i migliori navigatori android



i migliori navigatori android

Avere a disposizione uno smartphone Android ti permette di poter scaricare sempre nuove applicazioni per far fronte a qualsiasi tipo di esigenza.
Il punto di forza di Android, te ne sarai accorto senz’altro se possiedi uno smartphone con il sistema operativo Google, è infatti l’ampia disponibilità di applicazioni all’interno del PlayStore.
La possibilità di poter personalizzare lo smartphone, mettendo di lato alcune applicazioni predefinite del proprio dispositivo per utilizzarne altre a proprio piacimento, è una caratteristica apprezzata da moltissimi utenti del sistema operativo con il robottino verde.

Tra le applicazioni più scaricate sul Play Store di Google vi sono infatti i navigatori.
L’applicazione predefinita su smartphone Android sarebbe Google Maps, trattandosi dell’applicazione ufficiale Google, ma spesse volte mi è stato chiesto di scrivere una guida su .it per consigliare l’installazione di altri navigatori popolari, in alternativa a Google Maps per l’appunto.



Come dici?
L’argomento interessa molto anche a te e vorresti saperne di più?
D’accordo, allora:
detto, fatto.
Quest’oggi voglio infatti dedicarmi al vasto mondo delle applicazioni Android e in particolare desidero parlarti di quali sono i migliori navigatori Android scaricabili sotto forma di app.
Ti parlerò quindi nel dettaglio dei navigatori Android popolari elencandoti nel dettaglio le loro caratteristiche degne di nota.
Sei dunque pronto per scoprire quali sono i migliori navigatori Android?
Prendi quindi il tuo fidato smartphone e prova assieme a me le applicazioni che ti consiglierò nelle righe che seguono:
sono sicuro che troverai quella che fa per te.
Prima di iniziare voglio come al solito augurarti una buona lettura.

Google Maps

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Google Maps è l’applicazione considerata da molti come la migliore in assoluto per la navigazione in quanto si tratta del celebre servizio di mappe targato Google.
L’applicazione è inclusa di default in alcuni smartphone Android e permette di visualizzare le mappe con le strade di tutto il mondo sfruttando la connettività Wi-Fi e il GPS.

Tra le sue funzioni più interessanti, oltre alla visualizzazione interattiva delle mappe, vi sono la possibilità di ottenere indicazioni stradali per arrivare ad una determinata destinazione a piedi, in auto o con i mezzi pubblici e la funzione Luoghi che permette di conoscere informazioni sui locali, ristoranti, alberghi, negozi e scoprire luoghi interessanti che si trovano nei paraggi.
Tale sezione di Google Maps, che funge da guida locale, è senz’altro ben fatto ed è inoltre curata dagli utenti attraverso recensioni e foto.
Ciascun utente di Google Maps può infatti dare il proprio contributo caricando immagini, aggiungendo dettagli mancati, o scrivendo recensioni:
in questo modo migliorerà sensibilmente l’esperienza d’uso dell’applicazione.



Trattandosi del navigatore Android per eccellenza si tratta di un’applicazione molto completa, accurata e affidabile, oltre ad essere completamente gratuita.
Google Maps permette inoltre di scaricare le mappe per l’accesso in modalità offline.

Una tra le altre caratteristiche degne di nota di Google Maps è l’integrazione con il servizio Google Now di cui ti ho parlato nel dettaglio in una mia guida:
potrai così utilizzare l’applicazione tramite comandi vocali e ricevere informazioni sulla destinazione con consigli pensati su misura per te.
Volendo proprio trovare un difetto a Google Maps, all’applicazione è da attribuirsi la mancanza di informazioni relative ai limiti di velocità e agli autovelox.



Puoi scaricare Google Maps da questo link che rimanda al Google Play Store.

NavMii

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NavMii è senza ombra di dubbio uno tra i migliori navigatori per Android gratuiti.  L’applicazione presenta però banner pubblicitari tramite il quale si supporta e permette di visualizzare le mappe anche in modalità offline.

NavMii è in sostanza un ottimo navigatore Android per chi è alla ricerca di un navigatore che abbia anche una componente social di base:
l’applicazione permette infatti di indicare segnalazioni su incidenti, errori della mappa, ingorghi, lavori in corso, autovelox e molto altro ancora.



Per quanto riguarda la navigazione, Navmii offre anche informazioni sul traffico in tempo reale, permette di ricercare punti di interesse da visitare e offre al guidatore un punteggio sulla sua guida.
La visualizzazione delle strade è disponibile sia in modalità 3D che 2D e l’attivazione della modalità notturna può essere impostata su manuale o automatico.

L’applicazione per la navigazione NavMi permette di ottenere indicazioni stradali (anche vocali) per tutte le destinazioni d’Italia.
La app è basata sui dati crowd-powered di OpenStreetMap, un sistema di mappe creato da oltre 350.000 utenti volontari.
Questo assicura un’altissima fedeltà ed un aggiornamento costante dei contenuti.
Si tratta quindi di uno tra i migliori navigatori Android da provare sicuramente.



Puoi scaricare NavMii tramite questo link che rimanda al Google Play Store.

Sygic GPS Navigation & Maps

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Sygic GPS Navigation & Maps è un’applicazione avanzata per dispositivi Android che offre mappe TomTom in modalità di visualizzazione 3D e una navigazione con indicazioni vocali passo-passo.

Tra tutte le applicazioni di navigazione presenti sul Play Store di Google, Sygic è un’applicazione che offre funzionalità avanzate:
informazioni e avvisi sulla presenza di rilevatori di velocità, suggerimenti per il parcheggio con informazioni su disponibilità e prezzi, per esempio.
Sygic offre anche la possibilità di ricevere avvisi sulla sicurezza in caso di tornanti, passaggi a livello o strade segnalate come potenzialmente pericolose.
È inoltre possibile scaricare le mappe per una visualizzazione e un utilizzo dell’app in modalità offline.



Tra le altre funzioni principali, vi è la possibilità di visualizzare delle precise informazioni sul traffico in tempo reale, una funzione di ricerca avanzata per luoghi e attività e la possibilità di proiettare le indicazioni stradali sul parabrezza.

L’applicazione può essere utilizzata anche per la navigazione a piedi, dal momento che offre informazioni sulle principali attrazioni turistiche.
Inoltre, attraverso il sistema di condivisione del percorso in tempo reale, è possibile condividere il proprio percorso pianificato, l’orario previsto di arrivo e la posizione attuale su una mappa.



Sygic è infatti la soluzione ideale per chi cerca un’applicazione professionale per trasformare il proprio smartphone Android in un navigatore GPS degno di tale nome.
Alcune funzionalità avanzate (come la possibilità di proiettare le indicazioni stradali sul parabrezza) sono però incluse soltanto nella versione a pagamento dell’applicazione.
All’avvio dell’app, infatti, verrà offerta la possibilità di provare l’app nella sua forma completa attraverso una versione di prova gratuita della durata di 7 giorni.
Al termine della versione di prova, per continuare ad usufruire di tutte le funzionalità dell’app occorrerà acquistare una licenza.

I prezzi di Sygic vanno dai 16,99€ per l’acquisto della versione Premium per le mappe d’Europa, fino ai 29,99€ per l’acquisto della Versione Premium e della funzionalità Traffic (ricerca di percorsi più rapidi) in maniera illimitata.



Scarica Sygic da questo link che rimanda al Google Play Store.

Waze

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Waze è un’applicazione gratuita per la navigazione che è piuttosto nota per le sue numerose funzionalità social.
Fin dalla nascita dell’applicazione, Waze si è sempre distinta per essere un’applicazione basata sulle segnalazioni degli utenti.
Se viaggiando si incontra un rallentamento, un incidente o un autovelox, è possibile effettuare una segnalazione che, in tempo reale, sarà visibile da tutti gli utilizzatori dell’applicazione.
Lo spirito di Waze è sempre stata la condivisione di informazioni e tale spirito non ha fatto altro che evolvere l’app in tal senso, attraverso l’introduzione di sempre nuove funzionalità social.

In quanto applicazione per la navigazione, Waze offre informazioni sui percorsi più brevi e permette di monitorare il traffico in tempo reale.
Tra le altre funzioni disponibili vi è la possibilità di segnalare i prezzi della benzina dei rifornimenti.
Inoltre voglio segnalarti la funzionalità ETA di Waze che permette di condividere le informazioni sul proprio viaggio agli amici presenti nell’applicazione.



Proprio per via della natura social di Waze non manca inoltre la possibilità di collegare il proprio account Facebook all’applicazione, potendo così scoprire chi, tra i propri contatti presenti nel social network di Mark Zuckerberg, utilizza Waze come applicazione per la navigazione.

Waze è scaricabile dal Play Store di Google tramite questo link.



Here WeGo

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Una tra le migliori applicazioni di navigazione gratuite è senz’altro Here WeGo, applicazione per smartphone Android che si fa notare per la sua interfaccia utente chiara e accattivante, seppur ricca di funzionalità.



Una tra le funzionalità più interessanti di HereWeGo è accessibile facendo tap sul pulsante Vicino.
Attraverso questo strumento sarà possibile effettuare la ricerca di servizi utili presenti nelle vicinanze:
interagendo con l’applicazione potremo infatti cercare servizi quali taxi, farmacie, parcheggi, punti di noleggio auto e tanti altri punti di interesse di ricerca e utilizzo frequente.

Il sistema di navigazione di HereWeGo offre la possibilità di cercare e indicare il percorso da effettuare in auto, con i mezzi pubblici, in taxi, in bici oppure anche a piedi.



L’applicazione permette inoltre il download delle mappe offline, permettendoci di utilizzare lo strumento di navigazione senza consumare traffico Internet.
Ovviamente però in modalità offline non sarà possibile avere informazioni in tempo reale sul traffico.
 HereWeGo offre anche informazioni sui limiti di velocità e un avviso sonoro notificherà il guidatore nel momento in cui tale limite verrà superato.

Inoltre la qualità delle mappe di HereWeGo è di altissimo livello e la presenza delle numerose funzionalità citate rende quest’app una tra le migliori app per la navigazione presenti sul Play Store di Google, probabilmente al pari di Google Maps.



Scarica HereWe Go da questo link che rimanda al Google Play Store.

migliori sfondi android



migliori sfondi android

Hai appena comprato un nuovo smartphone Android e ti stai divertendo un mondo a personalizzarlo.
Hai già cambiato launcher, icone e widget della home screen, ma non sei ancora riuscito a trovare uno sfondo in grado di soddisfare i tuoi gusti:
quelli inclusi di default sul telefono sono un po’ troppo anonimi e su Internet non riesci a trovarne di interessanti.
Beh, mi sembra chiaro che hai bisogno di una mano:
che ne dici se ti aiuto io?

Se mi dedichi cinque minuti del tuo tempo, posso segnalarti quelle che, a mio modesto avviso, sono le app che permettono di scaricare i migliori sfondi Android.
Dopodiché, sempre se sei d’accordo, posso indicarti alcuni siti Web grazie ai quali reperire e scaricare wallpaper di ogni genere in pochi tap.
Qualunque sia la soluzione che deciderai di adottare, puoi stare certo di una cosa:
al termine di questa lettura potrai divertirti tantissimo nel personalizzare il tuo dispositivo con sfondi originali e divertenti.



Dato che ti sento già “scalpitare”, direi di non perderci ulteriormente in chiacchiere e di addentrarci subito nel cuore di questo post.
Sei d’accordo?
Perfetto, allora mettiti bello comodo, prenditi tutto il tempo che ti serve per vagliare le varie soluzioni che trovi elencate qui sotto e scegli l’app o il sito Web che ti piace di più per scaricare sfondi su Android.
Buona lettura e, soprattutto, buon divertimento!

