come ascoltare la radio su iphone e android



come ascoltare la radio su iphone e android

Hai un iPhone o uno dispositivo Android in grado di assolvere in maniera impeccabile alle più svariate funzioni ed esigenze ma essendo privo della funzione radio FM ti manca la possibilità di ascoltare le tue stazioni preferite quando sei sull’autobus o nella sala di attesa di qualche luogo pubblico?
Beh, in tal caso sono ben felice di comunicarti che sei capitato nel posto giusto (anzi, sulla guida giusta!), al momento giusto.
Con il tutorial di quest’oggi provvederò infatti ad indicarti quelle che a mio modesto parare rappresentano alcune tra le migliori soluzioni attualmente presenti sulla piazza grazie alle quali potrai ascoltare la radio su iPhone e Android senza problemi.

Nelle righe successive andrò infatti a suggerirti l’utilizzo di alcune interessantissime app che possono permetterti di ascoltare le tue stazioni radio preferite direttamente in mobilità ed in maniera talmente semplice che ti stupirai tu stesso della cosa, ne sono certo.
Seguendo i miei suggerimenti ed a seconda di quelle che sono le tue esigenze e preferenze, vedrai dunque che riuscirai ad ascoltare le radio di tutti i paesi e di tutti i generi musicali direttamente sul tuo iPhone oppure sul tuo smartphone o tablet Android in men che non si dica.



Allora dimmi, sei pronto per scoprire come ascoltare la radio su iPhone e Android?
Si?
Molto bene.
Direi quindi di cominciare subito a metterci all’opera.
Prenditi qualche minuto di tempo libero, afferra il tuo device mobile e concentrati sulla lettura delle indicazioni che trovi qui sotto.
Sono sicuro che alla fine potrai dirti più che soddisfatto e che qualora necessario sarai anche pronto e ben felice di fornire tutte le spiegazioni del caso ai tuoi amici desiderosi di ricevere una dritta analoga.
Scommettiamo?

TuneIn Radio

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La prima app che voglio consigliarti di utilizzare per ascoltare la radio sul tuo device mobile è TuneIn Radio.
Qualora non ne avessi mai sentito parlare, sappi che si tratta di un’applicazione gratuita (nella sua versione base) che permette di ascoltare tutte le stazioni radio italiane e internazionali sfruttando la connessione Internet del dispositivo.
Funziona sia con le reti Wi-Fi che con la rete 3G/4G senza blocchi o perdite di qualità.
L’app è disponibile sia per iPhone che per Android.

Per servirtene, effettua subito il download e l’installazione dell’applicazione sul dispositivo collegandoti, direttamente dal tuo iPhone oppure dal tuo smartphone o tablet Android, alla relativa sezione dell’app store presente sullo stesso mediante i link che ti ho fornito poc’anzi e premendo poi sul bottone apposito visualizzato a schermo.



Ad installazione completata, per poter ascoltare la radio su iPhone e Android con TuneIn Radio, avvia l’app premendo sulla sua icona che è stata aggiunta alla home screen dopodiché scegli quale tipo di radio riprodurre. Recandoti nella sezione Radio Locale puoi visualizzare l’elenco delle radio locali disponibili per l’ascolto in streaming, nella sezione Consigliato ci sono le stazioni radio di tutto il mondo consigliate dallo staff di TuneIn Radio, mentre in MusicaParlare e Sport trovi rispettivamente le stazioni radio dedicate a vari generi musicali, talk show/informazione e sport.

Se invece preferisci sfogliare le stazioni radio in base ai paesi di appartenenza recati in Per località, se vuoi ascoltare solo le stazioni radio in una determinata lingua puoi recarti in Per lingua, mentre facendo tap su Podcast puoi accedere a una selezione con i migliori podcast di tutti i generi e tutti i Paesi disponibili per l’ascolto gratuitamente.



Una volta individuata la stazione di tuo interesse, per ascoltarla ti basterà premere sul nome della stessa ed attendere qualche secondo affinché la riproduzione della trasmissione in streaming abbia inizio.
Semplice, no?

myTuner Radio Italia

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Un’altra ottima app che voglio invitarti a prendere in considerazione per ascoltare la radio da mobile è myTuner Radio Italia.
L’applicazione è gratuita (ma offre acquisti in-app per eliminare gli annunci pubblicitari), è molto semplice da utilizzare, presenta un’interfaccia utente abbastanza intuitiva e curata e permette di ascoltare tantissime stazioni radio italiane e internazionali.
L’app è disponibile sia per iPhone che per Android.

Per cominciare ad utilizzare myTuner Radio Italia, effettua il download e l’installazione dell’applicazione sul dispositivo collegandoti, direttamente dal tuo iPhone oppure dal tuo smartphone o tablet Android, alla relativa sezione dell’app store presente sullo stesso mediante i link che ti ho fornito poc’anzi e premendo poi sul bottone apposito che ti viene mostrato a schermo.



Ad installazione ultimata, per poter ascoltare la radio su iPhone e Android mediante myTuner Radio Italia, avvia l’applicazione facendo tap sulla sua icona che è stata aggiunta in home screen dopodiché seleziona la stazione di tuo interesse premendo sull’icona con le tre linee collocata in alto a sinistra, facendo tap su Stazioni, indicando il criteri di selezione (ad esempio I più gettonatiCerca per genereCerca per città e via di seguito) e premendo poi sul nome della radio.

Una volta avviata la riproduzione della stazione radio, puoi usare i comandi collocati nella parte bassa della schermata che ti viene mostrata per interrompere e riprendere il flusso di riproduzione, per regolare il volume, per aggiungere la stazione radio ai preferiti e per condividere il momento di ascolto della radio utilizzando le altre app installate sul tuo dispositivo.



Accedendo invece alla sezione Impostazioni dell’app, hai l’opportunità di impostare un timer di spegnimento automatico della radio selezionando una delle opzioni disponibili in corrispondenza della voce Interrompi da….

Radio.it

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Le soluzioni per ascoltare la radio su iPhone e Android che ti ho già proposto non hanno saputo attirare in maniera particolare la tua attenzione?
Allora ti suggerisco di rivolgerti a Radio.it.
Si tratta di un’altra applicazione dedicata alle radio online grazie alla quale è possibile ascoltare oltre 10.000 stazioni provenienti da tutto il mondo.
L’app è a costo zero, supporta anche i podcast e consente di cercare brani o artisti in tempo reale in modo da ascoltarli on-air, ossia mentre le radio li trasmettono.
L’app è disponibile per iPhone e Android.

Per utilizzare l’applicazione, effettuane innanzitutto il download e l’installazione sul dispositivo collegandoti, direttamente dal tuo iPhone oppure dal tuo smartphone o tablet Android, alla relativa sezione dell’app store presente sullo stesso mediante i link che ti ho appena fornito e facendo poi tap sul bottone apposito visualizzato a schermo.



Ad installazione completata, recati nella schermata del tuo dispositivo in cui risultano raggruppate tutte le app e premi sull’icona di radio.it che è stata appena aggiunto.
Al primo avvio, la app ti chiederà di creare un account gratuito per memorizzare le tue stazioni preferite:
puoi accettare, cliccando su uno dei pulsanti presenti nella schermata che ti viene proposta (es. accedi con Facebook o Accedi con Google) oppure puoi utilizzare direttamente Radio.it senza registrarti, premendo sul pulsante Continua senza registrarti.

In seguito, selezionando la scheda Scopri dell’applicazione potrai “sfogliare” tutte le stazioni disponibili in base a vari criteri (genere musicale, stazioni locali ecc.) oppure potrai cercare stazioni radio, brani e artisti usando l’icona della lente d’ingrandimento collocata in alto a destra.



Radio Italia FM

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Se invece non sei interessato alle tantissime stazioni radio tematiche disponibili in tutto il mondo ma vai alla ricerca di un’app che ti consenta di ascoltare la radio sul tuo smartphone oppure sul tuo tablet incentrata sulle stazioni italiane ti suggerisco di scaricare Radio Italia FM.
Come facilmente intuibile dal nome, quest’applicazione propone una selezione personalizzabile delle migliori stazioni radio italiane e permette di ascoltare solo quelle, tutto gratis.
L’app è disponibile sia per iPhone che per Android.



Per utilizzarla, effettua immediatamente il download e l’installazione dell’applicazione sul dispositivo collegandoti, direttamente dal tuo iPhone oppure dal tuo smartphone o tablet Android, alla relativa sezione dell’app store presente sullo stesso mediante i link che ti ho fornito poc’anzi e premendo poi sul pulsante apposito visualizzato a schermo.

Ad installazione ultimata, per poter ascoltare la radio su iPhone e Android con Radio Italia FM, avvia l’applicazione facendo tap sulla sua icona che è stata aggiunta alla home screen del dispositivo dopodiché premi sul logo della stazione di tuo interesse ed attendi qualche istante affinchè la riproduzione venga avviata.
Semplicissimo.



Spotify

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Anche Spotify, il servizio di streaming musicale che ormai non ha bisogno di presentazioni, consente di ascoltare la radio da mobile.
Infatti, pur trattandosi di un servizio adibito allo streaming musicale di canzoni o compilation selezionate, Spotify consente di ascoltare gratuitamente brani in modalità shuffle tramite la funzione Radio direttamente dal proprio dispositivo, il tutto in maniera estremamente semplice e gratuita.
L’app è disponibile sia per iPhone che per Android.



A patto di sopportare un po’ di pubblicità, è dunque possibile ascoltare la radio su iPhone e Android con Spotify partendo dai proprio brani o artisti preferiti con un limite massimo di 5 tracce saltate all’ora.
Per utilizzare la suddetta funzionalità, ti basta premere sulla voce Radio collocata nella parte in basso a destra della schermata di Spotify, trovare una stazione da ascoltare acgliendo tra quelle ascoltate di recente, quelle consigliate oppure individuando quelle potenzialmente interessanti in base al genere musicale e premendo poi sul bottone Ascolta la radio.

Volendo puoi anche sottoscrivere il piano Premium del servizio (che normalmente costa 9,99 euro/mese) per avere la possibilità di ascoltare tutti i brani di tuo interesse senza pubblicità, creare stazioni radio automatiche basate su artisti o brani e perfino scaricare le playlist preferite per l’ascolto offline. Se necessiti di maggiori informazioni a riguardo, da’ uno sguardo alla mia guida su come funziona Spotify.



Altre soluzioni

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Nn ti va di aggiungere nuove app sul tuo dispositivo ma vorresti comunque capire se esiste un sistema per ascoltare la radio su iPhone e Android?
Beh, in tal caso non posso far altro se non suggeriti di mettere in atto una pratica un po’, come dire, spartana ma comunque efficace.



Partendo dal presupposto che oggigiorno puoi trovare un apposito pulsante per la riproduzione online delle stazioni sulla maggior parte dei siti delle emittenti locali e non, per ascoltare la radio su iPhone e Android senza scaricare ed installare nuove app sul tuo dispositivo puoi dunque collegarti al portale della tua radio preferita e fare clic sul bottone per lo streaming on-air, tutto gratis e direttamente dal browser Web che solitamente usi per navigare in rete dallo smartphone o dal tablet.

