come modificare foto android



come modificare foto android

Esistono tantissime app per modificare foto Android:
c’è Instagram, che ormai conoscono tutti e non necessita di presentazioni; l’applicazione Fotocamera del sistema operativo di Google che include diversi filtri per perfezionare i propri scatti, ma poi su quali altre app possiamo fare affidamento?
Quali vale veramente la pena scaricare?
Proviamo a scoprirlo insieme.

Qui sotto trovi una lista di applicazioni per Android, quasi tutte gratuite, che permettono di ritoccare le foto in maniera semplicissima.
Ti assicuro che ce ne sono davvero per tutti i gusti:
da quelle più basilari, à la Instagram, che permettono di conferire un tocco artistico ai propri scatti, a quelle leggermente più avanzate che consentono di regolare in maniera manuale vari parametri delle immagini (luminosità, colori, esposizione e quant’altro).



Esistono anche delle applicazioni professionali, destinate ai fotografi e agli appassionati più esigenti, che permettono di ritoccare le immagini in formato RAW.
Adesso però cerchiamo di andare con ordine, vediamo quali sono le applicazioni che vale la pena provare e scopriamo quali sono i loro principali pregi e difetti.
Sono sicuro che troverai anche quella che fa al caso tuo.
Buona lettura e buon divertimento!

VSCO Cam

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VSCO Cam è una delle applicazioni fotografiche più popolari degli ultimi mesi.
Disponibile anche per iOS, oltre che per Android, offre una vasta gamma di filtri che consentono di dare un tocco artistico ai propri scatti.
Inoltre presenta dei controlli manuali che permettono di regolare i parametri di esposizione, luminosità, colori e altri valori per scattare immagini in maniera maggiormente professionale.
In quest’ottima quindi puoi capire che VSCO Cam si configura anche come un’applicazione che riesce ad essere in grado di accontentare anche i fotografi più esigenti.

L’applicazione VSCO Cam va intesa come applicazione che lavorerà in sostituzione alla fotocamera predefinita del proprio smartphone, permettendo così di modificare le foto su Android partendo dal momento dello scatto.



Scaricando VSCO Cam potrai notare come l’interfaccia dell’applicazione sia volutamente molto minimale e, anche se a un primo utilizzo forse non risulta particolarmente intuitiva, dopo un po’ si fa apprezzare per la sua rapidità.
Nella barra situata in basso ci sono i collegamenti rapidi alla libreria (ossia il rullino fotografico di Android dal quale importare le foto da ritoccare, premendo sul pulsante “+”); nella sezione negozio si possono acquistare pacchetti di filtri aggiuntivi; alle sezioni Persone, Immagini e Journal (accessibile facendo tap sul simbolo del mappamondo) vengono postati degli scatti modificati da altri utenti con VSCO Cam (da usare come ispirazione per le proprie creazioni) mentre tramite la fotocamera si potrà scattare una foto impostando uno o più tra i numeri parametri manuali per poi eventualmente modificarla nell’applicazione.

La barra degli strumenti che sarà visualizzata nella parte bassa dello schermo, quando si aprirà la fotocamera con VSCO Cam, si compone invece di icone non convenzionali per regolare i parametri di scatto e realizzare così foto in maniera professionale.
Non è affatto facile capire a cosa si riferiscano le varie opzioni, a meno che non si è soventi effettuare modifiche di valori dedicati alle impostazioni di scatto con fotocamere professionali che svolgono queste funzioni.



Al contrario, l’editor che permette di modificare le foto già scattate è molto più intuitivo e le icone dei pulsanti che permettono di modicare i valori della foto sono correlati da relativa descrizione delle funzionalità.
Sarà quindi molto più immediato regolare parametri come Esposizione, Contrasto, Ritaglio, Inclinazione e Messa a fuoco, giusto per citarne qualcuno.
È poi possibile condividere la foto modificata tramite i principali social network.

Per chi desidera effettuare modifiche di base alla foto vi sono inoltre diversi filtri applicabili alle immagini e la voce Negozio che rimanda allo stori dell’app dove acquistare ulteriori filtri.



VSCO Cam è disponibile gratuitamente sul Google Play Store.

SnapSeed

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SnapSeed è una delle app per modificare foto Android più complete e “quotate” di sempre.
È distribuita gratuitamente da Google (che ha acquisito la sua casa produttrice nel 2012) e include un po’ tutto quello che si potrebbe volere da un’applicazione per il fotoritocco destinata ai dispositivi mobili:
tanti effetti artistici pronti all’uso, un’interfaccia intuitiva e una serie di controlli manuali per regolare in maniera precisa tutti i parametri delle foto.
Da non dimenticare la presenza di numerose guide che spiegano passo per passo come applicare i filtri professionali per realizzare delle modifiche degne di un fotografo esperto.

Per utilizzare SnapSeed, basta avviarla, premere sul bottone Apri e selezionare l’immagine da modificare.
Dopodiché bisogna selezionare l’icona della matita che compare nel menu in basso e scegliere quale strumento utilizzare per ritoccare l’immagine in modo avanzato.
Si aprirà così un pannello ricco di pulsanti che integra tutti gli strumenti che servono per regolare in maniera approfondita i parametri delle foto:
RuotaRitagliaCalibra, Nitidezza, Prospettiva, Espandi e così via, per modificare luminosità, contrasto e tanto altro ancora.



La voce con il simbolo di un semicerchio, va invece incontro alla tendenza di applicare filtri alle foto in stile Instagram, integrando strumenti che ti permetteranno di modificare la foto attraverso filtri e stili predefiniti.
Per applicare le modifiche, premi ogni volta sul simbolo V di conferma.

Una volta terminate le modifiche, premi sul simbolo della condivisione (una porta con una freccia).
Potrai salvare una copia della foto (pulsante Salva), esportarla selezionandone la qualità (pulsante Esporta) oppure salvarla in una cartella da te selezionata avvalendoti della voce Esporta come.
Il punto di forza di quest’applicazione?
La sua estrema facilità di utilizzo.



SnapSeed è disponibile gratuitamente sul PlayStore di Android.

Pixlr

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Pixlr si pone come validissima alternativa a VSCO Cam, SnapSeed e tutte le altre applicazioni di fotoritocco avanzate per Android.
L’applicazione utilizza anch’essa la formula della distribuzione gratuita e include una vasta gamma di funzioni interessanti.

Oltre ai filtri appena menzionati – grazie ai quali si possono dare i più disparati tocchi artistici alle proprie foto -, prevede la possibilità di aggiungere bordi e adesivi alle immagini, creare divertenti collage e provare gli effetti in tempo reale mentre si inquadrano i soggetti da ritrarre con la fotocamera dello smartphone.



L’interfaccia della app è molto intuitiva:
si avvia, si sceglie se realizzare uno scatto in tempo reale con la fotocamera, un collage o modificare una foto esistente e il gioco è fatto.
I filtri e gli strumenti disponibili per modificare una foto scattata sono dei più classici e si trovano nella parte bassa dello schermo.

Pixrl è disponibile gratuitamente sul PlayStore di Android e i suoi strumenti sono accessibili anche via Web, attraverso l’editor online.



PhotoFunia

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PhotoFunia è un’applicazione gratuita che si discosta da quelle viste in precedenza per i suoi strumenti dal tono più giocoso, oltre che per il semplice fatto che non permette di ritoccare le proprie foto manualmente, bensì di utilizzarle e di modificarle per dar vita a dei divertentissimi fotomontaggi.



La app di PhotoFunia si appoggia al database di effetti disponibili sull’omonimo sito Web, difatti necessita di una connessione a Internet sempre attiva per funzionare.

Spiegare come si utilizza è quasi superfluo, specialmente visto che utilizzare l’app è di una semplicità disarmante:
si seleziona uno degli scenari disponibili (per sfogliarli tutti basta recarsi nella sezione Categories), dopodiché si premi sul pulsante Scegli foto, si seleziona la foto da usare nel fotomontaggio (si può scattare sul momento oppure anche importarla dal social network Facebook o VK) si preme OK per due volte consecutive e il gioco è fatto!



PhotoFunia è disponibile gratuitamente sul PlayStore di Google ma presenta al suo interno banner pubblicitari.

Adobe Photoshop Lightroom

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Adobe Photoshop Lightroom per Android è la trasposizione mobile del celebre software fotografico di casa Adobe.
Si tratta dunque di una soluzione destinata ai fotografi professionisti o agli appassionati di fotografia che desiderano ritoccare i propri scatti in maniera “seria” sin da subito, senza dover aspettare l’importazione delle immagini sul computer.

Adobe Photoshop Lightroom supporta le immagini in formato RAW ed è scaricabile gratuitamente dal Play Store, tuttavia non è realmente gratuita, in quanto per usufruire di tutti i vantaggi di quest’applicazione, tra cui la possibilità di sincronizzare le foto in cloud per usufruirne su qualsiasi dispositivo, oltre ad altri strumenti di modifica avanzata.



Potrai capire quindi che, volendo sfruttare quest’applicazione per modificare foto su Android in maniera professionale, è decisamente necessario sottoscrivere un abbonamento al servizio Creative Cloud di Adobe.

Da tenere presente che, tra le altre cose, aver sottoscritto un abbonamento al servizio Creative Cloud di Adobe con il piano Fotografia (che tra l’altro è quello più economico al costo di 12,19 euro al mese) permette di utilizzare sul PC programmi come Adobe Photoshop Lightroom e Photoshop CC, a fronte del pagamento del canone mensile, anziché dell’acquisto una tantum per la licenza di uno o più software.



Adobe Photoshop Mix

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Pur non essendo professionale quanto Adobe Photoshop Lightroom, Adobe Photoshop Mix riesce ad offrire un ottimo compromesso per chi desidera modificare foto su Android in maniera avanzata.



Rispetto ad Adobe Photoshop Lightroom.
Adobe Photoshop Mix è utilizzabile in maniera del tutto gratuita e quindi riesce ad essere un buon compromesso con interessanti funzionalità offerte agli utenti.
Permette per esempio di applicare vari effetti artistici alle foto; regolare facilmente luminosità, contrasto e altri parametri delle immagini e – cosa che differenzia questa app da quelle menzionate in precedenza – scontornare oggetti e persone dalle foto.

Viste le sue enormi potenzialità, Photoshop Mix richiede l’utilizzo di dispositivi abbastanza potenti, quindi potrebbe non funzionare a dovere su smartphone e tablet datati o economici.
Pur essendo gratuito, richiede l’accesso tramite Adobe ID (che si può ottenere gratuitamente anche effettuando la registrazione tramite la stessa app).



come recuperare video cancellati da whatsapp android



come recuperare video cancellati da whatsapp android

Hai deciso di ripulire la memoria del tuo dispositivo Android e, come da prassi, hai provveduto a eliminare tutti quei video ricevuti dagli innumerevoli gruppi di WhatsApp di cui fai parte.
Trascorsi alcuni minuti, però, ti sei ricordato che avevi tutta l’intenzione di conservare alcuni di quei filmati, poiché ritraevano ricordi per te importanti:
il problema è che, non avendone un’altra copia, proprio non sai come porre rimedio al tuo errore.
Lasciami indovinare, le cose stanno esattamente così?
Allora ho un’ottima notizia per te:
ti trovi nel posto giusto, al momento giusto!

Con la guida di oggi, infatti, andrò a spiegarti come recuperare video cancellati da WhatsApp Android illustrandoti una serie di procedimenti che, nella maggior parte dei casi, permettono di ottenere nuovamente l’accesso ai filmati nel giro di qualche secondo.
Dopodiché sarà mia cura darti qualche informazione in più relativa ai programmi e alle app dedicati all’analisi della memoria di Android, da usare nel caso in cui qualcosa non dovesse andare per il verso giusto.



Allora, cosa ci fai ancora lì impalato?
Ritaglia un po’ di tempo libero per te e leggi attentamente tutto quanto ho da spiegarti sull’argomento:
posso garantirti che, al termine di questa guida, avrai acquisito le competenze necessarie per ottenere il risultato che ti sei prefissato.
A questo punto, non mi resta altro da fare, se non augurarti buona lettura e farti un gigantesco in bocca al lupo per tutto!

Indice

  • Recuperare video cancellati da WhatsApp Android tramite la Galleria
  • Recuperare video cancellati da WhatsApp Android tramite backup
  • Recuperare video cancellati da WhatsApp Android tramite cloud
  • Altri metodi per recuperare video cancellati da WhatsApp Android

Recuperare video cancellati da WhatsApp Android tramite la Galleria

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Se hai eliminato il messaggio di chat contenente il video di tuo interesse, senza però apporre il segno di spunta accanto alla voce Elimina media dal telefono, allora ci sono ottime probabilità che il filmato sia ancora lì, nella Galleria di Android, pronto per essere recuperato.