Indice

  • App per scaricare sfondi su Android
  • Siti per scaricare sfondi su Android

App per scaricare sfondi su Android

Ci sono numerose app per scaricare sfondi su Android:
eccone alcune fra le più interessanti, tutte gratuite ed estremamente facili da usare.
Cosa aspetti?
Scaricale sul tuo device e provale sùbito per i wallpaper più adatti al tuo device!



Google Sfondi

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Non potevo iniziare questa disamina se non parlando di Google Sfondi, l’applicazione sviluppata da Google grazie alla quale è possibile scaricare gratuitamente sfondi di ogni genere e senza dover essere interrotti da fastidiosi banner pubblicitari.
Lascia che ti spieghi come utilizzarla al meglio.



Dopo aver scaricato Google Sfondi sul tuo smartphone o sul tuo tablet, avvia l’app premendo sul pulsante Apri o facendo tap sulla sua icona collocata nella home screen del tuo device; scorri la schermata iniziale per visualizzare le categorie disponibili e premi su uno dei box per accedere agli sfondi di una determinata categoria (es.
Natura, per scaricare degli sfondi mozzafiato riguardanti la natura o Città, per effettuare il download di sfondi riguardanti le metropoli più belle al mondo).

Dopo aver individuato lo sfondo che fa al caso tuo, premi sulla sua anteprima, premi sulla voce Imposta sfondo (in alto a destra) e, nel riquadro che compare, fai tap su una delle voci disponibili per impostare lo sfondo selezionato:
Schermata Home per impostare lo sfondo nella home screen, Schermata di blocco per impostarlo nella lock screen o Entrambe, per impostare lo sfondo sia nella schermata home che in quella di blocco.



Sfondi HD – Walli Wallpapers

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Sfondi HD – Walli Wallpapers è un’altra app per sfondi che ti consiglio di scaricare sul tuo dispositivo Android.
Il pregio di questa soluzione semi-gratuita riguarda l’originalità dei wallpaper che vi sono inclusi, i quali sono stati creati da dei veri e propri artisti.
Definisco Walli Wallpapers una soluzione semi-gratuita, in quanto è possibile rimuovere i banner pubblicitari (inclusi nella versione free) e ricevere in anteprima nuove feature in anteprima soltanto acquistando la versione Pro dell’app, che costa 2,29 euro.



Dopo aver scaricato Walli Wallpapers sul tuo dispositivo, avvia la app e premi su una delle voci situate in alto:
Categories, per navigare fra le numerose categorie disponibili; Recent, per visualizzare gli sfondi caricati di recenti; Popular, per scaricare gli sfondi più popolari del momento o Featured, per visualizzare gli sfondi in primo piano.

Dopo aver individuato uno sfondo che fa al caso tuo, fai tap sulla sua anteprima per visualizzare i pulsanti Download e Set as Wallpaper che, una volta pigiati, permettono rispettivamente di scaricare e impostare come sfondo il wallpaper selezionato.



Backdrops

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Se stai cercando un’applicazione che possa permetterti sia di scaricare sfondi che caricarne di personalizzati, Backdrops potrebbe essere la soluzione adatta a te.
Questa app semi-gratuita contiene centinaia di sfondi interessanti che è possibile scaricare gratuitamente, nonché alcuni sfondi Premium che è possibile sbloccare effettuando acquisti in-app a partire da 1,09 euro per elemento.



Dopo aver scaricato Backdrops sul tuo dispositivo, apri la app e, nella sua schermata d’avvio, premi sul bottone Accedi per eseguire l’accesso con il tuo account Google, o fai tap su Skip se vuoi saltare il login (perderai però funzioni come quella che permette di sincronizzare i wallpaper preferiti su tutti i device).

Dopo aver scelto se effettuare o meno il login, premi su una delle icone che visualizzi a schermo per accedere ai contenuti offerti da Backdrops:
fai quindi tap sul simbolo del mappamondo per visualizzare contenuti provenienti da ogni parte del pianeta; premi sul simbolo della bussola per visualizzare i contenuti del giorno; fai tap sul simbolo delle immagini per comprare sfondi a pagamento, oppure premi sul simbolo del cuore per visualizzare i tuoi contenuti preferiti.
Se vuoi visualizzare i contenuti per categoria, premi sul simbolo (≡), premi sulla voce Categories che compare nel menu laterale di sinistra e seleziona una categoria di tuo gradimento.



Dopo aver individuato uno sfondo che ti piace, premi su di esso per visualizzarne l’anteprima e premi sul bottone Save per salvarlo sul dispositivo, sul bottone Favorite per salvarlo nei preferiti o sul bottone Set per impostarlo direttamente come sfondo del tuo device.

Tapet

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Gli sfondi presenti nelle app che ti ho illustrato finora non ti hanno particolarmente soddisfatto?
In tal caso perché non provi a creare tu stesso degli sfondi originali e divertenti?
Se decidi di cimentarti in questa attività, Tapet è l’app che potrebbe fare al caso tuo.
Questa soluzione semi-gratuita consente di accedere a un generatore di sfondi che permette di realizzare in modo semplice e veloce dei meravigliosi sfondi, anche in Material Design.
Per accedere a tutte le fantasie, creare tavolozze di colori personalizzate e usufruire di altre funzionalità avanzate è però necessario acquistare la versione completa della app, che costa 3,39 euro.

Dopo aver scaricato Tapet sul tuo dispositivo Android, avviala e segui il breve tutorial che visualizzi a schermo, grazie al quale potrai prendere dimestichezza con i tool che sono inclusi nell’app.
Dopodiché premi sulla voce Fatto, fai uno swipe da sinistra verso destra per cambiare colore allo sfondo in modo casuale (puoi anche cambiare il colore di sfondo manualmente, premendo sul simbolo della tavolozza) ed effettua uno swipe da destra verso sinistra per cambiare la fantasia del wallpaper che stai creando.



Per “switchare” da un tema all’altro, scorri il dito nel senso verticale e attendi che venga caricata la fantasia precedente o quella successiva. Non appena sarai soddisfatto del wallpaper che hai creato, fai tap sul segno di spunta per impostare sul tuo device lo sfondo appena realizzato o, in alternativa, premi sul simbolo del floppy disk per salvarlo o sul simbolo della condivisione per condividerlo con altri utenti.

Altre app per scaricare sfondi

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Le applicazioni che ti ho elencato finora non ti hanno lasciato molto soddisfatto?
Non gettare la spugna proprio ora! Dai un’occhiata alle seguenti app gratuite e prova quelle che ti piacciono di più:
magari riuscirai a trovare una soluzione che possa fare al caso tuo.

  • InsWall (Android) — questa app gratuita non solo permette di scaricare oltre 1.000 sfondi in HD, ma consente anche di realizzarne di propri.
    InsWall può essere scaricata in modo gratuito, ma per accedere a tutti gli sfondi è necessario procedere con acquisti in-app a partire da 1,09 euro per elemento.
  • Resplash (Android) — questa app gratuita è particolarmente ricca di sfondi ad alta risoluzione:
    la libreria vanta oltre 100.000 wallpaper, uno più bello dell’altro.
    Resplash permette non solo di scaricare gli sfondi manualmente, ma di impostarli direttamente nell’app.
    Per sbloccare tutti gli sfondi, bisogna effettuare acquisti in-app a partire da 0,79 euro per elemento.
  • Sfondi HD (Android/iOS) — questa app dal design minimale offre catalogo di sfondi particolarmente ricco che viene ampliato regolarmente con l’aggiunta di nuovi wallpaper.
    Gli sfondi sono tutti gratuiti e sono stati organizzati in 30 categorie per facilitarne la consultazione.
  • Zedge (Android/iOS) — grazie a questa app non solo è possibile scaricare fantastici sfondi e wallpaper, ma anche alcune fantastiche suonerie (come ti ho spiegato in questo tutorial).
    Zedge è disponibile anche sotto forma di servizio online, te ne parlerò in modo approfondito un po’ più avanti, sempre in questo post.



Siti per scaricare sfondi su Android

Non ti va di scaricare sul tuo dispositivo un’app per salvare sfondi?
Non c’è problema, puoi fare ciò direttamente dal browser che utilizzi sul tuo dispositivo Android, basta che tu visiti i siti per scaricare sfondi che trovi elencati di seguito, i quali potrebbero fare proprio al caso tuo.

Android Wallpape.rs

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Stai cercando un sito che permetta di scaricare sfondi sulla natura in modo semplice e intuitivo?
Android Wallpape.rs potrebbe rappresentare la soluzione più adatta a te.
Android Wallpape.rs è caratterizzato da un’interfaccia a scacchi molto “pulita” e minimale, che è quasi totalmente priva di pulsanti, menu e quant’altro:
per scaricare uno sfondo, basta fare tap sulla sua anteprima, premere sul suo nome e procedere al download dell’immagine come si farebbe con qualsiasi altra foto visualizzata nel browser del proprio device Android (o del proprio PC).

Per individuare gli sfondi che sono stati caricati di recente su Android Wallpaper, premi sul simbolo del calendario, mentre per individuare gli sondi più popolari del momento premi sul simbolo del cuore. Android Wallpape.rs è disponibile anche sotto forma di applicazione gratuita, conosciuta con il nome di Muzei.



Zedge

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Un altro sito Internet che ti consiglio di visitare per scaricare sfondi sul tuo device Android è Zedge, un servizio online che permette di cercare tanti sfondi da utilizzare per personalizzare e abbellire il proprio dispositivo.
Zedge vanta la presenza di oltre 9 milioni di wallpaper gratuiti di ogni genere e, come se ciò non bastasse, offre anche il download di numerose suonerie (se ricordi, te ne ho già parlato nel tutorial in cui spiego come scaricare suonerie gratis).



Dopo esserti collegato alla pagina principale di Zedge, fai tap su una delle voci disponibili per navigare nei contenuti del sito:
Categories, per individuare sfondi selezionando una delle 21 categorie disponibili; Featured, per visualizzare gli sfondi in primo piano; Recent, per visualizzare gli sfondi che sono stati caricati di recente o Popular, per individuare gli sfondi più popolari del momento.

Non appena avrai individuato uno sfondo di tuo gradimento, premi sulla sua anteprima, fai tap sulla voce Download che compare in basso e attendi che l’immagine venga scaricata sul tuo dispositivo, pronta ad essere impostata come sfondo di home screen e/o lock screen.
Se vuoi, puoi visualizzare gli sfondi (ed eventualmente anche le suonerie) che hai scaricato con Zedge facendo tap sul simbolo (≡) e premendo sulla voce Download History.



Come ti ho indicato nel capitolo precedente, Zedge è disponibile anche sotto forma di applicazione gratuita per Android e iOS.

MobileWalls

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MobileWalls è un altro sito che ti consiglio di visitare e grazie al quale è possibile scaricare gratuitamente sfondi che siano ottimizzati per il proprio dispositivo Android (oltre che per iOS e Windows 10 Mobile).
Su MobileWalls sono presenti sfondi di ogni genere:
wallpaper che riguardano la natura, i videogiochi, lo sport, la musica, gli animali e molte altre tematiche.

Dopo esserti collegato alla pagina iniziale di MobileWalls, fai tap sulla voce Android e, nel menu a tendina che visualizzi a schermo, seleziona il nome del dispositivo che è in tuo possesso.
Dopodiché fai tap sul simbolo (≡) che trovi in alto a destra e, nel menu che compare lateralmente a sinistra, seleziona una delle categorie disponibili su MobileWalls.



