programmare android



programmare android

Sei tremendamente affascinato dal mondo dello sviluppo software?
Muori dalla voglia di progettare la tua prima app per Android ma non hai alcuna esperienza in merito?
Beh, spiegami dov’è il problema.
Nessuno nasce già esperto.

Se vuoi imparare come programmare per Android, puoi scaricare immediatamente sul tuo PC tutto l’occorrente per realizzare app e giochi e consultare gli esaurienti manuali sul tema che si possono trovare gratuitamente online, anche in lingua italiana.
Per saperne di più, prosegui pure nella lettura di questo mio tutorial dedicato all’argomento:
ti assicuro che si rivelerà tutto molto più semplice di quello che immagini.



Ovviamente non aspettarti di diventare lo sviluppatore più importante del Play Store al tuo debutto.
Anzi, prima di realizzare qualcosa di decente dovrai fare i conti con parecchie arrabbiature e innumerevoli fallimenti, ma alla fine ne varrà la pena e riuscirai nel tuo intento, te lo garantisco.

Indice

  • Informazioni preliminari
    • Come programmare app Android
    • Come programmare con Android Studio
    • Come programmare Android con Eclipse
    • Come programmare con Visual Studio
    • Come programmare Android online
  • Come programmare giochi Android

Informazioni preliminari

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Prima di entrare nel vivo dell’argomento, andando a scoprire in dettaglio come programmare per Android, ci sono alcune informazioni preliminari che è mio dovere fornirti.

Iniziamo da un punto fermo:
per creare app e giochi per Android (così come per qualsiasi altra piattaforma, mobile e non) è indispensabile conoscere i linguaggi di programmazione, o almeno averne un’infarinatura generale, da approfondire anche con la pratica.
Per quel che concerne il sistema operativo del “robottino verde”, i linguaggi più diffusi sono Java e XML.
Per maggiori informazioni al riguardo, puoi fare riferimento alle mie guide specifiche su come iniziare a programmare, come creare un programma e come imparare Java.



Ciò detto, per programmare applicazioni e giochi, è possibile ricorrere all’uso di appositi strumenti, i quali si suddividono in due grandi categorie:
gli SDK (acronimo di Software Development Kit) e i software commerciali indipendenti.

Nel primo caso, per quel che concerne Android, si parla di Android SDK, cioè una serie di strumenti messi a disposizione da Google per sviluppare applicazioni e giochi destinati al suo sistema operativo.
Essi Permettono di sfruttare al massimo la piattaforma a cui sono rivolti, in questo caso Android, e di gestire ogni singolo particolare, consentendo inoltre di ottimizzare ogni funzione e di eseguire numerosi test.



I software commerciali indipendenti, invece, vengono rilasciati da aziende terze e consentono di sviluppare contenuti all’interno di un ambiente integrato.
Sì caratterizzando per un livello di difficoltà d’uso piuttosto basso e offrono la possibilità di realizzare un progetto unico esportabile in diversi formati, come pacchetto compatibile con più piattaforme (in base alla licenza posseduta).

Un’altra cosa che devi tenere presente è quella che app e giochi, a sviluppo concluso, possono essere pubblicati sul Play Store, il negozio delle applicazioni di Android, solo se si possiede un account sviluppatore e solo se si è provveduto ad associare quest’ultimo al proprio account Google, al costo di 25 dollari:
per riuscirci, ti basta usare la pagina di registrazione a Google Play Console.



Successivamente, potrai eseguire l’upload dei file APK delle tue app e dei tuoi giochi sullo store, provvedendo, in questa fase, a gestire i metadati, vale a dire il versionamento e i requisiti di sistema.
In seguito, potrai occuparti della parte commerciale, quindi decidere il titolo, la descrizione, l’icona e gli screenshot da allegare all’app.
Per maggiori dettagli, puoi leggere la guida ufficiale fornita da Google.

Come programmare app Android

Fatte le dovute precisazioni di cui sopra, veniamo al nocciolo vero e proprio della questione e vediamo come programmare app per Android.
Qui di seguito trovi indicate quelle che sono le principali risorse di cui puoi avvalerti per effettuare l’operazione in questione.
Buon divertimento!

Come programmare con Android Studio

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La prima soluzione di cui voglio parlarti è Android Studio, lo strumento ufficiale per lo sviluppo e il testing delle app per la piattaforma mobile di Google. È completamente gratis, compatibile sia con Windows che con macOS e al suo interno include tutto quello che serve per realizzare e testare le applicazioni destinate al sistema operativo del “robottino verde”.

Per scaricare Android Studio sul tuo computer, collegati al sito Internet del programma e fai clic sul pulsante Download Android Studio che si trova al centro della pagina.
Nel modulo che si apre, seleziona la casella accanto alla voce I have read and agree with the above terms and conditions e clicca sul pulsante azzurro, situato in basso.



A scaricamento ultimato, se stai usando Windows, apri il file .exe ottenuto e, nella finestra che si apre, fai clic sul pulsante .
Premi poi sul bottone Next per tre volte di fila e porta a termine il setup facendo clic sul bottone Finish.

Se stai usando macOS, invece, apri il pacchetto .dmg ottenuto, sposta l’icona di Android Studio nella cartella Applicazioni del Mac, fai clic destro su di essa e seleziona la voce Apri dal menu che compare, in modo tale da avviare l’applicazione andando però ad aggirare le limitazioni imposte da Apple verso le applicazioni provenienti da sviluppatori non certificati (operazione che va effettuata solo al primo avvio).



Nella finestra che ora visualizzi, a prescindere dal sistema operativo utilizzato, clicca sui bottoni OK e Next (per tre volte di seguito), aspetta che il download dei componenti necessari per usare Android Studio venga portato a termine e premi sul pulsante Finish.
Ti ritroverai così al cospetto della schermata principale del programma.

Inizia, dunque, a creare un nuovo progetto, selezionando l’opzione Start a new Android Studio project, scegli il modulo dal quale partire, assegna un nome all’app che stai per creare e seleziona la versione dell’SDK che è tua intenzione impiegare.
Successivamente, clicca sul bottone Next e indica quale tra le basi preimpostate disponibili vuoi eventualmente usare, configurane i valori (oppure lascia quelli predefiniti) e, per concludere, fai clic sul pulsante Finish.



Procedi quindi andando a sviluppare la tua applicazione o personalizzando il modello scelto tramite l’editor del programma che a questo punto ti viene proposto:
a sinistra è presente la struttura e a destra l’editor vero e proprio, mentre in alto ci sono i pulsanti per inserire oggetti, incollare le parti di codice ecc.
e la barra dei menu.

Quando lo riterrai opportuno, potrai salvare il progetto della tua applicazione facendo clic sul menu File (in alto a sinistra) e selezionando la voce apposita da quest’ultimo.
Per tutti gli approfondimenti del caso, ti suggerisco la lettura della guida all’uso di Android Studio fornita da Google.



Come programmare Android con Eclipse

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Se vuoi programmare nuove app per Android, potresti prendere in considerazione anche l’uso di Eclipse IDE:
si tratta di un programma per lo sviluppo e la compilazione di applicazioni basate su Java.
È compatibile con Windows, macOS e Linux.
Usandolo in combinazione con il componente aggiuntivo gratuito Android Development Tools (ADT), può essere impiegato per lo scopo oggetto di questa guida.
Da notare che, a primo impatto, non è proprio semplice da usare, ma basta fare un minimo di pratica per iniziare a padroneggiarlo senza problemi.



Per scaricare Eclipse IDE sul tuo PC, recati sul sito Internet del programma e clicca prima sul bottone Download 64 bit e poi su quello con su scritto Download.

Completato il download, se stai usando Windows, estrai in una cartella qualsiasi l’archivio ZIP ottenuto, avvia il software Eclipse presente al suo interno e clicca sui pulsanti e OK nella finestra che vedi comparire sul desktop.



Invece, stai usando macOS, apri il pacchetto .dmg ottenuto e trascina l’icona del programma nella cartella Applicazioni del computer.
Successivamente, fai clic destro su di essa e seleziona la voce Apri dal menu che compare, così da avviare l’applicazione andando ad aggirare le limitazioni imposte da Apple verso le applicazioni provenienti da sviluppatori non certificati (operazione che va effettuata solo al primo avvio).

A questo punto, a prescindere dal sistema operativo impiegato, attendi che il software venga caricato e avviato.
In seguito, clicca sulla “x” collocata accanto alla voce Welcome presente nella finestra che si è aperta.



Adesso, devi preoccuparti di installare gli Android Development Tools:
per riuscirci, clicca sulla voce Help, situata in alto a sinistra, e seleziona la voce Install New Software dal menu che si apre.
Nella finestra successiva, immetti nel campo su schermo l’indirizzo http://dl-ssl.google.com/android/eclipse/, clicca sul pulsante Add, spunta la casella relativa all’installazione del componente Developer Tools, premi sul bottone Next e accetta la relativa licenza d’uso.

Serviti quindi delle varie sezioni che trovi nell’editor del programma per iniziare a programmare le tue app:
a sinistra trovi l’elenco di tutti i progetti; in basso è presente una barra a schede tramite cui puoi ottenere le informazioni riguardanti ciò che stai programmando, mentre a destra puoi visualizzare tutti i membri della classe selezionata.



Per dare il via al tuo primo progetto, fai clic sulla dicitura File situata nella parte in alto a sinistra della finestra e, dal menu che compare, seleziona le voci New e Java Project.
Dopodiché compila il campo Project name, immettendo il nome che vuoi assegnare al tuo progetto, e fai clic sul pulsante Finish.

Quando lo vorrai, potrai salvare il progetto della tua app cliccando sul menu File, in alto a sinistra, selezionando la voce Save Ad, indicando posizione e il nome che vuoi assegnare al file di output e premendo sul bottone OK.



Tieni presente che, per poter funzionare, Eclipse IDE necessita del software Java installato sul computer.
Se questo non è presente sul tuo PC, puoi facilmente far fronte alla cosa seguendo il mio tutorial dedicato a come installare Java.
Per ulteriori informazioni riguardo il funzionamento di Ecplise, invece, ti consiglio la lettura della mia guida incentrata in maniera specifica su come programmare in Java.

Come programmare con Visual Studio

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Un altro programma al quale puoi fare riferimento per programmare per Android è Visual Studio:
si tratta di uno strumento reso disponibile da Microsoft.
È gratis, disponibile per Windows e macOS e consente di compilare app, non solo per Android, ma anche per altre piattaforme.
Supporta vari linguaggi di programmazione e ha un’interfaccia utente abbastanza pratica.



Per servirtene, recati sul sito Internet del programma e clicca sul bottone Download che trovi in corrispondenza della voce Community.

A scaricamento ultimato, se stai usando Windows, apri il file .exe ottenuto, clicca sul pulsante , quindi su quello Continua e attendi che venga effettuata l’installazione di Visual Studio.
In seguito, individua la sezione Dispositivi mobili e giochi, spunta la casella in corrispondenza del linguaggio di programmazione di tuo interesse (es.
Sviluppo di applicazioni per dispositivi mobili con C++) e premi sul pulsante Installa.



Se stai usando macOS, invece, apri il pacchetto .dmg ottenuto, fai doppio clic sull’icona dell’installer del programma presente nella finestra che si apre e, nella schermata successiva, premi sul pulsante Continua.
Spunta, quindi, la casella che trovi accanto alla voce Android, in modo tale da installare il componente necessario per sviluppare le applicazioni basate sulla piattaforma mobile di Google, e premi sul pulsante Installa, per concludere il setup.

Adesso, a prescindere dal sistema operativo in uso, se possiedi un account Visual Studio, effettua il login tramite quest’ultimo, altrimenti seleziona il collegamento per evitare questo passaggio e segui la breve procedura di configurazione iniziale che ti viene proposta, dopodiché clicca sul bottone Avvia Visual Studio.
Seleziona quindi la voce Crea un nuovo progetto, scegli uno dei modelli preimpostati disponibili per iniziare a sviluppare la tua applicazione e clicca sul bottone Avanti.



A questo punto, assegna un nome al progetto, scegli il percorso in cui salvarlo e il nome che vuoi assegnare al contenitore compilando gli appositi campi sullo schermo.
Per concludere, premi sul pulsante Crea.

In seguito, ti ritroverai al cospetto dell’editor principale del programma:
a destra ci sono le sezioni Esplora soluzioni e Proprietà che consentono, rispettivamente, di visualizzare la struttura del progetto e le proprietà dei vari elementi aggiunti, al centro trovi la sezione che mostra le parti di codice, mentre in alto ci sono la barra degli strumenti e quella dei menu con tutti i pulsanti e le funzioni utili per modificare la tua app.



Quando lo riterrai opportuno, potrai salvare la tua applicazione facendo clic sulla voce File (in alto a sinistra) e sulla dicitura Salva [nome progetto] annessa al menu che si apre.
Il file verrà quindi salvato in corrispondenza del percorso indicato in fase di creazione del progetto.

Come programmare Android online

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Se non ti senti ancora pronto a programmare per Android in maniera, per così dire, seria usando gli strumenti di cui ti ho già parlato nelle precedenti righe, puoi muovere i tuoi primi passi nel mondo dello sviluppo delle app con servizi alternativi più intuitivi (ma anche più limitati).

Quello che ti consiglio di provare io è MIT App Inventor, il quale funziona direttamente dal browser, senza installare software aggiuntivi sul PC, e gode di un’interfaccia estremamente intuitiva.
È gratuito e si può impiegare con tutti i programmi di navigazione più diffusi.
Per utilizzarlo, però, occorre necessariamente un account Google.



Quando sei pronto a provare MIT App Inventor, collegati alla sua pagina iniziale e fai clic sul pulsante Start new project posto in alto.
In seguito, digita il nome che vuoi assegnare all’app che stai per sviluppare e premi sul pulsante OK. Provvedi poi a tradurre l’interfaccia del servizio andando a selezionare l’Italiano dal menu a tendina apposito collocato in alto a destra.

A questo punto, comincia pure a sviluppare la tua applicazione usando l’editor visuale che ti viene proposto, suddiviso in più sezioni:
a sinistra c’è l’elenco degli elementi e degli oggetti che puoi aggiungere all’interfaccia dell’applicazione, al centro è presente la schermata che ti mostra l’anteprima dell’app, mentre a destra ci sono l’elenco dei vari elementi che compongono l’applicazione, il menu con le proprietà degli oggetti selezionati e il pulsante per effettuare l’upload dei file multimediali.