Per impostazione predefinita, infatti, WhatsApp salva tutte le immagini e i video ricevuti all’interno di una cartella dedicata, residente nella Galleria del sistema operativo; dunque, a meno che tu non abbia disattivato la funzione per salvare automaticamente le foto di WhatsApp, i file di tuo interesse sono salvi.



Per potervi accedere, avvia l’app di Google Foto (o qualsiasi app preposta alla gestione dell’archivio fotografico) richiamandola dal drawer di Android, fai tap sulla scheda Album e il gioco è fatto:
a questo punto, non ti resta che entrare nell’album WhatsApp Video e potrai così visualizzare i filmati inviati e ricevuti su WhatsApp, inclusi quelli collegati ai messaggi eliminati.

Su alcune versioni di Android, i video ricevuti su WhatsApp potrebbero non essere visualizzati nell’app dedicata alla gestione di foto e video, per precisa impostazione del sistema operativo.
Ciò, tuttavia, non significa che essi non siano più presenti sul telefono, anzi!



Per potervi accedere, devi servirti di un gestore file, come Files di Google (preinstallato su tutte le versioni di Android più recenti):
dopo aver aperto l’app in questione e averle concordato, se necessario, i permessi per operare sulla memoria del device, fai tap sulla scheda Sfoglia collocata in basso, tocca la cartella Memoria interna (o Scheda SD, se hai scelto di salvare i file su microSD) e, per poter visualizzare i filmati ricevuti tramite WhatsApp, recati nel percorso WhatsApp > Media > WhatsApp Video.

Se, invece, il video che ti interessa recuperare era stato realizzato e inviato da te, potrai trovarlo nella cartella Sent situata all’interno del percorso WhatsApp Video.



Recuperare video cancellati da WhatsApp Android tramite backup

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Se i filmati ricevuti o inviati su WhatsApp sono stati cancellati anche dalla memoria dello smartphone, puoi tentare di recuperarli avvalendoti del backup delle conversazioni, a patto che tu abbia preventivamente abilitato la funzione di salvataggio automatico di WhatsApp su Google Drive e/o in locale, così come ti ho spiegato nella mia guida dedicata all’argomento, oppure realizzato manualmente un backup delle conversazioni.



Va da sé che la data di realizzazione del backup, automatico o manuale che sia, dev’essere antecedente a quella in cui hai eliminato il video:
per verificarlo, avvia l’app di WhatsApp, fai tap sul pulsante (⋮) collocato in alto a destra e tocca la voce Impostazioni situata nel menu che va ad aprirsi.

Successivamente, recati nelle sezioni Backup > Backup delle chat e, per concludere, verifica la data e l’ora indicate accanto alla scritta Ultimo backup.
Qualora la data in cui è stato creato il backup fosse effettivamente precedente a quella in cui hai eliminato il video, puoi recuperare quest’ultimo con facilità, sfruttando la funzione di ripristino di WhatsApp.
Tieni presente, però, che così facendo perderai tutti i messaggi (insieme ai relativi file multimediali) ricevuti e inviati successivamente alla data del backup.



È inoltre indispensabile che, all’interno dei backup, sia stato incluso il salvataggio dei video (risultato ottenibile spostando su ON la levetta Includi video, situata nel pannello Impostazioni > Chat > Backup delle chat di WhatsApp).

Tutto chiaro?
OK, allora procediamo.
Per prima cosa, disinstalla l’app di WhatsApp dal telefono utilizzando la procedura “classica” prevista da Android:
in linea di massima, devi effettuare un tap prolungato sulla sua icona (quella situata nel drawer), sfiorare la voce Disinstalla annessa al menu visualizzato a schermo (oppure “trascinare” l’icona verso il cestino che compare in cima allo schermo) e, infine, premere sul pulsante OK.
Per indicazioni più approfondite sulla disinstallazione delle app su Android, puoi consultare la guida che ho dedicato al tema.



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Ora, segui le istruzioni più appropriate al tuo caso, a seconda che i backup siano stati conservati su Google Drive oppure sulla memoria locale del telefono.



  • Backup su Google Drive – scarica nuovamente WhatsApp dal Google Play Store, avvia l’app e segui la solita procedura di configurazione iniziale:
    verifica il tuo numero di telefono, attendi la ricezione dell’SMS di conferma (immettendo, se necessario, il codice di sicurezza nell’apposito campo) e conferma la tua intenzione di voler ripristinare le chat dai dati di backup precedenti.
    Completato il ripristino dei file, devi semplicemente scegliere il nome da visualizzare e la foto profilo per poter usare nuovamente l’applicazione.
  • Backup locale – prima ancora di procedere con il ripristino dell’app, devi “forzare” WhatsApp a leggere i dati dal backup locale.
    Per agire in tal senso, collegati al pannello di gestione di Google Drive ed effettua l’accesso con l’account Google configurato su Android.
    A login avvenuto, fai clic sul riquadro relativo a WhatsApp Messenger e clicca sui pulsanti Rimuovi accessoOK, per far sì che l’app non utilizzi più, temporaneamente, Google Drive per il salvataggio/ripristino dei dati.
    Fatto ciò, provvedi a reinstallare e configurare nuovamente WhatsApp seguendo le stesse indicazioni che ti ho fornito al punto precedente.

Completato il ripristino del backup, puoi ritrovare i video eliminati in precedenza (ma anche le foto e tutti gli altri file) all’interno delle chat in cui li avevi ricevuti:
per riuscirci, apri la chat di tuo interesse, fai tap sul pulsante (⋮) residente in alto a destra e tocca la voce Media nel menu che compare.

Recuperare video cancellati da WhatsApp Android tramite cloud

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Se avevi attivato il salvataggio automatico delle cartelle multimediali di WhatsApp su Google Foto, oppure caricato manualmente (e poi eliminato) i video su altri servizi cloud, quali Dropbox o OneDrive, esistono ottime probabilità che i video eliminati dal telefono siano ancora lì, pronti per essere recuperati.



Qualora avessi preventivamente configurato Google Foto per il caricamento delle immagini e dei video sul cloud (attivando la levetta Backup e sincronizzazione in fase di primo accesso all’app) e, successivamente, attivato il salvataggio automatico della cartella WhatsApp video (rispondendo affermativamente alla notifica visualizzata a schermo), allora i video cancellati sono quasi certamente al sicuro sullo spazio dedicato di Google.

Per accedervi, non devi far altro che aprire l’app Google Foto, recarti nella scheda Album (in basso) e, da lì, selezionare l’album WhatsApp Video:
con un po’ di fortuna, dovresti riuscire a trovare i video di tuo interesse.



Laddove, invece, avessi provveduto a eliminare i filmati di WhatsApp anche all’interno di Google Foto, puoi tentare di recuperarli dal Cestino dell’app (dove gli elementi cancellati restano per 30 giorni, prima dell’eliminazione definitiva):
per accedervi, sfiora il pulsante  situato in alto a sinistra e scegli la voce Cestino dal menu visualizzato.

In seguito, fai tap sul video che intendi recuperare e tocca il bottone Ripristina, per riportarlo nell’album WhatsApp Video.
Tieni presente che i file eliminati restano archiviati nel cestino per un periodo pari a 30 giorni, trascorsi i quali essi vengono definitivamente cancellati dal cloud.



Se stai leggendo questa guida a scopo preventivo, sappi che puoi attivare il backup della cartella WhatsApp Video in Google Foto nel seguente modo:
dopo aver avviato l’app, tocca il pulsante  posto in alto a sinistra, scegli le voci ImpostazioniBackup e sincronizzazione e, se necessario, attiva la levetta che trovi in cima al nuovo pannello visualizzato.

Al fine di avvalerti dello spazio di archiviazione gratuito, imposta l’opzione Dimensioni caricamento su Alta qualità (spazio di archiviazione illimitato).
In seguito, tocca l’opzione Cartelle dispositivo e sposta su ON la levetta posta in corrispondenza della voce WhatsApp Video (e di qualsiasi altra cartella tu voglia effettuare il backup).



Per ulteriori informazioni sui backup automatici e al funzionamento dell’app Google Foto, ti invito a leggere la guida che ho dedicato specificamente a questo servizio.

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Come dici?
Avevi archiviato i video di WhatsApp su Dropbox oppure su OneDrive ma, in un attimo di rabbia, hai provveduto a eliminarli anche da lì? Non temere, anche in questo caso puoi avvalerti del cestino, presente su entrambe le piattaforme cloud, per ripristinare i video cancellati.

Per quanto riguarda Dropbox, il cestino non è integrato all’interno dell’app ma può essere visitato solo tramite il pannello Web del servizio.
I file restano per 30 giorni al suo interno, prima dell’eliminazione definitiva.



Per accedervi, avvia il browser che sei solito usare per navigare su Internet (ad es.
Chrome), collegati al sito dropbox.com, sfiora la voce Accedi collocata in alto a destra e inserisci, negli appositi campi, l’indirizzo email e la password del tuo account.

A login completato, fai tap sul pulsante  collocato in alto a sinistra, scegli la voce File dal nuovo pannello visualizzato e, in seguito, tocca nuovamente il pulsante  per poi selezionare la voce Eliminati di recente.
Una volta individuato il filmato che vuoi recuperare, fai tap sulla sua icona e poi sul pulsante Ripristina, situato in fondo al riquadro visualizzato, per riportarlo tra i file di Dropbox.



Se disponi dell’app di OneDrive, invece, puoi accedere al cestino toccando la scheda Me (in basso a destra) e selezionando la voce Cestino situata nel menu che compare.  Una volta individuato il video da recuperare, fai tap sulla sua icona e, per ripristinarlo, tocca l’icona della freccia circolare con l’orologio che compare in alto.

Altri metodi per recuperare video cancellati da WhatsApp Android

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Aspetta un attimo, mi stai dicendo che non disponi di alcun backup utile e che, sul cloud, non c’è traccia dei filmati che intendi recuperare, pertanto non sei riuscito a recuperare i video cancellati da WhatsApp Android?

A questo punto, il miglior consiglio che mi sento di darti è quello di utilizzare alcuni specifici software finalizzati al recupero dei file cancellati.
Poiché le possibilità di recupero variano in base all’uso che hai fatto del dispositivo (più file sono stati creati/modificati in seguito all’eliminazione del video, meno sono le probabilità che il recupero vada a buon fine), non posso garantirti un margine di successo del 100%, ma vale comunque la pena tentare.



Per ottenere informazioni dettagliate sui programmi disponibili per lo scopo e le loro modalità d’uso, ti invito a leggere la mia guida su come recuperare i dati da cellulare, nella quale ho avuto modo di approfondire la questione.

Infine, se non hai a disposizione un computer, puoi tentare di effettuare il recupero tramite alcune specifiche app per Android, delle quali ti ho parlato nel mio tutorial su come recuperare i video cancellati su Android:
anche in questo caso, non mi è possibile garantirti la riuscita del recupero dei file, ma è sempre meglio di niente.



come sfruttare al meglio android



come sfruttare al meglio android

Dietro consiglio dei tuoi amici, ti sei finalmente deciso a sostituire il tuo vecchio cellulare con uno smartphone Android.
Così adesso in tasca non hai più un semplice telefono ma un dispositivo in grado di fare tantissime cose:
navigare in Internet, visualizzare video, riprodurre musica, ecc..
Forse troppo per te, che non sei abituato a questo genere di terminali.

Che ne dici, allora, se facciamo un breve excursus sulle funzioni principali di questo sistema operativo e scopriamo insieme come sfruttare al meglio Android?
Vedrai, ti basteranno pochissimi giorni per padroneggiare il tutto, riuscirai perfino a sfruttare funzioni di cui fino a pochi minuti prima ignoravi completamente l’esistenza!



Uno dei primi passi che devi compiere se vuoi imparare come sfruttare al meglio Android è collegare il tuo nuovo smartphone con un account Google.
Questo ti permetterà di usufruire di tutti i servizi online di “big G”, come Gmail e YouTube, e di sincronizzare alcune informazioni, come i contatti della rubrica e gli appuntamenti della agenda, fra telefono ed account Google.

Per sapere come associare un telefono Android a Google, consulta la guida che ho realizzato sull’argomento:
è semplicissimo e richiede pochissimi minuti.
Stesso discorso vale per la procedura relativa a come sincronizzare contatti Android con Gmail, Facebook, Twitter e Microsoft Exchange:
segui le indicazioni presenti nel mio articolo sull’argomento e riuscirai facilmente a compiere anche quest’operazione.