Non appena avrai individuato uno sfondo che fa al caso tuo, premi sul bottone Download Now per visualizzarlo a schermo interno e scarica l’immagine facendo un tap prolungato sul wallpaper e selezionando la voce Scarica immagine nel menu che compare a schermo.

Unsplash

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Pur non essendo stato pensato in maniera specifica per i device Android, Unsplash è un sito che ti consiglio vivamente di prendere in considerazione:
raccoglie foto ad altissima risoluzione che si possono usare come wallpaper per computer, smartphone e tablet e che – cosa altrettanto interessante – si possono scaricare e utilizzare liberamente in quanto non coperti da copyright (vengono rilasciate sotto licenza Creative Commons Zero).

Per scaricare uno sfondo da Unsplash, non devi far altro che collegarti alla pagina iniziale del sito e selezionare una delle categorie elencate in alto (es. Nature per gli sfondi dedicati alla natura o Landscape per i paesaggi).
Dopodiché individua le immagini di tuo gradimento e procedi al loro download premendo sull’icona della freccia collocata sotto la loro miniatura ed eseguendo il salvataggio delle immagini tramite l’apposita funzione del tuo browser.



suonerie android



suonerie android

Sei stanco della solita suoneria del tuo smartphone Android?
Vorresti cambiarla con qualcosa di diverso ma non sai quali app utilizzare?
No problem, ti do una mano io.
Esistono tantissime applicazioni che permettono di scaricare suonerie a costo zero e impostarle sullo smartphone senza impazzire dietro configurazioni complicate.
Avrai solo l’imbarazzo della scelta, te lo garantisco.

Che tu vada alla ricerca di semplici suonerie Android o di suoni da utilizzare come notifica o sveglia, sei capitato nel posto giusto al momento giusto.
Qui sotto trovi una lista di app che permettono di scaricare, configurare e in alcuni casi perfino creare delle suonerie in maniera estremamente semplice e veloce, tutto gratis e senza dover sottoscrivere abbonamenti di alcun genere.
Non devi far altro che cercare il brano o il tono di notifica di tuo interesse, scaricarlo sul telefono e impostarlo come suono o suoneria predefinita.
Per istruzioni più dettagliate, continua a leggere, trovi spiegato tutto qui sotto.



Nota: il download, abusivo, di suonerie protette da copyright può violare le norme relative al diritto d’autore.
Preciso che non è assolutamente mia intenzione incentivare la pirateria e, pertanto, non mi assumo alcuna responsabilità circa l’uso che potrebbe essere fatto delle app segnalate in questo post.

Zedge

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Se stai cercando delle suonerie Android da scaricare gratuitamente sul tuo smartphone, apri il Google Play Store e cerca subito Zedge: l’applicazione più popolare al mondo per il download di suonerie, toni di notifica e sfondi.

Dopo averla scaricata e aver accettato le sue condizioni d’uso, sfoglia le suonerie disponibili nella app premendo prima sul pulsante menu (l’icona con le tre linee orizzontali che si trova in alto a sinistra) e poi sulla voce Ringtones collocata nella barra che compare di lato.
La lista delle suonerie è suddivisa in schede:
in quella Featured trovi le suonerie selezionate dallo staff di Zedge, in Popular trovi le suonerie più popolari del momento, mentre in Recent ci sono elencate le suonerie aggiunte più di recente nell’applicazione.
Se preferisci sfogliare le suonerie in base al loro genere musicale di appartenenza, recati nella scheda Categories.



Una volta individuata la suoneria (o il tono di notifica) che potrebbe interessarti, seleziona il suo nome e premi il pulsante Play per ascoltarne un’anteprima in streaming.
Dopodiché, se sei convinto della tua scelta, premi sul pulsante con la freccia e la suoneria verrà scaricata istantaneamente sul tuo smartphone.

A download completato, premi il pulsante con il segno di spunta e scegli se impostare il brano come suoneria predefinita (Ringtone), suoneria specifica per un contatto (Contact), suono di notifica (Notification) o sveglia predefinita (Alarm).



Se vuoi sfogliare solo la lista con i suoni di notifica, premi sul pulsante menu di Zedge e seleziona la voce Notifications dalla barra che compare di lato. I passaggi da compiere per il download e l’utilizzo dei toni di notifica sono gli stessi che abbiamo visto in precedenza per le suonerie.

Audiko

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Audiko è un altro nome molto popolare nel settore delle suonerie per cellulari.
Tramite la sua applicazione ufficiale, puoi scaricare brani musicali da Internet, applicarli come suoneria predefinita dello smartphone e creare suonerie personalizzate partendo da file audio presenti sulla memoria del tuo telefono.

Per scaricare delle suonerie già pronte all’uso, premi sull’icona della lente d’ingrandimento collocata in alto a destra e cerca il titolo del brano di tuo interesse.
In alternativa premi sull’icona ad hamburger collocata in alto a sinistra e scegli se sfogliare le suonerie in base al loro genere musicale di appartenenza oppure in base alle raccolte tematiche realizzate dallo staff di Audiko.



Una volta trovata una suoneria di tuo interesse, selezionala e premi sul pulsante play per ascoltarne un’anteprima in streaming oppure sull’icona della freccia che va verso il basso per scaricarla.
Al primo download ti verrà chiesto di creare un account gratuito su Audiko usando il tuo indirizzo email, il tuo account Facebook o il tuo account Google.

Ad accesso effettuato, lo scaricamento della suoneria partirà in automatico e ti verrà chiesto se vuoi impostare il brano come suoneria di default, suoneria per i messaggi, suoneria per la sveglia o suoneria per un singolo contatto.



Se vuoi creare una suonerie personalizzata partendo da un brano che hai già salvato sullo smartphone, torna nella schermata iniziale di Audiko, premi sull’icona ad hamburger collocata in alto a sinistra e seleziona la voce Crea suoneria dalla barra che compare di lato.
Dopodiché scegli il file da trasformare in suoneria, utilizza gli indicatori arancioni per segnare i punti di inizio e fine della porzione di brano da ritagliare e premi sul pulsante Fatto per completare l’operazione.

MyTinyPhone

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MyTinyPhone è un’applicazione simile a Zedge, che permette di scaricare suonerie, wallpaper e altri contenuti per la personalizzazione dello smartphone.
Il suo catalogo di suonerie non è ancora all’altezza di quello di altre app menzionate in precedenza ma cresce bene, vale sicuramente la pena provarla.

Per sfogliare le suonerie disponibili in MyTinyPhone, avvia l’applicazione e premi sull’icona ad hamburger collocata in alto a sinistra.
Seleziona dunque la voce Suonerie dalla barra che compare di lato e scegli se visualizzare le suonerie più popolari del momento, quelle più recenti, quelle personalizzate oppure se sfogliare le varie categorie di suonerie utilizzando le apposite schede collocate in alto.



Quando trovi una suoneria di tuo interesse, seleziona il suo titolo e premi sul pulsante play per ascoltarla in streaming oppure sul pulsante Scarica per avviarne il download.
Al termine dello scaricamento, puoi utilizzare la suoneria sul tuo smartphone premendo sul bottone Imposta e scegliendo se configurare il brano come suoneria standard, suoneria per contatti, suoneria per notifiche o allarme per la sveglia.

Funny Sound Effects

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Un’altra app che puoi provare è Funny Sound Effects, la quale, come suggerisce abbastanza facilmente il nome, permette di scaricare suonerie Android molto divertenti.
Per utilizzarla, accetta le sue condizioni d’uso e sfoglia tutte le suonerie disponibili nella scheda Ringtones.

Quando trovi una suoneria che potrebbe interessarti, seleziona la sua immagine di copertina per ascoltarne un’anteprima in tempo reale e premi sul suo titolo per impostarla come suoneria predefinita.
Per utilizzarla come suoneria delle chiamate devi selezionare la voce Default ringtone, per utilizzarla come tono di notifica devi selezionare la voce Default notification, mentre per impostarla come sveglia devi scegliere l’opzione Default alarm.



Loud Ringtones

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Ti perdi un mucchio di chiamate o messaggi a causa del volume troppo basso della tua suoneria?
Allora ti consiglio vivamente di installare Loud Ringtones.
Si tratta di un’applicazione gratuita che permette di installare sul proprio smartphone decine di suonerie Android spaccatimpani con un volume altissimo.



Per utilizzarla, non devi far altro che installarla sul tuo telefono e scorrere l’elenco dei suoni disponibili nella schermata principale della app:
dalle sirene della macchina della polizia alle trombe da stadio, c’è davvero di tutto.
Per ascoltare l’anteprima di un suono premi l’icona che lo rappresenta, per impostarlo come suoneria tieni premuto il dito sull’icona per un paio di secondi e seleziona una delle opzioni disponibili nel menu che compare.

Pigiando su Ringtone puoi sfruttare il suono selezionato come suoneria per le chiamate, selezionando la voce Notification puoi impostarlo come suono predefinito per le notifiche, mentre premendo su Alarm puoi usarlo come sveglia.



Ringtone Maker

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Vuoi ottenere una suoneria da una canzone presente sulla memoria del tuo telefonino?
Nulla di più facile.
Scarica la app Ringtone Maker e potrai creare una suoneria partendo da qualsiasi file musicale presente sulla memoria del telefono (o la scheda microSD inserita all’interno del dispositivo).



Per modificare un brano utilizzandola, premi sull’icona con la freccia collocata accanto al nome del brano da trasformare in suoneria e seleziona la voce Modifica dal menu che compare. Dopodiché usa i due indicatori grigi per segnare i punti di inizio e fine della suoneria e premi sull’icona del Floppy disk per salvare il risultato finale.

Scegli dunque la tipologia di suoneria da creare (suoneria standard o suono di notifica), digita il nome che vuoi assegnare a quest’ultima e pigia sul pulsante Salva per completare l’operazione. Infine, scegli se impostare la suoneria come predefinita sul telefono, se assegnarla a un contatto e il gioco è fatto.



Puoi anche scaricare delle suonerie dal PC e trasferirle in un secondo momento sul tuo telefonino per impostarle come suonerie Android.
Se vuoi qualche link, nella mia guida sulle suonerie gratis ti ho illustrato diversi siti Web che consentono di scaricare suonerie a costo zero in maniera legale e “pulita” (senza iscrizioni o inutili perdite di tempo).
Dalle un’occhiata e non te ne pentirai.

cercare persone skype android



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Hai appena scaricato Skype sul tuo smartphone Android, per cercare di risparmiare qualche soldo sulle telefonate, ma non essendo ancora molto pratico del servizio non sai come aggiungere i numeri dei tuoi amici in rubrica?
Niente panico.

Con la guida di oggi, vedremo infatti come cercare persone su Skype Android e come aggiungerle ai contatti dell’applicazione in maniera estremamente facile e veloce.
In questo modo, potrai contattare velocemente sia gli utenti iscritti al servizio sia le utenze telefoniche tradizionali.
Cominciamo subito!



Se vuoi imparare come cercare persone su Skype Android, il primo passo che devi compiere è avviare l’applicazione di Skype sul tuo smartphone e premere il tasto Menu.
Seleziona quindi la voce Aggiungi persone dal menu che si apre ed utilizza la barra di ricerca che si trova al centro dello schermo per cercare il nome, l’indirizzo email o il numero di telefono dell’utente che intendi trovare.

