane subito il download del Play Store facendo tap direttamente dal tuo dispositivo sul link che ti ho fornito poc’anzi dopodiché premi prima su Installa e poi su Accetta.
A procedura di installazione completata, recati nella schermata del tuo dispositivo in cui sono raggruppate tutte le app e premi sull’icona di Override DNS (il cubo con su scritto DNS).



Una volta visualizzata la schermata dell’app, pigia sul pulsante Concedi per concederle i permessi di root dopodiché espandi il menu Choose from a predefined list, seleziona i server DNS che intendi utilizzare per la tua connessione (es.
OpenDNS o Google) e premi il bottone Apply DNS now per applicare le modifiche.

In alternativa, puoi compilare i campi Primary e Secondary con degli indirizzi personalizzati e premere sempre su Apply DNS now per salvare i cambiamenti.
Più facile di così?



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Se possiedi un terminale equipaggiato con una versione di Android datata, puoi modificare le impostazioni dei DNS usando la app gratuita Set DNS il cui funzionamento è praticamente identico a quello di Override DNS.



Per scaricarla sul tuo dispositivo, collegati alla sezione del Google Play Store dedicata all’app utilizzando il link che ti ho appena indicato, premi sul bottone Installa e poi su quello Accetta dopodiché recati nella schermata del device in cui sono raggruppate tutte le app e premi sull’icona di Ovveride DNS (è il cerchio blu con su scritto DNS).

Una volta visualizza la schema principale dell’applicazione, pigia sul pulsante Concedi in modo da autorizzare la sua esecuzione con i permessi di root, selezionare i server da applicare alle connessioni Wi-Fi ed alla connessione dati (es.
Google DNS o Symantec) dal menu a tendina che si trova in alto a sinistra e premi il bottone Apply per applicare le impostazioni.



Se vuoi inserire degli indirizzi personalizzati, devi invece impostare la voce Custom nel menu a tendina in alto a sinistra e digita le coordinate dei server DNS che intendi utilizzare nei campi DNS1 e DNS2.
Anche in tal caso, non dimenticare di fare tap sul bottone Apply per fare in modo che le modifiche vengano effettivamente applicate.

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Ti segnalo infine che esiste anche un componente aggiuntivo a pagamento per Set DNS, denominato SetDNS Pro che è a pagametlp (2,76 euro) ed una volta acquistato consente di modificare i DNS per il Wi-Fi anche sui dispositivi non sottoposti a root.
Va tuttavia tenuto conto del fatto che la procedura non va sempre a buon fine.

come bloccare email indesiderate su android



come bloccare email indesiderate su android

Recentemente, ti si è presentata la necessità di recuperare un’importantissima informazione da un vecchio messaggio di posta elettronica che hai sullo smartphone:
a causa della gigantesca quantità di messaggi presenti nella posta in arrivo, però, hai impiegato fin troppo tempo per portare a termine il tuo compito.
Dopo aver provveduto a identificare tutte le email per te non importanti, ti sei ripromesso di bloccarne i rispettivi mittenti, con il preciso intento di visualizzare, nella posta in arrivo, soltanto i messaggi per cui hai effettivamente interesse.

Il problema, però, è che non hai la più pallida idea di come fare a bloccare email indesiderate su Android, per cui sei alla ricerca di qualcuno che ti insegni a farlo nel modo più semplice possibile.
Cosa dirti?
Basta chiedere, ci sono qui io! Nelle righe successive di questo tutorial, infatti, ti illustrerò diverse tecniche per portare a termine questo compito in modo facile e veloce:
tutto ciò di cui hai bisogno è qualche minuto di tempo libero, il tuo dispositivo Android e una connessione a Internet.
Il resto, vedrai, arriverà da solo!



Come dici?
A questo punto ti ho proprio incuriosito e non vedi l’ora di iniziare?
Allora non perdere altro tempo e procedi con la lettura di questa mia guida:
sono sicuro che il risultato che riuscirai a ottenere saprà soddisfarti a pieno, indipendentemente dall’app che usi per gestire la posta.
Buona lettura e buon lavoro!

Indice

  • Come bloccare email indesiderate su Gmail per Android
  • Come bloccare email indesiderate su Outlook per Android
  • Come bloccare email indesiderate su BlueMail
  • Altre soluzioni per bloccare email indesiderate su Android

Come bloccare email indesiderate su Gmail per Android

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La prima app di cui voglio parlarti è Gmail, il client di posta elettronica predefinito di numerosi dispositivi Android.
Come ben saprai, l’app Gmail è in grado di gestire sia la posta elettronica ricevuta tramite un account Google, sia quella proveniente da altri account configurati in essa.
In entrambi i casi, puoi facilmente bloccare email indesiderate su Android tramite questo client. Come?
Te lo spiego subito.

Per prima cosa, avvia l’app in questione richiamandola dal drawer del device Android in tuo possesso (la schermata con la lista di tutte le app installate sul dispositivo), apri un qualsiasi messaggio di posta proveniente dal contatto di cui non intendi più ricevere email e, per accedere al menu contestuale, tocca il pulsante (⋮), quello collocato subito accanto al pulsante Rispondi (rappresentato da una freccia semicircolare rivolta verso sinistra).



Per impedire la ricezione di messaggi da parte del contatto in questione, devi semplicemente selezionare la voce Blocca [nome del mittente] dal menu proposto, così da impedire che le email provenienti da quel mittente non vengano scaricate affatto.

Se, invece, intendi non ricevere più messaggi automatici provenienti da newsletter, siti commerciali e così via, puoi provare ad annullare l’iscrizione al servizio in modo altrettanto semplice:
sempre dall’app di Gmail, apri uno dei messaggi in questione, fai tap sul pulsante (⋮) posto, questa volta, sulla barra colorata superiore (quello accanto all’icona del cestino, per intenderci), seleziona la voce Annulla iscrizione dal menu proposto e conferma la volontà di procedere premendo sul pulsante Annulla iscrizione proposto subito dopo.



Se hai bisogno di una mano in più per portare a termine questa procedura, oppure se stai cercando una tecnica per ottenere lo stesso risultato da Web o da altri programmi per computer, ti consiglio di dare un’occhiata al mio tutorial su come bloccare un indirizzo email su Gmail, in cui ho trattato nel dettaglio questo argomento.

Come bloccare email indesiderate su Outlook per Android

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Hai configurato un account di posta di Microsoft (Hotmail, Outlook o Live) sull’app Outlook per Android e desideri sapere come fare a bloccare le email da mittenti indesiderati?
Purtroppo devo dirti che non puoi compiere quest’operazione direttamente dall’app in questione, ma puoi servirti della versione Web “desktop” del servizio, accessibile tramite qualsiasi browser per computer, per impostare un filtro di posta elettronica. Una volta completata questa procedura, gli effetti di tale filtro si “rifletteranno” immediatamente e automaticamente anche per l’account configurato su Android.

Dunque, tanto per cominciare, collegati al sito Internet di Outlook, premi sul pulsante Accedi e, nelle schermate successive, indica il tuo indirizzo email Microsoft seguito dalla password che utilizzi per accedere.
Se l’hai dimenticata, puoi reimpostarla seguendo le istruzioni che ti ho fornito nel mio tutorial dedicato.



Una volta giunto nella cartella Posta in arrivo, individua un messaggio proveniente dal mittente che desideri bloccare, fai clic destro sulla sua anteprima (quella collocata nella parte sinistra della finestra) e, dal menu proposto, seleziona la voce Blocca.
Per concludere il tutto e non ricevere più i messaggi provenienti dall’utente in questione, clicca sul pulsante OK annesso alla finestra di avviso successiva.

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In alternativa, puoi far sì che i messaggi non vengano bloccati ma “dirottati” immediatamente nella casella Posta eliminata:
per farlo, anziché selezionare la voce “Blocca”, devi scegliere l’opzione Crea Regola, selezionare la cartella Posta eliminata dal menu a tendina Seleziona una cartella e confermare il tutto premendo sul pulsante OK.

Nota:
se hai configurato altri tipi di account (ad es.
Google, Yahoo! Mail o altri) in Outlook per Android, devi impostare dei filtri agendo tramite il pannello Web degli stessi.

Come bloccare email indesiderate su BlueMail

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Gestisci gli account email tramite il client BlueMail per Android?
Allora ti trovi nella la sezione più adatta a te:
quest’app permette di bloccare email indesiderate su Android, dirottandole immediatamente nella cartella spam, nel giro di un paio di tap.

Tanto per cominciare, avvia BlueMail toccando la relativa icona collocata al drawer del tuo device, identifica un messaggio di posta elettronica proveniente dal mittente che desideri bloccare ed effettua un tap prolungato su di esso.



Fatto ciò, premi sul pulsante (⋮) visualizzato in basso a destra e seleziona la voce Blocca Mittente (Segna spam) dal menu proposto:
a partire da questo momento, i messaggi ricevuti dal mittente in questione verranno automaticamente spostati nella cartella spam.

Qualora la voce “Blocca Mittente” non dovesse essere visibile, cosa che accade, ad esempio, se hai personalizzato il menu di scelta rapida, puoi ottenere lo stesso risultato nel seguente modo:
dopo aver identificato il messaggio di tuo interesse, aprilo con un tap (questa volta breve) e, dal menu che compare, seleziona la voce Blocca Mittente (Segna spam).
Più facile di così!



Nota:
se non riesci a trovare subito l’email di tuo interesse, potresti dover selezionare l’account specifico da cui l’hai ricevuta.
Puoi farlo premendo sull’icona collocata in alto a sinistra e selezionando il profilo email di tuo interesse dal pannello proposto.

Altre soluzioni per bloccare email indesiderate su Android

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Se sei arrivato fin qui, vuol dire che hai appreso alla perfezione le tecniche di base per bloccare email indesiderate su Android, tuttavia non hai trovato la soluzione che calza su misura alla problematica da te riscontrata:
non gettare ancora la spugna e leggi con molta attenzione le dritte che mi appresto a fornirti di seguito!

In primo luogo, se utilizzi un’app differente da quelle segnalate nel corso di questa guida, puoi verificare rapidamente l’esistenza di un filtro anti-spam:
apri un messaggio di posta elettronica, accedi al menu di gestione dello stesso (per trovarlo, devi identificare il pulsante (⋮) (…), solitamente collocato in uno degli angoli della schermata) e cerca al suo interno le voci Blocca mittenteSpam oppure Segnala.



In alternativa, puoi verificare se sull’app di tuo interesse è presente la possibilità di impostare dei filtri personalizzati:
per farlo, devi accedere al menu principale della stessa e cercare la voce più appropriata.

Tanto per farti un esempio, su Yahoo Mail, puoi portare a termine quest’operazione toccando il simbolo , collocato in alto a sinistra, per poi recarti nelle Impostazioni e selezionare la voce Filtri.
Fatto ciò, devi indicare l’account di posta per cui impostare il filtro, premere sul simbolo [+] per definire una nuova regola e, infine, specificare l’indirizzo email da bloccare nel campo Mittente e scegliere di spostare il messaggio nella cartella Spam. Sono sicuro che, con un po’ di pazienza, riuscirai a trovare la sezione dedicata, se disponibile, anche nell’app di posta a cui fai affidamento!



Come dici?
Nonostante le tue accurate ricerche, proprio non sei riuscito a trovare ciò di cui avevi bisogno?
Non gettare ancora la spugna! Se lo desideri, puoi creare dei filtri “a monte” sul tuo account di posta elettronica, agendo dal suo pannello Web:
in tal modo, le regole vengono specificate sul server e sono automaticamente replicate su tutti i programmi e le app di posta su cui andrai a configurare gli account in questione.

Per maggiori indicazioni su queste procedure, puoi riferirti al mio tutorial generico su come bloccare le email indesiderate.
Se, invece, intendi applicare dei blocchi personalizzati utilizzando i programmi per computer, puoi invece dare un’occhiata al mio tutorial su come bloccare email da un indirizzo.



Qualora fossi invece vittima del cosiddetto spam selvaggio e desiderassi liberarti di tutti quei siti che inviano giornalmente decine e decine di email che reputi inutili, ti consiglio di leggere attentamente il mio tutorial su come bloccare spam, in cui ho avuto modo di fornirti delle efficaci dritte per tenere pulita la tua casella di posta elettronica.

come caricare musica su android



come caricare musica su android

Hai appena acquistato uno smartphone Android e vorresti una mano a caricare la musica su quest’ultimo?
Nessun problema, sono qui proprio per questo! Se vuoi scoprire come caricare musica su Android, prenditi cinque minuti di tempo libero e prova a mettere in pratica le indicazioni che sto per darti.
Ti assicuro che rimarrai stupito dalla semplicità con la quale riuscirai a fare il tutto.

Innanzitutto, sappi che esistono diversi modi per trasferire la musica su Android:
puoi collegare il tuo smartphone (o il tuo tablet) al computer e copiare “manualmente” le canzoni sulla memoria del dispositivo; puoi attivare la sincronizzazione automatica della libreria musicale di Windows Media Player o iTunes (via cavo o wireless) oppure puoi rivolgerti alle applicazioni di streaming musicale, come ad esempio Spotify, che permettono di avere un’unica libreria multimediale sincronizzata su tutti i device.



Scegli la soluzione che ti sembra più comoda per quelle che sono le tue esigenze e mettila subito in pratica seguendo gli “step” illustrati di seguito.
Indipendentemente dalla marca del tuo smartphone/tablet e dalla versione di Android installata su di esso, ti garantisco che riuscirai ad ottenere il risultato sperato in pochi “tap”.
Buona lettura e buon divertimento!

Indice

  • Caricare musica su Android “manualmente”
    • Windows
    • Mac
  • Sincronizzare musica con i media player
    • Windows Media Player
    • iTunes
    • MediaMonkey
  • App di streaming musicale
    • Spotify
    • Google Play Musica
    • Apple Music
    • Amazon Music
    • YouTube Premium

Caricare musica su Android “manualmente”

Cominciamo dalla procedura più semplice, quella che permette di caricare musica su Android copiando “manualmente” i file nella cartella “Musica” del proprio device.
Per compiere quest’operazione, basta collegare lo smartphone o il tablet al computer (tramite cavo USB) e copiare i brani di proprio interesse nella cartella “Musica” del dispositivo.
Vediamo più in dettaglio come procedere su Windows e macOS.