Un altro accorgimento fondamentale per ottenere il meglio da Android (e mantenere il proprio smartphone sicuro) è mantenere il sistema operativo del telefono aggiornato.
Per aggiornare un terminale Android si può ricorrere al sistema di aggiornamento OTA (over the air) accessibile direttamente dal menu del telefonino oppure ai software per la gestione dello smartphone tramite computer, come Samsung KIES.
Trovi maggiori dettagli su come sfruttare entrambe le soluzioni nella mia guida su come aggiornare Android.

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A proposito della gestione degli smartphone Android dal PC:
se vuoi davvero sfruttare al meglio Android non puoi assolutamente trascurare la possibilità di gustarti film, album musicali ed altri contenuti multimediali sul tuo telefonino trasferendoli direttamente dal computer.
Per fare ciò, hai tre opzioni a tua disposizione.

La prima consiste nell’installare un programma come Samsung KIES che permette di gestire lo smartphone a 360 gradi tramite PC, la seconda prevede l’utilizzo dello smartphone come una qualsiasi chiavetta USB e il trasferimento dei file su di esso tramite Risorse del computer (in questo caso, devi assicurarti di aver installato i driver del dispositivo sul PC), mentre la terza passa per l’utilizzo di programmi di terze parti utilizzabili universalmente con tutti i modelli di telefoni Android (ad esempio Wondershare MobileGo).
Per maggiori dettagli, leggi i miei articoli su come collegare Android al PC e come gestire Android dal PC.



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Ed ora passiamo al capitolo app.
Come tutti i sistemi operativi per smartphone (e tablet) più avanzati, anche Android può contare su una vastissima gamma di applicazioni, giochi e widget che si possono acquistare o scaricare gratuitamente da Google Play Store.
Google Play Store è la vetrina digitale di Google che qualche mese fa ha preso il posto di Android Market all’interno della quale è possibile scaricare o comprare non solo app e giochi ma anche libri, musica, film ed altri contenuti multimediali per Android.



Per usufruire del Play Store devi innanzitutto autenticarti al servizio utilizzando il tuo account Google (leggi come eseguire l’accesso a Google Play Store se non sai come fare) e poi, se hai intenzione di acquistare contenuti a pagamento, devi provvedere anche ad associare una carta di credito (vanno bene anche quelle prepagate, come la PostePay) al tuo profilo utente.
Per avere maggiori informazioni a riguardo, ti invito a leggere la mia guida dedicata a come acquistare su Android Market:
anche se il nome del portale è cambiato, la procedura da seguire per gli acquisti è la stessa.

Uno dei vantaggi principali di utilizzare il Google Play Store è che non è vincolato al dispositivo sul quale viene visitato.
Questo significa che, autenticandoti con il tuo indirizzo Gmail al servizio, puoi collegarti al Play Store anche dal PC, selezionare le app da scaricare o acquistare e queste vengono automaticamente installate sullo smartphone (non appena questo si connette ad Internet).



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Vuoi qualche consiglio sulle app e sui giochi da installare sul tuo telefonino per sfruttare al meglio Android?
Allora fai immediatamente click sui miei articoli con le migliori applicazioni Android gratis sul Play Store ed i migliori giochi Android da scaricare dal Play Store e fatti un’idea su cosa offre il panorama attuale delle app per Android.
Inoltre, non dimenticare che puoi personalizzare la home screen del tuo telefonino con widget di ogni genere e categoria che possono mostrare news in tempo reale, informazioni sullo stato del telefonino (es.
percentuale batteria, utilizzo CPU e RAM, ecc.) e molto altro ancora.
Ne trovi a bizzeffe nel mio post in cui ho linkato i migliori widget per Android da installare.



Se poi i confini del Google Play Store ti stanno stretti e vuoi provare a sfruttare in maniera molto avanzata le potenzialità del tuo smartphone superando le limitazioni standard imposte da Android, puoi provare a sbloccare il dispositivo effettuando la procedura del root.
Di che si tratta?
Il root è una procedura che permette di sbloccare gli smartphone Android ed installare su di essi applicazioni di tipo avanzato, come quelle che permettono di regolare le impostazioni della CPU e di spostare applicazioni Android su SD anche quando non si potrebbe.

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La procedura comporta qualche piccolo rischio (spesso fa decadere la garanzia del telefono e se non eseguita correttamente potrebbe portare al blocco totale del terminale) ma esistono soluzioni ultra-semplici, come il software gratuito Unlock Root, che la rendono eseguibile anche da chi non è propriamente un esperto di Android.
Trovi tutte le istruzioni su come usarlo nella mia guida dedicata a come ottenere i permessi di root.

Insomma, come hai visto non ci vuole molto a sfruttare tutte le risorse messe a nostra disposizione da Android.
Basta sapere dove mettere le mani (e come) e si riesce a fare un po’ di tutto.
Buon divertimento!



come trasferire foto da android a pc



come trasferire foto da android a pc

Scorrendo la galleria fotografica del tuo smartphone Android, ti sei reso conto che le immagini salvate sono davvero tante e, soprattutto, che non sono organizzate nell’ordine in cui vorresti.
Ecco perché, preso anche dal timore di restare senza spazio sufficiente per le app, hai pensato di togliere le foto dal dispositivo e salvarle in un posto più “sicuro”, quale potrebbe essere il computer, organizzandole in comode cartelle per ritrovarle rapidamente.

È sicuramente un’ottima idea, eppure nella tua testa si sta facendo spazio una domanda ben precisa:
e se trasferire foto da Android a PC fosse troppo difficile, magari fuori da quelle che sono le tue competenze tecnologiche? Stai tranquillo, si tratta invece di un’operazione molto semplice, che può essere portata a termine anche da chi, come te, è poco avvezzo all’informatica:
di seguito ti spiegherò le tecniche più semplici ed efficaci per spostare le foto dai dispositivi Android al computer, sia per ciò che riguarda Windows che per Mac, anche in modalità senza fili.



Sono riuscito a tranquillizzarti, vero?
Perfetto, è arrivato il momento di metterti all’opera! Tutto ciò che devi fare è sederti davanti al computer, prendere il tuo dispositivo Android e continuare la lettura di questa guida: sono sicuro che, seguendo con molta attenzione i consigli e le dritte che sto per darti, riuscirai senza problemi nel tuo intento, pur senza avere particolari competenze tecnologiche.
Detto ciò, non mi resta che augurarti buona lettura e buon lavoro!

Indice

  • Trasferire foto da Android a Windows
    • Esplora File
    • App foto di Windows 10
  • Trasferire foto da Android a macOS
    • Acquisizione immagine
    • Android File Transfer
  • Trasferire foto da Android al PC in modalità wireless
    • AirDroid
    • Servizi cloud

Trasferire foto da Android a Windows

Le prime procedure che vado a illustrarti riguardano il sistema operativo Windows.
Ti anticipo da subito che, per mettere in pratica il tutto, avrai bisogno del cavo USB in dotazione con il tuo dispositivo Android; inoltre, non sarà necessario scaricare programmi di terze parti, poiché tutto ciò che ti occorre è già presente nel tuo sistema operativo.



Esplora File

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Sfruttare Esplora File è sicuramente uno dei modi più semplici per trasferire foto da Android a PC Windows:
per la precisione, Esplora File è il programma progettato per gestire i file all’interno del sistema operativo Windows, già presente fin dalla sua installazione.
Oltretutto, le versioni più recenti del sistema operativo Microsoft hanno già a disposizione i driver necessari per il corretto riconoscimento dei dispositivi Android, di conseguenza non sarà necessario intraprendere nessun download aggiuntivo.



Per spostare le foto sul computer usando Esplora File, prendi per prima cosa il cavo USB e usalo per collegare il tuo device Android al computer.
Dopodiché spostati sul tuo dispositivo Android, richiama l’area di notifica scorrendo il dito dalla cima dello schermo verso il basso, seleziona la notifica Opzioni USB, apponi il segno di spunta su Trasferimenti di File e attendi che il device venga riconosciuto dal PC (l’operazione potrebbe durare qualche minuto).

Affinché il tutto vada a buon fine, assicurati che la voce Debug USB del tuo dispositivo sia disattivata:
per farlo recati nel menu Impostazioni > Opzioni sviluppatore (o Opzioni di Sviluppo) e, eventualmente, rimuovi il segno di spunta dalla casella dedicata.
Come dici?
Tale menu non compare nel tuo dispositivo?
Ciò vuol dire che non è mai stato abilitato, di conseguenza la voce Debug USB non può essere attiva.



Adesso apri l’Esplora File cliccando sull’icona a forma di cartella gialla che trovi nella barra delle applicazioni di Windows (in basso a sinistra), clicca sull’icona del dispositivo Android collocata nella barra di sinistra, fai doppio clic sull’icona Memoria InternaMemoria Esterna (a seconda di dove sono memorizzate le tue foto) e poi sulla cartella DCIM:
fatto ciò, puoi trasferire le foto sul computer e organizzarle in cartelle con un classico taglia e incolla.

Se questa procedura non ti ha soddisfatto, puoi optare per il trasferimento delle immagini tramite l’acquisizione guidata di Windows:
dopo aver aperto Esplora File e collegato il tuo dispositivo come ti ho spiegato in precedenza, richiama l’area di notifica di Android, fai tap sulla voce Opzioni USB e seleziona la casella Trasferimento di foto (PTP).
Ritorna a Esplora File, fai clic destro sull’icona del tuo dispositivo e seleziona la voce Importa immagini e video dal menu che compare.



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Una volta completata la scansione, inserisci il nome che vuoi dare alla raccolta nell’apposita casella di testo, apponi il segno di spunta sulla casella Importa tutti gli elementi nuovi ora e premi sul pulsante Importa:
in questo modo, le tue foto verranno salvate in una sotto-cartella con il nome da te scelto, contenuta nella cartella Immagini di Windows.
Dopo aver seguito questa procedura, puoi eliminare manualmente le foto dal dispositivo Android.



Come dici?
La tua versione di Windows ha problemi a riconoscere il tuo dispositivo Android e necessiti di driver aggiuntivi?
Allora ti invito a consultare la mia guida su come collegare Android al PC per ottenere le istruzioni necessarie per installarli.

App foto di Windows 10

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Se il tuo sistema operativo è Windows 10, puoi spostare le tue foto in maniera ancora più veloce sfruttando l’app Foto, anch’essa già presente dall’installazione.
Per prima cosa, imposta Android in modalità Trasferimento di foto come ti ho illustrato poc’anzi, dopodiché spostati sul computer, apri il menu Start di Windows facendo clic sull’icona a forma di bandierina collocata in basso a sinistra, scorri fino a trovare l’icona Foto e selezionala con un clic (puoi ottenere lo stesso risultato digitando la parola “foto” nella barra di ricerca di Cortana e scegliendo la prima app disponibile).



Una volta aperta l’app, clicca sul pulsante Importa, seleziona la voce Da un dispositivo USB, attendi che il sistema porti a termine l’analisi del dispositivo connesso, fai clic sul pulsante Continua e sul link Modifica la posizione di importazione, scegli la cartella in cui vuoi salvare le tue foto e clicca infine sul pulsante Importa.
Completata la procedura, anche in questo caso, puoi cancellare manualmente le immagini dal tuo dispositivo Android.

Trasferire foto da Android a macOS

Hai un Mac?
Non preoccuparti, il trasferimento delle foto su questo tipo di computer è altrettanto semplice.
Tutto ciò di cui hai bisogno è il cavo USB del tuo dispositivo e, anche questa volta, puoi scegliere tra due procedure diverse:
la prima coinvolge il programma Acquisizione Immagine, già installato su macOS, mentre la seconda richiede il download del software Android File Transfer.
Scegli serenamente la soluzione più adatta al tuo caso.

Acquisizione immagine

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Come ti ho già accennato poc’anzi, Acquisizione Immagine è uno strumento già incluso in macOS, progettato proprio per il trasferimento delle foto da smartphone, tablet, fotocamere e altri dispositivi compatibili. Per trasferire le foto da Android al tuo Mac usando Acquisizione Immagine, collega innanzitutto il dispositivo al computer tramite il cavo USB, dopodiché richiama l’area di notifica di Android, premi sul banner Opzioni USB e apponi la spunta sulla casella Trasferimento di foto (PTP).

Completata questa operazione, ritorna sul tuo Mac e, dal LaunchPad (l’icona a forma di razzo collocata sul Dock), seleziona la cartella Altro e clicca successivamente sull’icona Acquisisci Immagine.
Puoi trasferire le tue foto in due modi diversi:
il primo è semplicemente trascinandole con il mouse, muovendole dunque dalla finestra di Acquisizione Immagine alla cartella del Mac in cui intendi salvarle.