Per riuscire ad aggiungere gli elementi di tuo interesse all’interfaccia dell’applicazione, selezionali dall’apposito elenco collocato a sinistra e trascinali nel visualizzatore posto al centro, rilasciandoli nel punto che preferisci.
Se vuoi modificare le proprietà di un dato elemento, selezionalo e apporta tutti i cambiamenti del caso tramite la sezione apposita collocata a destra.

Se, invece, hai bisogno di aggiungere altre schermate alla tua app, puoi farlo cliccando sul pulsante Aggiungi Schermo che si trova in alto, mentre per rimuoverle ti basta selezionarle e sfruttare il pulsante Rimuovi Schermo che trovi accanto.



Quando lo riterrai opportuno, potrai salvare l’applicazione sviluppata cliccando sul menu Progetti, posto in alto a sinistra, e selezionando la voce Salva progetto a esso annessa.
Per scaricare l’app sul tuo PC, invece, seleziona l’opzione Esporta il progetto selezionato (.aia) nel mio computer che trovi sempre nello stesso menu.

Per ulteriori informazioni riguardo l’uso e il funzionamento di MIT App Inventor, puoi fare riferimento alla guida all’uso ufficiale del servizio.

Come programmare giochi Android

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Le risorse che ti ho indicato nelle righe precedenti possono essere usate anche per programmare giochi per Android ma, a dirla tutta, non sono esattamente l’ideale.
La soluzione migliore, in tal caso, è indubbiamente quella di usare un software ad hoc, come Unity, che è un ambiente di sviluppo integrato multipiattaforma dedicato alla creazione di numerose simulazioni 3D e 2D.

Grazie ad esso, è possibile creare videogame di qualsiasi tipo, personalizzandoli completamente e ottenendo un prodotto finale altamente elevato a livello qualitativo.
Unity è disponibile per Windows e macOS e si può usare gratis, a patto però che la persona giuridica che rappresenta chi se ne serve non generi guadagni o raccolte fondi superiori ai 100.000 dollari.
In caso contrario, occorre usare una delle varianti a pagamento del programma (con costi a partire da 25$/mese con fatturazione annuale)



Per scaricare la versione gratuita di Unity sul tuo PC, recati sul sito Internet del programma e fai clic sul bottone Get Started.
Nella nuova pagina visualizzata, premi sul pulsante Try Personal che trovi in corrispondenza della colonna Personal, spunta la casella accanto alla voce Accept terms e fai clic sul bottone Download Unity Hub.

A scaricamento ultimato, se stai usando Windows, apri il file .exe ottenuto e, nella finestra che ti viene mostrata sullo schermo, clicca sui pulsanti e Next.
Spunta quindi la casella collocata accanto alla voce I accept the terms of the License Agreement, clicca per tre volte di seguito sul bottone Next e, per concludere, premi sul pulsante Install.



Se, invece, stai usando macOS, apri il pacchetto .dmg scaricato e trascina l’icona del programma all’interno della cartella Applicazioni del computer.
In seguito, fai clic destro su di essa, seleziona la voce Apri dal menu contestuale e premi sul bottone Apri nella finestra comparsa sullo schermo, in modo tale da andare ad aggirare le restrizioni imposte da Apple nei confronti delle applicazioni provenienti da sviluppatori non certificati (operazione che va effettuata solo al primo avvio).

Una volta visualizzata la finestra del software, effettua il login con il tuo account Unity.
Se non sei ancora registrato, salta questo passaggio facendo clic sui pulsanti Work Offline e New, digita il nome del tuo progetto nel campo apposito e seleziona un template dall’elenco in basso, scegliendo tra 2D e 3D.
Successivamente, clicca sul bottone Create project situato in basso a destra.



Una volta fatto ciò, potrai finalmente cominciare a servirti dell’editor di Unity, che è suddiviso in tre differenti aree, ciascuna delle quali dedicata a una componente differente del flusso di lavoro:
a sinistra trovi il pannello Hierarchy, il quale consente di gestire gli elementi presenti sulla scena, a destra trovi il pannelli Inspector, che consente di visualizzare e modificare le proprietà degli elementi selezionati nel primo pannello, mentre l’area Project, situata in basso, è destinata alla gestione delle risorse di cui va a comporsi il progetto.
Al centro, invece, trovi il visualizzatore.

Per creare nuove scene, ovvero livelli e ambientazioni di gioco, seleziona la voce File e quella New Scene dalla barra dei menu di Unity.
Se vuoi testare il gioco, invece, fai clic sul bottone Play posto in alto.
Se ritieni di aver bisogno di apportare ulteriori modifiche al progetto, ricordati di disattivare la modalità test, cliccando nuovamente sul pulsante Play.



Quando lo riterrai necessario, potrai esportare il gioco cliccando sul menu File (in alto a sinistra), selezionando la voce Build Settings, quindi quella Android nella finestra che si apre e premendo sui bottoni Switch Platform e Build.
Per concludere, assegna un nome al file ed effettuane il salvataggio sul computer.

Infine, ti faccio notare che non sempre sul PC sono disponibili tutti i componenti necessari per lo sviluppo dei giochi, quali librerie, moduli aggiuntivi o software.
In tal caso,, anziché il pulsante Switch Platform troverai quello Open Download Page:
facendo clic su di esso, si aprirà la pagina Web che fornisce istruzioni sui moduli mancanti e dettagli vari sulla loro installazione.



Se ritieni di aver bisogno di ulteriori informazioni e approfondimenti sull’uso di Unity, puoi fare riferimento al manuale utente ufficiale presente sul sito Internet del programma.

tv box android come funziona



tv box android come funziona

L’idea di avere un televisore in grado di fare tutto ciò che desideri ti stuzzica parecchio, ma non puoi o non vuoi spendere un capitale per comprare uno Smart TV?
In effetti non posso biasimarti, e sono sicuro che qualcuno ti ha già accennato una soluzione più economica, più compatta, e che puoi usare anche su un televisore non Smart che possiedi già:
sto parlando di un TV Box Android.

Scommetto però che prima di azzardare questo acquisto vuoi avere le idee chiare su come funziona un TV Box Android, su cosa puoi (o non puoi) farci e, soprattutto, su come questa categoria di dispositivi possa aiutarti a dare nuova vita al tuo televisore.
Bene, sono molto felice di dirti che sei finito nel posto giusto, in un momento che non poteva essere migliore:
nelle righe di seguito, infatti, ti aiuterò a capire come funzionano i TV Box Android, come sono fatti, come puoi collegarli al tuo televisore e, soprattutto, ti spiegherò tutto quanto devi sapere per scegliere il migliore adatto a te.



Non preoccuparti, non devi essere un genio per capire tutto ciò che ho da dirti, d’altra parte i TV Box Android sono dispositivi che in qualche modo conosci già, soprattutto se possiedi già uno smartphone o un tablet Android; sì, perché il sistema operativo è lo stesso, con qualche aggiunta in più dedicata nello specifico alla visione dei contenuti digitali.
Ora non devi fare altro che metterti tranquillo, prenderti qualche minuto per te e seguire le mie dritte e le mie spiegazioni sul mondo dei TV Box Android:
al termine della lettura sono sicuro che saprai tutto quanto necessario per muovere da solo i primi passi all’interno di questo mondo.
Detto ciò, posso solo augurarti buona lettura e buon divertimento!

Indice

  • Cos’è un TV Box Android
  • Caratteristiche hardware
  • Caratteristiche software
  • App per TV Box
  • Quale TV Box Android comprare

Cos’è un TV Box Android

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Come ti ho detto poco fa, il mondo dei TV Box Android non deve spaventarti poiché, anche se forse non te ne rendi ancora conto, si tratta di qualcosa che conosci già! Puoi pensare a un TV Box come a un computer in miniatura dalle dimensioni davvero compatte, che si collega al televisore usando il cavo HDMI:
è come se il televisore diventasse solo un monitor, perché una volta collegato e acceso il TV Box, è proprio quest’ultimo a fare da “cervello” per il televisore e a darti le funzioni che cerchi.

Comunemente, i TV Box Android si presentano come delle piccole scatole rettangolari appiattite, che non prendono molto spazio, pertanto possono essere collegati con facilità nei pressi del televisore.
Alcuni di essi possono avere un’estetica più stravagante, oppure essere grandi più o meno quanto una console per videogiochi casalinga:
di solito i TV Box di grandi dimensioni appartengono alla fascia alta del mercato; alcuni TV Box Android sono dotati di un piccolo display LCD che mostra le informazioni principali (data, ora e stato di accensione).



Trattandosi di dispositivi che vanno collegati al televisore e pensati per essere controllati a distanza, i TV Box Android – esattamente come i TV – sono dotati quasi sempre di telecomandi, a volte con pochi tasti essenziali, altre con una vera e propria pulsantiera di comando.
Ma non spaventarti se il telecomando del tuo TV Box ha pochi tasti:
grazie alla tecnologia HDMI-CEC, quasi tutti i TV Box Android possono essere controllati con lo stesso telecomando del TV, oppure tramite Wi-Fi grazie ad apposite app (di questo ti parlerò nei paragrafi successivi).
Trattandosi di un piccolo computer, anche il TV Box ha un sistema operativo e, come si evince dal nome, i TV Box Android sono dotati di sistema operativo… Android! Sì, proprio quello che hai imparato a conoscere con smartphone, tablet e alcuni Smart TV!

Sono certo che, a questo punto, ti stai chiedendo cosa puoi farci con un TV Box Android:
ti dico da subito che può aprirsi un mondo, perché un dispositivo del genere permette di fare di tutto! Nel concreto, è possibile usare un TV Box per guardare video da dischi esternichiavette USBpercorsi di rete o in streaming, visualizzare foto e immaginiascoltare musicagiocarenavigare su Internet e, in generale, tutto quanto faresti con un qualsiasi dispositivo Android, app comprese, con il vantaggio di usare uno schermo molto più grande.



Caratteristiche hardware

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Quando prima ti ho detto che un TV Box Android è a tutti gli effetti un piccolo computer, non l’ho fatto per caso:
esattamente come i PC, anche questi dispositivi sono dotati di componenti interni che li distinguono, e che possono fare la differenza tra un TV Box Android dalle prestazioni di base e un TV Box Android dalle prestazioni estremamente elevate.
La prima cosa da tener presente è il chipset, cioè la parte fondamentale del TV Box che contiene il processore, l’unità di elaborazione grafica (GPU) e tutti quei componenti che ne permettono il funzionamento.



Principalmente si trovano sul mercato TV Box con chipset Amlogic, Rockchip, RealtekIntel Atom, tuttavia la differenza tra le prestazioni non è data dalla marca ma dal processore montato sul chipset:
di norma, più core ha un processore, più la sua velocità in GHz è elevata, migliori sono le prestazioni che può dare.
Altro parametro molto importante per la velocità del TV Box Android è la quantità di memoria RAM:
poiché questa memoria fa da “tramite” tra la memoria interna e il processore e deve contenere le app in esecuzione, posso tranquillamente dirti che in linea di massima più RAM c’è, più lo scambio tra un’app e l’altra, oltre che l’esecuzione delle app stesse, saranno rapidi.

La memoria interna è la dimensione del “disco” che si trova nel TV Box Android:
di solito è una memoria flash e, per l’uso che si fa di questi dispositivi, non deve essere eccessivamente grande; considera però che, se vuoi installare molte app, devi considerare un TV Box con una memoria abbastanza capiente.



Poiché un TV Box Android è un dispositivo che di fatto si usa per collegare il TV a Internet, è importante considerare anche il lato connettività:
in commercio esistono TV Box dotati di connettività con cavo Ethernet e Wi-Fi, con antenne interneesterne (che hanno una ricezione sicuramente migliore), e con supporto alle reti WiFi a 2.4 GHz, e alle reti a 5 GHz (più veloci delle classiche reti a 2.4 GHz e con un segnale più pulito).

Molti TV Box integrano anche il supporto Bluetooth, grazie al quale è possibile collegare, tra le altre cose, tastieremouse senza fili; immancabili a bordo le porte USB (sia 2.0 che 3.0) per il collegamento di dischi esterni, lo slot per microSD, la porta HDMI per il collegamento al monitor e il jack da 3.5″ per le cuffie o gli speaker esterni.
Alcuni TV Box Android, specie quelli di fascia alta, dispongono di uscita video Mini DisplayPort, di prese Composite e di entrate SATA/eSATA.
Inoltre, ci sono TV Box dotati di entrata HDMI In per registrare quello che viene riprodotto da dispositivi HDMI, come possono essere decoder satellitari/DTT o computer.

Caratteristiche software

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Come ti ho già accennato prima, i TV Box Android sono dotati di sistema operativo Android, appunto, con tutto ciò che ne consegue:
compatibilità con le app, possibilità di sfruttare tutte le funzioni del sistema, possibilità di configurare HDMI-CEC (che permette di controllare il TV Box Android tramite il telecomando del televisore), margine di personalizzazione piuttosto ampio e via dicendo.

Nonostante il sistema operativo di base sia lo stesso, l’aspetto dell’interfaccia installata è a piena discrezione del produttore: esistono TV Box dotati di Android “classico” con interfaccia per tablet, altri dotati di interfaccia personalizzata e adattata all’uso tramite telecomando (con pulsanti molto grandi, schermata home personalizzabile con collegamenti alle app e alle funzioni usate più di frequente, eccetera), e altri ancora, specie se di fascia alta, dotati del sistema operativo Android TV di Google.



Per consentire la personalizzazione e l’installazione di alcune app particolari, diversi produttori (specie quelli cinesi) aggiungono i permessi di root sul sistema operativo installato. Altro aspetto molto importante da considerare, per quanto riguarda il software, è il supporto ai vari formati video disponibili per la riproduzione dei contenuti multimediali, oltre ai classici SDHDFull HD (che praticamente tutti i TV Box Android moderni supportano): di seguito ti elenco i più importanti.

  • HEVCH.265 – è un formato standard di compressione, successore di H.264/MPEG-4, che raddoppia il rapporto di compressione dei dati, pur garantendo una qualità dell’immagine superiore e supporto a risoluzioni fino a 8192 x 4320 pixel.
  • HDR – altresì conosciuta come High Dynamic Range, si tratta di una tecnologia che migliora la visualizzazione dei dettagli nelle scene particolarmente scure o illuminate, grazie a una migliore visualizzazione di luci e ombre.
    Per sfruttare l’HDR, oltre alla compatibilità software del dispositivo, c’è bisogno che anche il contenuto multimediale sia fatto per essere visualizzato sfruttando questa tecnologia.
  • VP9 – è il successore dello standard video VP8 e si presenta come concorrente di HEVC:
    a differenza di quest’ultimo, coperto parzialmente da licenze commerciali, VP9 è uno standard di compressione completamente aperto.
  • Tecnologia 3D – questo supporto non è dato per scontato, poiché non tutti i TV Box Android sono automaticamente compatibili con la visualizzazione di contenuti in tre dimensioni.
    Se vuoi guardare film in 3D, assicurati che tra le specifiche del dispositivo venga esplicitata questa possibilità.