Windows

Generalmente, per collegare un device Android a Windows non bisogna installare alcun driver.
Questo significa che per accedere alle cartelle del tuo smartphone (o del tuo tablet), puoi semplicemente collegare il dispositivo al PC tramite cavo USB e usare l’Esplora File di Windows.

In caso di mancato riconoscimento del terminale da parte del computer, prova a richiamare il menu delle notifiche di Android scorrendo il dito dalla cima dello schermo verso il basso, a selezionare la voce relativa alla connessione USB (es.
“USB per la ricarica”) e a mettere il segno di spunta accanto alla voce Trasferimenti di file.
In questo modo lo smartphone (o il tablet) verrà impostato come unità di memoria esterna e quindi Windows dovrebbe riconoscerlo come tale.



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Se nemmeno questa “mossa” dà i risultati sperati, prova a cercare dei driver per il tuo smartphone o il tuo tablet andando su Google e digitando driver [modello del dispositivo].
Mi raccomando, scarica solo driver di provenienza certa, possibilmente dal sito ufficiale dell’azienda che ha prodotto il tuo smartphone/tablet (il rischio di incappare in qualche malware, se ci si rivolge a siti non ufficiali, è altissimo!).



Per alcuni modelli di smartphone e tablet Android, ad esempio quelli marchiati Samsung, i driver sono contenuti nei software che il produttore fornisce per la sincronizzazione dei dati con il PC.
Nel caso del colosso coreano, ad esempio, i driver sono integrati nel software Smart Switch che permette di sincronizzare i dati tra il computer e lo smartphone/tablet e di fare dei backup del proprio device.
Se vuoi saperne di più, leggi il mio tutorial su come collegare cellulare Samsung al PC.

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Una volta stabilito il collegamento tra Windows e il tuo dispositivo Android, apri l’Esplora File del PC (l’icona della cartella gialla che si trova in basso a sinistra) e, nella finestra che si apre, seleziona la voce Computer/Questo PC dalla barra laterale di sinistra.

A questo punto, fai doppio clic sul nome del tuo smartphone o del tuo tablet, accedi alla cartella Music e copia in essa tutti i brani musicali che desideri trasferire su Android.
I file verranno riconosciuti automaticamente da Google Play Musica e da tutti gli altri player musicali presenti sul dispositivo.



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Mac

Copiare la musica da un Mac a un dispositivo Android è semplicissimo:
basta installare una piccola applicazione gratuita sul computer (compatibile con i device Android di tutte le marche) e usare quella per spostare i propri brani preferiti nella cartella “Music” dello smartphone o del tablet.
L’applicazione in questione si chiama Android File Transfer (Trasferimento File Android) e la puoi scaricare facilmente sul tuo computer collegandoti a questa pagina Web e cliccando sul pulsante Download now.



A download completato, apri il pacchetto dmg di Android File Transfer, copia l’icona del programma nella cartella Applicazioni di macOS e avvia quest’ultimo facendo clic destro sulla sua icona e selezionando la voce Apri dal menu che compare (operazione necessaria solo al primo avvio).

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A questo punto, chiudi pure Android File Transfer, collega il tuo device Android al Mac tramite cavo USB e imposta il dispositivo in modalità trasferimento file.
Se non sai come si fa, richiama il menu delle notifiche di Android scorrendo il dito dalla cima dello schermo verso il basso, seleziona la voce relativa alla connessione USB (es.
“USB per la ricarica”) e apponi il segno di spunta accanto alla voce Trasferimenti di file.

Ad operazione completata, Android File Transfer dovrebbe aprirsi (o riaprirsi) automaticamente permettendoti di accedere alle cartelle del tuo dispositivo.
Procedi, dunque, facendo doppio clic sulla cartella Music e trascina in essa i brani musicali che intendi copiare sul tuo smartphone o sul tuo tablet.
Più facile di così?



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Nota: se il tuo dispositivo Android è dotato di memoria espandibile e non hai impostato la scheda SD come unità di memoria principale, puoi anche evitare di collegare il tuo smartphone/tablet al computer e trasferire la musica direttamente sulla memory card.
Per inserire la memory card nel computer potresti aver bisogno di un adattatore da microSD a SD o da microSD a USB, come quelli segnalati di seguito.

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KiWiBiRD SG-008, Lettore di Schede di Memoria SD/Micro SD, Adattatore …



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NEON microSD/microSDHC adattatore SD/SDHC

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Sincronizzare musica con i media player

Anziché copiare “manualmente” la musica sul tuo dispositivo Android, vorresti sincronizzare la libreria di Windows Media Player o iTunes con quest’ultimo?
Non ti preoccupare, si può fare anche questo.



Windows Media Player

Se vuoi caricare musica su Android tramite Windows Media Player, collega il tuo device al computer usando il cavo USB e impostalo sulla modalità trasferimento di file (come ti ho spiegato prima).

A questo punto, apri Windows Media Player, fai clic sulla scheda Sincronizza che si trova in alto a destra e seleziona il tuo smartphone o tablet Android dalla barra che compare di lato.
Successivamente, clicca sull’icona della finestra con il segno di spunta azzurro all’interno (che si trova sempre in alto a destra) e seleziona la voce Configura sincronizzazione dal menu che compare.



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Nella finestra che si apre, assicurati che ci sia il segno di spunta accanto alla voce Sincronizza dispositivo automaticamente e utilizza il riquadro di sinistra per selezionare i contenuti da sincronizzare automaticamente con il tuo dispositivo Android.
Puoi scegliere tra le playlist personali che hai creato tu e le playlist per la sincronizzazione, cioè le playlist predefinite di Windows Media Player con tutti i brani, le foto e i video presenti nella libreria del programma.
Per aggiungere un contenuto alla lista dei contenuti da sincronizzare, fai clic su di esso e premi sul pulsante Aggiungi.
Per rimuoverlo, invece, selezionalo dal riquadro di destra e premi sul pulsante Rimuovi.



Una volta selezionati tutti i contenuti da sincronizzare con Android, clicca sul pulsante Fine e avvia la sincronizzazione dei dati selezionando l’apposita voce dalla barra laterale di destra (in alto).
Al termine della procedura, tutti i contenuti che hai selezionato verranno copiati su Android e, ogni volta che collegherai il tuo smartphone o tablet al computer, verranno adattati al contenuto della libreria di Windows Media Player (quindi le modifiche applicate alla libreria musicale sul computer si rifletteranno anche su Android).

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iTunes

iTunes, il software multimediale di Apple, non offre una funzione di sincronizzazione diretta con i dispositivi Android, ma utilizzando delle applicazioni di terze parti è possibile bypassare facilmente questa limitazione.
Fra le soluzioni per sincronizzare iTunes e Android più popolari c’è iSyncr che permette di sincronizzare brani, album e playlist fra iTunes e Android senza collegare fisicamente i due dispositivi tra loro (in modalità wireless) e funziona molto bene.
Si può utilizzare gratis per sincronizzare fino a 100 brani e 1 playlist, ma se si vuole andare oltre si deve acquistare la versione completa della app a 5,99 euro.

Per sincronizzare la musica su Android con iSyncr, devi scaricare l’app di iSyncr sul tuo smartphone o tablet Android e devi installare un piccolo client sul tuo computer.
Il client è disponibile sia per Windows che per macOS:
per scaricarlo, collegati al sito Internet di iSyncr e clicca prima sul pulsante Scarica collocato sotto la voce Scarica iSyncr Desktop e poi sul pulsante Mac o PC, a seconda se usi un Mac o un computer Windows.



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A download completato, se utilizzi un PC Windows, apri il pacchetto d’installazione di iSyncr (iSyncr Desktop xx.exe) e, nella finestra che si apre, clicca prima su Next per tre volte consecutive e poi su Close per concludere il setup.
Se ti viene chiesto di installare il .Net Framework di Microsoft, accetta:
si tratta di un componente gratuito senza il quale il programma non può funzionare.



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Se utilizzi un Mac, per installare iSyncr devi aprire il pacchetto d’installazione del programma (quello in formato pkg) e cliccare prima su Continua per due volte consecutive e poi su Installa.
Dopodiché devi digitare la password del tuo account utente su macOS e devi premere sui pulsanti Installa software e Chiudi per concludere il setup.



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Adesso, assicurati che il client di iSyncr sia in esecuzione sul computer, apri la app di iSyncr sul tuo device Android e fai “tap” sul pulsante WiFi (Reccomended).
A questo punto, seleziona il nome del tuo computer dalla schermata che si apre, seleziona il nome della playlist di iTunes che vuoi sincronizzare con Android e premi sul pulsante Sync now che si trova in basso per avviare il trasferimento dei dati.
Se vuoi visualizzare il contenuto di una playlist e selezionare singoli brani all’interno di quest’ultima, fai un “tap” prolungato sul suo nome.
I brani verranno poi archiviati nella cartella syncr del dispositivo.



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Affinché il trasferimento dei dati in modalità wireless vada a buon fine, computer e smartphone/tablet devono essere connessi alla medesima rete Wi-Fi.
Se non hai modo di collegare smartphone, tablet e computer alla stessa rete Wi-Fi, puoi usufruire della connessione USB premendo sull’apposita voce presente nella app di iSyncr.



Qualora iSyncr non dovesse soddisfarti appieno, puoi utilizzare dei software alternativi, come ad esempio doubleTwist (anch’esso gratis con delle funzioni da sbloccare a pagamento, come il trasferimento dei dati in modalità wireless).
Se invece utilizzi un dispositivo Samsung, puoi rivolgerti a Smart Switch che fra le sue tante funzioni include anche la sincronizzazione dei dati da iTunes:
basta selezionare la funzione di Ripristino, poi quella per cambiare i dati da ripristinare e scegliere di ripristinare i dati da un dispositivo non Samsung.
Per saperne di più, leggi i miei tutorial su come collegare cellulare Samsung al PC e come collegare cellulare Samsung a Mac.

MediaMonkey

Se non usi né Windows Media Player né iTunes, puoi sincronizzare la musica fra PC e Android usando MediaMonkey.
Qualora non ne avessi mai sentito parlare, MediaMonkey è un ottimo player per Windows che permette di gestire la propria libreria multimediale in maniera semplicissima e – cosa ancora più importante in questo frangente – di sincronizzarla con i dispositivi Android.
È gratis, anche se ne esiste una versione a pagamento che include alcune funzioni extra (di cui al momento, però, non ci interessa!).



Per scaricare MediaMonkey sul tuo PC, collegati al suo sito Internet ufficiale e clicca prima sulla scheda Download che si trova in alto e poi sui pulsanti Download MediaMonkey e Download Now.
A scaricamento completato, apri il pacchetto d’installazione del software (MediaMonkey_xx.exe) e clicca prima su e poi su OK e Avanti.
Metti quindi il segno di spunta accanto alla voce Accetto i termini del contratto di licenza e concludi il setup premendo prima su Avanti per quattro volte consecutive e poi su Installa e Fine.

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Adesso, installa la app ufficiale di MediaMonkey per Android e scegli se utilizzare la funzione di sincronizzazione della musica via cavo o Wi-Fi.
La sincronizzazione Wi-Fi si può provare gratis per 15 giorni, dopodiché bisogna sbloccarla tramite un acquisto in-app di 2,77 euro.
Per saperne di più e scoprire più in dettaglio come sfruttare la sincronizzazione della libreria di MediaMonkey, consulta la documentazione ufficiale del programma (in lingua inglese).

App di streaming musicale

Ormai sono sempre più numerosi gli utenti che ascoltano la musica tramite i servizi di streaming.
Se tu fai parte di questi, puoi sfruttare il servizio di streaming a cui sei abbonato per caricare musica su Android e avere un’unica libreria multimediale sincronizzata su tutti i device.



Spotify

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Se sei abbonato a Spotify e hai sottoscritto il piano Premium del servizio (che costa 9,99 euro/mese dopo i primi 30 giorni di prova gratuita), puoi scaricare la musica offline su Android semplicemente selezionando un album o una playlist di tuo interesse e attivando la levetta Download che si trova in alto a destra.
Se invece vuoi archiviare offline tutti i brani singoli che hai aggiunto alla tua libreria, devi recarti nella scheda La tua libreria, selezionare la voce Brani e spostare su ON la levetta relativa alla funzione Download.



Se sul PC hai dei brani che non sono disponibili nella libreria di Spotify, puoi sincronizzarli nella app di Spotify su Android seguendo questo semplice procedimento.

  • Apri Spotify sul computer e crea una playlist contenenti i brani “offline” che vuoi sincronizzare su Android;
  • Apri Spotify su Android, vai su La tua libreria > Playlist, seleziona la playlist che hai creato sul PC e attiva la levetta dei download.

L’operazione è fattibile solo se computer e smartphone/tablet sono connessi alla stessa rete Wi-Fi.
Per maggiori info, consulta il mio tutorial su come funziona Spotify.



Google Play Musica

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Se hai un abbonamento a Google Play Musica (9,99 euro/mese dopo i primi 30 o 90 giorni gratis), puoi scaricare la musica offline cercando l’album o la playlist da scaricare in locale e premendo prima sulla sua immagine di copertina e poi sull’icona ⬇ presente accanto al suo titolo.



Se vuoi caricare sul tuo smartphone (o tablet) dei brani che non sono presenti nel database di Google Play Musica, installa il programma Google Music Manager sul tuo PC o Mac, avvialo, effettua l’accesso con i dati del tuo account Google e seleziona una cartella con i brani da sincronizzare sul cloud.
Puoi sincronizzare fino a 50.000 brani gratis.

Apple Music

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Apple Music è il servizio di streaming musicale targato Apple.
Costa 9,99 euro/mese dopo i primi 90 giorni di prova gratis e, tramite il servizio Libreria Musicale di iCloud, permette di avere la propria libreria musicale sincronizzata su tutti i device.
È disponibile anche su Android, ma personalmente te lo consiglio solo se hai anche un Mac o altri device Apple con cui sincronizzare la musica, altrimenti meglio rivolgersi a Spotify o Google Play Musica.
Se vuoi saperne di più, consulta il mio tutorial su come ascoltare musica offline in cui ti ho spiegato come usare e come scaricare la musica offline da vari servizi di streaming.