Il secondo, invece, coinvolge l’acquisizione guidata:
clicca sulla foto da scaricare (o effettua una selezione multipla avvalendoti del tasto cmd), scegli la cartella in cui salvare le foto dal menu a tendina Importa in, clicca sul pulsante Importa (o su Importa tutto per scaricare l’intera galleria) e attendi il completamento della procedura.
Verifica che tutte le foto siano state scaricate, dopodiché, se lo desideri, procedi ad eliminarle manualmente dal tuo dispositivo Android.

Android File Transfer

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Acquisizione Immagine non ti ha soddisfatto appieno?
Allora puoi avvalerti del programma Android File Transfer, disponibile gratuitamente, e dedicato al trasferimento di file e foto da Android al Mac.
Per scaricarlo, collegati alla pagina Web del programma, poi fai clic sul pulsante Download now, avvia il file scaricato e trascina la sua icona nella cartella Applicazioni di macOS.

A questo punto, per avviare il programma, fai doppio clic sulla succitata cartella (o, dal Finder, seleziona il menu Vai > Applicazioni), fai clic destro sull’icona Trasferimento File Android, seleziona la voce Apri dal menu contestuale che compare e clicca poi sul pulsante Apri (questa misura di sicurezza va presa soltanto al primo avvio).
Pigia ora sul pulsante Inizia, poi sulla cartella DCIM (o sdcard0/internalSD > DCIM se le foto sono salvate sulla microSD), seleziona le foto che ti interessano (aiutandoti col tasto cmd) e trascinale nella cartella più appropriata del tuo Mac.
Completata la procedura, sentiti libero di cancellare le foto dal dispositivo.

Trasferire foto da Android al PC in modalità wireless

Vai alla ricerca di un modo per trasferire foto da Android al PC che non richieda l’impiego di cavi?
Allora questa è la parte di guida che fa per te:
ti spiegherò come usare AirDroid, una delle migliori app di gestione della sua categoria, e come avvalerti dei servizi cloud disponibili su Internet.



AirDroid

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AirDroid è un’app dalle potenzialità a dir poco enormi, che permette la gestione e il controllo completo di un dispositivo Android direttamente dal computer:
tra le sue funzionalità, oltre alla trasmissione dello schermo di Android su PC, vanta anche la possibilità di trasferire foto avvalendosi di un collegamento a Internet, senza impiegare cavo alcuno.



Ti avviso fin da subito, però, che la versione gratuita di AirDroid ha delle limitazioni in termini di spazio:
puoi infatti trasferire al più 200 MB di foto al mese e ciascun file non può essere più grande di 30 MB.
Per eliminare queste restrizioni, puoi abbonarti a un piano Premium al costo di 1.99 dollari al mese o 19.99 dollari all’anno.
Affinché il trasferimento sia possibile, sia il computer che il dispositivo Android devono essere collegati alla medesima rete WiFi.

Fatta questa doverosa premessa, è arrivato il momento di installare AirDroid sul tuo computer:
collegati quindi al sito Internet del programma e fai clic prima sul pulsante Scarica Ora e poi sull’icona corrispondente al sistema operativo a tua disposizione.
Per procedere all’installazione su Windows, avvia il file scaricato e clicca sui pulsanti OK, Avanti, Accetto, Installa e Fine.



Per quanto riguarda macOS, avvia il file dmg, trascina l’icona di AirDroid nella cartella Applicazioni del Mac, apri con un doppio clic tale cartella, dopodiché avvia il programma facendo clic destro sulla sua icona, selezionando la voce Apri dal menu contestuale e premendo, infine, sul pulsante Apri (questa procedura è necessaria soltanto al primo avvio).

Completata l’installazione e avviato il programma, fai clic sulla voce Registrati/Iscriviti posta sotto al pulsante Accedi, compila i campi proposti con le informazioni richieste (viene aperta una nuova finestra del browser), premi sul pulsante Registrati e attendi il messaggio di conferma.
Fatto ciò, chiudi il browser e ritorna al programma, digita dove richiesto l’indirizzo email e la password scelti in fase di registrazione e clicca sul pulsante Accedi e, solo se ti trovi su Windows, sul pulsante Consenti accesso.



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A questo punto, scarica l’app AirDroid sul tuo dispositivo Android, avviala, salta il tutorial iniziale facendo quattro swipe verso sinistra, premi sul pulsante Accedi o Registrati e, dove richiesto, inserisci l’email e la password già usate in precedenza.



Fai ora tap sul pulsante Accedi, poi più volte sul pulsante Consenti per accordare i permessi richiesti, premi ora sull’icona Trasferimento e seleziona il nome del tuo computer (ad es. Desktop Android) dalla schermata che si apre.
A questo punto, premi sull’icona Immagini, seleziona le foto che ti interessa trasferire e fai tap sul pulsante Invia per procedere allo spostamento.
Completata l’operazione, puoi eliminare le foto dal tuo dispositivo.

Servizi cloud

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Come dici?
AirDroid non ti soddisfa o i limiti imposti dalla versione gratuita sono troppo restrittivi?
Allora ti consiglio di rivolgerti ad un servizio cloud:
ne esistono veramente tanti, per ogni necessità, ma i più affidabili per questo scopo sono Google Foto, OneDriveDropbox.



Ciascuno di essi è dotato sia di un’app per Android che di un programma “compagno” per computer, che ti aiuterà ad accedere tramite Internet alle foto prelevate dal dispositivo, e a spostarle sul computer con un semplice  installando l’app per Android.
Per tutti i dettagli sull’uso di questi servizi, ti rimando alle mie guide su come funziona Google Foto, come funziona OneDrive e come funziona Dropbox.

creare app android



creare app android

Ti piacerebbe creare un’applicazione Android per promuovere il tuo sito Internet ma non hai abbastanza conoscenze tecniche per riuscirci?
Non ti preoccupare, esistono delle soluzioni alternative che – seppur in maniera limitata – consentono di creare app per smartphone senza digitare nemmeno una riga di codice.
Basta selezionare gli elementi da inserire nel progetto e trascinarli con il mouse nel punto desiderato.

Uno di questi è AppMakr che consente di creare app Android (o iOS) rendendole accessibili gratuitamente in formato Web e nell’AppMakr Store.
Per la pubblicazione su Google Play occorre invece sottoscrivere un abbonamento pay o versare una somma una tantum.
Ecco tutto spiegato in dettaglio.



Se vuoi iniziare a creare app Android in maniera facile e veloce, collegati alla pagina iniziale di AppMakr, digita il titolo che vuoi assegnare alla tua applicazione nel box rosso che si trova al centro dello schermo e fai click sul pulsante Create.

Nella pagina che si apre, clicca su una delle icone che vedi sulla destra per autenticarti al servizio utilizzando i tuoi profili di Facebook, Twitter, Google o Yahoo! e conferisci ad AppMakr l’autorizzazione necessaria a collegarsi con i tuoi account social (per Facebook, ad esempio, basta cliccare sul pulsante OK nella finestra che compare).



Ad operazione completata, compila il modulo che ti viene proposto digitando in esso il titolo dell’applicazione che vuoi creare, il tuo nome e il tuo indirizzo email.
Clicca sul pulsante Start my app e attendi qualche istante affinché venga avviato l’editor per la progettazione della app.

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Ora puoi cominciare a creare app Android selezionando un elemento dal menu collocato nella parte sinistra dello schermo e trascinandolo con il mouse nell’anteprima dell’applicazione.
Gli elementi disponibili su AppMakr sono davvero tanti e sono categorizzati in base al genere di appartenenza.

Nella sezione Common functions ci sono alcune delle funzioni più usate:
collegamenti a siti Internet, foto, calendario, news, ecc.
Ci sono poi le categorie Social Feeds con gli stream di notizie provenienti da Facebook, Twitter e Tumblr, News & Blogs per inserire nell’applicazione notizie da un blog o previsioni meteo, Photos & Videos per gli elementi multimediali e via discorrendo.



Ciascun elemento può essere posizionato in qualsiasi punto della app e personalizzato utilizzando il riquadro Specs/Info collocato in basso a destra.
Attraverso quest’ultimo, puoi specificare il titolo e l’icona di un oggetto inserito all’interno dell’applicazione e regolarne le proprietà, come l’indirizzo di un feed RSS per le notizie.

Se vuoi cambiare l’aspetto grafico dell’applicazione, rivolgiti al riquadro Appearance (in basso a sinistra) attraverso il quale è possibile impostare un’immagine di sfondo (Backgrounds), regolare stile del titolo (Header) e dimensione delle icone (Icons) nella app.



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Per visualizzare un’anteprima del risultato finale, clicca sul pulsante Live preview e prova la tua app direttamente dal browser.
Dopodiché, se non ci sono altre modifiche da fare, clicca sul pulsante Next (che si trova in alto a destra).
Nella pagina che si apre, seleziona tutte le voci presenti nella barra laterale di sinistra per inserire gli ultimi dettagli della tua app:
indirizzo per raggiungerla con il browser, descrizione, icone, categorie di appartenenza e quant’altro.



A lavoro ultimato, clicca sul pulsante Next e decidi quale soluzione adottare per la pubblicazione della app.
Il piano Free (gratis) permette di inserire l’applicazione solo nello store di AppMakr (oltre che renderla accessibile via browser), mentre per pubblicarla su Google Play devi sottoscrivere il piano da 9$/mese o versare un contributo di 99$ una tantum.
Clicca quindi sul pulsante Publish your app now! e la missione è compiuta.

L’indirizzo per raggiungere la tua app dal browser sarà http://h.fanapp.mobi/nomeapplicazione.
Per scaricarla in formato standard, dovrai invece attendere qualche ora affinché venga caricata su AppMakr Market o attendere l’approvazione su Google Play Store qualora avessi scelto uno dei piani a pagamento.



Ti ricordo che puoi realizzare applicazioni per Android in maniera semplice e gratuita anche attraverso il MIT App Inventor, un altro strumento online.
Ti ho spiegato dettagliatamente come utilizzarlo nella mia guida su come sviluppare applicazioni Android.

launcher android



launcher android

Quando si parla della possibilità di personalizzare l’interfaccia utente di un dispositivo mobile, il vantaggio principale dato dall’utilizzo di Android, piuttosto che di iOS, sta nella possibilità di modificare ogni minimo dettaglio.
A questo proposito, quando mi vengono chieste maggiori informazioni al riguardo, la prima cosa che consiglio di fare è l’installazione di un launcher personalizzato.

Se sei interessato ad approfondire l’argomento relativo ai launcher Android, posso indicarti quelli più interessanti e popolari, illustrandotene le principali caratteristiche e spiegandoti come installarli.
Prima però devi comprendere bene di cosa stiamo parlando:
i launcher sono delle applicazioni che si sostituiscono alla schermata iniziale del device, in modo da fornire un accesso più comodo e, talvolta, più rapido ad applicazioni e file.
Utilizzandoli, si possono applicare diverse personalizzazioni estetiche, come l’installazione di wallpaper, widget, icone e tanto altro, in maniera estremamente facile e veloce.
Insomma, utilizzare un launcher significa poter modellare la schermata iniziale del proprio dispositivo in base ai propri gusti agendo su ogni dettaglio della stessa.



Come dici?
L’argomento ti incuriosisce, ma sei un po’ timoroso, perché hai paura di combinare qualche pasticcio modificando l’interfaccia estetica del tuo device?
Non preoccuparti:
i launcher possono essere rimossi in qualsiasi momento, attraverso una normale procedura disinstallazione.
Ad ogni modo non bruciamo le tappe e procediamo con ordine:
nel corso di questo tutorial ti parlerò dettagliatamente di alcuni launcher popolari, spiegandoti nel dettaglio come personalizzarli, in modo che possano adattarsi alle tue esigenze.
Sei pronto per iniziare?
Allora prendi in mano il dispositivo Android che intendi utilizzare e leggi con attenzione le spiegazioni che ti fornirò in questa mia guida.
Ti auguro una buona lettura e un buon divertimento!

Indice

  • Nova Launcher
  • Smart Launcher 5
  • Avvio applicazioni Now
  • Altri launcher popolari

Nova Launcher

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Nova Launcher è uno tra i migliori launcher Android, in quanto si tratta di un famoso e apprezzato strumento rivolto a chi desidera personalizzare in maniera completa l’interfaccia del proprio device.

Nova Launcher è scaricabile gratuitamente e dispone di numerose possibilità per la modifica della schermata Home e della barra Dock; tra le sue impostazioni vi sono, però, alcune opzioni disponibili soltanto nella versione a pagamento (chiamata Nova launcher Prime), come per esempio quelle che permettono di modificare il badge delle notifiche, il menu delle app e di utilizzare le gesture per l’avvio rapido di applicazioni.
Il costo della versione a pagamento è di 4,50€.