Per la visione di contenuti ad altissima definizione, assicurati che il TV Box sia compatibile con la risoluzione 4K (o Ultra HD) e con il formato HEVC/H.265 con gradazione di colori a 10 o 12 bitsupporto HDR.
Inoltre, se disponi di un impianto audio particolarmente potente, puoi orientarti verso un TV Box Android che supporti tecnologie come Dolby Digital e DTS, oltre che l’audio 5.1.



App per TV Box

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Prima di addentrarti nel mondo delle app per TV Box Android, è necessario che tu abbia chiari due punti fondamentali:
il primo è che, nonostante tutti i TV Box Android montino Android, sono pochi (e spesso di fascia molto alta) quelli ad aver ottenuto la certificazione ufficiale Google: ciò è importante per il funzionamento  di alcune app particolarmente diffuse e blasonate.
Per esempio, anche se il tuo abbonamento a Netflix prevede la diffusione in HD, Full HD o 4K dei contenuti in streaming, l’app di Netflix non va oltre la risoluzione SD sui TV Box Android non certificati Google; inoltre, NowTV e Infinity funzionano esclusivamente su dispositivi certificati Google. Il secondo punto fondamentale è il root:
questo può essere un bene per la personalizzazione, ma numerose app “ufficiali” per lo streaming (tra cui TIMVision e Premium Play, giusto per citarti le più celebri) non funzionano sui TV Box Android rootati, per evitare la riproduzione/registrazione non autorizzata dei contenuti.



Detto questo, per quanto riguarda le app da usare su un TV Box la scelta è a dir poco sconfinata:
quasi tutti i TV Box Android sono dotati di Google Play Store già installato, così da poter scaricare app Android (sì, le stesse che si possono usare su smartphone e tablet) semplicemente configurando un account Google, e sono totalmente compatibili con i file APK, che possono essere scaricati sia da Internet che copiati da dispositivo esterno.
Può capitare che alcuni TV Box Android (soprattutto quelli cinesi) non siano dotati di Google Play, ma di store alternativi pieni zeppi di APK da scaricare.
Inoltre, sappi che nella stragrande maggioranza dei casi l’ottima app Kodi è già installata sul TV Box:
non sai di cosa sto parlando?
Beh, dovresti fiondarti sulla mia guida dedicata e scoprirlo subito, perché Kodi è una risorsa eccezionale per la visione di contenuti in streaming!

Mi stai dicendo che hai bisogno di qualche dritta per scoprire le app più utili per TV Box Android?
Ho ciò che fa per te:
ti consiglio di consultare le mie guide dedicate alle app per serie TV, per vedere la TV in streaming, per guardare film gratis e, perché no, anche per goderti qualche bell’anime; se ti piace giocare e divertirti per qualche ora, considera che i TV Box Android sono pienamente compatibili anche con i giochi:
dai un’occhiata alla mia lista dei migliori giochi gratis per Android, non te ne pentirai!

Quale TV Box Android comprare

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Se sei arrivato fino a questo punto, e hai letto attentamente le mie dritte e i miei consiglio, sei di certo pronto ad addentrarti nel mondo dei TV Box Android e a comprare quello che più si adatta alle tue necessità.
Come puoi immaginare, esistono TV Box Android per tutte le tasche e tutte le fasce di prezzo:
chiaramente un TV Box Android economico ha prestazioni non eccelse, ma può tranquillamente trasformare il TV in Smart TV senza farti spendere un occhio della testa.

Un TV Box Android di fascia alta, invece, costa di più ma può darti tante soddisfazioni:
dispositivi come Nvidia Shield, per esempio, non solo offrono prestazioni elevatissime e sono compatibili anche con gli standard a risoluzioni e definizioni di altissima qualità, ma sono dotati di Android TV e di certificazione Google, con tutti i vantaggi che ti ho elencato nei paragrafi precedenti.



Ora che sai davvero tutto, è tempo che tu dia uno sguardo alla mia guida sui migliori TV Box in commercio:
sono certo che troverai il TV Box Android che meglio si adatta alle tue necessità, e che ti renderà renderti felice nelle giornate in cui hai solo voglia di sprofondare nella tua poltrona, e di goderti un po’ di sano relax davanti al televisore!

antivirus android



antivirus android

Gli smartphone e i tablet Android, grazie alle loro infinite potenzialità, sono riusciti ad attirare l’attenzione di tutti.
Ma proprio tutti.
Compresi i malintenzionati, che, sempre più spesso, prendono di mira il sistema operativo del robottino verde con dei malware progettati ad hoc.
Malware che spiano le attività degli utenti, mostrano pubblicità indesiderate e compiono altre operazioni “poco carine” ai danni delle vittime.

Ma come proteggersi da queste minacce?
Niente panico.
Per fortuna, sul Play Store di Google, sono arrivati molti antivirus Android che permettono di proteggere smartphone e tablet da tutti i malware più pericolosi.
La maggior parte di essi, almeno nella loro versione di base, sono gratuiti e includono diverse funzioni aggiuntive, come ad esempio quelle per rintracciare i dispositivi in caso di furto/smarrimento e bloccare le chiamate indesiderate.



Adesso te ne segnalo alcuni fra i più affidabili:
quelli che hanno ottenuto i migliori risultati nei test comparativi e che, risultati alla mano, garantiscono una protezione completa del sistema senza influire in maniera negativa sulle sue performance.
Scegli quello che ti sembra più adatto alle tue esigenze e provalo.
Qui sotto trovi tutte le istruzioni di cui hai bisogno.

Avast

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Un antivirus Android di primissimo livello che può garantire una protezione completa di smartphone e tablet è Avast che, come nella sua famosissima versione per computer, monitora in tempo reale tutte le applicazioni installate sul device e blocca quelle sospette.
Consente inoltre di impostare un PIN di sblocco per le app, di filtrare le chiamate indesiderate e di scoprire quali applicazioni sono un po’ troppo “ficcanaso” sotto il punto di vista della privacy.

Per utilizzare Avast per Android, scaricalo dal Play Store, avvialo e segui la procedura di configurazione iniziale premendo sul pulsante Continua.
Quando ti viene chiesto se vuoi avviare subito un controllo anti-malware facendo una scansione di tutte le app installate sul dispositivo, accetta facendo “tap” sul bottone Analizza questo dispositivo e attendi che la scansione venga portata a termine. Oltre alle applicazioni sospette, Avast rileva anche le impostazioni del sistema che possono essere potenzialmente pericolose, come l’autorizzazione di installare app da origini sconosciute.



Al termine della scansione verrai “catapultato” nella schermata principale di Avast; schermata che presenta una serie di icone corrispondenti a varie funzioni della app: selezionando la lente d’ingrandimento e premendo sul pulsante Analizza questo dispositivo puoi avviare una nuova scansione antimalware di Android; selezionando il logo di Avast puoi visualizzare una serie di applicazioni esterne all’antivirus che permettono di cancellare i file inutili dal device (Cleanup), rintracciare smartphone e tablet in caso di smarrimento (Anti-Theft), risparmiare batteria (Battery Saver) e altro ancora; spostandoti sull’icona del Wi-Fi puoi analizzare il grado di sicurezza della rete wireless a cui sei connesso, mentre selezionando l’icona con le tre linee orizzontali puoi accedere a una serie di funzioni aggiuntive come quella per bloccare l’accesso alle appbloccare le chiamate indesiderate e scoprire le applicazioni che non rispettano la privacy (Consulente privacy).

La scansione di Avast avverrà automaticamente ogni volta che tenterai di installare una nuova app sul tuo telefono (o tablet).
In questo modo tutti i malware e gli elementi indesiderati verranno bloccati “sul nascere” prima che possano arrecare danni al sistema.



AVG

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AVG è un nome storico nel settore della sicurezza informatica, non poteva certo esimersi dal lanciare un antivirus per Android.
Eccoci dunque qui a parlare di AVG Free, un ottimo antivirus gratuito che permette di debellare tutte le minacce più note per Android, bloccare le chiamate indesiderate e migliorare le prestazioni del dispositivo su cui viene installato.



Per utilizzare AVG sul tuo smartphone o tablet, non devi far altro che scaricare la app dal Google Play Store , avviarla e premere sul pulsante Inizia.
Dopodiché devi scegliere se rimanere con la versione free dell’antivirus o se passare a quella Pro, che non include banner pubblicitari e offre funzioni aggiuntive come il blocco e il backup delle applicazioni.

Una volta confermata la volontà di usare AVG Free (premendo sul bottone Continua con la pubblicità), premi sul pulsante giallo Scansione presente nella schermata principale della app per avviare la prima scansione antimalware del sistema.
L’operazione dovrebbe durare appena pochi minuti.



In seguito alla scansione del telefono (o del tablet), puoi divertirti a scoprire le altre funzioni di AVG selezionando le varie icone disponibili nel suo menu iniziale:
recandoti nel menu Protezione puoi aggiornare le definizioni antimalware, controllare un file e regolare vari parametri relativi alla scansione antivirus; premendo sull’icona dedicata alla Privacy puoi bloccare le chiamate indesiderate e cancellare i dati della navigazione online, mentre recandoti nella sezione Prestazioni puoi monitorare (e ottimizzare) i consumi di memoria e batteria. I nuovi utenti possono provare per 30 giorni tutte le funzionalità di AVG Pro, che costa 8,39 euro.

Avira Antivirus Security

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Avira è un altro antivirus nato, è cresciuto, in ambiente PC che è riuscito ad affermarsi anche su Android.
Nella sua versione di base, gratuita, include un sistema di protezione in tempo reale che scansiona tutte le app installate sul telefono (o sul tablet), una funzione antifurto e un filtro per bloccare i numeri indesiderati.



Dopo averlo installato sul tuo device, segui il tour iniziale dell’applicazione (oppure saltalo, premendo sulla voce Ignora il tour) e crea un account gratuito sul network di Avira online premendo sul pulsante Registrati.

Ad iscrizione ultimata, partirà automaticamente la scansione antimalware del sistema.
Per visualizzare i progressi dell’operazione premi sulla voce Antivirus presente nella schermata principale di Avira, mentre per accedere alle altre funzioni del software seleziona una delle voci disponibili nel menu iniziale:
Antifurto per impostare la localizzazione remota del device in caso di furto/smarrimento; Protezione identità per monitorare email e contatti; Blacklist per bloccare chiamate ed SMS provenienti da numeri indesiderati, è così via.



Per sbloccare le funzioni avanzate di Avira, puoi sottoscrivere un abbonamento alla versione Pro dell’antivirus pagando 8,15 euro all’anno.
Tra le funzioni riservate agli utenti Pro ci sono il supporto tecnico da parte del produttore, la navigazione protetta per effettuare acquisti online e operazioni bancarie online in tutta sicurezza e l’aggiornamento orario delle definizioni antimalware.

Eset Antivirus

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Eset è un’altra soluzione per la sicurezza dei sistemi Android nata da una “costola” di un noto antivirus per PC.
È disponibile in una versione di base gratuita che include tutte le funzioni per il rilevamento dei malware (sia automatico che on-demand) e un sistema anti-furto per rintracciare i dispositivi in caso di smarrimento.
La versione completa, a pagamento, che costa 9,99 euro/anno, offre in più la possibilità di filtrare le chiamate, controllare le impostazioni di sicurezza di Android e avere una protezione contro il phishing.

Dopo aver scaricato Eset Antivirus dal Play Store, avvia la app e assicurati che ci sia selezionata la lingua italiana.
Dopodiché togli il segno di spunta dalla voce relativa alla ricezione di offerte speciali da parte di Eset e premi su Accetto per accettare le condizioni d’uso del software.



Ad operazione completata, premi su Avanti per accettare l’attivazione del sistema Live Grid (un sistema di protezione cloud per rilevare i malware tramite un database online), seleziona la voce Abilita rilevamento dal menu a tendina collocato al centro dello schermo per attivare il controllo delle app installate sul device in tempo reale e vai ancora avanti premendo sul pulsante Fine.

A questo punto, se ti viene proposto di attivare la versione di prova gratuita delle funzioni Premium di Eset (quelle disponibili nella versione a pagamento della app), rifiuta premendo sul pulsante No, grazie e attendi che venga attivata la versione free dell’antivirus.



Alla fine della configurazione guidata partirà una scansione anti-malware del dispositivo. Per controllare l’andamento della procedura, seleziona la voce Controllo in corso dal menu iniziale della app.
Se invece vuoi attivare la funzione Anti-furto di Eset, premi sull’apposito pulsante e segui la procedura guidata che ti viene proposta:
si tratta di impostare un codice di sicurezza per proteggere il telefono (o tablet) ed evitare la disinstallazione di Eset senza permesso.

Bitdefender Free

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Bitdefender Free è la soluzione ideale per chi cerca un antivirus Android essenziale, rapido e gratuito che tenga sotto controllo le app installate sul dispositivo senza offrire funzioni extra, tipo la localizzazione da remoto o il blocco delle chiamate indesiderate.



Per installarlo sul tuo smartphone (o tablet), cercalo sul Play Store e premi sul pulsante di download.
Successivamente, avvia l’applicazione, accettane le condizioni d’utilizzo e avvia una scansione completa delle app installate sul device premendo sul pulsante Scan.
Bitdefender provvederà a controllare tutte le app presenti su Android e, grazie alla funzione Autopilot, riuscirà a impedire l’installazione di nuove app che contengono malware o elementi indesiderati.

Per una protezione più completa è disponibile la suite Bitdefender Mobile Security che costa 0,99 euro/mese o 9,95 euro/anno dopo 14 giorni di prova gratuita e include anche funzioni per proteggere la navigazione online, bloccare le chiamate indesiderate e localizzare il dispositivo da remoto.



AhnLab V3 Mobile Security

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Anche se il suo nome è meno noto di quello degli antivirus Android analizzati in precedenza, ti consiglio di prendere in considerazione anche AhnLab V3 Mobile Security che negli ultimi test comparativi, come quello di AV-Test, sta ottenendo dei risultati davvero impressionanti.
Al momento non è stato ancora tradotto in italiano, ma la sua efficacia e le sue tante funzioni (antimalware, anti-furto e protezione della privacy) lo rendono una soluzione veramente interessante.



