aggiornamento android



aggiornamento android

Armeggiando con lo smartphone di un amico hai notato che lui ha una versione più nuova di Android rispetto a quella che hai tu sul tuo telefonino?
Purtroppo non tutti i terminali equipaggiati con il sistema operativo del robottino verde vengono aggiornati con la stessa tempistica, ma puoi controllare la disponibilità di update facilmente.

Se non sai ancora come si fa, prenditi qualche minuto di tempo libero e scopri come eseguire l’aggiornamento Android grazie alle indicazioni che sto per darti: in questo modo potrai verificare la presenza di aggiornamento per il tuo smartphone (o anche il tuo tablet) e installarli senza rischiare di perdere dati o applicazioni.
Ti assicuro che è una procedura molto più semplice di quello che sembra.



Partiamo dal metodo di aggiornamento standard, quello più semplice, che si può eseguire direttamente dallo smartphone o dal tablet senza passare per il computer (e quindi senza rischiare di perdere dati o applicazioni).
Ne esistono anche altri, di metodi, decisamente più complicati e rischiosi, ma cerchiamo di procedere un passo alla volta e cominciamo da questa prima possibilità a nostra disposizione.

Aggiornamenti OTA

Per effettuare l’aggiornamento Android direttamente dal tuo smartphone o dal tuo tablet è necessario che il produttore abbia rilasciato il nuovo software nel suo sistema OTA (aggiornamenti over the air).
E purtroppo, come accennato in precedenza, non tutti i device vengono aggiornati allo stesso momento. Solo quelli rilasciati sotto il marchio Nexus direttamente da Google, ovvero l’azienda che sviluppa Android, ricevono gli update in maniera tempestiva.



Passando al lato pratico della faccenda, per verificare la disponibilità di una nuova versione di Android, recati nel menu con la lista di tutte le applicazioni installate sullo smartphone (o sul tablet) e seleziona l’icona Impostazioni da quest’ultimo.
Scorri la pagina che si apre fino in fondo, vai su Info sul telefono > Aggiornamenti di sistema e verifica la presenza di aggiornamenti premendo sull’apposita voce.

Attendi dunque che venga verificata la presenza di aggiornamenti su Internet e, in caso di esito positivo, avvia il download della versione più recente di Android premendo sul pulsante Scarica o Scarica in Wi-Fi.
Affinché la procedura vada a buon fine, assicurati che il tuo dispositivo abbia una percentuale di carica della batteria di almeno il 50%.
Inoltre assicurati di essere connesso in Wi-Fi e non in 3G/LTE, altrimenti rischi di consumare tantissimo traffico dati.



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Una volta avviato il download dell’aggiornamento potrai seguire il suo avanzamento nel centro notifiche di Android (tirando giù la barra nera che si trova in cima allo schermo).
Il sistema ti avvertirà non appena l’update sarà pronto per l’installazione e così potrai applicarlo semplicemente premendo sul pulsante Installa adesso Installa e riavvia.



Per i device di alcune marche è possibile cercare gli aggiornamenti di Android anche tramite computer, basta installare il software per il controllo del dispositivo rilasciato dalla casa produttrice (es. Samsung Smart Switch) e collegare il telefono/tablet al PC via cavo USB.

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Per assicurarti che l’azienda produttrice del dispositivo abbia rilasciato la versione più recente di Android per il tuo smartphone/tablet, prova a fare una ricerca su Google o sul sito del produttore stesso.
Mi raccomando però:
controlla l’esatto modello del device (es.
XT1032) e non solo il suo nome commerciale (es.
Moto G), in quanto ogni smartphone/tablet Android viene rilasciato in varie versioni destinate a vari mercati e non tutte ricevono gli aggiornamenti allo stesso momento.

Per scoprire qual è il modello esatto del tuo terminale, recati nella schermata con le icone di tutte le applicazioni, vai su Impostazioni > Info sul telefono e troverai l’informazione di cui hai bisogno sotto la dicitura Numero modello.



Su questa pagina di Wikipedia trovi la tabella con la panoramica delle versioni pubblicate per scoprire se quella installata sul tuo device è già la versione più recente del sistema operativo o se è necessario un update.

Per controllare qual è la versione di Android installata sul tuo smartphone/tablet, recati nel drawer (la schermata con la lista di tutte le applicazioni installate sul dispositivo), premi sull’icona delle Impostazioni e vai su Info sul telefono.
Troverai il numero esatto della versione di Android installata sul device sotto la dicitura Versione di Android.



Nel caso in cui, una volta verificata l’effettiva la disponibilità di un aggiornamento per Android, questo non dovesse essere rilevato, prova a riavviare il dispositivo o a riportarlo alle impostazioni di fabbrica.
Per riportare un device Android alle impostazioni di fabbrica basta andare in Impostazioni > Backup e ripristino e premere su Ripristino dati di fabbrica.
Attenzione però, questa procedura cancella tutti i dati e le app presenti sulla memoria del terminale.
Se decidi di eseguirla, provvedi prima ad effettuare un backup Android seguendo le indicazioni presenti nel mio tutorial sull’argomento.

Aggiornamenti OTA con il root

Se hai effettuato il root sul tuo smartphone o sul tuo tablet, mi spiace, ma non puoi aggiornare Android tramite OTA. Gli aggiornamenti potrebbero esserti notificati ma la loro installazione quasi sicuramente fallirà a causa di un errore.
Per risolvere il problema dovresti rimuovere il root (c’è un’apposita funzione nelle impostazioni di SuperSU), effettuare l’aggiornamento e sbloccare nuovamente il device.
Altrimenti devi affidarti a delle soluzioni alternative, come FlashFire.



FlashFire è un’applicazione gratuita realizzata dallo stesso sviluppatore di SuperSU (l’applicazione che gestisce i permessi di root sui dispositivi sbloccati), la quale permette di “catturare” gli aggiornamenti di Android rilasciati via OTA e di installarli flashandoli in maniera “forzata”.
Per funzionare richiede almeno 1GB di RAM, Android 4.2 o successivi e naturalmente il root.
È consigliato anche lo sblocco del bootloader, ma non è obbligatorio.

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Per utilizzare FlashFire, scarica l’applicazione dal Google Play Store (è completamente gratuita), avviala, concedile i permessi di root e accettane le condizioni d’uso premendo sul pulsante Agree. A questo punto dovrebbe esserti notificata la presenza di un aggiornamento OTA.

A system update (OTA) has been detected.
Generate actions to flash it?



Pigia quindi sul pulsante OK, scorri la schermata che si apre fino in fondo e fai “tap” prima su Flash e poi su OK per avviare l’installazione dell’aggiornamento.
Comparirà una schermata in stile terminale in cui si susseguiranno numerosi comandi e, dopo qualche minuto, il dispositivo si riavvierà.
Al nuovo accesso ad Android l’aggiornamento OTA dovrebbe risultare installato.

Per verificare che tutto sia filato per il verso giusto, recati nel menu delle impostazioni del tuo smartphone/tablet e controlla la versione di Android installata, che dovrebbe risultare diversa da quella presente prima dell’utilizzo di FlashFire.



ATTENZIONE: non trattandosi di un tool ufficiale, FlashFire può portare a problemi come il boot loop (cioè il blocco del dispositivo alla schermata iniziale).
Utilizzalo con estrema attenzione e solo dopo aver verificato, facendo una ricerca su Google, che il tuo device sia compatibile con la app.
Io non mi assumo alcuna responsabilità circa eventuali problemi causati al tuo smartphone o tablet da FlashFire.

Flashare ROM personalizzate (e aggiornamenti)

Per le politiche di aggiornamento (e marketing) a cui facevamo prima riferimento, può capitare che un dispositivo ancora perfettamente funzionante non riceva più aggiornamenti.
In casi come questi può essere utile installare delle ROM personalizzate, ossia delle versioni di Android modificate ad hoc per il proprio device, da installare tramite recovery.



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Come ti ho spiegato con dovizia di particolari nel mio post su come effettuare il root su Android, affinché gli smartphone e i tablet Android consentano l’installazione di ROM personalizzate bisogna compiere quattro operazioni di fondamentale importanza.



  • Procurarsi la ROM personalizzata adatta al proprio dispositivo cercando il nome esatto del modello su Google.
  • Eseguire un backup di tutti i dati presenti sul device.
  • Sbloccare il bootloader, ovvero il software che impartisce al telefono le primissime istruzioni prima che si avvii il sistema operativo all’avvio.
    Si tratta di un’operazione che causa sia l’invalidamento della garanzia che la cancellazione di tutti i dati presenti sul dispositivo.
  • Installare una recovery personalizzata, ossia un software che si può eseguire prima del sistema operativo e permette di compiere operazioni avanzate come il backup, il ripristino e l’installazione delle ROM personalizzate.

La stessa procedura può essere seguita anche sui device che ricevono ancora gli aggiornamenti via OTA ma non possono installarli perché sono stati sbloccati tramite root.
Se hai una certa dimestichezza con il mondo Android e vuoi evitare l’utilizzo di strumenti come FlashFire, questa è una validissima alternativa che puoi prendere in considerazione per l’aggiornamento del tuo device.

Aggiornamento applicazioni Android

Se non vuoi eseguire l’aggiornamento Android ma solo delle app installate sul tuo smartphone/tablet, avvia il Google Play Store, effettua uno swipe dal bordo sinistro dello schermo verso destra e seleziona la voce Le mie app e i miei giochi dal menu che compare lateralmente.



Nella schermata che si apre, controlla l’elenco delle applicazioni situato sotto la dicitura Aggiornamenti e scegli quale aggiornare premendo sull’apposito pulsante.
Se vuoi aggiornarle tutte contemporaneamente, premi sul bottone Aggiorna tutto.

Per impostazione predefinita, tutte le applicazioni vengono aggiornate in automatico dal sistema non appena sono disponibili delle nuove versioni.
Se dubiti del fatto che ciò accada sul tuo terminale, apri il Play Store, effettua uno swipe dal bordo sinistro dello schermo verso destra e seleziona la voce Impostazioni dal menu che compare.



Nella schermata che si apre, premi sulla voce Aggiornamento automatico app e metti il segno di spunta accanto alla voce Aggiornamento automatico app solo tramite Wi-Fi.
L’altra opzione te la sconsiglio, in quanto consente di aggiornare le applicazioni anche sotto rete 3G/LTE finendo col consumare molto traffico dati.

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Nel caso in cui si verificassero dei malfunzionamenti nel processo di aggiornamento delle app, potresti dover aggiornare il Play Store stesso.
Per compiere quest’operazione, apri il Play Store, effettua uno swipe dal bordo sinistro dello schermo verso destra e seleziona la voce Impostazioni dal menu che compare.

Scorri dunque la schermata che si apre fino in fondo e premi sulla voce Versione build.
Se è disponibile una versione più recente dell’applicazione Google Play Store, ti verrà chiesto di scaricarla e installarla.
Per approfondimenti sulla questione, leggi anche il mio tutorial su come aggiornare Play Store.



come aggiornare android



come aggiornare android

Hai saputo che è uscita una nuova versione di Android, vorresti tanto installarla sul tuo smartphone ma non sai come riuscirci?
Non ti preoccupare, se vuoi ci sono qui io a darti una mano.
Dai, prenditi cinque minuti di tempo libero e scopri come aggiornare Android facilmente con le indicazioni che sto per darti.
Se sei fortunato riuscirai a fare tutto in un paio di “tap”… ma solo se sei fortunato!

Il mercato dei dispositivi Android – devi sapere – è molto frammentato e questo porta ad una fastidiosa asincronia dei tempi in cui vengono rilasciati gli aggiornamenti da parte dei vari produttori.
A cosa mi riferisco?
Te lo spiego subito.
Spesso capita che i produttori hardware (ad es.
Samsung, Huawei, HTC ecc.) non rilasciano gli aggiornamenti per Android in maniera tempestiva.
Da quando Google, che sviluppa il sistema operativo, rilascia una nuova versione di Android, al momento in cui i produttori la rendono disponibile per i propri utenti passano diverse settimane, se non addirittura mesi.



Pensa, ci sono addirittura dei casi in cui il rilascio degli aggiornamenti viene interrotto di punto in bianco dal produttore (questo capita soprattutto con i devices di fascia economica) lasciando all’utente l’onere di procurarsi una versione più aggiornata di Android “manualmente” (seguendo una procedura non propriamente alla portata di tutti).
Vuoi saperne di più?
Bene, allora continua a leggere, trovi spiegato tutto qui sotto.

Aggiornare Android via OTA

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Se vuoi aggiornare Android facilmente, non puoi che affidarti al sistema OTA.
Il sistema OTA (acronimo di “over the air”) è quello che permette di aggiornare uno smartphone o un tablet tramite Internet senza collegarlo al PC:
ci si reca nelle impostazioni del sistema (in questo caso Android), si accetta l’installazione degli aggiornamenti disponibili e il gioco è fatto.
Nel giro di pochi minuti il dispositivo provvede a scaricare gli update, verificarli e installarli senza che l’utente debba muovere un dito.
Al termine dell’operazione si ottiene un sistema aggiornato e il resto rimane tutto al suo posto: app, dati e impostazioni non vengono cancellati.

L’unico problema – come già accento in apertura del post – è che gli aggiornamenti via OTA vengono gestiti dai produttori hardware e questo porta a una grossa frammentazione nella loro distribuzione. Gli aggiornamenti non arrivano in contemporanea su tutti i dispositivi (eccetto quelli della famiglia Nexus, che sono prodotti direttamente da Google) e purtroppo non capita di rado che il produttore decida di interrompere il supporto per i telefoni più datati impedendo loro di ricevere le ultime versioni di Android.



Per verificare se il produttore del tuo smartphone (o del tuo tablet) ha reso disponibile un aggiornamento, recati nelle Impostazioni di Android premendo sull’icona dell’ingranaggio presente nella lista delle app installate sul dispositivo e seleziona prima la voce Info sul telefono e poi quella Aggiornamenti di sistema dalla schermata che si apre.

A questo punto, se il tuo device è già equipaggiato con la versione più recente di Android (o se il produttore ha interrotto la distribuzione degli aggiornamenti), visualizzerai una schermata con la dicitura il software del dispositivo è aggiornato.
Altrimenti ti verrà segnalata la disponibilità di un update, che potrai scaricare premendo sul pulsante Scarica/Scarica in Wi-Fi.