Amazon Music

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Amazon Music è l’app di streaming musicale di casa Amazon.
Permette a tutti i sottoscrittori di un abbonamento Amazon Prime di accedere a un catalogo composto da 2 milioni di brani, senza pubblicità, e con la possibilità di scaricarli offline.
C’è però un limite di 40 ore di ascolto mensile.

Per eliminare questo limite e accedere a un catalogo più vasto di brani (50 milioni), occorre sottoscrivere un ulteriore abbonamento:
quello ad Amazon Music Unlimited, che costa 9,99 euro/mese o 99 euro/anno.
Se vuoi saperne di più, leggi il mio tutorial su come funziona Amazon Music Unlimited.



YouTube Music

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Nel novero delle app di streaming musicale che vale sicuramente la pena menzionare, c’è anche YouTube Music.
Qualora non ne avessi mai sentito parlare, YouTube Music è una versione speciale di YouTube dedicata interamente alla musica.
Si può scaricare e usare gratuitamente, ma dà il meglio di sé quando si sottoscrive un piano a pagamento.



Attivando una sottoscrizione da 9,99 euro/mese (singola) o 14,99 euro/mese (piano Famiglia utilizzabile da 6 utenti) con i primi 3 mesi di prova gratuita, è infatti possibile ottenere la riproduzione dei contenuti in background e in modalità solo audio, il download dei brani offline e la rimozione delle pubblicità.
Se vuoi saperne di più, consulta il mio tutorial dedicato.

come disinstallare un programma su android



come disinstallare un programma su android

Il tuo smartphone Android ha poche settimane di vita ma la sua memoria interna è già esaurita?
Se non hai la possibilità di espanderla tramite microSD, mi spiace, ma devi metterti di buzzo buono e cominciare a disinstallare tutte le app che ritieni superflue:
scommetto che ce ne sono un sacco, e non le hai ancora cancellate perché non avevi voglia, giusto?
Lo sapevo! Allora non perdere altro tempo e mettiti subito all’opera:
non puoi più andare avanti così!

Come dici?
Sei alle primissime armi con il mondo Android e non sai ancora come disinstallare le applicazioni in maniera corretta?
Non ti preoccupare, si tratta di una delle cose più semplici di questo mondo, e io oggi sono qui per dimostrartelo.
Prenditi cinque minuti di tempo libero e segui le indicazioni che sto per darti:
in men che non si dica imparerai non solo come disinstallare un programma su Android, ma anche come liberarti del bloatware (cioè di tutte quelle app inutili che quasi sicuramente hai trovato preinstallate sul telefono) e delle applicazioni che non si riescono a cancellare normalmente perché protette a livello di sistema (es.
app anti-furto, antimalware e simili).



Io il tutorial io l’ho realizzato usando uno smartphone equipaggiato con Android 6.0, ma le indicazioni presenti in esso valgono anche per le altre versioni del sistema operativo di casa Google e per i tablet.
La marca del device è ininfluente, le istruzioni da seguire sono sempre le stesse.
Buona lettura e buon divertimento!

Come disinstallare un’app da Android (procedura standard)

Cominciamo dalla procedura standard per disinstallare un programma su Android.
Se vuoi cancellare una app dal tuo smartphone o dal tuo tablet, non devi far altro che selezionare la sua icona, tenere il dito premuto su di essa e trascinarla sul cestino che compare in alto a destra.
Rispondi OK al messaggio che compare sullo schermo e il gioco è fatto.
Se non vedi l’icona della app che vuoi cancellare nella home screen di Android, premi sul pulsante circolare che trovi in basso al centro e dovrebbe comparirti la lista completa delle applicazioni installate sul device (il cosiddetto drawer).



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Vuoi scoprire quali sono le app che occupano più spazio sulla memoria del tuo device?
Nessun problema, si può fare pure questo.
Recati nelle impostazioni di Android premendo sull’icona dell’ingranaggio che si trova nel drawer o nel menu delle notifiche e seleziona la voce Archiviazione e USB dalla schermata che si apre.



Successivamente, seleziona l’icona relativa alla memoria interna del dispositivo, vai su App, premi sul pulsante (…) che si trova in alto a destra e seleziona la voce Ordina per dimensioni dalla schermata che si apre.
Se non vedi l’opzione “Ordina per dimensioni” significa che le applicazioni già sono ordinate in base al loro “peso” e quindi puoi passare lo step successivo.

Lo step successivo consiste nel selezionare un’applicazione che ritieni superflua e premere prima sul pulsante (i) e poi su Disinstalla e OK per rimuoverla dal dispositivo.



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Un altro modo per ottenere lo stesso risultato è andare nel menu Impostazioni > App, selezionare il nome dell’applicazione da disinstallare e premere sul pulsante Disinstalla nella schermata che si apre.
Attenzione però, sulle versioni di Android pari o superiori alla 6.0 in questo menu non è possibile ordinare le app per dimensioni.



Come disinstallare una app con permessi avanzati

Alcune applicazioni, come ad esempio gli antimalware o le app anti-furto, dispongono di permessi avanzati sul sistema che ne impediscono la normale disinstallazione.
Per bypassare questo limite, devi entrare nelle impostazioni di Android, disabilitare i permessi avanzati delle app che desideri disinstallare e procedere con la procedura di cancellazione standard che abbiamo appena visto insieme.
Ecco più in dettaglio tutti i passaggi che devi compiere.

  • Accedi alle impostazioni di Android premendo sull’icona dell’ingranaggio che si trova nel drawer o nel menu delle notifiche;
  • Seleziona la voce Sicurezza dalla schermata che si apre;
  • Vai su Amministratori dispositivo;
  • Togli il segno di spunta dall’icona della app che desideri disinstallare;
  • Pigia sul pulsante Disattiva nella schermata che si apre;
  • Disinstalla l’applicazione normalmente, cioè trascinando la sua icona nel cestino o andando nel menu Impostazioni > App di Android.

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Come disinstallare più app contemporaneamente

Abbiamo appena visto come disinstallare un programma su Android, ma cosa fare quando si vogliono cancellare più app contemporaneamente?
La risposta è Easy Uninstaller, un’applicazione gratuita che permette di selezionare, e quindi disinstallare, più app in serie.
È molto facile da usare e funziona su tutte le versioni di Android più diffuse.

Per disinstallare più applicazioni con Easy Uninstaller, seleziona i loro nomi, premi sul pulsante Disinstalla le App selezionate e rispondi OK a tutti gli avvisi che compaiono sullo schermo (cioè i messaggi di conferma relativi alla rimozione di ogni app selezionata).



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Come rimuovere le app preinstallate sullo smartphone/tablet

Molto produttori di smartphone e tablet Android hanno l’abitudine di riempire i loro device di software inutili (un po’ come accade con i produttori di PC nel mondo Windows).
Questi software vengono definiti bloatware, che in italiano potremmo tradurre con “software pesanti e inutili”, e in molti casi non si riescono a disinstallare seguendo la procedura standard di Android.
Per risolvere il problema bisogna sbloccare il proprio device effettuando il root e bisogna ricorrere ad alcune applicazioni adatte allo scopo.
Qualche esempio?
Te lo faccio subito.



La app che ti consiglio di provare è Titanium Backup, che secondo il mio modesto parere non dovrebbe mai mancare su un device Android.
Si tratta di una soluzione completa per il backup che permette di salvare, ripristinare e cancellare qualsiasi tipo di applicazione da Android, comprese quelle che si trovano preinstallate su smartphone e tablet e quelle di sistema (che però non andrebbero mai toccate se non si sa bene dove si mettono le mani!).
Si può scaricare gratuitamente, ma alcune funzioni, come ad esempio il backup di più versioni della stessa app e il ripristino di più applicazioni in serie, sono disponibili solo nella versione Pro che costa 5,99 euro.

Per rimuovere il bloatware con Titanium Backup, avvia la app, concedile i permessi di root, rispondi OK a tutti gli avvisi che compaio sullo schermo e recati nella scheda Backup/Ripristino.
Dopodiché individua l’applicazione che vuoi cancellare, selezionala e creane una copia di sicurezza premendo sul pulsante Backup!.



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Successivamente, seleziona di nuovo il nome della app, premi sul pulsante Disinstalla e rispondi  all’avviso che compare sullo schermo per completare la procedura di rimozione.
Mi raccomando, non cancellare le applicazioni con il nome scritto in rosso in quanto si tratta di applicazioni di sistema, la cui rimozione potrebbe inficiare sulla stabilità del sistema.



In caso di problemi (o di più banali ripensamenti), scopri come ripristinare le app cancellate con Titanium Backup seguendo il mio tutorial su come effettuare un backup su Android.

come funziona android auto



come funziona android auto

Hai appena acquistato una nuova vettura con il sistema Android Auto installato di serie, vorresti configurarlo al meglio ma non hai la minima idea di come fare?
Nessun problema, se vuoi ci sono qui io a darti una mano e a spiegarti come funziona Android Auto:
ti assicuro che è molto più semplice di quello che immagini.

Come forse già saprai, Android Auto è un’applicazione che permette di duplicare lo schermo del proprio smartphone sul display di bordo dell’auto, ma con un’interfaccia minimale studiata appositamente per l’utilizzo del telefono alla guida.
Permette di accedere alle principali funzionalità del dispositivo mobile e alle applicazioni supportate, evitando distrazioni alla guida grazie ai comandi presenti sul volante dell’auto e alle comode funzioni vocali che consentono di “ordinare” al sistema di inviare messaggi, effettuare chiamate, ottenere indicazioni stradali o riprodurre musica.



Se ti ho incuriosito e non vedi l’ora di usufruire anche tu di Android Auto, non perdiamo altro tempo in chiacchiere e mettiamoci subito all’opera:
prenditi cinque minuti di tempo libero, leggi con attenzione i prossimi paragrafi e sono sicuro che riuscirai velocemente a capire se la tua auto supporta Android Auto, come installare l’app e come usarla al meglio.
Buona lettura!

Indice

  • Dispositivi e modelli auto compatibili
  • Come installare e attivare Android Auto
  • Come usare Android Auto

Dispositivi e modelli auto compatibili

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Prima di entrare nel merito del funzionamento di Android Auto, è necessario conoscere quali sono i requisiti minimi e i modelli di auto che supportano il servizio.

Android Auto è compatibile con oltre 400 modelli di auto, tra cui quelli targati Abarth, Alfa Romeo, Audi, Borgward, Cadillac, Chevrolet, Chrysler, Citroën, Dodge, Fiat, Ford, Maserati, Kia, OpelPeugeotRenault, Smart, SkodaSubaru, SuzukiVolkswagen Volvo.
Inoltre, supporta numerosi modelli di impianti stereo, come quelli di Alpine, CVTE, JBL, JVC, Kenwood, Panasonic, Pioneer e Sony.
Puoi visualizzare tutti i modelli di auto e di stereo compatibili con Android Auto consultando la lista ufficiale sul sito Android.com, che è in continuo aggiornamento.



Altra cosa importante che devi sapere è che Android Auto può essere fornito di serie o come optional.
Questo significa che potresti essere in possesso di un modello di auto compatibile con Android Auto ma di non poterne usufruire poiché non aggiunto in fase di acquisto.
Per avere informazioni dettagliate, puoi rivolgerti al tuo rivenditore.

Se invece non hai un modello di auto compatibile, non preoccuparti! Con un aggiornamento rilasciato a fine 2016, è stata introdotta la possibilità di usare Android Auto in macchina tramite il tuo smartphone.
Tutto quello che ti occorre (anche in caso di modello di auto compatibile) è un dispositivo con Android 5.0 o successivi (anche se per avere prestazioni ottimali è consigliato almeno Android 6.0), un buon cavetto USB e una connessione Internet attiva.



Come installare e attivare Android Auto

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Per usare Android Auto è necessario scaricare e installare l’applicazione gratuita, disponibile per gli smartphone e i tablet Android che presentano i requisiti minimi elencati nei paragrafi precedenti.



Per scaricare Android Auto, prendi il tuo dispositivo e avvia il Play Store premendo sulla sua icona (il simbolo ▶︎ colorato).
Adesso, digita Android Auto nel motore ricerca presente in alto e fai tap sulla voce Cerca, dopodiché individua Android Auto (dovrebbe essere il primo risultato) e premi sui bottoni Installa e Accetto per avviare il download e l’installazione dell’app. Se non riesci a trovare l’applicazione su Play Store, significa che il tuo dispositivo non è compatibile.

Se intendi usare Android Auto tramite lo schermo del telefono, avvia l’applicazione appena installata e premi sul pulsante Continua più volte per accettare il contratto di utilizzo e per consentire ad Android Auto di accedere ai dati relativi alla tua posizione, all’utilizzo di altre applicazioni e di eseguire e gestire le telefonate, dopodiché se richiesto effettua gli aggiornamenti e i download suggeriti, come per esempio le mappe di Google Maps.



Adesso, applica il telefono sulla plancia dell’auto utilizzando una ventosa o un supporto analogo, attiva il collegamento Bluetooth per permettere al dispositivo mobile e all’auto di comunicare tra loro e il gioco è fatto.
Se non sai come collegare il tuo smartphone all’auto o se sul tuo veicolo non è presente il Bluetooth, puoi leggere la mia guida su come collegare il telefono alla macchina.

Se il modello della tua macchina è uno degli oltre 400 con Android Auto installato di serie, puoi utilizzare il servizio tramite il display della vettura.
Tutto quello che devi fare è accendere l’auto e collegare lo smartphone alla presa USB del veicolo tramite il cavo USB originale (non è possibile il collegamento wireless), permettendo al dispositivo mobile e all’auto di comunicare tra loro tramite un meccanismo definito mirroring.
Se l’app di Android Auto è già installata sul tuo dispositivo, il servizio si avvierà in automatico, altrimenti ti verrà chiesto di eseguire il download e di installare l’applicazione.



Mentre Android Auto è in uso, lo schermo del tuo smartphone proporrà una schermata completamente nera con la scritta Android Auto, risultando quindi inutilizzabile:
una soluzione, probabilmente scomoda ma intelligente, per impedire ogni tipo di distrazione mentre sei al volante.