Potrai poi controllare la riproduzione della radio utilizzando i comandi Play e Pausa visibili a schermo e potrai regolare il volume servendoti dei pulsanti presenti sul tuo iPhone o sul tuo dispositivo Android oppure quelli eventualmente annessi al display.
Insomma, nulla di troppo complicato.



come cambiare font android



come cambiare font android

Girovagando su Internet hai trovato alcuni screenshot di Android in cui viene utilizzato un font, ovvero un carattere di scrittura, personalizzato?
Vorresti applicare lo stesso tipo di modifica anche sul tuo smartphone ma non sai come riuscirci?
Non ti preoccupare, ti do una mano io.

Cambiare font su Android è semplicissimo:
basta scaricare alcune applicazioni gratuite dal Play Store, scegliere il font da utilizzare nei menu del telefono e il gioco è fatto.
Attenzione però:
si tratta pur sempre di una modifica ai file di sistema, che spesso rende necessarie un paio di operazioni preliminari.
Le operazioni a cui mi riferisco sono il backup dei dati presenti sul dispositivo e il root.
Del backup inutile parlarne, sai già di cosa si tratta.
Il root, invece, è una procedura mediante la quale si “sbloccano” i dispositivi Android in modo da ottenere i permessi di amministrazione e applicare modifiche “profonde” al sistema, come per l’appunto la modifica dei font.
Avrò modo di parlarti meglio di entrambe le cose tra poco.



Allora, sei pronto a rimboccarti le maniche e scoprire, grazie ai miei consigli, come personalizzare il tuo terminale Android con dei caratteri di scrittura diversi da quelli previsti “di serie” dal sistema?
Se la risposta è affermativa, prenditi qualche minuto di tempo libero, segui attentamente le indicazioni che trovi di seguito e mettile in pratica.
Scommetto che resterai piacevolmente stupito dai risultati che riuscirai a ottenere.

Indice

  • Operazioni preliminari
  • Come cambiare font Android senza root
  • App per cambiare font Android
    • HiFont
    • iFont

Operazioni preliminari

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Come accennato in apertura del post, prima di passare all’azione e cambiare font su Android, è necessario compiere alcune operazioni preliminari:
eccole illustrate in dettaglio.

  • Backup – prima di fare qualsiasi altra cosa, è necessario effettuare un backup dei dati.
    La modifica dei font, infatti, per quanto possa apparire banale, è pur sempre una modifica effettuata a file di sistema di Android.
    Questo significa che , prima di procedere, è caldamente consigliato un backup di tutti i dati presenti sullo smartphone (o sul tablet).
    Ci sono varie applicazioni per Android e programmi per PC che permettono di fare ciò, te ne ho parlato nel mio tutorial su come effettuare un backup Android.
    Se, però, hai un dispositivo soggetto al root (pratica di cui ti parlerò meglio tra qualche riga), puoi effettuare un’immagine completa del dispositivo comprensiva di sistema operativo, app e dati.
    Per creare un’immagine esatta del tuo dispositivo e ripristinarla nel caso in cui qualcosa andasse storto, installa una Recovery personalizzata ed effettua un Nandroid.
    Se non sai di cosa sto parlando, la Recovery è un software che agisce al di fuori del sistema operativo, quindi al di fuori di Android, e permette di compiere varie operazioni avanzate, come ad esempio l’installazione di sistemi operativi personalizzati (ROM), la formattazione della memoria del device e il backup completo del sistema.
    Se hai effettuato il root ne hai quasi sicuramente installata una.
    Il Nandroid è un backup completo della memoria del dispositivo (un po’ come si fa sul PC con applicazioni come Norton Ghost) che può essere salvato su una microSD o sulla memoria interna e può essere utilizzato per riportare Android a uno stato precedente.
  • Root – per cambiare il font su Android ed effettuare operazioni come il Nandroid è richiesto quasi sempre il root, una procedura che permette di bypassare le protezioni standard del sistema operativo e modificarne alcune impostazioni avanzate (ben più significative dei font).
    Per saperne di più, e valutare attentamente tutti i pro e i contro della situazione, leggi il mio tutorial su come effettuare il root su Android.
    Esistono anche delle applicazioni che riescono a cambiare i font senza necessitare dei permessi di root, ma solo su alcuni modelli specifici di smartphone Samsung, Xiaomi e Meizu.
    Ne parleremo più in dettaglio a breve.



Come cambiare font Android senza root

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Se la tua intenzione è modificare l’aspetto dei font, quindi ad esempio la loro grandezza, e non proprio il carattere di scrittura usato nei menu e nelle app installate sul tuo smartphone (o sul tuo tablet), allora sarai felice di sapere che puoi fare tutto senza sbloccare il tuo dispositivo e senza ricorrere ad applicazioni di terze parti:
puoi, molto semplicemente, affidarti alle impostazioni di Android.



Ad esempio, se utilizzi un terminale Huawei (io per il tutorial ho usato un P9 Lite equipaggiato con Android 6.0), puoi modificare la grandezza dei font andando nel menu Impostazioni (l’icona dell’ingranaggio situata nella schermata con la lista di tutte le app installate sul dispositivo), poi in Display > Dimensioni carattere e scegliendo una delle opzioni disponibili tra Piccolo, Normale, Grande, Molto grande o Enorme.
Opzioni del genere si trovano un po’ su tutti i device Android, ma le voci e i menu da utilizzare possono variare leggermente di caso in caso.

Rimanendo in tema Huawei, ti segnalo che esiste un “trucchetto” per modificare i font su alcuni dispositivi di questa marca, senza root, andando a sfruttare l’app dedicata ai temi:
te ne ho parlato in maniera più dettagliata nel mio tutorial su come cambiare font su Huawei:
se hai uno smartphone dell’azienda cinese, dagli un’occhiata, ti sarà sicuramente utile.

App per cambiare font Android

Se il tuo intento non è cambiare le dimensioni dei font e/o possiedi un dispositivo che non supporta i “trucchetti” per cambiare font senza root, ecco una serie di app per cambiare font su Android che dovrebbero fare al caso tuo.
Io le ho testate su un Huawei P9 Lite equipaggiato con Android 6.0, ma dovrebbero funzionare nella stessa, identica maniera sulla maggior parte dei terminali equipaggiati con il sistema operativo del robottino verde.
Buon divertimento!



HiFont

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La prima applicazione per cambiare font su Android che ti consiglio di provare è HiFont, che funziona senza root su alcuni terminali Samsung della serie Galaxy e della serie Note e, previa effettuazione del root, permette di cambiare i caratteri scrittura tutti gli altri smartphone/tablet equipaggiati con il sistema di casa Google.



Il funzionamento dell’applicazione è estremamente intuitivo.
Nella sua schermata principale ci sono varie schede:
quella Category in cui puoi sfogliare i caratteri di scrittura in base alla loro categoria di appartenenza (es.
Elegant per i font eleganti, Gothic per quelli in stile gotico e così via); quella New in cui puoi vedere i font aggiunti più di recente nel database della app; Font package in cui puoi scaricare pacchetti di font tematici; Colored Fonts dove ci sono i caratteri di scrittura colorati (compatibili solo con Android 4.4 o superiori e solo con alcuni device) e All in cui puoi vedere tutti i font disponibili per il download.

Una volta individuato il font di tuo interesse, selezionalo e premi sul pulsante Download per avviarne lo scaricamento.
Se compare un messaggio pubblicitario, premi sulla voce Skip (in alto a destra) per chiuderlo.
Dopodiché fai tap sul pulsante Use e conferma l’applicazione del font premendo OK.
Il device si riavvierà automaticamente e, al nuovo accesso, Android utilizzerà il carattere di scrittura da te selezionato.



Sui dispositivi che richiedono il root, la prima volta che utilizzi HiFont devi autorizzare l’applicazione premendo sul pulsante Concedi che compare al centro dello schermo.
Se utilizzi un terminale Huawei, per l’applicazione del font potresti dover andare nell’app Temi e selezionare il carattere di scrittura scaricato con HiFont dalla sezione Miei della stessa.

Se vuoi utilizzare un font “esterno” scaricato da Internet, invece, copialo nella cartella HiFont del tuo smartphone o tablet (sono supportati solo i font in formato ttf) usando un file manager come Total Commander.
Dopodiché apri HiFont, premi sull’icona Settings collocata in basso a destra, seleziona la voce My font dalla schermata successiva, premi sul nome del font da usare e premi sul pulsante Use per applicarlo (o vai nell’app Temi di Huawei, se hai un terminale dell’azienda cinese).



Se, invece, vuoi ripristinare il font predefinito di Android, vai in Settings e seleziona la voce Font Recovery dal menu che si apre.
Conferma quindi la tua volontà di ripristinare il carattere predefinito di Android premendo su Backup font e OK e il gioco è fatto.
Il dispositivo verrà riavviato automaticamente.

Nel caso in cui venisse ripristinato un font sbagliato (cioè diverso da quello che usavi precedentemente sul tuo smartphone/tablet), installa iFont ed esegui la procedura di ripristino con l’Default Font, come ti ho spiegato prima.
Se hai un terminale Huawei, per ripristinare il font predefinito del tuo device devi andare nell’app Temi e selezionare, dalla scheda Miei, il tema EMUI Default.



Nota: per impostazione predefinita, HiFont attiva dei contenuti pubblicitari che possono portare alla visualizzazione di alcuni messaggi relativi all’ottimizzazione del sistema.
Per eliminarli, apri l’app, premi sul pulsante Settings collocato in basso a destra, vai su App optimize e sposta su OFF la levetta relativa alla funzione Auto Clean.

iFont

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Un’altra applicazione che potresti provare iFont, non tanto perché sia migliore di quella che ti segnalerò dopo (sono entrambe ottime) ma perché è quella che funziona senza root con il maggior numero di terminali.



I dispositivi su cui la app funziona senza necessitare dei permessi di root – o dovrebbe, per ovvie ragioni non ho potuto testarli tutti! – sono quelli della famiglia Samsung Galaxy (S3, S4, Note, Note II, ecc.), quelli prodotti da Xiaomi (con MIUI) e quelli di casa Meizu.
Per i dispositivi prodotti da altre aziende, come Motorola, HTC e Sony, è richiesto sempre il root.

iFont si scarica normalmente dal Google Play Store e, al suo primo avvio, mostra una lista di font consigliati tra quelli più scaricati dal momento (scheda Recom).
Se compaiono anche degli avvisi relativi alle pubblicità, premi su No, thankyou.
Se, invece, non vedi alcun font, prova a forzare l’aggiornamento dell’elenco scorrendo la schermata verso il basso.