Per incominciare a utilizzare questo launcher, avvia il Play Store facendo tap sulla sua icona situata nella schermata principale del tuo device (è il simbolo del play colorato), in modo da scaricare e installare quest’applicazione (se non sai come procedere, fai riferimento al mio tutorial dedicato).
Al termine di quest’operazione, avvia l’app, premendo sul pulsante Apri.

Al primo avvio, se ti viene chiesto di scegliere un’app Home da utilizzare, fai tap sulla voce Nova Launcher e poi su Solo una volta.
L’interfaccia utente di questo launcher è semplice e minimale e, nella schermata home, vi sono soltanto pochissimi elementi:
le applicazioni Google sono racchiuse in una cartella, in alto è presente la barra di Google, mentre le altre applicazioni installate sono visibili premendo sull’icona del cassetto delle app ( è il simbolo dei puntini al centro).



Al primo utilizzo di Nova Launcher, potrebbe esserti chiesto di applicare alcune modifiche estetiche; è comunque possibile eseguirle in seguito.
Per farlo, premi sul pulsante Impostazioni Nova che vedi in una delle schede della sezione home (oppure fai un tap prolungato sulla home, per poi premere sul pulsante Impostazioni presente a schermo).

Per quanto riguarda le modifiche estetiche che è possibile applicare, vi sono le voci di menu Schermata home, Menu delle app, Dock, Cartelle, Aspetto, Modalità notturna, Gesti & azioni.
È quindi possibile fare tap su ognuna di queste esse per modificare la corrispondente sezione.
Ad esempio, puoi modificare la schermata principale premendo su Schermata Home, personalizzare il cassetto delle app, facendo tap su Menu delle app, oppure la barra dock, premendo sul pulsante Dock.



In aggiunta, puoi anche applicare modifiche alle cartelle (Cartelle) e alle icone dell’app (Aspetto), in modo tale da ottenere un’esperienza personalizzata.
Un’altra opzione molto interessante è quella relativa alla modalità notturna, attivabile tramite l’omonima sezione (sposta la levetta da OFF a ON per farlo).

Vorresti impostare Nova Launcher come app home predefinita?
Pigia sull’app Impostazioni situata nel cassetto delle app (è l’icona con il simbolo dei puntini in basso), fai poi tap sulla voce Home e infine apponi segno di spunta in corrispondenza della voce Nova Launcher.
Se invece il launcher non fa al caso tuo e vuoi disinstallarlo, premi sul pulsante con il simbolo del cestino che vedi a schermo e poi sul pulsante OK per confermare l’operazione.



Smart Launcher 5

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Un altro launcher gratuito che ti consiglio di utilizzare, per personalizzare in maniera approfondita l’interfaccia utente del tuo dispositivo Android, è Smart Launcher 5: questo si caratterizza per la sua estetica davvero accattivante.



Come per tutti i launcher indicati in questo tutorial, una volta scaricato e avviato dal Play Store, è necessario che venga selezionato per il suo utilizzo come applicazione home.
Per farlo, premi sulla voce Smart Launcher dal menu a tendina Seleziona un’app home che vedi a schermo.
Premi  inoltre sul pulsante Solo una volta, in modo tale da decidere in seguito se impostarlo come launcher predefinito, seguendo le indicazioni che ti fornirò.

Le icone principali delle app installate sono situate nella schermata principale, in modo da permettere un avvio rapido.
Una funzionalità molto interessante di Smart Launcher 5 è la barra situata in basso, chiamata Smart search, che permette di eseguire in maniera rapida e immediata una ricerca all’interno del device, per individuare facilmente contatti, app e file.



Con uno swipe verso sinistra, puoi invece vedere una barra del menu che racchiude l’elenco delle applicazioni da te installate, suddivise in aree tematiche:
Comunicazione (il simbolo di un fumetto), Internet (il simbolo dei tre pallini collegati tra loro), Giochi (il simbolo di un gamepad), Multimedia (il simbolo di un quadro e di una nota musicale), Accessori (il simbolo di un omino), e Impostazioni (il simbolo di un ingranaggio).

Se vuoi applicare altre personalizzazioni estetiche al launcher, fai un tap prolungato sulla home, in modo da vedere a schermo le voci Pagina principale, Pagina delle app, Sfondo e Temi, le quali ti permettono di modificare rispettivamente tutte le opzioni nella schermata home, l’icona del cassetto delle app (ma anche le icone stesse), lo sfondo della schermata iniziale e anche di impostare un tema personalizzato, con un set di icone alternativo.



Altre opzioni per la personalizzazione sono visibili con uno swipe verso il basso e sono presenti in corrispondenza delle diciture Globali, Barra di ricerca, Pagine Widget, Blocca schermo, Gesti e Sicurezza e privacy.

Ti consiglio, quindi, di fare tap sulle singole voci di menu, per visualizzare tutte le opzioni relative alla personalizzazione, come per esempio la possibilità di modificare il widget di Android (Pagine Widget) e la schermata di blocco dello schermo (Blocco schermo).
Alcune opzioni avanzate relative alla personalizzazione (come per esempio i temi e i pacchetti delle icone aggiuntivi) sono disponibili dietro l’acquisto della versione Pro, il cui costo è di 5,99 €.



Per impostare Smart Launcher 5 come launcher predefinito, fai un tap prolungato sulla home, premi sulla dicitura Imposta Smart launcher come schermata principale predefinita e poi premi sulla voce Sempre.
Per disinstallarlo, invece, procedi tramite il Play Store la cui icona è situata nella schermata principale del tuo device.
Se non sai come si disinstallano le applicazioni su Android, leggi il mio tutorial dedicato all’argomento.

Avvio applicazioni Now

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Se hai un device Android poco performante dal punto di vista hardware, puoi valutare l’installazione di Avvio applicazioni Now, un launcher alternativo ancora più semplice di quelli presentati finora.

Le caratteristiche principali di questo launcher sviluppato da Google sono la possibilità di visualizzare la sua barra di ricerca nella schermata iniziale, in modo da effettuare le ricerche velocemente.
Inoltre, integrato nella home page, vi è anche il feed di Google Now:
questo permette di avere accesso a una serie di notizie personalizzate ma anche alle informazioni sul traffico e sul meteo, senza dover installare applicazioni aggiuntive.



Scarica quindi Avvio applicazioni Now dal Play Store e poi premi sui pulsanti Installa e Accetto.
Al termine del download, premi sul pulsante Apri e poi fai tap su Avvio applicazioni Now, in corrispondenza della dicitura Utilizza un’app diversa.
Non dimenticare di premere sul pulsante Solo una volta, in modo da scegliere in seguito se impostarlo come launcher predefinito o meno.

Come puoi vedere a schermo, dopo aver accettato i termini e le condizioni del servizio proposte dal launcher, l’interfaccia utente è ridotta al minimo essenziale, in quanto vi sono soltanto le applicazioni sviluppate da Google nella schermata principale.
Tutte le altre app installate sono visibili all’interno del cassetto delle app (è l’icona con il simbolo dei puntini situata in basso al centro).



Per quanto riguarda la personalizzazione del launcher, è possibile intervenire sulle notizie mostrate da Google Now:
fai uno swipe verso sinistra dalla schermata iniziale, dopodiché premi sul pulsante con il simbolo () e poi sulla voce Personalizza in modo da indicare a Google gli argomenti da te preferiti.

Se vuoi impostare Avvio applicazioni Now come launcher predefinito, premi sull’icona Impostazioni (il simbolo di un ingranaggio) che trovi nel cassetto delle app; poi fai tap sulla voce Home e infine apponi il segno di spunta in corrispondenza della voce Avvio applicazioni Now.



Se invece vuoi rimuovere il launcher, premi sul pulsante con il simbolo del cestino presente in questa schermata e poi conferma l’operazione premendo su OK.
Puoi anche disinstallarlo tramite il Play Store (in questo caso ti rimando alla lettura del mio tutorial in cui ti spiego come eseguire quest’operazione).

Altri launcher popolari

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Quelli di cui ti ho parlato nelle righe precedenti sono soltanto alcuni dei più famosi launcher gratuiti per Android:
se hai provato a scaricarli e installarli, ma nessuno di questi rispecchia le tue esigenze, non preoccuparti:
posso ancora aiutarti.
Nelle righe che seguono voglio parlarti delle caratteristiche più importanti di altri launcher molto utilizzati; sono sicuro che riuscirai a trovare quello più adatto alle tue necessità.

  • Buzz Launcher –  è un altro launcher per Android molto utilizzato di cui ti consiglio l’installazione, anche se, a mio gusto estetico personale, presenta un’interfaccia utente un po’ più confusionaria, rispetto agli altri launcher di cui ti ho parlato.
    È gratuito ma propone l’installazione di widget e applicazioni suggerite e sponsorizzate.
    Si tratta, quindi, di app la cui icona compare automaticamente nella home, ma che viene scaricata soltanto se ne esegui il download dal Play Store.
    La sua interfaccia utente è in parte in lingua inglese e in parte in lingua italiana e, per quanto riguarda le sue opzioni di personalizzazione, è da lodare la presenta un’apposita sezione chiamata Themes, tramite la quale è possibile scaricare numerosi pacchetti estetici, per applicare più modifiche contemporaneamente in pochi tap.
  • Microsoft Launcher – è un launcher dalle ottime valuzioni che eccelle in ogni suo aspetto.
    Com’è facile intuire, Microsoft Launcher è sviluppato dal colosso di Redmond e, grazie all’utilizzo di quest’app, puoi dare un nuovo tocco estetico alla schermata home del tuo device, con un look minimale oltre che elegante.
    La sua caratteristica di maggior risalto è l’integrazione con i servizi Microsoft, come Outlook e Skype.
  • EverythingMe Launcher –  è un altro launcher Android gratuito che ti consiglio di utilizzare se vuoi velocizzare al massimo l’accesso alle app e alle informazioni del tuo dispositivo, attraverso diversi strumenti di personalizzazione.
    Vi è infatti una barra aggiuntiva per le icone che, collocata sopra la barra dock, integra le applicazioni da te più utilizzate.
    Le app sono poi divise in cartelle con una categorizzazione automatica, mentre con uno swipe verso il basso puoi visualizzare una barra di ricerca grazie alla quale trovare velocemente app, numeri di telefono e altri file, in maniera rapida.
    L’applicazione è gratuita ma presenta consigli per l’installazione di app sponsorizzate e annunci pubblicitari, che è possibile rimuovere acquistando la versione Premium, il cui costo è di 4,59€.
  • Apus Launcher – è un altro launcher molto famoso e te ne consiglio il download per le sue svariate possibilità di personalizzazione della schermata home.
    Anche utilizzando questo launcher le applicazioni vengono ordinate automaticamente in cartelle, in quanto sono organizzate a seconda della frequenza di utilizzo.
    Apus Launcher è gratuito ma di contro presenta diversi banner pubblicitari e consigli per l’installazione di applicazioni sponsorizzate (non rimovibili) che potresti trovare un po’ invadenti.

office per android



office per android

Utilizzare smartphone o tablet equipaggiati con Android significa avere la possibilità di lavorare in mobilità facendo cose che fino a qualche anno fa sembravano impensabili. Mi riferisco alla stesura di documenti complessi con immagini, collegamenti ipertestuali e grafici, all’elaborazione di fogli di calcolo e alla creazione di presentazioni che hanno ben poco da invidiare a quelle realizzate su PC.

L’importante, come in tutte le cose, è utilizzare le applicazioni giuste… come quelle che sto per segnalarti oggi. Qui sotto trovi una breve, ma spero utile, rassegna con le migliori suite in stile Office per Android grazie alle quali potrai redigere documenti, sviluppare fogli di calcolo e realizzare presentazioni senza accendere il computer.



La maggior parte delle soluzioni che prenderemo in esame sono gratuite (almeno nella loro versione di base), funzionano in modalità offline e sono tradotte completamente in lingua italiana:
devi solo scegliere quella che ti sembra più adatta alle tue esigenze e imparare a sfruttarla al meglio seguendo le indicazioni che sto per darti.
Buona lettura e buon divertimento… o buon lavoro, a seconda dei punti di vista!

Microsoft Office per Android

Se lavori spesso con i documenti di Office e hai bisogno di una compatibilità assoluta con la suite di casa Microsoft, la tua scelta non può che ricadere sulle applicazioni di Office per Android.
Si tratta delle versioni mobile di Word, Excel, PowerPoint e Outlook rilasciate ufficialmente dal colosso di Redmond, attraverso le quali è possibile aprire, creare e modificare qualsiasi tipo di documento.
Le app sono gratuite per tutti i device che non superano i 10.1″ di grandezza, altrimenti richiedono una sottoscrizione al servizio Office 365 per 10 euro/mese.
La sottoscrizione a Office 365 serve anche per sbloccare alcune funzionalità avanzate sui dispositivi con dimensioni inferiori ai 10.1″.