Come usare Android Auto

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Sia che tu intenda usare Android Auto tramite il display della tua auto o lo schermo del tuo telefono, il suo funzionamento non cambia.
Avvia l’applicazione e, nella sua schermata principale (definita Home), puoi visualizzare le attività recenti come le ultime destinazioni di navigazione, le chiamate effettuate o ricevute, ma anche informazioni utili come il meteo, le informazioni sul traffico e tutte le notifiche ricevute.

Nella schermata Home puoi usufruire anche del menu presente in basso (su smartphone è collocato a destra) che permette di accedere a quattro funzioni:
Navigazione (il segnale stradale) che permette di impostare il luogo da raggiungere e ricevere indicazioni stradali; Chiamate (la cornetta) per visualizzare le chiamate ricevute ed effettuate e fare nuove chiamate; Musica (l’icona delle cuffie) per ascoltare musica tramite una delle applicazioni che supportano Android Auto, come ad esempio TuneIn, Spotify, Deezer, Google Play Music ecc.
Home (l’icona tonda) che permette di tornare alla schermata principale di Android Auto e di chiudere l’applicazione, se in uso sullo smartphone.



Se stai usando Android Auto tramite il display della tua auto, puoi visualizzare una quinta funzione identificata dall’icona di un orologio, che permette di uscire da Android Auto e tornare al sistema di bordo della macchina.

Se ti stai chiedendo come puoi interagire con Android Auto, le risposte sono multiple:
puoi agire tramite touch-screen (ma se sei alla guida, si tratta di una pratica scorretta); se la tua auto supporta Android Auto di serie, puoi interagire tramite i comandi installati sul veicolo (es.
il pulsante per rispondere ed effettuare chiamate) e puoi interagire con Android Auto tramite comandi vocali.



Puoi attivare la funzione vocale di Android Auto facendo tap sull’icona del microfono presente nella Home del sistema, premendo sul pulsante apposito collocato sul volante della macchina (se presente) e dando il comando vocale “Ok Google” che avvierà una schermata bianca con quattro linee colorate al centro.
Il comando vocale deve essere seguito dall’operazione che vuoi far compiere al sistema.
Facciamo subito qualche esempio pratico.

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Vuoi ottenere indicazioni stradali da Android Auto?
Niente di più semplice:
pronuncia Ok Google, seguito dal comando Indicazioni stradali per [destinazione], ma anche Navigazione verso [destinazione] o Guida fino a [destinazione].
Se precedentemente hai impostato su Google Maps il tuo indirizzo di casa o quello del tuo ufficio, puoi chiedere ad Android Auto di portarti a casa o al lavoro tramite i comandi vocali Portami a casa e Navigazione verso lavoro.

Con i comandi vocali puoi anche gestire la riproduzione musicale.
Pronuncia Ok Google e Riproduci musica per avviare la riproduzione dell’ultimo brano ascoltato o, nel caso di TuneIn, dell’ultima emittente radiofonica riprodotta.
Se intendi ascoltare il tuo brano preferito, un determinato genere musicale o una playlist, puoi utilizzare i comandi Riproduci [nome canzone], Riproduci [nome artista], Riproduci [genere musicale] e Riproduci [nome playlist].



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Per effettuare una chiamata senza prendere in mano il telefono, puoi usare il comando vocale Chiama seguito dal nome associato al contatto o dal numero di telefono.
Pronuncia quindi Ok Google per attivare i comandi vocali e “ordina” Chiama [nome contatto] o Chiama [numero telefono].
Se a un contatto della tua rubrica è associato più di un numero telefonico (per esempio casa e lavoro), prima di effettuare la telefonata Android Auto ti chiederà quale chiamare.



Infine, vediamo come chiedere ad Android Auto di scrivere un SMS.
Per prima cosa pronuncia Ok Google, seguito dal comando Invia un messaggio a [nome], dopodiché segui le indicazioni di Android Auto e detta il testo del messaggio che desideri inviare.
Puoi “ordinare” di inviare il messaggio anche tramite una delle numerose applicazioni di messaggistica supportate dal sistema, tra cui WhatsApp, Skype, Messenger e Telegram:
il comando vocale dovrà essere del tipo Invia un messaggio a [nome contatto] su [nome app].

Se invece hai ricevuto un nuovo messaggio, nella schermata Home apparirà la relativa notifica:
pigiaci sopra per avviare la lettura del messaggio.
Puoi rispondere con la procedura indicata poc’anzi, ma puoi anche impostare una risposta automatica che consente di inviare un messaggio di risposta e far sapere al destinatario che sei alla guida.
Per farlo, fai tap sul pulsante ≡ e premi sulla voce Impostazioni, dopodiché premi sull’opzione Risposta automatica e digita una frase da inviare automaticamente mentre sei alla guida.



Nella sezione Impostazioni puoi inoltre gestire altri parametri:
Limita Wi-Fi per disattivare il Wi-Fi con Android Auto in esecuzione; Auto connesse per gestire le vetture collegate ad Android Auto; Avvio automatico per stabilire i dispositivi Bluetooth per cui attivare l’avvio automatico di Android Auto; Utilizza Bluetooth per scegliere se attivare il Bluetooth con Android Auto in uso e Schermo attivo per scegliere se avere lo schermo sempre attivo.
È tutto davvero molto intuitivo.

come localizzare telefono android



come localizzare telefono android

Finalmente sei riuscito ad acquistare un nuovo smartphone:
quello che sognavi da tempo e per il quale hai fatto tantissimi sacrifici.
Sei molto felice.
Però questa felicità è offuscata dalla paura che un malintenzionato possa vedere il tuo nuovo “gioiellino”, ingolosirsi e tentare di rubartelo.

Beh, ti capisco, gli smartphone sono una preda ghiottissima per i ladri… però lasciatelo dire:
non bisogna essere troppo paranoici! Il rischio di subire furti esiste, non è possibile scongiurarlo al 100%, ma oggi esistono moltissime app che permettono di limitare i danni e in alcuni casi perfino di recuperare cellulari che sembravano perduti per sempre.



Dimmi, qual è il sistema operativo del tuo amato smartphone?
Android?
Bene, allora lascia che ti consigli alcune soluzioni che potrebbero aiutarti a vivere un po’ più sereno.
Non ti garantisco che ti consentiranno di recuperare il telefono in caso di furto (in caso di smarrimento, invece, quasi sicuramente sì) ma di sicuro ti aiuteranno a limitare i danni nel malaugurato caso in cui ciò accada.
In che modo?
Semplice.
Oltre a localizzare telefono Android da remoto, le applicazioni di cui sto per parlarti consentono di inviare comandi al dispositivo e, nei casi in cui non c’è più niente da fare, di cancellare tutti i dati presenti in esso (in modo da non far finire informazioni sensibili nelle mani dei delinquenti).
Allora, che aspetti a provarle?

Gestione Dispositivi Android

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Tutti i dispositivi Android che dispongono dell’accesso al Play Store e delle Google Apps includono una funzione denominata Gestione Dispositivi Android, grazie alla quale è possibile localizzare il proprio device da remoto e comandarlo.

Il servizio è completamente gratuito e non richiede configurazioni particolari, tuttavia va sottolineato che funziona solo quando il GPS è attivo e quando il telefono ha una connessione Internet attiva.
Questo significa che è molto utile nei casi di smarrimento del device mentre può rivelarsi abbastanza limitato se il telefono viene rubato, e i ladri sono abbastanza scaltri da disattivare la connessione Internet o spegnere completamente l’apparecchio.



Se vuoi verificare il corretto funzionamento di Gestione Dispositivi Android sul tuo smartphone, recati nelle impostazioni di Android (premendo sull’icona dell’ingranaggio che trovi nella schermata con l’elenco di tutte le applicazioni installate sul device), seleziona la voce Geolocalizzazione dalla schermata che si apre e controlla che la levetta che si trova in alto a destra sia impostata su ON (altrimenti spostala tu).
Dopodiché apri l’applicazione Impostazioni Google, seleziona la voce Sicurezza e attiva le voci Localizza questo dispositivo da remoto e Consenti blocco e cancellazione da remoto.

A questo punto dovresti essere in grado di collegarti al sito Internet Gestione Dispositivi Android e di localizzare il tuo smartphone da remoto semplicemente effettuando l’accesso con il tuo account Gmail (lo stesso configurato sul telefono da rintracciare).
Il telefono verrà visualizzato su una mappa di Google Maps e potrai scegliere di farlo squillare, bloccarlo con un PIN o cancellare tutti i dati presenti sulla sua memoria cliccando sugli appositi pulsanti.
Tieni presente che cancellando tutti i dati presenti su un terminale Android, le impostazioni del sistema vengono riportate allo stato di fabbrica e quindi diventa impossibile rintracciarlo nuovamente da remoto (usa questa funzione solo se non hai più speranze di recuperare il telefono e quindi vuoi impedire che qualcuno possa consultare le informazioni salvate in esso).



Gestione Dispositivi Android è disponibile anche sotto forma di applicazione per smartphone e tablet Android, in questo modo è possibile localizzare telefoni e tablet Android da remoto anche mediante altri dispositivi portatili.
Puoi trovare maggiori dettagli sul funzionamento di Gestione Dispositivi Android nel mio tutorial su come ritrovare il cellulare Android.

Lost Android

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Lost Android è un’applicazione gratuita che associa un’interfaccia minimalista a un set di funzioni che, invece, si rivela molto ricco.
Consente di localizzare telefono Android e di comandarlo da remoto effettuando varie operazioni.
Qualche esempio?
Fa squillare o vibrare lo smartphone; consente di visualizzare lo stato del dispositivo (livello di batteria, codice IMEI ecc.); attiva e disattiva Wi-Fi, GPS e Bluetooth; invia SMS da remoto; scatta foto con la fotocamera dello smartphone rubato; registra l’audio usando il microfono dello smartphone rubato; mostra messaggi personalizzati sullo schermo del dispositivo e molto altro ancora.
Ci sono anche delle funzioni avanzate, come l’avvio di applicazioni e la ricerca dei contatti da remoto, riservate a chi acquista la versione Premium dell’applicazione al costo di 3,35 euro.

Il funzionamento di Lost Android è basato su GPS (per la localizzazione), Wi-Fi o 3G/LTE (per l’invio di comandi dal pannello Web) ed SMS.
Questo significa che autorizzando un altro cellulare a inviare comandi via SMS al proprio smartphone Android è possibile comandare il dispositivo a distanza anche se i ladri disattivano Wi-Fi e GPS.
Altra cosa importante da sottolineare è che Lost Android si “nasconde”:
non mostra icone nella barra delle notifiche e la sua icona nel drawer delle applicazioni è camuffata da app per prendere annotazioni (Personal Notes).



Per attivare Lost Android sul tuo telefonino non devi far altro che scaricare l’applicazione dal Google Play Store, avviarla e premere sul pulsante Request Administrator Rights.
Nella schermata che si apre, premi sul pulsante Attiva per autorizzare l’applicazione a controllare il tuo dispositivo e il gioco è fatto.

Ad installazione completata, collegati al sito Internet di Lost Android dal computer, clicca sulla voce Sign In che si trova nel riquadro situato in alto a destra, esegui l’accesso al tuo account Google (che deve essere lo stesso a cui è associato lo smartphone su cui hai installato Lost Android) e clicca sul pulsante Permetti per accedere alla schermata principale del servizio.



Ora puoi localizzare e comandare il tuo device da remoto.
Per visualizzare la posizione del telefono su una mappa di Google Maps, clicca sul pulsante Controls del sito di Lost Android, seleziona l’icona Basic e clicca sul pulsante Send location.
Se invece vuoi attivare o disattivare Wi-Fi, GPS e Bluetooth recati nella sezione Status e clicca sugli appositi pulsanti.
Per bloccare il telefono o cancellare i dati presenti sulla sua memoria, clicca sull’icona Security e utilizza i pulsanti collocati sotto le voci Lock Phone (per bloccare l’accesso al dispositivo con un PIN), Erase SD card (per cancellare solo il contenuto della scheda microSD) e Wipe phone (per cancellare la memoria interna del dispositivo).

Puoi perfino creare dei backup delle foto, dei contatti e degli SMS presenti sulla memoria dello smartphone rubato.
Tutto quello che devi fare è recarti nella sezione Controls di Lost Android e premere sui pulsanti collocati sotto le voci Backup photos, Backup contacts e Backup SMS inbox.



Se vuoi attivare l’invio di comandi via SMS, clicca sul pulsante SMS del sito di Lost Android, digita nel campo SMS allow il numero del telefono che vuoi autorizzare a inviare comandi via SMS al tuo smartphone e clicca sul pulsante Allow.
La lista dei comandi disponibili è quella che vedi sotto la voce Available SMS commands.

Nota: in caso di disinstallazione, prima di rimuovere Lost Android dal tuo smartphone, devi recarti nel menu Impostazioni > Sicurezza > Amministratori dispositivo e togliere il segno di spunta dalla voce Personal Notes (il nome fittizio usato da Lost Android per nascondersi).



Cerberus

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Se sei disposto a spendere qualche soldo pur di scrollarti da dosso la paura che il tuo smartphone possa finire nelle mani dei ladri, prova Cerberus.
Si tratta di una delle migliori applicazioni antifurto disponibili su Android.
Costa 4,99 euro ma è disponibile in una versione di prova gratuita che permette di testarne tutte le funzioni per 7 giorni.



Include tutte le funzioni che ci si aspetterebbe di trovare in una soluzione del genere, anche se alcune fra le più interessanti e avanzate richiedono i permessi di root.
Con Cerberus potrai localizzare il tuo cellulare da remoto visualizzandone la posizione geografica su una mappa (sia in tempo reale sia in modalità di “emergenza” grazie alla cronologia delle posizioni salvata dall’applicazione), potrai scattare foto e catturare l’audio da remoto, potrai impostare la riattivazione automatica del GPS in caso di disattivazione, potrai gestire i tuoi dati, bloccare il telefono e molto altro ancora.
Davvero difficile trovare di meglio!

come recuperare foto android



come recuperare foto android

Quante volte te l’ho detto?
Le foto che scatti con il tuo smartphone (o tablet) non devono rimanere sulla memoria del telefono:
devi archiviarle con regolarità sul PC e crearne delle copie di sicurezza su hard disk e schede di memoria esterne.
In alternativa, puoi salvarle su un servizio di cloud storage, così da stare ben sicuro che queste risultino sempre accessibili.