In alternativa puoi recarti nella scheda Find e visualizzare la lista dei caratteri aggiunti più di recente nell’applicazione (New Font) o di tutti i font disponibili per il download (Font All), oppure puoi premere sull’icona della lente d’ingrandimento (in alto a destra) e cercare i caratteri di scrittura in maniera diretta.

Una volta individuato il font di tuo interesse, selezionalo e premi sul pulsante Download per avviarne lo scaricamento.
L’operazione dovrebbe durare appena pochi secondi.
Se compare un messaggio pubblicitario, chiudilo, premendo sulla (x) o sul pulsante No.



Dopodiché fai tap sui pulsanti Set e Skip (il pulsante “Skip” devi pigiarlo solo la prima volta che applichi un font personalizzato con iFont, serve a saltare la lettura della guida dell’applicazione; negli utilizzi successivi dell’app non comparirà più), conferma l’applicazione del font premendo su OK e aspetta che il telefono venga riavviato:
al nuovo accesso ad Android, il sistema utilizzerà il font da te selezionato al posto di quello predefinito di sistema.
Se utilizzi un terminale Huawei, invece, per applicare il font personalizzato devi aprire l’applicazione Temi, selezionare il font ottenuto con iFont (all’interno della sezione) Miei e applicarlo, premendo prima sul pulsante Applica e poi su Conserva.

Sui dispositivi che richiedono il root, la prima volta che utilizzi iFont devi autorizzare l’applicazione premendo sul pulsante Concedi che compare al centro dello schermo.



Se vuoi, puoi anche scaricare dei font personalizzati da Internet, in formato TTF (leggi la mia guida sui font gratis da scaricare se non sai come fare), copiarli nella cartella iFont del tuo smartphone e utilizzarli in iFont.
Per compiere quest’operazione, va bene qualsiasi file manager, come ad esempio Total Commander.

Se iFont non “vede” i caratteri di scrittura che hai scaricato sul tuo dispositivo, fai tap sulla voce click this e seleziona la cartella in cui si trovano i file ttf che hai scaricato da Internet.
Per applicare i font, invece, apri iFont, vai nella scheda MY dell’applicazione, seleziona la voce My font e procedi come spiegato in precedenza.



In caso di ripensamenti, per ripristinare il font predefinito di Android, avvia iFont, recati nella scheda MY e seleziona l’icona Factory Font dal menu che si apre.
Dopodiché metti il segno di spunta accanto alla voce Backup font e premi su OKper riavviare il dispositivo e completare l’operazione.

Nel caso in cui la procedura non andasse a buon fine, prova a ripristinare il font predefinito di Android ripetendo i passaggi che ti ho appena indicato, ma selezionando la voce Internal Font anziché “Backup Font” dalla schermata di ripristino.
Se, invece, utilizzi un terminale Huawei, per ripristinare i font predefiniti, potresti dover andare nell’app Temi e selezionare il tema predefinito del tuo smartphone o tablet.



come controllare il pc con android



come controllare il pc con android

Prima di uscire di casa, hai lasciato diversi programmi a scaricare sul tuo PC e sei curioso di sapere i tuoi download a che punto sono arrivati?
Ti piacerebbe usare il telefonino per scoprirlo, visualizzando lo stato del PC di casa in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo?
Se hai uno smartphone Android, puoi farlo.

Basta rivolgersi a TeamViewer, una straordinaria applicazione gratuita per Android e per PC che permette di visualizzare il desktop del computer da remoto sul telefonino e di comandare il PC a distanza utilizzando Internet.
Impossibile?
Allora prova a mettere in pratica i consigli su come controllare il PC con Android che sto per darti e poi mi dici.



Se vuoi scoprire come controllare il PC con Android, devi innanzitutto collegarti all’Android Market con il tuo telefonino (o anche con il PC, volendo) e cliccare prima sul pulsante azzurro Scarica (collocato in alto a destra) e poi su Accetta e scarica per installare TeamViewer sul tuo smartphone.

Adesso devi fare lo stesso sul PC che vuoi comandare a distanza.
Collegati quindi al sito Internet di TeamViewer per computer e clicca sul pulsante bianco Download v6.0.11052 (accertati che ci sia selezionata la voce Windows in alto) che si trova al centro della pagina per scaricare il programma sul tuo PC.



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A download completato, avvia la versione di TeamViewer che hai scaricato sul computer (TeamViewer_Setup_it.exe) e, nella finestra che si apre, clicca su Esegui.
Accertati quindi che ci sia il segno di spunta accanto alla voce Installa e fai click prima su Avanti e poi su , metti il segno di spunta accanto alla voce per scopi privati/non commerciali e clicca ancora su Avanti.



Accetta dunque le condizioni di utilizzo del programma, mettendo il segno di spunta accanto alle voci Accetto le condizioni della licenza e  Confermo di utilizzare TeamViewer esclusivamente per scopi privati, fai click su Avanti, metti la spunta su e completa l’installazione di TeamViewer cliccando su Avanti.

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Nella finestra che si apre, sei pronto per configurare il PC per essere controllato da remoto tramite smartphone.
Clicca quindi sul pulsante Avanti, digita il nome che vuoi assegnare al computer nel campo Nome computer, la password che vuoi usare per accedervi da remoto nei campi Password e Conferma password e fai click sul pulsante Avanti per proseguire nella registrazione del PC.

A questo punto, ti verrà chiesto di creare un account gratuito in TeamViewer per ricordare le impostazioni del PC (altrimenti dovresti digitare una password diversa ed un nome preimpostato per il computer da controllare ad ogni esecuzione del programma).
Compila quindi il modulo che ti viene proposto con i tuoi dati personali (nome utente, e-mail e password) e clicca prima su Avanti e poi su Fine per completare la configurazione iniziale di TeamViewer.



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Adesso sei pronto a controllare il PC con Android da remoto.
Prima, però, devi cliccare sul link di conferma presente nel messaggio di posta elettronica ricevuto da TeamViewer per convalidare il tuo account e devi accertarti di due cose:
che il programma sia in esecuzione sul PC e che sia il computer che il telefonino siano collegati ad Internet.
Avvia quindi TeamViewer sul tuo smartphone Android e, nella schermata che compare, clicca sul pulsante Lista partner collocata in basso.



Ora, effettua l’accesso al programma utilizzando il Nome account e la Password che hai appena indicato durante la creazione dell’account gratuito di TeamViewer e sfiora prima il pulsante Accedi e poi la voce I miei computer per visualizzare la lista dei computer disponibili per la connessione remota (ossia il PC di casa).

Per cominciare a comandare da remoto il tuo PC, clicca sul nome del tuo computer e leggi le istruzioni che compaiono a schermo per conoscere i comandi del programma.
A questo punto, sfiora il pulsante Chiudi (in basso a destra) e inizia a guidare il tuo computer dal telefonino guidando il puntatore del mouse con il dito e usando le icone collocate in basso per regolare il livello di zoom dello schermo, richiamare la tastiera, fare click destro, ecc..
Quando hai finito di comandare il PC, premi il tasto Back del telefono e chiudi TeamViewer.



come emulare android



come emulare android

Stai per acquistare un nuovo smartphone ma sei ancora indeciso sul tipo di acquisto da fare.
Sei affascinato dal sistema operativo Google Android ma non sai ancora se è davvero quello che fa al caso tuo.
Beh, ma cosa aspetti?
Installa un emulatore di Android sul tuo PC e fatti meglio un’idea di quello che ti aspetta provando il sistema operativo di Google direttamente sul computer.

Come dici?
È illegale?
Assolutamente no.
Con l’Android SDK che Google ha messo gratuitamente a disposizione di tutti gli sviluppatori, puoi emulare il sistema operativo mobile del robottino sul tuo PC in maniera facile e sicura avendo la possibilità di provare alcune delle caratteristiche principali di Android senza usare uno smartphone.
Allora, sei pronto a scoprire come emulare Android, o no?



Per scoprire come emulare Android devi innanzitutto collegarti al sito Internet dell’Android SDK e cliccare sulla voce android-sdk_r12-windows.zip per scaricare il programma sul tuo PC.
Tieni presente che il peso iniziale del download è di quasi 35MB, quindi devi avere una connessione veloce per portare a termine l’operazione.
L’Android SDK funziona solo se sul PC è installato il software Java, quindi accertati di averlo installato o scaricalo dal sito ufficiale del programma.

A download completato apri, facendo doppio click su di esso, l’archivio appena scaricato (android-sdk_r12-windows.zip), estraine il contenuto in una cartella qualsiasi ed avvia tramite doppio click il programma SDK Manager.exe.
Nella finestra che si apre togli, facendo doppio click su di esse, il segno di spunta da tutte le voci in elenco eccetto Android SDK Platform-tools, revision 6 [*] ed SDK Platform Android 2.3.3, API 10, revision 2 e clicca sul pulsante Install per avviare lo scaricamento e l’installazione dell’emulatore di Android sul tuo PC.



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A procedura ultimata, fai click prima su Yes e poi su Close per tornare alla finestra principale dell’emulatore di Android.
Ora devi creare una nuova macchina virtuale per l’esecuzione del sistema operativo, clicca quindi prima sulla voce Virtual Devices e poi sul pulsante New.
Assegna un nome alla macchina virtuale digitandolo nel campo Name, seleziona la voce Android 2.3.3 – API Level 10 dal menu a tendina Target e fai click prima su Create AVD e poi su OK per completare l’operazione.



Ci siamo! Ora sei pronto ad emulare Android e a provare il sistema operativo sul tuo PC.
Clicca quindi sul nome della macchina virtuale che hai appena creato e fai click prima su Start e poi su Launch per far partire l’emulatore.
Ad Android caricato, sarai libero di usare il sistema operativo di Google sul tuo computer e saggiarne tutte le potenzialità (o quasi) utilizzando i pulsanti dello smartphone che compare su schermo per muoverti all’interno del nuovo ambiente di lavoro.
Nel caso in cui dovesse comparire un messaggio di errore e l’emulatore non dovesse funzionare, prova a scaricare e a creare una macchina virtuale con un’altra versione di Android.

come giocare alla ps su android



come giocare alla ps su android

Vorresti giocare ai giochi che possiedi su PlayStation 4 sul tuo smartphone o tablet Android?
Il televisore a cui è collegata la console è quasi sempre occupata e vorresti quindi poter giocare in mobilità?
Sarai ben felice di sapere che sei nel posto giusto al momento giusto.
Infatti, a breve ti spiegherò come giocare alla PS4 su Android.

Come risultato finale, sarai in grado di giocare a tutti i titoli presenti nella tua libreria PlayStation 4 direttamente dal tuo smartphone e tablet e potrai lasciare quindi libero il televisore collegato alla console.
Nel caso in cui te lo stessi chiedendo, ti spiegherò anche come utilizzare il tuo dispositivo mobile come secondo schermo per effettuare interessanti operazioni, come leggere la chat mentre sei in diretta su Twitch.