Una volta avviato il download di un aggiornamento, puoi seguire il suo avanzamento dal centro delle notifiche di Android (quello che si apre facendo uno swipe dalla cima dello schermo verso il basso) e puoi installarlo selezionando la voce Aggiornamento di sistema scaricato dal menu delle notifiche e premendo sul pulsante Riavvia e installa che si trova nella schermata che si apre.

Lo smartphone si riavvierà e in pochi minuti verrà applicato l’aggiornamento ad Android.
Al primo avvio dopo l’update, il sistema ci metterà qualche secondo in più per aprire la home screen, è normale.



In caso di problemi o errori, verifica che il tuo dispositivo non sia stato sottoposto alla procedura di root. In molti casi il root interferisce con il sistema di aggiornamenti di Android e non permette di installare gli update in maniera corretta.
Per rimuoverlo, apri l’applicazione SuperSU, seleziona la scheda Impostazioni e premi sul pulsante Unroot completo. Dopodiché ripeti la procedura di aggiornamento di Android e tutto dovrebbe andare per il verso giusto.
Se non riesci a trovare SuperSU o la procedura di unroot non va a buon fine, vai su Google e cerca un tutorial per rimuovere il root dal tuo modello esatto di smartphone o tablet.

Nota: la procedura di aggiornamento via OTA non comporta la cancellazione di alcun dato, tuttavia è consigliabile effettuare un backup di sicurezza prima di procedere.
Se non sai come effettuare un backup Android, segui le indicazioni presenti nella mia guida sull’argomento.



Aggiornare Android via PC

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Alcuni produttori hardware, come ad esempio Samsung, permettono di aggiornare Android anche tramite PC. Tutto quello che bisogna fare è installare il software ufficiale per la gestione del proprio dispositivo sul computer (es. Smart Switch per i dispositivi Samsung), collegare lo smartphone o il tablet al PC tramite cavo USB e accettare il download della nuova versione di Android.



Così come l’aggiornamento via OTA, anche l’aggiornamento via PC, se effettuato con i software ufficiali, non comporta la cancellazione dei dati presenti sullo smartphone/tablet.
In ogni caso, prima di procedere è sempre meglio fare un backup di foto, app, messaggi ecc.
usando gli stessi programmi adoperati per l’aggiornamento del sistema o delle applicazioni esterne.

Per maggiori informazioni su come collegare Android al PC e come collegare un cellulare Samsung al PC, leggi i miei tutorial dedicati all’argomento.



Aggiornare Android con una ROM personalizzata

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Adesso veniamo al procedimento per aggiornare Android più “tosto”, quello che permette di bypassare le restrizioni dei produttori hardware e di aggiornare il proprio terminale anche quando non vengono più distribuiti update in via ufficiale.



Come probabilmente avrai già intuito, mi riferisco alla procedura di root che permette di sbloccare Android e personalizzare il sistema in maniera profonda. E con “personalizzare in maniera profonda” non intendo solo installare applicazioni che possono ottimizzare il funzionamento dello smartphone o regolare i parametri di sistema che normalmente risultano inaccessibili:
parlo di installare delle versioni personalizzate di Android che si possono scaricare gratuitamente (e legalmente) da Internet per aggiornare il proprio terminale anche quando il produttore termina di supportarlo ufficialmente.

La procedura, come già accennato, non è fra le più semplici.
Devi innanzitutto sbloccare il bootloader del tuo dispositivo, cioè il software che impartisce al telefono o al tablet le istruzioni per l’esecuzione del sistema operativo all’avvio.
Poi devi installare una recovery personalizzata, ossia un software che lavora al livello del sistema per compiere tutte quelle operazioni che non si potrebbero effettuare dopo l’avvio di Android (backup avanzati, installazione di componenti di sistema ecc.), e infine devi installare una ROM personalizzata per avere una versione nuova di Android sul tuo device.



Ti sei già perso?
Non ti preoccupare.
Nella mia guida su come effettuare il root su Android trovi tutte le istruzioni di cui hai bisogno più i link ad alcuni siti che offrono tutorial passo-passo per lo sblocco e l’installazione di ROM personalizzate:
leggila e ti si schiariranno sicuramente le idee.

ATTENZIONE: questa procedura comporta la cancellazione di tutti i dati presenti sulla memoria dello smartphone o del tablet, prima di metterla in pratica provvedi ad effettuare un backup di Android.
Inoltre bisogna fare attenzione ad utilizzare ROM studiate in maniera specifica per il proprio modello di smartphone o tablet.
Se non si utilizza una ROM adeguata e/o non si segue attentamente la procedura per installare quest’ultima, si rischia di rompere il dispositivo.
Io non mi assumo alcuna responsabilità in merito!



Aggiornare le app su Android

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Sei riuscito ad aggiornare il tuo telefono all’ultima versione di Android e ora ti piacerebbe scoprire come verificare la disponibilità di aggiornamenti per le app installate sul dispositivo?
Nulla di più facile.



Per impostazione predefinita, Android scarica e installa automaticamente gli aggiornamenti delle applicazioni non appena questi vengono resi disponibili (e lo smartphone è connesso a una rete Wi-Fi, per non consumare dati sulla rete 3G/LTE) ma in alcuni casi occorre confermare manualmente il download delle nuove versioni delle app.

In che modo?
Semplicemente recandosi nel Play Store, premendo sul pulsante Menu collocato in alto a sinistra (l’icona con le tre linee orizzontali), selezionando la dicitura Le mie app e i miei giochi dalla barra laterale di sinistra e premendo il pulsante Aggiorna tutto nella schermata che si apre.



Per verificare che Android sia impostato in modo da scaricare in maniera automatica gli aggiornamenti delle app, premi sul pulsante Menu del Play Store, seleziona la voce Impostazioni dalla barra laterale di sinistra e vai in Aggiornamento automatico app. Assicurati dunque che ci sia la spunta sull’opzione Aggiornamento automatico app solo tramite Wi-Fi (altrimenti mettilo) e il gioco è fatto.

Anche lo stesso Play Store può necessitare di aggiornamenti. Per verificare che sul tuo smartphone o sul tuo tablet ci sia installata la versione più recente di quest’ultimo, pigia sul pulsante Menu, seleziona la voce Impostazioni dalla barra laterale di sinistra e sfiora la dicitura Versione build che si trova in fondo alla schermata che si apre.



Se ti viene segnalata la presenza di nuove versioni del Play Store, accettane l’installazione e aspetta che la procedura di aggiornamento venga portata termine, non ci dovrebbe volere molto. Maggiori info a riguardo sono disponibili nella mia guida su come aggiornare Play Store.

come bloccare un telefono android



come bloccare un telefono android

Hai da poco ricevuto in regalo un nuovo telefono Android e, desideroso di proteggere le tue informazioni dagli sguardi indiscreti, stai cercando di bloccarlo per impedire a chiunque di servirsene senza il tuo permesso.
Il problema, però, è che non hai esperienza in questo campo e, poiché non hai la benché minima intenzione di chiedere aiuto a qualche amico e sei deciso a sbrigartela da solo, hai cercato su Internet un tutorial su quest’argomento, finendo dritto sul mio sito.

Ho indovinato?
Perfetto, allora lascia che te lo dica:
questo è proprio il tuo giorno fortunato! Di seguito, infatti, ti spiegherò come bloccare un telefono Android avvalendoti delle apposite funzioni del sistema operativo sviluppato da Google, che permettono di bloccare lo schermo del telefono associando un’impronta digitale, il riconoscimento del volto, un codice di sicurezza oppure una sequenza visiva, in modo estremamente semplice.
Nella seconda parte di questa guida, inoltre, ti illustrerò le precauzioni da prendere nel caso in cui il telefono venisse rubato, al fine di tutelare la tua privacy e di rendere il dispositivo inutilizzabile (entro i limiti del possibile).



Dunque, senza esitare un attimo in più, mettiti bello comodo e leggi con molta attenzione tutto quanto ho da spiegarti sul tema:
posso garantirti che, al termine di questa lettura, sarai in grado di prendere la decisione più giusta e di agire in totale autonomia per metterla in pratica.
Detto ciò, non mi resta altro da fare se non augurarti buona lettura e buona fortuna!

Indice

  • Come bloccare un telefono Android
    • Impronta digitale e riconoscimento del volto
    • Codice di sicurezza
    • Sequenza visiva
  • Come bloccare un telefono Android rubato
    • Bloccare un telefono Android a distanza
    • Richiedere il blocco IMEI

Come bloccare un telefono Android

Se hai intenzione di bloccare il tuo smartphone Android per renderlo inutilizzabile senza il tuo permesso, allora ti trovi nella sezione più adatta di questo tutorial.
Devi sapere che, a tal proposito, il sistema operativo sviluppato da Google integra delle misure di sicurezza per consentire lo sblocco del device soltanto da parte del suo legittimo proprietario:
puoi scegliere di associare la tua impronta digitale (se il dispositivo che possiedi è dotato dell’apposito sensore) e/o il tuo volto, un codice di sicurezza oppure una sequenza visiva.



Di seguito ti spiego come procedere, tenendo conto del fatto che le voci di menu esatte da premere possono variare in base alla versione di Android in uso.

Impronta digitale e riconoscimento del volto

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Per proteggere il dispositivo Android con l’impronta digitale, consentendone lo sblocco soltanto quando essa viene inserita, agisci nel seguente modo:
per prima cosa, tocca l’icona Impostazioni collocata nel drawer del dispositivo, fai tap sulla voce Sicurezza e posizione (o, semplicemente, Sicurezza) e poi sulla voce Impronta digitale.

Fatto ciò, dovrebbe esserti chiesto di definire una modalità di sblocco da utilizzare in caso di emergenza (se, per esempio, il sensore dovesse rompersi):
scegli quella che più desideri tra PINPassword Sequenza e inserisci le informazioni necessarie, quando richiesto.
Se la tua scelta è ricaduta sul PIN o sulla password, devi specificare per due volte il codice scelto; se, invece, hai optato per la sequenza di sblocco, devi scorrere le dita sui puntini mostrati a schermo fino a disegnare il percorso che più ritieni opportuno, ripetendo poi la stessa sequenza in un secondo momento.



Una volta definito il metodo di sblocco di backup, premi sulla voce Aggiungi impronta digitale e segui le istruzioni mostrate a schermo per associare l’impronta al telefono:
in genere, ciò che devi fare è poggiare il dito sul sensore e sollevarlo per più volte, finché il sistema non è in grado di riconoscerne i tratti distintivi; all’occorrenza, potrebbe venirti chiesto di effettuare operazioni aggiuntive (ad es.
inclinare il dito o ruotare il sensore).
Quando hai finito, puoi associare ulteriori impronte digitali toccando nuovamente la voce Aggiungi impronta digitale; per eliminare un’impronta, fai tap sull’icona a forma di cestino a essa corrispondente.

Completata l’associazione, l’impronta viene automaticamente salvata nel sistema:
a partire da questo momento, il dispositivo può essere sbloccato inserendo una delle impronte associate o, in alternativa, la sequenza visiva definita.
È inoltre possibile approvare, sempre tramite l’impronta digitale, anche gli acquisti dal Play Store o altre misure di sicurezza.



Se il tuo smartphone è dotato anche di funzione di sblocco tramite riconoscimento del volto, puoi attivare quest’ultimo (e proteggere così l’accesso al tuo device) andando nel menu Sicurezza e posizione (o, semplicemente, Sicurezza) e selezionando la voce relativa all’aggiunta dei dati del volto.

Digita, quindi, il PIN di sblocco del dispositivo, e segui le indicazioni su schermo per far memorizzare il tuo volto allo smartphone (di solito, basta farsi inquadrare dalla fotocamera frontale, spostando il volto all’occorrenza).
Considera, però, che se il tuo telefono non dispone del riconoscimento facciale 3D, lo sblocco potrebbe avvenire semplicemente mettendo una tua foto davanti alla fotocamera frontale del dispositivo!



Tieni inoltre presente che, dopo un riavvio, Android ti chiederà di sbloccare il telefono utilizzando uno dei metodi di backup impostati in precedenza; questi ultimi, inoltre, possono essere utilizzati come sistemi di “emergenza” per sbloccare il telefono.

Codice di sicurezza

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Se non disponi di un lettore di impronte digitali e/o del riconoscimento del volto, puoi proteggere il tuo telefono impostando un codice di sicurezza, che verrà chiesto in fase di avvio e ogni volta che sarà necessario sbloccare lo schermo, agendo in modo molto simile a quanto visto poc’anzi.



Dunque, dopo esserti recato nelle Impostazioni di Android, accedi alla sezione Sicurezza e posizione/Sicurezza, tocca la voce Blocco schermo e scegli l’opzione PIN dal pannello successivo; a questo punto, specifica se richiedere o meno il codice per avviare Android (in caso affermativo, non sarà possibile ricevere telefonate, messaggi o altre notifiche prima di aver sbloccato il sistema dopo l’accensione/riavvio), immetti il codice numerico che intendi usare per sbloccare il telefono (minimo 4 cifre), premi sul bottone Continua, immetti nuovamente il PIN da te scelto e premi sul pulsante OK per confermare le modifiche.

Per impostare un nuovo codice PIN, modificando quello indicato in precedenza, devi ripetere esattamente gli stessi passaggi (avendo cura di immettere, quando richiesto, il vecchio codice).



Nota:
se lo desideri, puoi impostare una password come codice di sicurezza.
Per farlo, recati in Impostazioni > Sicurezza/Sicurezza e posizione, tocca la voce Blocco schermo e, anziché toccare la voce PIN, accedi alla sezione Password.
Anche in questo caso, il codice da te scelto dovrà essere lungo almeno 4 caratteri.

Sequenza visiva

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Per tua informazione, la sequenza di sblocco è un “disegno” che può essere creato scorrendo il dito sui punti disegnati a schermo, senza però mai alzarlo da quest’ultimo.
Se ritieni opportuno bloccare il telefono con questa tecnica (sapendo però che è quella più facilmente “indovinabile” da parte di chi dovesse guardarti mentre sblocchi il telefono), agisci come segue:
apri le Impostazioni di Android, tocca le voci Sicurezza e posizione/Sicurezza Blocco schermo e, in seguito, recati nella sezione Sequenza.

Fatto ciò, specifica se avviare Android soltanto dopo aver impartito la sequenza, traccia a schermo quella che intendi utilizzare, sollevando il dito soltanto a conclusione della stessa, premi sul pulsante Avanti, ripeti la medesima operazione nella schermata successiva e finalizza il tutto premendo il bottone OK.