Per installare AhnLab V3 Mobile Security sul tuo smartphone (o sul tuo tablet), scaricalo dal Play Store:
è gratis. Dopodiché avvialo, accetta le sue condizioni d’uso mettendo il segno di spunta accanto alla voce Agree e premi sul bottone Next.

Nella schermata che si apre, scegli se includere anche file e cartelle (Files and Folders) e applicazioni potenzialmente indesiderate (Potentially Unwanted Application) nella scansione antimalware e vai avanti premendo su Next. Metti quindi il segno di spunta accanto alla voce Wi-Fi per scaricare le definizioni antimalware solo sotto rete Wi-Fi (altrimenti potresti consumare molto traffico dati) e fai “tap” su NextScan per avviare la prima scansione del dispositivo.



Una volta terminata la scansione e raggiunta la schermata principale di AhnLab V3 Mobile Security, puoi premere sul pulsante Menu collocato in alto a sinistra (l’icona con le tre linee orizzontali) e accedere a tutte le funzioni dell’applicazione:
URL scan per verificare la sicurezza delle pagine Web (funzione Pro), Privacy advisor per verificare il grado di privacy delle applicazioni, Privacy cleaner per cancellare i dati della navigazione Web e altre informazioni sensibili dal device; Hidden Gallery per creare una gallery di foto privata (funzione Pro); Anti-Theft per rintracciare il dispositivo a distanza in caso di furto/smarrimento; Call Block per bloccare le chiamate indesiderate e così via.

È disponibile anche una versione di AhnLab V3 Mobile Security a pagamento con funzioni extra, come ad esempio il blocco delle app, il controllo antimalware degli indirizzi Web e la gallery fotografica privata.
Tutte le funzioni, comunque, sono disponibili in prova gratuita per 10 giorni.



come aggiornare facebook per android



come aggiornare facebook per android

Tutti i tuoi amici ti hanno parlato di come Facebook abbia introdotto sempre nuove funzionalità, tra cui uno strumento integrato che permette di realizzare aggiornamenti di stato con sfondi e scritte colorate. Altre persone ti hanno invece raccontato di come sono riuscite a pubblicare delle GIF (brevi immagini animate) tramite i commenti di Facebook.
Queste novità di Facebook ti interessano parecchio ma purtroppo tu non riesci ad usufruirne in quanto non sono presenti nella tua applicazione di Facebook per Android.

Non riesci a capire come mai?
Tranquillo, posso aiutarti.
Una tra le motivazioni più frequenti che riguardano l’assenza di nuove funzionalità in un’applicazione per smartphone, è data dalla mancata esecuzione di un aggiornamento.
Le applicazioni per Android si aggiornano di continuo per far fronte a bug (errori di tipo informatico nel funzionamento del sistema) o per l’introduzione di nuove funzionalità.
Di conseguenza, se non ancora non trovi le nuove funzionalità di Facebook, può essere dovuto al fatto che non hai aggiornato l’applicazione sul tuo smartphone Android.



Come dici?
Non sei molto esperto in merito e non sai come aggiornare Facebook per Android?
Niente paura, posso aiutarti.
Se vuoi sapere come effettuare l’aggiornamento di Facebook sul tuo dispositivo, altro non devi fare se non metterti seduto comodo.
Prenditi qualche minuto di tempo libero per leggere con calma questa mia guida.
Ti spiegherò in maniera molto semplice e intuiva come potrai farlo:
segui i passaggi da me indicati e non potrai sbagliare.
Pronto per iniziare?
Come al solito,  ti auguro una buona lettura.

Come aggiornare Facebook per Android

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Sei in possesso di uno smartphone o di un tablet con sistema operativo Android e vorresti scoprire come fare per aggiornare Facebook per Android all’ultima versione disponibile, in modo tale da ricevere gli aggiornamenti e le funzionalità di cui tutti parlano.
Molto bene; per farlo, apri il Google Play Store (l’icona ha la forma di un sacchetto della spesa con il simbolo ▶︎ al centro) e adesso premi sul pulsante  che si trova in alto a sinistra.
A questo punto seleziona la voce Le mie app e i miei giochi dal menu che sarà comparso di lato.

Adesso cerca di individuare l’applicazione di Facebook, dovrebbe trovarsi nella lista di quelle che richiedono l’esecuzione di un aggiornamento.
Se l’applicazione di Facebook è presente in questa sezione e compare il pulsante Aggiorna, significa che è pronta per essere aggiornata e potrai eseguire manualmente il suo aggiornamento.



Per farlo premi quindi sulla sua icona e poi sul pulsante Aggiorna che trovi su sfondo verde.
A questo punto partirà il download dell’applicazione e dovrai soltanto attendere che l’aggiornamento venga scaricato ed eseguito.
L’applicazione si starà quindi aggiornando e una volta che questo si sarà concluso e che comparirà il pulsante Apri, potrai avere a disposizione le ultime funzioni che vi sono state introdotte.

Questa procedura di aggiornamento può essere semplificata, se lo desideri.
Se stai leggendo questa guida dal tuo smartphone Android, ti consiglio di fare tap sul link che troverai qui di seguito.
Ti suggerisco questa possibilità perché così potrai così aggiornare Facebook per Android in maniera più immediata, effettuando l’aggiornamento dell’applicazione tramite il link che ti condividerò e che rimanda al Play Store.
Una volta che vi avrai fatto tap e che visualizzerai la schermata di Play Store relativo all’applicazione di Facebook, potrai premere sul pulsante Aggiorna ed eseguire l’aggiornamento dell’app.



  • Facebook – aggiorna l’app facendo tap su questo link che rimanda al PlayStore di Android

Anche in questo caso, una volta aggiornata l’applicazione, dovresti poter disporre delle nuove funzionalità, qualora queste siano presenti nelle note di rilascio dell’aggiornamento.

In realtà, queste procedure che abbiamo visto assieme, possono essere eseguite automaticamente sui dispositivi Android.
Devi infatti sapere che il tuo smartphone può scaricare e installare in automatico le applicazioni Android, non appena sono disponibili versioni più recenti.
Per usufruire di questa funzionalità, e lasciare che sia il tuo smartphone Android ad aggiornare Facebook automaticamente, dovrai agire a livello delle impostazioni.



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Non sei sicuro di come procedere?
Non preoccuparti, segui le mie istruzioni, sto per spiegarti come attivare la funzione di aggiornamento automatico delle applicazioni Android.
Per prima cosa apri il Google Play Store, e poi premi sul pulsante  che si trova in alto a sinistra.
Adesso dovrai selezionare la voce Impostazioni dal menu che compare di lato.
Successivamente, individua e tocca la voce Aggiornamento automatico app.



Dovresti a questo punto individuare la voce Aggiornamento automatico app solo tramite Wi-Fi.
Nel caso in cui questa voce non sia attiva, spuntala per attivarla.
In questo modo avrai attivato l’aggiornamento automatico che avverrà soltanto non appena ti connetterai con il tuo smartphone o tablet a una rete Wi-Fi.  Eviterai inoltre che gli aggiornamenti vengano quando stai utilizzando i dati a pacchetto; così non consumerai il traffico Internet per gli aggiornamenti delle applicazioni sul tuo dispositivo Android.

Metodo alternativo per aggiornare Facebook

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Se possiedi uno smartphone Android ma non è presente il Google Play Store, puoi comunque eseguire la procedura di aggiornamento per l’applicazione di Facebook.
Ti basterà soltanto seguire una procedura alternativa che richiederà l’aggiornamento del pacchetto apk per Facebook e di conseguenza, l’installazione della versione più recente dell’app.

Il metodo alternativo che ti permette di aggiornare Facebook ti richiederà di utilizzare il tuo smartphone e di scaricare il pacchetto Apk nella memoria del tuo dispositivo.
Per farlo, apri il browser che utilizzi per navigare su Internet sul tuo smartphone o tablet (per esempio Chrome o Firefox) e visita il seguente sito Internet:
http://www.apkmirror.com/apk/facebook-2/facebook/.



Nella schermata che si apre, in corrispondenza della voce All Versions, individua la versione più recente di Facebook in base alla data dell’aggiornamento (fai attenzione a non scaricare la versione alpha o beta dell’app) e premi sull’icona della freccia in giù che si trova accanto alla versione più recente dell’app di Facebook.

A questo punto, dovrai procedere a scaricare il pacchetto apk di Facebook.
Per farlo, scorri la pagina che si apre fino a che non individui il riquadro con la voce Download.
Adesso non devi fare altro che premere sul collegamento in base alla versione del sistema operativo presente sul tuo dispositivo Android.
Una volta individuata, fai tap su di essa e procedi al download dell’applicazione premendo sul pulsante Download Apk che troverai nella schermata successiva.



Tieni presente che, quando ti verrà chiesto con quale app vuoi scaricare il pacchetto apk di Facebook, dovrai indicare il browser che stai utilizzando per navigare (per esempio Chrome) e rispondi poi OK all’avviso che comparirà sul tuo smartphone per confermare il download del pacchetto apk.

Se hai eseguito tutti i passaggi che ti ho indicato in maniera corretta, dovrai ora aprire il pacchetto apk che hai scaricato tramite l’applicazione Download di Android.
In alternativa puoi utilizzare un file manager che puoi scaricare gratuitamente tramite PlayStore (uno dei più famosi e scaricati è ES Gestore File).
Seleziona quindi il pacchetto apk di Facebook che hai scaricato sul tuo dispositivo e conferma l’installazione dello stesso premendo sul pulsante Installa.



Nel caso in cui ti compaia un messaggio di errore, significa probabilmente che dovrai autorizzare l’installazione per le app di terze parti, ovvero quelle scaricate da dispositivi diversi da Google Play Store.
Per farlo, segui i seguenti passaggi:
vai subito nel menu Impostazioni > Sicurezza di Android e autorizza l’installazione di app provenienti da origini sconosciute mettendo il segno di spunta accanto all’omonima voce.

Altre app di Facebook per Android da scaricare e aggiornare:

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Oltre a Facebook, all’applicazione principale del social network che hai appena aggiornato, esistono anche delle applicazioni ufficiali collegate direttamente e indirettamente a Facebook che puoi scaricare e aggiornare sul tuo smartphone Android.
Qui di seguito ti indico quelle maggiormente degne di nota che puoi scaricare gratuitamente sul tuo dispositivo Android.

  • Facebook Messenger – È l’applicazione ufficiale di Facebook che ti permette di rimanere in contatto con tutti i amici di Facebook.
    Può essere usata per scambiarsi messaggi, file e chattare in tempo reale con i propri amici presenti sul social network.
    È disponibile gratuitamente per Android, iOS e Windows Phone.
  • Gestore delle pagine Facebook – È l’app ufficiale per dispositivi mobili che ti permette di creare e gestire le pagine ufficiali su Facebook.
    È disponibile per Android ma anche per iPhone/iPad.
  • Facebook Groups – Si tratta di un’applicazione di Facebook dedicata ai gruppi presenti all’interno del social network che permette di gestire, ma anche di comunicare, con i membri dei gruppi di Facebook, in maniera facile e veloce.
    È disponibile per Android e iOS.
  • Facebook Lite – Il social network è disponibile anche in una versione più leggera che consuma meno traffico Internet e usa anche meno spazio in memoria.
    L’applicazione è disponibile soltanto su Android ed è pensata per funzionare anche con reti mobili 2G o altre connessioni a Internet lente e poco stabili.
  • WhatsApp – Acquisita da Facebook, WhatsApp è l’applicazione per mandarsi messaggi gratuitamente tramite Internet.
    Per approfondire ti consiglio di leggere il mio tutorial su come scaricare WhatsApp.
  • Instagram – Social network fotografico diventato di proprietà di Facebook, in seguito a un’acquisizione.
    Per approfondimenti, ti suggerisco di leggere la mia guida su come usare Instagram.

come calibrare la batteria android



come calibrare la batteria android

Il tuo smartphone Android si spegne all’improvviso?
L’indicatore della batteria passa bruscamente da una percentuale all’altra?
Probabilmente hai bisogno di fare una calibrazione della batteria.

La calibrazione della batteria è una procedura mediante la quale si resetta il modo in cui Android “vede” la percentuale della carica della batteria.
La sua attuazione è consigliata quando si verificano problemi come quelli appena elencati (spegnimento improvviso del telefono o sbalzi della percentuale di carica) e quando si installa una nuova ROM sul dispositivo.
Sia chiaro però, non si tratta di una cura miracolosa.
Se la batteria del telefono è difettata o ha subìto una fisiologica riduzione della sua autonomia, non c’è molto da fare, bisogna agire a livello hardware sostituendola.



Ci siamo intesi?
Bene, allora direi di non perdere altro tempo e di vedere in dettaglio come calibrare la batteria Android.
Il tutorial vale un po’ per tutti gli smartphone (e i tablet) equipaggiati con il sistema operativo del robottino verde.
Qualora la prima procedura non dovesse dare i risultati sperati, prova con le altre illustrate di seguito.
Incrocio le dita affinché tu riesca a risolvere tutti i problemi relativi all’autonomia del tuo device.
In bocca al lupo!

Calibrare la batteria Android – Metodo 1

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Il primo passo che devi compiere è far scaricare il tuo smartphone fino a quando non si spegne da solo.
Successivamente, devi riaccendere il telefono e, se questo resta acceso, devi aspettare che si spenga nuovamente da solo.
Ripeti l’operazione fino a quando la carica della batteria non arriva davvero al suo minimo (al punto che riaccendendo lo smartphone questo si spenga immediatamente dopo la prima schermata).

A questo punto, metti il dispositivo in carica, da spento, e attendi che l’indicatore della batteria arrivi al 100% (o che si accenda il LED della ricarica).
Dopodiché lascia che il telefono si carichi per altre due ore e ignora eventuali messaggi che compaiono sullo schermo del device.
Mi raccomando, questo è un passaggio importante ma non devi esagerare:
passate le due ore, stacca il telefono dalla carica o potresti danneggiare la batteria.



Adesso rimuovi la batteria dallo smartphone per 10-15 minuti e poi reinseriscila.
Se il tuo smartphone non consente di rimuovere la batteria tieni spento il dispositivo per lo stesso lasso di tempo (10-15 minuti).

Ad operazione completata, metti nuovamente il telefono in carica e aspetta qualche minuto (5-10 minuti dovrebbero andare bene), dopodiché accendi lo smartphone, attendi che la schermata principale di Android sia utilizzabile e scollega il terminale dal caricabatterie.
In questo modo dovresti essere riuscito a calibrare la batteria del dispositivo.