Coraggio:
che aspetti lì impalato?
Vuoi giocare ai titoli PlayStation 4 sul tuo device Android?
Sì o No?
Perfetto, allora leggi e metti in pratica le brevi istruzioni che trovi qui sotto.
Ti assicuro che nel giro di pochissimi minuti ti starai divertendo con il tuo gioco preferito.
A me non resta altro da fare, se non augurarti buona lettura e, soprattutto, buon divertimento!

Indice

  • Requisiti minimi
  • Operazioni preliminari
  • Come giocare alla PS4 su Android in Remote Play
  • Utilizzare lo smartphone o il tablet come secondo schermo su PS4

Requisiti minimi

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Prima di entrare nel dettaglio della procedura su come giocare alla PS4 su Android, ritengo di fondamentale importanza spiegarti di cosa hai bisogno per raggiungere il tuo obiettivo.
Ti ricordo che per giocare ai titoli per PlayStation 4 sul tuo smartphone o tablet devi effettuare lo streaming dei contenuti dalla console al dispositivo mobile.

Per questo motivo, devi disporre di una buona connessione a Internet.
Per prestazioni ottimali, Sony consiglia una connessione a banda larga con una velocità sia in download che in upload di almeno 15 Mbps.
Il requisito minimo è, invece, di 5 Mbps.
Per verificare di avere questo requisito, ti consiglio di consultare la mia guida su come verificare la velocità di connessione.



Oltre a questo, la possibilità di giocare ai titoli PlayStation 4 su Android è limitata esclusivamente agli smartphone e tablet della gamma Sony Xperia.
In particolare, tra i modelli compatibili ci sono Xperia XZ3, Xperia XZ2 Premium, Xperia XZ2, Xperia XZ2 Compact, Xperia XZ1, Xperia XZ1 Compact e Xperia XZ Premium.
Esistono anche delle versioni non ufficiali dell’app per il Remote Play che funzionano su device differenti, ma te le sconsiglio in quanto potrebbero non funzionare bene e, cosa ancora più grave, includere dei malware.

Per alcuni di questi dispositivi, esiste anche un Game Control Mount venduto separatamente che consente di posizionare lo smartphone sopra al controller e giocare più comodamente.
Per il resto, hai chiaramente bisogno di una PS4 connessa a Internet (lo smartphone può essere connesso anche a un’altra rete). Per verificare che la tua PS4 sia connessa a Internet, ti invito a dare un’occhiata al mio tutorial su come accedere a PlayStation Network, mentre per ulteriori informazioni ti consiglio di consultare le linee guida ufficiali di Sony.



Operazioni preliminari

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Una volta che ti sei accertato di avere i requisiti minimi che ho descritto nel capitolo precedente, direi che sei pronto per configurare come si deve la tua PlayStation 4, in modo da abilitarla al Remote Play.



Per fare questo, accendi la PS4, recati nella barra degli strumenti superiore e seleziona l’icona Impostazioni.
Dopodiché, premi il tasto X del controller sopra alla voce Impostazioni della connessione di Riproduzione remota e spunta la casella Abilita riproduzione remota.

A questo punto, torna nella pagina iniziale delle Impostazioni di PS4 e seleziona la voce Impostazioni di risparmio energetico.
Fatto ciò, premi il pulsante X del controller sulla voce Imposta le funzioni disponibili nella modalità di riposo e spunta le caselle Rimani connesso a Internet e Abilita l’accensione della PS4 dalla rete.
In questo modo, potrai utilizzare il Remote Play anche quando la console sarà in standby.



Come giocare alla PS4 su Android in Remote Play

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Per giocare ai titoli PlayStation 4 sul tuo smartphone o tablet Android, devi sfruttare l’apposita applicazione ufficiale PS4 Remote Play, sviluppata direttamente da Sony.



Per scaricare e installare quest’ultima, recati sul Play Store, cerca “ps4 remote play” e premi sull’icona dell’app (un controller bianco su sfondo blu).
Dopodiché, premi sulla voce Installa e attendi che il tuo dispositivo completi l’operazione.

Una volta avviata l’applicazione, devi scegliere se vuoi utilizzare il controller Dualshock 4 o sei vuoi farne a meno.
Nel primo caso, attiva il Bluetooth sul tuo dispositivo mobile (dal menu a tendina che esce dall’alto oppure dalle Impostazioni di Android) e fai tap sulla voce Registra.
Ora compariranno a schermo le istruzioni per associare il tuo controller.
In linea generale, devi solamente tenere premuto il pulsante PlayStation del controller fino a quando la luce superiore non lampeggia.



Per procedere, fai quindi tap sulla voce Avanti e attendi che il software termini la scansione della rete.
L’applicazione dovrebbe trovare da sola la console e associarla al tuo smartphone nel giro di pochi minuti.
Nel caso in cui tu non riesca a effettuare quest’operazione, fai tap sulla voce Registra manualmente presente in basso a destra.

Dopodiché torna sulla PlayStation 4, recati nella barra degli strumenti superiore e premi il pulsante X del controller sopra all’icona delle Impostazioni.
A questo punto, seleziona la voce Impostazione della connessione della Riproduzione remota e in seguito Aggiungi dispositivo.
Ti verrà fornito un codice per l’accoppiamento della console ad Android.
Torna ora sullo smartphone o sul tablet, digita il succitato codice e fai tap sulla voce Registra.



Perfetto:
ora il tuo dispositivo mobile è correttamente accoppiato alla console. Nel caso in cui tu abbia configurato il controller, potrai utilizzare quest’ultimo per gestire da remoto la console, altrimenti compariranno a schermo degli appositi tasti virtuali per controllare la PlayStation 4 tramite touch screen.

Utilizzare lo smartphone o tablet come secondo schermo per la PS4

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Come dici?
Vorresti utilizzare il tuo smartphone o tablet Android come secondo schermo mentre effettui altre operazioni sulla PlayStation?
Ebbene, è possibile fare anche questo! In che modo?
Te lo spiego subito.

Innanzitutto, devi scaricare e installare l’applicazione ufficiale PS4 Second Screen.
Recati, quindi, sul Play Store, cerca “ps4 second screen” e fai tap sull’icona dell’app (uno smartphone bianco su sfondo blu).
A questo punto, premi sulla voce Installa e il gioco è fatto.
L’applicazione è compatibile con tutti i dispositivi che montano una versione di Android uguale o superiore alla 4.3.



Una volta avviata l’applicazione, premi sulla voce Avanti e in seguito su Conferma e continua.
Dopodiché, premi sull’icona X presente in alto a sinistra e fai tap sul nome della PlayStation 4 che vuoi associare al dispositivo.
A questo punto, torna sulla PlayStation 4, recati nella barra degli strumenti superiore e seleziona l’icona delle Impostazioni.
Fatto ciò, premi il tasto X del controller sopra all’opzione Impostazione della connessione dell’app per dispositivi mobili e in seguito sull’opzione Aggiungi dispositivo.

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Successivamente, torna sul tuo smartphone o tablet, digita il codice che ti ha suggerito la PS4 e fai tap sulla voce Registra.
Ora, fai tap sull’icona Secondo schermo e potrai utilizzare il tuo dispositivo mobile in questa modalità.
Ad esempio, puoi utilizzare i tasti PlayStation, Back (indietro) e Options e le freccette emulate a schermo per gestire la console.

Premendo sulle icone presenti nella barra superiore, puoi anche utilizzare la tastiera dello smartphone (o del tablet) per inserire del testo (quando richiesto) oppure controllare la chat del tuo streaming.
Per ulteriori informazioni su quest’ultimo, ti consiglio di consultare la mia guida su come streammare su Twitch da PS4.



come non pagare whatsapp android



come non pagare whatsapp android

Stento a crederci, ma ancora oggi ricevo molti messaggi da persone che mi chiedono se esiste un modo per non pagare WhatsApp.
Ora, è vero che viviamo in un periodo di crisi economica e che anche pochi euro fanno comodo nel bilancio mensile di una persona (specie se giovane), ma mi sembra davvero assurdo cercare di risparmiare su un servizio che costa 89 centesimi – ripeto, 89 centesimi – all’anno!

Un po’ più comprensibile è la situazione di chi, come un amico che mi ha scritto qualche giorno fa, si trova con l’abbonamento di WhatsApp in scadenza e per questioni tecniche (ad esempio il cambio di carta di credito) è impossibilitato a fare il pagamento.
È a loro che è indirizzato il tutorial di oggi, nel quale vedremo insieme come non pagare WhatsApp Android, o meglio, come rinnovare l’abbonamento di WhatsApp su uno smartphone Android quando cause di forza maggiore impediscono il pagamento del rinnovo.



Per fortuna non è una situazione disperata come sembra:
esistono metodi legali, supportati ufficialmente da WhatsApp, che permettono di delegare il pagamento del servizio senza rischiare di perdere il proprio account.
Se sei interessato alla cosa e vuoi saperne di più, continua a leggere, trovi spiegato tutto qui sotto.

Delegare il pagamento di WhatsApp

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Il modo più semplice per non pagare WhatsApp Android è chiedere a un amico o un parente di rinnovare l’abbonamento al servizio al proprio posto.
Se al momento sei impossibilitato a pagare il tuo abbonamento, puoi delegare il rinnovo della sottoscrizione a un’altra persona seguendo una di queste due procedure.

  • Invio di un link per il pagamento tramite PayPal – se la persona che deve pagare il tuo abbonamento a WhatsApp dispone di un conto PayPal, puoi generare un link per il rinnovo della tua sottoscrizione e inviarlo a quest’ultima.
    Per generare il link, apri WhatsApp, premi sul pulsante (…) collocato in alto a destra e seleziona la voce Impostazioni dal menu che compare.
    Dopodiché spostati su Account > Info pagamento, premi sul pulsante Invia link pagamento e invia l’email con il link per pagare WhatsApp alla persona che deve rinnovare il servizio per tuo conto.
  • Funzione “paga per un amico” di WhatsApp – la persona che deve pagare il rinnovo del tuo abbonamento WhatsApp utilizza Android?
    In questo caso può sfruttare la funzione “paga per un amico” che permette di effettuare il pagamento per un’altra persona usando la carta di credito associata al proprio smartphone.
    Per pagare il tuo abbonamento, la persona in questione deve premere sul pulsante (…) di WhatsApp, recarsi nel menu Impostazioni > Contatti dell’applicazione e selezionare la voce Paga per un amico dalla schermata che si apre.
    Dopodiché deve premere sul pulsante Scegli un contatto, selezionare il tuo nominativo e completare normalmente il pagamento (come se stesse rinnovando la sua sottoscrizione).

In entrambi i casi, il rinnovo dell’abbonamento dovrebbe risultare in maniera istantanea.
Per verificare la nuova data di scadenza del tuo account WhatsApp, avvia l’applicazione, premi sul pulsante (…) collocato in alto a destra e seleziona la voce Impostazioni dal menu che compare.
Dopodiché spostati su Account > Info pagamento e controlla la data di scadenza del servizio (che dovrebbe essere di 1, 3 o 5 anni successiva a quella che visualizzavi prima del rinnovo).