Anche in questo caso, puoi definire una nuova sequenza ripetendo gli stessi passaggi:
per completare la modifica, ti sarà però chiesto di tracciare la sequenza attualmente in uso.

Come bloccare un telefono Android rubato

Non hai trovato utili le informazioni che ti ho fornito finora, poiché hai la necessità di bloccare un telefono Android che ti è stato rubato?
Allora, senza esitare un attimo in più, leggi le istruzioni fornite di seguito:
agendo in tempo e con un pizzico di fortuna, è possibile ottenere il risultato sperato, rendendo la vita molto difficile a chi tenterà di approfittare indebitamente del terminale che possedevi.
In bocca al lupo!

Bloccare un telefono Android a distanza

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La prima cosa che devi fare, dopo esserti reso conto del furto, è quella di bloccare immediatamente lo smartphone tramite Android Device Manager (o Gestione dispositivi Android):
un servizio offerto da Google che, tramite l’utilizzo di un’interfaccia molto semplice, permette di localizzare il telefono su una mappa, di bloccarlo con un codice (che non è possibile bypassare neanche spegnendo lo smartphone) oppure di eliminare tutti i dati memorizzati, riportandolo allo stato di fabbrica.

Devi sapere, inoltre, che le versioni di Android pari o successive alla 6.0 integrano un meccanismo di sicurezza “resistente” anche al ripristino del telefono:
la procedura di configurazione iniziale successiva, infatti, richiede l’inserimento dell’account Google precedentemente utilizzato, operazione obbligatoria per poter utilizzare nuovamente il dispositivo.
Per questo, esistono buone possibilità che, dopo il ripristino del dispositivo allo stato di fabbrica (effettuato da te oppure forzato dal “nuovo possessore”), lo smartphone risulti completamente inutilizzabile.



Infine, tengo a precisarti un aspetto fondamentale di Android Device Manager:
è possibile effettuare le operazioni di blocco e di ripristino soltanto se il telefono è acceso e collegato a Internet; inoltre, affinché il dispositivo possa essere localizzato, è necessario che il GPS sia attivo e che siano state concesse le autorizzazioni di localizzazione da remoto.
Se ben ti ricordi, avevo chiarito questo aspetto nel mio tutorial su come localizzare un cellulare con Gmail.

Chiarito questo aspetto fondamentale, è il momento di metterti all’opera:
innanzitutto, accedi al sito Internet di Gestione Dispositivi Android ed effettua l’accesso utilizzando le credenziali Gmail configurate nello smartphone che intendi bloccare.



Successivamente, seleziona il device in questione servendoti delle icone a forma di smartphone collocate in alto a sinistra e attendi qualche istante affinché la schermata di gestione venga caricata:
nella parte centrale della mappa viene mostrata la posizione attuale del telefono, se disponibile, oppure l’ultima posizione nota; nella barra di sinistra, invece, risiedono i pulsanti per effettuare le operazioni di blocco ripristino completo del telefono.

Per bloccare il telefono con un codice, premi sul bottone Blocca il dispositivo, indica un eventuale messaggio da mostrare a schermo (ad es.
un numero di telefono presso cui contattarti) e finalizza il tutto premendo sul pulsante Blocca il dispositivo.
Come ti ho spiegato poc’anzi, il blocco impostato in tal modo non può essere aggirato nemmeno spegnendo e riaccendendo il cellulare.



Se, invece, è tua intenzione cancellare completamente i dati presenti sul dispositivo, devi premere il bottone Resetta il dispositivo per accedere alla sezione più appropriata; prima di andare avanti, tieni presente che quest’operazione comporta la cancellazione completa e irreversibile dei dati in memoria (inclusa l’eventuale scheda microSD) e che impedisce il futuro accesso ai servizi di localizzazione.

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Tutto chiaro?
OK! A questo punto, non ti resta che procedere cliccando nuovamente sul pulsante Resetta dispositivo e digitando, come ulteriore misura di sicurezza, le credenziali dell’account Google associato.
Se il telefono è collegato a Internet, la procedura di ripristino inizierà automaticamente (a meno che il ladro non abbia provveduto a effettuarla in precedenza); in caso contrario, questa verrà avviata non appena il telefono ritornerà online.

Se non disponi di un computer da cui effettuare il blocco, puoi installare l’app gratuita Gestione Dispositivi Android su un altro smartphone o tablet Android:
dopo averla avviata, indica l’account Google con cui effettuare l’accesso (scegliendo, all’occorrenza, di accedere come ospite) e agisci in modo esattamente analogo a quanto ti ho spiegato nei passaggi precedenti.



Come dici?
Sul tuo dispositivo era installata un’app antifurto come Android Lost o Cerberus e ora vorresti capire, nel concreto, come bloccare il telefono “da remoto” sfruttando una di queste due soluzioni?
Allora dai un’occhiata alla mia guida su come ritrovare il cellulare Android, in cui ti ho spiegato nel dettaglio le modalità di funzionamento di queste due app (che, tra le altre cose, permettono anche di impartire comandi tramite SMS, eliminando, dunque, la necessità di una connessione a Internet, presente, invece, in Gestione Dispositivi Android).

Richiedere il blocco IMEI

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Non sei riuscito a bloccare il tuo telefono in tempo perché il ladro, purtroppo, ti ha battuto sul tempo?
Non temere, hai ancora un’altra possibilità di rendere lo smartphone in questione parzialmente inutilizzabile:
quella di richiedere il blocco IMEI.



Se non ne avessi mai sentito parlare, il codice IMEI è un identificativo univoco associato a ogni smartphone (e più in generale, a ogni dispositivo che si collega alla rete mobile), tramite il quale è possibile riconoscerlo a livello di rete; richiedendo il blocco di questo codice, il telefono in questione non potrà più accedere alle reti nazionali, pertanto non sarà più in grado di effettuare o ricevere chiamate, inviare o ricevere SMS e collegarsi a Internet tramite rete cellulare:
una bella grana per chi tenterà di utilizzare il dispositivo in modo indebito o, peggio ancora, di venderlo!

Per procedere in tal senso, devi innanzitutto risalire al codice IMEI del dispositivo che ti interessa bloccare:
esso è indicato sulla confezione di vendita dello stesso, solitamente su un’etichetta bianca incollata a uno dei lati della scatola.
In alternativa, ci sono anche altre strade che puoi seguire, come ti ho spiegato in questo mio tutorial specifico.



Nota:
se stai leggendo questa guida a scopo informativo, sappi che puoi recuperare il codice IMEI digitando il codice *#06# nel dialer del telefono (la schermata di composizione manuale di un numero di telefono).

Individuato il codice, prendine nota e recati alla più vicina stazione dei Carabinieri per sporgere denuncia di furto (o di smarrimento del telefono):
una volta comunicate le tue intenzioni alle autorità, rispondi alle domande che ti verranno poste (IMEI del dispositivo, dettagli estetici e circostanze in cui si è verificato l’evento) e fornisci un tuo documento in corso di validità.



A denuncia effettuata, puoi procedere con la richiesta di blocco operatore presso il gestore di telefonia a cui appartiene la SIM inserita nel telefono rubato:
come ti ho spiegato nella mia guida su come sbloccare un telefono bloccato da operatore, quest’operazione comporta non soltanto il blocco della SIM rubata, ma anche l’inserimento dell’IMEI del dispositivo in una specie di black list (condivisa da tutti i gestori di telefonia nazionali), la quale impedirà l’accesso del telefono alle reti cellulari.

Il modo più rapido di procedere è quello di recarsi in un punto vendita dell’operatore in questione:
dopo aver comunicato la tua esigenza, ti verrà chiesto di fornire il codice IMEI del telefono, il numero della scheda SIM, un documento di riconoscimento valido e, se necessario, il verbale della denuncia sporta in precedenza.
Conclusa questa fase, l’IMEI verrà inserito in black list e avrai la possibilità di chiedere una nuova SIM con lo stesso numero (e lo stesso credito) di quella rubata.



In alternativa, puoi procedere a mezzo posta o fax, inviando l’apposito modulo presso il recapito specifico del tuo operatore, segnalato sul modulo stesso; ricorda di allegare una copia del verbale della denuncia sporta in precedenza e un documento in corso di validità.
Di seguito ti illustro dove scaricare i moduli dei più noti operatori di telefonia nazionale.

  • TIM – recati nella sezione “modulistica” del portale dell’operatore, scorri in basso fino a trovare la sezione Mobile e, dopo aver identificato il modulo di tuo interesse, premi sul pulsante Scarica in sua corrispondenza, per scaricarne una copia in PDF, oppure sul pulsante Compila, per riempirlo direttamente online.
    Se hai una SIM associata a piano ricaricabile, devi avvalerti del modulo di Richiesta di blocco e sblocco IMEI per apparati rubati o smarriti, collocato sotto la voce Clienti ricaricabili; altrimenti, devi utilizzare un modulo con nome uguale ma disponibile sotto la voce Clienti con abbonamento (per accedervi, potresti dover cliccare sul pulsante Vedi tutti).
  • Vodafone – visita l’apposita sezione del sito Web dell’operatore, accedi con il tuo account Vodafone e compila il modulo attenendoti scrupolosamente alle istruzioni mostrate a schermo.
  • Wind – accedi all’area moduli del sito Internet di Wind, identifica il MODULO RICHIESTA BLOCCO/SBLOCCO DEL TELEFONINO e premi sull’icona a forma di floppy disk a esso corrispondente, per visualizzare il modulo PDF dedicato.
    Una volta scaricato il documento, stampalo, compilalo in tutte le sue parti e invialo all’indirizzo indicato sul modulo stesso, avendo cura di allegare i documenti illustrati in precedenza.
  • Fastweb – scarica questo modulo, compilalo in tutte le sue parti e spediscilo via fax (insieme alla copia del documento di identità e il verbale della denuncia) al numero specificato sulla prima pagina del documento.
  • Tre – collegati al sito Internet di Tre, clicca sulla voce Modulo di richiesta blocco/sblocco del Cellulare per sfurto e smarrimento e scarica il modulo PDF che ti viene proposto; infine, compilalo in tutte le sue parti e trasmettilo al numero di fax indicato in alto a sinistra.
  • Iliad – dopo esserti collegato a questo sito Internet, scarica il modulo per la richiesta di blocco/sblocco della SIM Iliad e del codice IMEI che trovi al suo interno, stampalo, compilalo e spediscilo tramite raccomandata A/R all’indirizzo Iliad Italia S.p.A., CP 14106, 20146 Milano oppure al numero di fax 0230377960 (allegando, in ogni caso, un documento d’identità valido).
  • PosteMobile – accedi al sito Internet dell’operatore, clicca sulla voce Richiesta sblocco/sblocco IMEI e, dopo aver scaricato il modulo PDF, compilalo e spediscilo (allegando i documenti specificati precedentemente) a uno dei recapiti segnalati nella sua parte finale.

Laddove avessi bisogno di chiarimenti su uno dei passaggi sopraelencati, ti consiglio di contattare l’operatore di competenza e richiedere informazioni dettagliate sulla procedura di blocco.
Ti ho mostrato i passaggi da seguire per parlare telefonicamente (ma non solo) con un addetto ai lavori nei miei tutorial dedicati a TIM, Vodafone, Wind, Tre e Fastweb.



come collegare android al pc



come collegare android al pc

Finalmente ti sei sbarazzato del tuo vecchio cellulare anni 90 e sei tornato tra noi, abitanti del XXI secolo, acquistando uno smartphone Android.
Sei molto contento del tuo nuovo “amico” ma ora devi imparare a usarlo bene.
Ad esempio devi imparare a collegarlo al PC per effettuare un backup di tutti i tuoi dati o, molto più semplicemente, per scaricare sul computer le foto che hai scattato.

Mi chiedi se ci sono driver o altri programmi da installare?
Nella maggior parte dei casi no, ma dipende tutto da quello che devi fare e dal tipo di smartphone che hai acquistato.
Se hai cinque minuti di tempo libero, sarò ben lieto di aiutarti e spiegarti più in dettaglio come collegare Android al PC.



Al termine della lettura sarai perfettamente in grado di collegare il tuo telefono al PC e compiere tutte quelle operazioni che adesso ti sembrano complicatissime: trasferire foto, video e musica sul computer, ricaricare il dispositivo quando non ci sono prese elettriche a disposizione e così via.
Vedremo perfino come mettere in comunicazione lo smartphone e il PC in modalità wireless (cioè senza fili), ma adesso non perdiamoci troppo in chiacchiere ed entriamo subito nel vivo della guida.

Collegare Android a un PC Windows

Collegare uno smartphone Android a un computer Windows è facilissimo.
In genere basta collegare il telefono al PC usando il cavo USB in dotazione con lo smartphone e il gioco è fatto:
Windows impiega qualche secondo per riconoscere il device, scarica automaticamente i driver da Internet (se necessario) e mostra l’icona del terminale nella sezione Computer o Questo PC dell’Esplora Risorse.



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Quando Windows non riconosce automaticamente lo smartphone, bisogna collegarsi al sito Internet del produttore (es.
Samsung, Huawei, Motorola) e scaricare i software necessari al riconoscimento del telefono da parte del PC, come quelli elencati qui sotto.



  • Samsung SmartSwitch – l’applicazione ufficiale di Samsung per sincronizzare i dispositivi Android con Windows e Mac OS X.
    Trovi maggiori dettagli sul suo funzionamento nel mio tutorial su come collegare cellulare Samsung al PC.
  • HiSuite – anche Huawei ha rilasciato un’applicazione che permette di sincronizzare i suoi dispositivi con i PC.
  • Motorola Device Manager – il software ufficiale di Motorola, è disponibile per Windows e Mac OS X.
  • LG – il sito Internet di LG.
    Selezionando il modello del tuo smartphone o del tuo tablet dall’apposito menu a tendina puoi scaricare i driver per Windows.
  • HTC Sync Manager – il programma di sincronizzazione HTC è compatibile con Windows e Mac OS X.
  • Sony Xperia Companion – all’appello dei produttori che hanno rilasciato un software per la sincronizzazione dei dispositivi Android con il PC non poteva certo mancare Sony.

I software appena elencati non contengono solo i driver necessari al riconoscimento di smartphone e tablet da parte di Windows, in molti casi includono anche delle utili funzioni per sincronizzare il telefono con il PC.
Questo significa che puoi utilizzarli per creare una copia di backup di tutti i tuoi dati, per trasferire file da e verso Android, per aggiornare il firmware dello smartphone e molto altro ancora.