Nel malaugurato caso in cui i problemi alla batteria persistessero, ripeti la procedura di calibrazione della batteria.
Altrimenti prova con il metodo alternativo illustrato di seguito.

Calibrare la batteria Android – Metodo 2 (richiede il root)

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Se non sei riuscito a calibrare la batteria Android seguendo la procedura illustrata poc’anzi, prova con quest’altro metodo, il quale però richiede la presenza del root.
Se non sai di cosa sto parlando, leggi il mio tutorial su come effettuare il root su Android e valuta se proseguire o meno.

Hai deciso di andare avanti?
Bene, allora apri subito il Google Play Store e installa l’applicazione Battery Calibration sul telefono sul quale vuoi effettuare la calibrazione della batteria.
Successivamente, lascia il dispositivo acceso e fallo scaricare fino a quando non si spegne da solo.
A spegnimento avvenuto, riaccendi lo smartphone e lascialo spegnere di nuovo:
devi arrivare al punto in cui il cellulare si spegne dopo la primissima schermata (segno che la batteria si è esaurita completamente).



Provvedi dunque a collegare il telefono al caricatore, da spento, attendi che la percentuale di carica arrivi al 100% (o aspetta l’accensione del LED di carica) e lascia il device in carica per un paio di ore in più.

Ad operazione completata, accendi lo smartphone (se nel frattempo non si è già acceso da solo), avvia Battery Calibration e concedi i diritti di root all’applicazione premendo sul pulsante Concedi.
Verifica quindi che nella schermata iniziale dell’app la percentuale di carica del telefono sia al 100%, premi sul bottone Battery Calibration e scollega il caricatore.



Se la percentuale di carica non risulta del 100%, rimetti il telefono in carica fino a quando Battery Calibration non indica il raggiungimento del 100% nel campo current charge.
Dopodiché premi sul bottone Battery calibration e scollega il caricatore.

Per concludere, riavvia il telefono, lascialo scaricare completamente e caricalo nuovamente fino al raggiungimento del 100% di carica.
Ad operazione completata dovresti essere riuscito a calibrare la batteria del telefono.



Attenzione: la procedura di calibrazione va eseguita solo in caso di reale necessità (in quanto scaricare e ricaricare completamente la batteria può influire negativamente sulle sue prestazioni).
Se dopo aver ripetuto la procedura per un paio di volte il problema non si risolve, prendi in considerazione l’ipotesi di sostituire la batteria e/o portare il telefono in assistenza.

Come aumentare l’autonomia della batteria su Android

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La calibrazione della batteria è andata a buon fine ma l’autonomia del tuo smartphone continua ad essere non entusiasmante?
In questo caso devi ottimizzare i consumi energetici del dispositivo agendo sulle app e sulle impostazioni di sistema.

Vuoi che ti faccia qualche esempio pratico?
Beh, ad esempio potresti installare un’applicazione come Wakelock Detector e scoprire quali app “svegliano” il telefono consumando energia; potresti installare un launcher meno avido di risorse di quello che utilizzi di solito e, cosa ancora più importante, potresti cancellare tutte quelle applicazioni che girano in background ma non ti servono più.



Per maggiori informazioni dai un’occhiata al mio tutorial su come risparmiare batteria Android, in cui ti ho spiegato dettagliatamente come ottimizzare i consumi energetici di qualsiasi smartphone o tablet equipaggiato con il sistema del robottino verde.

Inoltre, se vuoi approfondire l’argomento relativo all’ottimizzazione di Andorid, consulta la mia guida su come ottimizzare Android nella quale puoi trovare tantissime “dritte” su come velocizzare Android (e quindi agendo in maniera positiva anche sul risparmio energetico).



come configurare hotmail su android



come configurare hotmail su android

Hai un indirizzo di posta elettronica Hotmail e vorresti poter gestire tutta la tua corrispondenza elettronica direttamente e comodamente dal tuo smartphone o tablet Android?
Se la risposta è “si” ma non sai proprio dove mettere le mani ho una buona, anzi ottima notizia per te:
sei capitato nel posto giusto, o meglio sulla guida giusta.
Nelle seguenti righe andrò infatti a spiegarti, passaggio dopo passaggio, tutto ciò che bisogna fare per poter configurare Hotmail su Android.

Prima che tu possa spaventarti e pensare al peggio ci tengo però a rassicurarti subito su una cosa.
Contrariamente a quel che può sembrare configurare Hotmail su Android è in realtà una procedura abbastanza semplice da effettuare.
Inoltre a seconda di quelle che sono le tue esigenze potrai scegliere se configurare Hotmail su Android utilizzando l’applicazione E-mail disponibile di default su tutti gli smartphone e i tablet con su installato il sistema operativo del robottino verde oppure se utilizzare l’app ufficiale Microsoft Outlook.
Spetta a te scegliere la soluzione che pensi possa essere più consona alle tue esigenze.



Se è dunque tua intenzione scoprire che cosa bisogna fare per poter configurare Hotmail su Android ti invito a prenderti qualche minuto di tempo libero ed a concentrarti sulla lettura delle seguenti righe.
Vedrai che alla fine potrai dirti più che soddisfatto del risultato ottenuto.

Configurare Hotmail su Android usando l’app E-mail

Se vuoi configurare Hotmail su Android e preferisci utilizzar l’app E-mail ovvero quella disponibile, per così dire, “di serie” su tutti i dispositivi basati sul sistema operativo mobile di casa Google la prima cosa che devi fare è accedere alla home screen del tuo smartphone o tablet, individuare l’icona dell’applicazione (è quella raffigurante una busta per lettere di colore bianco) e pigiarci sopra.



Fatto ciò ti verrà mostrata la schermata dell’app mediante cui procedere con la configurazione guidata del tuo account di posta elettronica.
Digita quindi nel campo Indirizzo e-mail il tuo indirizzo di posta elettronica Hotmail, compila il campo Password digitando la password associata al tuo account email e poi fai tap sulla voce Successivo collocato in alto a a destra.

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Attendi qualche istante affinché l’app E-mail individui automaticamente i parmetri necessari per la configurazione del tuo account di posta elettronica dopodiché indica le tue preferenze di sincronizzazione utilizzando gli appositi menu sottostanti le voci Pianifica sincronizzazione e In orari di punta.
Se lo ritieni opportuno puoi rimuovere la spunta in corrispondenza delle voci Sincronizza e-mail e Notifica l’arrivo di e-mail.
Personalmente ti suggerisco di non modificare le impostazioni predefinite.
Successivamente premi sulla voce Successivo collocata in alto a destra.

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A questo punto ti verrà mostrata una schermata contrassegnata dalla dicitura Il tuo account è stato configurato e stai per ricevere un’e-mail.
Se lo desideri, nella schermata visualizzata puoi modificare il nome dell’account compilando a tuo piacimento il campo sottostante la voce Nome account (opzionale) e il nome utente compilando il campo sottostante la voce Nome utente (Visualizzato sui messaggi in uscita).

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Per concludere la procedura mediante cui configurare Hotmail su Android premi sul pulsante Fatto che risulta collocato in alto a destra.

Adesso che sei finalmente riuscito a configurare Hotmail su Android dovresti visualizzare la schermata principale dell’app E-mail dalla quale gestire tutte la tua posta elettronica legata all’indirizzo e-mail appena configurato.
D’ora in avanti ogni volta che accederai all’app E-mail dalla home screen del tuo dispositivo visualizzerai la schermata in oggetto.



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Per verificare che la procedura mediante cui configurare Hotmail su Android sia andata effettivamente per il verso giusto ti suggerisco di provare a dare uno sguardo alla sezione In arrivo ed accertati del fatto che siano presenti i tuoi messaggi di posta elettronica.
In alternativa prova ad inviare una nuova mail seguendo le indicazioni che ti ho fornito nella mia guida su come mandare una email.



Per gestire le impostazioni legate al tuo indirizzo di posta elettronica Hotmail su Android ti basta invece premere sull’icona raffigurante tre puntini orizzontali che trovi collocata nella parte in alto a destra della schermata principale dell’app E-mail e selezionare la voce Impostazioni dal menu a tendina che ti viene mostrato.
Se necessario puoi inoltre rimuovere il tuo account premendo sulla voce Rimuovi account annessa al menu Impostazioni dell’applicazione per la gestione della posta su Android e poi su Rimuovi.

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Qualora la procedura mediante cui configurare Hotmail su Android automaticamente non fosse andata a buon fine puoi procedere andando ad immettere manualmente i parametri richiesti.

Per fare ciò rimuovi prima il tuo account Hotmail che hai provato a configurare su Android così come ti ho indicato nelle precedenti righe, dopodiché scegli la voce Config.
manuale
collocata in alto a destra nella schermata per procedere con la configurazione della posta elettronica.



Procedi scegliendo la voce Exchange in Tipo di account usato.
Se presente il campo Dominio lascialo vuoto.
Se presente il campo Nome utente digita il tuo indirizzo di posta elettronica.

Digita poi la password legata al tuo indirizzo email, completa il campo Nome server inserendo s.outlook.com, verifica che la casella Usa connessione protetta (SSL) sia selezionata e poi premi su Avanti.



Successivamente seleziona le opzioni per l’account e poi premi ancora su Avanti dopodiché fai tap sul pulsante Fine per terminare la procedura tramite la quale configurare Hotmail su Android manualmente.

Configurare Hotmail in Outlook per Android

Se desideri configurare Hotmail su Android ma non vuoi utilizzare l’app di default per la gestione della posta elettronica ti suggerisco di ricorrere all’impiego dell’applicazione Microsoft Outlook.
Sappi che si tratta dell’app ufficiale di Microsoft mediante cui tutti possono gestire facilmente il proprio account Hotmail (e non solo).



Per configurare Hotmail su Android utilizzando l’app Outlook la prima cosa che devi fare consiste quindi nell’effettuare il download dell’app Microsoft Outlook.
Per fare ciò premi sull’icona di Play Store annessa alla home screen del tuo dispositivo, premi poi sul campo Cerca collocato nella parte alta della nuova schermata visualizzata e poi digita microsoft outlook.
Seleziona il primo risultato della ricerca dopodiché premi prima su Installa e poi su Accetto.
Se vuoi velocizzare l’esecuzione di questo passaggio puoi anche premere qui direttamente dal tuo smartphone o tablet Android.

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Attendi ora che il download dell’applicazione venga avviato e completato dopodiché recati nuovamente nella home screen del tu smartphone o tablet e premi sull’icona di Microsoft Outlook. Prosegui quindi premendo sul pulsante Inizia che si trova in fondo allo schermo, digita il tuo indirizzo di posta Hotmail/Live/Outlook nell’apposito campo di testo e fai “tap” sul pulsante Continua per andare avanti.

A questo punto, compila i campi visualizzati a schermo digitando il tuo indirizzo di posta elettronica Hotmail e la password ad esso associata, poi premi sul pulsante Accedi e infine su Si per completare la configurazione dell’applicazione.
Se sul tuo account Hotmail hai attivato la verifica in due passaggi, dopo aver immesso nome e password dovrai digitare il codice di sicurezza ricevuto tramite SMS.



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Missione compiuta! Sei riuscito a configurare Hotmail su Android utilizzando l’app Microsoft Outlook e sei pronto a gestire le tue email dal sistema del robottino verde.
Rifiuta pure la richiesta di aggiunta di un’ulteriore account, premendo sul pulsante Magari più tardi, e salta il tutorial iniziale di Outlook facendo “tap” sul pulsante Ignora.



Il funzionamento di Outlook per Android è talmente intuitivo che non c’è bisogno di troppe spiegazioni:
dando uno sguardo al display del tuo dispositivo Android dovresti infatti visualizzare la schermata principale della tua casella di posta elettronica Hotmail, quindi la cartella della posta in arrivo.

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Per leggere uno specifico messaggio non devi far altro che premere sul titolo dello stesso mentre se è tua intenzione accedere ad altre cartelle del tuo account di posta elettronica ti basta fare tap sull’icona  collocata in alto a sinistra e selezionare poi la sezione di tuo interesse (Bozze, CestinoPosta inviata ecc.).
Per comporre un nuovo messaggio di posta elettronica ti basta invece premere sull’icona della matita collocata in basso a destra.

Come configurare Hotmail in Gmail per Android

Utilizzi Gmail come applicazione predefinita per la posta elettronica e vorresti configurare un account Hotmail/Outlook in quest’ultima?
Nulla di più facile, credimi.
Avvia la app ufficiale di Gmail sul tuo smartphone (o sul tuo tablet), dopodiché premi sul pulsante  che si trova in alto a sinistra e seleziona la voce Impostazioni che si trova in fondo alla barra che compare di lato.



Nella schermata che si apre, fai “tap” sull’opzione Aggiungi account, scegli di configurare un nuovo account Outlook, Hotmail e Live e compila il modulo che ti viene proposto digitando i dati d’accesso del tuo account Hotmail/Outlook.
Se hai attivato la verifica in due passaggi, dovrai digitare anche il codice di verifica ricevuto via SMS.

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A questo punto, premi sul pulsante Avanti, rispondi Sì all’avviso che compare sullo schermo (in modo da autorizzare Gmail ad usare il tuo account Hotmail/Outlook) e scegli la frequenza con cui l’account deve essere controllato per la ricezione dei messaggi tramite il menu a tendina Frequenza sincronizzazione (il valore impostato di default è di 15 minuti).

Per concludere, assicurati che ci sia il segno di spunta accanto alle voci Avvisami all’arrivo di emailSincronizza email di questo accountScarica allegati automaticamente quando connesso a Wi-Fi, premi sul pulsante Avanti e, se vuoi, modifica il nome da visualizzare nei messaggi in uscita.



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Perfetto! Ora hai configurato il tuo account Hotmail/Outlook in Gmail e quindi puoi gestire la tua posta tutta all’interno della stessa app.
Per visualizzare i messaggi specifici di un account o l’altro, fai “tap” sul pulsante  che si trova in alto a sinistra e seleziona la foto relativa a uno degli indirizzi configurati nell’applicazione.



Parametri per configurare Hotmail su Android

Se hai intenzione di utilizzare un client di posta elettronica diverso da quelli di cui ti ho parlato in precedenza, non temere, puoi configurare il tuo account Hotmail/Live/Outlook utilizzando i seguenti parametri IMAP.