Tu invece, niente, hai continuato a fare di testa tua, e ora ti ritrovi con una decina di scatti a cui tenevi tantissimo svaniti nel nulla.
Come dici?
È colpa di un’app che prometteva di cancellare i file inutili da Android e i doppioni dalla Galleria?
Non importa. Ormai il danno è fatto e devi cercare di porvi rimedio.
Per cui, rimboccati subito le maniche e scopri come recuperare le foto su Android grazie ai programmi e alle applicazioni che sto per consigliarti.
Con un pizzico di fortuna, potresti riuscire a ripristinare tutti gli scatti perduti.



Prima di metterti all’opera, però, è doverosa una premessa: non si possono fare miracoli! Detta in altri termini, se le aree di memoria che ospitavano le tue foto sono state sovrascritte da altri dati, purtroppo nulla sarà in grado di recuperarle:
né le risorse di cui sto per parlarti né altro.
Chiaro?
Per lo stesso motivo, è bene utilizzare il dispositivo il meno possibile in attesa del recupero delle foto (per evitare che altri dati occupino le aree di memoria in cui ci sono le foto da recuperare).
Sarà, dunque, mia premura consigliarti prima dei programmi per il recupero delle foto da PC e poi delle app da utilizzare direttamente sul tuo smartphone o tablet.
Detto anche questo, mettiamo da parte le chiacchiere e passiamo all’azione!

Indice

  • Operazioni preliminari
  • Programmi per recuperare foto Android cancellate
    • PhotoRec (Windows/macOS/Linux)
    • iReparo for Android (Windows/macOS)
  • App per recuperare foto Android cancellate
    • DiskDigger
    • Undeleter Recover Files & Data
  • Come recuperare foto WhatsApp Android
  • Come recuperare foto Android rotto

Operazioni preliminari

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Prima di spiegarti in dettaglio come recuperare le foto cancellate su Android usando delle soluzioni di recupero dati, voglio farti una domanda molto importante: sul tuo smartphone o tablet usi Google Foto (il servizio per la gestione e l’archiviazione delle immagini online offerto da Google)? Allora ho una bella notizia da darti:
quando cancelli una foto dal servizio, questa non viene eliminata definitivamente dalla memoria del dispositivo, ma viene spostata nel Cestino, una cartella temporanea in cui rimane per altri 60 giorni prima che venga rimossa in via definitiva.

Per cui, se non sono ancora trascorsi 60 giorni da quando hai rimosso le foto che ora desideri recuperare, puoi dare un’occhiata al Cestino di Google Foto e, se le immagini sono all’interno di quest’ultimo, puoi ripristinarle senza problemi.



Per riuscirci, apri l’applicazione in questione sul tuo smartphone o tablet facendo tap sulla relativa icona che trovi nel drawer, premi sul pulsante con le tre linee in orizzontale collocato in alto a sinistra e seleziona la voce Cestino dal menu che si apre. Nella nuova schermata visualizzata, fai un tap prolungato sulla prima foto che vuoi recuperare, seleziona tutte le altre immagini che ti interessano e premi sulla voce Ripristina collocata in basso a destra.

In alternativa puoi agire anche da PC, collegandoti a questa pagina Web e accedendo, se necessario, con l’account Google configurato sul tuo smartphone o tablet.
In questo modo accederai al Cestino della versione Web di Google Foto e potrai ripristinare le tue foto da lì.



Programmi per recuperare foto Android cancellate

Se vuoi scoprire come recuperare le foto su Android nel caso di foto cancellate dal dispositivo e hai a portata di mano un computer, puoi avvalerti dei programmi per il recupero delle immagini (e di altre tipologie di file) che trovi qui sotto.
Ce ne sono sia per Windows che per macOS e Linux.
Spero vivamente possano esserti d’aiuto.

PhotoRec (Windows/macOS/Linux)

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Se il tuo smartphone o tablet Android supporta l’utilizzo di una microSD, puoi rimuovere quest’ultima dal dispositivo, inserirla nel lettore collegato al computer e analizzarne il contenuto con PhotoRec, per tentare di recuperare le foto cancellate.



Nel caso in cui non lo avessi mai sentito nominare, PhotoRec è un software gratuito e open source che consente di recuperare i file cancellati da qualsiasi tipo di unità:
hard disk, chiavette USB, schede SD ecc.
È compatibile con Windows e macOS e Linux ma solo per i sitemi operativi di casa Microsoft viene fornito completo di interfaccia grafica.
Da notare, però, che non funziona se la scheda SD del dispositivo è stata impostata come unità di memoria principale.
Viene fornito in bundle con TestDisk, un altro software gratuito che serve per il recupero delle partizioni.

Per scaricare PhotoRec, il primo passo che devi compiere è quello di recarti sul sito Internet del programma e, se stai usando Windows, fare clic sul collegamento Windows-64 bit (se stai usando Windows a 64 bit) oppure su quello Windows (se stai usando Windows a 32 bit) che trovi sotto la voce TestDisk & PhotoRec x.x presente in cima.



A scaricamento avvenuto, estrai l’archivio ZIP ottenuto in una cartella qualsiasi e avvia il file qphotorec_win.exe presente al suo interno.
Successivamente, inserisci la scheda di memoria del tuo smartphone Android nel lettore collegato al PC.

A questo punto, nella finestra di PhotoRec che si apre, seleziona dal menu a tendina in alto l’unità in cui hai inserito la scheda SD, clicca sulla partizione da cui intendi recuperare le foto (es.



  • FAT32
  • ), seleziona le voci FAT/NTFS/HFS+/ReiferFS e Libero che trovi in basso e clicca sul pulsante Formati dei file.

    Nell’ulteriore finestra che compare a schermo, premi sul pulsante Resettare, seleziona i formati di file che vuoi recuperare dalla scheda SD (es.
    JPG e PNG) e clicca sul bottone OK.



    Per concludere, premi sul pulsante Naviga, indica la cartella in cui desideri salvare le foto una volta recuperate e clicca sul bottone Cerca, per dare il via alla procedura di scansione. Al termine, troverai tutte le foto recuperate dal programma nella cartella da te scelta in precedenza.

    Se, invece, stai usando macOS, per usare PhotoRec procedi nel seguente modo:
    dopo esserti collegato al sito del programma, clicca sul collegamento Mac OS X Intel, estrai l’archivio tar.bz2 che viene scaricato sul tuo computer in una cartella qualsiasi e avvia l’eseguibile photorec contenuto al suo interno, facendoci clic destro sopra e selezionando la voce Apri dal menu che compare.



    Nella finestra del Terminale che ti viene mostrata, usa la freccia destra della tastiera per selezionare l’opzione Sudo, schiaccia il tasto Invio (sempre sulla tastiera) e digita la password del tuo account utente su macOS, in modo tale da avviare l’applicazione come amministratore.

    In seguito, inserisci la scheda di memoria del tuo cellulare Android nel lettore SD del Mac, seleziona l’unità dalla quale vuoi recuperare le foto, indica la partizione di tuo interesse, scegli il file system con cui quest’ultima è formattata e indica se desideri eseguire solo la scansione dello spazio segnato come libero (Free) o se controllare in maniera approfondita tutta l’unità (whole).



    Infine, seleziona la cartella in cui salvare le immagini recuperate, schiaccia il tasto “C” sulla tastiera per confermare la scelta fatta e attendi che la procedura venga portata a termine.

    iReparo for Android (Windows/macOS)

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    Un altro ottimo software al quale puoi appellarti per recuperare le foto cancellate da Android è iReparo for Android:
    si tratta di un programma, compatibile con Windows e macOS, che consente di effettuare il recupero di foto, video, messaggi e altri file cancellati dagli smartphone basati sulla piattaforma mobile di Google.

    È a pagamento (costa 49,95$), ma può essere usato in versione di prova gratuita, la quale consente di verificare quali file si possono recuperare con la sua versione completa.



    Per scaricare la trial del programma, recati sul sito Internet ufficiale di iReparo for Android e clicca prima sulla voce Windows o sulla voce Mac (a seconda del sistema operativo che utilizzi sul tuo computer) e poi sul bottone Download.

    A download completato, se stai usando Windows, apri il file .exe ottenuto e, nella finestra che compare sul desktop, fai clic sui pulsanti e OK.
    Seleziona quindi la voce I accept the agreement, clicca sul pulsante Next per quattro volte consecutive e, per concludere, premi sui bottoni Install e Finish.



    Se, invece, stai usando macOS, avvia il pacchetto .pkg che contiene il programma e, nella finestra che si apre, clicca prima sul bottone Continua per due volte di fila e poi su quello Installa.
    Digita poi la password del tuo account utente su macOS e porta a termine il setup premendo prima sul pulsante Installa software e, in seguito, su quello Sposta.

    Ora che, a prescindere dal sistema operativo impiegato, visualizzi la finestra del software, collega al computer il tuo smartphone o tablet Android e attendi che questo venga riconosciuto da iReparo for Android.
    Se ciò non accade, prendi il dispositivo, recati nella sezione Impostazioni > Opzioni sviluppatore dello stesso e seleziona l’opzione debug USB.
    Se il menu Opzioni sviluppatore non è disponibile, recati in Impostazioni > Info sul telefono e fai tap per 7 volte consecutive sulla voce Versione Build o su quella Numero serie, in modo da abilitarlo.



    Successivamente, clicca sul pulsante Multimedia nella finestra del programma, seleziona i formati di file relativi alle foto che vuoi recuperare (es.
    JPG e PNG) e premi sui pulsanti Next e Start, per dare il via alla procedura di scansione.

    A processo ultimato, seleziona la voce Galleria dalla barra laterale della finestra del software e ti saranno mostrate le foto che risulta possibile recuperare.
    Se deciderai di comprare la versione completa di iReparo for Android, potrai selezionare le miniature delle immagini di tuo interesse ed esportarle sul computer, facendo clic sul pulsante Recover.

    App per recuperare foto Android cancellate

    Passiamo ora alle app per recuperare le foto cancellate su Android:
    si tratta di strumenti di semplice impiego, anche da parte di chi, un po’ come te, non si reputa esattamente uno “smanettone”.
    Tieni però presente che necessitano della presenza del root sul dispositivo.



    Nel caso in cui non ne fossi a conoscenza, il root è una procedura mediante la quale si bypassano le restrizioni standard di Android, in modo da consentire l’esecuzione di app che hanno bisogno di accedere alle aree più profonde del sistema.
    Trovi spiegato tutto in dettaglio nel mio tutorial su come effettuare il root su Android.

    DiskDigger

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    DiskDigger è una delle migliori app gratuite per recuperare le foto su Android.
    Ha un’interfaccia utente estremamente intuitiva e riesce a svolgere il suo lavoro in maniera sufficientemente veloce.
    Eventualmente, è disponibile anche in una versione a pagamento (che costa 3,37 euro), la quale consente di recuperare anche altri formati di file, ma a te non dovrebbe interessare.

    Per scaricarla, visita la relativa sezione del Play Store e premi sul pulsante Installa.
    Se necessario, autorizza l’operazione premendo anche su Accetto.
    Completata la procedura di download e installazione, apri l’app premendo sul pulsante Apri comparso su schermo oppure facendo tap sulla sua icona nel drawer (la schermata di Android in cui ci trovi raggruppate le icone di tutte le applicazioni).



    Una volta visualizzata la schermata principale dell’applicazione, fai tap sul pulsante Concedi, per autorizzarne l’esecuzione con i permessi di root.
    Dopodiché seleziona la voce No, thanks in risposta all’invito di acquistare la versione Pro e scegli l’unità da cui ripristinare le foto:
    quasi sicuramente è quella con la capienza maggiore e il nome in grassetto.

    Metti quindi il segno di spunta accanto alla voce JPG e/o a quella PNG (se desideri recuperare anche gli screenshot), fai tap sul pulsante OK per avviare la scansione dell’unità e premi sulla voce Consenti per concedere all’app i permessi per accedere alle foto.



    Man mano che DiskDigger svolge il suo lavoro, vedrai comparire sullo schermo del tuo dispositivo le miniature delle foto recuperabili:
    metti il segno di spunta su quelle che vuoi ripristinare, premi sull’icona del floppy disk che si trova in alto a destra e seleziona la voce Save selected files locally dal menu che compare, per completare l’operazione.

    Undeleter Recover Files & Data

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    Qualora DiskDigger non riuscisse a recuperare tutte le foto che ti stanno a cuore, puoi provare Undeleter Recover Files & Data, un’altra app per il recupero dati che è un po’ più lenta di DiskDigger nel trovare i file, ma svolge ugualmente un buon lavoro.
    È gratis, ma solo nella sua versione di base, che permette di recuperare esclusivamente le foto, mentre per ripristinare anche documenti, archivi e altri tipi di file occorre passare alla versione a pagamento, tramite acquisti in-app (al costo di 4,99 euro).



    Per scaricare l’applicazione, visita la relativa sezione del Play Store e fai tap sul bottone Installa.
    Se necessario, autorizza il download premendo anche su Accetto.
    Ultimata la procedura di download e installazione, apri l’applicazione selezionando il pulsante Apri comparso su schermo oppure facendo tap sulla sua icona nel drawer.

    Ora che visualizzi la schermata principale dell’app, fai tap prima sul pulsante Prossimo e poi su quello Concedi, per concedere i permessi di root all’applicazione.
    A operazione completata, premi nuovamente sul bottone Prossimo e seleziona l’unità da cui recuperare le immagini (es.
    Storage interno).
    Scegli, dunque, i tipi di file da ripristinare (JPG e PNG) e fai tap sul pulsante Scansione, per avviare il controllo del dispositivo.



    Le miniature delle foto recuperabili compariranno automaticamente sullo schermo man mano che la scansione andrà avanti:
    per ripristinare un’immagine, sfiora la sua anteprima, premi sul bottone con i tre puntini in verticale collocato in alto a destra e seleziona la voce Salva il file dal menu che compare.

    Come recuperare foto WhatsApp Android

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    Ti interessa capire come fare per recuperare le foto su Android che avevi ricevuto tramite WhatsApp e che ora hai cancellato?
    Beh, sappi che, per riuscirci, ti basta usare i programmi e le app di cui ti ho parlato nei passi precedenti.