Ripristinare la licenza da iPhone

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Sei passato da iPhone ad Android?
Allora forse sei esentato ufficialmente dal pagamento del canone di WhatsApp.
Mi spiego meglio.



Fino a qualche anno fa la versione iOS di WhatsApp era a pagamento, costava 89 centesimi da pagare al momento del download.
Successivamente, quando l’applicazione ha adottato il modello di sottoscrizione annuale su tutte le piattaforme (con download gratuito) è stato deciso che chi aveva acquistato WhatsApp su iPhone aveva diritto a una licenza lifetime, senza scadenza.

Se tu sei tra i fortunati che hanno acquistato WhatsApp su iOS quando l’applicazione era ancora a pagamento, puoi installare l’applicazione sul tuo smartphone Android (a patto che tu abbia lo stesso numero che usavi su iPhone) e ottenere una licenza a vita anche sul sistema operativo del robottino verde.



In alternativa, se utilizzi un numero di telefono differente, puoi trasferire la licenza lifetime da iOS ad Android avviando l’applicazione su iPhone e recandoti nel menu Impostazioni > Account > Cambia numero.
Trovi maggiori informazioni su questa procedura nel mio tutorial su come trasferire WhatsApp.

Attenzione ai client di terze parti!

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Su Internet è facile imbattersi in client non ufficiali che consentono – tra le altre cose – di non pagare WhatsApp Android.
Il mio consiglio è di starne assolutamente alla larga in quanto possono portare alla sospensione, temporanea o addirittura permanente, del proprio account.

Come ti ho spiegato nel mio tutorial su come sbloccare WhatsApp, l’utilizzo di client di terze parti (quindi applicazioni diverse dal WhatsApp ufficiale) non è autorizzato e porta, per l’appunto, alla sospensione del proprio account (misura contro la quale noi utenti possiamo fare ben poco).
Fai attenzione!



come resettare box android



come resettare box android

Qualche tempo fa, hai deciso di avvalerti di un TV box Android sia per aggiungere funzionalità multimediali al tuo televisore sia per poter utilizzare al meglio Kodi.
Sul più bello, però, il dispositivo che avevi scelto ha smesso di funzionare in modo corretto:
le app non partono più o, addirittura, lo stesso box si blocca sulla schermata d’avvio, rovinandoti il pomeriggio o la serata che avevi tenuto libera proprio per gustarti un film o una serie TV in pace.

Ma non disperare, il tuo tempo no nè ancora perso:
se seguirai i consigli che intendo offrirti di seguito, in pochi minuti potrai resettare box Android e renderlo di nuovo operativo, ripristinando anche le impostazioni e i profili che avevi preventivamente configurato su Kodi:
in questo modo non dovrai reimpostare manualmente l’intero catalogo multimediale che con tanta cura avevi realizzato!



Per prima cosa, ti indicherò tutti i passaggi che devi effettuare per poter eseguire un backup di Kodi e un backup delle impostazioni di sistema di Android (qualora il TV Box si avviii ancora), per poi procedere con le istruzioni relative al ripristino del box Android, sia utilizzando il sistema operativo che avvalendoti del pulsante di reset, presente praticamente su tutti i dispositivi di questo tipo.
A questo punto, non mi resta altro da fare che augurarti buona lettura e buona fortuna!

Indice

  • Operazioni preliminari
  • Come resettare box Android tramite il sistema operativo
  • Come resettare box Android tramite hardware

Operazioni preliminari

Prima di resettare il tuo box Android, ti consiglio di effettuare alcune operazioni preventive per semplificare la configurazione successiva.
Mi riferisco alla procedura per salvare la configurazione del media center Kodi (di cui ti ho parlato nello specifico nella mia guida dedicata) e a quella per effettuare la medesima operazione con le impostazioni del sistema operativo Android, avvalendoti dell’account Google configurato al suo interno.



Backup impostazioni Kodi

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Per effettuare un backup delle impostazioni di Kodi, avvia l’app sul box Android utilizzando l’icona presente nella dashboard (l’area in cui risiedono i collegamenti rapidi alle app più usate) o nel menu App dello stesso, spostati poi nella barra sinistra di Kodi utilizzando il telecomando, clicca sul pulsante Add-on e ripeti successivamente l’opreazione con il pulsante Installa da repository, collocato in alto a sinistra.



Nella nuova finestra proposta, clicca ancora sulla voce Add-on Programmi, identifica il componente aggiuntivo Backup e premi sul pulsante Installa per effettuare immediatamente il setup dello stesso.

Una volta completata l’operazione, torna alla schemrata principale di Kodi utilizzando il tasto back/indietro del telecomando, accedi alla sezione Add-on collocata nella barra di navigazione sinistra e clicca sull’icona Backup (a forma di disco floppy) residente al suo interno.



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Una volta aperta l’app, clicca sulla voce Backup collocata al suo interno per aprire subito la finestra di configurazione:
per aggiungere un percorso in cui salvare il backup (puoi scegliere tra percorso di rete, chiavetta USB o microSD), clicca sul menu Cartella Remota e seleziona successivamente la voce Seleziona percorso dal menu a tendina Tipo percorso remoto.



A questo punto, spostati sulla voce Seleziona percorso remoto e premi il tasto OK del telecomando per scegliere, di fatto, la cartella da utilizzare:
seguendo le istruzioni proposte nella fienstra successiva, potrai scegliere se salvare il file di backup in un percorso di rete SMB, in una memoria esterna, in un percorso di rete NFS o all’interno di un dispositivo UPnP.

In alternativa, puoi salvare il backup anche su Google DriveDropbox:
in questo caso, nel menu a tendina Tipo percorso remoto, devi scegliere tra uno dei due servizi cloud e seguire le istruzioni visualizzate a schermo per effettuare l’accesso e selezionare la cartella remota in cui salvare il file.



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Una volta completata la fase di selezione della cartella di backup e tornato alla schermata principale dell’add-on, fai clic sul pulsante Selezione File collocato a sinistra, per scegliere cosa includere nel backup di Kodi:
personalmente, ti consiglio di apporre il segno di spunta accanto alle voci Profili, File di configurazione, Add-on Utente Dati add-on per salvare tutte le impostazioni principali del programma.



Una volta completata la scelta, premi sul pulsante OK collocato a destra, clicca per tre volte sul pulsante Back/Indietro del telecomando per tornare alla sezione “Add-on” di Kodi, clicca ancora una volta sull’icona di Backup e, infine, avvia la procedura di salvataggio cliccando sulla voce Backup:
a seconda della dimensione dei file e del percorso scelto, potrebbero essere necessari alcuni minuti per portare a termine il tutto.

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Effettuare il ripristino del backup di Kodi è semplicissimo:
una volta resettato il box Android, apri nuovamente l’app Kodi e installa l’add-on “Backup” come ti ho mostrato in precedenza.

Seleziona, quindi, la voce Ripristino e indica, avvalendoti dei menu e dei pulsanti proposti, il percorso remoto in cui hai salvato il file di backup.
Infine, non devi far altro che cliccare sul nome del file in questione (aiutandoti con la data, se non sai quale scegliere) per avviare il ripristino delle impostazioni.



Backup impostazioni Android

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Effettuare il backup delle impostazioni e delle app installate sul TV Box Android è molto semplice, poiché il tutto si “lega” all’account Google che hai configurato all’interno del sistema oeprativo.



Come dici?
Non hai ancora collegato l’account Google al box?
Non preoccuparti, si tratta di un’operazione estremamente semplice:
per prima cosa, clicca sull’icona di Google Play (a forma di triangolo colorato) annessa alla dashboard o alla schermata Home del sistema operativo, digita, utilizzando la tastiera a schermo attraverso il telecomando, le credenziali del tuo account Google nelle apposite caselle (se non ne disponi, puoi crearlo rapidamente seguendo le mie istruzioni in merito) e premi sul pulsante Accedi.

Una volta effettuato il login, il sistema mostrerà una finestra che chiede se effettuare il backup delle impostazioni (Wi-Fi, contatti, app e così via) che andrai a installare sul sistema operativo:
tutto ciò che devi fare è apporre il segno di spunta accanto all’apposita voce per effettuare il backup automatico dei dati del dispositivo.
Una volta configurato il backup, fai clic sul pulsante Avanti collocato in basso a destra per finalizzare l’operazione.



Se, invece, avevi preventivamente effettuato l’accesso, puoi attivare il backup automatico dalle impostazioni di Android premendo sul pulsante Impostazioni (o SettingsMore Settings o voci simili, variabili a seconda del modello in tuo possesso), cliccando poi sulla voce Backup e Ripristino e assicurandoti che la levetta collocata accanto alla voce Backup dei miei dati sia impostata su ON.

Per ripristinare le impostazioni così salvate, non dovrai fare altro che configurare, una volta resettato il box Android, lo stesso account Google da cui hai agito, per poi confermare la volontà di effettuare il ripristino durante la procedura di configurazione.



Come resettare box Android tramite il sistema operativo

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Ora che hai messo al sicuro i tuoi dati, puoi finalmente resettare box Android e riportarlo allo stato di fabbrica.
In linea di massima, i passaggi da eseguire sono gli stessi che probabilmente hai già effettuato su uno smartphone Android:
l’unica differenza è che, questa volta, dovrai procedere avvalendoti del telecomando.



Dunque, se possibile, avvia il box Android, clicca sul menu Impostazioni (o simili, il nome dipende dal modello di dispositivo in tuo possesso), scegli la voce Memoria e ripristino dalla schermata che si apre, dopodiché clicca sulla voce Ripristino dati di fabbrica:
a questo punto, consapevole del fatto che la procedura cancellerà completamente i dati presenti sul box, clicca sulla voce  collocata nella finestra d’avviso successiva per avviare immediatamente la procedura di ripristino.

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In alcuni box Android, la summenzionata procedura potrebbe leggermente variare:
una volta avuto accesso al menu Impostazioni, potresti aver bisogno di cliccare sulla voce More settings per accedere ai settaggi aggiuntivi di Android.

In questo modo, si aprirà una schermata del tutto simile alle classiche impostazioni di Android su smartphone:
tutto ciò che devi fare, a questo punto, è cliccare sul menu Backup e ripristino e successivamente sulla voce Ripristino dati di fabbrica.



A questo punto, consapevole del fatto che l’operazione cancellerà tutti i dati di Android, non devi fare altro che cliccare sulla voce Ripristina telefono per avviare immediatamente il processo di reset.

Come resettare box Android tramite hardware

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Come dici?
Hai letto attentamente le istruzioni che ti ho fornito finora, ma non hai potuto avvalertene perché il tuo TV Box Android non si avvia affatto?
Non disperare, come ultima spiaggia puoi tentare di resettare il dispositivo tramite l’apposito pulsante hardware, di cui tutti i device di questo tipo sono dotati.