  • Server posta in arrivo (IMAP): imap-mail.outlook.com (oppure outlook.office365.com)
  • Porta: 993
  • Connessione crittografata: SSL
  • Nome utente: tuoindirizzo@hotmail.com (oppure tuoindirizzo@outlook.com, tuoindirizzo@live.com ecc.)
  • Password: password dell’account Hotmail
  • Server posta in uscita (SMTP): smtp-mail.outlook.com (oppure smtp.office365.com)
  • Porta: 25 oppure 587
  • Autenticazione: sì
  • Connessione crittografata: TLS

Per maggiori informazioni sull’argomento e per scoprire come leggere la posta di Hotmail su altre piattaforme software, da’ un’occhiata al tutorial che ho dedicato all’argomento.



come eliminare virus android



come eliminare virus android

Android è un sistema operativo molto flessibile.
Rispetto a piattaforme concorrenti come iOS e Windows Phone concede più libertà d’azione all’utente, ma questo innegabile vantaggio si paga con qualche rischio in più sul versante della sicurezza informatica.

La possibilità di installare applicazioni da fonti esterne rispetto al Google Play Store e la vastissima diffusione del sistema operativo (è la piattaforma software più utilizzata in ambito smartphone) hanno fatto sì che Android attirasse su di sé le poco piacevoli attenzioni dei criminali informatici, i quali progettano dei malware tesi a spiare le attività degli utenti, raccogliere i loro dati e in taluni casi attivare costosissimi servizi premium via SMS.



Per proteggersi da questo tipo di minacce bisogna utilizzare il proprio smartphone/tablet in maniera assennata, evitare il download di applicazioni da fonti esterne rispetto al Play Store (anche se va detto che sporadicamente qualche malware ha fatto capolino anche lì, travestito da giochino o app innocua) e magari installare un buon antivirus:
ce ne sono tantissimi, anche di gratuiti, che non appesantiscono il sistema e riescono a garantire un ottimo grado di protezione.
Se vuoi te ne consiglio alcuni fra i migliori disponibili attualmente su piazza e ti spiego come eliminare virus Android utilizzandoli.
Non ci vorrà molto, promesso.

Come prevenire l’installazione dei malware su Android

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Prima di dare un’occhiata ai migliori antimalware disponibili attualmente su Android, chiariamo un concetto importante:
per dormire sonni ragionevolmente tranquilli basterebbe scaricare applicazioni solo da fonti sicure, quindi solo dal Play Store rivolgendosi a sviluppatori di provata affidabilità, e non effettuare il root su Android.

Ora, per impostazione predefinita la maggior parte degli smartphone e dei tablet Android non ha i permessi di root abilitati e non consente l’installazione di app provenienti da fonti diverse rispetto al Play Store, ma per assicurarti che entrambe le misure di sicurezza siano attive sul tuo device fai queste semplici verifiche.



  • Apri la lista delle applicazioni installate sul tuo smartphone/tablet e verifica se tra queste ce n’è una chiamata SuperSU o SuperUser.
    Se non c’è, quasi sicuramente il tuo dispositivo non è stato sottoposto alla procedura di root. Per una verifica più “seria” puoi installare l’applicazione Root Checker e scoprire tramite quest’ultima se il tuo device ha i permessi di root sbloccati o meno.
    Se il tuo smartphone o il tuo tablet risulta sbloccato tramite root, puoi “bloccarlo” nuovamente selezionando l’apposita voce dall’applicazione SuperSU/SuperUser.
    Sappi però che facendo in questo modo non potrai più usare tutte quelle applicazioni che necessitano dei permessi di root per funzionare.
    Maggiori informazioni a riguardo le puoi trovare facilmente su Google cercando una guida dedicata in maniera particolare al tuo device (es.
    “come rimuovere il root da Samsung Galaxy S7”).
  • Recati nelle impostazioni di Android, seleziona la voce Sicurezza dal menu che si apre e verifica se l’opzione Origini sconosciute è attiva.
    Se è attiva, disattivala e verrà bloccata automaticamente l’installazione delle app provenienti da fonti diverse rispetto al Play Store.

A questo punto hai un terminale ragionevolmente sicuro da utilizzare ma, attenzione, non invulnerabile di fronte al rischio malware.
Se vuoi dormire sonni ancora più tranquilli devi installare un antivirus come quelli che sto per consigliarti, sapendo però che dovrai rinunciare a un pizzico di memoria e/o prestazioni per consentire al software di controllare il sistema in tempo reale.
Buon divertimento!

Avast

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Un antivirus per Android che ti consiglio vivamente di provare è Avast, il quale include una protezione antimalware con scansione in tempo reale delle nuove app installate sul device, rileva le applicazioni pericolose sotto il punto di vista della privacy, blocca le chiamate indesiderate, blocca l’accesso alle applicazioni con una password e permette di rintracciare il dispositivo in caso di furto/smarrimento.

Per installare Avira per Android, cercalo nel Play Store e premi sui pulsanti Installa e Accetto.
Dopodiché avvia l’applicazione, fai “tap” sul pulsante Continua e avvia la prima scansione antimalware del tuo smartphone/tablet premendo sul bottone Analizza questo dispositivo.



Per il resto non c’è molto da spiegare, Avast è completamente in italiano e la sua interfaccia è estremamente intuitiva:
selezionando l’opzione Scansione intelligente dal menu iniziale e premendo sul pulsante Analizza questo dispositivo puoi avviare una nuova scansione on-demand del sistema, selezionando la voce Controllo Wi-Fi puoi verificare il grado di sicurezza della rete Wi-Fi a cui sei connesso, mentre andando nella sezione Strumenti puoi trovate tutte le funzioni “extra” di Avast.

Tra le funzioni “extra” di Avast ci sono: Blocco app per bloccare le app con una password; Consulente privacy per scoprire le app che presentano rischi per la privacy; Blocco chiamate per bloccare le chiamate indesiderate e Firewall per regolare l’accesso a Internet da parte delle altre app.
Infine ti segnalo che recandoti nelle sezioni Altri prodotti Avast e Archiviazione di Avast puoi trovare dei link ad altre applicazioni gratuite che Avast ha realizzato per Android, come l’antifurto Anti-Theft e la app di pulizia del sistema Avast Cleanup.



Bitdefender

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La versione Android di Bitdefender figura sempre ottimamente nei test comparativi, ma purtroppo l’edizione free dell’antivirus offre pochissime funzioni rispetto alla concorrenza:
permette di effettuare scansioni on-demand del sistema, monitora le nuove applicazioni installate sul dispositivo ma non presenta alcuna funzione antifurto, non permette di bloccare le chiamate e non permette di vietare l’accesso alle applicazioni che si vogliono mantenere private.



Per installare la versione free di Bitdefender sul tuo smartphone/tablet, cerca Bitdefender Antivirus Free sul Google Play Store e premi sui pulsanti Installa e Accetto.
A download completato, avvia la app, premi sul pulsante Accetta e avvia una scansione completa del sistema usando il bottone Scan collocato al centro dello schermo.

Se cerchi una soluzione per la sicurezza più completa, che oltre a eliminare virus Android consente anche di rintracciare il dispositivo in caso di furto/smarrimento, bloccare le chiamate indesiderate ecc.
prova Bitdefender Mobile Security & Antivirus che costa 1,49 euro/mese o 14,95 euro/anno e include una trial gratuita di 14 giorni di tutte le sue funzioni.



Eset Mobile Security

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Un altro antivirus per Android che ti consiglio di prendere in considerazione è Eset Mobile Security, il quale però, proprio come Bitdefender, presenta un numero di funzioni limitato nella sua versione free.



La versione gratuita dell’antivirus permette di effettuare una scansione completa del sistema, di esaminare automaticamente le nuove applicazioni installate sul dispositivo ma non aggiorna in tempo reale le definizioni antimalware; include una funzione antifurto (limitata rispetto alla versione Pro) ma non permette di filtrare le chiamate, visualizzare le app che rappresentano un rischio per la privacy o bloccare i tentativi di phishing.
È possibile provare la versione Premium dell’applicazione per un periodo di 30 giorni, dopodiché il prezzo è di 9,99 euro/anno.

Per scaricare la versione free di Eset sul tuo smartphone o il tuo tablet, apri il Play Store, cercala in quest’ultimo e premi sui bottoni Installa e Accetto. Dopodiché avvia l’applicazione, imposta la sua lingua sull’italiano e premi sul pulsante Accetto per avviare la sua procedura di configurazione iniziale.



Nella schermata che si apre, metti il segno di spunta accanto alla voce Desidero far parte di Eset Live Grid per usufruire della protezione cloud di Eset, vai avanti e seleziona la voce Abilita rilevamento dal menu a tendina che si trova al centro dello schermo per attivare la protezione contro le applicazioni potenzialmente indesiderate (quindi non ancora incluse ufficialmente nelle definizioni dei malware ma dal comportamento sospetto).

Per concludere, scegli se usare sin da subito la versione free di Eset o se attivare la prova gratuita di Eset Pro e attendi che venga portata a termine la scansione del tuo smartphone/tablet.
Successivamente l’applicazione provvederà a controllare il sistema in tempo reale.



Avira Antivirus Security

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Avira Antivirus Security non ha brillato in maniera particolare negli ultimi test comparativi, ma riesce comunque a garantire un ottimo livello di protezione senza appesantire eccessivamente il sistema.
È gratuito ma include alcune funzioni che si possono sbloccare solo registrandosi ai servizi online di Avira o aggiornando ad Avira Antivirus Security Pro, che costa 8,15 euro/anno.



Le funzioni offerte gratuitamente dal software sono quelle legate alla protezione antimalware (con scansione on-demand e controllo automatico delle nuove app installate sul dispositivo), al blocco delle chiamate indesiderate e al rilevamento delle applicazioni che rappresentano dei rischi per la privacy.
Chi crea un account gratuito sui servizi online di Avira può inoltre usufruire della funzione antifurto per rintracciare lo smartphone da remoto, della protezione anti-phishing e del blocco delle app con password.
Per chi passa alla versione Pro della app, invece, è disponibile un sistema di navigazione protetta per bloccare i siti pericolosi ed effettuare operazioni di home banking in tutta sicurezza, ci sono aggiornamenti delle definizioni ogni ora e viene offerto supporto tecnico dedicato.

Per installare Avira Antivirus Security sul tuo smartphone (o il tuo tablet), cercalo nel Google Play Store e premi sui pulsanti Installa e Accetto.
Dopodiché avvia l’applicazione, fai “tap” sulla voce Ignora il tour per saltare tutte le schermate di presentazione e scegli se iscriverti ai servizi online di Avira (operazione gratuita) premendo sul pulsante Registrati o se saltare per il momento questo passaggio selezionando la voce Registrati più tardi che si trova in basso.



Al primo avvio dell’antivirus parte automaticamente la scansione del sistema.
Attendi dunque che l’operazione venga portata a termine ed elimina eventuali minacce rilevate sul dispositivo.
Per accedere alle funzioni di antifurto, protezione identità (anti-phishing), blocco app e blacklist (per bloccare i numeri indesiderati) seleziona le apposite voci presenti nel menu principale di Avira.
Se invece vuoi avviare una nuova scansione manuale del sistema, seleziona la voce Antivirus e premi sul pulsante Scansione.

Kaspersky

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Infine voglio segnalarti Kaspersky Internet Security, un altro antivirus molto “blasonato” che offre numerose funzioni interessanti:
scansione antimalware (con protezione in tempo reale solo per gli utenti che acquistano la versione Premium), filtraggio delle chiamate e antifurto.
Protezione Web, filtro anti-phishing e occultamento di contatti privati, messaggi e chiamate sono disponibili solo per gli utenti della versione Premium, che costa 14,95 euro/anno ma si può provare gratis per 30 giorni.

Per installare Kaspersky sul tuo smartphone o sul tuo tablet, cerca l’applicazione all’interno del Play Store e premi sui pulsanti Installa e Accetto.
Dopodiché avviala, seleziona Italia dal menu a tendina per la selezione del paese, vai avanti e accetta le condizioni d’uso dell’antivirus premendo sul bottone Accetta e continua.



A questo punto, scegli se creare account per usufruire dell’avvio remoto dei comandi, della gestione remota della protezione e dell’accesso ad altri servizi Kaspersky o se proseguire ignorando questo passaggio e decidi  se usare la versione free dell’applicazione o se acquistare la sua versione a pagamento.

Per concludere, premi sul pulsante Eseguire la scansione e attendi l’esito del controllo del sistema.
Tutte le funzioni della app sono accessibili dal menu principale di quest’ultima, che compare premendo sulla freccia che si trova in basso a destra.



Altri antivirus per Android

Se vuoi una panoramica più ampia sugli antivirus per Android, ti consiglio di fare un “salto” sul sito Internet AV-Test.org che saltuariamente pubblica delle classifiche comparative con le migliori app del settore.
Gli antivirus possono essere ordinati in base al loro grado di efficacia, cliccando sulla voce Protection, oppure in base al loro grado di usabilità, cliccando sulla voce Usability.

Non dimenticare, poi, di dare un’occhiata al mio post con i migliori antivirus Android in cui ho raccolto alcune delle migliori soluzioni antivirus per Android e ti ho spiegato come sfruttarle al meglio (alcune sono incluse anche in questo tutorial, altre no).



come giocare a fortnite su android



come giocare a fortnite su android

Tutti i tuoi amici non fanno altro che parlare di Fortnite ma, purtroppo tu, non avendo un computer da gaming e nemmeno una console per videogiochi, sei tagliato fuori dai loro discorsi.
Di recente, però, hai saputo dell’arrivo di questo famosissimo titolo multiplayer su smartphone e tablet e, quindi, ti chiedi come giocare a Fornite su Android, è così?
Bene, allora sappi che sei capitato nel posto giusto, in un momento che non sarebbe potuto essere migliore.

Nel tutorial di oggi, infatti, ti illustrerò quali sono i requisiti minimi e i dispositivi Android compatibili con Fortnite, ti spiegherò come scaricare il gioco e come muovere i tuoi primi passi per quanto riguarda le partite in modalità multigiocatore.



Scommetto che non stai più nella pelle e che non vedi l’ora di iniziare, vero?
Posso immaginarlo! Ti suggerisco, allora, di metterti seduto bello comodo, di prendere in mano il tuo smartphone o tablet Android e di seguire con la massima attenzione quanto sto per indicarti.
Vedrai che alla fine potrai dirti più che soddisfatto di essere riuscito nell’intento di giocare a Fortnite sul tuo dispositivo mobile.
A me non resta altro che augurarti una buona lettura e, soprattutto, un buon divertimento!

Indice

  • Requisiti minimi e dispositivi Android compatibili
  • Creare un account Epic Games
  • Scaricare Fortnite su Android
  • Giocare a Fortnite su Android

Requisiti minimi e dispositivi Android compatibili

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Prima di scoprire come giocare a Fortnite su Android, devi verificare che il tuo smartphone/tablet supporti determinati requisiti tecnici specifici.
Difatti soltanto alcuni dispositivi sono attualmente compatibili con Fortnite e, nelle righe che seguono, puoi trovare la lista completa.