A questo punto, seleziona il nominativo della persona che vuoi aggiungere ai contatti dai risultati della ricerca, premi sulla voce Aggiungi ai contatti presente nella schermata che si apre e digita un messaggio da associare alla tua richiesta di amicizia (puoi lasciare anche quello predefinito).
Pigia sul segno di spunta () e il tuo invito verrà recapitato istantaneamente.



Quando la tua richiesta di amicizia verrà accettata, potrai chattare, chiamare o videochiamare con la persona che hai aggiunto ai contatti recandoti nella scheda Persone della schermata principale di Skype e selezionando il suo nome dalla lista dei tuoi amici.
Più facile di così?

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Come sicuramente ben saprai, Skype permette anche di chiamare utenze telefoniche standard a prezzi molto convenienti rispetto al sistema telefonico tradizionale.

Se vuoi cercare persone su Skype Android per aggiungere ai contatti i loro numeri di telefono reali (e non gli account di Skype), premi il tasto Menu del telefono e seleziona la voce Aggiungi numero dal menu che compare.
Compila quindi il modulo che ti viene proposto, immettendo il nome della persona e il suo numero di telefono negli appositi campi di testo, e premi sul segno di spunta () per completare l’operazione.



Ti ricordo che per effettuare telefonate verso le utenze telefoniche standard, hai bisogno di aggiungere del credito al tuo account Skype.
È un’operazione semplicissima.
Ad ogni modo, se non sai come si fa, premi sulla tua foto collocata in alto a destra e seleziona la voce Credito dalla schermata che si apre.

come bloccare siti che si aprono da soli su android



come bloccare siti che si aprono da soli su android

Da qualche tempo a questa parte, usare il tuo smartphone Android è diventato praticamente impossibile:
la colpa è di tutte quelle pagine Web che si aprono in ogni istante, senza che tu faccia assolutamente nulla! Stanco di questa situazione, hai deciso di aprire Google alla ricerca di una guida che possa spiegarti come bloccare siti che si aprono da soli su Android e sei capitato proprio qui, sul mio sito Web.

Ebbene, sono felice di comunicarti che ti trovi nel posto giusto, al momento giusto:
nel corso di questo tutorial, infatti, ti fornirò una serie di consigli per far sì che l’apertura improvvisa di siti indesiderati, per il tuo terminale, diventi soltanto un brutto ricordo.
Non temere se non sei molto abile con la tecnologia, perché i passaggi che mi appresto a illustrarti sono davvero alla portata di tutti, anche di chi, come te, non ha mai fatto una cosa del genere prima d’ora.



Dunque, senza esitare un momento in più, mettiti bello comodo e leggi con molta attenzione tutto quanto ho da dirti sull’argomento:
sono sicuro che, al termine di questa lettura, avrai acquisito le competenze necessarie per porre rimedio a questo inconveniente del quale, ormai, proprio non ne puoi più.
A questo punto, non mi resta altro da fare se non augurarti buona lettura e farti un grosso in bocca al lupo per tutto!

Indice

  • Controllare la presenza di app sospette
  • Effettuare una scansione antimalware
  • Impostare il blocco dei popup nel browser
  • Verificare i DNS
  • Altri metodi per bloccare siti che si aprono da soli su Android

Controllare la presenza di app sospette

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Spesso, l’apertura di siti Internet indesiderati su Android è provocata da alcune app che, nel tentativo di proporre app e siti sponsorizzati, non esitano a disturbare l’utente con improvvise, quanto indesiderate, finestre pubblicitarie.
In genere, gli annunci “molesti” non vengono visualizzati soltanto durante la navigazione su Internet, ma anche in altre aree del sistema operativo.

Come primo passaggio, dunque, ti suggerisco di controllare la lista delle app installate, alla ricerca di app sospette che possano assumere comportamenti simili:
sfortunatamente, app di questo tipo sono tutt’altro che rare, per cui non mi è possibile fornirti una lista esauriente di software da cui stare alla larga.



Tuttavia, in genere, questo tipo di comportamento è tipico delle app che rispondono al modello “freemium” (quelle gratuite, auto-sponsorizzate, con possibilità di acquisto di funzionalità aggiuntive) e dei giochi free-to-play, anch’essi, spesso, predisposti per gli acquisti in-app.

Chiaramente, non tutte le app freemium e non tutti i giochi free-to-play mostrano siti e popup indesiderati, per cui il discorso resta assolutamente generale.



Ad ogni modo, ciò che puoi fare è accedere alla sezione relativa alle applicazioni installate su Android ed eliminare quelle che ti convincono di meno:
per poterci riuscire, sfiora l’icona Impostazioni (quella a forma d’ingranaggio) situata nel drawer del dispositivo, tocca la voce App e notifiche/App/Applicazioni e, se necessario, fai tap sulla voce Mostra tutte le app.

A questo punto, individua l’app sospetta nella lista visualizzata a schermo, fai tap sul suo nome e, per liberartene, premi i pulsanti DisinstallaOK.
Se hai bisogno di ulteriori delucidazioni su come disinstallare le app su Android, puoi dare uno sguardo alla guida che ho realizzato in merito.



Effettuare una scansione antimalware

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Se, dopo aver eliminato le app che ritenevi sospette, continui a visualizzare siti Internet sgraditi quando meno te lo aspetti, ti consiglio di effettuare una scansione antimalware, alla ricerca di altri spyware ben nascosti.



Per questo scopo, ti consiglio di affidarti a Malwarebytes per Android, la versione dedicata al sistema operativo di Google del celebre software per PC.
L’app è disponibile gratuitamente sul Play Store, con possibilità di acquisti in-app per ampliarne le funzionalità (attivando, per esempio, la protezione in tempo reale).

Ad ogni modo, dopo aver scaricato e avviato Malwarebytes, sfiora il pulsante Inizia subito, ripeti l’operazione con il pulsante Dai il permesso e tocca la voce Consenti, per far sì che l’app possa analizzare i file e le cartelle sul dispositivo.



A questo punto, scegli se iniziare la prova Premium di 30 giorni, acquistare la versione Premium oppure continuare con la versione free (in tal caso, devi toccare la voce Salta collocata in alto a destra), sfiora il pulsante Ripara e, successivamente, fai tap sul pulsante Aggiorna database, per scaricare le nuove definizioni dei malware.

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Superato anche questo step, non ti resta che sfiorare il pulsante Esegui scansione completa e far sì che Malwarebytes faccia il suo lavoro.
Al termine dell’analisi, visualizzerai un riepilogo dello stato del dispositivo, insieme alla lista delle eventuali minacce presenti, con relative istruzioni per eliminarle immediatamente.

Sebbene Malwarebytes figuri tra le migliori app di sicurezza per Android, non è sicuramente l’unica:
nella mia guida ai migliori antivirus Android, infatti, ti ho elencato numerose altre app di questo tipo, anch’esse molto efficienti.

Impostare il blocco dei popup nel browser

Un altro metodo efficace per bloccare siti che si aprono da soli su Android consiste nell’impostare il blocco popup nel browser:
in tal modo, le pagine Internet visitate non saranno più autorizzate ad aprirne delle altre, a meno che non sia l’utente ad aprire, volontariamente, link, immagini o altri contenuti.
Di séguito, ti spiego come ottenere questo risultato nei browser Chrome e Firefox.
Tieni presente, però, che il blocco dei popup potrebbe alterare il funzionamento di alcuni siti Web.



Chrome

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Per attivare il blocco dei popup su Chrome per Android, avvia il browser, sfiora il pulsante (⋮) situato in alto a destra e tocca la voce Impostazioni collocata nel menu che compare.
In séguito, fai tap sulle voci Impostazioni sito e Popup e reindirizzamenti e sposta su OFF la levetta collocata in cima allo schermo.



Infine, controlla la lista delle Eccezioni e verifica che, tra queste, non siano presenti siti sospetti oppure in grado di aprire popup nocivi, dannosi o indesiderati.
In caso affermativo, fai tap sul nome del sito in questione, tocca la voce Popup e reindirizzamenti e apponi il segno di spunta accanto all’opzione Blocca.

Firefox

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I passaggi da compiere per bloccare i popup su Firefox per Android sono abbastanza simili a quelli visti in precedenza per Chrome.
Tanto per cominciare, avvia il browser, digita la stringa about:config nella barra degli indirizzi e dai Invio, per accedere alla pagina di configurazione avanzata del browser.

A questo punto, digita, nel campo di ricerca posto in alto a destra, il codice dom.disable_open_during_load, fai tap sul primo risultato restituito e tocca la voce Imposta, che compare a destra, per impostare il valore del parametro su False e disattivare i popup.



In caso di ripensamenti, puoi attivare nuovamente la visualizzazione degli stessi, seguendo lo stesso procedimento visto poc’anzi ma sfiorando, questa volta, il pulsante Ripristina.

Verificare i DNS

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Un altro metodo largamente impiegato per far sì che Android e le relative app aprano autonomamente siti Internet non desiderati, consiste nell’alterare i DNS usati per la navigazione tramite Wi-Fi.
Per tua informazione, i server DNS si occupano di “tradurre” gli indirizzi letterali nei corrispondenti indirizzi IP numerici, permettendo così ai dati di muoversi agevolmente su Internet.

Di conseguenza, è sufficiente utilizzare un server DNS progettato ad-hoc per far sì che il dispositivo Android visualizzi siti indesiderati, al posto di quelli su cui l’utente intende navigare.



Per verificare che i DNS di Android non siano stati modificati, agisci in questo modo:
per prima cosa, recati nelle Impostazioni del sistema operativo toccando l’icona a forma d’ingranaggio situata nel drawer, fai tap sulle voci Rete e InternetWi-Fi e seleziona la rete wireless alla quale sei attualmente connesso.

In séguito, fai tap sull’icona a forma di matita collocata in alto a destra, sfiora la voce Opzioni avanzate, scorri il pannello visualizzato fino a individuare la dicitura Impostazioni IP e, a meno che tu non abbia provveduto a intervenire manualmente sull’indirizzo IP assegnato al dispositivo, assicurati che il menu a tendina sottostante sia impostato su DHCP.
In caso contrario, fallo tu.



Se, invece, avevi volontariamente assegnato un indirizzo IP statico al dispositivo, controlla che nei campi DNS 1DNS 2 siano indicati server perfettamente leciti, come per esempio quelli di Google (8.8.8.8 e 8.8.4.4) o quelli di OpenDNS (208.67.222.222 e 208.67.220.220).
Qualora fossero presenti opzioni sospette, provvedi immediatamente a modificare i server in uso, scegliendoli tra quelli che ti ho presentato nella mia lista dei migliori DNS.

Quando hai finito, ti consiglio di tornare alla schermata di selezione delle reti Wi-Fi e di ripetere lo stesso controllo su tutte le altre reti salvate:
per poterci riuscire, effettua un tap prolungato sul nome della rete senza fili di tuo interesse, fai tap sulla voce Modifica rete situata nel menu che ti viene proposto e segui gli stessi passaggi visti in precedenza per verificare, o correggere, i server DNS in uso.



Per quanto riguarda, invece, le reti cellulari, non è possibile modificare i DNS in uso durante la navigazione, a meno di non usare app come 1.1.1.1 di Cloudflare (che però usa solo i suoi DNS, più che legittimi) o che il dispositivo non sia stato preventivamente sottoposto a procedura di root.
In caso di dispositivo sbloccato con il root, puoi servirti di un’app adatta allo scopo, come OverrideDNS, per verificare i DNS impostati per la navigazione dati ed eventualmente modificarli.