    Le procedure da attuare sono praticamente le stesse, non cambia nulla, in quanto le immagini ricevute mediante il famoso servizio per la messaggistica vengono archiviate sulla memoria del dispositivo proprio come le foto della Galleria.



    In alternativa, puoi provare a recuperare le foto dai backup dell’applicazione, a patto però che l’ultimo backup salvato da WhatsApp su Internet (su Google Drive, per essere precisi) o sulla memoria dello smartphone risulti precedente alla data in cui hai cancellato le immagini che intendi ripristinare.
    Per tutti i dettagli del caso, ti rimando alla lettura della mia guida dedicata in via specifica a come recuperare le foto di WhatsApp.

    Come recuperare foto Android rotto

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    Il tuo dispositivo Android è caduto accidentalmente a terra, si è rotto e non riesci più ad accenderlo?
    Bel guaio! Se però la cosa che ti preoccupa maggiormente sono le foto in esso archiviate, sappi che forse non tutto è perduto.



    Se sul dispositivo utilizzi una scheda di memoria esterna per archiviare foto e altri dati, puoi provare a recuperare le immagini in essa salvate collegando la microSD al computer e sfruttando dei programmi appositi, come nel caso di PhotoRec, di cui ti ho parlato a inizio guida.

    Se, invece, utilizzavi Google Foto per archiviare le foto nel cloud, puoi collegarti al servizio con il tuo account da un altro smartphone o tablet, e prelevare le immagini salvate in Rete da lì, come ti ho spiegato nella mia guida su come recuperare foto da Google Foto, oppure, se in passato le avevi cancellate per errore, puoi cercare di ripristinarle mettendo in pratica le istruzioni sul da farsi che ti ho fornito nel passo dedicato presente nella parte centrale di questa mia guida.



    Se poi il dispositivo non è equipaggiato con una scheda di memoria esterna, un’altra strada percorribile è quella di portarlo in assistenza e richiedere il recupero dei dati contenuti all’interno, ma devo avvisarti che si tratta di un’operazione costosa e che, non sempre, ha successo.

    Esistono anche altri “trucchetti” adatti allo scopo.
    Ad esempio, puoi tentare di riportare in vita il device sostituendone la batteria. Per ulteriori dettagli, ti rimando alla lettura del mio tutorial specifico su come recuperare le foto da un telefono rotto.



    come sbloccare account google su android



    come sbloccare account google su android

    Per una questione di maggiore sicurezza, può capitare di rimanere chiusi fuori dal proprio account Google.
    È una situazione che si verifica solitamente quando si tenta di effettuare l’accesso ai servizi del colosso di Mountain View per la prima volta da un browser o un indirizzo IP sconosciuto.
    Facciamo un esempio pratico.
    Mettiamo per esempio il caso che tu vada a casa di un amico e, una volta connesso alla sua rete Wi-Fi, tu stia tentato di eseguire l’accesso a Gmail, per poter leggere le email inviate e ricevute sul tuo account di posta elettronica.
    Hai digitato correttamente indirizzo email e password ma Google, non avendo ancora memorizzato questo punto di accesso, ha bloccato il login richiedendoti di effettuare una verifica aggiuntiva.

    Ti è capitato vero?
    Se la risposta è affermativa, sappi che non si tratta di un problema grave, ma soltanto di un livello di sicurezza aggiuntivo fatto per proteggere il tuo account.
    Questo sistema di sicurezza è più comunemente chiamato verifica in due passaggi; si tratta di una verifica dell’identità che avrai giustamente attivato sul tuo account Google per proteggerlo da eventuali tentativi di accessi sospetti.
    In questo caso, però, se stai tentando di accedere al tuo account Google e sei rimasto tu stesso “vittima” del livello di sicurezza aggiuntivo che hai attivato, sappi che non hai nulla di che preoccuparti.



    Nel corso di questo tutorial sarà mio compito aiutarti nella risoluzione di questo problema tecnologico:
    ti spiegherò in che modo potrai sbloccare il tuo account Google sul tuo dispositivo Android attraverso le diverse opzioni di sicurezza che ti verranno messe a disposizione.
    Mi dedicherò quindi all’argomento relativo alla verifica in due passaggi, parlandoti anche di come eventualmente potrai disattivarla.
    Prima di iniziare a entrare più nel dettaglio di questo tutorial voglio rassicurarti:
    si tratta di un’operazione molto semplice e vedrai che se seguirai le mie istruzioni riuscirai a sbloccare il tuo account Google.
    Pronto per iniziare?
    Sì?
    Benissimo! Ti auguro una buona lettura.

    Come funziona la verifica in due passaggi

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    Prima di spiegarti come potrai agire per sbloccare l’accesso al tuo account Google su Android desidero metterti a conoscenza nel dettaglio dell’importanza e del funzionamento della verifica in due passaggi.

    La verifica in due passaggi è uno strumento di protezione necessario in quanto va a tutelare il tuo account Google.
    Spesso viene sottovalutata l’attivazione di questo strumento di sicurezza, ma la verità è che davvero indispensabile, visto che è in grado di tutelare il tuo account Google, nel caso in cui ti venga rubata la password.
    L’attivazione della verifica in due passaggi va proprio a mettere una toppa a questo grave inconveniente:
    anche se un malintenzionato dovesse venire a conoscenza della password relativa ai tuoi servizi Google, non sarà in grado di effettuare l’accesso.



    Senza la verifica in due passaggi si è quindi esposti al rischio di perdita del proprio account Google e di tutti i relativi contenuti quali foto, email, contatti.
    Questo sistema è quindi molto importante, specialmente se si utilizza una password debole o se si utilizza la stessa password per più servizi Web (un errore molto comune).

    In seguito all’attivazione della verifica in due passaggi, l’accesso al tuo account da browser sconosciuto sarà completamente diverso.
    Dovrai per prima cosa inserire l’email e la password ma subito dopo aver premuto sul pulsante Avanti, il login verrà bloccato in quanto si attiverà un livello di sicurezza aggiuntivo.



    Tra questi vi sarà la possibilità di utilizzare un codice che riceverai da Google via SMS o tramite telefonata, ad esempio.
    Gli altri livello di sicurezza aggiuntivi proposti da Google riguardano l’utilizzo dell’app Google Authenticator oppure l’inserimento di un token di sicurezza nella porta USB del computer.

    Il livello di sicurezza aggiuntivo non è permanente.
    Qualora vi fosse un accesso frequente vi è la possibilità di mantenere la modalità di accesso immediato:
    basterà confermare a Google che si desidera ricordare quel determinato punto di accesso.
    Da quel momento in avanti verrà soltanto richiesta la password e non vi sarà più impostata l’autenticazione in due passaggi.



    Ora che abbiamo chiarito l’importanza della verifica in due passaggi, ti mostro come potrai verificare l’avvenuta attivazione della stessa e come attivare le opzioni di sicurezza aggiuntive.

    Come verificare l’attivazione della verifica in due passaggi

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    Per verificare di aver attivato correttamente la verifica in due passaggi, apri per prima cosa il browser che solitamente utilizzi per navigare su Internet e recati a questo link del sito ufficiale di Google.
    Una volta che avrai caricato la pagina Web in questione, fai clic sul pulsante Inizia che trovi in alto a destra.
    Effettua ora il login all’account Google sui cui la verifica in due passaggi è attiva inserendo il tuo indirizzo email e la password ad esso correlato e prosegui premendo sul pulsante Avanti.

    Dalla pagina di benvenuto, premi poi sul pulsante Inizia e conferma la tua identità effettuando nuovamente l’accesso con le tue credenziali, se richiesto, e premendo sul pulsante Avanti.
    Nel caso in cui tu sia stato bloccato all’accesso del tuo account Google, in quanto vi è attiva la verifica in due passaggi, potrai agire tramite questa pagina Internet per disattivarla.



    Tale operazione è sconsigliata per i motivi di sicurezza cui ti ho parlato nelle righe precedenti ma, qualora volessi effettuare la disattivazione temporanea, in corrispondenza della dicitura La verifica in due passaggi è ATTIVA da, premi sul pulsante Disattiva e premi poi nuovamente sul pulsante Disattiva dal menu di conferma che ti verrà mostrato.

    Ti spiego ora invece come attivare alcuni livelli di sicurezza aggiuntivi:



    • Messaggio di testo o vocale:
      è l’opzione di sicurezza predefinita per la verifica in due passaggi.
      Digitando il tuo numero di cellulare avrai la possibilità di sbloccare l’accesso al tuo account Google dal tuo dispositivo Android, inserendo il codice di verifica che ti verrà inviato via SMS o che ti verrà fornito tramite una chiamata vocale.
    • Messaggio di Google:
      in alternativa alla digitazione dei codici di verifica (metodo solitamente predefinito per la verifica in due passaggi), puoi attivare il messaggio di Google sul tuo telefono.
      Per attivare quest’impostazione sulla maggior parte dei dispositivi Android devi premere sulla voce Aggiungi telefono.
      Devi poi aprire l’app Impostazioni sul tuo smartphone e individuare la voce Account.
      Fai poi tap sulla voce Google ed effettuare l’accesso con il tuo account.
      Nel caso in cui la procedura da me indicata non funzionasse, dovrai effettuare l’accesso al tuo account Google tramite l’applicazione Google, scaricabile gratuitamente dal PlayStore.
    • Codici di backup:
      si tratta di codici monouso che possono essere stampati e ti consentiranno di effettuare l’accesso al tuo account anche quando non sei connesso a Internet o quando sei fuori casa, come per esempio in viaggio.
      Per attivare quest’impostazione, premi sul pulsante Configura.
    • App Authenticator:
      come metodo di verifica in due passaggi alternativo puoi utilizzare l’app Authenticator per ricevere direttamente nell’app di Google i codici di verifica.
      Si tratta di una procedura utile specialmente nel caso in cui sei senza connessione a Internet.
      L’applicazione Authenticator di Google è scaricabile gratuitamente su dispositivi Android.
      Una volta scaricata l’applicazione, attiva questo strumento di sicurezza premendo sul pulsante Configura.
    • Numero di telefono di backup:
      se nessuno dei metodi di verifica elencati fa al caso tuo, sappi che puoi sbloccare l’account Google anche tramite l’aggiunta di numero di telefono di backup.
      In questo modo, anche se dovessi perdere il tuo telefono, non rimarrai chiuso fuori dal tuo account.
      Per attivare questo metodo di sicurezza, premi sul pulsante Aggiungi telefono.
    • Token di sicurezza:
      un metodo di sicurezza alternativo che ti permetterà di sbloccare un account Google prevede l’utilizzo di un token di sicurezza.
      Si tratta di un dispositivo hardware di piccole dimensioni che andrà inserito nella porta USB del computer tramite il quale desideri accedere.
      Per aggiungere questo livello di sicurezza al tuo account, premi sulla dicitura Aggiungi Token di sicurezza.

    Come sbloccare account Google su Android

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    Arrivati a questo punto, una volta che hai compreso quali sono le opzioni di sicurezza aggiuntiva che puoi impostare, ti spiego passo per passo come procedere per sbloccare il tuo account Google, da dispositivo Android.



    Prendi in mano il tuo smartphone e recati sul sito Internet del servizio Google al quale desideri effettuare l’accesso (per esempio Gmail, Google Drive o semplicemente al motore di ricerca stesso).
    Premi poi sul pulsante per effettuare l’accesso al tuo account (per esempio il pulsante Accedi dal sito ufficiale di Gmail) e continua digitando i dati di accesso.

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    Digita quindi per prima cosa l’indirizzo email associato al tuo account e premi sul pulsante Avanti.
    Inserisci la password e premi nuovamente su Avanti.
    Se tenterai quindi di effettuare l’accesso da un browser da Google non riconosciuto verrai bloccato da uno tra gli strumenti di verifica in due passaggi di cui ti ho parlato (per esempio codice inviato da Google via messaggio di testo o tramite chiamata vocale).

    Nel caso non disponessi dello strumento di verifica indicato in maniera predefinita da Google, premi sulla dicitura Altre opzioni. Ti verranno quindi mostrate le opzioni di sicurezza alternative della verifica in due passaggi di cui ti ho parlato.



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    Per sbloccare il tuo account Google su Android, devi quindi procedere a seconda delle opzioni di sicurezza che hai a disposizione, come per esempio:



    • Messaggio di Google:
      se utilizzi l’accesso tramite messaggio di Google, premi sul pulsante quando ti verrà chiesto Stai provando ad accedere da un altro dispositivo?
    • App Google Authenticator:
      apri l’app Google Authenticator sul tuo cellulare e digita il codice che ti verrà indicato, effettua poi l’accesso al tuo account premendo su Avanti.
    • Messaggio di testo o vocale:
      digita il codice di verifica che ti verrà fornito da Google sul tuo cellulare (o su quello di backup inserito) via SMS o via chiamata vocale e premi sul pulsante Avanti.
    • Codici di backup:
      inserisci uno tra i codici di backup che hai stampato ed effettua l’accesso premendo sul pulsante Avanti.

    come trasferire dati tra due smartphone android



    come trasferire dati tra due smartphone android

    Hai dei file nella memoria del tuo smartphone Android e vuoi inviarli al dispositivo di un tuo amico che ha lo stesso sistema operativo?
    Vuoi trasferire i dati che sono conservati sul tuo vecchio cellulare Android a quello che hai appena acquistato?
    Se questi sono alcuni dei problemi per i quali hai bisogno di trovare una soluzione, non preoccuparti, sei capitato nel posto giusto.

    In questa mia guida, infatti, ti illustrerò come trasferire dati tra due smartphone Android utilizzando sia le funzionalità integrate nel sistema operativo che alcune applicazioni che sfruttano il collegamento a Internet o la rete wireless dei dispositivi.
    Inoltre, ti guiderò nell’attivazione della sincronizzazione dati dell’account di Google per conservare e trasferire i dati sul nuovo cellulare.



    Come dici?
    Sei impaziente di scoprire i consigli che ho preparato per te?
    Mettiti bello comodo e afferra i tuoi smartphone Android:
    ti servono soltanto alcuni minuti di tempo per leggere questa mia guida e trovare la soluzione che più si adatta alle tue esigenze.
    Sei pronto?
    Allora iniziamo:
    buona lettura!