Dispositivi Android compatibili



  • Samsung Galaxy:
    S7 / S7 Edge, S8 / S8+, S9 / S9+, Note 8, Note 9, Tab S3, Tab S4.
  • Google:
    Pixel / Pixel XL, Pixel 2 / Pixel 2 XL / Pixel 3 / Pixel 3 XL.
  • Asus:
    ROG Phone, Zenfone 4 Pro, 5Z, V.
  • Essential:
    PH-1.
  • Huawei:
    Honor 10, Honor Play, Mate 10 / Pro, Mate RS, Nova 3, P20 / Pro, V10.
  • LG:
    G5, G6, G7 ThinQ, V20, V30 / V30+.
  • Nokia:
    8.
  • OnePlus:
    5 / 5T, 6.
  • Razer:
    Phone / Phone 2.
  • Xiaomi:
    Blackshark, Mi 5 / 5S / 5S Plus, 6 / 6 Plus, Mi 8 / 8 Explorer, Mi Mix, Mi Mix 2, Mi Mix 2S, Mi Note 2.
  • ZTE:
    Axon 7 / 7s, Axon M, Nubia / Z17 / Z17s, Nubia Z11.
  • HTC:
    10, U Ultra, U11/ U11+, U12+.
  • Lenovo:
    Moto Z/Z Droid, Moto Z2 Force.
  • Sony:
    Xperia XZ/Premium, Xzs, XZ1/Compact, XZ2/Premium/Compact, XZ3.

La lista dei dispositivi compatibili con Fortnite è in continuo aggiornamento, ti invito quindi a consultare le FAQ ufficiale dell’azienda e di prendere visione dei requisiti di sistema indicati qui di seguito.

Requisiti minimi Android 



  • OS:
    Android 64 bit, 5.0 o successivo.
  • RAM:
    3 GB o superiore.
  • Scheda grafica:
    Adreno 530 o superiore, Mali-G71 MP20, Mali-G72 MP12 o superiore.
  • Una connessione a Internet.

Creare un account Epic Games

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Una volta appurato che il dispositivo Android in tuo possesso supporta Fortnite, collegati al sito ufficiale di questo celebre videogioco, per effettuare la registrazione di un account.
Nella schermata visualizzata, premi sul pulsante con il simbolo situato nell’angolo in alto a destra e, nel menu che si apre, premi sulla voce Accedi.

Premi poi sulla voce No quando ti verrà chiesto se giochi già Fortnite, in modo da vedere il successivo modulo di registrazione a schermo.
Adesso utilizza i campi appositi per indicare nome, cognome, nome visualizzato, email e password da usare per il tuo account, apponi il segno di spunta sulla casella Ho letto e accetto:
condizioni del servizio
e premi sul pulsante Crea account.



Per velocizzare la procedura di registrazione, puoi anche premere su uno dei pulsanti mostrati, come per esempio quello relativo all’account Facebook o Google.
Detto ciò, entro pochi istanti riceverai all’indirizzo email fornito un’email di conferma da parte di Epic Games:
premi sul pulsante Verifica email che trovi all’interno della stessa per completare la procedura di attivazione.

Scaricare Fortnite su Android

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Una volta effettuata la registrazione di un account e appurato che il tuo dispositivo da te in uso rientra tra quelli supportati, puoi scaricare Fortnite.

A tal proposito, se possiedi un terminale Samsung e questo rientra nella lista dei dispositivi supportati, puoi scaricare Fortnite semplicemente avviando il Galaxy apps:
per fare ciò, premi l’icona sull’icona con il simbolo di un sacchetto della spesa che trovi nella schermata principale del tuo device, dopodiché individua Fortnite cercando l’app tramite il motore di ricerca dello store (se non è presente nella schermata principale) e, infine, scarica e installala il gioco, premendo sul pulsante del download.



Se invece possiedi un dispositivo Android che non è marchiato Samsung, devi scaricare il file APK dal sito ufficiale di Epic Games.
In questo caso specifico, oltre a possedere già un account, devi anche avere precedentemente attivato sul tuo smartphone o tablet la possibilità di installare le app provenienti da origini sconosciute (se non sai come effettuare quest’operazione leggi il mio tutorial dedicato all’argomento).

Se hai già effettuato tutte queste operazioni preliminari, apri il browser che solitamente utilizzi per navigare su Internet e collegati a questo sito Internet.
Nella schermata visualizzata, premi prima sul pulsante Cominciamo e poi su Download.
A questo punto, attendi che venga scaricato il file APK Fortniteinstaller-xxx.apk.



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Al termine del download, avvia il pacchetto APK premendo su di esso e agendo così direttamente dal browser oppure avvialo utilizzando un’applicazione di File Manager, come per esempio Files Go by Google.



Una volta che l’applicazione si sarà avviata, installala premendo prima su Installa e poi su Apri.
Attendi adesso che vengano scaricati tutti i file necessari al suo funzionamento e, una volta terminata questa procedura automatica, premi nuovamente sui pulsanti Installa e Apri.

Fatto ciò, devi attendere anche il download di eventuali patch, dopodiché ti verrà richiesto di effettuare l’accesso con il tuo account Epic Games.
Per farlo premi sul pulsante nella schermata visualizzata ed effettua l’accesso con i dati del tuo account, inserendo quindi l’indirizzo email e la password.



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Una volta effettuato l’accesso, potrai vedere la schermata principale di Fortnite e iniziare così a giocare, seguendo le indicazioni che ti fornirò nel prossimo capitolo.



Giocare a Fortnite su Android

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Prima di spiegarti nel dettaglio come giocare a Fortnite, devo come prima cosa metterti al corrente del fatto che sui dispositivi mobili è al momento possibile giocare alla sola modalità Battaglia Reale.
Si tratta infatti della modalità PVP di questo famoso titolo multiplayer che prevede scontri a campo aperto tra un massimo 100 giocatori, con modalità di gioco last man standing.



Ciò sta a significare che lo scopo del gioco è principalmente quello della sopravvivenza:
durante le partite ti troverai in una mappa condivisa con altri giocatori avversari e il tuo scopo sarà quello di sopravvivere, costruendo rifugi e/o ripari ed esplorando la mappa, in cerca di armi e altri oggetti utili per la sopravvivenza, come per esempio le “pozioni” di cura.

Oltre agli attacchi dei giocatori, un’ulteriore minaccia è rappresentata dalla Tempesta, una sorta di temporale letale che, muovendosi, restringe sempre di più il campo di azione dei giocatori, costringendoli a spostarsi di continuo per affrontarsi.
La vittoria della partita è assegnata all’ultimo giocatore che sconfigge tutti gli avversari e sopravvive alla Tempesta.
Detto ciò, ora che ti ho spiegato sommariamente quali sono gli obiettivi di gioco, passiamo alla parte pratica in cui ti spiego come muovere i tuoi primi passi.



La prima volta che avvierai Fortnite ti potrebbe venire richiesto di selezionare un’opzione relativa al tasto da utilizzare per sparare con l’arma:
puoi attivare la modalità fuoco automatico (che è quella consigliata), oppure l’opzione relativa alla possibilità di toccare un punto qualsiasi dello schermo o di premere il pulsante apposito per sparare con l’arma.
Una volta individuata la modalità di tuo interesse, premi sulla stessa e poi fai tap sul pulsante Seleziona.

Una volta visualizzata la schermata Lobby di Fortnite, ti consiglio di iniziare subito una partita in modo da poter farti un’idea di come si gioca.
Non preoccuparti se ancora non conosci i comandi di gioco:
all’avvio del match ti verranno mostrati a schermo.
Premi quindi sul pulsante Gioca situato in basso a destra che puoi vedere nella schermata della Lobby e attendi che il matchmaking trovi una partita.



Dopo esserti lanciato con il paracadute, muoviti nella mappa di gioco, utilizzando le due levette situate sulla destra e sulla sinistra dello schermo:
la levetta di sinistra serve per camminare e correre, mentre quella di destra per ruotare la visuale.
Esplora quindi l’ambiente circostante, cercando, inizialmente, di stare lontano dagli avversari.

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Il tuo primo scopo deve essere quello di cercare armi, materiali e munizioni da raccogliere premendo sugli stessi:
in questo modo vengono aggiunti automaticamente al tuo inventario (il simbolo dello zaino).
Utilizza, quindi, la piccozza che ti è stata fornita per spaccare legna, distruggere casse ed edifici, in modo da riempire automaticamente gli slot dell’inventario con tutto il materiale utile.

A un certo punto della partita, verrai avvisato dell’arrivo della Tempesta:
l’area di gioco “calpestabile” si restringerà sempre di più e dovrai quindi scappare.
Puoi scegliere se costruirti un rifugio nel luogo al momento contrassegnato come sicuro dalla mappa di gioco (è quella in alto a sinistra) o se affrontare direttamente i nemici.
Se vuoi costruire un riparo o un edificio dovrai aver raccolto i materiali adatti:
in tal caso, premi sul simbolo del martello e della chiave inglese per entrare nella modalità di costruzione e poi disponi i pannelli sul campo.



Trattandosi di un gioco PVP, gli altri giocatori potranno attaccarti in qualsiasi momento, se sarai a portata di tiro.
Rispondi o scappa al fuoco nemico o, se siete rimasti in pochi, esplora la mappa, per trovare chi si è nascosto e mettere a segno una o più kill.
L’ultimo giocatore che rimane in piedi è il vincitore.

come nascondere foto su android



come nascondere foto su android

Tra le foto che hai sul tuo smartphone o sul tuo tablet Android ce ne sono alcune che vorresti nascondere, per evitare che occhi indiscreti di amici oppure di bambini possano vederle quando il tuo dispositivo mobile è incustodito.
Purtroppo, però, non sei molto bravo con la tecnologia e non sai come riuscirci.
Beh, fortunatamente per te, cercando sul Web, sei capitato in questa mia guida, nella quale ti fornirò alcuni consigli utili a risolvere il tuo problema.

Nel tutorial di oggi, infatti, ti illustrerò come nascondere foto su Android tramite l’utilizzo di alcune app gratuite che permettono di tenere al sicuro i propri file multimediali a costo zero ma che, nel caso in cui si abbia la necessità di usare funzionalità aggiuntive, permettono di eseguire l’acquisto di un abbonamento o di un upgrade, per garantire ancora più sicurezza.



Sono sicuro che vorresti saperne di più e che sei impaziente di scoprire i miei suggerimenti per aiutarti a risolvere il tuo problema di privacy, vero?
Perfetto, allora siediti bello comodo e dedicami giusto alcuni minuti del tuo tempo libero, in modo che tu possa leggere con attenzione i consigli che troverai nei prossimi paragrafi.
A me non resta altro che augurarti una buona lettura e farti un grosso in bocca al lupo per tutto!

Indice

  • Google Foto
  • Nascondi Immagini – Cassaforte Privata
  • Calcolatore – Foto Vault
  • Altre app per nascondere foto su Android

Google Foto

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Se utilizzi l’app gratuita Google Foto, di cui ti ho parlato in questa mia guida, ti farà comodo sapere che esiste la possibilità di archiviare le foto nella sezione “Archivio”, per nasconderle dal feed presente nella sua schermata principale.

Se l’app Google Foto non è già installata sul tuo smartphone o tablet, puoi eseguire quest’operazione tramite il link che ti ho fornito.
Dopo aver raggiunto la sezione dedicata a quest’app nel Play Store, fai tap sul pulsante Installa e, infine, su Apri.



Dopo aver avviato Google Foto, per nascondere le foto dal feed principale, fai tap sulla scheda Foto situata in basso e mantieni la pressione del dito sulla miniatura dello scatto che vuoi archiviare.
Arrivato a questo punto, seleziona tutte le immagini che vuoi archiviare, premi sull’icona  situata in alto a destra e, nel riquadro che visualizzi, seleziona la voce Archivia.

Se hai eseguito correttamente la procedura che ti ho indicato, le foto saranno state spostate dal feed principale alla sezione Archivio, raggiungibile facendo tap sull’icona  e selezionando la relativa voce.



Ti avviso, però, come anticipato nell’introduzione, gli scatti archiviati saranno nascosti soltanto dal feed dell’app Google Foto.
Infatti, questi continueranno a essere visibili all’interno dei diversi album e nei risultati di ricerca.

Inoltre, se dovessi utilizzare un’altra app di galleria, di esplorazione file o una qualsiasi app che accede alla galleria multimediale del dispositivo, le foto e i video saranno completamente visibili.
A tal proposito, ti consiglio di continuare la lettura di questa mia guida, per scoprire alcune soluzioni che possono nascondere una foto in maniera reale.



Nascondi Immagini – Cassaforte Privata

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Nascondi Immagini – Cassaforte Privata è un’app gratuita disponibile sul Play Store di Android, che permette di nascondere foto e video presenti nella memoria del proprio smartphone o tablet.
È semplice da utilizzare e, nelle prossime righe, ti illustrerò nel dettaglio tutti i suoi punti di forza.



Per prima cosa, esegui il download e l’installazione dell’app tramite il link che ti ho fornito:
fai quindi tap sul pulsante Installa e, infine, su Apri.
Dopo aver avviato l’applicazione, ti verrà richiesto di impostare un codice di sicurezza per l’accesso ai contenuti che conserverai al suo interno.
Di default, ti verrà richiesto l’inserimento di un PIN, ma potrai anche digitare una password alfanumerica oppure una sequenza, facendo tap sulle rispettive icone.

Dopo che avrai abilitato il sistema di sicurezza, l’app ti richiederà l’accesso ai permessi per l’utilizzo delle funzionalità del dispositivo.
Acconsenti, dunque, alle richieste che ti vengono mostrate tramite i riquadri a schermo e, nella schermata successiva, indica se vuoi registrare un indirizzo email (utile a recuperare il codice d’accesso per l’app, in caso di smarrimento).



Nel caso in cui tu voglia avere la possibilità di recuperare la password, digita quindi il tuo indirizzo di posta elettronica nel campo Indirizzo email e premendo poi sul pulsante Successivo; in caso contrario, fai tap sulla dicitura Continua senza email e premi su OK.
Se volessi, successivamente, impostare un’email di recupero, potrai farlo tramite le impostazioni dell’app.