Nota: qualora non riuscissi a collegare lo smartphone al PC usando i software che ti ho appena consigliato, prova ad andare su Google e a cercare [nome del tuo telefono] driver USB.
In questo modo dovresti riuscire a trovare facilmente i driver per far riconoscere il dispositivo al computer.
Mi raccomando però, scarica i driver solo dai siti di provata affidabilità, come quelli dei produttori dei dispositivi Android.



Navigare nelle cartelle di un dispositivo Android

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Come accennato in precedenza, una volta collegato uno smartphone o un tablet Android al PC, questo diventa accessibile dalla sezione “Computer” dell’Esplora Risorse.



Per navigare nelle cartelle del tuo device, apri quindi l’Esplora Risorse di Windows (la cartella gialla che si trova nella barra delle applicazioni, in basso a sinistra), seleziona la voce Computer/Questo PC dalla barra laterale di sinistra e fai doppio click sull’icona relativa al tuo smartphone o tablet.

A questo punto, fai doppio click sulla voce relativa alla memoria interna del dispositivo o alla sua scheda SD (se hai un terminale dotato di memoria espandibile) e ti troverai al cospetto di una serie di cartelle:
quella denominata DCIM contiene le foto, quella Downloads i file scaricati da Internet, mentre quelle con i nomi delle app contengono, per l’appunto, i file delle applicazioni installate su Android.



I file si possono gestire liberamente.
Puoi copiare, spostare e cancellare qualsiasi file come se lo smartphone fosse una comune chiavetta USB collegata al computer; anche il trasferimento dei dati da e verso il computer può essere fatto con un semplice copia-e-incolla (o taglia-e-incolla se vuoi rimuovere i file dalla loro posizione originale).

Nota: se non riesci a visualizzare tutte le cartelle del tuo dispositivo, probabilmente su Android c’è attivata la modalità PTP che fa “vedere” il dispositivo al computer come se fosse una fotocamera (quindi permette di accedere solo alle foto e ai video presenti su quest’ultimo).
Per risolvere il problema, recati nelle impostazioni di Android (l’icona dell’ingranaggio che si trova nella schermata con tutte le app installate sul dispositivo) e seleziona la voce Memoria dalla schermata che si apre.
Dopodiché premi sul pulsante (…) collocato in alto a destra, seleziona la voce Connessione computer USB dal menu che compare e metti il segno di spunta accanto alla voce Dispositivo multimediale (MTP).
Il device si disconnetterà per un secondo dal computer e poi verrà riconosciuto correttamente come uno smartphone o un tablet.



Importare foto e video da un dispositivo Android

Se vuoi collegare Android al PC per copiare foto e video sul computer, apri l’Esplora Risorse di Windows, seleziona la voce Computer/Questo PC dalla barra laterale di sinistra e fai click destro sull’icona del tuo smartphone/tablet.

A questo punto, seleziona la voce Importa immagini e video dal menu che compare e attendi che vengano cercate tutte le foto e i filmati presenti sul dispositivo.
L’operazione potrebbe andare avanti anche per diversi minuti.



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Nella finestra che si apre, metti il segno di spunta accanto alla voce Rivedi, organizza e raggruppa gli elementi da importare e clicca sul pulsante Avanti.
Scegli dunque i gruppi di immagini e video da importare sul PC, mettendo il segno di spunta accanto alle loro miniature, e clicca sul pulsante Importa per completare l’operazione.



Le immagini e i video importati da Android verranno salvati automaticamente nella cartella Immagini di Windows.
Per cambiare percorso, clicca sulla voce Altre impostazioni che si trova in basso a sinistra (nella prima schermata dello strumento di importazione delle foto) e scegli la cartelle che preferisci dal menu a tendina Importa immagini in.
Per i video vale lo stesso discorso, ma con il menu a tendina Importa video in.

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Se vuoi, puoi anche cambiare l’intervallo di tempo in cui vengono raggruppate automaticamente le foto utilizzando la barra di regolazione collocata accanto alla voce Regola gruppi, in basso a destra.

Se utilizzi Windows 10, puoi importare foto e video dai terminali Android anche utilizzando l’applicazione Foto disponibile nel menu Start.
Basta avviarla, cliccare sull’icona della freccia in alto a destra e selezionare immagini e video da trasferire sul computer.



Nota: se non riesci a utilizzare la funzione “Importa immagini e video” di Windows o la app Foto di Windows 10, recati nel menu Impostazioni > Memoria di Android, premi sul pulsante (…) collocato in alto a destra, seleziona la voce Connessione computer USB dal menu che si apre e metti il segno di spunta accanto alla voce Fotocamera (PTP).
In questo modo il PC “vedrà” il tuo smartphone/tablet come una fotocamera e ti permetterà di importare foto e video senza alcun problema.

Come collegare Android a un Mac

Hai un Mac?
In questo caso, per collegare il tuo smartphone o il tuo tablet al computer devi utilizzare Android File Transfer, una piccola applicazione gratuita che consente di accedere a tutti i file presenti sulla memoria dei terminali Android (un po’ come accade su Windows con l’Esplora Risorse).



Per scaricare Android File Transfer sul tuo Mac, collegati al sito Internet del programma e fai sul pulsante Download now.
Dopodiché apri il pacchetto dmg che contiene Android File Transfer, trascina l’icona del software nella cartella Applicazioni di OS X e il gioco è fatto.

Ora collega il tuo smartphone o il tuo tablet Android al Mac tramite cavo USB e, quasi come per magia, Android File Transfer si avvierà automaticamente per consentirti di gestire i dati presenti sul dispositivo.



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Per importare le foto e i video puoi affidarti all’applicazione Foto di Apple oppure ad Acquisizione Immagine, un’altra applicazione predefinita di OS X che trovi nella cartella Altro del Launchpad.



Nel primo caso non devi far altro che selezionare la scheda Importa della app Foto (in alto a destra) e premere sul pulsante Importa tutti i nuovi elementi, oppure selezionare “manualmente” le foto da trasferire sul Mac e premere sul pulsante Importa xx selezionati.
Con Acquisizione Foto, invece, puoi trascinare semplicemente le foto fuori dalla finestra del programma e copiarle in una cartella di tua scelta.

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Nota: nel caso in cui il tuo Mac non riuscisse a rilevare lo smartphone (o il tablet), prova ad attivare la modalità Dispositivo multimediale (MTP) nel menu Impostazioni > Memoria di Android.

Come collegare Android al PC in modalità wireless

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Ti piacerebbe collegare Android al PC senza l’ausilio dei cavi?
Si può fare anche questo! Tutto quello che devi fare è installare una delle app che sto per consigliarti (sia sullo smartphone che sul computer) e collegarle al medesimo account.
In questo modo potrai ricevere le notifiche di Android sul PC, potrai scambiare file tra i due dispositivi in modalità wireless, potrai inviare messaggi direttamente dal computer e molto altro ancora.
Sarebbe davvero un peccato non provarci!

  • AirDroid – probabilmente si tratta dell’applicazione più famosa per collegare Android al PC in modalità wireless.
    Permette di scambiare file tra smartphone, tablet e PC, di visualizzare le notifiche di Android sul computer, inviare SMS dal PC, scattare screenshot da remoto e perfino controllare lo smartphone o il tablet dal computer (funzione che richiede il root).
    Il servizio è gratuito e permette di scambiare fino a 200MB di dati al mese (con 30MB di limite per ciascun upload), per aumentare questo limite bisogna sottoscrivere un piano a pagamento a partire da 1,99$/mese.
    È compatibile con Windows e Mac OS X ed è disponibile anche in una versione Web accessibile da browser.
  • Pushbullet – un’altra soluzione per visualizzare le notifiche di Android sul PC, scambiare file in modalità wireless e scrivere SMS direttamente dal computer.
    È disponibile sotto forma di applicazione per Windows, servizio Web ed estensione per Chrome e altri browser molto diffusi.
    Il suo piano gratuito offre 2GB di storage online e ha un limite di upload di 25MB per file.
  • Mobizen – si tratta di un servizio molto simile ad AirDroid, che però aggiunge la possibilità di registrare lo schermo dello smartphone o del tablet.
    Te ne ho parlato in maniera più dettagliata nel mio tutorial su come registrare lo schermo del telefono.
  • Send Anywhere – una straordinaria app multi-piattaforma che permette di scambiare file in modalità wireless tra dispositivi Android, PC Windows, Mac, computer Linux e iPhone/iPad.
    Per utilizzarla basta installarla sul proprio device ed usare i codici numerici che identificano ciascun trasferimento.

come eliminare account google android



come eliminare account google android

Hai acquistato uno smartphone Android di “seconda mano” da un amico ma sul dispositivo è ancora impostato il suo account Google?
Vorresti cancellarlo senza dover disinstallare tutte le app o resettare le impostazioni del telefono ma non sai come fare?
Tranquillo, se vuoi ti do una mano io.

Eliminare account Google Android è un’operazione semplicissima e non comporta alcun effetto collaterale (a parte la cancellazione dei file legati all’account dal dispositivo).
Tutto quello che devi fare è accedere alle impostazioni dello smartphone, selezionare l’account da rimuovere e premere su un paio di pulsanti.
Vedrai, ci vorranno al massimo 30 secondi per completare tutto il lavoro.



Come dici?
Dopo aver eliminato l’account del tuo amico vorresti collegare Android al tuo indirizzo Gmail?
Nessun problema.
Anche in questo caso si tratta di un’operazione semplicissima che si può fare in pochissimi secondi.
Tutte le email, i contatti, gli appuntamenti del calendario e gli altri dati collegati al tuo account Google verranno sincronizzati automaticamente sul telefono senza che tu debba muovere un dito!

Cancellare un account Google da Android

Il primo passo che devi compiere per eliminare il tuo account Google da uno smartphone o un tablet Android è accedere alle impostazioni del terminale.
Se non sai come si fa, recati nella schermata in cui ci sono le icone di tutte le applicazioni installate il dispositivo (si chiama drawer) e premi sull’icona Impostazioni (che dovrebbe essere rappresentata da un piccolo ingranaggio).



A questo punto, scorri il menu che si apre fino a raggiungere la voce Account e fai “tap” su quest’ultima.
Seleziona quindi l’icona di Google, scegli l’account Google che vuoi rimuovere da Android (es.
tuonome@gmail.com) e premi sui tre puntini in alto a destra.

Per concludere, seleziona la voce Rimuovi account dal riquadro che compare, conferma la tua volontà di cancellare l’account premendo sul bottone Rimuovi account e il gioco è fatto.



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Attenzione: cancellare un account Google da Android causa l’eliminazione di tutti i dati associati a quest’ultimo.
Questo significa che non avrai più sul telefono (o sul tablet) le tue email, i documenti di Google Drive e gli appuntamenti del calendario.
Per ripristinarli dovrai associare nuovamente il tuo account Google al dispositivo (i dati rimarranno salvati su Internet, sul tuo spazio personale offerto da Google).



Aggiungere un nuovo account Google ad Android

Adesso sei libero di aggiungere un nuovo account ad Android.
Per compiere quest’operazione, recati nel menu Impostazioni > Account del tuo smartphone o del tuo tablet e premi sul bottone Aggiungi account che si trova in fondo allo schermo.

Nella schermata che si apre, seleziona il logo di Google e scegli se autenticarti con un account Gmail già esistente o se crearne uno nuovo.
Nel primo caso non devi far altro che digitare il tuo indirizzo Gmail nel campo Inserisci la tua email, premere su Avanti e inserire il resto delle informazioni richieste.



Se invece desideri creare un nuovo account, scorri il menu fino in fondo, premi sull’opzione Oppure crea un nuovo account e fornisci tutte le informazioni che ti vengono chieste:
nome, cognome, indirizzo email da creare, password e quant’altro.
Trovi maggiori informazioni su questa procedura nella mia guida su come creare account Google.

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Ad operazione completata tutti i dati che sceglierai di sincronizzare con il tuo account Gmail (posta, calendario, foto, cronologia di Chrome, contatti ecc.) verranno scaricati automaticamente su Android e potrai accedervi tramite le applicazioni ufficiali di Gmail, Google Calendar ecc.
installate sul tuo dispositivo.

Nel caso in cui non riuscissi ad eliminare account Google Android seguendo le indicazioni che ti ho fornito in precedenza, prova prima ad aggiungere un nuovo account al dispositivo come appena visto insieme e ripeti la procedura di cancellazione dell’account.



Cancellare i dati di uno smartphone Android da remoto

Il tuo smartphone è stato oggetto di un furto?
Mi spiace, in ogni caso sappi che puoi dissociare il tuo account Google e cancellare tutti i dati dal dispositivo agendo da remoto.
Tutto quello che devi fare è collegarti al sito Internet Gestione Dispositivi Android e cliccare sull’icona Cancella per due volte consecutive.
Tutti i dati presenti sul cellulare verranno cancellati e, ovviamente, il dispositivo non risulterà più rintracciabile da remoto (in quanto disconnesso dal tuo account Google).

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Se Gestione Dispositivi Android non riesce a localizzare lo smartphone, probabilmente il device è stato spento o disconnesso da Internet, oppure i servizi di localizzazione da remoto non sono mai stati attivati su quest’ultimo.
Per saperne di più leggi il mio tutorial su come ritrovare il cellulare Android.

Cancellare un account Google definitivamente

Oltre che disconnetterlo da Android, vuoi cancellare il tuo account Google in maniera definitiva?
Si può fare, ma sappi che si tratta di un’operazione irreversibile.
Mettendola in pratica cancellerai tutte le tue email di Gmail, i tuoi video di YouTube, i tuoi appuntamenti segnati su Google Calendar e tutte le altre informazioni collegate ai servizi di “big G”.
Per evitare di perdere questi dati in maniera definitiva, scaricane una copia di sicurezza sul PC prima di eliminare l’account.



Per scaricare un backup di tutti i dati del tuo account Google, collegati a google.com o google.it da PC, clicca sulla tua foto del profilo collocata in alto a destra e pigia sul pulsante Account personale che si trova nel menu che compare.

Nella pagina che si apre, clicca sulla voce Controlla i tuoi contenuti (nel riquadro sulle Informazioni personali e privacy) e seleziona l’opzione Crea archivio. Dopodiché accertati che ci sia il segno di spunta accanto a tutti i dati e i servizi di tuo interesse (contatti, posta, YouTube ecc.) e clicca prima su Avanti e poi nuovamente su Crea archivio.