In caso di dubbi o problemi, ti invito a consultare la mia guida su come cambiare i DNS su Android, nella quale ho trattato l’argomento con dovizia di particolari.

Altri metodi per bloccare siti che si aprono da soli su Android

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Nonostante tu abbia seguito pedissequamente le indicazioni che ti ho fornito nel corso di questo tutorial, non sei riuscito a bloccare i siti che si aprono da soli su Android?
Non gettare la spugna, ho ancora un paio di utili suggerimenti che, in questo caso, potrebbero rivelarsi risolutivi.

Tanto per cominciare, se sul terminale in tuo possesso erano stati preventivamente attivati i permessi di root, ti consiglio di eliminarli, così da aumentare la sicurezza del dispositivo e impedire alle app di mostrarti siti che non vorresti vedere.



I metodi per disattivare i permessi elevati su Android sono diversi e variano a seconda della procedura usata per ottenerli:
in genere, è sufficiente avviare l’app usata per ottenere i privilegi di root (ad es.
SuperSU), recarsi nella scheda delle Impostazioni e selezionare l’opzione per l’unroot completo.
Per ottenere informazioni più dettagliate sulla procedura da seguire, puoi effettuare una breve ricerca su Google, usando come chiave eliminare root [marca e modello dispositivo].

Se, nonostante l’eliminazione dei permessi di root, il problema dovesse continuare a presentarsi, ti consiglio di prendere in considerazione l’idea di riportare il terminale alle impostazioni di fabbrica, in modo da risolvere la questione alla radice.



Chiaramente, prima di procedere, assicurati di aver creato un backup dei tuoi dati, poiché il reset alle impostazioni iniziali comporta la perdita completa dei dati salvati nella memoria del dispositivo.
Per ulteriori informazioni al riguardo, puoi dare un’occhiata alla mia guida su come formattare Android.

Come dici?
Hai riportato il device alle impostazioni iniziali ma, dopo qualche giorno, il problema si è presentato nuovamente?
Se così fosse, la causa potrebbe essere da ricercarsi proprio nel sistema operativo.



Alcune custom ROM, specie quelle fortemente personalizzate da produttori poco conosciuti, potrebbero integrare al loro interno una sorta di spyware, attivabile da remoto, che permette di avviare la visualizzazione di siti Internet indesiderati, in qualsiasi momento.

Tali spyware, essendo integrati nel sistema operativo, potrebbero non essere rilevati dagli antimalware, né dal sistema integrato Play Protect.



In tal caso, non c’è molto che tu possa fare, se non tentare di cambiare il sistema operativo, installando una ROM più “pulita” e affidabile.
Sfortunatamente, si tratta di una procedura non esente da rischi che, nel peggiore dei casi, potrebbe rendere inutilizzabile il dispositivo.

Inoltre, non tutti i terminali Android permettono di effettuare una simile sostituzione, in quanto potrebbero non essere disponibili ROM alternative a quelle con cui essi vengono distribuiti.



Ad ogni modo, per ricevere informazioni più dettagliate riguardo la sostituzione delle ROM su Android, ti rimando alla mia guida su come cambiare sistema operativo Android, nella quale ho avuto modo di spiegarti tutto nel dettaglio.

come chiamare gratis con android



come chiamare gratis con android

Hai acquistato il tuo primo smartphone Android da poco e sei alla ricerca di buone app che ti consentano di telefonare gratis ai tuoi amici?
Ce ne sono davvero tante fra cui scegliere, se vuoi te ne posso consigliare qualcuna fra le migliori e spiegarti come funzionano.

Si tratta di applicazioni VoIP, che consentono sì di effettuare telefonate gratuite ma solo attraverso Internet (Wi-Fi o 3G/4G) e solo agli amici che hanno installato la stessa app sul proprio smartphone.
Per il resto, sono comodissime e realmente convenienti.
Scopriamo subito quelle che vale la pena e come chiamare gratis con Android sfruttando le loro caratteristiche.



Se stai cercando delle soluzioni relative a come chiamare gratis con Android, ti consiglio di provare Line, una delle applicazioni di messaggistica e VoIP più in voga del momento.
È totalmente gratuita e permette di telefonare via Internet tutti gli amici che hanno installato la app sul proprio smartphone (non solo Android ma anche iPhone, Windows Phone, BlackBerry e altre piattaforme).

Per utilizzare Line sul tuo telefono, non devi far altro che scaricare l’applicazione dal Google Play Store e registrarti al servizio seguendo la procedura guidata iniziale.
Pigia quindi su Nuovi utenti, digita il tuo numero di telefono nella schermata che si apre e premi il pulsante Successivo.
Attendi dunque che ti venga recapitato un SMS con il codice di verifica da inserire nella app e completa l’iscrizione accettando i termini di utilizzo di Line e scegliendo un nome per il tuo account.



Terminata la fase di registrazione al servizio ed una volta aggiunti i tuoi amici a Line (vengono importati automaticamente i contatti dalla rubrica oppure è possibile aggiungere nuove persone manualmente premendo sull’icona dell’omino collocata in alto a destra), puoi avviare una chiamata gratuita verso un amico selezionando il suo nome dalla schermata principale della app e premendo il pulsante Chiamate gratis.

Durante la conversazione, puoi anche attivare il viva-voce, premendo sul pulsante Altoparlante, mettere in muto il microfono premendo Muto e ritornare al menu iniziale di Line senza interrompere la conversazione, premendo su Visualizza menu Line.
Le telefonate funzionano sia in Wi-Fi che in 3G/4G, ma naturalmente con il 3G/4G si paga il traffico consumato (senza considerare che alcuni operatori potrebbero applicare restrizioni al funzionamento delle chiamate vocali).



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Forse non lo sai, ma è possibile chiamare gratis con Android anche utilizzando Facebook.
Basta scaricare sul proprio smartphone l’applicazione gratuita Facebook Messenger, che consente di scambiarsi facilmente dei messaggi con i propri amici di Facebook ma anche di avviare delle chiamate gratuite tramite Internet.
Se non sai come funziona, da’ un’occhiata alla mia guida su come chiamare gratis con Facebook, in cui ti ho spiegato tutto in dettaglio.



Un’altra ottima app che consente di scambiarsi messaggi ed effettuare telefonate gratuite tramite Internet è Viber, che è compatibile non solo con Android ma anche con iPhone, Windows Phone, BlackBerry, terminali Nokia e Bada.
Il suo funzionamento è simile a quello di Line, ad ogni modo puoi trovare maggiori dettagli su come utilizzarla nel mio tutorial su come chiamare con Viber.

Non dimenticarti, poi, dell’immancabile Skype.
Ormai sono davvero in pochi a non conoscere questa applicazione VoIP, che è disponibile gratuitamente per PC, tablet e smartphone di ogni genere.
Le telefonate da utente Skype a utente Skype sono gratuite, mentre quelle verso le linee telefoniche standard si pagano (seppur con tariffe agevolate rispetto alla linea tradizionale).
Ti ho spiegato come installare Skype sul cellulare in una guida apposita, leggila se non usi ancora questa ottima app.



come effettuare il root su android



come effettuare il root su android

Android è un sistema operativo aperto.
Questo significa che non solo gli sviluppatori possono prendere il suo codice sorgente e realizzarne delle versioni modificate, ma anche che noi utenti possiamo personalizzare il software dei nostri dispositivi portatili potendo contare su un altissimo grado di flessibilità.
Per aumentare ancora di più la nostra libertà d’azione possiamo ricorrere a una procedura di sblocco denominata root che permette di bypassare tutte le restrizioni che normalmente vietano di accedere alle aree più profonde del sistema.

Per dirla in parole povere, quando si provvede ad effettuare il root su Android si diventa al 100% “padroni” del proprio device.
Si possono modificare i file del sistema operativo, si possono “spingere” le prestazioni del telefono alterandone i parametri hardware (es.
la frequenza del processore) e si ottiene la possibilità di utilizzare applicazioni che normalmente non funzionerebbero, come ad esempio quelle che permettono di creare backup completi del sistema o di controllare il terminale da remoto.



La procedura è completamente legale ma in molti casi invalida la garanzia del telefono (o del tablet) su cui viene applicata:
dipende tutto dalle politiche attuate dal produttore.
Il rischio di “brick”, cioè di rottura del device, è minimo ma bisogna stare attenti a seguire la procedura specifica per il proprio dispositivo.
Per attuare il root, infatti, ogni smartphone e ogni tablet richiede un procedimento diverso.
Non ce n’è uno universale valido per tutti i terminali.
Ad ogni modo posso spiegarti, per sommi capi, quali sono i passaggi che dovrai compiere qualora decidessi di sbloccare il tuo smartphone o tablet.

Dizionario del root

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Per prima cosa devi acquisire un po’ di confidenza con i vocaboli legati al root Android, quindi prenditi qualche minuto di tempo libero e leggi questo breve dizionario del root, se così vogliamo chiamarlo.

  • Root – tecnicamente, il root consente di utilizzare Android usufruendo di privilegi da amministratore.
    Questo, come detto in precedenza, consente di avere accesso alle aree di sistema che normalmente risultano inaccessibili e quindi offre la possibilità di usare funzioni e app che gli utenti con privilegi standard non possono utilizzare.
  • ROM – sono le versioni modificate di Android che gli sviluppatori “cucinano” e mettono a disposizione del pubblico.
    Sono fornite quasi sempre con i privilegi di root già sbloccati e possono contenere diverse personalizzazioni, come le ottimizzazioni software per far andare il dispositivo più veloce o dei temi grafici diversi da quello predefinito di Android.
    Bisogna stare molto attenti a scaricarne una adatta al proprio device.
  • Bootloader – è il software che parte appena si accende lo smartphone (o il tablet) e fornisce al dispositivo le istruzioni necessarie ad avviare il sistema operativo, cioè Android.
    Di solito è bloccato e non permette l’installazione di ROM personalizzate, quindi si deve provvedere a sbloccarlo tramite una procedura che analizzeremo un po’ più avanti.
    Attento:
    lo sblocco del bootloader invalida la garanzia del device e cancella tutte le app e i dati salvati su quest’ultimo.
  • Recovery – è un software che permette di effettuare varie operazioni di sistema, come l’installazione di ROM o i backup dei dispositivi Android.
    Quello presente “di serie” sugli smartphone e i tablet in commercio è assai limitato, quindi si deve provvedere a installarne uno alternativo (altro argomento che tratteremo fra qualche riga).
  • Kernel – il kernel è il cuore di Android (così come di ogni altro sistema operativo), quello che gestisce la comunicazione tra il software e l’hardware.
    È possibile installarne di personalizzati per aumentare le prestazioni del dispositivo ma si tratta di un’operazione abbastanza rischiosa per la stabilità del sistema.
  • Radio – è quella parte del firmware che si occupa di mettere in comunicazione il software del dispositivo con l’hardware legato alla connessione Wi-Fi, alla rete dati, alla linea voce e al GPS.
    Su Internet ne sono disponibili delle versioni personalizzate che dovrebbero aumentare le prestazioni della rete, ma anche in questo caso si tratta di modifiche ad alto rischio.
  • Gapps – le ROM personalizzate di Android, per questioni di diritti, non possono contenere le applicazioni di Google (Play Store, Gmail eccetera).
    Per colmare questa lacuna si può scaricare da Internet un pacchetto denominato Gapps che le contiene tutte.
  • Flash – “flashare” è un termine che viene utilizzato come sinonimo di “installare” quando si tratta di inserire sul proprio device una ROM di Android, un kernel o una recovery.
    Significa, dunque, installare sul proprio smartphone o tablet una versione di Android personalizzata, una recovery o un kernel.
  • Nandroid – è un backup completo del terminale contenente app, dati e impostazioni.
    Può essere effettuato solo dopo aver installato una recovery alternativa.
  • ADB – acronimo di Advance Debug Bridge, è un software che permette di comunicare con i dispositivi Android dal PC tramite linea di comando.
    Fa parte dell’SDK di Android, cioè del pacchetto ufficiale che contiene tutti gli strumenti per gli sviluppatori Android, e la sua presenza è fondamentale nella procedura di root di molti dispositivi.
  • SuperSU/SuperUser – sono i software che, a root effettuato, consentono di gestire i permessi delle varie applicazioni.
    Sarai infatti tu a decidere quali app potranno accedere al sistema sfruttando i permessi di root (quindi i privilegi da amministratore) e quali no mediante dei comodi avvisi che compariranno sullo schermo quando tenterai di eseguirle.
  • Fastboot – è una modalità di avvio di Android che permette di modificare file di sistema quando il dispositivo è connesso a un computer tramite cavo USB.
    Per attivarla, bisogna spegnere il terminale e premere contemporaneamente i tasti Power e Volume -.
  • Recovery mode – modalità di avvio che permette di accedere alla recovery.
    Su alcuni dispositivi si richiama premendo Volume +, Power e Home, su altri premendo Volume – e Power per poi selezionare l’opzione Recovery dal menu che si apre.
  • Debug USB – è una modalità per il collegamento di Android al computer tramite cavo USB richiesta dalla maggior parte dei software per il root.
    Per attivarla, bisogna andare nelle impostazioni di Android, selezionare la voce Info sul telefono e premere sulla dicitura Numero buid per sette volte consecutive in modo da far comparire il menu Opzioni sviluppo in cui si trova, per l’appunto, la funzione debug USB.