Tale pulsante permette, nello specifico, di effettuare il ripristino istantaneo alle impostazioni di fabbrica salvate nel firmware del box Android, così da poterlo riportare alle impostazioni iniziali anche nel caso in cui si accenda oppure risulti bloccato alla schermata di avvio.

La posizione del pulsante di ripristino cambia su ogni modello:
essa è facilmente riconoscibile poiché si presenta come un piccolo foro, in cui è possibile inserire un piccolo oggetto appuntito (come uno stuzzicadenti o un ago, per intenderci), in alcuni casi accompagnato dalla dicitura RESET e collocato solitamente in prosismità delle porte HDMI e di alimentazione del box.
Ricorda che, anche con questo tipo di ripristino, i dati salvati sul box Android verranno irrimediabilmente persi.



Ad ogni modo, una volta identificato il foro, collega il dispositivo alla corrente elettrica, assicurati che questo sia acceso e, avvalendoti di uno stuzzicadenti o di un oggetto sottile e appuntito, premi delicatamente il pulsante nascosto all’interno del foro e tienilo premuto per almeno 10 secondi.

Fatto ciò, rilascia il pulsante e collega il cavo video (ad es.
HDMI) al televisore per verificare che la procedura sia andata a buon fine:
tieni presente che il primo avvio del sistema operativo potrebbe essere molto lungo (e durare anche 10 minuti), dunque non preoccuparti se, all’inizio, Android potrebbe sembrarti bloccato all’avvio.



come spiare whatsapp android



come spiare whatsapp android

Viste le numerose richieste che ho ricevuto in merito, oggi torno ad occuparmi di un argomento che ho già trattato diverse volte in passato:
come spiare WhatsApp Android.
No, tranquillo, non voglio incentivare attività illegali come il monitoraggio delle comunicazioni elettroniche.
Tutt’altro.
Con il tutorial di oggi voglio analizzare alcune tecniche adottate dai criminali informatici per captare le nostre conversazioni su WhatsApp e voglio farti scoprire tutte le “armi” che abbiamo a nostra disposizione per difenderci.

Per fortuna la situazione non è drammatica come qualcuno vuole farla apparire.
Su Android, WhatsApp utilizza una tecnica di cifratura denominata end-to-end che rende i messaggi visibili solo ai rispettivi mittenti e destinatari.
Le chat arrivano in forma criptata perfino sui server del servizio ed è difficile che un malintenzionato possa “catturarle” con attività come lo sniffing delle reti wireless (a meno che non ci sia una falla nell’implementazione del sistema di cifratura, questo non possiamo saperlo).
Ad ogni modo è vietato abbassare la guardia!



Esistono tecniche – se vogliamo meno raffinate ma ugualmente molto pericolose – che permettono di rubare l’identità di una persona su WhatsApp accedendo fisicamente al suo smartphone.
Vediamo subito quali sono e attrezziamoci per evitare che qualcuno possa metterle in pratica sui nostri cellulari.

Spiare WhatsApp Android con WhatsApp Web

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WhatsApp Web, come sicuramente ben saprai, è una funzione di WhatsApp che permette di accedere al servizio via Web.
Funziona su qualsiasi computer ed è compatibile con tantissimi browser diversi:
Chrome, Firefox, Opera e Safari (con funzioni limitate, come ti ho spiegato anche nel mio post su WhatsApp per PC).

Utilizzarlo è davvero semplicissimo:
basta collegarsi al sito web.whatsapp.com, scansionare con la fotocamera dello smartphone il QR code che compare sullo schermo del PC e il gioco è fatto.
E quindi, cosa c’è di pericoloso in tutto questo?



I rischi per la nostra privacy arrivano dal fatto che WhatsApp Web è in grado di memorizzare l’identità dell’utente (basta mettere il segno di spunta sull’opzione Resta connesso per accedere al servizio senza dover scansionare il QR code) e dal fatto che non è richiesta la presenza dello smartphone sulla stessa rete Wi-Fi del PC.
WhatsApp Web funziona solo se lo smartphone su cui è installato WhatsApp è acceso e connesso a Internet, ma la connessione può avvenire tramite qualsiasi rete wireless o addirittura tramite la rete dati 3G/LTE, i due dispositivi non devono trovarsi necessariamente nella stessa stanza.

Questo significa che un malintenzionato potrebbe sottrarti lo smartphone con una scusa (es.
la necessità di fare una chiamata urgente), utilizzarlo per accedere a WhatsApp Web e mantenere l’accesso alle tue conversazioni per diversi giorni.



Come difendersi:
per difenderti da questo tipo di minacce devi mettere in pratica un po’ di buonsenso, quindi non devi prestare lo smartphone a sconosciuti e non devi lasciarlo incustodito in luoghi pubblici.
Inoltre puoi recarti nel menu Chat > […] > WhatsApp Web di WhatsApp e controllare tutte le sessioni di WhatsApp Web attive sul tuo account.
Se ne rilevi qualche attività sospetta, premi sul pulsante Disconnettiti da tutti i computer e tutti i PC connessi al tuo account perderanno l’accesso (sarà necessario scansionare nuovamente il QR code con il telefonino per accedere a WhatsApp Web).

Clonare WhatsApp

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Un’altra delle tecniche utilizzate dai criminali informatici per spiare WhatsApp Android è clonare il MAC address del telefono della vittima, installare WhatsApp e rubare l’identità della persona da spiare.
Si tratta di una procedura molto elaborata, alquanto lunga da mettere in pratica, ma ancora molto pericolosa.

Il MAC address, qualora non ne avessi mai sentito parlare, è un codice di 12 cifre che permette di identificare in maniera univoca tutti i dispositivi in grado di connettersi a Internet.
Anche WhatsApp lo utilizza, insieme al numero di telefono, per verificare l’identità dei propri utenti… ed è qui che i criminali informatici possono mettere il loro zampino.



Esistono delle applicazioni, come per esempio BusyBox e Mac Address Ghost, che consentono di camuffare il MAC address degli smartphone Android (solo quelli precedentemente sottoposti alla procedura di root) facendolo apparire come quello di un altro telefono.

Questo “trucchetto” può consentire a un malintenzionato di clonare il MAC address di un telefono (lo smartphone della persona da spiare), installare una nuova copia di WhatsApp, attivarla con il numero della vittima e ottenere così l’accesso completo a tutte le sue conversazioni.



Come difendersi: questo tipo di attacco, così come quello che abbiamo visto in precedenza, richiede un accesso fisico allo smartphone della vittima.
Ciò significa che puoi evitarlo non lasciando il tuo cellulare in balìa degli sconosciuti e applicando alcune elementari misure di protezione.

Una di queste è sicuramente l’utilizzo di un PIN sicuro per evitare accessi non autorizzati allo smartphone (d’altronde per visualizzare il MAC address del cellulare basta andare nel menu delle impostazioni, non bisogna essere hacker!).
Se non hai già provveduto a farlo, imposta un PIN sicuro sul tuo Android recandoti nel menu Impostazioni > Sicurezza > Blocco Schermo e selezionando la voce PIN da quest’ultimo.
In alternativa puoi anche selezionare la voce Sequenza e utilizzare una gesture (cioè un “disegno” da fare con il dito sullo schermo del telefono) al posto del codice numerico.



Altro consiglio che mi sento di darti è quello di vietare la visualizzazione degli SMS nella lock-screen di Android (in questo modo anche l’SMS con il codice di verifica di WhatsApp non può essere visualizzato dai malintenzionati).
Per riuscirci, recati nel menu Impostazioni > Sicurezza > Blocco Schermo di Android, imposta un PIN o una Sequenza e scegli di nascondere i contenuti sensibili.

Applicazioni spia

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Come ti ho spiegato anche nel mio tutorial su come spiare cellulari Android, il Google Play Store pullula di applicazioni per il parental control e la localizzazione remota degli smartphone che, se opportunamente configurate, possono consentire a un malintenzionato di spiare un telefono a distanza catturando tutto quello che viene digitato sulla sua tastiera e quello che accade sul suo schermo.

Come difendersi:
anche le applicazioni spia necessitano di un accesso fisico al telefono per poter essere installate, quindi valgono tutti i consigli che ti ho dato prima.
Inoltre potresti provare ad accedere al menu Impostazioni > App > Tutte di Android e vedere se c’è qualche nome “sospetto” fra le applicazioni installate sul cellulare.



Purtroppo l’assenza di nomi “sospetti” dai menu di Android non fuga completamente il dubbio relativo alla presenza di applicazioni spia sul cellulare.
Questo genere di app, infatti, ha l’abilità di nascondersi da tutti i menu di sistema e per liberarsene bisogna prima sbloccarle inserendo delle apposite password.

La persona spiata, ovviamente, non conosce queste password e quindi può liberarsi dell’applicazione spia solo formattando il proprio device.
Se tu hai questo tipo di sospetto ma non hai trovato nomi “strani” nel menu di Android, prova a resettare Android seguendo il mio tutorial sull’argomento e dovresti risolvere il problema.



Sniffing wireless

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WhatsApp per Android, come precisato all’inizio di questo post, utilizza un sistema di cifratura end-to-end denominato TextSecure.
Questo sistema è basato sull’utilizzo di due chiavi:
una chiave pubblica che viene condivisa con il nostro interlocutore e serve a cifrare i messaggi in uscita e una chiave pubblica che invece risiede unicamente sul nostro smartphone e ci permette di decifrare i messaggi in entrata.



Con la cifratura end-to-end, il rischio legato al monitoraggio delle reti wireless (il cosiddetto sniffing wireless) è ridotto al minimo, in quanto tutte le informazioni circolano in forma criptata ma… c’è un ma.

WhatsApp è un’applicazione closed source, non possiamo analizzare a fondo il suo codice sorgente, e quindi non possiamo sapere se la cifratura viene applicata sempre, se in alcuni paesi viene disattivata su richiesta dei governi locali o se la sua implementazione è stata fatta a regola d’arte.
Va da sé che un semplice errore nell’utilizzo di questa tecnologia renderebbe nuovamente vulnerabile l’applicazione e abbasserebbe di molto la sicurezza delle nostre conversazioni.



Un primo campanello d’allarme circa la sicurezza della cifratura end-to-end in WhatsApp è arrivato nell’aprile del 2015, quando un team di ricercatori tedeschi ha scoperto che solo le comunicazioni Android > Android venivano protette con la cifratura TextSecure.
In altre circostanze la app utilizzava una tecnologia basata sull’algoritmo RC4 che non è più ritenuto impenetrabile ed è molto più facile da decodificare per i criminali informatici.

Ora la situazione dovrebbe essere migliorata.
Gli sviluppatori del sistema di cifratura di WhatsApp hanno assicurato che la cifratura end-to-end arriverà gradualmente su tutte le piattaforme, ma rimane l’incognita relativa all’impossibilità di controllare il codice di WhatsApp.
Non possiamo sapere se e quali tipi di comunicazioni vengono effettivamente criptati.
Dobbiamo “fidarci”.