    Indice

    • Trasferire dati tra due smartphone Android
      • Servizi di messaggistica
        • WhatsApp
        • Messenger
        • Telegram
      • Sistemi wireless
        • Condivisione Bluetooth e NFC
        • Send Anywhere
        • SuperBeam
      • Altre soluzioni per trasferire dati
    • Sincronizzazione dati di Android
      • Aggiungere un account Google
      • Attivare la sincronizzazione dati
      • Condividere foto con Google Foto
    • Trasferire dati tra due smartphone Android tramite PC

    Trasferire dati tra due smartphone Android

    Se sei interessato a trasferire dati tra due smartphone Android, puoi utilizzare alcune funzionalità integrate sui dispositivi Android, oppure applicazioni di terze parti.
    Nei paragrafi che seguono, ti mostrerò un elenco di soluzioni che potrebbero fare al caso tuo.



    Servizi di messaggistica

    Sfruttando la connessione a Internet degli smartphone, puoi utilizzare le applicazioni di messaggistica per condividere i dati salvati sul tuo cellulare.
    A seguire, troverai un elenco di alcune famose applicazioni utili allo scopo.

    WhatsApp

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    Tra le app di messaggistica, la prima che voglio consigliarti è WhatsApp, disponibile sul Play Store in modo completamente gratuito.
    Quest’app permette di avviare conversazioni private o di gruppo con altri utenti, con la possibilità di condividere dati, tra cui documenti, file multimediali, la propria posizione e informazioni sui contatti in rubrica.
    Puoi consultare il mio tutorial dedicato per comprenderne al meglio il funzionamento di quest’app; nel caso fossi interessato a utilizzarla, leggi le procedure che ho indicato in quest’altra mia guida per eseguirne l’installazione.

    Se vuoi condividere un documento o un file multimediale, per prima cosa devi aprire una conversazione con un contatto.
    Per fare ciò, avvia WhatsApp facendo tap sulla sua icona che trovi nella home screen del cellulare e, dalla scheda Chat, premi su una conversazione già esistente, oppure avviene una nuova tramite il pulsante con il simbolo di una nuvoletta.



    Dopo che hai avviato la chat, premi sull’icona con il simbolo di una graffetta in basso e scegli uno dei pulsanti che vedi nella schermata che ti viene mostrata.
    Puoi scegliere se condividere un documento (Documento), una foto o un video (Galleria) oppure una clip audio (Audio); puoi scattare una foto o registrare un video sul momento, utilizzando il pulsante Fotocamera.
    Inoltre, puoi condividere la tua posizione in tempo reale, usando la funzione Posizione, oppure condividere informazioni di un contatto registrato nella rubrica, quali numero di telefono o email, premendo il pulsante Contatto.

    Se vuoi approfondire il funzionamento del trasferimento dei file tramite WhatsApp, ti consiglio di leggere alcune mie guide dedicate all’argomento, come ad esempio come inviare foto su WhatsApp, come condividere la posizione in tempo reale su WhatsApp oppure come inviare PDF tramite WhatsApp.



    Messenger

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    Un’altra applicazione che voglio consigliarti è Messenger di Facebook, utile per condividere dati con i propri contatti.
    Se non l’hai mai utilizzata, puoi effettuare il suo download gratuito tramite il Play Store e consultare poi questo mio tutorial, se dovessi avere difficoltà nella sua installazione.
    Se, invece, vuoi sapere maggiori informazioni su quest’app, ti consiglio di leggere la mia guida su come funziona Messenger.



    Per iniziare a condividere dei dati con i tuoi amici di Facebook, avvia l’app Messenger, tramite la sua icona situata nella home screen, e premi su una conversazione esistente oppure creane una nuova, utilizzando il pulsante con il simbolo di una nuvoletta.

    All’interno di una conversazione, premi sull’icona con il simbolo di un’immagine e premi poi su quella con il simbolo dei quadrati, in basso a sinistra, per iniziare a condividere un file multimediale.
    In alternativa, premi l’icona con il simbolo [+] e scegli una delle voci sullo schermo:
    puoi registrare una clip audio in tempo reale (Registra), condividere la tua posizione (Posizione) oppure un evento (Piani).



    Telegram

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    Oltre alle app che ti ho indicato nei paragrafi precedenti, ti consiglio di utilizzare Telegram, che puoi scaricare dal Play Store in modo gratuito.
    Quest’app è molto simile a WhatsApp e permette di condividere qualsiasi tipologia di dato.
    Ti rimando, in ogni caso, alla mia guida su come funziona Telegram, per approfondire ogni aspetto sul suo utilizzo.



    Dopo aver scaricato l’app di Telegram (di cui ti ho parlato in questa mia guida), avviala tramite la sua icona situata nella home screen.
    A questo punto, apri una conversazione esistente oppure avviene una nuova, premendo sull’icona con il simbolo di una matita e scegliendo il contatto tra quelli in elenco.

    All’interno della conversazione, premi sull’icona con il simbolo di una graffetta in basso e scegli uno dei pulsanti che vedi a schermo:
    puoi condividere un file multimediale (Galleria), una clip audio (Musica) oppure un qualsiasi documento (File); puoi anche scattare una foto (Foto) o registrare un video in tempo reale (Video).
    Inoltre, hai la possibilità di condividere le informazioni di un contatto in rubrica (Contatto) o inviare la tua posizione attuale (Posizione).



    Sistemi wireless

    Se non vuoi utilizzare la connessione a Internet per trasferire dati da uno smartphone Android all’altro, puoi utilizzare la funzione wireless disponibile sui dispositivi con questo sistema operativo.
    Nelle prossime righe, potrai scegliere tra gli strumenti nativi e alcune app di terze parti che meglio si adattano alle tue esigenze.

    Condivisione Bluetooth e NFC

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    Il primo sistema wireless che ti consiglio è quello di utilizzare la connessione Bluetooth, per trasferire i dati tra due smartphone Android.
    Se non sai cos’è questo strumento, ti consiglio di leggere la mia guida dedicata all’argomento, dove ti spiego come usare questa funzionalità nativa, senza l’utilizzo di applicazioni di terze parti, e come attivarla sul dispositivo da te in uso.

    Oltre a questa tipologia di connettività, su alcuni modelli di smartphone è disponibile anche l’NFC, che permette di eseguire pagamenti con il proprio cellulare oppure condividere dati tra due dispositivi.
    Se vuoi conoscere meglio questo strumento e sapere come attivarlo sul tuo cellulare, ti consiglio di leggere la mia guida su come funziona NFC.



    Dopo aver attivato lo strumento che più si adatta alle tue esigenze, per condividere un file presente nella memoria dello smartphone, devi accedere all’app Galleria Foto (per gli elementi multimediali) oppure utilizzare un’applicazione di file manager, come ad esempio Files Go by Google.
    Quando hai individuato il file da condividere, premi sull’icona Condividi in basso a destra e, nella schermata che ti viene mostrata, fai tap sul pulsante Bluetooth oppure Android Beam.

    Nel primo caso, attendi la fine della scansione per individuare lo smartphone a cui inviare i dati.
    Quando l’hai trovato, fai tap sul suo nome ed effettua l’accoppiamento, seguendo le istruzioni che compaiono su entrambi i display dei cellulari.
    Sul cellulare che riceverà i file, premi sul pulsante Accetta, nella notifica che viene visualizzata, così da iniziare la ricezione dei dati.



    Se stai utilizzando invece l’NFC, metti in contatto le superfici del retro dei due smartphone e premi poi sulle richieste di conferma che sono visualizzate sui display di entrambi i dispositivi, per iniziare il trasferimento dei dati.

    Send Anywhere

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    Un altro metodo per condividere dati su smartphone Android è quello di utilizzare l’applicazione Send Anywhere, disponibile gratuitamente sul Play Store.
    Quest’app permette di utilizzare la rete wireless per trasmettere dati tra dispositivi, usando i codici generati dalla stessa app.

    Per scaricarla su entrambi i cellulari, raggiungi il link che ti ho fornito e premi sul pulsante Installa, poi su Accetto e, infine, su Apri.
    Adesso, avvia l’app sullo smartphone dal quale vuoi inviare i dati, premi sulla scheda Invia in basso e premi su una delle schede in alto, in base alla tipologia di file che vuoi condividere.



    Dopo aver selezionato il file da inviare, premi sul pulsante Invia, situato in basso, per visualizzare un codice numerico, che dovrai appuntare, e un codice QR.

    Sull’altro cellulare, apri l’app Send Anywhere e fai tap sulla scheda Ricevi, situata in basso.
    Immetti il codice numerico che hai conservato prima oppure premi il pulsante con il simbolo dei quadrati in alto a destra e inquadra il codice QR che visualizzi sul display dell’altro cellulare.
    Attendi qualche istante per iniziare il trasferimento dei dati.



    SuperBeam

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    Un’applicazione simile a quella menzionata nelle righe precedenti è SuperBeam, che puoi scaricare gratuitamente dal Play Store.
    Tramite quest’app, è possibile condividere qualsiasi tipologia di file utilizzando la rete wireless.
    È disponibile anche una versione a pagamento, al costo di 1,69 euro, che permette di rimuovere la limitazione sulla tipologia di condivisione dei file, sfruttando il codice numerico, che nella versione gratuita è limitata al solo codice QR.



    Se sei interessato a quest’applicazione, scaricala e installala su entrambi gli smartphone tramite il link che ti ho fornito, premendo sul pulsante Installa, su Accetto e, infine, su Apri.
    Dopo aver avviato l’app, premi sull’icona () in alto a sinistra e seleziona la voce Invia, nella schermata che visualizzi.
    Scegli una delle icone che vedi a schermo, corrispondenti alla tipologia del file che vuoi condividere.

    Dopo aver selezionato il file, premi sull’icona con il simbolo di un aeroplano che vedi in basso a destra e premi poi sulla voce , nella schermata che ti viene mostrata, per predisporre la condivisione del file.



    Adesso, sull’altro smartphone, avvia l’app SuperBeam e premi sull’icona () in alto a sinistra e seleziona la dicitura Ricevi, nella schermata che ti viene mostrata.
    Utilizzando la versione gratuita, ti viene data la possibilità di scansionare il codice QR:
    inquadra quello presente sullo schermo dell’altro cellulare per iniziare il trasferimento del file, che puoi consultare al completamento della condivisione, premendo il pulsante Visualizzare.

    Altre soluzioni per trasferire dati

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    Le soluzioni per trasferire dati tra smartphone Android non si limitano soltanto a quelle indicate nei paragrafi precedenti.
    Un altro metodo che puoi utilizzare, nel caso in cui tu possieda uno smartphone Samsung, è quello offerto dall’applicazione Smart Switch, utile per la condivisione di dati tra dispositivi Android.
    Se sei interessato a questo strumento, ti consiglio di leggere la mia guida dedicata all’argomento.

    Oltre a questo, puoi anche pensare di inserire la microSD del tuo cellulare all’interno di un altro, per copiare i dati tra loro.
    Ovviamente, questo metodo è possibile se entrambi i dispositivi supportano le memorie esterne.
    Se vuoi saperne di più, ti consiglio di leggere la mia guida su come spostare le foto su SD.



    In generale, oltre a tutti i metodi sopra citati, puoi utilizzare i servizi di cloud, come ad esempio Google Drive, OneDrive o Dropbox, oppure servizi di trasferimento file tramite email, come WeTransfer.
    Ti ho parlato di tutti questi servizi in tante mie guide dedicate all’argomento, tra cui ti consiglio di leggere quella su come condividere file oppure quella su come condividere file online gratuitamente.

    Sincronizzazione dati di Android

    Un altro metodo che può esserti utile per trasferire dati tra due smartphone Android, è quello di utilizzare la sincronizzazione dati dell’account Google.
    Questa funzionalità permette di trasferire i contatti salvati, i dati delle app, il calendario, i dati di Google Chrome, le email, i file e tanto altro su un altro smartphone, in pochi e semplici passaggi.
    Nelle prossime righe, ti illustrerò la procedura da seguire per sfruttare questa funzionalità di Google.



    Aggiungere un account Google

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    Per sfruttare questa funzionalità, è necessario che tu sia in possesso di un account Google.
    In caso contrario, puoi consultare questa mia guida per crearne uno.
    Fatto ciò, devi associare l’account Google allo smartphone Android.



    Questa semplice procedura può essere eseguita avviando le Impostazioni di Android, tramite l’icona con il simbolo di un ingranaggio situata nella home screen.
    Adesso, accedi alla voce Utenti e account e premi sulla dicitura Aggiungi account.
    Nella nuova schermata, scegli la voce Google e segui la procedura a schermo digitando le credenziali di accesso dell’account Google.
    Inserisci quindi l’indirizzo email e la password e, nel caso in cui tu avessi attivato la verifica in due passaggi, utilizza uno dei metodi configurati, per confermare l’accesso all’account.

    Premi quindi sul pulsante Consenti e poi su Accetto, per confermare l’aggiunta dell’account sullo smartphone Android.



    Attivare la sincronizzazione dati

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    Adesso è il momento di attivare la sincronizzazione dei dati:
    apri le Impostazioni di Android, tramite l’icona con il simbolo di un ingranaggio nella home screen.
    Fai tap sulle voci Utenti e account > Google e premi sull’indirizzo email dell’account Google appena aggiunto.



    Se vuoi sincronizzare tutti i dati, sposta su ON tutte le levette che visualizzi a schermo oppure scegli di attivare sono le voci che preferisci.
    Fatto ciò, premi poi sul pulsante in basso Sincronizza ora.
    L’operazione richiederà qualche minuto, in base alla quantità di dati da sincronizzare.

    Condividere foto con Google Foto

    Tramite l’applicazione Google Foto, disponibile gratuitamente sul Play Store, puoi avviare il backup automatico di foto e video che si trovano nella memoria del cellulare e salvarli sul cloud del tuo account Google.
    In questo modo, eseguendo l’accesso con le tue credenziali su un qualsiasi altro smartphone Android, potrai accedere a tutti gli elementi multimediali che hai precedentemente conservato online.
    Se non conosci quest’app, puoi approfondire l’argomento leggendo questa mia guida.