Effettuare il root su Android

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Fatta questa doverosa panoramica sui termini più importanti del mondo Android possiamo vedere più in dettaglio cos’è la procedura di root e come portarla a termine. Come già detto prima, non esiste una tecnica universale per fare il root su Android:
bisogna cercare i software e le guide specifiche per il proprio smartphone o il proprio tablet.
Ribadito questo concetto, ecco grossomodo i passaggi che dovrai compiere per sbloccare il tuo device.

Operazioni preliminari

  • Backup – la prima volta che si esegue il root di un dispositivo Android occorre sbloccarne il bootloader, operazione che come accennato in precedenza porta alla cancellazione di tutti i dati presenti sulla memoria di quest’ultimo.
    Prima di metterti all’opera provvedi dunque a salvare foto, video e il resto dei file presenti sul terminale collegando il telefono o il tablet al computer.
    Per maggiori informazioni su come effettuare un backup su Android leggi la mia guida sull’argomento.
  • Driver – Per collegare un device Android al computer (sia in caso di backup sia per il root) occorre che sul PC ci siano installati i driver del telefono/tablet.
    Se ad esempio hai un dispositivo Samsung provvedi dunque a installare il software Samsung Smart Switch, se hai un terminale Motorola scarica Motorola Device Manager e così via. Per maggiori informazioni su questa procedura consulta il mio tutorial su come collegare Android al PC.

Root Android

1.
Sbloccare bootloader Android

La prima operazione da effettuare per eseguire il root su Android è sbloccare il bootloader.
Così come il root, anche questo procedimento può variare da dispositivo a dispositivo ma nella maggior parte dei casi richiede l’utilizzo dell’utility ADB che puoi scaricare singolarmente da questo sito o insieme all’Android SDK da quest’altro sito.



Alcuni produttori, come ad esempio Sony e Motorola, forniscono ufficialmente strumenti e istruzioni per lo sblocco del bootloader, ma la procedura invalida comunque la garanzia del telefono/tablet.
Per trovare la procedura più adatta al tuo device, vai su Google e cerca sblocco bootloader [nome tuo smartphone/tablet].

Per farti capire meglio in cosa consiste la procedura di sblocco del bootloader ti faccio un esempio pratico, quello relativo al  Moto G di Motorola per essere precisi. La procedura di sblocco del bootloader su un Moto G consiste nel collegare il device al computer in modalità fastboot, aprire il Prompt dei comandi e trovare il codice identificativo del terminale tramite il comando fastboot oem get_unlock_data.
Dopodiché bisogna andare sul sito di Motorola e incollare il codice restituito dal Prompt per ottenere il codice di sblocco del bootloader, il quale va digitato in coda al comando fastboot oem unlock nel Prompt di Windows per completare l’operazione.
Detta così sembra una cosa complicatissima, ma in realtà si tratta di una procedura abbastanza semplice e veloce.



2.
Installare recovery Android

Dopo aver sbloccato il bootloader bisogna flashare (cioè installare) sul proprio dispositivo una recovery personalizzata, la quale come già accennato permette di caricare il file del root e/o ROM di Android con privilegi da amministratore già sbloccati. Tra le recovery più diffuse del momento ci sono TWRP e ClockworkMod, scegli quella suggerita nella guida per effettuare il root del tuo smartphone/tablet e segui le relative istruzioni per l’installazione.

Generalmente, per installare una recovery personalizzata bisogna avviare il terminale in modalità fastboot (tenendo premuti i tasti Power e Volume -), dopodiché si deve aprire il Prompt dei comandi e si deve digitare il comando fastboot flash recovery file.img (dove al posto di “file.img” va il nome del file immagine che contiene la recovery).



Con i dispositivi Samsung si può ricorrere anche a Odin, un’applicazione gratuita che permette di “flashare” recovery e file di root sui telefoni prodotti dall’azienda coreana in maniera molto semplice. Puoi trovare le istruzioni più adatte al tuo device sui siti Web delle recovery che ti ho appena segnalato o nelle guide per il root Android che trovi linkate alla fine del post.

Prima di passare allo step successivo, fai un backup dell’intero dispositivo (Nandroid) selezionando l’apposita opzione dal menu della recovery personalizzata.



3.
Installare root o ROM Android

Ora viene la parte più divertente, quella in cui devi installare i file del root o una ROM personalizzata sul tuo smartphone.
Nella maggior parte dei casi il processo di sblocco di Android avviene sostituendo la versione standard del sistema operativo con una già “rootata” (quindi con una ROM personalizzata), ma ci sono anche dei casi in cui si possono installare le applicazioni del root (SuperSU/SuperUser) senza sostituire la versione di Android installata sul device, dipende tutto dal modello di smartphone o tablet in proprio possesso.

Dopo aver sbloccato il bootloader e aver installato la recovery personalizzata, procurati dunque i file del root oppure la ROM personalizzata di Android che desideri installare e spostali sulla scheda SD del dispositivo (o sulla sua memoria interna).
Sia i file del root che le ROM personalizzate vengono distribuite sotto forma di pacchetti zip che bisogna avviare da recovery per installare SuperSu/SuperUser (nel caso in cui lo smartphone supportasse l’installazione dei soli file di root) o la ROM personalizzata (se invece si deve installare una versione di Android già sbloccata). Mi raccomando, prima di scaricare una ROM da Internet accertati che questa sia fatta su misura per il modello di telefono o di tablet in tuo possesso.
Se scarichi una ROM non adatta al tuo dispositivo, rischi di “brickarlo” e di comprometterne in maniera irrimediabile il funzionamento! Per scoprire con precisione qual è il modello del tuo smartphone/tablet, recati nella Impostazioni di Android e seleziona la voce Info sul telefono.
Troverai il codice di cui hai bisogno nel campo Numero modello.



Dopo aver copiato i file del root o la ROM sul tuo device, riavvialo in recovery mode, seleziona l’opzione Install/Install ZIP from SD card e scegli il pacchetto ZIP del root o della ROM da installare. Ad operazione completata (ci vorranno alcuni minuti) provvedi a cancellare il contenuto della memoria del dispositivo selezionando le opzioni Wipe Data/Factory Reset e Wipe Cache Partition dal menu della recovery.

4.
Installare Play Store

Adesso puoi riavviare il tuo smartphone (o il tuo tablet) e cominciare a usare Android in versione sbloccata.
Se hai installato una ROM che non comprende le Google Apps (Play Store, Gmail, Google Music e compagnia), provvedi a scaricare il pacchetto delle Gapps più adatto al tuo sistema e installalo da recovery seguendo la procedura che abbiamo appena visto insieme per i file di root e le ROM personalizzate.



Per trovare le Google Apps più adatte al tuo device, cerca su Google gapps Android xx (dove al posto di “xx” devi indicare la versione di Android installata sul tuo terminale, ad esempio “5” o “Lollipop”) oppure Google apps Android xx.
Fra i siti che permettono di scaricare le Google apps ti segnalo Open Gapps, RootzWiki e XDA Forum.

Link utili e altre informazioni

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In conclusione, eccoti i collegamenti alle guide su come effettuare il root su Android per tutti i principali smartphone/tablet attualmente in commercio e le risposte ad alcuni dubbi che potresti avere dopo aver sbloccato il tuo dispositivo.

Guide per il root

Il sito che offre il maggior numero di tutorial per il root è XDA Forums che include guide passo-passo dedicate a tutti i modelli di smartphone e tablet Android.
È solo in lingua inglese ma di facilissima consultazione.



Tutto quello che devi fare è collegarti alla sua pagina iniziale, digitare il nome del tuo dispositivo nella barra di ricerca collocata in alto e selezionare uno dei risultati che compaiono in automatico.
Dopodiché consulta le discussioni presenti nel forum e tra di esse troverai sicuramente quella che riguarda il root.

Se vuoi fare prima, vai su Google e cerca site:forum.xda-developers.com root [modello smartphone/tablet] per trovare i link diretti alle guide che ti interessano.
Se poi hai delle difficoltà con l’inglese, vai su Google e cerca semplicemente guida root [nome del tuo smartphone/tablet].
Mi raccomando però, cerca di affidarti solo a siti, forum e blog di provata affidabilità.



FAQ

  • Si possono ricevere aggiornamenti OTA su un dispositivo rootato? Sì.
    Molte ROM hanno il loro sistema di aggiornamento automatico e consentono di installare versioni di Android anche più recenti rispetto a quelle offerte ufficialmente dal produttore.
    Se si effettua il root senza installare una ROM personalizzata (operazione possibile solo su alcuni terminali) si continuano a ricevere gli aggiornamenti OTA dal produttore ma spesso non si riescono a installare correttamente, anche in questo caso, comunque, tutto dipende dal modello di smartphone o tablet in proprio possesso.
  • Si può disattivare il root? Sì, basta scegliere l’apposita voce dalle impostazioni di SuperSU o installare una ROM “stock” di Android senza i permessi da amministratore sbloccati, su Internet ci sono molte guide a riguardo.
    Tuttavia ci tengo a precisare che la disattivazione del root non ripristina automaticamente la garanzia sul dispositivo.
    Come spiegato in precedenza, la garanzia è legata al bootloader e quindi per ripristinarla bisognerebbe ri-bloccare il bootloader (operazione non sempre semplicissima da portare a termine).
  • Dopo il root bisogna effettuare una calibrazione della batteria? Se si installa una ROM personalizzata di Android, sì, è altamente consigliato calibrare la batteria del telefono o del tablet facendola scaricare completamente e poi ricaricandola oltre il 100% (cioè mantenendo il device in corrente per un po’ di tempo dopo il raggiungimento del 100% di carica).
    Trovi tutte le informazioni relative a questa procedura nel mio tutorial su come calibrare batteria Android.
  • Quali applicazioni bisogna installare dopo aver fatto il root?
    Non c’è una lista di applicazioni da installare obbligatoriamente, dipende tutto dalle proprie esigenze e da cosa si vuole ottenere dal proprio device. Se posso darti qualche consiglio, così, per iniziare, prova Titanium Backup che permette di eseguire un backup completo (e quindi un ripristino) di app e dati, Greenify che permette di “ibernare” le applicazioni per tenere sotto controllo il consumo della batteria e Link2SD che permette di spostare tutte le app su SD.

come funziona google drive su android



come funziona google drive su android

Sei alla ricerca di una soluzione che ti permetta di usare il tuo dispositivo Android per avere sempre sotto mano tutti i file che ti servono per lavoro.
Alcuni tuoi amici, che se ne intendono più di te di tecnologia, ti hanno consigliato di scaricare Google Drive.
Purtroppo però, quando si tratta di compiere operazioni che hanno a che fare con il mondo tech, hai sempre delle difficoltà.
In questo caso, poi, oltre a capire come procedere per scaricare quest’app, hai bisogno di saperne di più su come funziona Google Drive su Android.