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Verrà avviata la creazione di un pacchetto zip con tutti i tuoi dati personali.
Il processo di creazione dell’archivio potrebbe andare avanti anche diversi giorni (dipende dalla mole di informazioni da elaborare), comunque non appena sarà pronto riceverai un’email con il link per il download.



Dopo aver scaricato i dati puoi passare alla cancellazione dell’account.
Per eliminare definitivamente il tuo account Google torna nel menu Account personale di google.com o google.it e clicca prima sulla voce Elimina il tuo account o tuoi servizi che si trova sulla destra (nel riquadro relativo alle Preferenze account) e poi su Elimina account Google e dati.

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Nella pagina che si apre, digita la password del tuo indirizzo Gmail e completa la procedura di cancellazione dell’account mettendo il segno di spunta accanto alle voci Sì, riconosco di essere ancora responsabile di tutti gli addebiti derivanti da eventuali transazioni finanziarie in attesa e comprendo che in determinate circostanze le mie entrate non verranno pagate e Sì, desidero eliminare definitivamente il mio account Google e tutti i relativi dati. che si trovano in fondo alla pagina e cliccando sul pulsante Elimina account.

Ora il tuo account Google è cancellato e, con esso, sono stati eliminati tutti i dati di servizi come Gmail, Google Calendar e YouTube.
La procedura non è reversibile.



come gestire android dal pc



come gestire android dal pc

Non dovrei essere io a dirtelo, ma la memoria del tuo smartphone sta per scoppiare! Hai salvato così tante foto, app e video che non puoi fare più nulla se non provvedi prima a fare un po’ di “pulizia” e a riordinare il contenuto del telefono. Come dici?
Hai già provato a riorganizzare i file sul tuo smartphone ma le difficoltà di interazione con il touch-screen e le dimensioni, troppo contenute, dello schermo ti hanno fatto desistere?
Nessun problema, puoi gestire e organizzare il contenuto del tuo smartphone direttamente dal PC.
Tutto quello che devi fare è prendere il cavetto USB che ti è stato fornito con il telefono e usarlo per collegare lo smartphone al computer.
In questo modo potrai accedere alle cartelle del dispositivo e fare “pulizia” di tutti i file inutili.

Inoltre, potrai installare dei software per la gestione di Android dal PC (molti dei quali sviluppati dalle stesse case produttrici di smartphone e tablet) e creare delle copie di backup dei tuoi dati, importare ed esportare contatti, gestire i messaggi, aggiornare il firmware del telefono e molto altro ancora.
Pensa, alcune soluzioni funzionano addirittura in modalità wireless, cioè senza la necessità di collegare fisicamente lo smartphone al computer: per stabilire la comunicazione fra i due device basta che questi siano connessi alla stessa rete Wi-Fi.



Insomma, le soluzioni a tua disposizione sono davvero tante, tutte di facilissima attuazione.
Si può sapere cosa stai aspettando per metterti all’opera e scoprire come gestire Android dal PC?
Trovi tutte le informazioni di cui hai bisogno proprio qui sotto.
Qualsiasi modello di smartphone o tablet tu abbia, ti assicuro che riuscirai a raggiungere il tuo scopo in men che non si dica.

Programmi per gestire Android dal PC

Se hai bisogno di una soluzione completa per gestire Android dal PC, che ti consenta di creare dei backup del tuo smartphone/tablet, aggiornare il firmware e importare/esportare dati con facilità, non posso che consigliarti il software ufficiale rilasciato dall’azienda produttrice del tuo dispositivo.



Ad esempio, se hai uno smartphone Samsung, puoi scaricare Samsung SmartSwitch che permette di gestire i dati presenti sul telefono, di creare backup, importare/esportare contatti, messaggi, contenuti multimediali e molto altro ancora (te ne ho parlato più in dettaglio nel mio tutorial su come collegare cellulare Samsung al PC).
Se hai un terminale Huawei, puoi usare HiSuite che permette di gestire foto, video, messaggi, musica ecc., creare backup e aggiornarne il firmware dello smartphone.
Ancora, se hai un telefono Motorola puoi usare Motorola Device Manager, se hai un telefono HTC puoi usare HTC Sync Manager, e così via.

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Insomma, come vedi ogni azienda ha un proprio software di gestione che permette di controllare Android dal PC in maniera semplicissima.
Non devi far altro che individuare quello più adatto al tuo device e installarlo subito sul computer, ti assicuro che non incontrerai alcuna difficoltà nel riuscirci.

La procedura d’installazione varia da software a software, in ogni caso solitamente basta aprire un file .exe.msi  e cliccare sempre su Next Avanti per portare a termine il setup.



Gestire i file di Android dal PC

Se non hai bisogno di una soluzione completa per la gestione di Android ma, per così dire, ti accontenti di accedere ai file presenti sulla memoria del tuo smartphone per poterli organizzare meglio, prendi il cavetto USB che ti è stato fornito con il device e utilizzalo per collegare quest’ultimo al PC.
Windows dovrebbe scaricare automaticamente i driver necessari a comunicare con lo smartphone.

Per verificare che tutto sia andato per il verso giusto, aspetta un paio di minuti, apri l’Esplora File (l’icona della cartella gialla che si trova in basso a sinistra sulla barra delle applicazioni) e recati in Computer/Questo PC selezionando l’apposita icona dalla barra laterale di sinistra.
Dovresti trovare il tuo smartphone Android fra i dispositivi connessi al computer e, facendo doppio click sulla sua icona, dovresti riuscire ad accedere ai file presenti sulla sua memoria.



Se non sai come navigare fra le cartelle del device, sappi che in DCIM ci sono le foto scattate con la fotocamera, in Pictures gli screenshot dello schermo, in Download i file scaricati da Internet e nelle cartelle con i nomi delle varie app, i file relativi a queste ultime.
Mi raccomando, modifica e cancella solo i file che sei sicuro di poter modificare o cancellare!

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In caso di problemi, prova ad espandere il menu delle notifiche sul tuo device Android (basta scorrere il dito dalla cima dello schermo verso il basso), fai “tap” sulla voce relativa al collegamento USB e, nella schermata che si apre, metti il segno di spunta accanto alla voce Trasferimento di file (MTP).
In questo modo, il computer vedrà lo smartphone come un’unità di memoria USB e ti permetterà di accedere ai file presenti sulla sua memoria (o sulla scheda SD, se impostata come memoria principale).

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Nel malaugurato caso in cui nemmeno questo metodo dovesse funzionare, vai su Google, cerca driver USB [nome del tuo smartphone/tablet] e scarica i driver USB per il tuo device.
Mi raccomando però, scarica i driver solo da siti affidabili (ad esempio il sito ufficiale del produttore del dispositivo).

La procedura d’installazione dei driver è simile a quella dei software per la gestione di Android dal PC.
Al termine del download, se sono compresi in degli archivi zip, bisogna estrarli. Dopodiché bisogna avviare l’eseguibile in formato .exe o.msi e bisogna seguire le indicazioni su schermo.
Di solito basta cliccare sempre su Next o Avanti.
Al termine del setup potrebbe essere richiesto un riavvio del sistema.



Accedere ai file di Android in modalità wireless

Un altro modo per accedere ai file di Android direttamente dal PC è attivare un server FTP sul telefono (o sul tablet) e accedere alla memoria del device in modalità wireless.
Per compiere quest’operazione hai bisogno di ES File Manager, un ottimo file manager gratuito per Android e di una connessione Wi-Fi a cui connettere sia lo smartphone/tablet sia il PC. Per essere più precisi, la procedura che devi seguire è questa.

  • Installa ES File Manager sul tuo smartphone o tablet Android;
  • Avvia ES File Manager, premi sull’icona ≡ che si trova in alto a sinistra e seleziona le voci Rete > Gestore controllo remoto dalla barra che compare di lato;
  • Pigia sull’icona (…) collocata in alto a destra nella schermata che si è aperta e seleziona la voce Impostazioni dal riquadro che si apre;
  • Seleziona il percorso di root, cioè la cartella che deve essere usata come punto di accesso principale allo smartphone una volta stabilita la connessione con il PC, facendo “tap” sull’apposita voce. Di default dovrebbe essere selezionata la memoria principale del device o la microSD, se impostata come memoria primaria;
  • Seleziona la voce Imposta account di gestione e imposta una combinazione di nome utente e password per autorizzare l’accesso al telefono in modalità wireless;
  • Torna nel menu Rete > Gestore controllo remoto di ES File Manager e premi sul pulsante Inizia per attivare il server FTP e quindi consentire la comunicazione fra Android e il computer in modalità wireless.

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Bene, ora non ti resta che aprire l’Esplora File di Windows, digitare l’indirizzo FTP visualizzato in ES File Manager (es.
ftp://10.0.1.9:3721) nella barra degli indirizzi e premere il tasto Invio sulla tastiera del PC.
Dopo aver immesso nome utente e password per accedere al server FTP (quelli che hai impostato precedentemente in ES File Manager), avrai un accesso completo ai file presenti sulla memoria del tuo smartphone/tablet con la possibilità di copiarli sul PC, spostarli, riordinarli e cancellarli.

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Una volta terminate le “pulizie” sulla memoria del tuo smartphone o del tuo tablet Android, apri nuovamente ES File Manager, recati nel menu Rete > Gestore controllo remoto dell’applicazione e chiudi il server FTP premendo sull’apposito pulsante.

Gestire i file di Android dal Mac

Se hai un Mac, per accedere ai file presenti sul tuo smartphone o sul tuo tablet Android hai bisogno di Android File Transfer.
Si tratta di una piccola applicazione gratuita che permette di visualizzare, modificare e cancellare i file presenti sugli smartphone e i tablet equipaggiati con Android (operazione che non possono essere effettuate con il Finder disponibile “di serie” in macOS).



Per scaricare Android File Transfer sul tuo computer, collegati al sito ufficiale dell’applicazione e clicca sul pulsante Download Now.
A download completato, apri il pacchetto dmg che contiene Android File Transfer, prendi l’icona del software e trascinala nella cartella di macOS.

A questo punto, avvia l’applicazione Trasferimento File Android che hai appena installato sul tuo Mac, collega lo smartphone o il tablet al computer e dovresti riuscire a visualizzare i file presenti sulla memoria del device.
Successivamente, Android File Transfer si avvierà automaticamente non appena connetterai il telefono o il tablet al computer.



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Se vuoi accedere ai file di Android in modalità wireless, configura ES File Manager come ti ho spiegato nel capitolo precedente di questo tutorial e utilizza l’applicazione gratuita Cyberduck per connetterti al server FTP di Android da macOS.



Gestire Android dal PC con AirDroid

Un’altra soluzione che ti consiglio vivamente di provare è AirDroid.
Si tratta di un’applicazione gratuita che permette di integrare molte funzioni dello smartphone nel computer.
Puoi usarlo per ricevere le notifiche di Android sul PC, inviare SMS dal computer, scambiare file tra PC e smartphone in modalità wireless e comandare le applicazioni di Android dal computer.
È gratis nella sua versione base (che limita il trasferimento di file a 200MB al mese e non include funzioni avanzate, come il controllo remoto della fotocamera) ed è disponibile per Windows e Mac.

Per gestire Android dal PC con AirDroid, scarica il programma sul tuo computer collegandoti al suo sito ufficiale e cliccando sul pulsante Scarica collocato in alto a destra.
Successivamente, apri il pacchetto d’installazione denominato AirDroid_Desktop_Client_xx.exe e porta a termine il setup cliccando in sequenza sui pulsanti OK, Avanti, Accetto, ancora Avanti Fine.
Se ti viene chiesto di installare il .Net Framework di Microsoft, accetta cliccando sul pulsante Scarica e installa questa funzionalità.



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Se utilizzi un Mac, per installare AirDroid non devi far altro che aprire il pacchetto dmg scaricato da Internet e trascinare l’icona del software nella cartella Applicazioni di macOS.



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Ora devi creare un account gratuito per l’utilizzo di AirDroid.
Avvia quindi il programma, clicca sulla voce Iscriviti che si trova in basso a destra compila il modulo che ti viene proposto: basta fornire un indirizzo email valido e digitare la password che si desidera usare per accedere al servizio.



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Ad operazione completata, conferma la tua identità cliccando sul link di verifica che hai ricevuto via email, installa l’applicazione di AirDroid sul tuo smartphone ed esegui l’accesso a quest’ultima premendo sul pulsante Accedi o registrati. Dopo aver eseguito l’accesso nella app, attiva la condivisione delle notifiche da Android al computer premendo il pulsante Attiva, attivando la levetta che si trova accanto all’icona di AirDroid (nella schermata che si apre) e premendo sul bottone Consenti.



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Ora puoi cominciare a gestire il tuo smartphone da Windows usando il client di AirDroid, che è davvero molto intuitivo. Trovi tutto nella barra laterale di sinistra:
l’icona del foglio permette di scambiare file tra PC e telefono; quella del fumetto permette di leggere gli SMS presenti sullo smartphone e inviarne di nuovi (tramite Android); cliccando sulla cornetta puoi visualizzare la cronologia delle chiamate; premendo sull’icona dell’omino puoi consultare la rubrica del cellulare mentre l’icona della campana consente di accedere alle notifiche recenti di Android (che visualizzerai anche sul PC sotto forma di vere e proprie notifiche).



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Se hai effettuato il root sul tuo smartphone o sul tuo tablet, puoi anche comandare Android direttamente dal PC utilizzando la funzione AirMirror di AirDroid.
Per attivare quest’ultima, seleziona l’icona del foglio dalla barra laterale del programma e fai click prima sul nome del tuo device e poi sulla scheda AirMirror (in alto a destra).
Clicca quindi sul pulsante AirMirror e autorizza l’esecuzione del controllo remoto sullo smartphone.



Ah, quasi dimenticavo… se vuoi, puoi utilizzare AirDroid anche direttamente da Internet senza installare programmi sul tuo computer.
Tutto quello che devi fare è collegarti a questa pagina Web usando uno qualsiasi dei browser supportati e accedere al tuo account AirDroid!

come modificare foto android



come modificare foto android

Esistono tantissime app per modificare foto Android:
c’è Instagram, che ormai conoscono tutti e non necessita di presentazioni; l’applicazione Fotocamera del sistema operativo di Google che include diversi filtri per perfezionare i propri scatti, ma poi su quali altre app possiamo fare affidamento?
Quali vale veramente la pena scaricare?
Proviamo a scoprirlo insieme.