    Questo servizio offerto da Google è completamente gratuito e non ha alcuna limitazione sullo spazio utilizzato, se si accetta di utilizzare l’opzione Alta qualità che supporta una risoluzione massima di 16MP per le foto e 1080p per i video.
    Se attivi, invece, la qualità Originale, verrà utilizzato lo spazio di Google Drive (15GB) che, se esaurito, necessita di un upgrade a pagamento a partire da 1,99 euro al mese per 100GB di spazio.

    Se sei interessato a Google Foto, scaricala tramite il link che ti ho fornito e premi prima sul pulsante Installa e poi su Apri.
    Avvia poi l’app tramite la sua icona nella home screen e premi sull’icona ().
    Dal menu che visualizzi, fai tap sull’icona con il simbolo di un ingranaggio e scegli la voce Backup e sincronizzazione.
    A questo punto, individua la dicitura Backup e sincronizzazione e sposta la levetta su ON, che vedi a fianco. Adesso, premi sulla voce Dimensioni caricamento e scegli l’opzione Alta qualità, per eseguire il backup gratuito e illimitato di foto e video, così come già anticipato nelle righe precedenti.



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    Non appena sarai connesso a una rete Wi-Fi, verrà eseguito il backup di tutti gli elementi multimediali presenti nella galleria dello smartphone Android.
    A questo punto, installa l’app Google Foto sull’altro cellulare Android e avviala tramite la sua icona nella home screen.



    Se gli account Google associati agli smartphone sono uguali, la sincronizzazione avviene in modo automatico, senza che venga richiesto alcun tuo intervento.
    Nel caso in cui fossero diversi, dopo aver avviato l’app, premi sull’icona () in alto a sinistra e fai tap sul nome dell’account Google che visualizzi nella schermata.
    Premi quindi sulla dicitura Aggiungi Account per due volte consecutive e segui la procedura a schermo per accedere con le credenziali del tuo precedente account Google su cui hai effettuato il backup dei file multimediali.

    Oltre al metodo sopra indicato, tramite Google Foto, puoi condividere anche i singoli file multimediali con altri utenti.
    Avvia, quindi, l’app ufficiale del servizio e premi sull’icona Condivisi che trovi in basso a destra.
    Nella nuova schermata, fai tap sull’icona con il simbolo [+], situata in alto a destra, e seleziona le foto e i video che vuoi condividere.



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    A questo punto, premi il pulsante Avanti e aggiungi il nome dell’utente (se salvato tra i tuoi contatti), il suo numero di telefono o la sua email, tramite il campo di testo A.
    Se vuoi, compila anche gli altri campi facoltativi, come il messaggio o il titolo, e conferma la condivisione premendo il pulsante Invia.



    Trasferire dati tra due smartphone Android tramite PC

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    Oltre a tutti i metodi che ti ho illustrato in questa mia guida, ti consiglio, infine, una soluzione che consiste nell’utilizzare un computer come intermediario per il trasferimento dei dati tra due smartphone Android.



    In tal caso, puoi ripiegare sulla semplice connessione via cavo USB oppure utilizzare software proprietari o di terze parti, come ad esempio AirDroid, che si interfacciano con i cellulari per garantire il trasferimento dei dati.
    A tal proposito, ti consiglio di leggere le mie guida su come trasferire foto da Android a PC o come trasferire file su Android, che ti chiariranno meglio l’intero argomento.

    come videochiamare con android



    come videochiamare con android

    Dopo anni di onorato servizio, hai deciso di “mandare in pensione” il tuo vecchio iPhone e acquistare un nuovo smartphone.
    Questa volta, però, le tue scelte sono ricadute su un dispositivo Android, affidandoti per la prima volta al celebre sistema operativo del robottino verde.
    Con il passare delle settimane, ti stai sempre più abituando alle funzionalità del tuo nuovo smartphone, ma non hai ancora capito come poter chiamare e videochiamare gratuitamente tramite Internet, così come facevi con FaceTime su iPhone.

    Se le cose stanno effettivamente così, sarai contento di sapere che esistono numerose applicazioni da scaricare gratuitamente sul tuo device e che consentono sia di scambiare semplici messaggi di testo che di effettuare chiamate e videochiamate sfruttando la connessione Internet.
    Inoltre, alcune di queste, permettono anche di lasciare un videomessaggio qualora il contatto non risponda alla chiamata.
    Interessante, vero?



    Se non vedi l’ora di saperne di più e approfondire l’argomento, non perdere altro tempo prezioso e lascia che ti spieghi come videochiamare con Android.
    Tutto quello che devi fare è metterti comodo, prenderti cinque minuti di tempo libero e dedicarti alla lettura dei prossimi paragrafi.
    Seguendo attentamente le indicazioni che sto per darti e mettendole in pratica, ti assicuro che riuscirai a fare tutte le videochiamate che desideri.
    A me non resta altro che augurarti buona lettura e, soprattutto, farti un grosso in bocca al lupo per tutto!

    Indice

    • Google Duo
    • Skype
    • WhatsApp
    • Facebook Messenger
    • Altre soluzioni per videochiamare con Android

    Google Duo

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    Tra le migliori soluzioni per videochiamare con Android c’è Google Duo, un’applicazione che, solitamente, è installata di “serie” sui dispositivi equipaggiati con il sistema operativo del robottino verde.
    Se così non fosse, è possibile scaricarla gratuitamente dal Play Store.

    Prima di spiegarti nel dettaglio come usare Google Duo, devi sapere che con quest’ultima è possibile fare videochiamate ai contatti che, a loro volta, hanno scaricato l’applicazione sul proprio dispositivo, compresi coloro che hanno un iPhone/iPad.
    È necessario avere una connessione Internet attiva.



    Per videochiamare con Google Duo, individua l’app nella home screen del tuo dispositivo e avviala facendo tap sulla sua icona (una videocamera bianca su sfondo blu).
    Al primo avvio, premi sul pulsante Accetto per utilizzare Duo con l’account Google associato al tuo dispositivo Android, dopodiché premi sul pulsante Consenti per permettere all’app di inviare e visualizzare SMS, altrimenti fai tap sulla voce Nega per impedirne l’accesso.

    Nella schermata Configura Duo con il tuo numero di telefono, inserisci il tuo numero di telefono nel campo apposito e premi sul pulsante Accetto.
    Entro pochi istanti riceverai un SMS contenente un codice di verifica di 6 cifre da inserire nel campo Codice di verifica e utile per confermare la tua identità.
    Infine, premi per tre volte consecutive sul pulsante Consenti per consentire a Duo di accedere ai tuoi contatti, alla fotocamera e al microfono del tuo dispositivo.



    Adesso sei pronto per avviare la tua prima videochiamata con Duo.
    Per prima cosa, assicurati che sia selezionata l’icona della videocamera, dopodiché fai tap sulla voce Cerca contatti e seleziona uno dei contatti visibili nella sezione Connettiti a Duo per avviare una videochiamata.
    Se la persona che hai chiamato non risponde, facendo tap sul pulsante Lascia un messaggio, puoi lasciare un videomessaggio che il destinatario potrà visualizzare non appena disponibile.
    Dopo aver registrato il videomessaggio, premi sull’icona dell’aeroplano di carta per inviarlo o fai tap sulla voce Registra di nuovo per ripetere la registrazione.

    Se, invece, il contatto che intendi videochiamare non utilizza Duo, fai tap sulla voce Invita presente accanto al suo nome per inviare un invito tramite SMS, Email o altri servizi di messaggistica come WhatsApp.



    Skype

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    Skype, il celebre servizio VoIP di proprietà di Microsoft, è disponibile anche sotto forma di applicazione per dispositivi Android e consente di effettuare chiamate e videochiamate gratuite tramite Internet verso altri utenti Skype.



    Se ritieni Skype la soluzione più adatta alle tue esigenze, avvia quest’ultima premendo sulla sua icona (la “S” bianca su sfondo azzurro) presente nella home screen del tuo dispositivo.
    Pigia, quindi, sui pulsanti Inizia e Accedi o crea account, inserisci i dati d’accesso al tuo account nei campi Email, telefono o Skype e Password e premi sul pulsante Accedi.
    Se, invece, non hai ancora un account Skype, individua la voce Non hai un account?, seleziona l’opzione Fai clic qui per crearne uno e scegli se registrarti utilizzando il tuo numero di telefono o il tuo indirizzo email.
    Per la procedura dettagliata, puoi leggere la mia guida su come creare un account Microsoft.

    Al primo accesso, scegli il tema da applicare a Skype tra Chiaro e Scuro, premi sul pulsante Consenti per consentire a Skype di accedere ai tuoi contatti e fai nuovamente tap sul pulsante Consenti per abilitare l’utilizzo del microfono e della fotocamera del tuo dispositivo. Per avviare una videochiamata, fai tap sulla voce Contatti presente nel menu in basso, scegli il contatto da chiamare e premi sull’icona della videocamera in alto a destra per avviare la videochiamata.



    Se, invece, la persona che intendi videochiamare non è presente nei tuoi contatti, fai tap sulla voce Contatti, premi sull’icona dell’omino in basso a destra e inseriscine il nome Skype, il nome completo, l’indirizzo email o il numero di telefono nel campo Cerca, dopodiché fai tap sull’icona della lente d’ingrandimento per avviare la ricerca e premi sul pulsante Aggiungi relativo alla persona di tuo interesse.

    WhatsApp

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    WhatsApp, uno dei servizi di messaggistica più popolari, oltre a consentire di inviare messaggi di chat, messaggi vocali e di effettuare chiamate, consente anche di videochiamare gratuitamente i contatti presenti nell’applicazione.



    Dopo aver scaricato WhatsApp sul tuo smartphone o tablet, avvia l’applicazione facendo tap sulla sua icona (la cornetta bianca su sfondo verde), premi sul pulsante Accetta e Continua per accettare le condizioni d’uso del servizio, fai tap sul pulsante Continua per consentire a WhatsApp di accedere ai tuoi contatti e, nella nuova schermata visualizzata, indica il tuo paese di residenza tramite il menu a tendina Scegli un paese.

    Adesso, inserisci il tuo numero di telefono nel campo Numero di telefono e premi sul pulsante Avanti per ricevere un codice di 6 cifre, utile a verificare la tua identità.
    Inserisci, quindi, il codice di verifica ricevuto nel campo apposito, digita il tuo nome, aggiungi (se lo desideri) una foto di profilo e premi sul pulsante Avanti per completare la configurazione di WhatsApp.



    Per videochiamare, fai tap sulla voce Chiamate in alto a destra, premi sull’icona della cornetta, individua il contatto che intendi chiamare e fai tap sulla relativa icona della videocamera per avviare la videochiamata.

    In alternativa, se hai recentemente chattato con la persona che intendi chiamare, fai tap sulla scheda Chat in alto, premi sulla foto del contatto di tuo interesse e premi sull’icona della videocamera.
    Per approfondire l’argomento, ti lascio alla mia guida su come funziona WhatsApp.



    Facebook Messenger

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    Se tu e il contatto che intendi chiamare avete un account su Facebook, per effettuare una videochiamata puoi prendere in considerazione Messenger, il servizio di messaggistica del celebre social network.



    Se l’applicazione di Messenger è già installata sul tuo smartphone o tablet, avviala facendo tap sulla sua icona (la nuvoletta azzurra su sfondo bianco) presente in home screen.
    Se così non fosse, avvia il Play Store, cerca l’applicazione tramite il campo di ricerca in alto e, una volta individuata, fai tap sul pulsante Installa.
    Per la procedura dettagliata, puoi leggere la mia guida su come scaricare Messenger.

    Adesso, inserisci i dati associati al tuo account Facebook nei campi Numero di telefono o indirizzo email e Password e premi sul pulsante Accedi.
    Se, invece, non ti sei mai registrato su Facebook e non hai un account, fai tap sul pulsante Crea un nuovo account e segui la procedura di registrazione.
    Per approfondire l’argomento, puoi leggere la mia guida su come funziona Messenger senza Facebook.



    Dopo aver effettuato l’accesso al tuo account, premi sul pulsante Attiva per trovare i tuoi contatti telefonici su Messenger e fai tap sul pulsante Consenti per consentire a Messenger di accedere ai tuoi contatti, dopodiché fai tap sulla voce OK per abilitare anche la funzione di invio e ricezione SMS, altrimenti premi sull’opzione Non ora.

    Completa la configurazione di Messenger, sei pronto per avviare una videochiamata.
    Per procedere, fai tap sull’icona della cornetta presente nel menu in basso, individua il contatto di tuo interesse e premi sull’icona della videocamera per avviare la videochiamata.
    Se non visualizzi la persona che vuoi chiamare nell’elenco dei tuoi contatti, fai tap sulla voce Cerca in alto, inserisci il nome del contatto da chiamare e fai tap sulla sua foto.
    Nella nuova schermata visualizzata, fai tap sull’icona della videocamera in alto per avviare la videochiamata e, se ancora non l’hai fatto, consenti a Messenger di usare il microfono e la fotocamera del tuo dispositivo premendo sul pulsante Consenti.

    Altre soluzioni per videochiamare con Android

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    Se le applicazioni che ti ho indicato nei paragrafi precedenti non hanno completamente soddisfatto le tue esigenze, devi sapere che esistono altre soluzioni per videochiamare con Android.
    Di seguito ti elenco altre applicazioni valide che puoi prendere in considerazione.

    • Viber:
      è un’altra applicazione di messaggistica istantanea che consente di effettuare chiamate e videochiamate gratuite tramite Internet verso gli utenti che hanno installato l’applicazione.
      Per approfondire il suo funzionamento, ti lascio alla mia guida su come funziona Viber.
    • Instagram:
      forse non tutti sanno che con Instagram, il celebre social network fotografico, è possibile anche effettuare chiamate e videochiamate tra utenti.
      Leggendo la mia guida su come funziona Instagram, puoi approfondire l’argomento.
    • Hangouts:
      è un’altra soluzione di casa Google per inviare messaggi, chiamare e videochiamare tramite Internet.
      L’ideale per gli utenti che hanno la necessità di effettuare videochiamate di gruppo.
      Per saperne di più, puoi leggere la mia guida su come funziona Hangouts.
    • Discord:
      è un’applicazione utilizzata principalmente dagli appassionati di videogiochi online.
      Consente non solo di inviare messaggi di chat ma anche di effettuare chiamate e videochiamate verso gli altri utenti registrati al servizio.