Ho indovinato?
Beh, se le cose stanno effettivamente così e ti stai chiedendo se posso aiutarti, sappi che la risposta è come sempre affermativa! Dedicami qualche minuto del tuo tempo e ti spiegherò come procedere per sfruttare al meglio il celebre servizio di cloud storage targato Google, mediante il quale custodire qualsiasi tipo di file online e trovarlo sincronizzato automaticamente su tutti i tuoi device:
non solo quelli Android, ma anche quelli iOS, i computer Windows e i Mac.



Questa mia introduzione ti ha incuriosito e ora non vedi l’ora di saperne di più?
Vorresti apprendere il più possibile sul funzionamento di Google Drive?
Non preoccuparti:
mettiti seduto comodo, leggi con attenzione questo mio tutorial e cerca di seguire attentamente tutti i passaggi che ti illustrerò.
Ti assicuro che, al termine della lettura, Google Drive non avrà più alcun segreto per te.
Buona lettura e buon lavoro!

Indice

  • Come scaricare Google Drive su Android
  • Come funziona Google Drive su Android

Come scaricare Google Drive su Android

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Come già accennato in apertura del post, Google Drive è il famoso servizio di cloud storage e di file sharing sviluppato da Google, l’azienda conosciuta per il suo motore di ricerca omonimo e per il sistema operativo Android.
Il servizio offerto da Google Drive è accessibile via Web e quindi utilizzabile tramite il suo sito Internet ufficiale, ma è anche possibile usufruirne in mobilità, tramite l’applicazione per dispositivi mobili, e da PC, tramite client per sistemi desktop (come ti ho spiegato anche nel mio tutorial su come funziona Google Drive).

In ambito mobile, l’applicazione Google Drive per Android potrebbe essere in alcuni casi già preinstallata e quindi non essere necessario il suo download e la sua installazione.
Per sapere se sul tuo dispositivo è già presente l’applicazione Google Drive, devi cercare la sua icona nella schermata principale:
questa ha il simbolo di un triangolo colorato ed è denominata Drive.
Qualora non la trovassi al primo tentativo, prova anche a cercarla nella sezione del tuo dispositivo che mostra la lista completa di tutte le applicazioni installate (il drawer).
In alcuni casi, inoltre, l’applicazione può trovarsi in una cartella creata automaticamente che, situata all’interno della schermata principale, contiene tutte le applicazioni predefinite di Google.



Sul dispositivo di cui sei in possesso non è presente l’applicazione in questione, e quindi vorresti sapere come installarla?
Non preoccuparti, non è un problema, te lo spiego passo dopo passo nelle righe che seguono.

Per scaricare e installare l’applicazione Google Drive sul tuo dispositivo Android, devi agire tramite il Play Store, ovvero il negozio virtuale predefinito tramite il quale si scaricano gratuitamente, o si acquistano, giochi e applicazioni. Per eseguire quest’operazione, fai tap sull’icona del Play Store situata nella schermata principale del tuo device (presenta il simbolo di un triangolo colorato).
Tramite la sezione Home del Play Store, premi sulla barra di ricerca in alto e, in corrispondenza della dicitura Cerca su Google Play, digita la parola Google Drive e poi premi sul tasto Cerca (simbolo di una lente di ingrandimento) dalla tastiera del tuo dispositivo.



Attendi, adesso, che ti vengano mostrati i risultati della ricerca che hai appena effettuato e, a questo punto, puoi vedere a schermo la scheda di anteprima di Google Drive:
per installare l’app in questione, premi pulsante Installa e poi sul pulsante Accetto.

Qualora invece l’applicazione Google Drive fosse già presente sul tuo dispositivo, in corrispondenza della scheda di anteprima dell’app, sarà presente la dicitura Apri.
In questo caso significa che l’applicazione è già stata installata e puoi quindi avviarla premendo proprio sul pulsante Apri, il quale è visibile anche al termine dell’eventuale installazione.



Come funziona Google Drive su Android

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A installazione completata, puoi incominciare a utilizzare Google Drive e sfruttare, quindi, sul tuo dispositivo Android, tutte le funzionalità di questo servizio di cloud storage e file sharing.
L’utilizzo di Google Drive richiede l’accesso con un account Google:
quest’accesso viene solitamente eseguito automaticamente, dal momento in cui Google Drive si connette utilizzando l’account Google del tuo dispositivo Android.



Google Drive è gratuito, ma il suo spazio di archiviazione online è pari a 15 GB.
Qualora questo non fosse sufficiente, puoi in qualsiasi momento espanderlo, sottoscrivendo un abbonamento a Google One.
Quest’ultimo, infatti, offre diversi piani tariffari (minimo 1,99€/mese) che vado a elencarti qui di seguito.

  • 100GB a 1,99 euro/mese
  • 200GB a 2,99 euro/mese
  • 2TB a 9,99 euro/mese
  • 10TB a 99,99 euro/mese
  • 20TB a 199,99 euro/mese
  • 30TB a 299,99 euro/mese

Nel caso in cui volessi utilizzare un account Google diverso per Google Drive, premi sul pulsante con il simbolo (≡) posto in alto a sinistra e poi, dal menu a tendina che vedi a schermo, fai tap sul pulsante con il simbolo (▼) per vedere così a schermo la dicitura (+) Aggiungi account.
Premi quindi su di essa e poi sulla voce Google, per aggiungere un nuovo account Google e utilizzarlo con Google Drive; segui poi le procedure che vedi a schermo, indicando il tuo indirizzo email e la password di accesso.



Come caricare file su Google Drive

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Tramite la schermata principale di Google Drive, puoi vedere tutti i file caricati all’interno di questo servizio di cloud storage, in corrispondenza della sezione Il mio Drive.
Se vuoi caricare nuovi file all’interno di Google Drive tramite il tuo dispositivo, premi per prima cosa sul pulsante (+) e poi, dal menu che vedi a schermo, fai tap su una delle voci presenti.



Vi è per esempio il pulsante Cartella, che permette di creare una nuova cartella nella quale inserire poi documenti o elementi multimediali, oppure il pulsante Carica, che serve per sfogliare la memoria interna del dispositivo e selezionare così altri contenuti multimediali da caricare.
Pigiando, invece, sul pulsante Scansiona, è possibile utilizzare lo strumento integrato in Google Drive per la scansione di documenti ed eseguire una scansione in PDF.

Gli altri strumenti che è possibile utilizzare sono relativi alla possibilità di creare o modificare documenti, attraverso le applicazioni complementari Documenti Google, Fogli Google e Presentazioni Google.
Tali funzionalità sono visibili in corrispondenza dei pulsanti omonimi:
premendo sulle relative icone viene infatti chiesto di scaricare le relative applicazioni.



I documenti caricati all’interno di Google Drive possono essere modificati in qualsiasi momento, se si dispone delle suddette app; in caso contrario, per estendere le funzionalità di Google Drive, premi sui pulsanti Documenti Google, Fogli Google e Presentazioni Google e installa queste applicazioni premendo poi sui pulsanti Prova documenti > Installa, Prova Fogli > Installa e su Prova Presentazioni > Installa. In alternativa, per installarle, recati sul Play Store, digita i nomi delle applicazioni nel motore di ricerca e, una volta visualizzata la scheda di anteprima delle stesse, premi sul pulsante Installa e poi sul pulsante Accetto.

Al termine dell’installazione, potrai modificare tutti i documenti che sono stati importati all’interno di Google Drive premendo sul documento di tuo interesse e poi sul pulsante con il simbolo della matita, situato in basso a destra.



Come condividere file con Google Drive

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I documenti di Google Drive possono essere facilmente condivisi con altri utenti, utilizzando una funzionalità presente all’interno della stessa applicazione.
Per effettuare questa specifica operazione, premi sul documento di tuo interesse che trovi nella schermata Il mio Drive e poi fai tap sul pulsante con il simbolo dell’omino, situato nella barra in alto.



Tramite il campo di testo Persone, digita quindi l’indirizzo email della persona con la quale vuoi condividere il documento e poi premi sul pulsante con il simbolo della matita, per regolare le opzioni di condivisione.
In questo modo, puoi scegliere se la persona alla quale vuoi condividere il documento può modificare, può commentare o può visualizzare lo stesso.
Al termine della modifica delle opzioni di condivisione, premi sul pulsante con il simbolo dell’aeroplanino per condividere il documento selezionato.

Come visualizzare i documenti condivisi

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Relativamente al funzionamento di Google Drive su Android, devo anche spiegarti come visualizzare i documenti che altri utenti hanno condiviso con te.
Per effettuare quest’operazione, premi sul pulsante con il simbolo (≡), situato in alto a sinistra, dopodiché premi sulla voce Condivisi con me e visualizzerai tutti i documenti che altri utenti hanno condiviso all’interno del servizio di file sharing offerto da Google.

Nel menu a tendina visibile premendo sul pulsante con il simbolo (≡), vi è anche la voce Recenti, la quale permette di vedere tutti i documenti caricati o modificati di recente all’interno di Google Drive.
La sezione Speciali, invece, è relativa ai documenti che sono stati aggiunti in questa sezione dedicata ai documenti preferiti.



Per aggiungere un documento alla sezione Speciali, torna come prima cosa nella schermata Il mio Drive, in modo tale da vedere la sezione con l’elenco di tutti i file caricati sul servizio.
Dopodiché fai tap sul documento che ti interessa, in modo da aprirlo, e premi sul pulsante con il simbolo (…).
Adesso, nel menu a tendina che vedi a schermo, sposta la levetta da OFF a ON, in corrispondenza della voce In speciali.
La dicitura a schermo Elemento aggiunto agli speciali conferma che l’operazione è stata eseguita correttamente.

Come utilizzare Google Drive in modalità offline

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Un’altra funzionalità molto importante dell’applicazione Google Drive è relativa alla possibilità di visualizzare i documenti contenuti all’interno di questa piattaforma in modalità offline, in modo da poterli visualizzare ed effettuare delle modifiche anche in assenza di una connessione a Internet.

Per fare in modo che un documento di Google Drive sia utilizzabile anche in modalità offline, fai tap su di esso e, in corrispondenza della sezione Il mio Drive, premi sul pulsante con il simbolo (…), situato in alto a destra.
Adesso, sposta da OFF a ON la levetta situata in corrispondenza della dicitura Disponibile offline e il gioco è fatto:
il documento in questione sarà così scaricato nella memoria del tuo dispositivo e sarà presente nella sezione Offline.