Qui sotto trovi una lista di applicazioni per Android, quasi tutte gratuite, che permettono di ritoccare le foto in maniera semplicissima.
Ti assicuro che ce ne sono davvero per tutti i gusti:
da quelle più basilari, à la Instagram, che permettono di conferire un tocco artistico ai propri scatti, a quelle leggermente più avanzate che consentono di regolare in maniera manuale vari parametri delle immagini (luminosità, colori, esposizione e quant’altro).



Esistono anche delle applicazioni professionali, destinate ai fotografi e agli appassionati più esigenti, che permettono di ritoccare le immagini in formato RAW.
Adesso però cerchiamo di andare con ordine, vediamo quali sono le applicazioni che vale la pena provare e scopriamo quali sono i loro principali pregi e difetti.
Sono sicuro che troverai anche quella che fa al caso tuo.
Buona lettura e buon divertimento!

VSCO Cam

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VSCO Cam è una delle applicazioni fotografiche più popolari degli ultimi mesi.
Disponibile anche per iOS, oltre che per Android, offre una vasta gamma di filtri che consentono di dare un tocco artistico ai propri scatti.
Inoltre presenta dei controlli manuali che permettono di regolare i parametri di esposizione, luminosità, colori e altri valori per scattare immagini in maniera maggiormente professionale.
In quest’ottima quindi puoi capire che VSCO Cam si configura anche come un’applicazione che riesce ad essere in grado di accontentare anche i fotografi più esigenti.

L’applicazione VSCO Cam va intesa come applicazione che lavorerà in sostituzione alla fotocamera predefinita del proprio smartphone, permettendo così di modificare le foto su Android partendo dal momento dello scatto.



Scaricando VSCO Cam potrai notare come l’interfaccia dell’applicazione sia volutamente molto minimale e, anche se a un primo utilizzo forse non risulta particolarmente intuitiva, dopo un po’ si fa apprezzare per la sua rapidità.
Nella barra situata in basso ci sono i collegamenti rapidi alla libreria (ossia il rullino fotografico di Android dal quale importare le foto da ritoccare, premendo sul pulsante “+”); nella sezione negozio si possono acquistare pacchetti di filtri aggiuntivi; alle sezioni Persone, Immagini e Journal (accessibile facendo tap sul simbolo del mappamondo) vengono postati degli scatti modificati da altri utenti con VSCO Cam (da usare come ispirazione per le proprie creazioni) mentre tramite la fotocamera si potrà scattare una foto impostando uno o più tra i numeri parametri manuali per poi eventualmente modificarla nell’applicazione.

La barra degli strumenti che sarà visualizzata nella parte bassa dello schermo, quando si aprirà la fotocamera con VSCO Cam, si compone invece di icone non convenzionali per regolare i parametri di scatto e realizzare così foto in maniera professionale.
Non è affatto facile capire a cosa si riferiscano le varie opzioni, a meno che non si è soventi effettuare modifiche di valori dedicati alle impostazioni di scatto con fotocamere professionali che svolgono queste funzioni.



Al contrario, l’editor che permette di modificare le foto già scattate è molto più intuitivo e le icone dei pulsanti che permettono di modicare i valori della foto sono correlati da relativa descrizione delle funzionalità.
Sarà quindi molto più immediato regolare parametri come Esposizione, Contrasto, Ritaglio, Inclinazione e Messa a fuoco, giusto per citarne qualcuno.
È poi possibile condividere la foto modificata tramite i principali social network.

Per chi desidera effettuare modifiche di base alla foto vi sono inoltre diversi filtri applicabili alle immagini e la voce Negozio che rimanda allo stori dell’app dove acquistare ulteriori filtri.



VSCO Cam è disponibile gratuitamente sul Google Play Store.

SnapSeed

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SnapSeed è una delle app per modificare foto Android più complete e “quotate” di sempre.
È distribuita gratuitamente da Google (che ha acquisito la sua casa produttrice nel 2012) e include un po’ tutto quello che si potrebbe volere da un’applicazione per il fotoritocco destinata ai dispositivi mobili:
tanti effetti artistici pronti all’uso, un’interfaccia intuitiva e una serie di controlli manuali per regolare in maniera precisa tutti i parametri delle foto.
Da non dimenticare la presenza di numerose guide che spiegano passo per passo come applicare i filtri professionali per realizzare delle modifiche degne di un fotografo esperto.

Per utilizzare SnapSeed, basta avviarla, premere sul bottone Apri e selezionare l’immagine da modificare.
Dopodiché bisogna selezionare l’icona della matita che compare nel menu in basso e scegliere quale strumento utilizzare per ritoccare l’immagine in modo avanzato.
Si aprirà così un pannello ricco di pulsanti che integra tutti gli strumenti che servono per regolare in maniera approfondita i parametri delle foto:
RuotaRitagliaCalibra, Nitidezza, Prospettiva, Espandi e così via, per modificare luminosità, contrasto e tanto altro ancora.



La voce con il simbolo di un semicerchio, va invece incontro alla tendenza di applicare filtri alle foto in stile Instagram, integrando strumenti che ti permetteranno di modificare la foto attraverso filtri e stili predefiniti.
Per applicare le modifiche, premi ogni volta sul simbolo V di conferma.

Una volta terminate le modifiche, premi sul simbolo della condivisione (una porta con una freccia).
Potrai salvare una copia della foto (pulsante Salva), esportarla selezionandone la qualità (pulsante Esporta) oppure salvarla in una cartella da te selezionata avvalendoti della voce Esporta come.
Il punto di forza di quest’applicazione?
La sua estrema facilità di utilizzo.



SnapSeed è disponibile gratuitamente sul PlayStore di Android.

Pixlr

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Pixlr si pone come validissima alternativa a VSCO Cam, SnapSeed e tutte le altre applicazioni di fotoritocco avanzate per Android.
L’applicazione utilizza anch’essa la formula della distribuzione gratuita e include una vasta gamma di funzioni interessanti.

Oltre ai filtri appena menzionati – grazie ai quali si possono dare i più disparati tocchi artistici alle proprie foto -, prevede la possibilità di aggiungere bordi e adesivi alle immagini, creare divertenti collage e provare gli effetti in tempo reale mentre si inquadrano i soggetti da ritrarre con la fotocamera dello smartphone.



L’interfaccia della app è molto intuitiva:
si avvia, si sceglie se realizzare uno scatto in tempo reale con la fotocamera, un collage o modificare una foto esistente e il gioco è fatto.
I filtri e gli strumenti disponibili per modificare una foto scattata sono dei più classici e si trovano nella parte bassa dello schermo.

Pixrl è disponibile gratuitamente sul PlayStore di Android e i suoi strumenti sono accessibili anche via Web, attraverso l’editor online.



PhotoFunia

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PhotoFunia è un’applicazione gratuita che si discosta da quelle viste in precedenza per i suoi strumenti dal tono più giocoso, oltre che per il semplice fatto che non permette di ritoccare le proprie foto manualmente, bensì di utilizzarle e di modificarle per dar vita a dei divertentissimi fotomontaggi.



La app di PhotoFunia si appoggia al database di effetti disponibili sull’omonimo sito Web, difatti necessita di una connessione a Internet sempre attiva per funzionare.

Spiegare come si utilizza è quasi superfluo, specialmente visto che utilizzare l’app è di una semplicità disarmante:
si seleziona uno degli scenari disponibili (per sfogliarli tutti basta recarsi nella sezione Categories), dopodiché si premi sul pulsante Scegli foto, si seleziona la foto da usare nel fotomontaggio (si può scattare sul momento oppure anche importarla dal social network Facebook o VK) si preme OK per due volte consecutive e il gioco è fatto!



PhotoFunia è disponibile gratuitamente sul PlayStore di Google ma presenta al suo interno banner pubblicitari.

Adobe Photoshop Lightroom

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Adobe Photoshop Lightroom per Android è la trasposizione mobile del celebre software fotografico di casa Adobe.
Si tratta dunque di una soluzione destinata ai fotografi professionisti o agli appassionati di fotografia che desiderano ritoccare i propri scatti in maniera “seria” sin da subito, senza dover aspettare l’importazione delle immagini sul computer.

Adobe Photoshop Lightroom supporta le immagini in formato RAW ed è scaricabile gratuitamente dal Play Store, tuttavia non è realmente gratuita, in quanto per usufruire di tutti i vantaggi di quest’applicazione, tra cui la possibilità di sincronizzare le foto in cloud per usufruirne su qualsiasi dispositivo, oltre ad altri strumenti di modifica avanzata.



Potrai capire quindi che, volendo sfruttare quest’applicazione per modificare foto su Android in maniera professionale, è decisamente necessario sottoscrivere un abbonamento al servizio Creative Cloud di Adobe.

Da tenere presente che, tra le altre cose, aver sottoscritto un abbonamento al servizio Creative Cloud di Adobe con il piano Fotografia (che tra l’altro è quello più economico al costo di 12,19 euro al mese) permette di utilizzare sul PC programmi come Adobe Photoshop Lightroom e Photoshop CC, a fronte del pagamento del canone mensile, anziché dell’acquisto una tantum per la licenza di uno o più software.



Adobe Photoshop Mix

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Pur non essendo professionale quanto Adobe Photoshop Lightroom, Adobe Photoshop Mix riesce ad offrire un ottimo compromesso per chi desidera modificare foto su Android in maniera avanzata.



Rispetto ad Adobe Photoshop Lightroom.
Adobe Photoshop Mix è utilizzabile in maniera del tutto gratuita e quindi riesce ad essere un buon compromesso con interessanti funzionalità offerte agli utenti.
Permette per esempio di applicare vari effetti artistici alle foto; regolare facilmente luminosità, contrasto e altri parametri delle immagini e – cosa che differenzia questa app da quelle menzionate in precedenza – scontornare oggetti e persone dalle foto.

Viste le sue enormi potenzialità, Photoshop Mix richiede l’utilizzo di dispositivi abbastanza potenti, quindi potrebbe non funzionare a dovere su smartphone e tablet datati o economici.
Pur essendo gratuito, richiede l’accesso tramite Adobe ID (che si può ottenere gratuitamente anche effettuando la registrazione tramite la stessa app).



come recuperare video cancellati da whatsapp android



come recuperare video cancellati da whatsapp android

Hai deciso di ripulire la memoria del tuo dispositivo Android e, come da prassi, hai provveduto a eliminare tutti quei video ricevuti dagli innumerevoli gruppi di WhatsApp di cui fai parte.
Trascorsi alcuni minuti, però, ti sei ricordato che avevi tutta l’intenzione di conservare alcuni di quei filmati, poiché ritraevano ricordi per te importanti:
il problema è che, non avendone un’altra copia, proprio non sai come porre rimedio al tuo errore.
Lasciami indovinare, le cose stanno esattamente così?
Allora ho un’ottima notizia per te:
ti trovi nel posto giusto, al momento giusto!

Con la guida di oggi, infatti, andrò a spiegarti come recuperare video cancellati da WhatsApp Android illustrandoti una serie di procedimenti che, nella maggior parte dei casi, permettono di ottenere nuovamente l’accesso ai filmati nel giro di qualche secondo.
Dopodiché sarà mia cura darti qualche informazione in più relativa ai programmi e alle app dedicati all’analisi della memoria di Android, da usare nel caso in cui qualcosa non dovesse andare per il verso giusto.



Allora, cosa ci fai ancora lì impalato?
Ritaglia un po’ di tempo libero per te e leggi attentamente tutto quanto ho da spiegarti sull’argomento:
posso garantirti che, al termine di questa guida, avrai acquisito le competenze necessarie per ottenere il risultato che ti sei prefissato.
A questo punto, non mi resta altro da fare, se non augurarti buona lettura e farti un gigantesco in bocca al lupo per tutto!

Indice

  • Recuperare video cancellati da WhatsApp Android tramite la Galleria
  • Recuperare video cancellati da WhatsApp Android tramite backup
  • Recuperare video cancellati da WhatsApp Android tramite cloud
  • Altri metodi per recuperare video cancellati da WhatsApp Android

Recuperare video cancellati da WhatsApp Android tramite la Galleria

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Se hai eliminato il messaggio di chat contenente il video di tuo interesse, senza però apporre il segno di spunta accanto alla voce Elimina media dal telefono, allora ci sono ottime probabilità che il filmato sia ancora lì, nella Galleria di Android, pronto per essere recuperato.

Per impostazione predefinita, infatti, WhatsApp salva tutte le immagini e i video ricevuti all’interno di una cartella dedicata, residente nella Galleria del sistema operativo; dunque, a meno che tu non abbia disattivato la funzione per salvare automaticamente le foto di WhatsApp, i file di tuo interesse sono salvi.



Per potervi accedere, avvia l’app di Google Foto (o qualsiasi app preposta alla gestione dell’archivio fotografico) richiamandola dal drawer di Android, fai tap sulla scheda Album e il gioco è fatto:
a questo punto, non ti resta che entrare nell’album WhatsApp Video e potrai così visualizzare i filmati inviati e ricevuti su WhatsApp, inclusi quelli collegati ai messaggi eliminati.

Su alcune versioni di Android, i video ricevuti su WhatsApp potrebbero non essere visualizzati nell’app dedicata alla gestione di foto e video, per precisa impostazione del sistema operativo.
Ciò, tuttavia, non significa che essi non siano più presenti sul telefono, anzi!



Per potervi accedere, devi servirti di un gestore file, come Files di Google (preinstallato su tutte le versioni di Android più recenti):
dopo aver aperto l’app in questione e averle concordato, se necessario, i permessi per operare sulla memoria del device, fai tap sulla scheda Sfoglia collocata in basso, tocca la cartella Memoria interna (o Scheda SD, se hai scelto di salvare i file su microSD) e, per poter visualizzare i filmati ricevuti tramite WhatsApp, recati nel percorso WhatsApp > Media > WhatsApp Video.

Se, invece, il video che ti interessa recuperare era stato realizzato e inviato da te, potrai trovarlo nella cartella Sent situata all’interno del percorso WhatsApp Video.