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Le applicazioni di Office funzionano tranquillamente in modalità offline ma offrono la possibilità di sfruttare i servizi di cloud storage, come ad esempio Dropbox e OneDrive per il salvataggio e il download dei documenti. La loro interfaccia utente è estremamente intuitiva:
su tablet ricalca quasi perfettamente quella delle controparti desktop di Word, Excel ecc.
mentre su smartphone offre un comodo menu a tendina collocato nella parte bassa dello schermo (e richiamabile premendo sull’icona della matita collocata in alto a destra) che permette di scorrere facilmente tra tutte le funzioni delle app.



Da sottolineare, inoltre, la vasta gamma di template che permettono di creare vari tipi di documenti, fogli di calcolo e presentazioni direttamente da smartphone e tablet.

WPS Office

Tra le migliori alternative a Microsoft Office per Android c’è sicuramente WPS Office.
Si tratta di una suite gratuita che offre la possibilità di visualizzare documenti di Word, presentazioni di PowerPoint, fogli di Excel e file PDF rispettando quasi sempre la loro formattazione originale.



Inoltre, consente di creare documenti di testo, memo, fogli di calcolo e presentazioni salvandoli in vari formati di file.
Il salvataggio e il caricamento dei file può avvenire anche dai servizi di cloud storage, come Dropbox, Google Drive, OneDrive e BOX, e dai server WebDAV/FTP impostati dall’utente.

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WPS Office racchiude tutte le sue funzionalità all’interno di un’unica app ed è completamente in italiano.
La sua interfaccia utente è molto facile da usare:
per creare un nuovo file basta premere sul pulsante (+) collocato in basso a destra, mentre per formattare i documenti e accedere alle funzioni principali dei fogli di calcolo basta premere sul pulsante Strumenti collocato in fondo allo schermo.
Non è richiesta una connessione a Internet attiva per utilizzare l’applicazione.

Da segnalare anche la disponibilità di una versione Pro di WPS Office che per 99 cent/mese o 6,99$/anno permette di firmare i documenti PDF e annulla la visualizzazione degli annunci pubblicitari all’interno della app.



Polaris Office

Tra le suite per la produttività più usate su Android c’è anche Polaris Office, la quale consente di visualizzare, modificare e creare documenti di testo semplici, documenti di Word, presentazioni e fogli di calcolo.
Include anche dei comodi modelli preimpostati per la creazione di documenti dall’aspetto professionale in pochissimi “tap”.

Ci sono due versioni di Polaris Office:
una gratuita di base e una a pagamento (4,19€/mese o 29,99€/anno) che offre la possibilità di modificare i PDF, esportare i documenti di Office come PDF, proteggere i file con una password, sfruttare la funzione di scrittura a mano, sincronizzare l’applicazione con un numero massimo di 15 dispositivi e molto altro ancora.



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L’interfaccia di Polaris Office è molto simile a quella di Microsoft Office:
in basso a sinistra c’è un pratico menu a tendina che permette di accedere a tutte le funzioni principali per la modifica di documenti, fogli di calcolo e presentazioni.
Per creare un nuovo documento, poi, basta fare “tap” sul pulsante (+) che si trova nella schermata principale della app e scegliere il tipo di file da creare.



Non può mancare il supporto a vari servizi di cloud storage, come ad esempio Dropbox, Google Drive, OneDrive, Box, Amazon Drive e uCloud, ma l’applicazione può essere usata anche in modalità offline. Inoltre, anche se inizialmente richiesto, non è necessario creare un account per utilizzarla.

AndrOpen Office

Come suggerisce abbastanza facilmente il suo nome, AndrOpen Office è un porting quasi perfetto di OpenOffice/LibreOffice per Android.
Purtroppo non risulta stabile allo stesso modo su tutti i device e la sua interfaccia non è particolarmente comoda da usare (in quanto ricalca al 100% quella della versione desktop), ma per quello che offre vale sicuramente la pena provarla.



Con AndrOpen è possibile visualizzare, modificare e creare documenti, fogli di calcolo, presentazioni, disegni, formule e database.
Inoltre sono disponibili degli add-on (da scaricare dal Play Store) che permettono di aggiungere il controllore ortografico in varie lingue, installare font aggiuntivi e importare i documenti in formato PDF.

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Tra i numerosi add-on disponibili ce n’è anche uno a pagamento, l’AndrOpen Office Professional Pack, grazie al quale è possibile rimuovere i banner pubblicitari dalla app e aggiungere il supporto ai formati di file OpenOffice.org 1.0 e StarOffice 6.0.

Per il resto, non c’è molto da dire:
 nella schermata iniziale dell’applicazione si può scegliere se creare un nuovo documento, se aprirne uno già esistente (caricandolo anche da app esterne) o se installare un add-on dal Play Store.
L’interfaccia di Writer, Calc ecc.
per la visualizzazione e la modifica dei documenti è identica a quella di OpenOffice per PC (con degli strumenti che permettono di simulare il funzionamento di mouse e tastiera sul touch-screen).



OfficeSuite

Merita sicuramente una prova anche OfficeSuite che è disponibile in due versioni:
una gratis di base e una a pagamento (3,21€/mese o 21,45€/anno) che permette di installare font aggiuntivi, ricercare i termini nel dizionario, firmare i documenti, modificare i PDF, proteggere i documenti con password e include un editor di immagini.

L’applicazione in entrambe le versioni consente di visualizzare, modificare e creare nuovi documenti di Word, presentazioni di PowerPoint e fogli di Excel con una facilità impressionante. Il merito va alla sua interfaccia utente che è tradotta completamente in italiano e dispone di una comoda toolbar (collocata in alto) attraverso la quale si può accedere velocemente alle funzioni di formattazione e modifica dei file.



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Va inoltre sottolineato che OfficeSuite supporta tutti i principali servizi di cloud storage (Dropbox, Google Drive, OneDrive, SugarSync e Box) e che include alcuni modelli preimpostati per la realizzazione di documenti, presentazioni e fogli Excel.
Nonostante ciò funziona anche offline e senza registrazione (che viene richiesta, ma si può saltare premendo sull’apposito pulsante).



Google Drive

Per finire voglio segnalarti Google Drive e tutte le applicazioni per la produttività sviluppate da Google.
Si tratta di Documenti, Fogli e Presentazioni che come largamente intuibile dai loro nomi consentono di creare documenti di testo, fogli di calcolo e presentazioni dai dispositivi Android.

Si basano sul cloud.
Per utilizzarle, infatti, occorre autenticarsi con il proprio account Gmail ma funzionano anche in modalità offline.
Inoltre offrono uno straordinario supporto al lavoro contemporaneo con altri utenti, il che le rende molto adatte ai lavori di gruppo. Supportano i documenti di Microsoft Office e sono completamente in italiano.
Qui sotto ci sono i link del Play Store per scaricarle, ovviamente gratis.



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  • Google Drive – Scarica da qui.
  • Google Documenti – Scarica da qui.
  • Google Fogli – Scarica da qui.
  • Google Presentazioni – Scarica da qui.

A questo punto, non ti resta che scegliere la tua suite per la produttività preferita e installarla sul tuo smartphone e/o sul tuo tablet per cominciare a realizzare (e visualizzare) documenti di ogni genere.



Tomtom per Android



tomtom per android

Sono sempre di più le persone che rinunciano all’acquisto di un navigatore satellitare per auto in favore degli smartphone, che con le giuste applicazioni possono svolgere lo stesso compito in maniera egregia.

TomTom questo lo sa bene e per affrontare la questione ha lanciato TomTom per Android, un’applicazione capace di trasformare tutti gli smartphone dotati di GPS in navigatori da auto completi di mappe offline, indicazioni vocali, informazioni sul traffico e molto altro ancora.

La app si può scaricare gratuitamente ma prevede un limite di 250 Km, ai quali vengono aggiunti 75 Km bonus ogni mese.

Dopo aver superato questa soglia, bisogna sottoscrivere l’abbonamento al servizio con prezzi a partire da 3,99 euro/mese.



Ma andiamo con ordine.

Come scaricare ed installare Tomtom per Android

Per provare con mano le potenzialità di TomTom per Android

  • apri subito il Play Store
  • scarica l’applicazione sul tuo smartphone.

Come usare Tomtom per Android

Ad operazione completata

  • avvia la app
  • attendi qualche istante affinché quest’ultima si metta in comunicazione con i server remoti
  • premi sul pulsante Inizia subito

A questo punto, vengono illustrate alcune delle funzioni principali di TomTom per dispositivi Android, come ad esempio le mappe offline e le informazioni sul traffico.



Dopodiché viene chiesto di azionare il GPS sul telefono e si accede al menu con le mappe.

Come scaricare una mappa su Tomtom per Android

Per scaricare una mappa sullo smartphone (quindi consultabile anche offline)

  • seleziona quella che t’interessa di più
  • premi sul pulsante Scarica.

Ti segnalo che è possibile scaricare le mappe di singole nazioni, come ad esempio l’Italia o la Grecia, oppure di aree più vaste (es.

Europa, USA e Canada).



Le mappe sono piuttosto corpose (quella dell’Italia occupa oltre 700MB), quindi devi avere un po’ di pazienza prima che il download giunga a termine.

Come ricercare luoghi nella mappa scaricata su Tomtom per Android

Dopo aver completato il download delle mappe in TomTom per Android

  • premi sul pulsante OK per passare alla schermata principale della app
  • autorizza quindi la rilevazione della tua posizione geografica premendo sul pulsante
  • e comincia a usare il tuo navigatore GPS portatile


Come cercare una destinazione su Tomtom per Android

Per cercare una destinazione:



  • premi sull’icona (…) collocata in basso a sinistra
  • seleziona la voce Cerca dal menu che compare

Puoi trovare i percorsi per raggiungere:

  • specifici indirizzi (es.Piazza Italia 1)
  • le località in cui risiedono i tuoi Contatti (vengono importati automaticamente dalla rubrica)
  • e i punti d’interesse
  • infine i locali pubblici e le attività commerciali presenti nei paraggi.

Una volta selezionata la tua destinazione, premi sul pulsante blu e verrà avviata la navigazione guidata che ti porterà verso quest’ultima.
Come già anticipato in precedenza, sulla mappa vengono evidenziati tutti i punti in cui sono presenti gli Autovelox e vengono visualizzate le informazioni relative al traffico (disponibili solo se la connessione a Internet è attiva).

Per attivare la segnalazione anche per Parcheggi e Stazioni di servizio, torna nel menu della app e seleziona le voci che riguardano questo tipo di destinazioni.

Per aggiungere un punto della mappa alla lista dei luoghi da memorizzare (le mie posizioni),



  • tieni premuto per un paio di secondi il dito sullo schermo,
  • poi premi sul pulsante che compare sullo schermo
  • seleziona la voce Aggiungi a Le mie posizioni dal menu che si apre.

Come attivare mappa in 3D su Tomtom per Android

È possibile anche attivare la visualizzazione della mappa in 3D premendo l’icona della freccia che si trova sulla parte sinistra dello schermo.

Come scaricare mappe aggiuntive su Tomtom per Android

Vuoi scaricare altre mappe sul tuo telefonino?
Nessun problema.



  • Richiama il menu di TomTom per Android premendo sul pulsante
  • scorri fino e in fondo la schermata che si apre
  • seleziona prima l’icona dell’ingranaggio
  • poi la voce Mappe


Per quanto riguarda gli update delle mappe, si possono scaricare almeno 4 aggiornamenti completi all’anno per tutta la durata della app.

Per rimuovere tutte le limitazioni e usufruire della versione completa del servizio, vai ancora una volta nel menu dell’applicazione e seleziona la voce Upgrade da quest’ultimo.

Sono disponibili tre tipi di sottoscrizione:

quello mensile che costa 3,99 euro; quello annuale che costa 19,99 euro e quello triennale da 44,99 euro.



android per pc




android per pc

Possiedi uno smartphone Android ma, quando cerchi di scaricare un’app tramite il Play Store, ti viene mostrato un avviso che ti impedisce di farlo?
Purtroppo è possibile che il tuo dispositivo non soddisfi alcuni requisiti necessari per una sua corretta esecuzione.
A volte capita ma per fortuna c’è un modo per bypassare il problema senza dover acquistare un nuovo telefono.
Mi riferisco alla possibilità di installare un emulatore Android per PC, cioè un programma che, in maniera gratuita, consente di scaricare ed eseguire su Windows e macOS moltissime applicazioni e giochi sviluppati per il sistema operativo Google.
Potrai così utilizzare tutte le app e i giochi del tuo smartphone Android, su computer, utilizzando mouse e tastiera.