Per utilizzare l’applicazione, ora fai tap sull’icona + posta in basso a destra e scegli una delle operazioni che ti vengono consentite:
puoi scattare una foto (Scatta foto) o registrare un video in tempo reale (Registra video) oppure nascondere un file multimediale presente nella galleria dello smartphone (Nascondi foto & video).
Facendo tap, invece, sulla voce Crea cartella, puoi organizzare i tuoi file in cartelle.



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Se vuoi nascondere foto o video presenti sulla memoria dello smartphone (o del tablet) in uso, fai tap sulla voce Nascondi foto & video e seleziona gli elementi multimediali da importare nell’app.
Fatto ciò, premi sul tasto Importa, situato in basso, per effettuare il trasferimento.



Tutte le foto importate saranno disponibili nella schermata principale dell’app e potrai anche organizzarle all’interno di cartelle.
Facendo tap sull’icona , situata su ogni miniatura, poi, potrai decidere se cancellare gli elementi selezionati o ripristinarli nella galleria del telefono.

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Facendo tap sull’icona dell’ingranaggio che trovi nell’angolo in alto a destra, invece, puoi abilitare l’autenticazione con l’impronta digitale, se disponibile sul tuo dispositivo, oppure alcune funzionalità della versione Pro, acquistabile al costo una tantum di 3,99 euro.

La versione Pro di “Nascondi Immagini – Cassaforte Privata” permette di abilitare un altro PIN per accedere a una schermata secondaria dell’app, che mostra soltanto ciò che l’utente vuole che venga visualizzato, mantenendo al sicuro i file nascosti.
Inoltre, permette di abilitare la memorizzazione su scheda SD, rimuove le pubblicità e consente di camuffare l’app per non essere individuata.



Tra le funzionalità presenti nella sezione Impostazioni, puoi trovare, anche nella versione free dell’applicazione, quelle per configurare un indirizzo email per il recupero della password in caso di smarrimento oppure modificare il PIN d’accesso.
Puoi, inoltre, creare un backup per ripristinare i tuoi dati, nel caso in cui dovessi cambiare smartphone o tablet.

Calcolatore – Foto Vault

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Calcolatore – Foto Vault è un’altra app gratuita che permette di nascondere le foto presenti sul proprio smartphone o tablet Android.
È disponibile anche in una versione Premium che, al costo di 1,99 dollari, permette di rimuovere la pubblicità, abilitare l’autenticazione con l’impronta digitale, se supportata dal dispositivo mobile, e importare i video.

Se sei interessato a quest’app, raggiungi il link che ti ho fornito e premi sui pulsanti InstallaApri.
Fatto ciò, avvia l’app e, nella sua schermata principale, fai tap sul tasto Confirm.
Adesso, acconsenti alle varie richieste che visualizzerai a schermo, per consentire all’applicazione di accedere alle funzionalità del dispositivo.



Ti verrà mostrata quindi l’interfaccia di una calcolatrice, tramite la quale dovrai impostare un codice d’accesso: per eseguire quest’operazione, digita un PIN di quattro cifre, seguito poi dal tasto % (cioè quello della percentuale).
Fatto ciò, premi sul tasto Confirm per confermare il PIN inserito.
Per importare le immagini nell’app e, quindi, nasconderle alla vista dei curiosi, digita nuovamente il PIN seguito dal tasto %.

Così facendo, avrai abilitato l’accesso alla sezione Vault, che conterrà tutte le foto che vorrai nascondere.
Puoi utilizzare la cartella già presente, denominata Default, per importare le foto; in caso contrario, fai tap sull’icona +, situata in alto a destra, per creare una cartella personalizzata.



Successivamente, fai tap su quest’ultima e utilizza l’icona +, in basso, per accedere alle funzionalità d’importazione.
La prima icona ti dà la possibilità di scattare una foto in tempo reale, mentre la seconda ti permette di accedere alla memoria dello smartphone o del tablet, per importare le foto da nascondere. Dopo aver selezionato gli scatti da nascondere, fai tap sull’icona in basso per trasferire le foto all’interno dell’app.

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Nel caso in cui volessi ripristinare le immagini nella loro posizione originale, fai tap sull’icona con un foglio situata nell’angolo in alto a destra e seleziona gli scatti di tuo interesse.
Dopodiché fai tap sul tasto Export, che trovi in basso, e conferma la procedura di ripristino premendo sulla dicitura Export.
Così facendo, i file verranno ripristinati nella loro posizione originaria.

In conclusione, ti segnalo che “Calcolatore – Foto Vault” possiede anche una funzionalità di backup illimitato in cloud di foto e video, con la sottoscrizione di un abbonamento al costo di 6,99 dollari/mese oppure 49,99 dollari/anno.



Altre app per nascondere foto su Android

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Oltre alle soluzioni di cui ti ho parlato nei capitoli precedenti, puoi installare diverse altre app per nascondere le foto sul tuo smartphone o tablet Android:
nelle prossime righe, ti elencherò quelle che ritengo più valide.



  • Nascondere foto e video – è un’app gratuita che nasconde le foto e i video importati dalla memoria dello smartphone o del tablet.
    Il suo utilizzo è semplice, anche perché sono disponibili poche ma essenziali funzionalità di base.
    Acquistando una licenza Premium, al costo di 2,39 euro/anno, si rimuovono i banner pubblicitari e si camuffa la schermata che contiene i file multimediali con un’altra, nella quale è possibile mostrare solo alcuni elementi.
  • Secret Photos – quest’app gratuita permette di mantenere al sicuro foto e video presenti sulla memoria dello smartphone o del tablet.
    Nella sua versione Pro, al costo di 2,99 euro, si abilitano funzionalità aggiuntive, tra cui la rimozione della pubblicità, il backup/ripristino e una falsa sezione con una finta password nel caso in cui si dovesse mostrare il contenuto dell’app.
  • Keepsafe – è un’app che offre uno spazio in cloud per conservare in tutta sicurezza i propri file, incluse le foto.
    Nella sua versione gratuita, è possibile conservare fino a 200 elementi ma, eseguendo l’upgrade alla versione Premium, al costo di 9,99 dollari/mese, 23,99 dollari/anno o 149,99 dollari una tantum, si sbloccano funzionalità aggiuntive.
    Tra queste c’è, ad esempio, la possibilità di archiviare fino a 5.000 elementi, rimuovere la pubblicità oppure liberare lo spazio sul dispositivo mobile per gli elementi già archiviati.
  • Nascondi foto, video, blocco app – è una calcolatrice che nasconde uno spazio per conservare foto, video e file di testo.
    In caso di smarrimento del PIN d’accesso, si può impostare una domanda segreta per il reset oppure associare un’email per il ripristino.
    L’app è gratuita e si supporta soltanto con banner pubblicitari, in alcuni casi un po’ invasivi.

come registrare telefonate android



come registrare telefonate android

Il tuo smartphone Android può fare davvero di tutto:
riprodurre musica, scattare foto spettacolari, eseguire videogame di ultima generazione; e l’elenco potrebbe andare avanti ancora a lungo.
Ma ti sei mai chiesto se sarebbe anche in grado registrare le chiamate? Ebbene, sappi che la risposta è sì! Ma che cosa, di preciso, bisogna fare per registrare telefonate Android?
Leggi questa mia guida sull’argomento e lo scoprirai!

Nelle righe successive andrò infatti ad indicarti quali operazioni bisogna compiere per riuscire “nell’impresa” e, soprattutto, a quali app bisogna rivolgersi per riuscirci.
Scaricando le app giuste dal Play Store, puoi infatti trasformare il tuo telefonino in un registratore e captare tutto quello che viene detto nel corso di una chiamata, sia da te che dal tuo interlocutore.



Se sei quindi effettivamente interessato alla questione e desideri saperne di più, ti invito a non perdere ulteriore tempo prezioso, ad afferrare il tuo cellulare ed a concentrarti su questa mia guida su come registrare telefonate Android.
Però, mi raccomando, se provi a svolgere un’operazione del genere avverti chi si trova dall’altro capo del telefono:
registrare la conversazione a sua insaputa potrebbe violare la sua privacy (anche se la legge ammette la registrazione delle chiamate, a patto che poi queste non vengano divulgate pubblicamente).
Io non mi assumo alcuna responsabilità in merito.

Operazioni preliminari

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Mi spiace darti subito due cattive notizie – se così le vogliamo definire – ma per registrare le chiamate in modo serio, cioè con una buona qualità audio e in modo che si senta chiaramente la voce di entrambi gli interlocutori, occorre sbloccare Android e bisogna mettere in conto di sborsare qualche euro.

Sul Play Store, infatti, sono disponibili tantissime app che promettono di registrare telefonate Android in maniera totalmente gratuita e senza effettuare il root (cioè senza sbloccare il sistema operativo), purtroppo però, da quello che ho potuto rilevare nei miei test, non sono quasi mai affidabili.



Il primo passo che ti consiglio di compiere, dunque, è quello di effettuare il root su Android seguendo le indicazioni presenti nella mia guida sull’argomento:
è un’operazione un po’ impegnativa, lunga, e con qualche controindicazione pesante da superare, ma non è impossibile da portare a termine, te l’assicuro.

Una volta sbloccato il tuo terminale, collegati al Play Store e acquista CallRecorder, quella che probabilmente è la migliore app per registrare le chiamate disponibile attualmente su Android.
Costa 10,99 euro ma, se vuoi, puoi scaricarne anche una versione di prova gratuita della durata di una settimana.
Non sai come installare le applicazioni scaricate al di fuori del Play Store?
Nessun problema, leggi il mio tutorial su come installare APK e troverai tutte le informazioni di cui hai bisogno.



Registrare telefonate Android

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Una volta completata la procedura di installazione dell’app, avvia CallRecorder e premi prima sul pulsante Concedi per consentire all’applicazione di accedere al sistema con i permessi di root e poi su Accetta e OK per accettare le condizioni d’uso del software.
A questo punto, sei già pronto per entrare in azione!



Non appena avvierai o riceverai una chiamata, CallRecorder, infatti, si avvierà in automatico e registrerà la telefonata.
Ti accorgerai della sua presenza grazie a un’icona verde che comparirà nella schermata con la foto del tuo interlocutore.

Al termine della conversazione, potrai ascoltare le registrazioni delle tue chiamate semplicemente avviando CallRecorder e premendo sul riquadro relativo alla telefonata che vuoi riprodurre.
Tenendo premuto il dito sul titolo di una conversazione (es.
, 10 aprile, 21:12:33) e premendo sull’icona dei tre puntini in alto a destra potrai convertire la registrazione in MP3 o AMR e criptarla per impedire accessi non autorizzati.



Inoltre, premendo sull’icona della condivisione collocata sempre in alto a destra potrai inviare la registrazione selezionata ad un’altra app installata sul telefono e farne ciò che vuoi:
salvarla su un servizio di cloud storage, modificarla, inviarla via email e via di seguito.

Qualora riscontrassi dei problemi in fase di registrazione, prova ad entrare nel menu delle impostazioni di CallRecorder effettuando uno swipe da sinistra verso destra e selezionando la voce Impostazioni dalla barra che compare di lato e cambia il metodo di registrazione dalla schermata Registrazione.
C’è anche un metodo di registrazione che funziona senza il root (Standard API) ma di solito non riesce a captare la voce dell’interlocutore o la capta a volume bassissimo.



Per disattivare CallRecorder senza disinstallare l’applicazione, recati nel menu Impostazioni dell’applicazione, premi poi sulla voce Registrazione e sposta su OFF la levetta che si trova in alto a destra.
Se invece vuoi bloccare la registrazione solo per un contatto, un gruppo di contatti o un numero di telefono specifico, seleziona la voce Eccezioni e premi sul bottone + per indicare le persone da escludere dalle registrazioni automatiche.

Soluzioni alternative

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Nel caso in cui CallRecorder non dovesse soddisfarti, puoi provare RMC:
Android Call Recorder
, un’applicazione gratuita che nelle mie prove ha dato buoni risultati. Funziona su tantissimi modelli di smartphone, anche quelli più datati/economici, anche se su alcuni device potrebbe offrire una qualità di registrazione non eccelsa (specie per quanto riguarda quello che dice l’interlocutore che si trova dall’altra parte).

Utilizzare RMC:
Android Call Recorder
 è un vero gioco da ragazzi.
Tutto quello che devi fare è scaricare l’applicazione sul tuo telefono mediante il collegamento al Play Store che ti ho appena fornito ed avviarla.
Successivamente accetta le sue condizioni di utilizzo premendo sul pulsante Accept, dopodiché metti il segno di spunta accanto alle voce Activate Service per rendere attiva la registrazione automatica delle chiamate e scegli se nascondere o meno i riferimenti all’applicazione durante le telefonate.



Se vuoi mantenere la app visibile con notifiche a fine chiamata ed un’icona nella barra di stato di Android, lascia tutte le impostazioni così come stanno, in caso contrario togli i segni di spunta dalle voci Show notification e Show Review.
L’app entrerà in funzione automaticamente, quindi la registrazione delle chiamate avverrà senza che tu debba avviare precedentemente RMC:
Android Call Recorder o compiere operazioni particolari.

A chiamate terminata, potai riascoltarla dalla app avviando quest’ultima e selezionando la scheda Unsorted dalla sua schermata principale.
In seguito, fai tap sul nome della registrazione da ascoltare (es. Incoming_Call – nome interlocutore – xxxx.mp3), seleziona la voce Play dal menu che compare e potrai ascoltare la registrazione selezionata direttamente dallo smartphone.



Dallo stesso menu, puoi inoltre archiviare la registrazione nell’elenco delle registrazioni importanti (Move to Important), rinominarla (Rename), condividerla via Bluetooth o email (Share) o cancellarla (Delete).
Per accedere alle impostazioni della app, devi invece premere il tasto Menu del telefono e selezionare prima il pulsante Dashboard che compare in basso e poi la voce Settings dalla barra laterale di sinistra.

Nello sfortunato caso in cui la voce dell’interlocutore presenta un volume eccessivamente basso, puoi esportare la registrazione sul computer (scovandola nella cartella RecordMyCall del telefono) ed amplificare il volume con programmi come Audacity (se ben ricordi te ne ho parlato nella mia guida su come usare Audacity) oppure puoi provare a selezionare Phone Call come Audio Source nel menu Tricks della app.



Neppure RMC:
Android call Recorder è riuscita a convincerti e sei ancora alla ricerca di una qualche soluzione che ti consenta di registrare telefonate Android?
Allora perché non provi ad utilizzare Registratore di chiamate?
Si tratta di un’altra app utile per lo scopo in questione di cui, se ben ricordi, te ne ho parlato qualche tempo fa in maniera abbastanza dettagliata nella mia guida su come ascoltare le telefonate.