Recuperare video cancellati da WhatsApp Android tramite backup

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Se i filmati ricevuti o inviati su WhatsApp sono stati cancellati anche dalla memoria dello smartphone, puoi tentare di recuperarli avvalendoti del backup delle conversazioni, a patto che tu abbia preventivamente abilitato la funzione di salvataggio automatico di WhatsApp su Google Drive e/o in locale, così come ti ho spiegato nella mia guida dedicata all’argomento, oppure realizzato manualmente un backup delle conversazioni.



Va da sé che la data di realizzazione del backup, automatico o manuale che sia, dev’essere antecedente a quella in cui hai eliminato il video:
per verificarlo, avvia l’app di WhatsApp, fai tap sul pulsante (⋮) collocato in alto a destra e tocca la voce Impostazioni situata nel menu che va ad aprirsi.

Successivamente, recati nelle sezioni Backup > Backup delle chat e, per concludere, verifica la data e l’ora indicate accanto alla scritta Ultimo backup.
Qualora la data in cui è stato creato il backup fosse effettivamente precedente a quella in cui hai eliminato il video, puoi recuperare quest’ultimo con facilità, sfruttando la funzione di ripristino di WhatsApp.
Tieni presente, però, che così facendo perderai tutti i messaggi (insieme ai relativi file multimediali) ricevuti e inviati successivamente alla data del backup.



È inoltre indispensabile che, all’interno dei backup, sia stato incluso il salvataggio dei video (risultato ottenibile spostando su ON la levetta Includi video, situata nel pannello Impostazioni > Chat > Backup delle chat di WhatsApp).

Tutto chiaro?
OK, allora procediamo.
Per prima cosa, disinstalla l’app di WhatsApp dal telefono utilizzando la procedura “classica” prevista da Android:
in linea di massima, devi effettuare un tap prolungato sulla sua icona (quella situata nel drawer), sfiorare la voce Disinstalla annessa al menu visualizzato a schermo (oppure “trascinare” l’icona verso il cestino che compare in cima allo schermo) e, infine, premere sul pulsante OK.
Per indicazioni più approfondite sulla disinstallazione delle app su Android, puoi consultare la guida che ho dedicato al tema.



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Ora, segui le istruzioni più appropriate al tuo caso, a seconda che i backup siano stati conservati su Google Drive oppure sulla memoria locale del telefono.



  • Backup su Google Drive – scarica nuovamente WhatsApp dal Google Play Store, avvia l’app e segui la solita procedura di configurazione iniziale:
    verifica il tuo numero di telefono, attendi la ricezione dell’SMS di conferma (immettendo, se necessario, il codice di sicurezza nell’apposito campo) e conferma la tua intenzione di voler ripristinare le chat dai dati di backup precedenti.
    Completato il ripristino dei file, devi semplicemente scegliere il nome da visualizzare e la foto profilo per poter usare nuovamente l’applicazione.
  • Backup locale – prima ancora di procedere con il ripristino dell’app, devi “forzare” WhatsApp a leggere i dati dal backup locale.
    Per agire in tal senso, collegati al pannello di gestione di Google Drive ed effettua l’accesso con l’account Google configurato su Android.
    A login avvenuto, fai clic sul riquadro relativo a WhatsApp Messenger e clicca sui pulsanti Rimuovi accessoOK, per far sì che l’app non utilizzi più, temporaneamente, Google Drive per il salvataggio/ripristino dei dati.
    Fatto ciò, provvedi a reinstallare e configurare nuovamente WhatsApp seguendo le stesse indicazioni che ti ho fornito al punto precedente.

Completato il ripristino del backup, puoi ritrovare i video eliminati in precedenza (ma anche le foto e tutti gli altri file) all’interno delle chat in cui li avevi ricevuti:
per riuscirci, apri la chat di tuo interesse, fai tap sul pulsante (⋮) residente in alto a destra e tocca la voce Media nel menu che compare.

Recuperare video cancellati da WhatsApp Android tramite cloud

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Se avevi attivato il salvataggio automatico delle cartelle multimediali di WhatsApp su Google Foto, oppure caricato manualmente (e poi eliminato) i video su altri servizi cloud, quali Dropbox o OneDrive, esistono ottime probabilità che i video eliminati dal telefono siano ancora lì, pronti per essere recuperati.



Qualora avessi preventivamente configurato Google Foto per il caricamento delle immagini e dei video sul cloud (attivando la levetta Backup e sincronizzazione in fase di primo accesso all’app) e, successivamente, attivato il salvataggio automatico della cartella WhatsApp video (rispondendo affermativamente alla notifica visualizzata a schermo), allora i video cancellati sono quasi certamente al sicuro sullo spazio dedicato di Google.

Per accedervi, non devi far altro che aprire l’app Google Foto, recarti nella scheda Album (in basso) e, da lì, selezionare l’album WhatsApp Video:
con un po’ di fortuna, dovresti riuscire a trovare i video di tuo interesse.



Laddove, invece, avessi provveduto a eliminare i filmati di WhatsApp anche all’interno di Google Foto, puoi tentare di recuperarli dal Cestino dell’app (dove gli elementi cancellati restano per 30 giorni, prima dell’eliminazione definitiva):
per accedervi, sfiora il pulsante  situato in alto a sinistra e scegli la voce Cestino dal menu visualizzato.

In seguito, fai tap sul video che intendi recuperare e tocca il bottone Ripristina, per riportarlo nell’album WhatsApp Video.
Tieni presente che i file eliminati restano archiviati nel cestino per un periodo pari a 30 giorni, trascorsi i quali essi vengono definitivamente cancellati dal cloud.



Se stai leggendo questa guida a scopo preventivo, sappi che puoi attivare il backup della cartella WhatsApp Video in Google Foto nel seguente modo:
dopo aver avviato l’app, tocca il pulsante  posto in alto a sinistra, scegli le voci ImpostazioniBackup e sincronizzazione e, se necessario, attiva la levetta che trovi in cima al nuovo pannello visualizzato.

Al fine di avvalerti dello spazio di archiviazione gratuito, imposta l’opzione Dimensioni caricamento su Alta qualità (spazio di archiviazione illimitato).
In seguito, tocca l’opzione Cartelle dispositivo e sposta su ON la levetta posta in corrispondenza della voce WhatsApp Video (e di qualsiasi altra cartella tu voglia effettuare il backup).



Per ulteriori informazioni sui backup automatici e al funzionamento dell’app Google Foto, ti invito a leggere la guida che ho dedicato specificamente a questo servizio.

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Come dici?
Avevi archiviato i video di WhatsApp su Dropbox oppure su OneDrive ma, in un attimo di rabbia, hai provveduto a eliminarli anche da lì? Non temere, anche in questo caso puoi avvalerti del cestino, presente su entrambe le piattaforme cloud, per ripristinare i video cancellati.

Per quanto riguarda Dropbox, il cestino non è integrato all’interno dell’app ma può essere visitato solo tramite il pannello Web del servizio.
I file restano per 30 giorni al suo interno, prima dell’eliminazione definitiva.



Per accedervi, avvia il browser che sei solito usare per navigare su Internet (ad es.
Chrome), collegati al sito dropbox.com, sfiora la voce Accedi collocata in alto a destra e inserisci, negli appositi campi, l’indirizzo email e la password del tuo account.

A login completato, fai tap sul pulsante  collocato in alto a sinistra, scegli la voce File dal nuovo pannello visualizzato e, in seguito, tocca nuovamente il pulsante  per poi selezionare la voce Eliminati di recente.
Una volta individuato il filmato che vuoi recuperare, fai tap sulla sua icona e poi sul pulsante Ripristina, situato in fondo al riquadro visualizzato, per riportarlo tra i file di Dropbox.



Se disponi dell’app di OneDrive, invece, puoi accedere al cestino toccando la scheda Me (in basso a destra) e selezionando la voce Cestino situata nel menu che compare.  Una volta individuato il video da recuperare, fai tap sulla sua icona e, per ripristinarlo, tocca l’icona della freccia circolare con l’orologio che compare in alto.

Altri metodi per recuperare video cancellati da WhatsApp Android

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Aspetta un attimo, mi stai dicendo che non disponi di alcun backup utile e che, sul cloud, non c’è traccia dei filmati che intendi recuperare, pertanto non sei riuscito a recuperare i video cancellati da WhatsApp Android?

A questo punto, il miglior consiglio che mi sento di darti è quello di utilizzare alcuni specifici software finalizzati al recupero dei file cancellati.
Poiché le possibilità di recupero variano in base all’uso che hai fatto del dispositivo (più file sono stati creati/modificati in seguito all’eliminazione del video, meno sono le probabilità che il recupero vada a buon fine), non posso garantirti un margine di successo del 100%, ma vale comunque la pena tentare.



Per ottenere informazioni dettagliate sui programmi disponibili per lo scopo e le loro modalità d’uso, ti invito a leggere la mia guida su come recuperare i dati da cellulare, nella quale ho avuto modo di approfondire la questione.

Infine, se non hai a disposizione un computer, puoi tentare di effettuare il recupero tramite alcune specifiche app per Android, delle quali ti ho parlato nel mio tutorial su come recuperare i video cancellati su Android:
anche in questo caso, non mi è possibile garantirti la riuscita del recupero dei file, ma è sempre meglio di niente.



come sfruttare al meglio android



come sfruttare al meglio android

Dietro consiglio dei tuoi amici, ti sei finalmente deciso a sostituire il tuo vecchio cellulare con uno smartphone Android.
Così adesso in tasca non hai più un semplice telefono ma un dispositivo in grado di fare tantissime cose:
navigare in Internet, visualizzare video, riprodurre musica, ecc..
Forse troppo per te, che non sei abituato a questo genere di terminali.

Che ne dici, allora, se facciamo un breve excursus sulle funzioni principali di questo sistema operativo e scopriamo insieme come sfruttare al meglio Android?
Vedrai, ti basteranno pochissimi giorni per padroneggiare il tutto, riuscirai perfino a sfruttare funzioni di cui fino a pochi minuti prima ignoravi completamente l’esistenza!



Uno dei primi passi che devi compiere se vuoi imparare come sfruttare al meglio Android è collegare il tuo nuovo smartphone con un account Google.
Questo ti permetterà di usufruire di tutti i servizi online di “big G”, come Gmail e YouTube, e di sincronizzare alcune informazioni, come i contatti della rubrica e gli appuntamenti della agenda, fra telefono ed account Google.

Per sapere come associare un telefono Android a Google, consulta la guida che ho realizzato sull’argomento:
è semplicissimo e richiede pochissimi minuti.
Stesso discorso vale per la procedura relativa a come sincronizzare contatti Android con Gmail, Facebook, Twitter e Microsoft Exchange:
segui le indicazioni presenti nel mio articolo sull’argomento e riuscirai facilmente a compiere anche quest’operazione.



Un altro accorgimento fondamentale per ottenere il meglio da Android (e mantenere il proprio smartphone sicuro) è mantenere il sistema operativo del telefono aggiornato.
Per aggiornare un terminale Android si può ricorrere al sistema di aggiornamento OTA (over the air) accessibile direttamente dal menu del telefonino oppure ai software per la gestione dello smartphone tramite computer, come Samsung KIES.
Trovi maggiori dettagli su come sfruttare entrambe le soluzioni nella mia guida su come aggiornare Android.

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A proposito della gestione degli smartphone Android dal PC:
se vuoi davvero sfruttare al meglio Android non puoi assolutamente trascurare la possibilità di gustarti film, album musicali ed altri contenuti multimediali sul tuo telefonino trasferendoli direttamente dal computer.
Per fare ciò, hai tre opzioni a tua disposizione.

La prima consiste nell’installare un programma come Samsung KIES che permette di gestire lo smartphone a 360 gradi tramite PC, la seconda prevede l’utilizzo dello smartphone come una qualsiasi chiavetta USB e il trasferimento dei file su di esso tramite Risorse del computer (in questo caso, devi assicurarti di aver installato i driver del dispositivo sul PC), mentre la terza passa per l’utilizzo di programmi di terze parti utilizzabili universalmente con tutti i modelli di telefoni Android (ad esempio Wondershare MobileGo).
Per maggiori dettagli, leggi i miei articoli su come collegare Android al PC e come gestire Android dal PC.



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Ed ora passiamo al capitolo app.
Come tutti i sistemi operativi per smartphone (e tablet) più avanzati, anche Android può contare su una vastissima gamma di applicazioni, giochi e widget che si possono acquistare o scaricare gratuitamente da Google Play Store.
Google Play Store è la vetrina digitale di Google che qualche mese fa ha preso il posto di Android Market all’interno della quale è possibile scaricare o comprare non solo app e giochi ma anche libri, musica, film ed altri contenuti multimediali per Android.



Per usufruire del Play Store devi innanzitutto autenticarti al servizio utilizzando il tuo account Google (leggi come eseguire l’accesso a Google Play Store se non sai come fare) e poi, se hai intenzione di acquistare contenuti a pagamento, devi provvedere anche ad associare una carta di credito (vanno bene anche quelle prepagate, come la PostePay) al tuo profilo utente.
Per avere maggiori informazioni a riguardo, ti invito a leggere la mia guida dedicata a come acquistare su Android Market:
anche se il nome del portale è cambiato, la procedura da seguire per gli acquisti è la stessa.

Uno dei vantaggi principali di utilizzare il Google Play Store è che non è vincolato al dispositivo sul quale viene visitato.
Questo significa che, autenticandoti con il tuo indirizzo Gmail al servizio, puoi collegarti al Play Store anche dal PC, selezionare le app da scaricare o acquistare e queste vengono automaticamente installate sullo smartphone (non appena questo si connette ad Internet).



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Vuoi qualche consiglio sulle app e sui giochi da installare sul tuo telefonino per sfruttare al meglio Android?
Allora fai immediatamente click sui miei articoli con le migliori applicazioni Android gratis sul Play Store ed i migliori giochi Android da scaricare dal Play Store e fatti un’idea su cosa offre il panorama attuale delle app per Android.
Inoltre, non dimenticare che puoi personalizzare la home screen del tuo telefonino con widget di ogni genere e categoria che possono mostrare news in tempo reale, informazioni sullo stato del telefonino (es.
percentuale batteria, utilizzo CPU e RAM, ecc.) e molto altro ancora.
Ne trovi a bizzeffe nel mio post in cui ho linkato i migliori widget per Android da installare.