Come dici?
La cosa ti interessa e vorresti sapere come fare?
Nessun problema, posso aiutarti.
Tutto quello che ti serve sapere si trova nei prossimi paragrafi di questa mia guida:
ti spiegherò nel dettaglio come utilizzare Android per PC,attraverso l’utilizzo di Memu e BlueStacks, alcuni dei software di emulazione più famosi.
Prima di spiegarti come farlo, però, ti rassicuro subito su una questione molto importante:
grazie all’impiego di questi programmi, utilizzare Android su PC non richiede il dual boot.
Il sistema operativo, infatti, viene virtualizzato e quindi è utilizzabile soltanto all’interno del software di emulazione.

Le premesse fatte finora ti hanno incuriosito e adesso sei impaziente di saperne di più?
D’accordo, allora mettiti seduto bello comodo e prenditi qualche minuto di tempo libero, per scoprire come installare, configurare e utilizzare, su Windows e macOS, questi software di cui sto per parlarti.
Sei pronto per iniziare?
Sì?
Benissimo! Ti auguro una buona lettura e, sopratutto, un buon divertimento!

Indice

  • Scaricare Memu
    • Installazione e configurazione
  • Scaricare BlueStacks
    • Installazione e configurazione
  • Altre soluzioni per emulare Android su PC

Scaricare Memu

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Come ti ho anticipato nell’introduzione di questa mia guida, se desideri installare Android su PC, tutto ciò che dovrai fare è scaricare, installare e utilizzare un software di emulazione Android su PC.
Tra i numerosi emulatori Android, desidero parlarti di quelli che ritengo più validi.
In particolar modo, scelgo di iniziare con Memu, in quanto ritengo che si tratti di un software degno di nota per le sue caratteristiche.
Oltre a essere completamente gratuito, offre un’esperienza d’uso immediata e di facile apprendimento.

A livello tecnico è inoltre un software che garantisce prestazioni elevate, permettendoti così di utilizzare il sistema operativo Android senza scatti o rallentamenti.
Fatta questa premessa, ti spiego passo per passo come scaricare Memu per l’emulazione di Android su PC Windows.

Per utilizzare Android su PC utilizzando il software di emulazione Memu, scarica per prima cosa il programma sul tuo computer, collegandoti al sito Internet ufficiale e premendo il pulsante Download situato al centro della pagina Web.

Una volta premuto tale pulsante inizierà il download del software:
attendi qualche minuto e verifica che il download venga terminato correttamente.
Una volta che il download sarà terminato, apri il file per incominciare ad effettuare l’installazione del programma.




Quando ti verrà richiesto fa quindi clic sul pulsante per eseguire il software; eventualmente seleziona la lingua che preferisci tramite il pulsante Personalizzata (Custom) e il menu Seleziona Lingua.
Per eseguire l’installazione premi sul pulsante Installa.
A installazione conclusa dovrai fare clic sul pulsante Avvia per eseguire Memu.
A questo punto, se hai eseguito correttamente tutti i passaggi indicati finora, Memu si starà avviando sul tuo PC.

Come potrai notare, al primo avvio del software di emulazione, comparirà una breve guida introduttiva:
ti verranno infatti spiegate alcune delle funzionalità principali di questo software di emulazione.
Si tratta comunque di consigli di base e puoi scegliere in autonomia se leggerli o se premere il pulsante X, situato in alto a destra, per chiudere il pannello dedicato a questi suggerimenti basilari.

Installazione e configurazione

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Una volta che avrai installato e avviato Memu sul tuo PC, posso spiegarti come dovrai eseguire alcune semplici procedure di configurazione.
Non preoccuparti, si tratta di procedure davvero semplici.
Per prima cosa, dovrai associare l’emulatore Android Memu ad un account Google per poter scaricare giochi e applicazioni dal Google Play Store:
tale procedura è obbligatoria, altrimenti l’accesso al Google Play Store non ti sarà possibile.




Per iniziare a dare il via a questa procedura di configurazione dell’account Google, fai clic sull’icona del Google Play Store.
La procedura di configurazione si avvierà automaticamente.
Per prima cosa, scegli se effettuare il login con un account Google esistente o se registrare un account Google sul momento, premendo rispettivamente sui pulsanti Esistente o Nuovo.

La procedura che vedremo in questa guida richiede l’utilizzo di account Google esistente ma, nel caso in cui tu abbia dei dubbi su come procedere per registrare un nuovo Account Google, puoi seguire le indicazioni che ti ho fornito in una mia precedente guida intitolata “come creare account Google.”

Tornando ai passaggi da eseguire per la configurazione, fai clic sul pulsante Esistente.
Digita quindi l’indirizzo di posta elettronica e la password che fanno riferimento al tuo account.
Premi poi la freccia in avanti e il pulsante OK per permettere a Memu di accedere ai tuoi dati.
Successivamente ti verrà chiesto se desideri utilizzare il tuo account Google per effettuare il backup di applicazioni e impostazioni.

In questo caso si tratta di un’operazione facoltativa:
se desideri confermarla, attiva il segno di spunta alla voce Mantieni attivo backup tablet con il mio account Google.
Prosegui premendo il pulsante della freccia in avanti. 




Successivamente premi il pulsante No grazie:
non inserire i tuoi dati di fatturazione, dal momento che questo non serve per installare le app Android su PC.
Inoltre  Per proseguire, premi la freccia in avanti.
Premi ora il pulsante Accetto, per accettare i termini e le condizioni di Google.

Arrivati a questo punto, se hai seguito correttamente tutti i passaggi che ti ho indicato, avrai sicuramente ottenuto l’accesso al Google Play Store.
Potrai così utilizzare l’emulatore di Android sul tuo PC e scaricare giochi e applicazioni.
Come puoi vedere, l’interfaccia utente di Memu è la stessa di un qualsiasi altro smartphone Android.

Nota bene.
Qualora riscontrassi problemi nell’apertura del Google Play Store, verifica il modello di dispositivo virtuale generato, attraverso i seguenti passaggi.
Dal menu laterale di Memu, fai clic sul simbolo dell’ingranaggio per recarti alle impostazioni dell’emulatore.

Individua il menu Avanzate che trovi in alto e fai clic su di esso.
Alla voce Dispositivo, controlla il modello di dispositivo virtuale che è stato generato (per esempio Samsung Galaxy Note 7 Edge.) Fai quindi clic sul menu a tendina, e controlla se per caso come modello di dispositivo virtuale generato non vi sia un dispositivo cinese (Xiaomi Mi Mix ad esempio).




Se per caso uno tra i dispositivi di una marca cinese è stato selezionato, questo potrebbe causare il blocco al Play Store di Google.
Di conseguenza dovrai cambiare dal menu a tendina il modello di dispositivo virtuale generato:
imposta quindi un dispositivo più comune in Italia (Samsung Galaxy Note 10.1.
ad esempio) e conferma tale voce, premendo il pulsante Salva e poi su Riavvia subito per riavviare Memu e confermare tale impostazione.

Se invece dovessi riscontrare dei problemi relativi alla presenza di un’interfaccia utente localizzata in una lingua diversa da quella da te selezionata, recati nuovamente nelle impostazioni di Memu (simbolo di un ingranaggio nella barra laterale).
Dal menu Generali, seleziona la lingua italiana dal menu a tendina e premi sul pulsante Salva.
Ti verrà chiesto di riavviare Memu per confermare tale impostazione:
per farlo, premi sul pulsante Riavvia Subito.

Scaricare BlueStacks

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In alternativa a Memu, uno tra i migliori software di emulazione di Android per PC è BlueStacks.
Si tratta di un programma gratuito per Windows e macOS che, in maniera molto simile a quanto spiegato finora, permette di emulare su computer l’utilizzo di Android. All’interno di questo programma, però, vi sono alcuni banner pubblicitari che si presentano sotto forma di consigli relativi per l’installazione di app e giochi sponsorizzati.
Se vuoi rimuoverli devi sottoscrivere un abbonamento al prezzo di 4$/mese o 40$/anno.




Per utilizzare BlueStacks, la prima cosa che devi fare è quella di effettuare il download e l’installazione del software sul tuo computer.
Collegati al sito Internet ufficiale del programma e premi prima sul pulsante Download BlueStacks e poi su Scarica, per scaricare l’emulatore sul tuo computer.

Attendi adesso che il download venga avviato e portato a termine; una volta completato, fai doppio clic sul file appena scaricato, e inizia ad effettuare l’installazione del programma, seguendo le indicazioni che sto per forniti.

Su Windows, nella finestra di controllo dell’account utente che ti viene mostrata, fai clic su Si e poi, una volta che il client di installazione si sarà avviato, premi sul pulsante Installa Ora, per iniziare la procedura di scaricamento dei file necessari e della loro installazione automatica.

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A procedura ultimata, premi su Completo.
BlueStacks si avvierà quindi automaticamente e, mentre verranno scaricati tutti i file necessari, ti verrà mostrata a schermo una breve guida con l’introduzione al suo funzionamento.

Su macOS, invece, avvia il file .dmg tramite un doppio clic sullo stesso e, per avviare il programma di installazione, fai doppio clic anche sull’icona di BlueStacks.
Nel caso ti venga richiesto di confermare l’avvio del programma, premi su Apri.

Nella schermata successiva, premi prima su Continuare e poi su Installare, digita la password che usi per accedere al Mac e fai clic sul pulsante Installa Assistente.

Attendi quindi che venga automaticamente eseguita la sua installazione, dopodiché, se ti viene richiesto, premi sul pulsante Apri le preferenze di sistema. In quest’ultimo caso devi agire tramite il pannello delle impostazioni del Mac.




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Per terminare l’installazione di BlueStacks su macOS, fai quindi prima clic su Consenti e poi premi sul simbolo del lucchetto (è situato in basso a sinistra).
Infine, digita di nuovo la password del Mac e poi fai clic su Sblocca.

Installazione e configurazione

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Una volta che il programma sarà avviato, ti verrà chiesto di effettuare una semplice procedura di login, attraverso il collegamento con un account Google preesistente.




Premi quindi su Inizia e digita, nei rispettivi campi di testo, l’indirizzo email e la password che fanno riferimento allo stesso.
Poi premi su Avanti e Accetto, per effettuare l’accesso e, infine, fai clic sul pulsante Comincia a usare BlueStacks, per terminare la configurazione dell’emulatore.

Se hai seguito tutti i passaggi preliminari che ti ho indicato, hai quindi terminato l’installazione e anche la configurazione di BlueStacks.
In tal caso, puoi vedere la schermata principale dell’emulatore (Home) e, di conseguenza, accedere al Google Play Store. 

Pigia quindi sulla sua icona, situata nella schermata iniziale dell’emulatore (è il simbolo di un sacchetto della spesa di colore bianco, con al centro una bandierina colorata), in modo da scaricare, tramite lo stesso negozio virtuale Google presente su smartphone e tablet Android, le app e i giochi su computer.

Utilizza quindi il motore di ricerca in alto, per individuare l’app o il gioco che ti interessa, comportandoti proprio come se BlueStacks fosse uno smartphone o un tablet Android.
Per installare un’app o un gioco, infatti, premi sulla sua scheda e poi fai tap sul pulsante Installa/Accetto.




Al termine del suo download automatico, premi sul pulsante Apri, per avviare l’app o il gioco scaricato e iniziare così a usufruirne direttamente da computer.
In caso di dubbi relativamente all’installazione di app, fai riferimento alle indicazioni fornite nel mio tutorial su come installare app su Android.

Altre soluzioni per emulare Android su PC

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Vorresti che ti consigliassi altro emulatori Android degno di nota?
Certamente, te ne elenco qualcuno nelle prossime righe.
Ti consiglio, inoltre, ti leggere il mio tutorial dedicato ai migliori emulatori Android, in modo da approfondire l’argomento relativo alle caratteristiche e al funzionamento di questi software.

  • Nox Player (Windows/macOS):
    è un’altro valido emulatore Android, al pari di quelli precedentemente elencati in questo tutorial.
    È gratuito e presenta un’ampia compatibilità con i giochi e le app del Play Store ed è inoltre ottimizzato per il gaming.
  • ARC Welder (Google Chrome):
    è un emulatore Android che è installabile sul browser Google Chrome, in quanto è scaricabile sotto forma di estensione.
    È un programma di emulazione gratuito, ma presenta alcune limitazioni in quanto permette di avviare soltanto un’app alla volta.
    Questo strumento è inoltre un po’ più complicato da usare, visto che non supporta il PlayStore e richiede il caricamento manualmente dei file APK.

come aggiornare android tv box




come aggiornare android tv box

Convinto da un amico fidato, hai acquistato un TV Box Android da abbinare al televisore che hai in salotto.
Hai iniziato subito a utilizzarlo ma, dopo qualche minuto, ti sei reso conto che le applicazioni e il sistema operativo presenti sul dispositivo non erano aggiornati, presentando funzionalità ormai obsolete o versioni di app non più supportate dagli sviluppatori.
Per recuperare il tuo recente investimento, hai deciso dunque di aggiornare il TV Box Android ma, non avendolo mai fatto prima una cosa del genere, proprio non sai da che parte cominciare e hai il terrore di combinare qualche pasticcio.