Come difendersi: se la cifratura end-to-end non funziona, purtroppo noi utenti non possiamo fare nulla.
L’unico consiglio che mi sento di darti è evitare le connessioni Wi-Fi pubbliche, che come noto sono il terreno di caccia preferito dai criminali informatici.
Per il resto, se non ti fidi di WhatsApp smetti di usarlo e rivolgiti ad un’altra applicazione di messaggistica con cifratura end-to-end, possibilmente open source (in modo da avere maggiori garanzie sul funzionamento della cifratura).

come trasmettere schermo android su pc



come trasmettere schermo android su pc

Ti piacerebbe tanto proiettare lo schermo del tuo smartphone Android sul PC ma temi che le competenze informatiche richieste per compiere quest’operazione siano troppo elevate per te? Sono felice di dirti che ti sbagli, e pure di grosso! Con tutti gli strumenti che oggi ci sono a disposizione, la condivisione dello schermo di uno smartphone (o di un tablet) sul computer non è per nulla complessa:
conoscendo le soluzioni giuste, sono sufficienti pochi minuti per riuscire nell’intento!

Come dici?
Proprio non sai da dove iniziare?
Non ti preoccupare:
sappi che ti trovi nel posto giusto, in un momento che non può essere migliore! Di seguito, infatti, ti illustrerò come trasmettere schermo Android su PC con delle soluzioni semplici, gratuite, e soprattutto veloci. Per raggiungere l’obiettivo, ti spiegherò come sfruttare una funzionalità integrata in Windows 10, poi ti segnalerò un’estensione dedicata al browser Google Chrome (che però richiede la presenza di un cavo USB per il collegamento) e infine ti segnalerò dei software dedicati che permettono di condividere lo schermo di Android sul computer.



Escludendo la prima soluzione, dedicata soltanto all’ultima versione del sistema operativo Microsoft, le soluzioni che sto per consigliarti sono adatte anche a macOS e Linux, quindi indipendentemente dal sistema che utilizzi sul tuo computer, stai sicuro che riuscirai nel tuo intento.
Che aspetti a cominciare?
Ritagliati qualche minuto di tempo libero, leggi attentamente le mie “dritte” e, in men che non si dica, il gioco sarà fatto!

Indice

  • Trasmetti schermo (Windows 10)
  • Vysor (Windows/macOS/Linux)
  • TeamViewer (Windows/macOS/Linux)
  • AirDroid (Windows/macOS)

Trasmetti schermo

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Disponi di un PC equipaggiato con Windows 10?
Perfetto, sono lieto di comunicarti che puoi trasmettere lo schermo di Android sul tuo computer senza installare nessun programma.
Tutto quello che devi fare è sfruttare Miracast, una funzionalità integrata in Windows e disponibile anche nei sistemi operativi Android 5 e successivi che permette, per l’appunto, di condividere lo schermo dei dispositivi portatili sul PC.

Come si usa Miracast?
Te lo spiego subito.
Per prima cosa, accertati che il device Android e il computer siano collegati alla stessa rete, dopodiché clicca sul pulsante Start di Windows collocato in basso a sinistra (l’icona a forma di bandierina), premi sul pulsante  posto sulla piccola barra laterale, poi seleziona le voci Sistema e Proiezione in questo PC.



Una volta aperto il nuovo pannello, imposta su Disponibile ovunque nelle reti sicure il primo menu a tendina e su Solo la prima volta il secondo.
Ora, per predisporre il computer alla ricezione del segnale Miracast, chiudi la finestra delle Impostazioni, clicca di nuovo sul tasto Start (oppure sulla barra di ricerca di Cortana), digita la parola Connetti e fai clic sulla prima icona che compare nel menu.

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A questo punto prendi il tuo dispositivo Android, richiama l’area di notifica con uno swipe dall’alto verso il basso, esegui ancora un piccolo swipe per espandere la zona dedicata ai pulsanti funzione e fai tap sull’icona Multi-schermoSmart-View Trasmetti (il nome può variare a seconda del sistema operativo).
Pigia sul nome del computer Windows 10 su cui hai avviato Connetti, attendi qualche secondo, premi sul pulsante  di Windows 10 per accordare il permesso di trasmissione e vedrai comparire lo schermo di Android direttamente sul PC!

In alcune interfacce personalizzate di Android potresti dover accedere alla funzionalità di trasmissione schermo attraverso altri menu.
Ad esempio, se il tuo device utilizza la MIUI di Xiaomi, devi fare tap sull’icona Impostazioni, poi devi premere sulla voce Altro presente nel riquadro Rete e devi fare tap sull’opzione Schermo wireless.
Se necessario, sposta su Attivato l’interruttore collocato in alto e attendi che il PC venga rilevato.



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Fatto ciò, non ti resta che premere sul nome del computer per avviare la condivisione dello schermo e accordare i permessi di trasmissione come spiegato in precedenza.
Questa è indubbiamente la soluzione più semplice per trasmettere schermo Android su PC, ma il tutto si limita a una semplice “riproduzione” dello schermo, senza la possibilità di poter controllare il dispositivo dal computer.



Vysor

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Come ti ho spiegato poco fa, la soluzione “Trasmetti schermo” di Windows 10 permette la visualizzazione del display di Android sul computer, ma ne impedisce il controllo.
Con Vysor questo limite viene abolito:
si tratta di un’app per Android, funzionante anche su dispositivi che non dispongono dei permessi di root, che permette di trasmettere e controllare lo schermo del device attraverso il browser Google Chrome.
Tutto ciò di cui necessiti, quindi, è un computer con su installato Google Chrome (se non sai come fare, ti invito a consultare il mio tutorial in merito) e un cavo USB con cui collegarvi il dispositivo Android.



Se disponi di sistema operativo Windows, ti consiglio di installare preventivamente i driver ADB per evitare di incorrere in problemi:
per farlo, collegati a questo sito Web, poi fai clic sul link di download relativo alla versione più recente del software e attendi che il file venga scaricato sul tuo computer.

A download completato, avvia il programma e premi sul pulsante , dopodiché digita la lettera Y, poi premi Invio, e ripeti tre volte quest’operazione.
A questo punto, premi sui pulsanti Avanti, InstallaFine:
l’installazione dei driver è così conclusa.
Questo passaggio non è necessario né su macOS né su Linux, in quanto ADB è nativamente compatibile con questi sistemi operativi.



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Ora devi attivare le opzioni sviluppatore e la modalità debug su Android:
fai quindi tap sull’icona Impostazioni presente nella lista app del dispositivo, seleziona la voce Info sul telefono, cerca la dicitura Numero build (o Versione MIUI, nel caso tu disponga di un dispositivo Xiaomi) e fai tap 7 volte su di essa per attivare la modalità di sviluppo.



Torna ora alla schermata principale del menu Impostazioni, seleziona la voce Opzioni di sviluppoOpzioni sviluppatore (oppure Impostazioni aggiuntive > Opzioni sviluppatore se ti trovi su una ROM MIUI) e sposta su Attivato l’interruttore in corrispondenza della voce Debug USB.
In ultimo, installa l’app Vysor dal Play Store e collega il tuo dispositivo al PC tramite cavo USB.

A questo punto spostati sul computer, avvia il browser Google Chrome e collegati al sito Internet di Vysor, fai clic sui tasti AggiungiAggiungi App, dopodiché clicca sull’icona di Vysor che compare nella scheda App di Chrome che si apre automaticamente (in alternativa, puoi richiamare la sezione Apps tramite l’apposita icona collocata nella barra dei preferiti).
In questa fase, clicca su OK nella finestra di richiesta permessi che compare su Android, per trasmettere e controllare lo schermo:
attendi qualche secondo e il gioco è fatto!



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La versione gratuita di Vysor non ha limiti di tempo sull’utilizzo, tuttavia prevede la comparsa di un banner pubblicitario ogni mezz’ora di attività.
Per eliminare questo limite, e sbloccare anche le altre funzionalità dell’app (come la modifica della risoluzione e della qualità di trasmissione, la comunicazione in modalità wireless, la cattura di screenshot, screencast ecc.), puoi acquistare una licenza mensile a 2,50$annuale a 10$ o permanente a 40$.

TeamViewer

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Un altro validissimo metodo per trasmettere schermo Android su PC è senza ombra di dubbio TeamViewer, un famosissimo software per il controllo remoto di computer e dispositivi portatili.
L’app dedicata al controllo remoto di Android si chiama TeamViewer QuickSupport (o QS) e consente il controllo remoto del dispositivo tramite computer, esattamente come succede con la già conosciuta e apprezzata app “classica” per PC.

La prima cosa che devi fare per avvalerti di TeamViewer QuickSupport è installare la succitata app dal Play Store di Android, per poi procedere all’installazione dell’app “compagna” sul computer. Per procurarti la versione computer del software, collegati a questo sito Internet, individua la versione più adatta al tuo sistema operativo e clicca sul pulsante Scarica TeamViewer.



Al termine del download, se disponi di Windows, avvia il file appena scaricato (facendo doppio clic su di esso), apponi il segno di spunta sulle voci Installa e su per scopi privati / non commerciali, clicca sui pulsanti Accetto – fine e il gioco è fatto.
Al termine del setup, il programma si aprirà automaticamente.

Se invece disponi di un Mac, avvia il file scaricato con un doppio clic e ripeti l’operazione sull’icona a forma di pacchetto che compare nella nuova finestra.
Successivamente, premi due volte sul pulsante Continua, poi su Accetta e su Installa, inserisci la password del tuo account utente nell’apposita casella e premi infine su Installa software.



Lo step immediatamente successivo prevede la configurazione iniziale di TeamViewer, che per i tuoi scopi puoi tranquillamente tralasciare:
premi sui pulsanti ContinuaSaltaTermina.
Pigia su Chiudi nella finestra di installazione del programma, poi su Sposta:
la finestra principale di TeamViewer, identica a quella per Windows, si apre automaticamente.

A questo punto, prendi il tuo dispositivo Android, avvia QuickSupport dalla lista app del tuo device e annota il numero che vedi nella sezione Il Tuo ID, spostati sul computer e ricopia lo stesso numero nella casella ID Interlocutore situata nel programma TeamViewer e clicca sul pulsante Collegati, premi sui pulsanti Consenti e Avvia Adesso che compaiono nella schermata di Android e il gioco è fatto:
da questo momento, puoi controllare il tuo device tramite TeamViewer in esecuzione sul computer.



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Usando le apposite schede collocate in alto, puoi accedere a funzionalità per la cattura di screenshot, gestione delle app e scambio dati, il tutto in modo semplice e veloce.
Puoi interrompere la trasmissione dello schermo in qualsiasi momento, chiudendo il programma sul PC o richiamando l’icona di QuickSupport dall’area di notifica di Android.



AirDroid

Le soluzioni che ti ho elencato fino ad ora non ti hanno soddisfatto?
Allora ti consiglio di rivolgerti ad AirDroid:
si tratta di un’app per Android che, in combinazione con un programma Windows e macOS, offre numerosi strumenti per il controllo del dispositivo sfruttando il computer, tra cui la possibilità di trasmettere lo schermo.
L’app funziona egregiamente sia su dispositivi dotati di root che non, anche se, in quest’ultimo caso, ci sarà bisogno di concedere più permessi d’accesso.