Se poi i confini del Google Play Store ti stanno stretti e vuoi provare a sfruttare in maniera molto avanzata le potenzialità del tuo smartphone superando le limitazioni standard imposte da Android, puoi provare a sbloccare il dispositivo effettuando la procedura del root.
Di che si tratta?
Il root è una procedura che permette di sbloccare gli smartphone Android ed installare su di essi applicazioni di tipo avanzato, come quelle che permettono di regolare le impostazioni della CPU e di spostare applicazioni Android su SD anche quando non si potrebbe.

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La procedura comporta qualche piccolo rischio (spesso fa decadere la garanzia del telefono e se non eseguita correttamente potrebbe portare al blocco totale del terminale) ma esistono soluzioni ultra-semplici, come il software gratuito Unlock Root, che la rendono eseguibile anche da chi non è propriamente un esperto di Android.
Trovi tutte le istruzioni su come usarlo nella mia guida dedicata a come ottenere i permessi di root.

Insomma, come hai visto non ci vuole molto a sfruttare tutte le risorse messe a nostra disposizione da Android.
Basta sapere dove mettere le mani (e come) e si riesce a fare un po’ di tutto.
Buon divertimento!



come trasferire foto da android a pc



come trasferire foto da android a pc

Scorrendo la galleria fotografica del tuo smartphone Android, ti sei reso conto che le immagini salvate sono davvero tante e, soprattutto, che non sono organizzate nell’ordine in cui vorresti.
Ecco perché, preso anche dal timore di restare senza spazio sufficiente per le app, hai pensato di togliere le foto dal dispositivo e salvarle in un posto più “sicuro”, quale potrebbe essere il computer, organizzandole in comode cartelle per ritrovarle rapidamente.

È sicuramente un’ottima idea, eppure nella tua testa si sta facendo spazio una domanda ben precisa:
e se trasferire foto da Android a PC fosse troppo difficile, magari fuori da quelle che sono le tue competenze tecnologiche? Stai tranquillo, si tratta invece di un’operazione molto semplice, che può essere portata a termine anche da chi, come te, è poco avvezzo all’informatica:
di seguito ti spiegherò le tecniche più semplici ed efficaci per spostare le foto dai dispositivi Android al computer, sia per ciò che riguarda Windows che per Mac, anche in modalità senza fili.



Sono riuscito a tranquillizzarti, vero?
Perfetto, è arrivato il momento di metterti all’opera! Tutto ciò che devi fare è sederti davanti al computer, prendere il tuo dispositivo Android e continuare la lettura di questa guida: sono sicuro che, seguendo con molta attenzione i consigli e le dritte che sto per darti, riuscirai senza problemi nel tuo intento, pur senza avere particolari competenze tecnologiche.
Detto ciò, non mi resta che augurarti buona lettura e buon lavoro!

Indice

  • Trasferire foto da Android a Windows
    • Esplora File
    • App foto di Windows 10
  • Trasferire foto da Android a macOS
    • Acquisizione immagine
    • Android File Transfer
  • Trasferire foto da Android al PC in modalità wireless
    • AirDroid
    • Servizi cloud

Trasferire foto da Android a Windows

Le prime procedure che vado a illustrarti riguardano il sistema operativo Windows.
Ti anticipo da subito che, per mettere in pratica il tutto, avrai bisogno del cavo USB in dotazione con il tuo dispositivo Android; inoltre, non sarà necessario scaricare programmi di terze parti, poiché tutto ciò che ti occorre è già presente nel tuo sistema operativo.



Esplora File

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Sfruttare Esplora File è sicuramente uno dei modi più semplici per trasferire foto da Android a PC Windows:
per la precisione, Esplora File è il programma progettato per gestire i file all’interno del sistema operativo Windows, già presente fin dalla sua installazione.
Oltretutto, le versioni più recenti del sistema operativo Microsoft hanno già a disposizione i driver necessari per il corretto riconoscimento dei dispositivi Android, di conseguenza non sarà necessario intraprendere nessun download aggiuntivo.



Per spostare le foto sul computer usando Esplora File, prendi per prima cosa il cavo USB e usalo per collegare il tuo device Android al computer.
Dopodiché spostati sul tuo dispositivo Android, richiama l’area di notifica scorrendo il dito dalla cima dello schermo verso il basso, seleziona la notifica Opzioni USB, apponi il segno di spunta su Trasferimenti di File e attendi che il device venga riconosciuto dal PC (l’operazione potrebbe durare qualche minuto).

Affinché il tutto vada a buon fine, assicurati che la voce Debug USB del tuo dispositivo sia disattivata:
per farlo recati nel menu Impostazioni > Opzioni sviluppatore (o Opzioni di Sviluppo) e, eventualmente, rimuovi il segno di spunta dalla casella dedicata.
Come dici?
Tale menu non compare nel tuo dispositivo?
Ciò vuol dire che non è mai stato abilitato, di conseguenza la voce Debug USB non può essere attiva.



Adesso apri l’Esplora File cliccando sull’icona a forma di cartella gialla che trovi nella barra delle applicazioni di Windows (in basso a sinistra), clicca sull’icona del dispositivo Android collocata nella barra di sinistra, fai doppio clic sull’icona Memoria InternaMemoria Esterna (a seconda di dove sono memorizzate le tue foto) e poi sulla cartella DCIM:
fatto ciò, puoi trasferire le foto sul computer e organizzarle in cartelle con un classico taglia e incolla.

Se questa procedura non ti ha soddisfatto, puoi optare per il trasferimento delle immagini tramite l’acquisizione guidata di Windows:
dopo aver aperto Esplora File e collegato il tuo dispositivo come ti ho spiegato in precedenza, richiama l’area di notifica di Android, fai tap sulla voce Opzioni USB e seleziona la casella Trasferimento di foto (PTP).
Ritorna a Esplora File, fai clic destro sull’icona del tuo dispositivo e seleziona la voce Importa immagini e video dal menu che compare.



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Una volta completata la scansione, inserisci il nome che vuoi dare alla raccolta nell’apposita casella di testo, apponi il segno di spunta sulla casella Importa tutti gli elementi nuovi ora e premi sul pulsante Importa:
in questo modo, le tue foto verranno salvate in una sotto-cartella con il nome da te scelto, contenuta nella cartella Immagini di Windows.
Dopo aver seguito questa procedura, puoi eliminare manualmente le foto dal dispositivo Android.



Come dici?
La tua versione di Windows ha problemi a riconoscere il tuo dispositivo Android e necessiti di driver aggiuntivi?
Allora ti invito a consultare la mia guida su come collegare Android al PC per ottenere le istruzioni necessarie per installarli.

App foto di Windows 10

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Se il tuo sistema operativo è Windows 10, puoi spostare le tue foto in maniera ancora più veloce sfruttando l’app Foto, anch’essa già presente dall’installazione.
Per prima cosa, imposta Android in modalità Trasferimento di foto come ti ho illustrato poc’anzi, dopodiché spostati sul computer, apri il menu Start di Windows facendo clic sull’icona a forma di bandierina collocata in basso a sinistra, scorri fino a trovare l’icona Foto e selezionala con un clic (puoi ottenere lo stesso risultato digitando la parola “foto” nella barra di ricerca di Cortana e scegliendo la prima app disponibile).



Una volta aperta l’app, clicca sul pulsante Importa, seleziona la voce Da un dispositivo USB, attendi che il sistema porti a termine l’analisi del dispositivo connesso, fai clic sul pulsante Continua e sul link Modifica la posizione di importazione, scegli la cartella in cui vuoi salvare le tue foto e clicca infine sul pulsante Importa.
Completata la procedura, anche in questo caso, puoi cancellare manualmente le immagini dal tuo dispositivo Android.

Trasferire foto da Android a macOS

Hai un Mac?
Non preoccuparti, il trasferimento delle foto su questo tipo di computer è altrettanto semplice.
Tutto ciò di cui hai bisogno è il cavo USB del tuo dispositivo e, anche questa volta, puoi scegliere tra due procedure diverse:
la prima coinvolge il programma Acquisizione Immagine, già installato su macOS, mentre la seconda richiede il download del software Android File Transfer.
Scegli serenamente la soluzione più adatta al tuo caso.

Acquisizione immagine

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Come ti ho già accennato poc’anzi, Acquisizione Immagine è uno strumento già incluso in macOS, progettato proprio per il trasferimento delle foto da smartphone, tablet, fotocamere e altri dispositivi compatibili. Per trasferire le foto da Android al tuo Mac usando Acquisizione Immagine, collega innanzitutto il dispositivo al computer tramite il cavo USB, dopodiché richiama l’area di notifica di Android, premi sul banner Opzioni USB e apponi la spunta sulla casella Trasferimento di foto (PTP).

Completata questa operazione, ritorna sul tuo Mac e, dal LaunchPad (l’icona a forma di razzo collocata sul Dock), seleziona la cartella Altro e clicca successivamente sull’icona Acquisisci Immagine.
Puoi trasferire le tue foto in due modi diversi:
il primo è semplicemente trascinandole con il mouse, muovendole dunque dalla finestra di Acquisizione Immagine alla cartella del Mac in cui intendi salvarle.



Il secondo, invece, coinvolge l’acquisizione guidata:
clicca sulla foto da scaricare (o effettua una selezione multipla avvalendoti del tasto cmd), scegli la cartella in cui salvare le foto dal menu a tendina Importa in, clicca sul pulsante Importa (o su Importa tutto per scaricare l’intera galleria) e attendi il completamento della procedura.
Verifica che tutte le foto siano state scaricate, dopodiché, se lo desideri, procedi ad eliminarle manualmente dal tuo dispositivo Android.

Android File Transfer

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Acquisizione Immagine non ti ha soddisfatto appieno?
Allora puoi avvalerti del programma Android File Transfer, disponibile gratuitamente, e dedicato al trasferimento di file e foto da Android al Mac.
Per scaricarlo, collegati alla pagina Web del programma, poi fai clic sul pulsante Download now, avvia il file scaricato e trascina la sua icona nella cartella Applicazioni di macOS.

A questo punto, per avviare il programma, fai doppio clic sulla succitata cartella (o, dal Finder, seleziona il menu Vai > Applicazioni), fai clic destro sull’icona Trasferimento File Android, seleziona la voce Apri dal menu contestuale che compare e clicca poi sul pulsante Apri (questa misura di sicurezza va presa soltanto al primo avvio).
Pigia ora sul pulsante Inizia, poi sulla cartella DCIM (o sdcard0/internalSD > DCIM se le foto sono salvate sulla microSD), seleziona le foto che ti interessano (aiutandoti col tasto cmd) e trascinale nella cartella più appropriata del tuo Mac.
Completata la procedura, sentiti libero di cancellare le foto dal dispositivo.

Trasferire foto da Android al PC in modalità wireless

Vai alla ricerca di un modo per trasferire foto da Android al PC che non richieda l’impiego di cavi?
Allora questa è la parte di guida che fa per te:
ti spiegherò come usare AirDroid, una delle migliori app di gestione della sua categoria, e come avvalerti dei servizi cloud disponibili su Internet.



AirDroid

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AirDroid è un’app dalle potenzialità a dir poco enormi, che permette la gestione e il controllo completo di un dispositivo Android direttamente dal computer:
tra le sue funzionalità, oltre alla trasmissione dello schermo di Android su PC, vanta anche la possibilità di trasferire foto avvalendosi di un collegamento a Internet, senza impiegare cavo alcuno.



Ti avviso fin da subito, però, che la versione gratuita di AirDroid ha delle limitazioni in termini di spazio:
puoi infatti trasferire al più 200 MB di foto al mese e ciascun file non può essere più grande di 30 MB.
Per eliminare queste restrizioni, puoi abbonarti a un piano Premium al costo di 1.99 dollari al mese o 19.99 dollari all’anno.
Affinché il trasferimento sia possibile, sia il computer che il dispositivo Android devono essere collegati alla medesima rete WiFi.

Fatta questa doverosa premessa, è arrivato il momento di installare AirDroid sul tuo computer:
collegati quindi al sito Internet del programma e fai clic prima sul pulsante Scarica Ora e poi sull’icona corrispondente al sistema operativo a tua disposizione.
Per procedere all’installazione su Windows, avvia il file scaricato e clicca sui pulsanti OK, Avanti, Accetto, Installa e Fine.



Per quanto riguarda macOS, avvia il file dmg, trascina l’icona di AirDroid nella cartella Applicazioni del Mac, apri con un doppio clic tale cartella, dopodiché avvia il programma facendo clic destro sulla sua icona, selezionando la voce Apri dal menu contestuale e premendo, infine, sul pulsante Apri (questa procedura è necessaria soltanto al primo avvio).

Completata l’installazione e avviato il programma, fai clic sulla voce Registrati/Iscriviti posta sotto al pulsante Accedi, compila i campi proposti con le informazioni richieste (viene aperta una nuova finestra del browser), premi sul pulsante Registrati e attendi il messaggio di conferma.
Fatto ciò, chiudi il browser e ritorna al programma, digita dove richiesto l’indirizzo email e la password scelti in fase di registrazione e clicca sul pulsante Accedi e, solo se ti trovi su Windows, sul pulsante Consenti accesso.



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A questo punto, scarica l’app AirDroid sul tuo dispositivo Android, avviala, salta il tutorial iniziale facendo quattro swipe verso sinistra, premi sul pulsante Accedi o Registrati e, dove richiesto, inserisci l’email e la password già usate in precedenza.



Fai ora tap sul pulsante Accedi, poi più volte sul pulsante Consenti per accordare i permessi richiesti, premi ora sull’icona Trasferimento e seleziona il nome del tuo computer (ad es. Desktop Android) dalla schermata che si apre.
A questo punto, premi sull’icona Immagini, seleziona le foto che ti interessa trasferire e fai tap sul pulsante Invia per procedere allo spostamento.
Completata l’operazione, puoi eliminare le foto dal tuo dispositivo.

Servizi cloud

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Come dici?
AirDroid non ti soddisfa o i limiti imposti dalla versione gratuita sono troppo restrittivi?
Allora ti consiglio di rivolgerti ad un servizio cloud:
ne esistono veramente tanti, per ogni necessità, ma i più affidabili per questo scopo sono Google Foto, OneDriveDropbox.



Ciascuno di essi è dotato sia di un’app per Android che di un programma “compagno” per computer, che ti aiuterà ad accedere tramite Internet alle foto prelevate dal dispositivo, e a spostarle sul computer con un semplice  installando l’app per Android.
Per tutti i dettagli sull’uso di questi servizi, ti rimando alle mie guide su come funziona Google Foto, come funziona OneDrive e come funziona Dropbox.