Non farti prendere dalla paura e dallo sconforto! Oggi ci sono io qui ad aiutarti! In questa guida, infatti, ti mostrerò come aggiornare Android TV Box per renderlo perfettamente compatibile con le tecnologie moderne e mostrandoti sia le procedure per aggiornare il sistema operativo che le procedure per aggiornare (o sostituire) le app presenti nel dispositivo.

Prima di proseguire, voglio però farti una premessa più che doverosa:
le procedure di aggiornamento del sistema operativo di un TV Box Android – specie quelle manuali, che prevedono la “sovrascrittura manuale” del sistema, in gergo flashing del dispositivo – possono rivelarsi rischiose:
basta la scelta di un file sbagliato, dovuta a un attimo di distrazione, per rendere il dispositivo inutilizzabile:
agisci soltanto se sei pienamente consapevole di ciò che stai per fare e… non dire che non ti avevo avvisato! Io non mi assumo alcuna responsabilità circa eventuali danni che dovessero verificarsi sul TV Box da te in possesso in seguito all’applicazione non corretta dei consigli che sto per darti.
Chiaro?
Bene, allora procediamo.

Indice

  • Come aggiornare Android TV Box tramite OTA
  • Come aggiornare Android TV Box manualmente
  • Come aggiornare solo le app

Come aggiornare Android TV Box tramite OTA

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Il metodo più veloce ed efficace per aggiornare un TV Box Android prevede l’utilizzo degli aggiornamenti Over The Air (OTA), ossia quelli messi a disposizione direttamente dal produttore del dispositivo e installabili in modo semi-automatico, sfruttando la connessione a Internet del dispositivo.

Devo dirti fin da subito che non tutti i produttori di TV Box di fascia medio-bassa (specie quelli cinesi) si prendono la briga di aggiornare “ufficialmente” il sistema operativo installato sui propri dispositivi dopo averli lanciato in commercio, ma quelli che prevedono questa possibilità di solito forniscono un’app dedicata per gli aggiornamenti del firmware (ossia l’insieme di istruzioni che dà vita al sistema operativo e alle app predefinite).

Per prima cosa, quindi, ti consiglio di aprire il menu App del tuo TV Box e controllare se è presente un’app che abbia come nome Update, Update&Backup, System Update o Update Firmware; qualora questa fosse disponibile, lanciala senza esitazione, avvia il sistema d’aggiornamento premendo il pulsante Check Update o Online update e segui le istruzioni fornite a schermo per finalizzare l’avanzamento di sistema; in alcuni casi, invece, gli aggiornamenti vengono cercati automaticamente subito dopo l’apertura dell’app.

Su alcuni TV Box di fascia alta e/o su quelli certificati Google (ad esempio il box NVIDIA Shield), la verifica e il download dell’aggiornamento avviene in modo del tutto automatico, esattamente come succede su smartphone e tablet Android:
la disponibilità viene notificata da un messaggio di notifica, selezionando la quale verrai guidato passo-passo nella finalizzazione dell’update.




Per verificare manualmente la presenza di aggiornamenti, puoi sempre accedere alla sezione Impostazioni > Dispositivo > Informazioni > Aggiornamento sistema del TV Box e attendere qualche secondo affinché il sistema effettui il controllo.

Ad ogni modo, una volta confermata la volontà di effettuare l’aggiornamento OTA, il TV Box verrà riavviato automaticamente in modalità Fastboot, cioè quella dedicata alle operazioni che avvengono direttamente sui file del sistema operativo. Solitamente, l’avanzamento dell’update viene mostrato sotto forma di una barra di scorrimento:
per completare il tutto, potrebbero essere necessari anche 15-30 minuti, durante i quali il dispositivo potrebbe sembrarti bloccato.
Dunque, mettiti comodo e attendi pazientemente il termine della procedura, avendo cura di non interromperla per nessun motivo, per non rischiare danni materiali al dispositivo in questione.

Se tutto è filato liscio, al termine dell’aggiornamento il TV Box si riavvierà nuovamente utilizzando la versione aggiornata del sistema operativo:
anche in questo caso, il primo avvio potrebbe prolungarsi più del previsto, poiché il sistema controlla che tutte le app siano compatibili con l’aggiornamento.
Non preoccuparti, i successivi avvii saranno notevolmente più rapidi!

Come aggiornare Android TV Box manualmente

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Se il TV Box in tuo possesso non è dotato di sistema d’aggiornamento via OTA oppure non hai mai ricevuto nessun aggiornamento per il sistema, forse è il caso di agire manualmente effettuando il flashing (cioè la riscrittura manuale del sistema operativo, o firmware, del TV Box).
Purtroppo non è disponibile una procedura standard per tutti i dispositivi, ma ti illustrerò comunque i passaggi più comuni che puoi adottare per effettuare l’update e ottenere il sistema operativo più recente.

Prima di tutto, recupera l’ultimo firmware disponibile per il tuo TV Box Android, facendo una ricerca dettagliata su Google con il nome del tuo dispositivo accompagnato dalle scritte firmware o update firwmare.
Leggi attentamente le didascalie annesse ai file che ti verranno proposti:
come ti ho già spiegato all’inizio di questa guida, un firmware errato può condurre alla rottura irreparabile del dispositivo.

Se i risultati di Google non sono riusciti a soddisfarti, puoi tentare di recuperare l’ultimo firmware per il tuo TV Box dal sito entertainmentbox.com, che vanta una raccolta completa dei firmware di tutti i TV Box disponibili in commercio.
Apri il sito menzionato da qualsiasi browser computer, quindi scorri la pagina fino a trovare l’indice (Table of Contents) e inizia a cercare il modello in tuo possesso.

Se non riesci a identificare il nome del tuo TV Box in modo immediato, puoi usare la combinazione di tasti CTRL+F (o cmd+f, se usi un Mac) per aprire il campo di ricerca interno del browser:
digita al suo interno il nome del tuo TV Box seguito dalla pressione del tasto Invio e verifica la presenza di risultati pertinenti.




Una volta trovato ciò che cerchi, fai clic sul nome del dispositivo per aprire la pagina d’anteprima con la scheda tecnica e una foto del dispositivo (così da capire subito se è identico a quello in tuo possesso); infine, portati alla fine della pagina e fai clic sul pulsante Download now per scaricare il firmware aggiornato.

A questo punto, puoi utilizzare almeno due procedure differenti per aggiornare il TV Box:
puoi installare l’update tramite la microSD oppure attraverso uno strumento eseguibile dal computer.
Anche in questo caso, la procedura esatta può variare a seconda del dispositivo in tuo possesso:
se non dovessi riuscire a portare a termine l’aggiornamento utilizzando le istruzioni che ti ho segnalato poc’anzi, ti consiglio di cercare in Internet il procedimento esatto, scrivendo su Google la chiave di ricerca [nome TV box] flash firmware update.

Nota:
se non ti senti sicuro di ciò che stai per fare, ti consiglio di attendere il rilascio ufficiale di un aggiornamento OTA da parte del produttore del TV box in tuo possesso, oppure di aggiornare solo le app, utilizzando le istruzioni che ti fornirò nella sezione successiva:
è sicuramente meglio un dispositivo dalle funzionalità un po’ datate che uno danneggiato irrimediabilmente a causa di un errore di distrazione!

MicroSD

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Il metodo via microSD è il più semplice da applicare:
procurati una scheda di memoria vuota da almeno 4 GB e salva al suo interno il file ZIP scaricato da Internet, quindi posiziona la scheda all’interno dell’apposito alloggiamento collocato sul TV Box.
Se non hai una microSD a portata di mano e desideri acquistarne una di buona qualità, ti consiglio di leggere la mia guida su quale micro SD comprare.

Una volta inserita la microSD nel TV Box, spegnilo e rimuovi la presa di corrente, quindi procurati un oggetto appuntito (come uno stuzzicadenti o un ago) per premere il piccolo pulsante di reset (presente di solito nella parte inferiore o posteriore del dispositivo, all’interno di un piccolo foro); premi delicatamente e tieni premuto il summenzionato tasto, inserisci la presa di corrente e attendi almeno 5 secondi prima di rilasciare il tasto reset per far partire il TV Box in modalità Fastboot.

Dopo aver rilasciato il pulsante, dovresti veder comparire il robottino di Android che effettua l’aggiornamento (puoi verificarne l’avanzamento attraverso la barra di scorrimento inferiore):
anche in questo caso, non interrompere la procedura per nessun motivo e attendi pazientemente il successivo avvio di Android.

Aggiornamento da PC

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Se non hai sotto mano una microSD ma disponi di un computer con Windows, puoi aggiornare il sistema operativo attraverso alcuni tool specifici:
i più famosi sono Amlogic Series Flash Tool, Allwinner Series Flash Tool e Rockchip Series Flash Tool & Driver.
Scarica la versione più adatta al tuo caso, in base al chip utilizzato sul tuo TV Box (che puoi recuperare dalla sua scheda tecnica, va bene anche quella mostrata dal sito che ti ho illustrato in precedenza), e installalo seguendo le istruzioni a schermo.

A questo punto, scompatta il file ZIP dell’aggiornamento che hai scaricato in precedenza, che dovrebbe contenere un file IMG:
se non sai come scompattare un archivio ZIP, ti consiglio di leggere la mia guida su come aprire file ZIP gratis.

Fatto ciò, devi collegare il TV Box al computer:
per farlo, puoi servirti di un cavo USB maschio-maschio, che puoi trovare per pochi euro sia online che nei negozi di elettronica.

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Una volta preparato tutto il necessario, apri il programma che hai installato in precedenza e, a seconda di quello utilizzato, carica il file IMG scompattato poc’anzi cliccando sul pulsante Loader, sul pulsante Loading button oppure sul menu File > Import Image:
per avviare l’aggiornamento, fai clic sul pulsante Start o Update.




A questo punto, premi e tieni premuto il pulsante reset collocato solitamente sul retro del TV Box utilizzando un oggetto appuntito, collega il TV Box al computer tramite il cavo USB e collega rapidamente (quasi in contemporanea) il TV Box alla corrente elettrica; nel mentre, non rilasciare il tasto reset, altrimenti dovrai iniziare tutto daccapo.

In questa fase, guarda lo schermo del computer e assicurati che il TV Box sia stato correttamente riconosciuto:
in caso affermativo, puoi rilasciare il tasto reset per avviare la procedura di aggiornamento.
Anche in questo caso, devi attendere la fine del processo senza scollegare il TV Box dal computer e assicurarti che il tutto non venga interrotto per nessun motivo.

Ad aggiornamento completato, il computer dovrebbe avvisarti della buona riuscita della procedura tramite un’icona di colore verde (solitamente un segno di spunta) o un messaggio di avviso:
soltanto in questa fase puoi disconnettere il TV Box dal computer, collegarlo nuovamente al televisore e accenderlo normalmente.
Se tutto è filato liscio, dovrebbe avviarsi la nuova versione di Android ed effettuare tutti i controlli sulle app.

Aggiornare solo le app

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Se non sei in grado di effettuare il flashing oppure non ci sono aggiornamenti recenti per il tuo dispositivo, non ti resta altro da fare che procedere quantomeno all’aggiornamento delle app disponibili all’interno del TV Box.

Il primo consiglio che posso darti è di disinstallare tutte le app già presenti all’interno del dispositivo, quando possibile:
spesso queste non riescono ad aggiornarsi automaticamente, dunque tanto vale sostituirle con le versioni presenti nel Google Play Store.

Per disinstallare le app, portati nel menu Impostazioni (oppure nel menu Settings > More Settings) e seleziona la voce App.
Successivamente, scegli le app da sostituire (in particolare Kodi, VLC e le altre app multimediali) e premi sul pulsante Disinstalla per rimuoverle dal sistema.

Rimosse tutte le app disinstallabili, effettua l’accesso all’app Google Play Store con un account Google in tuo possesso (oppure creane uno seguendo i passaggi che ti ho illustrato nel mio tutorial dedicato), cerca le app di tuo interesse avvalendoti dell’area di ricerca collocata in alto e, dopo aver scelto i risultati più pertinenti, scaricale semplicemente facendo clic sul tasto Installa.
Non sai come utilizzare il Google Play Store e hai bisogno di ulteriore aiuto?
Ti consiglio di leggere la mia guida come scaricare applicazioni Android, in cui troverai tutte le istruzioni necessarie per procedere.