Fatta questa doverosa premessa, la prima cosa da fare è scaricare e installare l’app AirDroid da Google Play, dopodiché procedere al setup del programma per computer.
Collegati dunque al sito Internet di AirDroid, premi sul pulsante Scarica AirDroid – È gratuito e clicca sull’icona relativa al sistema operativo che possiedi.
Se disponi di Windows, avvia il file appena scaricato e installalo cliccando sui pulsanti OKAvantiAccettoInstallaFine.
Se invece possiedi un Mac, avvia il file scaricato e trascina l’icona del programma nella cartella Applicazioni di macOS, apri la suddetta cartella con un doppio clic e avvia AirDroid facendo clic destro sulla sua icona, selezionando la voce Apri dal menu che compare e poi premendo sul pulsante Apri (devi farlo soltanto al primo avvio).



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Completate queste operazioni, le due procedure si equivalgono:
clicca sulla voce Registrati/Iscriviti collocata subito sotto il pulsante Accedi, compila gli appositi campi (posti nella nuova finestra del browser che viene aperta) con le informazioni richieste, dopodiché premi il pulsante Registrati e attendi la comparsa della finestra di conferma.
Chiudi il browser, torna all’app per computer, inserisci l’indirizzo email e la password scelta in precedenza nelle caselle preposte, e fai clic sul pulsante Accedi.
Se ti trovi su Windows, clicca sul pulsante Consenti accesso per abilitare l’accesso completo alla rete.



A questo punto avvia l’app AirDroid sul tuo dispositivo Android, fai quattro swipe verso sinistra per saltare rapidamente il tutorial, poi sfiora il pulsante Accedi o Registrati e, nei campi dedicati, digita il medesimo indirizzo email e la stessa password usata in precedenza, dopodiché fai tap sul pulsante Accedi, poi più volte sul pulsante Consenti per accordare i permessi richiesti.
Torna ora al programma per PC e recati nella sezione AirMirror cliccando sull’icona a forma di binocolo che trovi nella barra laterale del programma; se intendi soltanto visualizzare lo schermo del tuo dispositivo, clicca sul pulsante Modalità Solo Lettura e poi sul pulsante Avvia Adesso che compare sulla schermata del device Android:
dopo qualche secondo vedrai il display proiettato sul computer.

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Se invece intendi controllare Android usando mouse e tastiera del computer, puoi agire in due modi differenti:
se disponi dei permessi di root, sempre dalla sezione AirMirror del programma, fai clic sul pulsante AirMirror e, infine, concedi l’accesso root su Android sfiorando le voci Permetti e Permetti comunque (o Concedi, a seconda della versione del sistema operativo).

Qualora il tuo device non disponesse dei permessi di root, devi effettuare un’operazione preventiva che richiede la presenza del cavo USB (è necessario soltanto la prima volta):
abilita la modalità sviluppatore e il debug USB come ti ho mostrato nella sezione relativa a Vysor, collega il dispositivo al PC tramite cavetto, fai clic sui pulsanti AirMirror Impostazione completata.



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Dopo qualche secondo, vedrai comparire nella finestra di AirDroid lo schermo del tuo dispositivo, che potrai controllare comodamente utilizzando mouse e tastiera:
a questo punto puoi tranquillamente scollegare il cavo USB e continuare ad usare il device direttamente dal computer.



Hai visto?
Trasmettere lo schermo del tuo dispositivo Android sul computer non è affare così complesso:
basta conoscere i giusti programmi! Voglio però avvisarti che, su alcune specifiche versioni di Android, il controllo del dispositivo potrebbe non essere disponibile, dunque i programmi sopracitati si “limiteranno” a condividere lo schermo:
se necessiti con urgenza di questa funzionalità, il mio consiglio è quello di effettuare il root seguendo il mio tutorial, per poi ritentare il controllo in un secondo momento, con la procedura che ritieni più opportuna tra quelle che ti ho suggerito.

giochi android



giochi android

Gli smartphone sono strumenti utilissimi:
ci permettono di comunicare, lavorare, informarci in tempo reale su quello che succede nel mondo… però diciamolo, chi resiste alla tentazione di trasformarli in console portatili e divertirsi con qualche videogame?

Lo so, anche tu ami giocare con il tuo telefonino non appena se ne presenta l’occasione, ed è per questo che oggi ho deciso di proporti una bella sezione di giochi per Android che secondo me vanno scaricati subito.
Dai puzzle game agli sparatutto, dai titoli action a quelli sportivi, ce n’è davvero per tutti i gusti.
Buon divertimento!



Platform e Azione

Cominciamo con una bella rassegna di giochi per Android dove l’azione, la prontezza di riflessi e il divertimento la fanno da padroni.

  • GTA III e GTA Vice City (4,49€) – due capitoli del passato recente di Grand Theft Auto ottimizzati perfettamente per Android.
    Semplicemente imperdibili!
  • Rayman Jungle Run e Rayman Fiesta Run (2,69€) – due spassosissimi platform con protagonista il mitico Rayman in cui bisogna saltare da una piattaforma all’altra e abbattere i nemici raccogliendo lum e gettoni d’oro.
  • Il cavaliere oscuro (5,99€) – un bel titolo action in 3D dedicato a Batman.
  • Zombie Tsunami (Gratis) – originale titolo a tema zombie in cui bisogna mangiare i sopravvissuti per far crescere la propria orda di morti-viventi.
  • Prince of Persia (1,79€) – un grande classico del mondo videoludico in versione mobile.
    Buona grafica.
  • Sonic The Hedgehog (2,77€) – un caposaldo del mondo dei videogiochi, scaricalo e non te ne pentirai! Sono disponibili anche altri capitoli della saga sul Play Store.
  • Metal Slug 3 (3,59€) – storico sparatutto a tema bellico in cui la freniticità e il divertimento la fanno da padroni.
    Sul Play Store si possono trovare anche altri capitoli della saga.
  • Meltdown (Gratis) – altro sparatutto molto frenetico e divertente con grafica in stile cartoon.

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Puzzle Game e Strategia

Fra i giochi per Android più popolari del Google Play Store ci sono tantissimi puzzle game, questi sono i migliori:

  • Candy Crush Saga (Gratis) – probabilmente il puzzle game più famoso degli ultimi tempi.
    Per giocare, bisogna allineare le caramelle dello stesso tipo e creare le migliori combo possibili.
    Crea dipendenza!
  • Pet Rescue Saga (Gratis) – divertentissimo puzzle game dagli stessi autori di Candy Crush Saga nel quale bisogna allineare due o più blocchi dello stesso colore per salvare i cuccioli disseminati lungo i quadri.
  • Plants vs Zombies (0,89€) – un altro classico del mondo videoludico mobile.
    Si tratta di un tower-defense in cui bisogna sfruttare delle piante per abbattere un’orda di temibili zombie.
  • Ruzzle (Gratis) – lo “Scarabeo” del nuovo millennio.
    Impossibile non conoscerlo.
  • Fruit Ninja (0,70€) – storico titolo per smartphone e tablet in cui bisogna sfidare gli altri (o la CPU) tagliando della frutta che salta sullo schermo.
  • Clash of Clans (Gratis) – popolarissimo gioco di strategia in cui bisogna costruire un villaggio, addestra le proprie truppe e combattere con migliaia di altri giocatori online.
  • Worms 2 (2,00€) – divertentissimo gioco strategico della saga “Worms”.
    Da non perdere.
  • Temple Run 2 (Gratis) – famoso gioco di azione in cui bisogna inclinare lo smartphone per far spostare il proprio personaggio lungo un percorso irto di ostacoli.
  • TETRIS (Gratis) – uno dei puzzle game più famosi della storia.
    Bellissima questa versione ottimizzata per i touch-screen.
  • Final Fantasy V (14,49€) – remake in italiano per uno dei vecchi capitoli della celebre saga di GDR Square-Enix.
    Costa molto, ma se sei un appassionato ne vale sicuramente la pena.

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Giochi di carte

Anche gli appassionati di giochi di carte possono contare su una vasta gamma di giochi per Android adatti alle loro esigenze.

  • World Series of Poker (Gratis) – senza ombra di dubbio uno dei migliori titoli di poker disponibili su Android.
    È possibile giocare online con altre persone di tutto il mondo e supporta anche Facebook.
  • Burraco Jogatina (Gratis) – ottimo titolo di Burraco che permette di giocare in modalità singola offline e multiplayer online realizzando sfide 2v2 o 4v4.
  • Scopa (Gratis) – per gli appassionati del classicissimo gioco della Scopa.
    Permette di giocare in modalità single player (contro la CPU) o in multiplayer sfidando altri utenti in tutto il mondo o persone che si trovano nei paraggi (via Bluetooth).
  • Briscola (Gratis) – nulla di meglio per giocare a Briscola su Android.
    Supporta la modalità single player e la modalità multiplayer tramite Facebook.
    Include tre differenti livelli di difficoltà e un avanzato sistema di traguardi.
  • Tressette (Gratis) – il Tressette su Android.
    Supporta la modalità single player e la modalità multiplayer per sfidare altri utenti in remoto o persone che si trovano nei paraggi (via Bluetooth).
    Include vari mazzi di carte e un intrigante sistema di traguardi che rende più vario il gioco.
  • 250+ collezione solitario (Gratis) – come facilmente intuibile dal titolo, si tratta di una fantastica app gratuita che include oltre 250 solitari (con relative istruzioni).
  • UNO and Friends (Gratis) – il divertentissimo gioco di carte UNO nella sua variante digitale.
    Da giocare in multiplayer online.

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Sport e Motori

Ami le auto, il calcio o il basket?
Ecco alcuni giochi per Android che devi assolutamente provare:

  • Asphalt 8:
    Airborne (Gratis)
    – uno dei migliori giochi di corse automobilistiche disponibili su Android, ha una grafica spettacolare e un parco auto vastissimo fra cui scegliere.
  • FIFA 14 (Gratis) – il gioco di calcio per eccellenza.
    Anche se i controlli non sono sempre comodissimi, ha un’ottima grafica ed una buona giocabilità.
  • Need for Speed Hot Pursuit (4,49€) – uno dei migliori titoli motoristici per Android.
    Oltre ad avere una bellissima grafica, include molte modalità di gioco differenti.
    Ci si può calare nei panni dei poliziotti o dei malviventi dando vita a inseguimenti mozzafiato.
  • GT Racing 2:
    The Real Car Exp (Gratis)
    – altro titolo dedicato alle quattro ruote molto divertente.
    Molto realistico e con un parco auto impressionante.
    Basti dire che include 67 auto su licenza e 13 piste, tra cui Mazda e Laguna Seca.
  • Jam City (Gratis) – un ottimo gioco di basket dalla grafica cartoonesca.