Per accedere alla sezione Offline, la quale include tutti i documenti utilizzabili anche senza connessione a Internet, premi sul pulsante con il simbolo () che puoi vedere in alto a sinistra e fai tap sulla voce Offline.
Pigia quindi sul documento che desideri visualizzare e, per modificare quest’ultimo, premi sul pulsante con il simbolo della matita.
Una volta apportate le modifiche, premi sul pulsante con il simbolo √.
Il salvataggio dei cambiamenti avviene in automatico, così come la sincronizzazione del documento in cloud, che avviene non appena si attiva la connessione a Internet.

Come visualizzare i file del computer su Google Drive

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L’applicazione Google Drive risulta anche utile per visualizzare tutti i file del proprio computer, nel caso in cui si utilizzi lo strumento denominato Backup e sincronizzazione.
Quest’ultimo permette infatti di sincronizzare le cartelle e i file del proprio computer con Google Drive, all’interno della sezione Computer, in modo tale che questi possano essere visualizzati tramite l’applicazione.

Per eseguire questa specifica operazione, ti rimando alla lettura della mia guida su come funziona Google Drive, nella quale ti ho spiegato, passo dopo passo, come utilizzare lo strumento Backup e sincronizzazione su computer Windows e Mac.



come localizzare un cellulare android



come localizzare un cellulare android

Hai acquistato uno smartphone Android nuovo fiammante ma lo usi sempre con parsimonia perché hai paura di smarrirlo?
Un po’ ti capisco, ma non devi essere troppo preoccupato per le sorti del tuo telefonino.
Ormai esistono tante soluzioni che permettono di proteggere i cellulari dai furti e di rintracciarli in caso di smarrimento, non devi far altro che sceglierne una e usarla sul tuo nuovo gioiellino tascabile.

Che ne diresti di AVG?
Sì, proprio lui.
Il celebre antivirus per PC è approdato anche su Android ed, oltre ad eliminare i malware che ahimè sono presenti anche sul sistema operativo di Google, permette di rilevare la posizione geografica del telefonino a distanza dal computer.
Coraggio, installalo subito e scopri come localizzare un cellulare Android utilizzandolo.
È gratis!



Se vuoi scoprire come localizzare un cellulare Android, il primo passo che devi compiere è collegarti al Google Play Store e scaricare l’applicazione antivirus AVG sul tuo smartphone.
Puoi eseguire quest’operazione direttamente dallo smartphone, cercando il nome della app dalla barra di ricerca di Google Play, oppure tramite PC usando la versione Web del Play Store.
In quest’ultimo caso, il software verrà scaricato automaticamente sul telefono non appena questo verrà connesso ad Internet.

A download ed installazione completati, avvia AVG sul tuo smartphone e premi sul pulsante Accetto per accettare le condizioni di utilizzo della app ed accedere alla sua schermata principale.
A questo punto, premi il tasto Menu del telefono e seleziona il pulsante Antifurto che compare in basso a destra.
Nella schermata che si apre, seleziona la voce Registrazione, digita il tuo indirizzo di posta Gmail (quello che hai associato ad Android) e premi sul pulsante OK per due volte consecutive per attivare il servizio di localizzazione sul telefono.



Il più è fatto.
Adesso però dobbiamo vedere come usare il computer per localizzare lo smartphone in caso di smarrimento/furto usando il servizio di localizzazione geografica che hai appena attivato.
Vedrai, è più facile di quanto immagini e non occorre installare nessun software sul PC:
funziona tutto via Web.

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Per localizzare un cellulare Android dal computer, tutto quello che devi fare è collegarti al sito Internet di AVG Mobile e cliccare sul pulsante Log in collocato in alto a destra.
Dopodiché clicca sul pulsante Consenti per autorizzare il servizio ad interagire con il tuo account Google ed avvia la localizzazione del telefono facendo click prima sul pulsante Locate e poi su Next.

Il processo di localizzazione durerà uno o due minuti, al termine dei quali verrà visualizzata una mappa di Google Maps con un indicatore sul punto in cui è stato localizzato il telefonino.
La rilevazione del dispositivo viene effettuata in base alla rete cellulare, quindi è molto accurata.
O almeno così è stata nelle mie prove.



Oltre ad identificare la posizione geografica del cellulare, AVG per Android permette anche di bloccare (Lock) e cancellare il contenuto del telefonino a distanza (Wipe).
Basta dare il comando desiderato dal pannello Web di AVG e il gioco è fatto.

come recuperare immagini cancellate android



come recuperare immagini cancellate android

Sbagliare è umano, capita a tutti.
Ma quando l’errore consiste nel cancellare una foto a cui si teneva tantissimo e non si sa come porre rimedio alla situazione, beh, il contraccolpo psicologico è inevitabile.
Tu lo sai bene, vero?

È capitato proprio poco fa:
stavi facendo un po’ di pulizia sul tuo smartphone Android, ti è scappato un “tap” di troppo e hai cancellato per sbaglio alcune immagini che non avresti mai voluto cancellare.
E ora?
Come si fa??
Non vorrei illuderti, ma forse non è ancora detta l’ultima parola.
Con un pizzico di fortuna potresti riuscire a risolvere il problema e a recuperare – almeno in parte – i dati che hai cancellato dalla memoria del tuo telefonino.
In che modo?
Te lo spiego subito.



Se la porzione di memoria su cui erano ospitate le immagini non è ancora stata sovrascritta, cioè non è stata ancora occupata da altri dati, potresti riuscire a recuperare le tue foto in maniera relativamente rapida e semplice.
Se vuoi provarci, conosco un paio di app che potrebbero fare al caso tuo:
installale e prova a utilizzarle seguendo le indicazioni su come recuperare immagini cancellate Android che trovi qui sotto.
Io incrocio le dita per te e ti faccio un grosso “in bocca al lupo” affinché tutto vada per il verso giusto!

Operazioni preliminari

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Prima di entrare nel vivo di questo tutorial e di scoprire insieme come recuperare immagini cancellate Android, voglio darti un consiglio, probabilmente banale, ma che è sempre meglio seguire per sicurezza:
apri l’applicazione Foto e controlla cosa c’è nel suo cestino!

Forse non tutti lo sanno, ma le immagini che si cancellano dalla galleria di Android non vengono cancellate subito dal telefono, finiscono in un “cestino” all’interno del quale rimangono per circa 60 giorni (per poi essere eliminate definitivamente).
Se hai cancellato le tue foto usando l’applicazione standard di Android e non hai ancora svuotato il cestino, dovresti riuscire a recuperare tutte le immagini senza ricorrere a strumenti più avanzati.



Per ripristinare le foto presenti nel cestino di Android, apri la app Foto, premi sull’icona ad hamburger collocata in alto a sinistra e seleziona la voce Cestino dalla barra che compare di lato.
Dopodiché individua le immagini che vuoi recuperare, tieni il dito premuto sulle loro miniature e premi sulla freccia che compare in alto a destra per recuperarle.

DiskDigger

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Di applicazioni recuperare immagini cancellate Android ne ho provate diverse.
Quella che mi è sembrata più efficace in rapporto alla sua semplicità di utilizzo è DiskDigger, che è disponibile in due versioni:
una gratuita che permette di recuperare solo i file in formato JPG e PNG e una a pagamento (3,37 euro) che permette di recuperare anche altri formati di immagini, documenti, video, applicazioni e archivi compressi.

In entrambe le versioni, la app richiede il root per funzionare al meglio.
Se non effettui il root su Android potrai sfruttarla solo parzialmente, in poche parole non verranno analizzate tutte le aree della memoria dello smartphone e sarai in grado di recuperare solo immagini in bassa definizione.



Sei pronto a cominciare?
Perfetto, allora scarica DiskDigger dal Google Play Store e avvialo.
Dopodiché autorizza l’applicazione a sfruttare i permessi di root premendo sul pulsante Concedi che compare al centro dello schermo e attendi qualche secondo affinché venga analizzata la memoria dello smartphone.
Se stai usando la versione free dell’applicazione e ti viene chiesto di passare alla Pro, premi su No, thanks per declinare l’invito.

A questo punto, seleziona l’unità relativa alla memoria dello smartphone (/data) o alla scheda SD sulla quale si trovavano le immagini che hai cancellato per sbaglio, apponi il segno di spunta accanto alle voci JPG e PNG e premi sul pulsante OK per avviare la ricerca dei file che si possono ancora recuperare.



La scansione andrà avanti per diversi minuti (la sua durata dipende dalla quantità di dati da esaminare e dalla potenza dello smartphone in uso).
Al termine della procedura, seleziona le miniature delle immagini che vuoi recuperare, premi sul pulsante Recover collocato in alto a destra e scegli se salvarle in una cartella del telefono (premendo sull’icona della cartella) o se condividerle con un’altra app, ad esempio un servizio di cloud storage o un client di posta elettronica (premendo sull’icona della nuvola).

PhotoRec

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Se il tuo smartphone è dotato di memoria espandibile, e quindi le foto vengono salvate su una microSD anziché sulla memoria interna del dispositivo, puoi provare a recuperare le immagini cancellate con PhotoRec, un software gratuito e open source disponibile per Windows, Mac OS X e Linux.

PhotoRec viene distribuito insieme a TestDisk, un altro programma che consente di ripristinare le partizioni perdute e di riparare i dischi danneggiati.
Per scaricare entrambi i software sul tuo PC, collegati a questo sito Internet e clicca sulla voce relativa al sistema operativo installato sul tuo PC:
nel mio esempio userò Windows (clicca sul link “Windows” anche se usi una versione di Windows a 64 bit).



A download completato, apri l’archivio zip che contiene PhotoRec, estraine il contenuto in una cartella qualsiasi e avvia l’eseguibile qphotorec_win.exe.

Nella finestra che si apre, espandi quindi il menu a tendina che si trova in alto e seleziona l’unità SD o USB del tuo computer (a seconda se hai inserito la microSD nello slot SD del computer o hai usato un adattatore USB).Ad operazione completata, seleziona la partizione primaria della scheda SD (dovrebbe essere quella denominata FAT32 o exFAT), metti il segno di spunta accanto alle voci FAT/NTFS/HFS+/ReiferFS e Free e premi sul pulsante Browse per selezionare la cartella in cui PhotoRec dovrà salvare le immagini che riuscirà a recuperare.



Superato anche questo step, fai click sul pulsante File formats, premi sul bottone Reset e metti il segno di spunta solo accanto ai formati di immagini che vuoi recuperare dalla scheda SD:
JPG, PNG, GIF ecc.
Per finire, clicca su OK e Search e attendi pazientemente che tutte le immagini recuperabili vengano recuperate da PhotoRec.
Potrebbero volerci un bel po’ di minuti.

Al termine della procedura troverai tutte le foto recuperate da PhotoRec nella cartella che hai selezionato prima cliccando sul pulsante Browse.



Nota:
se il tuo smartphone non è dotato di memoria espandibile, o comunque le immagini da recuperare si trovavano sulla sua memoria interna, puoi provare a collegare il dispositivo al PC (tramite cavo USB) e a utilizzare PhotoRec sulla sua memoria.
Affinché l’operazione vada a buon fine devi attivare il debug USB su Android.
Se non sai come si fa, recati nel menu Impostazioni > Info sul telefono, premi sulla voce Numero buid sette volte consecutive e seleziona la voce Debug USB dal menu Opzioni sviluppatore (che comparirà quasi come per magia fra le impostazioni di Android).